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1925 LA FINE DI UN'ESPERIENZA
from Stadium n. 13/2025
by Stadium
IL DESTINO DEL LIBERO ASSOCIAZIONISMO E DELLO SPORT GIOVANILE È SEGNATO
Il regime ripropone l’attività fisico-sportiva giovanile nel quadro dell’istruzione pre-militare e ne assume l’esclusiva, affidandola prima alla Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale e poi (1927) all’Opera Nazionale Balilla “per l’assistenza e l’educazione fisica e morale della gioventù”.
L’assalto allo sport investe il CONI. Nel 1925 le elezioni per il rinnovo delle cariche del Comitato Olimpico vedono solo candidati proposti dal Partito Nazionale Fascista, con la nomina a Presidente di Lando Ferretti, uomo di fiducia del regime. Di lì in poi il nuovo Statuto dell’Ente prevede che il suo Presidente sia nominato dal Duce su proposta del segretario del Partito. Mentre gli spazi si restringono, la FASCI combatte ancora. Nel 1926 bandisce un Concorso ginnastico internazionale, e le sue società sportive si sforzano di proseguire l’attività nonostante subiscano pressioni e provocazioni. Lo scontro non assume contorni tragici unicamente perché si aprono le trattative tra Stato e Santa Sede per arrivare al Concordato, e il fascismo preferisce che l’associazionismo giovanile cattolico sembri chiudere per decisione autonoma e non forzata.
Alla fine l’obiettivo del regime è raggiunto. Per la FASCI non c’è via di uscita. «Farsi soverchie illusioni – scrive Stadium –non è ormai più possibile. Modificare le leggi anche meno». Il 12 aprile 1927 l’atto definitivo: il segretario del PNF, Augusto Turati, conferma la volontà del Governo di non tollerare eccezioni al monopolio dell’Opera Balilla.
Il 24 aprile il Consiglio Direttivo della FASCI, riunito in seduta straordinaria sotto la presidenza dell’avv. Pericoli, Presidente onorario, presenti i delegati della Sardegna, delle Marche, della Toscana, della Romagna, del Lazio, del Veneto, approvava all’unanimità un ordine del giorno che dichiarava disciolta la Federazione, lasciava libere le società federate di iscriversi alle Federazioni Nazionali, previ accordi con le autorità ecclesiastiche diocesane, e deliberava la consegna della bandiera al Consiglio Superiore della Gioventù Cattolica. Con il n. 16 del 24 aprile 1927, l’organo ufficiale della FASCI, Stadium, cessa le pubblicazioni. In quel momento, secondo un’indagine governativa, i giovani inquadrati nelle società sportive cattoliche erano circa 27.000. Un anno dopo, nel 1928, viene sciolta anche "Forza e Grazia".
Per qualche tempo lo sport cattolico continua a vivere in semiclandestinità all’interno della Gioventù Cattolica, finché nel 1931, con un accordo tra Stato e Chiesa, i circoli cattolici si impegnano ad astenersi da qualsiasi attività ginnico-sportiva.
La Robur di Macerata
La più antica società sportiva delle Marche, la Robur di Macerata, in una foto del 1925, suo ventesimo anno di fondazione.

La revoca del Concorso Ginnastico Internazionale
Nel 1926 la FASCI vuole celebrare il suo ventennio, indicendo un Concorso Ginnastico Internazionale. La celebrazione cade in un momento particolarmente difficile per l’associazionismo cattolico, nei confronti del quale i fascisti hanno adottato la tattica dell’ossessivo logoramento.Le ripetute e spesso gravissime provocazioni poste in atto lungo tutto il corso del 1926 ai danni delle istituzioni cattoliche indurranno le autorità ecclesiastiche, poco disposte a correre il rischio di incidenti di rilevanza internazionale, a revocare il Concorso pochi giorni prima della sua effettuazione.

La Vigor di Fano
1925 – Esercizi di allievi della Società Vigor di Fano.
