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1910 UN'ESPERIENZA VERTIGINOSA

NEL 1910, QUATTRO ANNI DOPO LA FONDAZIONE, LA FASCI HA GIÀ RADUNATO SOTTO LE SUE BANDIERE 204 SOCIETÀ DI TUTTA ITALIA E CIRCA 10.000 TESSERATI, NUMERI CHE LA RENDONO L’ORGANIZZAZIONE SPORTIVA PIÙ DIFFUSA A LIVELLO NAZIONALE

Lo sviluppo porta con sé la necessità di fare scelte fondamentali. È vivo ovunque nel Paese il dibattito se, a livello giovanile, sia meglio promuovere la ginnastica o i giochi sportivi, come quel football che sta facendo impazzire tutti i ragazzi. Molti pedagogisti laici apprezzano solo l’educazione fisica, perché la ritengono l’attività più adatta per preparare alle fatiche della vita militare. Anche molti cattolici diffidano degli sport, di cui non piacciono le origini protestanti.

Pur conservando ai concorsi ginnici grande spazio, la FASCI alla fine sceglie lo sport, ritenendo che abbia più chance di radicarsi nelle masse, diventando per il popolo fattore di educazione e di corretta fruizione del tempo libero, e quindi strumento per “rendere l’uomo migliore” e formare giovani cristiani, devoti e forti nello spirito come nel corpo.

Resta fuori dalla visione della FASCI lo sport al femminile, attività giudicata inadatta alle fanciulle. Un buon numero delle società della FASCI intendeva il proprio ruolo come un servizio a tutto campo da rendere ai ragazzi: le attività ginnico-sportive erano affiancate da doposcuola, biblioteca, apprendistato di qualche mestiere. Risale al 1908 il dibattito generale sulla necessità di assicurare i tesserati per tutelarli in caso di infortunio. In quello stesso anno il terremoto di Messina mette in luce l’altro valore promosso e condiviso: la solidarietà. La diffusione dell’attività sportiva è sostenuta dalla popolarità che circonda grandi manifestazioni come le Olimpiadi, il Giro d’Italia di ciclismo, i primi incontri della nazionale di calcio: l’ascesa dello sport spettacolo e del professionismo sportivo è il segnale che l’epoca del pionierismo sta per finire. Il cambiamento sarà evidente all’indomani della Grande Guerra, che è alle porte.

Stadium dell'8 maggio 1913

Stadium dedica la prima pagina alla corsa ciclistica della FASCI svoltasi nel Lazio su un percorso di 100 km.

La Fortitudo di Roma

La squadra della società Fortitudo di Roma, vincitrice del campionato regionale di calcio della FASCI, nel 1912.

L’Unione Europea Sportiva Cattolica

L’internazionalismo olimpico trova il suo contraltare in campo cattolico con la fondazione della UIOCEP (1911), Union Internationale des Oeuvres Catholiques d’Education Physique, cui aderiscono le Federazioni sportive cattoliche di Alsazia, Belgio, Canada, Francia, Irlanda, Italia e Svizzera, che insieme rappresentano una rete di 2.000 società e 150.000 tesserati.

A sinistra – Immagini del Concorso internazionale indetto nel 1913 a Roma dall’UIOCEP.

La FASCI e la grande guerra

Come tutte le componenti dell’area cattolica, la FASCI è contraria ai venti di guerra che stanno investendo l’Europa. E quando il conflitto scoppia in Francia, anche se l’Italia per il momento è neutrale, l’Associazione sospende le attività in segno di lutto. Anche il giornale della FASCI, Stadium, sospende le pubblicazioni perché «parlare di sport mentre la gioventù italiana è alle frontiere, è una follia».

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