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Tanta Costanza e azzurrità

A Parigi 2024, al suo personale debutto a cinque cerchi, la nuotatrice vuole coronare un lavoro certosino portato avanti da sempre

di Felice Alborghetti

Tenacia, dedizione e passione. “Costy” Cocconcelli sarà in gara ai Giochi Olimpici nei 100 delfino. Esplosiva e potente in acqua, sembra essere l’immagine vivente dello slogan da anni proposto nella sua piscina di nascita, dalla sua società CSI: “Azzurra ’91 CSI e CSI Bologna… dai principianti alle Olimpiadi!”

Costanza Cocconcelli, studentessa bolognese classe 2002, nuotatrice di primo livello, ben nota per il suo bel carattere, la serietà e i valori che manifesta tutti i giorni, e per il suo grande impegno e dedizione al lavoro, è una giovane atleta di NC Azzurra ’91 CSI, società del CSI Bologna, dove è nata e cresciuta.

Costy, diciamo subito che un’atleta più Azzurra di te è difficile da trovare. Perché, oltre alla Nazionale, anche le tue origini nell’Azzurra ’91 del CSI Bologna ti colorano intensamente. Che cosa rappresenta per te Azzurra ’91? Azzurra ’91 per me è una famiglia, una squadra, ed è stata sicuramente una grandissima rampa di lancio. Nuoto lì da quando avevo 5 anni e frequentavo le elementari. Per me è una seconda casa, la mia prima società sportiva, e lo è stata fino a settembre 2023. I miei genitori mi portarono a 4 anni in piscina, allo Spiraglio di Bologna. Poi dal President, che divenne in seguito Azzurra, ho iniziato il percorso in agonistica che dura tuttora, anche se da settembre mi sono trasferita a Firenze. Ho cambiato sede di allenamento con Paolo Falchetti; a Firenze nuoto con la Rari Nantes Florentia. Sono ancora tesserata con l’Azzurra e certo dell’Azzurra sono coloro che mi hanno portato fin dove sono adesso.

Da Bologna a Firenze, il percorso inverso che ha fatto Vincenzo Italiano, il tecnico di calcio che dalla Viola è andato sotto le due torri. È vero, seguo molto il calcio, sono tifosa del Bologna e anche della Juve. Motivo per cui l’addio di Thiago Motta è stato per me quasi indolore. Seppure da Firenze, ho seguito con le amiche e i social la strepitosa annata del Bologna da Champions, la migliore negli ultimi 60 anni. Bellissimo vedere la città festeggiare. Mi dispiace non essere potuta mai andare a vedere i rossoblù dal vivo al Dall’Ara, ma mi prenoto già ora per la prima in Champions in autunno. E poi, come ogni bolognese, seguo il basket: sono 100% Virtus. Ci ho giocato per 6 anni, ai tempi delle medie. Sono appassionata di tanti sport, grazie a mio papà Mirko. Fino alla seconda media giocavo con la squadra cestistica della Stars Bologna. Poi ho intrapreso la carriera natatoria. A dire il vero, inizialmente da piccolina non mi prendeva molto la piscina. Poi diverse situazioni, la positività dell’ambiente molto giocoso, i compagni di squadra e l’allenatore con cui mi sono trovata bene, mi hanno fatto piacere sempre di più l’andare ad allenarmi. Poi, essendo da sempre un’agonista cui piace mettersi in gioco e vincere, per carattere è diventata una sfida personale.

Dal boato di un canestro realizzato all’intimità subacquea e solitaria della piscina ce ne passa però… Sono due sport completamente diversi, specie nella tipologia di allenamento: sul parquet raramente ti alleni da sola, se non nel tirare, mentre il nuotatore è quasi sempre da solo. Quando ti alleni, anzi, devi sforzarti di andare avanti e indietro, e a volte in vasca può risultare noioso e pesante. Diciamo che sono abbastanza poliedrica e mi piace spaziare molto, come accade anche nelle distanze e negli stili del nuoto.

Ecco perché vai così forte nel misto...Sì (ndr sorride), faccio un po’ di tutto. In vasca corta ho in effetti il record italiano dei 100 e ho un ottimo tempo anche sui 200 misti: è la terza prestazione nazionale di sempre. Quest’anno i misti li ho un pochino lasciati da parte, perché è un anno particolare, è l’anno olimpico. Ognuno di noi credo abbia puntato a qualificarsi in uno stile e in una distanza precisa.

Il tuo stile preferito oggi? In questo momento il delfino, sicuramente. Trovo una grande facilità di nuotata, è uno stile tra i più pesanti, ma io ho un rapporto peso-potenza piuttosto favorevole. In questa stagione mi sono trovata bene a portarlo avanti. Altrimenti ho sempre fatto tanto stile libero, da quando sono categoria assoluta.

Le tue qualità in acqua?Sono stata sempre molto longilinea, questione genetica; fortunatamente ho sempre avuto un fisico ristretto, esile ma comunque abbastanza potente, nonostante non abbia quintali di muscoli o non sia alta due metri. Sono sempre riuscita a sprigionare in acqua una potenza piuttosto elevata.

Tuta della Nazionale, dal 2019 anche l’uniforme della GdF. Quanta responsabilità senti con le divise?Sono entrata nelle Fiamme Gialle a 17 anni ed è sempre un grande onore per me indossare sia i colori azzurri sia quelli gialloverdi del Gruppo Sportivo. Mi hanno dato la possibilità di poter continuare a studiare Scienze politiche all’Università di Bologna. Frequentare è pressoché impossibile, ma da sola ce la metto tutta per andare avanti.

Quando arriverà la convocazione per ParigiUfficialmente dopo il 23 giugno, dopo il Settecolli. La prestazione, quest’anno, che forse ha dato la svolta alla mia stagione è stata quella del 6 marzo durante i Campionati nazionali assoluti, dove nei 100 delfino, nuotati in 57”3, ho ottenuto il tempo richiesto per la qualificazione alle Olimpiadi. Mi alleno tre ore e mezza al giorno. Sono una velocista, e ho un mio tempo di riferimento. Nella velocità è difficile fare la corsa sulle avversarie. Si parte e si arriva forte, dando tutto.

Sei già stata in vacanza a Parigi?Sono stata già due volte a Parigi, la prima volta con la famiglia, la seconda con una mia amica. Mi piace moltissimo. Ho visitato il Museo d’Orsay, il Louvre, ho fatto il giro sulla Senna. Era il 2021, esattamente mentre si svolgevano le Olimpiadi di Tokyo, dove non mi ero qualificata. In città stavano già cominciando a ristrutturare alcune zone in vista dei Giochi Olimpici 2024. C’era un cartello – tipo lavori in corso – sotto la Tour Eiffel con scritto “Ci stiamo preparando per Parigi 2024” e mi ricordo che ci siamo fatte una foto (vedi a fianco) propiziatoria. E speriamo davvero che sia stata di buon auspicio.

Ad inizio 2022 la rottura del legamento crociato anteriore della gamba destra. Da combattente sei tornata rapidamente in vasca, riuscendo a staccare un pass per gli Europei di Roma. Ma che fatica è stata?È stato un enorme scoglio. Lì, in una risonanza magnetica, ho visto il crociato rotto e quasi in frantumi la mia carriera, per una frazione di secondo. Ma poi mi sono messa giù a testa bassa a lavorare, per riprendermi. Con tante incertezze, insicurezze, perché ci sono stati tanti giorni in cui mi dicevo “è finita”, “non ce la faccio”. Ma poi con tanta riabilitazione, tanta costanza, e grandi sforzi nei tempi sono riuscita a tornare ai miei livelli. Anzi mi sono totalmente ripresa. Difatti i miei personali li ho fatti tutti adesso dopo l’infortunio.

Tanta costanza, dici tu. Dico io tanta Costanza e… Impegno, tanta dedizione, e tanti sacrifici. L’ho scoperto ancora di più quest’anno, cambiando città. Quando devi iniziare a fare tutto da sola, capisci gli sforzi per portare avanti la vita, la carriera e i risultati.

Azzurrità di fondo. Costy, il colore azzurro cosa ti evoca? Azzurro come colore di maglia per me è sempre stato un obiettivo. Se invece penso all’azzurro della piscina, magari quella all’aperto con il prato fuori dai colori stupendi, penso alla tranquillità, alla serenità, all’essere degna nel mio ambiente, nel mio contesto. Quando sono in piscina, sento di essere nel posto giusto.

Azzurro o meglio blu e arancio sono anche i colori del CSI, che tu hai abbracciato e conosci bene. Cosa è per te il CSI? Il CSI è stato sempre una costante, un Ente di riferimento per me e per la mia società, l’Azzurra. Grazie al CSI abbiamo avuto la possibilità di proseguire ad allenarci nello sport che facciamo. Mi auguro che il CSI riesca a continuare a far praticare sport ai più giovani. E che i giovani credano sempre, come ho fatto io, nei propri sogni. Non per forza gareggiare all’Olimpiade, ma anche e semplicemente in un obiettivo più alla portata. Non è poco trovare degli amici, stare bene con loro e con sé stessi. Lo sport è un mezzo per completarsi nella vita e sicuramente fa stare le persone in salute.

La medaglia più bella vinta finora?A livello assoluto probabilmente l’argento mondiale in vasca corta con record europeo nella 4x50 mista a Melbourne. Mentre da ragazzina, a livello individuale, il risultato più grande è quello di Kazan agli Europei Juniores. Le medaglie sono tutte belle e le mie sono tutte in camera appese ad una lampada.

Cosa sogni nel futuro?Di nuotare alla grande all’Olimpiade e, il prossimo anno che a Roma ci sarà il Giubileo, di incontrare il Papa. Tanti miei colleghi nuotatori lo hanno fatto, anche più volte, io mai. Spero che con un po’ di fortuna ci possa riuscire.

“Azzurra ’91 CSI e CSI Bologna… dai principianti alle Olimpiadi!”. Da sempre è lo slogan dei corsi di nuoto targati CSI Bologna, dove tutti quelli che condividono la passione per il nuoto in questa provincia possono trovare la propria dimensione: dai piccolissimi ai principianti, dagli agonisti ai master, dalla ginnastica in acqua ai nuotatori con disabilità…Diciamo che ho fatto un percorso molto allineato con questo slogan. Sono partita da zero, dal non saper nuotare, arrivando ad una Olimpiade. Sono l’immagine e il manifesto di questa passione e di questi valori. Tutti gli obiettivi perseguibili li ho raggiunti con la mia squadra di Bologna. Gran parte dei miei risultati li ho ottenuti grazie al sostegno e all’aiuto dei tecnici del CSI e della società.

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