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Papa Francesco incontra i più piccoli
from Stadium n. 10/2024
by Stadium
A Roma il 25 e il 26 maggio la prima Giornata Mondiale dei Bambini voluta da Papa Francesco
ALLO STADIO OLIMPICO PRIMA E A PIAZZA SAN PIETRO POI, OLTRE 50.000 PARTECIPANTI DI 101 PAESI ALLA PRIMA EDIZIONE DELL’EVENTO. TRA QUESTI, OLTRE 1.000 PICCOLI ATLETI DEL CSI INSIEME AI LORO ACCOMPAGNATORI, PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA
di Laura Politi
Discriminazioni, inondazioni, carestie, guerre: fenomeni naturali e antropologici che rendono il mondo intero un luogo meno ospitale in cui crescere. Secondo il rapporto 2024 “The State of Children in the European Union” dell’UNICEF, un bambino su quattro nei Paesi dell’Unione Europea è a rischio di povertà o esclusione sociale. La stessa UNICEF, a giugno dell’anno in corso, ci parla di un’istruzione in Ucraina che non può che essere frammentaria, con una guerra che è andata a sostituirsi alla fine della pandemia da Covid-19, di malnutrizione infantile nella Striscia di Gaza che rischia di tramutarsi in un ulteriore susseguirsi di decessi, in sintesi di una situazione globale in cui troppo spesso sentiamo parlare di emergenze umanitarie. Forse il problema è anche quello: essere così abituati – da televisione, giornali, radio – ad una “narrazione del dolore” da divenire anestetizzati davanti alla sofferenza, con un sentimento dell’empatia che non riesce più a mettere radici. Allora forse, soprattutto quando a pagare le conseguenze di un mondo in conflitto con sé stesso sono i bambini, è il caso di fermarsi. Fermarsi per mettere quei bambini al centro, ma non come slogan vuoto e sterile, da scrivere nero su bianco. Dare all’infanzia una centralità nel proprio agire significa essere consapevoli che è proprio da lì, dai giovani e dai giovanissimi, che parte il cambiamento, che si può costruire una società nuova. Nessuno pensa che possa essere fatto dall’oggi al domani; sarebbe una retorica vuota caricare sulle spalle dei bambini il peso del cambiamento del mondo. Ma resta vero che «i bambini ci insegnano la limpidezza delle relazioni, l’accoglienza spontanea, il rispetto per tutto il creato», queste le parole di Papa Francesco nel video che annunciava la prima edizione della Giornata Mondiale dei Bambini, svoltasi a Roma il 25 e il 26 maggio di quest’anno. «Che tipo di mondo desideriamo trasmettere ai bambini che stanno crescendo?» è la domanda che il Santo Padre rivolgeva a tutti nel filmato, perché i bambini non solo possono essere il cambiamento, ma quel cambiamento sono anche in grado di stimolarlo attraverso la semplicità di sentimenti non ancora contaminati.
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Il binomio di purezza e potenza che si sprigiona nei più piccoli ha riempito lo Stadio Olimpico di Roma in occasione del primo appuntamento con la Giornata Mondiale dei Bambini 2024. Oltre 50.000 persone erano presenti sugli spalti dell’impianto capitolino, per incontrare il Pontefice e dare voce a quella volontà di pace e fratellanza che accomuna donne, uomini, bambine e bambini che parlano lingue diverse. I protagonisti dell’evento, infatti, provenivano da ben 101 Paesi di tutto il mondo, stretti simbolicamente in un unico abbraccio dai colori di tutte le bandiere presenti. A sventolare sugli spalti c’erano anche le bandiere del Centro Sportivo Italiano, che non poteva mancare in un appuntamento con al centro i bambini. Dieci le regioni presenti e quindici i Comitati territoriali rappresentati sulle gradinate dell’Olimpico romano. Ben 26 società sportive del CSI hanno chiesto di far sentire la propria voce, regalando ai bambini un’esperienza difficile da dimenticare. Sono stati più di 1.000 i giovanissimi e i loro accompagnatori che hanno fatto parte della musica, delle riflessioni e delle emozioni dell’evento. Quegli stessi giovani, insieme a numerosi altri, hanno colorato il Villaggio dei Bambini allestito all’interno del Foro Italico, dove anche il Centro Sportivo Italiano era presente per regalare momenti di animazione, allegria e, ovviamente, sport. Ad attendere le parole del Papa all’Olimpico c’erano anche gli occhi pieni di stupore dei bambini dell’Olimpia Volley Melfi, dell’ASD Nuova Telis di Caserta e della PGS Don Bosco Genzano, e poi ancora gli sguardi emozionati dei pugliesi dell’ASD Oasis di Terra d’Otranto e dei lombardi dell’ASD La Collina e dell’Oratorio San Vito Gornate. Insieme a loro tantissimi piccoli del CSI da tutta Italia, e poi bambini e bambine da Afghanistan, Indonesia, Pakistan, Nicaragua, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Argentina, perché non serve conoscere la stessa lingua per parlare di inclusione, rispetto e unione.
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«I bambini hanno una saggezza pratica, capace di innovare, aiutandoci così a superare i blocchi del presente»: così ha salutato il pubblico il cardinale José Tolentino De Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, che ha patrocinato l’evento voluto dal Santo Padre e coordinato da Padre Enzo Fortunato con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio e della Cooperativa Auxilium. Sono stati numerosi gli artisti, grandi e piccoli, intervenuti per sorridere insieme ai bambini, con personalità del mondo sportivo e istituzionale, e poi ancora musica ed esibizioni nella giornata affidata alla presentazione di Carlo Conti. Prima dell’arrivo di Papa Francesco, parola anche a Catherine Russel, Direttrice Generale dell’UNICEF, che ha ricordato le sfide che si trovano ad affrontare i bambini nel mondo, come fatto poco dopo anche dal Santo Padre.
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Emozionante e densa di significato l’interazione di Papa Francesco, accolto dalla musica all’interno dello stadio, con i bambini presenti. Tante le domande poste direttamente dai più piccoli, con Vincenzo che ha dato il via in rappresentanza dell’Europa, seguito da un bambino per ogni continente, compreso il “continente di chi non è presente”, perché il messaggio dell’evento desidera raggiungere tutti. «Ci siamo radunati allo Stadio Olimpico per dare il calcio d’inizio ad un movimento di bambine e bambini che vogliono costruire un mondo di pace, dove siamo tutti fratelli» esordisce il Papa, con una metafora calcistica che anticipa lo spazio dedicato allo sport in occasione di questa giornata.
A rappresentare il mondo sportivo erano presenti il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Presidente di Sport e Salute S.p.A., Marco Mezzaroma, e l’avvocato Giancarlo Viglione per la FIGC, i quali hanno dato voce ad un messaggio di impegno da parte dello sport a collaborare con la Chiesa in favore dei più piccoli. Tra i campioni presenti sul campo dell’Olimpico, anche Gigi Buffon, che ha tentato di difendere la porta dal rigore calciato da Giancarlo Antognoni in chiusura dall’amichevole giocata dai bambini proprio su quel campo delle grandi occasioni, con un pallone carico delle speranze dei bambini presenti e non, a dimostrare l’importanza dello sport per la crescita e lo sviluppo dei più piccoli. Tra le caramelle regalate e le magliette autografate da Papa Francesco, le esibizioni di Renato Zero, il saluto di Lino Banfi, le note di Al Bano, il racconto di “Io Capitano” con il regista Matteo Garrone, l’evento voluto da Papa Francesco è stato l’occasione per instaurare un dialogo in grado di sgretolare confini, con i bambini di tutto il mondo che dagli spalti rispondevano in coro alle domande del Santo Padre, il quale ha rivolto loro un invito alla pace e a non dimenticare mai l’importanza del legame con i nonni, ad amare chi è vicino per poter amare anche chi è lontano, ad aiutare gli altri per rendere il mondo un posto migliore. Ma la prima Giornata Mondiale dei Bambini – per la quale è stato scelto il motto biblico «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» – non si è conclusa allo Stadio Olimpico. Il secondo appuntamento, nonché ultimo atto della due giorni, si è tenuto in Piazza San Pietro, che ha abbracciato domenica 26 maggio i cuori dei 50.000 presenti riuniti per la Santa Messa presieduta da Papa Francesco. Insieme al Vescovo di Roma, è intervenuto sul sagrato della piazza anche l’attore e premio Oscar Roberto Benigni, che con il suo monologo si è rivolto direttamente ai bambini, toccando le corde emotive dei presenti. Benigni ha invitato a sognare, ma non ad occhi chiusi, perché per sognare bisogna essere svegli, guardare il mondo e imparare a leggerlo, senza perdere la voglia di riprovare dopo gli errori. Bisogna avere il coraggio di prendere il volo e credere nelle potenzialità del fare il bene. E allora è questo l’invito ai bambini: scrivere la propria storia e sognare un mondo migliore, perché quei sogni possono trasformarsi in realtà. E nei saluti finali l’annuncio papale dell’appuntamento alla prossima edizione: «Vi aspetto qui!». La seconda Giornata Mondiale dei Bambini si terrà infatti sempre a Roma a settembre del 2026.