GREEN sustainabilityaIntervistaMarcoGuazzoni,director Vibram SAUCONY-EDGEENDORPHINFOTO:IN LO/MI1CommaArt.146/2004LeggeinConv.-353/2003D.L.-postaleabbonamentoinSpedizioneSpAItalianePostemensilePeriodico tariffarelativalapagareaimpegnasichemittentealrestituzionelaperRoseriodipostaleall’ufficioinviarerecapito,mancatodicasoIn SPECIALE ORBDAYS Il sorriso outdoordell’industrymiglioreerunning DATI & STATISTICHE Trail runners’ habits: il sondaggio mondiale condotto da ITRA delscarpamese EdgeEndorphinSaucony MAGAZINE ANNO 11 - NUMERO 8/9 - 2022
LA PRIMA COLLEZIONE RUNNING 100% ECO-FRIENDLY ULTRANEOWAVE
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Su nuovi sentieri
Redazioni: via Tertulliano 68, 20137 Milano Tel: 02.87245180 - Fax: 02.87245182
Questo numero è stato chiuso il 7 settembre 2022
Art Director: ROSANGELA BARNI
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Email: Website:redazione@runningmag.itrunningmag.it
La maggior parte di essi comincia ad avvicinarsi a questo sport in un’età compresa tra i 25 e i 45 anni, spinta dal desiderio di immergersi nella natura e scoprire nuovi posti. La motivazione principale ri mane comunque la voglia di mantenersi in forma. Una buona notizia per gli operatori del settore è la maggior ricerca di attrezzatura specifica (con un investimento annuale tra i 200 e i 600 euro) per una corretta pratica rispetto ai podisti tradizionali, talvolta meno pretenziosi soprattutto sul fronte di accessori e abbigliamento. La maggior parte dei trail runner spende tra i 100 e i 400 euro all’anno in costi di iscrizione alle gare; più del 60% gareggia da una a sei volte all’anno, privilegiando distanze tra i 20 e gli 80 chilometri. Una fetta significativa del campione in esame (più del 40%) ha comunque già affrontato competizioni oltre i 100 chilometri. A cir ca la metà dei trail runner piace viaggiare all’estero per gareggiare, mentre l’altro 50% preferisce parte cipare a competizioni locali.
O ra, nell’Anno Domini 2022, possiamo ben dire di essere tornati a pieno regime, senza praticamen te alcun genere di limitazione e (parola che ora fa quasi venire l’orticaria) distanziamento. Ma, da una parte, i numeri delle gare su strada faticano in molti casi a eguagliare quelli del 2019, ultimo anno “pieno” pre-pandemia. Dall’altra la scena trail si dimostra, al contrario, in continua espansione e fa segnare spesso un sold out nelle iscrizioni, per lo meno nelle gare più blasonate e in quelle a numero chiuso. Tra queste c’è per esempio l’UTMB, alla quale abbiamo partecipato a fine agosto. Che ormai ha numeri “da maratona”, ma con il doppio, triplo o quadruplo dei chilometri e con migliaia di metri di dislivello a se conda della gara. Un evento capace di coinvolgere 5.600 atleti (estratti tra quasi 10.000 preiscrizioni) provenienti da 76 nazioni differenti.
Contributors: MANUELA BARBIERI, CRISTINA TURINI, BENEDETTO SIRONI, SARA CANALI, DINO BONELLI, KAREN POZZI, TATIANA BERTERA
L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso.Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press Srl SB Responsabile dati: Benedetto Sironi
Last but not least, come si dice: l’aspetto della sen sibilità ambientale e della (ri)connessione con la natura. Aspetti sempre più attrattivi e potenti, spe cialmente per chi predilige correre negli spazi out door, per l’appunto. Un tema che è - e sarà - sempre più sentito e strategico. E che trova dunque so vente un significativo spazio sui canali di Running Magazine. Dell’importanza che la sostenibilità di venti, peraltro, un’azione collettiva ne abbiamo par lato nell’intervista di pag. 28 con Marco Guazzoni, dal 2017 sustainability director di Vibram (che ha creato un vero e proprio Green Team). Ci sono ov viamente anche altri esempi virtuosi. Ma possiamo dire che siamo solo all’inizio e i sentieri da percor rere, oltre ai metri di dislivello, sono ancora tanti. Come in un’impegnativa ma affascinante gara di trail running.
o abbiamo già ribadito più volte nel corso de gli ultimi due anni: il mondo del running, per nostra fortuna, ha visto l’arrivo di un nume ro notevole di nuovi praticanti. I motivi sono quelli dei quali abbiamo ampiamente trattato, con tutti gli annessi e connessi del lungo e articolato “perio do Covid”. In generale l’impatto sul nostro mercato è stato quindi, a conti fatti, decisamente positivo. Con però un importante distinguo. In un panora ma complessivo favorevole, in realtà gli eventi e le gare sono state fortemente penalizzati. Prima con una quasi totale cancellazione (ricordate il fatidico 2020 praticamente con tutti gli eventi azzerati per parecchi mesi). Poi con un ritorno nel 2021 spesso decisamente timido in termini di iscritti e numeri.
benedetto sironi benedetto.sironi@sport-press.it
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Anno 11 - N. 8/9 - 2022 - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012. Iscrizione al ROC n. 16155 del 23 novembre 2007
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Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI
Una copia 1.00 euro.
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Certo, direte voi, stiamo parlando della gara regina di questa disciplina, tra le più spettacolari, ambite e mediatiche. Ma potremmo fare tanti altri esempi parlando di eventi più nazionali o locali. La corsa sui sentieri e sulle montagne denota tutta la sua vi talità e brillantezza, rispetto a quella più canonica su asfalto che, è il caso di dirlo, deve ancora recu perare strada. Anche per questo è particolarmente interessante l’analisi sui comportamenti e le abitu
dini dei trail runner ad opera dell’ITRA (Internatio nal Trail Running Association) che vi proponiamo nelle prossime pagine, su un campione decisamen te significativo (oltre 9.514 praticanti da 104 Paesi).
Editore Sport Press Srl SB
Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO
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-SOMMARIOredazione@runningmag.it / www.runningmag.it dati & statistiche 14 I Trail Runners’ habits: il sondaggio condotto da ITRA speciale orbdays 18 I L’industry svela il suo sorriso migliore 19 I Morning run con Brooks e Petzl 19 I Colazione con Enerzy di Mizuno 20 I Il progetto Craft footwear: parla Alessio Ranallo di Artcrafts 22 I Road to trail: parla Elena Bosticardo di ASICS 24 I Ribelle Run Kalibra G di SCARPA 25 I Ultra Carbon RC di Scott scarpa del mese 26 I Saucony Endorphin Edge green 28 I Intervista a Marco Guazzoni, sustainability manager di Vibram FOCUS SHOP 30 I Top Runners di Foligno (PG) focus PRODOTTO 34 I Wave Neo Collection di Mizuno 36 I NAO RL di Petzl 38 I Speedcross 6 di Salomon eventi 40 I Brooks Run on Nitro event 42 I Brooks alla LUT 44 I diPresentazioneZeroDistraction di ASICS run the world 46 I Malta ALTRI SPORT BY SPORTBUSINESS 48 I La partnership di Mizuno con la S.S. Lazio 50 I Il running nel pallone: le strategie di Puma e Joma 26 284442 343018 ANNO 11 - NUMERO 8/9 - 2022 Linda van Aken, vp running EMEA di ASICS Fabio Pantalla, titolare di Top Runners Foligno
SPEEDCROSS 6 The shoe that brought speed to trail
AL VIA LA PARTNERSHIP TRA FLOKY E 4+ NUTRITION
“Change your step” è il claim della colla borazione tra le due aziende. Cambiare passo, ovvero riusci re a portare l’atleta a fare quel salto di qualità per raggiun gere i massimi livelli possibili. E questo non solo per coloro che mirano a superare la soglia del proprio primato personale ma anche per chi fa sport per il benessere psicofisico. Questo l’obietti vo con cui è nata la partnership tra Floky, produttrice di dispositivi biomeccanici, e 4+ Nutrition azienda specializzata in integratori ali mentari per sportivi. Entrambe le realtà sono accomunate da un ap proccio scientifico alla disciplina. Prodotti testati da esperti e medici con risultati che indicano chiaramente benefici reali e tangibili per gli atleti. Per poter superare i limiti e ambire alla prestazione diventa fondamentale il recupero post allenamento e post gara. Questo pro getto comune vuole portare gli atleti a cambiare passo, arrivando a nuovi primati personali.
Kasper Rorsted
PER SCARPA IL BILANCIO DEL 2021 È POSITIVO: +22% SUL 2020
AUMENTO DEI RICAVI NEL 2022 PER ASICS EMEA
La sostenibilità sarà al centro nel corso dell’appuntamento internazionale dedicato alla progettazione, rea lizzazione e gestione delle infrastrutture progettate per lo sport per il benessere, il gioco e il tempo libero per tutte le abilità. Il tema dell’acquaticità sarà protagonista, con particolare riferimen to alla riqualificazione delle piscine sportive o pubbliche. Il concetto di parco giochi verrà ampliato fino a diventare un elemen to che coniuga arredo urbano e impianti aperti a tutti. Quello che una volta si limitava all’inserimento di qualche attrezzatura, ha ac quisito nel tempo una struttura articolata integrandosi sempre più spesso con l’offerta di impianti polivalenti per attività sportive o mo torie affidate alla libera scelta dei cittadini.
Puma ha riportato guadagni nel secondo trimestre più alti del previsto e ha aumentato le sue prospettive di fatturato per l’intero anno, affrontando i venti contrari in Cina meglio della rivale adidas. Con una crescita delle vendite di oltre il 18,4%, con utile operativo in salita del 34% e utile netto balzato del 73% nel secondo trimestre, Puma ha superato il traguardo dei 2 miliardi di euro di vendite nel secondo trimestre. Il suo utile operativo è stato pari a 146 milioni e l’utile netto è risultato essere di 84 milioni di euro.
MERCATO
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Dati confortanti anche per quanto riguarda l’export, che vede il fatturato ammontare all’82%: primo in assoluto gli USA (20%), a seguire Germania/Benelux, Gran Bretagna, Francia e Austria. La categoria prodotto che ha registrato le migliori performance è il segmento dello scialpinismo che, da solo, ha visto un volume d’affari pari a quasi un quinto del fatturato totale. Ottimi anche i risultati dei settori climbing, trail running e trekking.
ADIDAS, IL CEO KASPER RORSTED LASCIA L’AZIENDA
“La riscoperta delle attività outdoor negli ultimi due anni ha rappresentato una spinta molto importante per i ricavi di SCARPA. Dopo un 2020 caratterizzato da un incremento più contenuto, abbiamo archiviato un 2021 molto positivo: siamo tornati a crescere in doppia cifra, in misura superiore rispetto alle attese, e ci attendiamo di farlo ancora in questo 2022”, ha dichiara Sandro Parisotto, presidente di SCARPA.
Lo scorso 4 agosto adidas ha dichiarato che l’utile operativo è sceso del 28% nel secondo trimestre, attestandosi a 392 milioni di euro. I risultati hanno risentito della sospensione delle attività in Russia, dell’aumento dei costi della supply chain e dei lockdown per via del Covid-19 in Cina e Vietnam. L’azienda tedesca di abbigliamento sportivo ha affermato che le vendite sono aumentate del 4% nel trimestre, ma l’utile netto da attività continuative è sceso a 360 milioni di euro rispetto ai 387 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
ADIDAS REGISTRA UN CALO DEL 28% NELL’UTILE OPERATIVO DEL SECONDO TRIMESTRE
ANNUNCIATI I FOCUS TEMATICI DI MOVE CITY SPORT
Un cambio importante sta per ar rivare ai vertici del colosso tede sco. adidas ha infatti annunciato le dimissioni di Kasper Rorsted, ceo-chief executive officer in ca rica dal 2016. Il manager lascerà il gruppo nel 2023. “Ci teniamo a ringraziare Kasper per i suoi im portanti risultati. Durante il suo mandato, dal 2016, ha riposizio nato strategicamente l’azienda e accelerato la sua trasformazione digitale. Sotto la guida di Kasper, adidas ha notevolmente miglio rato le sue capacità digitali e moltiplicato per più di cinque volte le vendite online. In Nord America, il più grande mercato di arti coli sportivi del mondo, ha raddoppiato le sue vendite. Inoltre, il brand ha rafforzato la sua posizione di leadership in ambito sostenibilità e ha aumentato la diversità, l’equità e l’inclusione in tutta l’azienda”, ha dichirato Thomas Rabe, presidente del consi glio di sorveglianza di adidas.
L’azienda italiana specializzata nella produzione di calzature da montagna e per l’outdoor ha chiuso il 2021 con un bilancio più che positivo: fatturato pari a 134 milioni di euro, in crescita del +22% rispetto ai 110 milioni del 2020.
In particolare, nel periodo aprile-giugno, il marchio ha visto un forte incremento delle vendite in tutte le sue categorie di prodotto, con una performance crescente nel settore running, nello sportstyle e nel basket. Ciò ha spinto l’azienda ad aumentare le previsioni per l’intero anno, contando su un incremento delle vendite del 15%, dopo aver applicato gli effetti dei cambi, contro il 10% precedente, puntando a un utile operativo compreso tra 600 e 700 milioni di euro.
PUMA SUPERA I 2 MILIARDI DI VENDITE NEL SECONDO TRIMESTRE
In un comunicato del mese scorso l’azienda aveva fatto sapere che, a causa di una ripresa più lenta del previsto delle attività in Cina dall’inizio del Q3, penalizzata dalle restrizioni anti-Covid, il target utile del 2022 sarebbe stato ridotto a 1,3 miliardi (contro un dato iniziale compreso tra 1,8 e 1,9 miliardi). Inoltre, adidas aveva aggiunto che le iniziative per eliminare le scorte in eccesso nel mercato cinese avrebbero pesato sui margini nel resto dell’anno.
In programma a Bergamo il 18 e il 19 ottobre, Move City Sport ha annuncia to alcuni focus te matici che saranno affrontati nel calen dario degli eventi.
L’azienda ha registrato un aumento dei ricavi nel 2022 del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un margine di utile dell’11,6%. In tutti i mercati europei il marchio ha inoltre fatto segnare una crescita sui canali all’ingrosso e sui rivenditori, questo nonostante le difficoltà che la supply chain mondiale ha riscontrato nel corso dell’anno. “Abbiamo osservato un forte aumento della domanda per tutte le categorie merceologiche offerte dal nostro brand. Tuttavia, non possiamo negare che il blocco della supply chain abbia causato un forte impatto sull’attività produttiva. Durante l’ultimo trimestre, sono state messe in atto soluzioni per fornire prodotti ai nostri rivenditori e consumatori: ora abbiamo una forte spinta. Questi risultati mi hanno dato molta fiducia e ringrazio tutti i partner per il supporto dimostrato”. Questa la dichiarazione di Carsten Unbehaun, chief executive officer di ASICS EMEA.
È attraverso gli occhi di un avvocato, di una giorna lista esperta di clima e di una stilista di Patagonia che è stato realizzato “The Monster in Our Closet”, un cortometraggio che ha l’obiettivo di sensibiliz zare sul tema della sostenibilità nel fashion. Il film, che si trova integralmente su YouTube, svela tut to ciò che collega l’industria dell’abbigliamento a quella del petrolio e del gas e mostra che tutti, a livello individuale, aziendale e governativo, posso no fare qualcosa per dare il via al cambiamento di cui la Terra ha bisogno.
“United Repair Centre” contro i “vestiti usa e getta”
“The Monster in Our Closet”: il cortometraggio per sensibilizzare sul tema della sostenibilità nel fashion
R accolta fondi alla HOKA VeRona MaRathon ‘22 pe R dona R e delle p R otesi
La ventunesima HOKA Verona Mara thon, al via sabato 20 novembre, ha scelto Roadrunnerheart come ong a cui destinare la propria raccolta fon di. L’associazione è nata dall’impe gno di Daniele Bonacini, ingegnere meccanico amputato a una gamba in seguito a un incidente stradale, che ha iniziato a interessarsi di bio meccanica delle protesi allo scopo di poterle fornire a persone amputate e permettere loro di tornare a cammi nare e correre con le migliori tecno logie. Daniele è anche un atleta pa ralimpico che ha vestito i colori della nazionale alle Paralimpiadi di Atene nel 2004. Questo il suo commento: “La nostra mission è di rendere la tecnologia delle protesi accessibile a chi ne ha bisogno perché, grazie a questi strumenti high tech, è possi bile riacquisire l’autonomia e reinse rirsi nella vita sociale e lavorativa. Le nostre protesi permettono anche di praticare sport, uno strumento ne cessario nella vita di chiunque per la tutela della propria salute fisica e mentale”.
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CHARITY
Si chiama “United Repair Centre” ed è un vero e proprio centro per la ripa razione degli indumenti aperto da Makers Unite e Patagonia. La sede scelta è stata Amsterdam e l’obiet tivo è quello di agire come antidoto contro i “vestiti usa e getta”, renden do più facile per i marchi incorpo rare la riparazione e il riutilizzo nel loro modello di business. L’azienda a impatto sociale Makers Unite e il marchio di abbigliamento outdoor Patagonia hanno fondato lo “United Repair Centre” anche come luogo per offrire lavoro e formazione alle persone che hanno difficoltà a tro vare un’occupazione.
TROFEO KIMA 2022: IN GARA 330 ATLETI PROVENIENTI DA 28 PAESI
UTMB: UN’EDIZIONE DA RECORD CON OLTRE 18 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI SUI SOCIAL
330 atleti da 28 Paesie sono dati battaglia lungo 52 chilo metri con oltre 4.800 metri di dislivello. Il vincitore maschile è stato il debuttante Finlay Wild, che, in rimonta, si è iscritto dunque all’albo d’oro della Grande Corsa sul Sentiero Roma.
alla UYN Venicemarathon una nuova mezza maratona
Sopra, una foto della 10K di Klagenfurt. A fianco, Enervit alla scorsa edizione della Mytho Marathon
Si correrà i prossimi 7-8-9 ottobre a Polcenigo, Pordenone, la quarta edizione del Saucony Borc Trail, la manifestazione friulana destina ta agli appassionati di trail running, che vedrà anche quest’anno il brand statunitense come title sponsor dell’intero evento. Cinque saran no i percorsi disponibili attraverso paesaggi unici sulle montagne pordenonesi che incorni ciano la splendida Polcenigo, il Borc così come viene chiamato questo piccolo borgo tra i più belli d’Italia: i primi tre qualificanti per l’Ultra Trail du Mont Blanc certificati da ITRA con as segnazione punti ai finisher; gli ultimi due sa ranno marce ludico motorie per camminatori e famiglie. La novità di quest’anno è che la mani festazione si svolgerà in tre giorni.
Al femminile, invece, è stata Hillary Gerardi a salire sul gradi no più alto del podio e ad aggiudicarsi anche il record della gara con il tempo di 7h30’38”.
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Lo scorso 28 agosto, dopo quattro anni di assenza (il Kima è un evento biennale e nel 2020 era stato annullato causa Co vid), una delle manifestazioni più ambite a livello di skyrun ning è tornata in Valmasino (SO), sponsorizzata da Salomon.
Post-gara
Più di 18 milioni di visualizzazioni sui social network, 964 articoli scritti, 100 milioni di minuti di video fru iti a distanza sulla piattaforma live.utmb.world, un pubblico numerosissimo che ha tifato per le stra de di Chamonix e lungo i percorsi. Quest’anno, la gara per eccellenza del Monte Bianco ha mantenu to tutte le sue promesse ed è riuscita ad aumentare esponenzialmente la sua visibilità sia in Francia che a livello internazionale, consacrandosi come uno degli eventi sportivi più importanti del mondo out door. Nella gara delle gare, Kilian Jornet che non vinceva all’UTMB dal 2011, ha festeggiato il suo ritor no eguagliando il record di François d’Haene: 19 ore e 49 minuti. L’americana Katie Schide (nella foto) ha conquistato invece la vittoria femminile.
La manifestazione, giunta alla 36^ edizione, dà appun tamento il prossimo 23 ottobre non solo con le classi che 42K e 10K, ma anche con la prima edizione della nuova mezza maratona. Dopo due anni difficili dovuti all’emergenza sanitaria, gli iscritti alla maratona sono già più di 5.000, oltre 4.200 quelli della 10K e 2.000 (nu mero chiuso) quelli della 21K. Un altro segnale del ritor no al periodo pre-Covid è l’alta partecipazione di atleti provenienti da tutto il mondo. Non mancheranno con tenuti e iniziative speciali come il Charity Program, la maratona solidale capace di raccogliere, a oggi, 8.000 euro con 20 associazioni impegnate a comporre squa dre di runner solidali. Ma anche la 1^ Banca Ifis Cor porate Cup, che vedrà sfidarsi centinaia di dipendenti alla conquista del trofeo aziendale.
Il 25 settembre si corre la prima edizione di Venice Lido Beach Trail, il nuovo “trail on the beach” di 5-11 km, promosso dal Comune di Ve nezia e organizzato da Venicemarathon in col laborazione con Venezia Spiagge. Un nuovo e originale format che si svolgerà interamente tra spiaggia, mare e pineta, con start e finish line proprio sulla sabbia. La prima edizione del Venice Lido Beach Trail è un evento a numero chiuso e con un tetto massimo di 500 parteci panti. Una scelta dettata dalla qualità del ser vizio che gli organizzatori vogliono offrire a tutti gli iscritti, ma anche dal fatto che quest’anno la manifestazione rappresenta una sorta di “test event” per un progetto più articolato di promozio ne sportivo-turistica del territorio al quale la macchina organizzativavi sta lavorando per il 2023.
MYTHO Marathon: nasce la 10k ed è subito gemellaggio con Klagenfurt
Al debutto il Venice Lido Beach Trail (tra spiaggia e pineta)
Domenica 2 ottobre, oltre alla 42 chilometri, si correrà la nuova MYTHO 10K Run. Novità doppia dato che la gara da 10 chilometri è fresca di gemel laggio con la 10K di Klagenfurt, la dieci chilometri austriaca dal respiro internazionale che si è corsa lo scorso 28 agosto, inserita nell’ambito del programma della Kärnten Läuft, la mezza maratona più importante della Carinzia. Coloro che porteran no a termine sia la 10K di Klagenfurt che la MYTHO 10K Run avranno la possibilità di cimentarsi nella 10K RUN DUELL, che vedrà una classifica combinata. Per il secondo anno di fila, a sostenere e dare energia ai runner della MYTHO Marathon ci sarà Enervit.
TRAIL
DumasMathis©
ROAD - PRIME EDIZIONI
Saucony ancora al fianco del Borc Trail
“Free To Run”: la storia delle due runner afgane Zeinab e Zahra
“Road To Breaking 20”: il docu-film con protagonista Pau Capell
Registrato tra le Alpi austriache e il Ghiacciaio Dachstein, il film esplora le avventure di tre runner uniti dallo spi rito della corsa off-road che coinvol ge positivamente mente e corpo. I tre protagonisti del corto sono Holly Rush, Sonny Peart e Pol Puig Collderram, che ci accompagnano nel loro personale viaggio nel trail running, sottolineando quanto il loro corpo e la loro mente ab biano sperimentato una sensazione di “leggerezza” grazie alla corsa e all’im mersione nella natura.
“Wherever the trail takes you”: il corto di ASICS SUl trail running
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Nel 2014 l’atleta e runner attivista Stephanie Case ha fondato “Free To Run”, organizzazione no-profit che promuove lo sport come strumento di emancipazio ne e istruzione, aiutando a trasformare le vite di mi gliaia di sportive che purtroppo vivono in regioni af flitte dalla guerra. Con il supporto di The North Face, e in collaborazione con Carrie e Tim Highman della casa di produzione DreamLens Media, Stephanie ha organizzato una spedizione in Afghanistan per realizzare un documentario sulla storia delle run ner Zeinab e Zahra.
In occasione dell’UTMB, The North Face ha presentato il nuovo film con protagonista Pau Capell, vincitore della gara nel 2019 con il tempo di 20 ore, 19 minuti e 17 secondi. Ispirato dal grande atleta keniota Eliud Kipchoge, che ha compiuto una missione appa rentemente impossibile infrangendo la mitica barriera delle due ore nella ma ratona di Vienna, Capell voleva a sua volta stare sotto le venti ore, riducen do quindi di 20 minuti il suo tempo (da qui il ti tolo del film).
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L’
International Trail Running Association (ITRA) è un’associazione senza sco po di lucro nata nel luglio del 2013. Tra i suoi obiettivi, c’è anche quello di fornire alla comunità del trail running informazioni rilevanti sull’evoluzione di questa disciplina, protagonista, a partire dal 2000, di un vero e proprio boom. Le indagini che ITRA realizza periodicamente hanno lo scopo di far emergere elementi preziosi utili a stimolare un dialogo costruttivo tra tutti gli attori in campo: atleti, federazioni, associazioni e istituzioni, in ogni Paese e a livello internazionale.
Alto il tasso di partecipazione: oltre 9.514 partecipanti provenienti da 104 Paesi
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Dopo due anni di pandemia, l’International Trail Running Association ha condotto un sondaggio mondiale sui comportamenti e le abitudini degli appassionati durante gli allenamenti e le gare, rilevando anche informazioni cruciali sulle tendenze in atto nel settore.
ETà E MOTIVAZIONE
Trail Runners’ habits
PRIMA ESPERIENZA DI CORSA Qual è stata la tua prima esperienza di running? ETÀ
_ di manuela barbieri
Per molti runner la corsa su strada sembrerebbe essere “la porta d’ingresso” al trail. La maggior parte comincia a praticare questo sport in un’età compresa tra i 25 e i 45 anni, spinti dal desiderio di immergersi nella natura e scoprire nuovi posti. La motivazione principale rimane comunque la voglia di mantenersi in buona forma fisica. DI INIZIO
D opo due anni di stop e sconvolgimenti dovuti alla pandemia, gli eventi di trail running sono finalmente ricominciati nella maggior parte degli stati. La com munity ha potuto così incontrarsi di nuovo e godersi appieno lo sport che ama. ITRA ha condotto un sondaggio mondiale per scoprire di più sui comportamenti e le abitudini degli appassionati durante gli allenamenti e le gare, rilevando anche informazioni cruciali sulle tendenze in atto nel settore. Alto il tasso di partecipazione: oltre 9.514 partecipanti provenienti da 104 Paesi.
INTERVISTATI RUNNERS PAESI 1049514 GENERE ETÀ
Quando hai cominciato a praticare trail running? MOTIVAZIONE Cosa ti ha maggiormente spinto a inizare col trail running?* Smettere di RiconettersiIncontrarePerderefumarepesogliamicicolcorpo Prendere una boccata d’aria frescaRelax Prepararsi per una gara Sentirsi in armonia con la natura Scoprire nuovi posti Mantenersi in forma Questa era una domanda a scelta multipla e ogni runner poteva selezionare più risposte. Le percentuali riportate rappresentano le scelte di 9.514 intervistati. -DATI & STATISTICHETorriMaurizio©
Quali marchi di calzature da trail running utilizzi?*
Quanto spendi ogni anno per l’equipaggiamento da trail running?
Questa era una domanda a scelta multipla e ogni runner poteva selezionare più risposte. Le percentuali riportate rappresentano le scelte di 9.514 intervistati. Foto: Maurizio Torri
BUDGET ANNUALE
I trail runner cercano attrezzatura specifica e investono tra i 200 e i 600 euro all’anno in equipaggiamento per questo sport. Salomon e HOKA ONE ONE sono i brand di scarpe più venduti. Il marchio francese risulta essere inoltre al coman do anche nell’apparel. Suunto e Garmin sono invece le “top choice” per quanto riguarda gli smartwatch, con il brand statunitense sul gradino più alto del po dio: quasi il 60% dei trail runner usano infatti un GPS Garmin.
BRAND SMARTWATCH
SCARPE, ABBIGLIAMENTO E GPS
15 -DATI & STATISTICHE-
Quali
Quante paia di calzature da trail running usi ogni anno?
marchi di abbigliamento indossi?*
PAIA DI SCARPE PER ANNO
BRAND ABBIGLIAMENTO
Quali smartwatch possiedi?*
BRAND SCARPE
Viaggi all’estero per correre?
DISTANZA PREFERITA In gara, qual è la distanza che preferisci? BUDGET ANNUALE PER ISCRIZIONE ALLE GARE Quanto spendi annualmente per iscriverti alle competizioni? NUMERO DI COMPETIZIONI ALL’ANNO Quante gare corri in un anno? Paesi confinanti Paesi dello stesso continente Paesi di diversi continenti 5km - 10km 10km - 15km 15km - mezza maratona Mezza maratonaMaratonamaratona-80km100km100km-166km>166km
cross-training sembra essere
gare
VIAGGIARE PER CORRERE
A circa la metà dei trail runner piace viaggiare all’estero per gareggiare, mentre l’altro 50% preferisce partecipare a competizioni locali.
trasferte sportive
DOVE Verso quali Paesi?*
I l una pratica molto comune tra i trail runner: bici
TRAINING
(sia mtb che stra da), nuoto e sollevamento pesi/bodybuilding sono le attività più popolari. La maggior parte non hanno un coach e il proprio allenamento settimanale incorpora poche sessioni di corsa su pista e strada e long-running session anche della durata di oltre sei ore (per più del 20% dei trail runner). Oltre il 60% degli intervistati accumula inoltre un dislivello settimanale tra i 500 e i 2.000 metri. ORE PER SETTIMANA DI ALLENAMENTO In media, quante ore ti alleni a settimana (solo corsa)? ALTRI SPORT Pratichi quache altro sport?* COACH Hai un allenatore?* Seguo un training plan online a pagamento Ho un amico che mi fornisce schede di allenamento gratis Ho un coach solo per prepararmi alle gare Seguo un training plan online gratuito Ho un coach di gruppo nella mia associazione di trail running Ho un coach per tutto l’anno No, non ho un personal coach Questa era una domanda a scelta multipla e ogni runner poteva selezionare più risposte. Le percentuali riportate rappresentano le scelte di 9.514 intervistati. SÌ NO TorriMaurizio©
La maggior parte dei trail runner spende tra i 100 e i 400 euro all’anno in costi di iscrizione alle gare. Più del 60% gareggia da una a sei volte all’anno, privilegian do distanze tra la mezza maratona e gli 80 chilometri. Una fetta significante (più del 40%) ha comunque già gareggiato in competizioni oltre i 100 chilometri. I trail runner solitamente cominciano con le distanze più corte e progrediscono verso i lunghi chilometraggi quando più esperti.
16 -DATI & STATISTICHE-
-DATI & STATISTICHEinfortuni In allenamento P rendersi delle pause durante la stagione sembrerebbe essere una pratica comune e serve per scongiurare gli infortuni che purtroppo, durante le sessioni di training, coinvolgono più del 60% dei trail runner. Caviglie slogate e problemi muscolari risultano essere i più comuni.
infortuni
in gara La maggior parte dei trail runner intervistati (il 60%) non si sono mai infortunati durante una competizione. Le caviglie slogate rimangono comunque l’infortuno più comune, probabilmente a causa del terreno sconnesso. TIPOLOGIA Quale tipo di infortunio hai avuto?* TIPOLOGIA Quale tipo di infortunio hai avuto?* Questa era una domanda a scelta multipla e ogni runner poteva selezionare più risposte. Le percentuali riportate rappresentano le scelte di 9.514 intervistati. Questa era una domanda a scelta multipla e ogni runner poteva selezionare più risposte. Le percentuali riportate rappresentano le scelte di 9.514 intervistati. FREQUENZA T i sei mai infortunato durante l’allenamento? FREQUENZA Ti sei mai infortunato durante una gara? LA CORSA NON SARÀ PIÙ LA STESSACON TRS® è un marchio registrato di Nuova Calze Regia Srl Via Soniga, 3, 25080 Nuvolento (BS) Tel. 030 691859 - calzeregia.itldlcometa.it Elastico bassa compressione Rinforzo zona tallone Tessuto Polyamide Q-SKIN® antiodore Elevato comfort al metatarso • Top Tech • Mid Tech • Top Dry • Long Tech • Striped Fantasy Run • Crossed Fantasy Run • Geometric Fantasy Run COLLEZIONE CALZE RUNNING SÌ SÌNO NO
spostamenti all’esterno, nonché per uno speciale servizio drink offerto ai parteci panti con un mezzo refrigerato. Da sottolineare in generale una maggior cura negli allestimenti e una migliore gestione degli spazi, senza che questo abbia comunque snaturato la formula “leggera” dell’evento. Chiamarlo tale, in ogni caso, ormai è ri duttivo e per gli addetti ai lavori esserci è diventato un must. Questa la sensazione di tutti i partecipanti. Importanti new entry lato espositori in tutti i settori e le varie categorie merceologiche (anche il segmento bici) hanno segnato un’ulteriore prova di consolidamento e interesse verso il progetto.
NUMERI - Visi, facce, espressioni e sguardi, dicevamo. Quelli di oltre 2.300 opera tori registrati tra aziende, agenti, dealer, media e altri addetti ai lavori. Oltre 100 gli espositori per 180 brand, 900 i retailer in rappresentanza di 430 insegne, provenienti da tutta Italia nonché da vari Paesi esteri, grazie all’incoming di operatori promosso insieme a ICE, Assosport e Italian Outdoor Group. Vanno a completare questi nu meri obiettivamente sensazionali (per alcuni impensabili fino a un paio di anni fa) due interi padiglioni per un totale di 12mila metri quadri, migliaia di prodotti testati e svariate centinaia di adesioni a workshop, presentazioni, attività ed experience proposte dalle aziende, tanto da rendere sold out alcune di esse già diversi giorni prima dell’apertura di domenica mattina.
TEAM ORGANIZZATIVO - A metterci la faccia in ogni momento di questa intensa due giorni sono stati anche gli organizzatori, con il proprio team di oltre 50 persone, tra staff organizzativo e ben otto tra fotografi e filmer, fin dal consueto momento del briefing espositori di sabato sera. In questa occasione il direttore editoriale di Sport Press Srl SB, Benedetto Sironi, ha ricordato come è nato e si è poi evoluto il progetto ORBDAYS, illustrando anche gli svariati ulteriori miglioramenti messi in campo per il 2022, alcuni dei quali definiti recependo i riscontri di espositori e visitatori dopo la già ottima edizione passata.
Tutti
uella del 2021, la settima edizione, era stata all’insegna della ripartenza e della condivisione. L’ottava edizione degli Outdoor & Running Business Days, in scena a Riva del Garda il 10-11 luglio, si è rivelata l’occasione perfet ta per mostrare il viso più bello e autentico dell’outdoor & running industry italiana (e non solo). In senso figurato ma anche letterale: lo scorso anno, in fiera, le ma scherine ancora obbligatorie avevano inevitabilmente frenato gesti che un tempo costituivano una piacevole consuetudine, come quello di salutarsi con una stretta di mano, un bacio o un abbraccio. Gli ORBDAYS 2022 hanno invece avuto il merito di annullare ogni distanza, rimettere al centro le persone e togliere loro - nel bene e nel male - ogni genere di maschera. Riscoprendo in pieno la potenza dello sguardo e il valore del sorriso.
WORKSHOP, TEST, PRESENTAZIONI E MOMENTI DI FORMAZIONE - Il ricco pro gramma delle attività ha reso ancora una volta unico e innovativo il format degli Outdoor & Running Business Days. Ed è proprio per ognuna di queste che troverete un ricco report nelle pagine seguenti.
PIÙ SPAZI E SERVIZI - Quest’anno lo spazio dedicato agli espositori è stato rad doppiato: due interi padiglioni connessi da un’area outdoor allestita con food truck, pouf, panche e dj set. Su richiesta dei brand, a disposizione anche un’ampia sala workshop e una per le presentazioni, mentre i visitatori hanno potuto usufruire di aree relax (anche dedicate ai bambini), tra cui un’intera lounge & recharge area gra zie al contributo di Athena e dei suoi brand Goalzero e Hyperice. Molto apprezzati anche una serie di nuovi servizi offerti tra i quali spiccavano le cargobike brandiz zate ORBDAYS by Biga Bike, utilissime nelle fasi di allestimento ma anche per gli
L’industry svela il suo sorriso migliore
8/9 TonoliGiacomo©TonoliGiacomo©ComiSimone©
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Q
breve. -speciale orbdaysOltre 100 espositori per 180 marchi, 900 retailer in rappresentanza di 430 insegne e 2.300 operatori complessivi nella due giorni di fiera: questo il bilancio dell’appuntamento che si conferma irrinunciabile per gli addetti outdoor e running
PIAZZA IOG E PARTNERSHIP ASSOSPORT-ICE - A caratterizzare l’area centrale del padiglione C2 è stata la Piazza IOG: uno spazio verde allestito con piante, cor tecce e tavolini pronto ad accogliere i visitatori in puro stile outdoor. Gradita novità di quest’anno, grazie alla collaborazione Assosport-ICE, è stata anche la partecipa zione di una delegazione di 24 operatori da vari Paesi esteri (distributori e retailer del mondo outdoor e sport) che, conclusa la fiera, si è poi trasferita presso il distret to dello sportsystem di Montebelluna.
_ di KAREN POZZI
saranno annunciati
UN EVENTO RESPONSABILE E CARBON NEUTRAL - Anche questa volta gli ORBDAYS hanno posto forte attenzione al tema ambientale con varie azioni: l’e liminazione delle bottiglie di plastica e volantini, la distribuzione gratuita di bor racce e tazze in alluminio brandizzate, l’utilizzo di materiali eco e riciclabili, lava gne informative nelle aree ristoro. Queste alcune delle iniziative per minimizzare gli sprechi e i rifiuti che hanno visto coinvolti proattivamente tutti i partecipanti. Le emissioni prodotte verranno inoltre compensate con l’acquisto di crediti di car bonio certificati provenienti da progetti wash, ovvero iniziative che permettono di portare l’acqua potabile alle comunità in cui il servizio non è ancora accessibile.
OLTRE LA FIERA - La sera del 10 luglio, la scenografica location della Spiaggia degli Olivi è stata animata da un aperitivo open air con tutti i partecipanti. Il party, oltre a costituire un ulteriore momento di socialità, ha visto alternarsi spettacolari show di danza grazie ai performer presentati da Vibram FiveFingers prima e da Crazy poi. Non prima di essersi gustati il sempre scenografico spettacolo di slackli ne animato dal team di Spider Slacklines. Un party con oltre 800 persone nel qua le non è mancato nulla. Nemmeno l’ottima birra artigianale firmata Impavida, ben refrigerata anche grazie ai prodotti Dometic, altra bella new entry tra le aziende di quest’anno, che ha anche omaggiato gli invitati con uno special gift della nuova collezione outdoor.
ARRIVEDERCI… IN INVERNO - Anche quest’anno gli ORBDAYS sono riusciti a met tere al centro la community outdoor e running in una due giorni dove è emersa la voglia di condivisione e di unione per un futuro migliore della industry. Nuove connessioni e il consolidamento di quelle già esistenti tra aziende e negozi sono stati l’essenza dell’appuntamento di Riva del Garda, senza farsi mancare momenti di svago, formazione e crescita. Sulla scia di questo grandissimo entusiasmo e di un’evoluzione naturale, oltre che di un’esplicita richiesta di tutto il settore nel colmare un vuoto esistente, l’organizzazione ora è già al lavoro per un altro imper dibile appuntamento: il concept degli ORBDAYS verrà declinato anche in versione invernale, il 22 e 23 gennaio a Ponte di Legno e Passo del Tonale. i dettagli in merito a
MAIN PARTNER - Tra le novità principali anche la presenza di tre main partner prestigiosi come HDry, Polartec e Vibram. Marchi di assoluto riferimento nel mondo sport e non solo, che per loro natura sono in grado oltretutto di creare connessioni importanti. La loro partecipazione è stata un grande valore aggiunto anche duran te le varie presentazioni dei brand partner, in cui c’è stata l’opportunità di appro fondire tecnologie, mescole, tessuti e altre soluzioni utilizzate per la realizzazione dei prodotti. A completare il quadro dei main sponsor anche Carbonsink, società di consulenza leader in Italia nella definizione di strategie di decarbonizzazione per le imprese. La società ha supportato l’evento nella mitigazione delle sue emissioni di gas a effetto serra attraverso i crediti di carbonio generati dal progetto Water is Life in Madagascar.
Wave Mujin 9, questi i quattro modelli protagonisti del Mizuno Cafè, i primi tre dedicati al road running e il quarto al trail running. La ca ratteristica che li accomuna tutti è l’utilizzo della tecnologia Mizuno Enerzy, lanciata dal brand due anni fa per offrire ai runner ammor tizzazione e ritorno di energia elevati e diventata parte fondamenta le nella costruzione di ogni modello.
Colazione con Enerzy
unta Larici è uno dei trekking più ambiti dell’Alto Garda per panora micità e bellezza del tracciato. Una terrazza naturale a picco sul lago, posta a 907 metri di altezza e accessibile sia a piedi sia in bici. Arrivare in vetta quando i primi raggi del sole fanno capolino da est e illuminano la distesa d’acqua sottostan te, è un’esperienza davvero emozionante. Che ripaga della fatica di svegliarsi alle 3:30 del mattino. Il trail notturno di Bro oks, powered by Petzl, ha visto la parteci pazione di una cinquantina di negozianti che, partiti da Madonna della Pregasina, hanno testato le nuove Caldera 6 e la fron tale Nao RL. Alla fatica è seguita, natural
WAVE RIDER 26
WAVE MUJIN 9
Questa scarpa è composta caratteristichedalledistintive di Mizuno per fornire comfort ai runner anche sui terreni più difficili. Le scarpe sono costruite con la tecnologia Mizuno Enerzy combinata alla schuma Mizuno Wave dal tallone alla punta, fornendo un’eccellente ammortizzazione, ritorno di energia e stabilità. I pannelli di supporto sui lati del mesopiede mantengono la calzata ben salda anche su tratti più difficili.
Il percorso - 7,6 km di sviluppo e un disli vello positivo di 440 metri dove testare sia le calzature fornite da Brooks che le fron tali di Petzl. Un anello trekking della durata complessiva stimata di circa tre ore che i runner hanno completato in un paio di ore, concedendosi poi il “lusso” della colazione finale. Un gruppo ha anche scelto di effet tuare il rientro a Madonna della Pregasina per le panoramiche creste, mentre gli altri hanno preferito il più corribile tracciato della strada forestale dell’andata.
_ DI cristina turini
WAVE INSPIRE 19
_ DI tatiana bertera
road running
roissant, torte, spremute e caffè. Così Mizuno ha accolto i par tecipanti lunedì mattina all’apertura della fiera, dove, dopo una breve introduzione del marchio da parte di Andrea Leo, marke ting manager del brand, è subentrato Davide Rodia, key account, run ning promotion & product, che ha presentato le novità prodotto della prossima stagione. Wave Rider 26, Wave Inspire 19, Wave Skyrise 4 e
19
mente, una colazione coi fiocchi, a base di succhi di frutta, bevante calde, yougurt e brioches.
P
L’ormai storico e apprezzato modello di Mizuno è ideale sia per i principianti che per i runner più esperti. L’intersuola di 2 mm in Mizuno Enerzy, più spessa rispetto ai modelli precedenti, aumenta l’ammortizzazione e il ritorno di energia donando una sensazione più morbida e fornendo maggior propulsione.
questa scarpa, grazie alla schiuma Mizuno Enerzy spessa 2 mm inserita lungo tutto l’intersuola. Più comfort quindi e reattvità, unite alla forma migliorata del Mizuno Wave che offre una stabilità ancora migliore. Peso 305 g uomo e 245 g donna. Drop 12 mm.
C
Davide Rodia, key account, running promotion & product
Peso 285 g uomo e 245 g donna. Drop 12 mm.
Ideale per i runner con appoggio da pronatore, ammortizzazione e ritorno di energia caratterizzano
Tra gli eventi che hanno caratterizzato la fiera, uno special breakfast ha accolto i retailer presso lo stand di Mizuno trasformatosi per l’occasione in un Cafè. Dove sono state presentate le nuove collezioni
WAVE SKYRISE 4
Grande successo per la morning run del lunedì con oltre 50 partecipanti, che hanno corso in notturna nel panoramico scenario di Punta Larici
-speciale orbdays-
Peso 340 g uomo e 288 g donna. Drop 10 mm.
ComiSimone©TonoliGiacomo©
Giunta alla quarta versione, anche la Skyrise fornisce una morbida ammortizzazione e un alto ritorno di energia grazie alla tecnologia Mizuno Enerzy combinata al Mizuno Wave, per fornire stabilità e sensazione di galleggiamento. Peso 295 g uomo e 245 g donna. Drop 8 mm.
Trail running
Spettacolo alle prime luci dell’alba con Brooks e Petzl
_ di KAREN POZZI
4.Una componente urban outdoor. Un altro trend è sicuramente quello delle calzature tecniche utilizzate anche nella vita di tutti i giorni e questo permette di allargare la distribuzione. “Il design scandinavo ha di per sé una componente fashion anche per quanto riguarda le colorazioni. Questo ci permette di portare le calzature Craft nel mercato lifestyle, che dai primi feedback a Pitti ha reagito molto bene alla novità”.
Un forte approccio sostenibile e in linea con i valori di Artcrafts. “Gli svedesi danno per scontato questo concetto, ogni aspetto della costruzione della scarpa fino al packaging è re alizzato nella logica della riduzione dell’impatto ambientale. Gli scandinavi fanno questo da molto prima di altri mercati e Craft ovviamente ne è un esempio”. Ogni prodotto presenta parti realizzate in materiali eco-sostenibili. Ogni etichetta, car tellino e packaging sono realizzati in materiali ri ciclati e riciclabili. L’azienda contribuirà in modo sostanziale alla riduzione delle sostanze chimiche nei processi di manifattura.
ricerca e sviluppo e alle tecnologie più all’avan guardia disponibili per il mercato del running. Per la stagione SS 23, Craft propone CR Foam*, una tecnologia all’altezza di quelle utilizzate dai maggiori leader di mercato. Questo ci dimostra quanto a livello qualitativo il prodotto sia pron to per affermarsi in un mercato come il nostro”. *Il polimero di EVA dell’intersuola sottoposto ad alte temperature si lega con altre molecole. Con l’iniezione di azoto liquido, si crea una molecola nuova che ha più porosità, sostenibile perché può essere riciclata, molto leggera e reattiva nono stante i volumi.
Una partnership con i negozianti “Abbiamo quindi cercato un progetto che potesse invece rafforzare la funzione del retailer nel suo ruolo di consulente, guida, promotore di novità e di qualità tecnologica che chiaramente il prodotto da noi distribuito possiede. Abbiamo così trovato nel progetto di calzature Craft quello che faceva per noi. Come Artcrafts faremo la nostra parte dal punto di vista del marketing e credo che ci sia mo guadagnati qualche merito a riguardo negli ultimi anni. Voi negozianti non sarete soli nell’o biettivo di richiamare l’attenzione e di vendere questo prodotto. Siamo molto impegnati nella definizione delle attività di sports marketing (a partire da gare e atleti). Cercheremo di mettere al servizio di un nuovo proget to tutto quello che di buono abbiamo fatto fino a oggi e speriamo di ripartire da Riva Del Garda con una nuova pagi na di storia insieme”.
I
l sodalizio tra Artcrafts International e Craft Sportswear è stato sve lato il 15 giugno in occasione di Pitti Uomo. La novità è stata resa nota nella morning run a numero chiuso che ha consentito a 40 operatori presenti al salone fiorentino di testare i nuovi modelli del brand per le vie meno battute della città toscana, partendo da un laboratorio artigiano situato in un palazzo del ‘500. Craft distribuisce dal 1979 abbigliamento sportivo, nel 2019 ha lanciato la linea di calzature e Artcrafts ha accettato la nuova sfida di affermarla nel mercato italiano. L’intera gamma è caratteriz zata da importanti innovazioni tecnologiche, nella combinazione e nel trattamento dei materiali, che la pongono ai vertici della performance e anche della sensibilità ambientale.
20 -speciale orbdays-
2.Una gamma completa di prodotti. “Abbiamo capito che per una presenza significativa nei punti vendita bisogna offrire sia prodotti road che trail. Il negoziante deve poter proporre il brand a chiunque entri nello store. Se hai solo uno dei due perdi occasioni di vendita e quindi il brand non può essere un forte partner per il retail”. Tra le va rie proposte ricevute Craft era quella più artico lata in quanto, seppur focalizzi la sua identità sul concetto di “Gravel e quindi versatilità”, dispone anche di prodotti verticali e molto tecnici per i due settori road e trail che si differenziano per funzio ni e tecnologie customizzate per ogni modello. Ne
sono un esempio Pro Endur Distance per la strada e CTM Ultra Carbon Trail.
Il progetto Craft footwear
Artcrafts International è il nuovo distributore del brand scandinavo per il segmento calzature. Quali i motivi di questa scelta? Quale sarà la strategia? E il rapporto con i negozianti?
LA PRESENTAZIONE A ORBDAYS - “Quando siamo andati alla ricerca di un nuovo progetto da proporre al mercato siamo partiti da un as sunto: in generale, i grandi marchi dalla brand awareness strutturata hanno una strategia guidata dal contatto diretto con il consumatore finale. Questo potrebbe ovviamente mettere in discussione sia il ruo lo del retail, che si vede scavalcato nella sua funzione di contatto con il mondo del running, sia quello del distributore. Quest’ultimo, infatti, ha costruito il suo modo di lavorare sul contatto con il negoziante e la costruzione di una relazione forte con lui”. Così ha introdotto la pre sentazione Alessio Ranallo, responsabile marketing e comunicazione di Artcrafts International.
5.Qualità del prodotto e delle tecnologie. “Per noi è molto importante che il brand dia im portanza all’aspetto qualitativo del prodotto, alla
Artcrafts International aveva definito una lista di caratteristiche che il brand in distribuzione avrebbe dovuto possedere e che sono state rintracciate proprio in Craft
1.Un concept di vendita e un posizionamento semplice e chiaro, possibilmente rintraccia bile in una frase. “Dalla nostra esperienza – rac conta Ranallo durante la presentazione – questo è l’elemento più importante nella fase di lancio di un brand, quello che fornisce un’immediata ricono scibilità”. Craft si è definito “la Gravel del Running”, un concetto preso in prestito dal mondo della bici. Nel running significa assecondare la tendenza in forte crescita che vede sempre più runner prati care la propria disciplina in modo versatile, sia sui terreni urbani, sia nella natura, su sterrati e stra de bianche con un continuo mix. Su questo trend, Craft ha fondato la sua identità.
“ ORBDAYS è stata l’occasione per incontrare i clienti, che per noi sono al vertice della piramide distributiva. tutti si sono dichiarati interessati al progetto promettendo grande collaborazione.ALESSIORANALLO
3.
6.Atleti coinvolti nel processo di validazio ne del prodotto. Recentemente, a taglia re per primo il traguardo della 100 km del Pas satore, è stato Lee Grantham, l’astro nascente inglese delle ultra-distanze che fa parte del team Craft assieme ad altre stelle internazio nali come Tommy Rivs, Jacob Puzey, Tim Freriks, Davide Laney e le forti Ida Nilsson, Manuela Villaseca e Aroa Sio. Artcrafts sta già selezio nando anche in Italia profili di atleti élite e am bassador per dare il via a un consistente piano di sport-marketing che comprenderà ovviamente anche un’importante selezione strategica di com petizioni.
COSA CERCAVA E COS’HA TROVATO?
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DOVE CORRONO I RUNNER?
Rispetto ad altri Paesi, per esempio la Francia, in Italia il vostro focus sul trail è arrivato più tardi. Quali sono i motivi?
lo shape dell’intersuola è più curvo rispetto a una calzatura classica e lavora in sinergia con un avampiede rigido per aumentare l’efficienza di corsa, riducendo la perdita di energia. Quando il runner appoggia il tallone verrà spostato in avanti, il movimento della caviglia avrà un risparmio energetico che poi si tramuterà in risparmio muscolare sui quadricipiti e quindi in una miglior performance
Chiarito che abbiamo un prodotto all’altezza che ricopre tutti i livelli di runner, i prossimi passi che abbiamo già iniziato a percorrere sono le sponsorizzazioni di eventi locali, competizioni, atleti e ambassador quali i nostri FrontRunner. È il caso dell’appena concluso Malcesine Baldo Trail o della nostra presenza a ORBDAYS molto orientata al trail. Continueremo ad essere presenti negli eventi internazionali, per esempio saremo con ASICS Europe all’UTMB.
A questa collezione si accosta una gamma più specifica e verticale per il trail running puro che comprende due fami glie di prodotti: all runners con Trabuco Max, Gel Trabuco 10 e Trabuco Terra, calzature protettive per tutte le distanze, soprattutto quelle lunghe, e fast runners con Fuji Speed e Fuji Lite 3, la linea performance, più leggera e dal look più aggressivo.
ELENA BOSTICARDO
“
Road to trail
una piastra antiurto con un design flessibile che aiuta a proteggere il piede dalle rocce, dalle radici e dai terreni accidentati. Viene posizionata nell’avampiede ed è una componente importante per chi corre off road, senza però togliere la sensibilità del terreno
GUIDESOLE /
ToniliGiacomo© TonoliGiacomo© ComiSimone©
’immersione dei partecipanti di ORBDAYS nel mondo trail di ASICS è iniziata domenica pomeriggio con due run guidate da alcuni ASICS Frontrunner. Gli ambassador del brand han no condotto un totale di 50 negozianti sui sentieri dell’Alto Garda per un vero test delle calzature. A seguire, nella mattinata di lunedì, si è tenuta in fiera una presentazione della nuova collezione.
ASICS nasce come un brand running ma si sta spingendo oltre i propri confini con un investimento importante nel prodotto trail. La collezione è migliorata, si è ampliata e le tecnologie sono in continua evoluzione. così è iniziato l’intervento di Giuliano Zezza, brand trainer coordinator ASICS EMEA
Da uno studio di mercato del brand giapponese emerge che il 38% corre su strada, il 28% nelle zone verdi e nei parchi (per centuale aumentata nettamente nell’ultimo anno), il 23% pratica trail running e l’8% predilige il tapis roulant.
22 -speciale orbdays-
NATURE BATHING: SCARPe ROAD CON SUOLA TRAIL
A partire da questa tendenza del mercato e quindi dall’incre mento di runner che popolano parchi e aree verdi, ASICS pro pone la collezione Nature Bathing. “Immersione totale nel ver de”, il nome parla chiaro. Si tratta di un pacchetto di calzature che comprende più categorie di prodotto: dalle più ammortiz zate quali GEL-Nimbus 24, GEL-Cumulus 24 e GT 1000 11, alla più veloce Novablast 3 che garantisce un ritorno di energia duran te la corsa e, in questa versione, maggiore grip.
Come nasce questa spinta nel mercato trail italiano? ASICS ha da sempre nella categoria running anche prodotti per il trail running, ma nelle prossime colle zioni il focus sarà più importante, seppur il mercato road rimanga la nostra main category. La crescita del fenomeno outdoor, favorita dalla pandemia e dallo spostamento del consumatore più nella natura, è un fenomeno che abbiamo voluto cavalcare, anche se era già previsto nei nostri piani strategici. La collezione si amplia di stagione in stagione, le tecnologie si evol vono e l’offerta copre una gamma di prodotti sempre più completa per vari consumatori. Quindi per le prossime stagioni, accanto a road performance e alla donna, avrà uno spazio importante anche il focus trail.
Qual è la vostra strategia per il mondo trail?
ASICS GRIP /
Elena Bosticardo, Marketing Manager ASICS ItaliaLe tecnologie per il trail
fornisce una migliore trazione su diverse superfici, comprese quelle scivolose e irregolari. Il design dei tacchetti è studiato e ideato per la massima tenuta sia in salita che in discesa
I runner si avvicinano sempre più alla corsa in natura. ASICS risponde con una gamma completa specifica per la disciplina e la nuova collezione Nature Bathing
Il trail è sempre stato un focus a livello global, lo dimostrano eventi che si sono svolti negli anni passati a livello internazionale. In Italia però è arrivato un po’ dopo e i motivi sono da rintracciare prima di tutto nel mercato, dove i consumatori sono sempre stati più orientati alla corsa su strada e meno all’off road e dove la concorrenza con leader di mercato in quel settore è molto impegnativa. Oggi qualcosa è cambiato e cercheremo di recuperare con una buona strategia.
ROCK PROTECTION PLATE /
LA COLLEZIONE TRAIL RUNNING
_ di KAREN POZZI
It’s than just a It’sMORErun.anattitude. www.cmpsport.com follow #CMPitsMoreus
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INTERSUOLA / in EVA a media densità, molto durevole nel tempo e con uno shock absorbing ad alti livelli in grado di mantenere la morbidezza tipica della Ribelle Run
BATTISTRADA / con tassellatura da 6 mm e un design molto particolare che si adatta molto bene anche al ramponcino quando viene applicato in condizioni di neve ghiaccioo
All’atleta o al vero amante della montagna che cerca una scarpa altamente performante e che tenga i piedi caldi, asciutti e privi di detriti per un lungo periodo durante le corse in ambiente.
C ARPA ha scelto gli Outdoor & Running Business Days per presentare in esclusiva mondiale l’ultima nata nel mondo del trail running: Ribelle Run Kalibra G. Disponibile dal prossimo inverno, si tratta del risultato di un percorso impegnativo e sinergi co tra il brand e i partner, Polartec e BOA, che hanno collaborato per realizzare un prodotto altamente performante e in grado di for nire protezione, comfort e sicurezza in condizioni estreme di neve, acqua e fango.
Un lavoro di squadra
A l lancio, avvenuto nella Piazza IOG, un’area centrale di networking realizzata dall’Italian Outdoor Group, presente anche un’altra icona dello skyrunning: Marino Giacometti, presidente delle ISF (Federa zione Internazionale Skyrunning) e organizzatore (nonché vincitore della prima edizione) della Monterosa Skymarathon con cui SCARPA ha stretto una partnership. Giacometti ha ripercorso l’evoluzione delle scarpe da corsa in montagna dal 1994 a oggi riconoscendo l’altissima tecnicità rappresentata da Ribelle Run Kalibra G e quan to un equipaggiamento corretto sia la chiave per affrontare sfide come la gara del Monterosa in modo più “sicuro”. Nel pomeriggio dello stesso giorno, domenica 10 luglio, SCARPA ha organizzato una run test della calzatura con Marco De Gasperi, alla quale abbiamo partecipato, dove i presenti hanno potuto sentire in prima persona il comfort e la leggerezza di questa creazione di cui il brand va particolarmente fiero.
SUOLA / presa sviluppata per terreni innevati. Caratterizzata da una speciale tipologia di gomma che resiste a particolari condizioni di freddo e non perde le sue proprietà a basse temperature
Ribelle Run Kalibra G rappresenta per noi l’apice della tecnicità. Lo è per le caratteristiche intrinseche dei materiali che la costituisco no, ma soprattutto per la sua destinazione d’uso. Un prodotto, un po’ di nicchia, dedicato a condizioni climatiche difficili con neces sità di protezione, sicurezza e comfort. Queste le parole di Marco De Gasperi, category manager di SCARPA che insieme ai rappre sentanti di Polartec e BOA hanno presentato il prodotto a Riva del Garda durante la due giorni dell’evento dedicato ai negozianti.
RIBELLE RUN KALIBRA G
Quello tra SCARPA e i brand partner che hanno contribuito alla realizzazione della Ribelle Run Kalibra G. Una calzatura pensata per garantire, in condizioni meteo estreme, protezione, sicurezza e comfort
S
TOMAIA / realizzata in Windbloc di Polartec. Protegge da vento, acqua e freddo. Questo materiale, utilizzato per l’abbigliamento, viene per la prima volta inserito in una calzatura
A CHI è DEDICATA /
SISTEMA DI ALLACCIATURA / 360WRAP, sistema con BOA Li2 Dial brevettato da SCARPA. L’allacciatura chiude istantaneamente sia la parte anteriore che posteriore del piede grazie a una fettuccia che viene, come i cavetti, azionata dal movimento del Boa. Inoltre questo sistema permette di regolare la chiusura sia in senso orario che in senso antiorario e quindi, senza sbloccare il BOA, si può regolare il fit velocemente e in modo preciso a seconda delle esigenze
TonoliGiacomo©
Siamo molto felici di presentare la prima scarpa da Trail Running realizzata con tessuto Polartec. Una collaborazione nata in modo spontaneo tra i due partner che condividono gli stessi valori quali l’innovazione, la performance e la qualità del prodotto. Polartec Windbloc è un tessuto a tre strati con membrana altamente durevole che garantisce un’elevata protezione dagli agenti atmosferici come vento, acqua e freddo. Windbloc è in grado di mantenere un un’ottima termoregolazione, fornendo il massimo coMfort ed elesticità durante tutta la performance. Spero questa sia la prima di tante altre collaborazioni insieme a Scarpa. Matteo Tolio, Sales & MKT Manager Italy, UK and Cycling Europe, Polartec
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Collaboriamo con SCARPA dal 2011 con i progetti di ski mountaneering. Oggi presentiamo il primo prodotto da trail con cui immettiamo l’innovazione Li2 in questo segmento. “i” sta per incremental, ovvero la possibilità di microregolare la calzata e il fit della calzatura stessa. I benefici del 360wrap, come hanno battezzato in SCARPA questo sistema di allacciatura, è preciso, avvolgente e sicuro.
_ di Karen Pozzi
Marco Ammiraglio, BOA
• Schiuma Kinetic Light a doppia densità ER2 - Tecnologia Rocker Evoluta Intersuola Racing Tomaia in rete ad alta tecnologia con tomaia in TPU Internal Fit System Linguetta Performance
ombinando anni di esperienza nel campo della trazione avanzata, della tecnologia rocker e del trail running, Scott ha creato il nuovo gioiellino per il mondo delle ultradistanze. Si chiamano Ultra Carbon RC e sono il prodotto trail racing più tecnolo gico che Scott abbia mai realizzato fino a oggi. Un tempo ad appan naggio solamente del mondo della corsa su strada, ora la tecnologia con piastra in carbonio è approdata anche nel panorama trail. Le nuove calzature di casa Scott sono dotate di una piastra Carbitex DFX
Pensi che l’aspetto delle consegne e della logistica migliorerà nella prossima stagione?
Tutta la reattività del carbonio
Scott Ultra Carbon RC
TonoliGiacomo©
Qual è la vostra strategia per i prodotti SS 23?
•
La
Come procede la presenza di SCARPA in questo mercato?
“Trail running: abbiamo vinto una scommessa!” tecnologia road running al servizio del mondo trail nuove Scott Ultra Carbon Tatiana Bertera
che permette movimenti efficienti per lunghe ore ed è combinata con la tecnologia rocker evoluta (vedi sotto l’approfondimento sulla Ltecnologia).anuovasuola a trazione Ultra ha tacchetti posizionati strategica mente per fornire la migliore trazione in quelle gare estive su trail scorrevoli. Le scarpe sono leggere e ammortizzate grazie alla schiu ma Kinetic Light e offrono un gran comfort generato da una tomaia specificamente progettata.
Scott Speed Carbon RC
• Trazione ultra Suola in gomma Piastra Carbitex DFX
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Ormai è una sfida globale che dobbiamo vincere. Il mercato del trail run ning è prettamente asiatico e siamo entrati in una factory che ci garan tirà maggior efficienza e qualità. Da capire invece l’aspetto di reperibili tà delle materie prime che non dipende da noi.
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Carbitex è leader e pioniere dei compositi flessibili in fibra di carbonio. La piastra già presente nella scarpa da strada Speed Carbon RC, e ora anche in quella da trail Ultra Carbon RC, è morbida e flessibile ma aumenta la rigidità quando si verifica un incremento di velocità. Questa proprietà dinamica la rende davvero unica, in quanto si adatta alle esigenze del corridore.
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più importante è che da quando siamo partiti abbiamo fatto quasi +300% in due anni rispetto a quello che facevamo nel 2020 in questo mondo. Ci aspetta la grande sfida, lavorando globalmente e non solo sull’Italia, di crescere nello stesso modo anche negli altri Paesi. In generale, come vedi il mercato del trail running ne gli ultimi anni?
C
La crescita continua a esserci e supera anche le aspettative. Confermiamo inoltre l’aumento di clien ti tradizionalmente outdoor che oggi per camminare utilizzano la scarpa da trail running.
Siamo alla terza stagione da quando è partito questo progetto e sta an dando molto bene: i piccoli numeri iniziali stanno crescendo nettamente anno dopo anno. Stiamo concludendo il percorso che ci ha portato ad avere una gamma di prodotti quasi completa che risponde un po’ a tutti i livelli e alle va rie esigenze. Questo consente di trovare, a qualsiasi tipo di praticante, il prodotto adatto a lui tra le no stre proposte. A questo punto dobbiamo fare un sal to di qualità per migliorare alcuni aspetti che non ci soddisfano legati a problematiche più generali, come le consegne e la mancanza di materiale, perché un brand come il nostro merita di essere ad altissimo li vello in tutti gli aspetti. Direi che per ora la scommes sa di affermare SCARPA nel trail running è stata vinta. Cosa ha contribuito a questa crescita?
25 -speciale orbdays-
Marco De Gasperi, category manager di SCARPA
La tecnologia CARBITEX DFX
Si tratta di una strategia del brand in generale, im prontata all’implementazione della sostenibilità in tutte le categorie, anche in quella del trail running che è per eccellenza quella che ne ha maggior biso gno. I prodotti da corsa infatti vengono usati con più frequenza e rischiano di consumarsi più velocemente. Serve quindi avere più prodotto riciclato e riciclabile possibile nelle calzature. Da questo assunto uscirà la Spin Planet, la scarpa per le lunghe distanze dal beginner al professio nista.
La percentuale, seppur ancora di netta minoranza, è cresciuta. La cosa
RC _di
•
La piastra della Speed Carbon RC è larga nell’avampiede e si stringe verso il tallone. Il design aumenta la stabilità e supporta il movimento continuo tipico delle maratone. Per il trail running, la piastra doveva essere più leggera, sottile e flessibile, per dare al corridore la giusta dose di agilità e di aderenza su terreni irregolari. Per questo SCOTT ha creato un nuovo design che si divide sotto l’avampiede e verso il tallone per aumentare la flessione laterale e dare supporto massimo sui terreni più impervi. La scarpa mantiene una dinamica naturale pur conservando l’efficienza della tecnologia delle piastre in carbonio.
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del
Quanto conta attualmente in SCARPA il trail running rispetto al mondo alpinistico?
•
con le
L’apertura a nuovi canali di distribuzione quali i nego zi running rispetto ai soli specializzati outdoor e mon tagna, contribuisce ad aumentare numeri e visibilità del brand SCARPA presso questo tipo di consumatore. Un importante ruolo lo hanno avuto le manifestazioni alle quali ci siamo legati con una partnership, perché ci hanno avvicinato ai praticanti. E infine, ma non per importanza, grazie al prodotto che sta facendo parlare bene di sé tra chi è appassionato di questo mondo.
PER / uomo e donna
3. un altro strato di PWRRUN PB, molto più spesso, sulleun’ammortizzazioneperultrareattivaeproteggereirunnerlunghedistanze;4.RockPlate,
DIFFERENZIALE / 6 mm (30/36 mm)
MAN – Colore principale Prospect Quartz
MISURE US / uomo 7-14, donna 5-12
1. piastra in Carbitex AFX / la rivoluzionaria piastra adattiva in carbonio permette transizioni potenti ad alta efficienza, senza sacrificare il contatto con il terreno 2. cushioning in PWRRUN PB / oltre alla propulsione della piastra, a massimizzare le prestazioni e stabilire un nuovo standard della velocità off-road contribuiscono il cushioning ultraleggero
I TRE PUNTI DI FORZA e ndo R phin e dge
2. piastra in dimostrarivoluzioneCarbitex,carboniolaveradiquestomodello:chesiversatileed
efficiente su qualsiasi superficie off –road;
TOMAIA / la particolare lavorazione del mesh permette un maggior assorbimento dell’umidità interna e una rapida evaporazione oltre a mantenere la giusta ventilazione durante tutto il periodo di attività per un piede fresco e asciutto
a contatto con la suola, è flessibile e leggera su tutta la lunghezza per unaprotezionemaggiore
SAUCONY
COLLEZIONE / FW 22/23
DISCIPLINA / trail running
ed elastico, la profilatura protettiva e il differenziale di 6 mm, uniti a un Rock Plate flessibile e leggero a tutta lunghezza per la massima protezione. Infine, la suola in PWRTRAC con intagli di 4 mm garantisce ottima aderenza e trazione 3. tecnologia SPEEDROLL / spinge in avanti senza sosta portando a correre più veloce con meno fatica
– Colori secondari –
1. PWRRUN PB proprio sotto il piede, è la schiuma Saucony più dinamica;
PREZZO / 230 euro
Black / Goldstruck Ocean / Black
PESO / uomo 255 g, donna 221 g
info di base
INTERSUOLA IN QUATTRO STRATI /
26 -SCARPA DEL MESE-
TARGET / studiata per stabilire un nuovo standard della velocità off-road, anche sulle lunghe distanze, e offrire un approccio diverso su qualsiasi tipo di tracciato grazie alla piastra adattiva in fibra di carbonio Carbitex AFX
Il brand, tra gli affezionati di Riva del Garda, ogni anno porta in fiera l’innovazione e la tecnologia dei suoi prodotti. Anche quest’anno, dopo il lancio internazionale a Parigi di Endorphin Pro e Endorphin Speed, Sau cony è stata tra le protagoniste del comparto running agli Outdoor & Running Business Days, continuando a presentare i modelli della gamma che negli ultimi due anni le ha consentito di affermarsi sul mercato, con la versione off-road di Endorphin, la Edge. A presentarla, Thomas Lorenzi, tech rep del brand (in foto). Il claim del lancio è “This changes everything” perché l’azienda, con questo modello, porta la tecnologia della piastra in carbonio per la prima volta nel trail running, dando vita a un nuovo concetto di scarpa.
SUOLA /
– Colori secondari –Black / Goldstruck (sopra) Ocean / Black (sotto)
27 -SCARPA DEL MESE-
Destinata a diventare il modello di punta dell’intera collezione trail di Saucony, Endorphin Edge fa parte della pluripremiata collezione Endorphin, che sin dal debutto, ha rivoluzionato il mercato e raccolto importanti consensi da atleti e runner in tutto il mondo. La scelta di utilizzare come colore principale (sia per l’uomo che per la donna – per tutta la gamma Endorphin 3.0, inclusa Endorphin Edge) il Prospect Quarz, un rosa acceso e potente, è non solo una scelta stilistica ma anche un forte statement comunicativo di grande impatto visivo a supporto di tutta la comunicazione print, digital e in-store per la FW 22.
DESCRIZIONE ATTIVITÀ PR E COMUNICAZIONE /
PWRTRAC per la massima aderenza e trazione 0423.622009 – saucony.it
Tutte queste attività hanno come collante l’importante fattore umano che in Saucony è da sempre prioritario. Da tempo una vera e propria squadra formata da runner appassionati e profondi conoscitori del marchio gira l’Italia per offrire consulenza, supporto e raccogliere feedback da riportare in azienda al fine di migliorare sempre più il rapporto tra il brand, i retailer e il pubblico. La squadra di shadow rep è nata per poter offrire un servizio puntuale di presidio del territorio grazie a persone fisiche, volti amici, pronti a intervenire e a rispondere alle necessità del mercato ed essere sempre più vicini al proprio pubblico.
“This changes everything”
ORBDAYS 2022 /
COMUNICAZIONE E MARKETING /
Per ogni nuovo lancio, Saucony lavora secondo un timing preciso a diversi livelli di comunicazione, predisponendo materiale specifico per brand rep, retailer e il consumatore finale.
Il secondo step è dedicato ai retailer. Ogni negoziante attraverso i propri referenti riceve un manuale di lancio e la scheda tecnica del nuovo modello oltre a un pacchetto di asset utilizzabili sui propri canali di comunicazione. Per poter aiutare il negoziante a comunicare al meglio vengono, infatti, predisposti testi e immagini in diversi
Come ulteriore supporto è disponibile una continua formazione attraverso la piattaforma digitale Myagi che consente di condividere molti materiali di apprendimento quali video e flashcards e di verificarne infine l’apprendimento attraverso dei quiz.
DONNA – Colore principale Prospect Quartz
INFO GENERALI /
Il primo step prevede la formazione e il confronto con i brand reps prima e i tech rep poi sulle caratteristiche e gli improvement di ogni modello al debutto. La formazione include un livello teorico attraverso incontri supportati da materiale appositamente studiato, la prova del modello stesso per poter cogliere personalmente i plus e le novità della release da poter trasmettere propriamente al pubblico finale.
Una coordinata attività digital supporta ogni lancio: evidenza sulla home page del sito, landing page dedicate al nuovo modello, una campagna geotargeting e la pubblicazione di contenuti ad hoc sulle piattaforme social Saucony Italia (Facebook e Instagram).
Tutte queste attività sono supportate da un media planning che prevede ADV print e digital sulle principali testate di riferimento nel mese di lancio, test e recensioni con i principali atleti e opinion leader del settore, seeding pairs e naturalmente comunicati stampa destinati alle testate b2b e b2c.
tagli a seconda dell’utilizzo, sito web o piattaforme social, facilmente scaricabili e utilizzabili.
Quando produciamo una suola abbiamo sia una parte di sfrido (la bava in torno che viene eliminata), sia i prodotti scartati perché non qualitativamen
è la durabilità dei nostri prodotti
Quello su puntiamocui
Vibram è stata una delle prime aziende a entrare nella piattaforma M3P. Spiegaci di cosa si tratta. M3P è una piattaforma online creata dall’Unione Industriali di Varese per promuovere lo scambio di scarti/rifiuti industriali tra le imprese di distretti manifatturieri. L’obiettivo è dare una seconda vita ai rifiuti, promuovendo il loro utilizzo in altre aziende locali e riducendo così le esigenze di trattamento, stoccaggio, trasporto e conseguente impatto am bientale. A questo progetto si è interessata anche la Comunità Europea.
te perfetti. Generalmente abbiamo circa un 6% di sfrido e un 6% di scarto. Quando vai a ridurre lo sfrido, ossia utilizzi meno materiale, spesso lo scar to aumenta, e con le tecnologie a disposizioni e al momento è impossibile scendere sotto un certo valore fisiologico. Marco Bramani anni fa mi aveva proposto di mettere in fabbrica dei contenitori dello scarto di gomma trasparenti, in modo che i dipen denti potessero vedere all’interno. Ogni silos rappre sentava per loro un “bonus”. Quanto più riuscivano
Last but not least… gli stakeholder (sesto pila stro). Quali sono le best practice di Vibram in tal senso?
Ispirare e ispirarelasciarsi
Tre possiamo definirli “classici” per tutte le aziende. Per quanto riguarda l’organizzazione e le procedure (primo pilastro) abbiamo creato un team strategico trasversale a tutte le funzioni, rivisto le policy azien dali e verificato il codice etico. Lato supply chain (se condo pilastro) faccio una premessa: in un’azienda il controllo della catena di approvvigionamento è tanto più importante quanto più si è esternalizzati. È il caso, per esempio, di alcuni marchi di fast fa shion che producono tramite terzisti quasi il 90%. Per Vibram, che fabbrica un po’ meno di metà all’interno e un po’ più all’esterno, il processo è invece più agile. Dal punto di vista energetico (terzo pilastro) nel 2018 qui ad Albiz zate, in provincia di Varese, abbiamo cambiato fornitore. Scegliendone uno di energia rinnovabile, siamo riusciti a ridurre di 3.000 tonnellate all’anno le emissioni di CO2 . Lo stesso è stato fatto nel 2020 in America, in Cina invece l’energia è ancora monopolio di stato. Al momento siamo riusciti a installare solo qualche pannello solare e a portare avanti una serie di progetti di ridu zione dei consumi ed efficientamento delle linee.
Ci accennavi che questo processo in America è più difficoltoso: perché? Perché non ci sono aziende interessate a realizzare progetti di riutilizzo o riciclo. In America hanno spazi infiniti e sono abituati a buttare tutto in di scarica. Per ora, siamo riusciti solo a inviare loro la triturazione del nostro scarto per riempire i campi sintetici di football americano.
Quali sono questi sei pilastri della sostenibilità?
Innovazione di prodotto e processo: quanto è critico il quarto pilastro?
Marco Guazzoni
Waste: quinto pilastro della sostenibilità. Quali strategie state mettendo in atto per impattare meno sull’ambiente?
a sostenibilità è ormai parte integrante della strategia di Vibram. Dalla prima suola realizzata nel 1994 con materiali di scarto industriale fino alla collaborazione con il Monitor for Circular Fashion, di strada l’a zienda di Albizzate ne ha fatta tanta. Grazie anche al suo Green Team. Parola del sustainability director Marco Guazzoni.
L
Da quando la sostenibilità è parte integrante della vostra strategia aziendale? Cosa ha spinto Vibram a investire energie e risorse in quest’area? I nostri interlocutori amano la natura e praticano sport all’aria aperta, è per noi quindi imprescindibi le. Da sempre azienda e famiglia si sono impegna ti nella tutela dell’ambiente, così come nel sociale, sia lato dipendenti che associazioni. Inizialmente le iniziative legate alla sostenibilità erano un po’ spot, ossia non legate a un vero e proprio programma strategico. Quando nel 2017 mi è stato chiesto di oc cuparmi di sostenibilità, il primo passo che abbia mo fatto è stato quello di misurarci per capire a che punto eravamo e dove volevamo arrivare. Tramite l’analisi di materialità, abbiamo prima individuato gli aspetti prioritari per l’azienda e gli stakeholder e poi ci siamo posti degli obiettivi. Tutte le misura zioni e le analisi effettuate ci hanno richiesto però molto tempo. Per fare un LCA (Life Cycle Assessment) di prodotto o per registrare l’EPD (Environmental Im provement Declaration) ci abbiamo messo circa due anni. Il primo piano strategico l’abbiamo “partorito” nel 2018. Tra i 17 SDGs (Sustainable Development Go als), ne abbiamo identificati nove rilevanti per noi. All’interno di questi, sei sono i pilastri della sosteni bilità che abbiamo dichiarato.
La destinazione dei nostri rifiuti è un aspetto su cui abbiamo lavorato molto, più in Italia che in Ameri ca. Laddove non siamo in grado di ridurli, abbiamo pensato a dei progetti finalizzati al riutilizzo, riciclo o valorizzazione. In tal modo, in discarica arriva solo il 4% della produzione interna di Albizzate. Tutto il resto viene riutilizzato o riciclato, per esempio, per la realizzazione del clinker, componente base per la produzione del cemento, di pompe di irrigazioni inserite sotto terra, oppure di tappeti sintetici utilizzati nei parchi giochi. Ovviamente non esiste un progetto che riesca “a mangiare” tutto il nostro scarto. Anche perché, dove è possibile, preferiamo che venga utilizzato così com’è, ossia senza essere lavorato o trasformato.
A tal proposito, come gestisce Vibram i rifiuti?
28 -GREEN-
Dedichiamo grande attenzione ai nostri 800 di pendenti sparsi nel mondo. Vogliamo siano consapevoli del valore che hanno le loro scelte quotidiane che, sebbene giuste, spesso sono in consapevoli e senza basi, ossia, per intenderci, sono lasciate un po’ al caso e non tanto al buon senso. In quest’ottica, abbiamo creato una piatta forma di e-learning dove poter seguire dei corsi sulla sostenibilità. Questi sono per noi anche mo menti di confronto, durante i quali vengono spes so fuori spunti interessanti. Come, per esempio, quello del carpooling interno tramite Jojob che speriamo di attivare presto. Si tratta di un’applicazione dove ogni utente, dopo essersi registrato, può pianificare i propri tragitti, individuare autisti e/o passeggeri con i quali condividere i viaggi, prenotare passaggi in car pooling e contribuire automaticamente ai costi di viaggio. Dopo ogni tra gitto percorso in carpooling, sempre attraverso la stessa app, viene inoltre certificato il risparmio ambientale, espresso in termini di emissioni di CO2 evitate. L’obiettivo è quello di cercare di ridurre le spese dei dipendenti sti molando anche chi possiede una macchina aziendale a metterla a dispo sizione. Dal punto di vista dello sviluppo della nostra strategia climatica, il
L’importanza che la sostenibilità diventi un’azione collettiva: ne abbiamo parlato con Marco Guazzoni, dal 2017 directorsustainabilitydiVibram
_ di MANUELA BARBIERI
Parecchio, perché abbiamo dei materiali e dei processi che impattano più di altri, come per esempio la gomma sintetica e il silice, e le presse a gas. È qui infatti che stiamo focalizzando i no stri investimenti e la nostra ricerca e sviluppo. Per Vibram ovviamente la performance è fondamen tale, ma se riusciamo a sostituire un materiale con uno più naturale e meno impattante ne sia mo felici. Nel 1994, per esempio, abbiamo inven tato l’Ecostep, un’innovativa mescola che ingloba il nostro rifiuto industriale. In passato abbiamo provato a usare anche scarti di altre aziende, ma il decadimento della performance ha superato i nostri limiti di tollerabilità. Siamo riusciti a farlo solo con degli additivi di processo che abbiamo sostituito con il serinolo, uno scarto di produzione della glicerina. Rispetto al nostro fabbisogno to tale di materie prime si tratta di una piccola quantità, ma è comunque un primo passo verso la circolarità. La nostra idea ora è quella di studiare altri modi per utilizzare lo scarto che produciamo.
ll Green Team Vibram sui sentieri dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc
a ridurre lo scarto, tanto più il loro bonus cresceva. L’obiettivo di Bramani non era quello di guadagnare di più, ma di trovare una “ricetta” per inquinare di meno.
Il comitato no profit si ritrova all’incirca ogni tre mesi ed è composto dalla pro prietà, dai tre direttori generali dei tre paesi (Italia, America e Cina), dal respon sabile delle risorse umane e dal sottoscritto. Trimestralmente ci si ritrova per proporre e approvare nuovi progetti legati alla sostenibilità. Noi abbiamo creato una procedura in cui tutti possono proporre attività interessanti legate al no profit. L’importante è che rispettino le linee guida definite, ossia che ci siano delle ore uomo dedicate e che siano progetti legati ai valori dell’azienda e al mondo intorno al quale orbita, ossia la montagna e l’ambiente all’aperto in generale. Ogni Paese poi, fino a un costo aziendale sotto i 5.000 euro, può muoversi autono mamente. Se l’entità economica è superiore, deve essere invece prima approvato dal comitato no-profit. Ottenuto il “lascia passare”, il progetto va sviluppato nel dettaglio, ossia definendo il budget, l’associazione da coinvolgere e le risorse ne cessarie per realizzarlo. Ci sono attività più spot e altre realizzate con realtà come We are urban con cui ci piacerebbe collaborare in maniera più continuativa.
Le persone che comprano un prodotto perché certificato, oggi come oggi, non credo onestamente superino l’1 o il 2%. Accade solo, secondo me, se a parità di prezzo. Un sito interessante che stimola questa sensibilità e può es sere d’aiuto come primo passo verso l’education del consumatore è sicura mente carbonfact.com. È un’interessante piattaforma che mette a confronto le sneaker presenti sul mercato in base alla CO2 emessa. Il concetto, se voglia mo, è un po’ quello delle calorie che pri ma nessuno sapeva cosa fossero e oggi sono entrate pre potentemente nella nostra quotidianità.
Partecipate a tanti tavoli di lavoro? Noi abbiamo la possibilità, così come il dovere morale in quanto leader di mercato, di partecipare a tavoli di lavoro dove vengono prese importanti decisioni. Facciamo per esempio parte del Monitor for Circular Fashion. Si tratta di un progetto di SDA Bocconi che accoglie aziende virtuose del settore moda e attori della filiera. L’obiettivo è quello di instaurare un dia logo efficace con le Nazioni Unite al fine di contribuire concretamente alla transizione verso modelli di business circolari. Come? Creando un linguaggio comune a tutti i player in gioco (vi invito a leggere sul sito il Circular Fashion Manifesto) e proponendo leggi che ci regolamentino lato sostenibilità perché, purtroppo, non esistono ancora degli standard internazionali. Oltre a questo, stiamo collaborando anche con altre asso ciazioni o enti come bluesign (bluesign.com), mettendo a disposizione il nostro knowhow sul footwear.
Quali sono i progetti in cui viene coinvolto?
Come ci si candida per farne parte?
e a livello mediatico tutti hanno cominciato a parlarne, anche noi abbiamo trovato la nostra modalità di comunicazione. Se possiamo essere un esem pio per gli altri, e quindi ispirare, perché non raccontarlo? La sostenibilità, ne sono sempre più convinto, non si può fare da soli, è un’azione collettiva. Il mio obiettivo a lungo termine è che il logo giallo di Vibram venga identificato come garanzia di sostenibilità, intesa come impegno costante nella riduzio ne del proprio impatto sull’ambiente. Essere sostenibili al 100% è impossibile perché chi produce impatterà sempre sull’ambiente. Quello su cui puntiamo noi è la durabilità dei nostri prodotti. La nostra suola, che è in gomma sinte tica e quindi deriva dal petrolio, sicuramente durerà più di una realizzata in materiale naturale.
carpooling ci permette inoltre di misurare le nostre emissioni di Scope 3, ossia quelle indirette.
A Montebelluna, invece, in occasione dell’evento organizzato da AKU di trekking abbinato all’eBike, con il Green Team, dopo la camminata, abbiamo pulito i sentieri. Quando poi il Basket Varese ha rifatto i campetti di quartiere per avvicinare i giovani alla pallacanestro, noi di Vibram abbiamo ripulito i muri dove poi degli artisti hanno realizzato dei bellissimi murales.
TEAMGREENIL PROFITNOCOMITATOIL
Il rischio di essere contestati è sempre alto, ecco perché almeno all’inizio abbiamo deciso di non comunicare nulla, tenendo un profilo decisamente molto basso. Quando poi la sostenibilità ha cominciato a diventare un trend
Io e Jasmine Zanenga siamo le due risorse dedicate full time alla sostenibi lità. Poi c’è il team strategico composto da circa una decina di persone e di cui fanno parte la proprietà, i tre direttori generali, l’HR e i tre direttori delle operation, funzioni chiave perché per noi la sostenibilità tocca molto l’inno vazione, il prodotto e il processo. A supporto c’è poi il team operativo compo sto da circa 45 persone. Ho una persona per ogni funzione e geografia che dedica alla sostenibilità circa un 5% del suo tempo. Ricevo un grande aiuto da parte loro, soprattutto nella raccolta dei dati che mi servono per redigere il bilancio di sostenibilità e monitorare i KPI (Key Performance Indicator) e i KPO (Key Performance Objective). Il flusso operativo funziona all’incirca così: il team strategico decide la strategia da adottare e il team operativo la co munica a livello locale e funzionale. Quest’ultimo è libero ovviamente anche di segnalare bisogni e problematiche locali che, se hanno un risvolto più ampio, possiamo decidere di inserire anche nella strategia globale. Comunicare la sostenibilità non è semplice. Il rischio è di essere accusati di cavalcare l’onda, facendo greenwashing. Cosa ne pensi?
In Vibram hai il ruolo di sustainability director: da chi è composto il tuo team?
Parlaci del volontariato aziendale. Io, come esterna, ho partecipato a quel la di clean-up dei muri all’esterno del Base di Milano. Creiamo delle opportunità per restituire qualcosa alla società, nei dintor ni dell’azienda e in occasione anche delle gare sportive che sosteniamo. Il primo obiettivo è quello di stimolare il senso civico dei nostri dipendenti, creando una cultura solidaristica e di cittadinanza attiva. Io insisto sempre per fare progetti in cui vengano donate ore uomo, piuttosto che soldi. Ma in America anche questo, purtroppo, sembra essere più difficile: c’è sensibilità, ma i progetti che propongono sono sempre legati a donazioni. Mi piacereb be riuscire a ingaggiarli di più a livello personale, ma purtroppo la fabbrica è un po’ in mezzo al nulla. In Cina, invece, dove sono molto aziendalisti, alle iniziative di volontariato proposte partecipano praticamente tutti. Le attività che organizziamo come, per esempio, quella di clean-up a cui hai parteci pato tu al Base Milano, avranno una seconda fase, ossia quella di coinvol gere le aziende qui intorno a noi ad Albizzate o quelle di filiera come AKU e La Sportiva. Vorremmo allargarci a macchia d’olio coinvolgendo sempre più persone, fino ad arrivare al consumatore. Prossimamente, in occasione delle gare sportive che sponsorizzeremo, anche i familiari/amici dei runner potranno indossare la mitica maglia del Green Team e aiutarci a pulire i sen tieri post-gara.
I “consumatori consapevoli”, quelli, per intenderci, le cui scelte d’acquisto sono guidate da valori, secondo te stanno crescendo?
Ad Albizzate, per esempio, con il sindaco e l’assessore all’ambiente abbiamo pianificato una serie di giornate per ridipingere la staccionata del giardino della scuola, oppure per pulire il parco pubblico “La Fornace”. Se piove, prevediamo anche dei piani B, con attività anche all’interno dei musei.
29 -GREEN-
Da sinistra, il Green Team Vibram in azione in Italia, America e Asia
Io ho ottenuto dall’azienda la possibilità di poter offrire a ciascun dipendente una giornata all’anno di volontariato, con l’obiettivo di aumentare a due giorni qualora il riscontro fosse positivo. Quest’anno il Green Team Italia a fine anno supererà le 100 persone, un bel risultato di cui siamo molto soddisfatti.
Da chi è composto e che funzioni svolge?
pantalla.trainer@gmail.comE-mail: Sito:
Gestione@toprunnersfolignoPaginaFacebook:toprunners.it@TopRunnersFolignoInstagram:magazzino: digitale
I sogni son desideri
Titolare: Fabio Aldo Pantalla Nascita dello shop: 2017 Vetrine: 1 Mq totali: 180 Mq calzature: 60 Mq abbigliamento: 30 Discipline trattate: running, trail running Altri servizi : programmi di allenamento personalizzati; organizzazione eventi
Top Runners di Foligno nasce nel 2017, quando Fabio Pantalla rileva l’attività da un piccolo specializzato. Oggi il negozio si presenta ampliato ed elegantemente ristrutturato con una parte dedicata anche ai servizi. Prossimo obiettivo? Essere forti anche sui social _ di cristina turini
-FOCUS SHOP-
Nome: Top Runners Indirizzo: Via Monte Acuto, 8 Località: Foligno (PG) - 06034 N. telefono: 0742.353838
A
30
scheda tecnica
volte le opportunità si creano grazie al tempismo, quello di Fabio per la precisione, quando cinque anni fa passava da un piccolo specializzato running con cui ogni tanto colla borava, il quale aveva appena esposto il cartello “vendesi”. Ed è così che Top Runners ha preso vita e con esso anche la trasformazione; diventando tre anni dopo una bellissima realtà. Nel 2020 il negozio accanto ha chiuso definitivamente e Fabio lo ha rilevato, portando il suo punto vendita da 60 mq a 180 mq. Il solito tempismo si direbbe, ma anche una buona dose di lungimiranza, perché quello che per tanti è stato il periodo più duro della storia recente, Pantalla l’ha visto come un’occasione di crescita, al pari di quello che stava suc cedendo al mercato running due anni fa. Il negozio è stato subito ristrutturato, con pareti di mattoni bianchi e l’utilizzo nell’arredo di legno e ferro, uno stile “industrial” che ricorda molto alcuni ne gozi che si incontrano passeggiando per le strade di New York. La parte vendita è stata ampliata con anche prodotti per il fitness, il lifestyle e il trail running. Ma Fabio è prima di tutto un runner, che fa atletica da 30 anni ed è tecnico federale di terzo livello, il suo ruolo di allenatore non è da meno rispetto a quello di venditore. E quin di all’interno del suo negozio non poteva mancare tutta una parte di servizi chiamata Lab, un’area dove si effettuano i test di valuta zione agli atleti e ai clienti stessi, una palestra per l’allenamento funzionale, una parte “di ristoro” leggermente separata dal negozio con poltrone, televisione e macchinetta del caffè, dedicata a tutta quella parte di clientela che passa in negozio non necessariamen te per acquistare, ma per avere un consulto o semplicemente per scambiare qualche parola. “Sono stato ripagato completamente, non solo con un aumento delle vendite del 30% rispetto all’anno precedente in termini di fatturato, ma anche con la soddisfazione della mia clientela che in me non vede solo un venditore, ma anche un tecnico fidato al quale poter chiedere consulenza”. La prossima sfida sono i social e il mondo digital. “Avremo una per sona dedicata per questo, creeremo delle sezioni apposite dove i nostri follower potranno conoscere tutti gli aspetti del running, dalla recensione scarpe ai programmi di allenamento”.
MARCHI RUNNING & TRAIL Calzature: adidas, ASICS, Altra, Brooks, Diadora, HOKA ONE ONE, New Balance, Saucony, Scott Abbigliamento: ASICS, Diadora,Brooks, New Balance, Scott, Under Armour Attrezzatura: BV Sport, CEP, Compressport, Floky, Salice, Scott, X-Bionic
31 -FOCUS SHOP-
Mettendoti nei panni del cliente, cosa nella tua esperienza hai fa ticato a trovare in un negozio specializzato e quindi vuoi offrire? S enza dubbio il concetto di familiarità e il concetto di assistenza e attenzione a tutti i particolari che ruotano attorno al mondo dei runner.
Cosa offre il territorio in cui sei inserito e come intendi connet terti con esso?
Parliamo della location nel dettaglio, elemen to spesso chiave per la buona riuscita di un progetto retail. Com’è strutturato lo store?
Cosa trova il runner nel punto vendita oltre ai prodotti? Quali sono le attività che si possono svolgere correlate al negozio? I l runner qui trova programmi di allenamento personalizzati, test di valutazione, punto di appoggio con spogliatoi, docce e una pic cola palestra per il post allenamento.
problematiche derivanti dall’appoggio plantare, ma anche per effettuare test di valutazione utili poi a definire programmi di al lenamento; e dall’altra offrire un punto di ritrovo per gli atleti che vogliono fare stretching e potenziamento in un luogo amico.
Quali sono le aziende con cui lavori e che rapporto hai stretto con esse? Con quale ti trovi meglio?
Avete anche un e-commerce o fate solo vendita in store? Abbiamo anche un e-commerce che utilizziamo soprattutto come sito vetrina.
La scelta di ampliare è nata dall’esigenza di inserire nuovi marchi tecnici per soddisfare le sempre maggiori richieste dei clienti e, contemporaneamente, specializzarmi in più settori della corsa. Inoltre, avevo la necessità di offrire un servizio mirato e persona lizzato in merito alle problematiche di appoggio plantare, che le persone possono riscontrare nella corsa. Da qui è nata l’idea del Lab, un piccolo spazio all’interno del quale poter svolgere que sto servizio. La scelta del 2020 (anno della pandemia) è stata sì un rischio, ma deriva indubbiamente dal forte sviluppo che il movi mento ha avuto in quel particolare periodo, che mi ha fatto ben sperare per il futuro del negozio.
I l trend in crescita per il futuro sarà quello dei camminatori ma soprattutto di coloro che utilizzeranno le scarpe tecniche da run ning nel quotidiano. Anche le aziende produttrici infatti si stan no adeguando in questo senso, mettendo sul mercato prodotti dall’estetica rinnovata, con linee e colori accattivanti.
La tecnologia dedicata al running che parte ha nel negozio? Dove la troviamo?
O ffriamo un servizio di video analisi della corsa in slow-motion. Ancora non abbiamo un software per valutare l’appoggio in ma niera più dettagliata, ma i tanti anni da tecnico sul campo mi han no aiutato a sviluppare un occhio e una sensibilità notevoli grazie ai quali riconosco immediatamente l’entità delle varie criticità.
Intervista a Fabio Pantalla, titolare
I l territorio ha una running community molto vasta, con la quale interagiamo riuscendo a organizzare degli eventi competitivi o al lenamenti collettivi sia su percorsi collinari che più lineari; quindi sia trail che corsa su strada.
Parlaci dei prossimi obiettivi futuri.
I l trend degli ultimi mesi sembra denotare un calo delle presenze dei runner amatori ma agonisti, ovvero coloro che affollavano le gare podistiche “domenicali” purtroppo sospese sotto pandemia.
D opo essermi laureato in geologia ho ricoperto, fino al 2017, il ruo lo di formatore per la sicurezza in varie aziende del territorio, por tando sempre avanti la passione per la corsa a livello personale e come preparatore atletico dei ragazzi.
Lo store è stato pro gettato per gestire le diverse dinamiche che avvengono all’interno: la parte vendita, oc cupa circa il 50% della metratura, poi ci sono il magazzino, il Lab e una zona di ristoro con poltrone, tv e mac chinetta caffè. Questo è un angolo che ho fortemente voluto per accogliere tutta quella parte di clientela che passa in ne gozio non necessariamente per acquistare, ma soprattutto per avere un consulto o per scambiare qualche parola. La parte più innovativa è sicuramente il Lab: una piccola palestra di 40 mq con spogliatoio annesso. Lo scopo di questo spazio è duplice: da una parte offrire un servizio più mirato per il controllo delle
Quali altre tipologie di prodotto sono presenti nel punto vendita oltre alle calzature da running? Abbigliamento e accessori trail, e una parte di abbigliamento trai ning e lifestyle.
Un luogo amico
L’obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero quello di ampliarci, si è realizzato con grande soddisfazione. Per il momento l’idea è quella di farci conoscere maggiormente investendo nella comuni cazione social e media.
Cosa ti ha spinto ad ampliare il negozio e a investire in uno degli anni più difficili di sempre (2020)?
I marchi con cui lavoro sono: Altra, HOKA ONE ONE , ASICS, Saucony, New Balance, Scott, Brooks, Under Armour, Diadora, Macron, Bv Sport, CEP. Ho un ottimo rapporto con tutte le aziende, , quelle che dimostrano più vicinanza con il cliente sono New Balance, Brooks e Saucony.
Come pensi che si trasformerà nei prossimi mesi il settore?
Da quale esperienza lavorativa provieni?
Nov.Ita. - 011.6467743 - info@nov-ita.com
Vibram SpA - 0331.999777 - vendite@vibram.com
Il modello è pensato per gli appassionati di trail running che non vogliono rinunciare all’allenamento minimalista. La calzatura a cinque dita è sviluppata appositamente per la corsa off road e le attività outdoor intensive. Con Vibram FiveFIngers V-Trail 2.0, la collezione si completa di una scarpa evoluta che offre performance e grip eccellenti su superfici bagnate e scivolose, grazie alla suola rea lizzata con mescola Vibram Megagrip. Il mesh 3D Coco on permette una protezione aumentata dagli oggetti più appuntiti durante l’allenamento outdoor, come ad esempio le rocce o le radici. Questo mesh di nylon tri dimensionale, che è fuso nella suola di gomma, dissipa l’urto di oggetti duri e appuntiti.
nnormal.com
Joma Sport Italia - 011 647 4737 - joma-italia@joma-sport.com
NNormal presenta Kjerag, la scarpa off road adatta a tutti
R.3000 di Joma, ritorno di energIa In allenamento e in gara
Svariate le novità che compongono la collezione, tra cui la giac ca Flight Series Lightriser Futurelight e la scarpa limited edition Flight VECTIV Elvira. Quest’ultima, ideata per garantire veloci tà e stabilità sulle lunghe distanze, è ultraleggera e traspirante, inoltre rappresenta la scarpa da trail running firmata The North Face più reattiva. La collezione Fernando Elvira x The North Face verrà indossata dagli atleti del brand durante le loro gare in tut to il mondo.
Questo modello si conferma un eccezionale trainer con un drop di 5 mm per una corsa su strada comoda, fluida e stabile. Sin dalla prima calzata emerge il tipico fit del brand: nell’area centrale e in quella del tallone il piede è avvolto dalla speciale forma brevettata, in punta le dita possono appoggiarsi e aprirsi nell’ampio toe box. L’intersuola a doppia densità è dotata di ZipFoam, la speciale me scola in TPU-EVA proprietaria del marchio, che garantisce resisten za e ritorno di energia attraverso una doppia densità, più morbida nello strato a contatto, più solida attorno al perimetro e al fondo. Il contrafforte esterno rinforzato del tallone in TPU e il perno mediale in EVA offrono una guida leg gera durante il ciclo dell’andatura. Vestibilità traspirante e sicura con tomaia in engineered mesh riciclato.
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UltraFly 4 di Topo Athletic, naturalmente stabile e reattiva allenamento minimalista con Vibram FiveFingers V-Trail 2.0
Ultra Raptor II di La Sportiva, modellata per il piede femminile
La Filtration Collection comprende borracce e serbatoi sa pientemente progettati per avere acqua pulita e potabile in qualsiasi luogo e avventura. Ogni prodotto acquistato finanzia un anno di acqua potabile per un bambino di Pa esi del terzo mondo attraverso la fornitura di Filtri Community Life straw della durata di cinque anni che soddisfano il fabbisogno di circa 100 persone all’anno. Eddy filtered by LifeStraw è una borrac cia filtrante realizzata in Tritan Renew, ottenuto al 50% da plastica riciclata e privo di bisfenoli. La filtrazione avviene in due fasi: il filtro a fibra cava rimuove il 99,99% di batteri, parassiti e microplastiche, filtra 4.000 litri; quello a scambio ionico trattiene piombo, cloro e altre sostanze chimiche, pesticidi ed erbicidi, oltre a gusti e odori sgradevoli, e filtra 100 litri. La valvola Bite Valve permette di bere mordendo e aspirando, senza inclinare la borraccia. Filtri sostitui bili. Capacità 0.6 l e 1 l.
Il brand di Kilian Jornet, ha presentato il suo primo prodotto: si tratta di Kjerag, una scarpa da trail running versatile. Il mo dello prende infatti il nome dalla montagna situata sulla costa occidentale della Norvegia alta 1.100 metri: per raggiungere la vetta si possono affrontare impegnativi percorsi di trail run ning, così come sentieri escursionistici moderati. Nonostante il peso minimo di 200 grammi, l’assorbimento degli urti e la sta bilità delle Kjerag sono ottimali, grazie a un’altezza dell’inter suola di 23,5 mm nella parte posteriore e di 17,5 mm in quella anteriore. Tre componenti chiave: la suola in Vibram Litebase + Megagrip, la tomaia in Matryx tra spirante, resistente e durevole, l’intersuola Eexpure una nuova generazione di schiuma, studiata appositamente per le scarpe da trail-running e perfetta per il drop di 6 mm delle Kjerag.
La nuova R.3000 è stata progettata per runner con buone capacità tecniche che possono beneficiare della reattività extra fornita dalla piastra in fibra di carbonio Endoplate. Questo materiale semirigi do comprime la schiuma dell’intersuola e aggiunge l’80% di reattività sfruttando il peso corporeo. Per tanto, il vero vantaggio di questa scarpa per gli atleti è dato dal risparmio di energia, dall’aiuto a ridurre la fatica e a mantenere un ritmo costante per tutta la gara, oltre a facilitare il recupero. Il modello con piastra garantisce un risparmio di energia del 2% ri spetto allo stesso modello senza piastra. È indicata per chi ha una buona tecnica di corsa e ritmi alti. Il peso della scarpa è di 258 g e il drop è di 8 mm. La nuova Joma R.3000 garantisce un miglioramento del 4% delle prestazioni e una riduzione dell’affaticamento durante la corsa (dati certificati da un recente studio dell’Università di Castilla-La Mancha).
Eddy filtered by LifeStraw di Camelbak
Artcrafts International - 055.68189 - info@artcrafts.it
CTM Ultra Carbon Trail di Craft, performance sulle lunghe distanze
Elvira Pack, la nuova collezione trail running Di The North Face
Si chiama Elvira la nuova collezione speciale in edizione limita ta che il brand ha dedicato agli appassionati di trail running, una proposta nata grazie alla collaborazione con l’artista spagnolo appassionato di montagna Fernando Elvira. Ogni simbolo rappresenta un pensiero, un momento lungo il per corso, nella mente di un ultrarunner: le vette e le valli, gli alti e i bassi, i vicoli ciechi e i nuovi inizi.
The North Face Italia - 0423.683100 - thenorthface.it
Peso: 182 g (M43) - 142 g (W38)
Option srl - 0423.6211515 - info@optionsrl.it
La Sportiva - 0462.57080 - lasportiva.com
Il modello, sviluppato per i percorsi off-road a lunga distanza, è stato ridefinito per il piede femminile. La tomaia è in tessuto air-mesh altamente traspirante ed è assemblata integrando una piattaforma ammortizzante “Endurance Platform” in EVA morbida a spessore differenziato per un otti mo assorbimento dell’impatto in qualsiasi situa zione e riduzione del ramp-angle. La tallonetta stabilizzante posteriore permette un perfetto con trollo sui traversi. Il sistema di allacciatura è integrato con la tomaia a mezzo di passanti cuciti sul tessuto elastico interno e con rinforzi in alta frequenza sul mesh esterno: tale tecnologia permette di ri partire la tensione dell’allacciatura su tutta la tomaia e avvolgere al meglio il piede per un perfetto comfort di calzata. Lacci e plantare Ortholite Hybrid sono inoltre realizzati con materiali riciclati.
Questo modello è stato creato per soddisfare le esigenze degli atleti d’élite e della corsa su lunghe distanze. Combina la tec nologia Ud Foam, un’intersuola in schiuma a base di EVA con un composto chimico unico per un maggiore rimbalzo e durata con una piastra in carbonio per il massimo in termini di efficienza e ritorno di energia. Dotata di suola Vibram Megagrip. La tomaia in nylon è altamente resistente pur rimanendo leggera e flessibile, e lo strato esterno privo di cuciture fornisce protezione senza sacri ficare velocità e sensibilità
INFO: Sport Leader s.r.l. mail: info@sportleader.pro tel: 0171413175
U n’altra importante novità risiede nella lavorazione del Mizuno Enerzy Foam e della soletta prodotte con infuso di alga Bloom, grazie a un processo che consente di trasformare l’aria e l’in quinamento delle acque in una biomassa vegetale rinnovabile con proprietà termoplastiche. La lavorazione di Wave Neo Ultra e Wave Neo Wind consente una riduzione complessiva delle emissioni di CO2 del 10-13%. Le iniziative a favore dell’ambiente e della sostenibilità non sono finite, infatti Mizuno ha deciso di aderire al National Forest Foundation (NFF), un programma che prevede la piantumazione di due alberi per ogni paio di NEO Collection vendute sul mercato a compensazione delle emissio ni di CO2 derivate dalla loro produzione.
N ello specifico è stato usato il 70% di materiali ecofriendly per la Wave Neo Ultra e il 60% per la Wave Neo Wind, per il 100% di acqua risparmiata nel processo di colorazione della tomaia.
I
temi di cambiamento climatico e sostenibilità ambientale coinvolgono sempre di più il mercato running. La strategia di molte aziende di settore è volta anche a impattare il meno possibile sull’ambiente, sia nell’utilizzo dei materiali che nei pro cessi produttivi. L’ultimo esempio viene da Mizuno. Il marchio giapponese, per l’autunno-inverno 2022, presenta una colle zione ecofriendly, la Neo Collection, composta da due model li: Wave Neo Ultra e Wave Neo Wind. Q ueste scarpe da running sono il risultato della costante ricerca di Mizuno nel dare vita a prodotti sostenibili e in armonia con la natura proponendo un’esperienza di corsa completamente nuova.
Wave Neo Collection di Mizuno è la prima linea running del brand eco friendly ispirata dalla natura. Due modelli responsabili progettati per un’esperienza di corsa orientata alla prestazione
Le caratteristiche di questi due nuovi modelli riguardano l’uso dei materiali ecofriendly, a partire dalle componenti tecnologiche in PET 100% riciclato della scarpa, la tomaia non tinta per eliminare completamente l’uso dell’acqua, l’intersuola e la piastra Wave in PEBAX a base biologica prodotte dalla lavorazione dei semi di ri cino che consente una riduzione del 25% di emissioni di CO2.
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Performance a basso impatto ambientale
che regalano un’ammortizzazione molto grande. La tecnologia Wave, con l’intersuola a due strati a doppia densità, offre un appoggio confortevole e stabile, mentre la suola G3 conferisce una sensazione di leggerezza a ogni passo e un ottimo grip che consente un corretto scarico delle forze per favorire maggiore propulsione.
PESO / 300 g uomo 260 g donna taglie uk / 6-12,13,14 uomo 4-9 donna DROP / 8 mm (31/39 mm)
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WAVE NEO WIND
@mizuno Italia @mizuno.it
È una scarpa super ammortizzata dotata di una vestibilità tipo bootie, un loop posteriore e una tomaia in knit che ne aumentano il comfort generale. La forma molto arrotondata dell’intersuola rivela la natura di questa scarpa da running super confortevole. La suola è composta dall’unione di Mizuno Enerzy Core, Mizuno Enerzy Lite e Mizuno Enerzy,
WAVE NEO ULTRA
realizzare una tomaia leggera e traspirabile. La suola, invece, è composta da Mizuno Enerzy Lite, dalla iconica piastra Mizuno Wave e da Mizuno Enerzy nella parte più bassa dell’intersuola. Q uesta composizione consente la massima reattività senza rinunciare al comfort.
Q uesto modello è pensato per fornire la massima propulsione durante la fase di transizione. Stessa impostazione della tomaia anche per la Wave Neo Wind, che è dotata di una vestibilità “a calzino” e di una tomaia leggera in knit. Per la prima volta è stato utilizzato un materiale monofilamento per
Mizuno Italia Srl - 011.3494811 - info.it@eu.mizuno.com
PESO / 255 g uomo 220 g donna taglie uk / 6-12,13,14 uomo 4-9 donna DROP / 8 mm (31/39 mm)
Sempre più potente nella tecnologia e nel design, NAO RL di Petzl è pensata per gli appassionati di trail running che amano le lunghe distanze e vogliono allenarsi con meno peso e più sicurezza
Highlights
I l design è pensato per fornire comfort durante il movimento, con la fascia elastica che si regola facilmente e fornisce un’eccel lente tenuta per tutta la durata di lunghi e impegnativi percorsi.
Cristina Turini
Grazie alla tecnologia Reactive Lighting, la potenza dell’illumi nazione si adatta automaticamente alla luce dell’ambientale, gli interventi manuali sono ridotti e l’autonomia è ottimizzata. L’illu minazione rossa posteriore assicura inoltre maggiore visibilità di notte.
I
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• Ricaricabile mediante una porta micro USB di tipo C. La batteria può essere utilizzata come riserva, per ricaricare altri dispositivi (telefono, orologio, etc.)
Lungo la costa degli Etruschi in Toscana, abbiamo provato le qualità di NAO RL, partendo lungo il mare al tramonto e addentrandoci nell’entroterra lungo le clas siche strade bianche. Le prime caratteristiche evidenti di questo dispositivo sono la leggerezza e la stabilità, due fattori molto importanti da tenere in considera zione quando si corre. In particolare la lampada è dotata di laccio supplementare per fissarla anche sopra la testa e avvolgerla, diventando così inamovibile anche quando si percorrono sentieri più movimentati. La luce frontale può essere regolata con tre potenze, anche se, in modalità Reactive Lighting, l’intensità della luce si regola automaticamente. Essendo partiti al tramonto, ma di fatto ancora in piena luce del giorno, ed essendo rientrati con il buio, questa funzione ci è stata particolarmente utile. La sicurezza è fornita anche dalla luce rossa posteriore, fa
• Illuminazione rossa, fissa o lampeggiante, nella parte posteriore della lampada per gli allenamenti notturni. Un pulsante indipendente consente di attivarla o disattivarla rapidamente
cilmente azionabile anche quando la lampada è indossata, che può essere attivata in modalità lampeggiante o fissa, aumentando la visibi lità del runner soprattutto quando si corre su strada. Il livello della batteria è ben visibile sul retro della lampada, dove è alloggiata la batteria stessa, comodamente ricaricabile con il cavo USB. Nao RL è sicuramente un accesso rio indispensabile per le uscite outdoor, dove la poca visibilità può essere determinata anche dal maltempo.
• Maggiore autonomia, comfort visivo e interventi manuali ridotti con la modalità Reactive Lighting: la potenza d’illuminazione e la forma del fascio luminoso si adattano automaticamente, grazie a un sensore di luminosità che consente di ottimizzare l’autonomia della batteria
1500 lumen e autonomia ottimizzata
• La sorgente di energia è spostata nella parte posteriore per ripartirne il peso su tutta la testa e garantire un trasporto equilibrato e confortevole. La regolazione della fascia elastica è semplice e rapida
provata per voi potenzacaratteristiche/ 1500 lumen fascio luminoso / ampio o misto Alimentazione / batteria (inLithium-Ionricaricabile3200mAhdotazione) Tempo di carica / 3h30 Impermeabilità / IPX4 Colore / nero peso / 145 g
INFO: Dinamiche Verticali - 011.2732500 - info@petzl.it
l nuovo modello di frontale ricaricabile garantisce una po tenza fi 1500 lumen per soli 145 grammi.
RE-IMMAGINALACORSAKAWANA KAWANAKAWANAKAWANAKAWANAKAWANA
INFO DI SOSTEGNOBASE/ neutro peso / 298 g differenziale / 10 mm profondità tasselli / 5 mm
S
A partire dalla stagione autunno/inverno 2022, sarà disponibile anche il modello Speedcross 6 GTX, caratterizzato da una mem brana Gore-Tex impermeabile e traspirante, ideale per condizioni estreme.
A tutto grip
Sedici anni dopo il primo lancio, Salomon presenta la Speedcross 6. Rimasta fedele al dna del modello originale, questa scarpa iconica si presenta oggi in una versione ancora più aderente e aggressiva
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suola / rivisitata con alette a forma di Y, la suola Mud Contagrip ha un’aderenza migliore sulle superfici scivolose e irregolari ed espelle il fango più velocemente grazie a tasselli profondi e appuntiti
TOMAIA / ancora più confortevole e funzionale, con rinforzi per resistere a strappi, lacerazioni e abrasioni; la costruzione SensiFit che avvolge il piede con il suo esclusivo design a zig- zag, offre un appoggio preciso
Abbiamo deciso di aggiungere dettagli simili a pneumatici sul lato per rendere omaggio alla primissima Speedcross, in modo che fosse ancora più aderente e aggressiva, così non hai paura di sporcarla!
ALLACCIATURA / stringa sottile e robusta per un’allacciatura one-pull che semplifica la calzata e lo sfilamento della scarpa
alomon ha presentato la nuova Speedcross 6, l’ultima edi zione della sua scarpa iconica da trail running. Presente dal 2006 nella linea di calzature dell’azienda, è pensata per correre velocemente in montagna proteggendo i piedi da rocce e ostacoli e offrendo stabilità su terreni bagnati, fangosi e irregolari. D isponibile da quest’estate in quantità limitata (ma ampiamente fruibile a partire dalla stagione autunno/inverno 2022), la Spee dcross 6 rimane sempre fedele alle leggendarie radici della sua fa miglia, ma in una versione più leggera (298 g) e con un grip più po tente e aderente al terreno in condizioni di bagnato. Il suo design richiama inoltre l’aspetto di uno pneumatico di motocross, quello che ha ispirato la prima Speedcross 16 anni fa.
INTERsuola / in mescola EnergyCell+, con un effetto rebound elevato che offre ammortizzazione, restituzione di energia e maggiore durata
Guillaume Salmon, footwear designer di Salomon
Designer: Baptiste Tarenne
la
Abbiamo imparato molto durante la realizzazione dei nuovi modelli. È davvero incredibile quanto sia arrivata lontano questa scarpa. Oggi vediamo persone che la usano anche come scarpa lifestyle, cosa che non avremmo mai potuto immaginare
INFO: Amer Sports - 0422.5291 - amersports-italy@amersports.com
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2011 - SPEEDCROSS 3
Nonostante ogni versione abbia avuto un designer differente, la Speedcross è sempre rimasta fedele al suo codice originale, ossia al proprio dna.timelinestoria
Un viaggio indietro nel tempo
2007 SPEEDCROSS
Speedcrossprodotto-1
l’intersuola. Anche se c’era il rischio che la stabilità di una scarpa senza telaio venisse messa in dubbio, questa struttura fornì fin da subito l’agilità necessaria per correre più veloce mente in montagna creando una migliore ade renza al terreno. Per provare la scarpa Reglan chiamò l’atleta Félix Dejey. La Speedcross fu testata poi durante l’Advanced Week, dove il team di trail running Salomon ancora oggi, ogni anno, si riunisce per testare i prodotti e allenarsi insieme.
Designer: Christophe Borlet È stato difficile lavora re su una scarpa che era già così popolare. migliorarla,Vuoimahaipaurachecosìfacendo,perderaiciòchel’haresapopolare”
Designer: Sven Morris Salomon ha sempre messo l’hardware al primo posto durante la progettazione dei prodotti, il design ha contribuito a mettere in risalto la tecnologia”.
2
Caratteristiche: in questa versione, Salomon ha abbassato la scarpa e ha modificare le alette; ha avuto un buon successo commerciale, superando la popolarissima Speedcross 3, ma questa versione ha portato via ciò che aveva reso la scarpa di successo, ossia la sua silhouette aggressiva con alette robuste.
Caratteristiche: una scarpa più robusta, grossa e aggressiva che poteva essere facilmente riconosciuta come una calzatura Salomon grazie ai suoi elementi di design unici, ossia la struttura SensiFit e il rinforzo PowerBand a protezione del tallone.
019 - SPEEDCROSS 5
Felix Dejey, product evaluation manager di Salomon footwear
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Caratteristiche: la Speedcross 5 ha un profilo più alto, più tasselli sulla suola, maggiore comfort e vestibilità intorno al piede: si è tornati a tutto ciò che ha reso la scarpa un’i cona nel corso degli anni; è stata costruitainoltreper offrire più comfort e ade renza al terreno, con alette e un’unità inferiore più grandi.
La prima Speedcross non è nata da una ricerca di mercato o da un focus group, ma da un’intuizione di Reglan Berger - designer per Salomon footwear – mentre osservava i suoi colleghi correre sulle montagne intorno ad Annecy durante le gare. Basandosi sull’approccio “Fast & Light” per cui il brand era diventato famoso, Reglan, poco prima della scadenza del suo contrat to, ebbe l’idea di realizzare un prodotto leggero e veloce che fosse agile anche sui terreni in pendenza più difficili. E lo chiamò “SpeedCross” per la caratteristi ca del sentiero a “X”. Trovando ispira zione dagli pneumatici di motocross, la Speedcross iniziò così a prendere forma con un aspetto di basso profilo, ma deci samente robusto. La filettatura grafica sul parafango dava l’impressione che la scarpa potesse mordere il terreno indipendentemen te dalle condizioni o dall’angolo di inclinazione del percorso. A causa delle restrizioni di budget, la scarpa però poteva essere sviluppata solo utilizzando componenti già esistenti. La suola con tacchettatura profonda, per esempio, fu presa in prestito dall’XA Harrier. Il telaio tradizionale, invece, fu sostituito da una struttura ultraleggera che nascondeva
Designer: Warren Bosomworth La Speedcross originale era un prodotto che attraeva atleti d’élite proprio per essere ‘grezza’, senza nessun design accattivante. Era pura performance. Era una scarpa difficile da vendere. Essere leggeri, aderenti e protettivi non era abbastanza”.
La Speedcross suscitò un tale entusiasmo che fu aggiornata subito nel 2007 e poi nel 2011, e ancora altre due volte nel 2016 e 2019.
2016 - SPEEDCROSS 4
Caratteristiche: con un tallone aggiornato e più ampio per la stabilità, una tomaia senza cuciture (come gli altri prodotti Salomon dell’epoca), un’EVA più ammortizzata nell’intersuo la e scanalature più profonde sulla suola; la Speedcross 3 ha risolto i problemi di stabilità delle versioni precedenti, confermando le potenzialità del design, non solo nel mondo del trail running.
40 _ techTobiasconsiquandoundiventaL’asfaltocuscinocorreDNALoftGramajo,repmanagerdiBrooksItalia Grazie all’intersuola ottenuta con processo di nitro-infusione DNA LOFT v3 di Brooks, i runner non dovranno più scegliere tra leggerezza, ammortizzazione, reattività o durevolezza _ di manuela barbieri e cristina turini
consente
3. Infine,
viene posizionato all’interno di una camera pressurizzata 2. Viene
stato un evento in perfetto stile Brooks quello che lo scorso 30 giugno si è tenuto a Milano presso lo Spazio Vivaio 8, in occasione dell’evento “Brooks Run on Nitro” dedicato ai me dia per il lancio di Glycerin 20 (che abbiamo testato durante una corsa nei Giardini di Porta Venezia), Glycerin GTS 20, Caldera 6 e Hyperion Tempo. Ma cosa hanno in comune questi tre modelli? Tut ti posseggono un’intersuola in DNA LOFT v3, ultima innovazione di casa Brooks che offre ai runner la possibilità di sfruttare contempo raneamente ogni beneficio chiave di una scarpa da corsa: ammor
dentro il
Martina allo stato grezzo) poi aggiunto l’azoto ai livelli di temperatura al punto in passa allo stato né solido, liquido, gassoso); l’azoto assume conformazione che le di penetrare completamente blocco DNA grezzo vengono abbassati i valori di temperatura e pressione per far
di
È
tizzazione, ritorno di energia e leggerezza. Il merito va al sofisticato processo di nitro-infusione che, migliorando nettamente tutti i più importanti parametri prestazionali dei materiali, diventerà, secon do l’azienda americana, lo standard nel settore delle calzature da Prunning.
sostanza
“supercritico” (cioè
così una
-EVENTII VANTAGGI DEL DNA LOFT V3 •
• È
• tradizionaliallerispettochiusaèstrutturalunghe,didurevoleparticolarmenteRisultanelcorsogaremoltopoichélacellularetotalmenteeomogeneamescole
Fogagnolo, marketing manager Brooks Italia Come nasce il DNA LOFT V3 con il processo di nitro-infusione? 1. Un piccolo blocco di materiale basico (ossia il DNA
Nikita Riva, tech rep Brooks Italia, e l’ambassador Justine Mattera
e pressione, fino
cui l’elemento
espandere l’azoto che passa dallo stato supercritico a quello gassoso, innescando l’effetto lievitazione dell’intersuola che raggiunge così la sua configurazione definitiva
NOTA BENE: Brooks dichiara di essere il primo marchio del settore a utilizzare il nitro allo stato puro come agente espandente meccanico, insieme al proprio composto brevettato per l’intersuola. Il suo utilizzo nel processo di creazione della schiuma supercritica consente di amplificare e ottimizzare al massimo le proprietà fisiche desiderate, come ammortizzazione, ritorno di energia e peso.
né
né
Ce lo ha spiegato in tre step Tobias Gramajo, tech rep manager di Brooks Italia
er ottenere questo risultato (in passato difficile, o quasi impossi bile), Brooks ha lavorato a stretto contatto con un importante for nitore di prodotti chimici che stava realizzando una schiuma fluida supercritica (SCF) per tappetini da yoga e parchi giochi. L’obiettivo è stato quello di applicare la stessa nell’intersuola delle proprie scar pe da corsa per ottenere le medesime proprietà di leggerezza, alto ritorno di energia, ammortizzazione elevata e grande durevolezza. La essendoschiuma,una fluida, si adatta a superfici diverse, dalla strada al trail in grado di riprendere sicura
unaconsentendooriginale,propriarapidamentemoltolaformacosìcorsapiù fluida e
Nitro allo stato puro
corretti
_ dal nostro inviato benedetto sironi e manuela barbieri
BROOKS TRAIL RUNNERS
Q
In occasione della Lavaredo Ultra Trail, Brooks ha presentato anche la nuova Caldera 6, la calzatura da trail pensata per i sentieri off-road più lunghi e impegnativi.
Nella splendida cornice di Livigno, a partire dal mese di luglio fino al 26 agosto, runner e visitatori hanno potuto testare le calzature trail, road e speed della nuova collezione Brooks, e partecipare a incontri e allenamenti con triatleti come Daniel Fontana e Giulio Molinari
Grazie alla nuova intersuola con ammortizzazione DNA LOFT v3 realizzata con processo di nitro-infusione (di cui abbiamo parlato nella pagina a fianco), Caldera 6 rende la transizione dalla caviglia all’avampiede più fluida e leggera. Morbida su qualsiasi terreno, assicura allo stesso tempo stabilità e sicurezza anche su quelli più irregolari.
uattro giornate di gare, 5.000 iscritti, 4.285 partenti, oltre 70 nazioni al via. Questi alcuni numeri dell’edizione 2022 della Lavaredo Ultra Trail by UTMB, gara dal carattere interna zionale andata in scena dal 23 al 26 giugno a Cortina d’Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti, patrimonio Unesco. Riconosciuta per la spet tacolarità del proprio percorso e delle sue cime, la LUT 2022 è sta ta anche la prima edizione targata UTMB World Series, ossia unico appuntamento italiano del circuito di trail running più importante al mondo. Ma non solo: anche occasione per Brooks per presentare, a media e retailer, la propria strategia di lungo periodo legata all’off-road. Settore in cui l’azienda americana intende affermarsi e specializzarsi sempre di più, come aveva già dichiarato Marco Trimboli – sales manager Brooks Italia – in occasione del sales meeting dello scorso 23 maggio (di cui abbiamo pubblicato am pio report sul n.7 di Running Magazine). Quale scenario migliore, quindi, se non quello della Lavaredo Ultra Trail, sogno di ogni trail runner, per illustrare il proprio ricco calendario di attività. A par tire dalla propria presenza alle più importanti gare trail attraverso gli atleti della squadra Brooks Trail Runners, come la LUT appun to e l’Ultra Trail du Mont Blanc che si è svolta dal 22 al 28 agosto. Fino alla rinnovata partnership con Livigno, una delle mete prefe rite degli sportivi, dove dal 3 al 7 agosto si è svolto il primo Brooks Trail Training Camp. Ampio spazio ovviamente è stato dato anche al prodotto, in particolare alla Caldera 6, calzatura ideale per chi si misura con sentieri più lunghi e impegnativi, macinando chilometri dopo chilometri.
This is the race
Per tenere il piede saldamente in posizione, l’intersuola e la suola sono state riprogettate con pareti laterali in rilievo e superficie ampliata. La suola in gomma TrailTack offre inoltre un buon grip sia sul bagnato che sull’asciutto, mentre la punta in TPU protegge le dita dal terreno roccioso. La tomaia in tessuto Air Mesh - leggero, traspirante e ad asciugatura rapida - mantiene il piede stabile tra le pareti in schiuma dell’intersuola, mentre la base allargata stabilizza l’impatto con il terreno e guida più agevolmente il passo su percorsi irregolari.
A portare i colori di Brooks sui gradini del podio della LUT (o poco sotto) gli atleti Alice Gaggi e Mirko Cocco, classificati rispettivamente prima e quarto alla Cortina Skyrace
la partnership con LIVIGNO
La Lavaredo Ultra Trail by UTMB è stata per Brooks l’occasione per presentare a media e retailer la strategia di lungo periodo messa in campo per affermarsi anche nell’off-road. E per tifare, in stile “Run Happy”, i suoi atleti gialloblu
-EVENTII DELLAnumeriLUT 4 giornate di gara oltre 600 volontari 5.000 iscritti 4.285 partenti in totale da oltre 70 nazioni Lavaredo Ultra Trail 120 km 1.476 partiti 1.135 arrivati 76,8 % finisher UltraDolomites 891 partiti 812 arrivati 91,1 % finisher Cortina Trail 1.491 partiti 1.427 arrivati 95,7 % finisher Cortina Skyrace 427 partiti 410 arrivati 96 % finisher 200 allapartecipantiKidsRun
Marco Trimboli, sales manager Brooks Italia
Sono 42 gli atleti Brooks provenienti da tutta Europa che stanno partecipando alle più importanti competizioni trail e oltre 80 i podi conquistati in gare internazionali solo nel 2022.
42 BROOKS CALDERA 6
www.paragonshop.it
L’abito fa il runner
Qual è la filosofia che c’è dietro la realizzazione dei vostri prodotti, e più in particolare, in quelli da donna?
Zero Distraction Apparel, lo dice il nome stesso, è studiata per rimuovere ogni tipo di di strazione e permettere così ai runner di concentrarsi su ciò che è davvero importante: la corsa e gli effetti positivi che questa ha sulla mente. Il tele fono che saltella nelle tasche, cuciture e zip che sfregano sulla pelle, cappucci e cinture che non stanno al loro posto, tessuti pesanti che contribu iscono a aumentare la sudo razione non sono più un pro blema, grazie a uno studio accurato dei dettagli, all’uti lizzo di tessuti di alta qualità e di una tecnologia d’avan guardia.
I capi sono stati pensati per correre in tutte le stagioni e sono perfetti per vestirsi a strati; i tessuti sono jacquard e morbidi e la capacità di asciugarsi rapidamente permette di correre in condizioni favorevoli, anche quando il tempo non lo è. Uno dei prodotti chiave è il gilet imbottito, un capo d’abbigliamento adattabile alle diverse stagioni e composto da un’imbottitura isolante realizzata in materiale sostenibile come il guscio d’ostrica. In combinazione con la leggera maglietta a maniche lunghe, che grazie alla tecnologia quick-drying permette una corsa sempre asciutta, è possibile cambiare le proprie necessità con facilità.
-EVENTI-
In Italia, il mercato delle calzature sta crescendo maggiormente rispetto a quello dell’abbigliamento. È lo stesso altrove? Avete intenzione di attuare una strategia per cambiare questo trend?
Questa proposta donna FW 22/23 presenta colorazioni calde ispirate al Koyo, l’autunno giapponese. I colori sono infatti più scuri, in particolare rosso bordeaux e giallo senape perfetti per essere abbinati lungo tutta la stagione.
Quanto è cresciuta la percentuale di donne che usano i vostri prodotti negli ultimi due anni?
Il capo è dotato di un supporto a vita alta e di una tasca per il telefono resistente al sudore e al rimbalzo, per permettere un movimento senza distrazioni. Presenta anche dettagli riflettenti per migliorare la visibilità in condizioni di scarsa illuminazione.
delle donne è cresciuto notevolmente. Non è ancora al livello di quello da uomo, ma negli ultimi anni è diventato un vero e proprio focus del brand. Abbiamo infatti realizzato delle capsule collection particolari, così come un lavoro di marketing specifico per comunicare i nostri prodotti al mondo femminile e i risultati si sono visti. Anche nel mercato italiano c’è stata una crescita importante. Vogliamo sicuramente diventare un marchio le cui vendite siano equamente bilanciate tra mondo uomo e donna.
Sono in ASICS da quattro anni e nel frattempo il mercato
paio di scarpe, mentre per l’abbigliamento usa qualcosa che ha già, tipo una maglietta di cotone o una da calcio. Il nostro obbiettivo è quello di convincere queste persone a comprare anche le nostre proposte apparel, che sono davvero tante e per tutti gli stili ed esigenze.
Come sono cambiati i vostri prodotti in termini di sostenibilità?
Un ruolo fondamentale lo giocherà il materiale a disposizione. Al giorno d’oggi non si riesce ancora a riciclare al 100% l’abbigliamento perché i tessuti sono spesso realizzati con un mix di materiali. In futuro tutto il concetto di “worn again” sarà sicuramente importantissimo per il brand. L’idea è che il consumatore compri un prodotto, lo utilizzi e poi, a fine ciclo, lo riporti da noi cosicché si possa dargli nuova vita. Chiudere quindi il cerchio. Inoltre, vogliamo gradualmente allontanarci dal poliestere che, al giorno d’oggi, è il materiale più utilizzato per realizzare abbigliamento sportivo. La nostra mission è di trovare delle alternative più ecologiche. dell’apparel è “Worn again”
Sì, in Europa è così ovunque. Questa situazione è una delle conseguenze della pandemia: molta gente ha iniziato a correre per tenersi in forma durante i vari lockdown, principalmente perché non potevano svolgere i vari sport e attività che praticavano normalmente. Quando una persona inizia a correre di solito la prima cosa che compra sono un
Il futuro
Come abbiamo raccontato all’incontro con la stampa, la nostra filosofia generale è quella di lasciare i runner nel loro “flow”. Questo si traduce quindi in un abbigliamento molto leggero, quasi impercettibile che non dia nessun fastidio e che allo stesso tempo possa offrire la protezione necessaria. Nello specifico per le donne, la realizzazione del prodotto è differente: ci sono prese d’aria diverse, per esempio, perché è scientificamente provato che la traspirabilità tra i due generi non è uguale. Inoltre, tendiamo a usare materiali più soffici, provando a raccontare una storia con quel determinato prodotto.
Gilet Tight Top
A introdurre la nuova linea Linda van Aken, VP Running EMEA, che ha spiegato come sia stata im portante la crescita del brand in questo ambito negli ultimi anni, con l’obiettivo di rag giungere il 20% del business totale nel running con il seg mento apparel entro il 2025. La filosofia che sta dietro la creazione dei nuovi capi si basa su quattro elementi fon damentali: lo studio della bio meccanica attraverso la ricer ca e lo sviluppo, i test con gli atleti e i loro feedback, l’arti gianato e la cura dei dettagli, l’innovazione come sinonimo di sostenibilità.
Collezione Koyo
Un altro punto di forza è il tight da corsa ad asciugatura rapida, realizzato in tessuto jacquard confortevole ed elastico, sviluppato per garantire una sensazione di massima morbidezza sulla pelle.
Linda van Aken - VP Running EMEA
INFO: ASICS Italia - 0171.416111 - info@asics.com
Presso l’headquarter europeo di Hoofddorp, ASICS ha presentato lo scorso 29 giugno la collezione apparel Zero Distraction. Progettata per consentire ai runner di concentrarsi solo su ciò che è importante: la corsa e gli effetti positivi che questa ha sulla mente Dalla nostra inviata Cristina Turini
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Tomaia in mesh a singolo strato
garantisceCornicetraspiranteinEVAchestabilitàereattività Il core in PEBAX un'ammortizzazionegarantiscemorbidaeunaltoritornodell'energia
Suola in gomma sottile ottimizzata per migliorare il grip, risparmiare di peso e aumentare la durata
Distribuito in Italia da: OPTION S.r.l. Via Sile, 4/C 31040 Volpago del Montello (TV) T: 0423 info@optionsrl.it621515 topoathletic.it
Sulnumeroprossimo andremo a correre ai Caraibi, e precisamente a Guadalupe
Siamo trail runner. Io di più ma appena gli propongo di fare di nuovo un pezzo sulle levigate rocce marine che creano la costa, non se lo fa dire due volte ed eccoci quindi di nuovo a correre sulla scogliera di fianco ai resti di Fort Tigne (1793). Al di la della baia, la Carmelite Basilica (1570) che si erge maestosa sul profilo de La Valletta e, in lontananza, i bastioni ben conservati di Fort Manoel (1723) sono lo sfondo del nostro correre e inevitabilmente di alcu ne nostre foto.
Q uasi in fondo al promontorio di Sliema, dopo un piccolo ma rinfre scante parco verde nei pressi di Fort Cambridge (1878), un grosso cantie re interrompe la passeggiata e costringe pedoni e runner a un zig zag urbano che garantisce a entrambi di arrivare nelle viuz ze pedonali che caratterizzano la punta della penisola. Scalette, ponti pedonali e passerelle aeree, ci fanno da camminamento sul versante sud del promontorio, dove solo una grossa insena tura del mare s’interpone tra noi e le vecchie alte mura fortificate di La Valletta.
P rimi di agosto 2021, con green pass in una mano e bagaglio a mano nell’altra, arrivo a Malta accompagnato dall’amico Simone Bianchino che, per coincidenza, era con me anche quando andai a trovare Fabrizio, allora ambasciatore d’Italia in Ucraina a Kiev.
_ testo e foto di Dino Bonelli
Nella leggendaria isola dei Cavalieri
46 -rUN THE WORLD-
Sulla via del ritorno, la stessa dell’andata ma con i panorami che ci eravamo lasciati alle spalle ora davanti agli occhi, un paio di fontanelle d’acqua probabilmente non potabile ci regalano comun que il piacere di una bella innaffiata, quanto basta per rigenerarci e farci rientrare in hotel in tempo per doccia, colazione e le escursioni del giorno, che nello specifico sono una “daily cruise” fino alle magnifiche acque cristalline della talvolta sovraf follata Blue Lagoon.
h e caldo che fa a Malta”, dico all’amico Fabrizio Romano, neo ambasciatore italiano nel piccolo stato autono mo distribuito su tre isole tra Sicilia e Libia. “Questi sono i giorni più afosi da quando sono qui”, ribatte lui.
D a St. Julians prendiamo la passeggiata lungomare che costeggia la penisola di Sliema, altro quartiere misto di palazzi residenziali e strutture turistiche. Nonostante l’ora e quindi il sole ancora basso, fa caldo fin da subito. Corriamo un po’ sulla larga passeggiata, poi, dando retta al nostro spirito di trail runner e usufruendo di
“C
P rendiamo alloggio in uno dei tanti grandi hotel che si ergono sul le colline di St. Julians, uno dei quartieri a nord de La Valetta, la capitale dello Stato. Con queste temperature (che oltrepassano abbondantemente i 40°), è impensabile uscire a correre di giorno, quindi o si esce la mattina oppure la sera. Visto però che in serata ci sono anche molte altre cose da fare, io e Simone decidiamo di andare a sgambettare alle sette del mattino.
Sempre di corsa… dalla scogliera alle dolci pendenze del bel lungomare di Malta
una bassa marea, scendiamo tra le rocce a bordo mare avanzando co munque nella stessa direzione. Una scala particolarmente ripida, che fa bollire le cosce e ci alza i battiti, ci riporta nelle dolci pendenze del bel lungomare, nei pressi del rudere di Fort Sliema (costruito nel 1872), dove tante differenti tipologie di runner compiono il loro “dovere” quotidiano.
La Lazio ha un contratto di esclusiva per la Serie A per i prossimi tre anni (il contratto di fornitura ovviamente è pluriennale) e nessun’altra squadra della medesima Lega potrà essere vestita Mizuno.
Con quanti club calcistici collaborate in Italia?
DIVISE CHE UNISCONO
Terza maglia con pattern geometrico bianco ripetuto, ispirato al design dello storico logo Anni ‘80 La maglia Away è completamente nera con rifiniture ocean blue e grafica gradiente multicolore
Divisa Home classica sky blue, caratterizzata dall’iconica aquila “Olympia”
Andrea Leo
Le maglie della nuova stagione sono realizzate in poliestere 100% riciclato altamente traspirante e performante. Si tratta di una volontà concertata da entrambe le parti per dimostrare concretamen te l’impegno a favore della sostenibilità. Ma non è tutto. Mizuno è impegnata costantemente a ridur re l’impatto ambientale attraverso l’uso di materia li eco-friendly utilizzati durante tutto il processo di produzione. Questo sarà il denominatore comune per la realizzazione delle maglie e dei futuri prodotti che legano questa importante partnership.
Questa è la parte più divertente e romantica, ma, ovviamente, ha del le linee guida strategiche ben definite nel massimo rispetto dei co lori della società e delle normative UEFA. Le maglie per i laziali sono sacre.
Mizuno sigla una partnership con la S.S. Lazio per la stagione di Serie A 2022-23. Tre maglie e un grande obiettivo: eccellere sul campo
Per strategia e per caso. Un po’ come i fidanza menti. Ovviamente l’intento era quello di avere una maggiore penetrazione sul mercato. S.S. Lazio desiderava cambiare passo e legarsi a un brand internazionale per creare nuove opportunità di business, partnership, co-marketing e diffusione della propria label in tutto il mondo. Mizuno, es sendo un marchio internazionale, era perfetto per questa loro necessità. Dall’altra parte l’azienda ha una storia importante nel calcio, ma ferma ormai agli Anni ‘90 essendosi focalizzata su altre catego rie sportive. In passato, abbiamo avuto testimonial importanti: Rivaldo, Roberto Carlos, Gianfranco
Durante la stagione ci sarà qualche altro tipo di collaborazione tra Mizuno e S.S. Lazio?
Quali sono i valori che legano Mizuno e S.S. Lazio? In primis la storicità. Mizuno nasce nel 1906 mentre la Lazio nel 1900 ed è riconosciuta come la prima squadra della Capitale. Oltre a questo, ovviamente, ci sono concetti relativi a reputazione e credibilità per un club e un brand con una storia così lunga fatta di grandi successi. Ovviamente, poi, entrano in gioco mission e strategie aziendali: cui entrambe le realtà avranno un’esposizione a livello mediatico molto im portante e già lo stiamo vedendo in queste settima ne dal lancio della maglia. Come è nata la partnership?
48 - CALCIO -
A livello promozionale ovviamente saremo presen ti con un forte branding offline sullo Stadio Olimpi co, oltre a una massiccia presenza a livello digital e social con strategie per la massima condivisione di contenuti; già in questa prima fase si sta vedendo un cambio di marcia importante tra Mizuno e S.S. Lazio a livello di performance sui social. Le colla borazioni poi sono anche legate a tutto il progetto delle società di calcio affiliate S.S. Lazio, i summer camp, la squadra femminile e tutta l’iniziativa lega ta al merchandising con il progetto di una distri buzione mondiale grazie alla diffusione del brand Mizuno in tutti i continenti.
# di Sara Canali
S
Qual è il materiale con cui le maglie sono state confezionate? Perché questa scelta?
ono tre le maglie nate dalla collaborazione tra Mizuno e S.S. Lazio per la stagione di Serie A 2022-23. Il brand giapponese e il club italiano hanno infatti siglato una partnership pluriennale per la fornitura di abbigliamento tecnico e sportivo, che ha visto le due realtà collabora re in sinergia. Il risultato è la realizzazione di maglie dal design che rispetta tradizione e valori del club bianco celeste. La divisa Home classica sky blue è caratterizzata dall’iconica aquila “Olympia” stampata in rilievo diago nalmente lungo tutta la parte anteriore della maglia, che è rifinita con lo stemma della squadra in alto a sinistra. Il logo Mizuno è stato applicato sulle maniche e sul frontale. La maglia Away, invece, è completamente nera con rifiniture ocean blue. Presenta una grafica gradiente multicolore ispirata all’aquila Olympia mentre vol teggia nei cieli dello Stadio Olimpico durante i match serali. Infine, la terza maglia presenta una leggera goffratura in rilievo sulla parte anteriore con un pat tern geometrico bianco ripetuto, ispirato al design dello storico logo a “rombo” della S.S. Lazio risalente al 1970. Il kit è completato da pantaloncini blu navy e dai calzettoni bianchi. Parla Andrea Leo (in foto), mar keting manager Mizuno.
Zola, Andriy Shevchenko, Careca e tanti altri con i nostri scarpini da calcio ancora oggi riconosciuti come scarpe di altissima qualità. A livello di forniture di club invece nel 2001 sia mo stati sponsor tecnico della ACF Fiorentina. Dopo 20 anni dovevamo tornare nel mondo del calcio e lo ab biamo fatto con la S.S. Lazio. Ma il progetto non è solo nazionale. Stiamo estendendo queste collaborazioni importanti anche con altri club internazionali come per esempio, in Germania, il VfL Bochum 1848. Quali sono le fasi di realizzazione del design di una maglia da gara?
info@themicam.comtel.+3902438291 Discover this story on themicam.comSS 2023 September 18-20, 2022 Fiera Milano RHO, Italy
Mauro Conti
Sono
IL NELRUNNINGPALLONE
Quanti e quali club italiani hanno scelto Joma?
dopo aver annunciato a marzo la firma di una partner ship a lungo termine che lo elegge a partner tecnico ufficiale della Lega Serie A dall’inizio della stagione calcistica 2022/23, ha presentato anche il pallone da gioco ufficiale: il Puma Orbita Serie A. Una collabo razione che si aggiunge a quella già esistente con LaLiga Santander (il massimo campionato spagnolo) e che espande significativamente la visibilità di Puma sul campo. “Nuovo pallone, nuova cultura” è il claim che accompagna la presentazione del pallone e si riferisce al mix di elementi della cultura italiana con particolari più moderni e dirompenti. L’Orbita Serie A è caratterizzato da una potente grafica ispirata dal logo della massima divisione professionistica del Campionato italiano di calcio e include anche i colori della nostra bandiera. Il brand tedesco ha quindi un ruolo molto attivo all’interno del settore calcistico, che va oltre la sponsorizzazione tecnica per club e lo attesta a uno dei brand leader.
Puma e Joma sono alcuni dei brand del mondo della corsa che hanno anche una divisione dedicata al calcio. E si affacciano al settore con strategie diverse
Da sempre per Joma, sia in Italia che nel resto d’Europa, il set tore “calcio” rappresenta la fetta di fatturato più ampia e impor tante rispetto al fatturato complessivo. Questi dati sono confer mati anche dai risultati di questo primo semestre che si è appena concluso. Negli ultimi anni però, soprattutto durante e dopo il lock down, vi è stata una flessione dovuta alle restrizioni in atto che, per quanto riguarda Joma, è stata in parte compensata dalla crescita di altri sport (quelli “individuali”) come padel, tennis e running, che ci vedono presenti sul mercato in qualità di top brand del settore.
In questi ultimi anni i club italiani con i quali Joma ha una partnership tec nica sono l’Atalanta BC e il Torino FC, con i quali abbiamo degli accordi pluriennali che ci vedranno insieme ancora per diverse stagioni sportive.
50 Parla Mauro Conti, responsabile marketing e sponsorizzazioni Italia.
Qual è il principale beneficio nell’investire nel calcio (visibilità, merchan dising, brand awareness)?
Quanto conta il settore “calcio” per Joma in termini di fatturato generale dell’azienda?
Per i brand sportivi come Joma, il calcio rappresenta una delle vetrine più importanti a livello di visibilità proprio grazie alla grande attenzione su que sto sport da parte di un pubblico molto eterogeneo. Il risultato è la possi bilità di raggiungere tanti target di riferimento e incrementare la propria brand awareness. La scelta di investire nel calcio è poi anche determinata dalla possibilità di veicolare il proprio brand e la propria immagine attraver so il merchandising dei club, un modo per mettere in contatto i fan con l’im
Altro fornitore tecnico di diversi club è il marchio spagnolo, che da sempre, sia in Italia che nel resto d’Europa, trova nel settore calcio la fetta di fatturato più ampia e importante rispetto a quello complessivo
magine della società e gli elementi distintivi del brand. Il logo che viene riprodotto su capi di abbigliamento e materiale di ogni genere è facilmente riconosciuto dagli appassionati sportivi e ha una funzione evocativa e suggestiva in grado di attivare in loro componenti emotive, su cui, appunto, fa leva il merchan dising. Tutto questo si riflette in modo importante sull’imma gine dei brand sportivi, come appunto Joma, che decidono di legarsi a determinati club attraverso delle partnership durature.
# di Sara Canali
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diversi i brand che, oltre a offrire una gamma di prodotti per il runinng, investono nel football. È il caso di Puma che è già atti va nel calcio italiano attraverso squadre iconiche come l’AC Milan e l’US Sassuolo e, nel corso de gli anni, ha collaborato con giocatori molto cele bri tra i quali Diego Armando Maradona, Giorgio Chiellini e Gigi Buffon. Con la squadra Campione d’Italia, Puma ha presentato l’Away kit 2022/23, ispirato ai sette titoli europei dei rossoneri, ai loro iconici white kit e a “That Milan Touch”. Il nuovo Away kit sarà indossato dalle squadre maschili, femminili e giovanili nelle rispettive competizio ni. Per la squadra emiliana, invece, il kit si ispira al design concept ‘Made With Style’ studiato per il club, che ha l’obiettivo di rendere la maglia un simbolo di passione e appartenenza per i tifosi, da indossare non solo in campo ma in qualsiasi occasione con orgoglio. Il global sports brand,
joma
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Quando ti chiami François D’Haene e hai vinto le più grandi gare di ultra-trail del mondo, la corsa è molto più di uno sport, è uno stile di vita. Qui, sulle pendici della montagna Sainte Victoire, in Provenza (Francia), la lampada frontale NAO® RL gli consente di avventurarsi in percorsi impegnativi, per vivere la corsa come un momento di puro piacere e raggiungere performance ottimali.
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