4 minute read

Caitlin Clark

Non è la Steph Curry del basket femminile, è...Caitlin Clark ed è la più forte di sempre

di Giorgia Magni

Tutto esaurito con 56.000 paganti nello stadio di football dell’Iowa University. Non è un concerto di Taylor Swift, ma una “banale” amichevole di basket, e no, non è l’NBA e nemmeno la WNBA, ma una partitella di inizio stagione della NCAA, campionato universitario di basketball femminile.

La ragione di questi numeri folli ha un nome e un cognome: Caitlin Clark. Ventidue anni, 185 centimetri, guardia delle Iowa Hawkeyes, Caitlin Clark è nata a Des Moines capitale dell’Iowa, Stato famoso più che altro per i Caucus delle elezioni presidenziali e per aver dato i natali a Bill Bryson, ironico e acuto scrittore di viaggi. Sua madre, la signora Anne Nizzi, è figlia di migranti siciliani tra i milioni che partirono per cercare fortuna oltreoceano, e anche per questo all’Italia romantica piace raccontare la storia della cestista che sta riscrivendo completamente la storia del basket femminile americano, e forse mondiale. Con 3.569 punti realizzati, l’atleta fenomeno nazionalpopolare americano del momento è diventata la più grande realizzatrice di sempre del basket universitario femminile, superando i 3.527 punti della ex atleta di Washington Kelsey Plum, e mettendo nel mirino i 3.667 punti dell’omologo maschile “Pistol” Pete Maravich, che detiene il record assoluto del college basket. Uno spettacolo da vedere per tutti gli appassionati della palla a spicchi, che di sicuro balzeranno sulla poltrona nell’assistere agli incredibili tiri “from downtown”, dagli 8 metri altezza logo, con i quali la Clark delizia gli spettatori sugli spalti. Anche il record è maturato con un tiro da centro campo, una tripla dal palleggio in transizione che è valsa tre dei 49 punti (massimo in carriera) messi a referto contro le Michigan Wolverines. La partita è stata trasmessa sulla tv nazionale, registrando il triplo degli spettatori da casa rispetto a quelli totalizzati dalle tre partite NBA della stessa serata messi assieme. La finale di campionato del 2022/2023 era stata vista in tv da 2 milioni e mezzo di spettatori, record di tutti i tempi per la NCAA. Un fenomeno globale che sta facendo registrare le stesse scene di devozione ad ogni partita, persino quelle in trasferta, con code chilometriche fuori dai botteghini sin dalla mattina e tifosi in delirio che accorrono riempiendo in media 12.000 posti a match. Donne, uomini, giovani, anziani: Caitlin Clark piace a tutte e tutti ed è circondata da quell’aura di miracolo sportivo che piace da impazzire agli americani, soprattutto quando l’atleta ha il volto rassicurante di una giovane ragazza della white middle class, istruita, sfrontata ma mai arrogante, dalla battuta facile e a volte provocatoria ma sempre intelligente. Lo scorso anno la talentuosa cestista di Des Moines ha portato le Hawkeyes alla finale nazionale del campionato e quest’anno viaggia con le sue compagne al secondo posto della regular season. Con 32.3 punti di media a serata, 8.3 assist e 7.1 rimbalzi, tirando col 66% in area, il 40% dall’arco e facendo registrare sin qui 15 triple doppie, la Clark pare proprio indirizzata a condurre la sua squadra fino alla fine e poi lasciarla in gloria. Per il prossimo anno, infatti, il percorso sembra già segnato e non sembrano esserci dubbi su quale sarà il nome numero 1 delle scelte ai prossimi Draft.

Tra le migliaia di cittadini dell’Iowa che macinano chilometri per andare a vederla giocare, c’è chi la paragona a Steph Curry, chi proprio a “Pistol” Pete Maravich, ma perché continuare a cercare un termine di paragone nella pallacanestro maschile? Ci piace pensare che questo fenomeno del basket femminile americano possa anche non averne di paragoni, che possa tracciarsi la strada senza avere termini di confronto al maschile (come se questo servisse a rafforzarne le qualità o a chiarirne il concetto). Caitlin Clark è forte, è la più forte, e tra qualche partita è lecito pensare che polverizzerà anche il record, tutto maschile, di punti mai realizzati nella storia del basketball college. Merita di entrare nella massima serie femminile, la WNBA, senza etichette se non quelle entusiastiche che le hanno appiccicato alcune allenatrici avversarie quando l’hanno affrontata: Goat! (Greatest Of All Time – la più grande di tutti i tempi) o Genius at work (un genio al lavoro). Per ora è Caitlin, è la più forte cestista in attività sulla Terra e in un’impresa è già riuscita: ha tolto attenzione al campionato di basket maschile per eccellenza, anche ad una partita di sua maestà “King” Le Bron James.

Donne, uomini, giovani, anziani: Caitlin Clark piace a tutte e tutti ed è circondata da quell’aura di miracolo sportivo che piace da impazzire agli americani
This article is from: