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IL CSI NELLA STORIA E NELLA REALTÀ SPORTIVA ITALIANA
from Stadium n. 13/2025
by Stadium
IL CENTRO SPORTIVO ITALIANO SI È SEMPRE COLLOCATO NELLA REALTÀ SPORTIVA CON UNA CONVINZIONE: PROMUOVERE L’ATTIVITÀ SPORTIVA CON FINALITÀ EDUCATIVE PER IL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI PERSONE. CIÒ VUOL DIRE NON ACCONTENTARSI DI UNA PRESENZA CASUALE NÉ SUBIRE PASSIVAMENTE LA CULTURA DOMINANTE NELLO SPORT. IL CSI HA FATTO SEMPRE UNA PROPRIA LETTURA DEL FENOMENO SPORTIVO ARTICOLANDO PROPOSTE ED ESPERIENZE IN BASE ALLE PROPRIE IDEE
La prima nascita: 1906
La FASCI (Federazione Associazioni Sportive Cattoliche Italiane), antesignana del CSI, fu costituita nel 1906 dalla Gioventù Cattolica come reazione all’organizzazione sportiva dell’epoca, imperniata attorno alla Federazione Ginnastica, che monopolizzava l’organizzazione e la cultura sportiva nazionale improntandole a laicismo e anticlericalismo, osteggiando l’associazionismo sportivo cattolico. In sostanza, la costituzione della FASCI volle rivendicare uno spazio di libertà dei cattolici anche nell’esperienza sportiva, affermando il diritto dei cittadini di assegnare alla pratica sportiva significati e valori di proprio gradimento.
Un'Associazione cattolica per i cattolici
L’intento della FASCI era anche quello di garantire una condotta sportiva conforme alla morale cattolica. La FASCI, infatti, non si rivolgeva a tutti, ma soltanto ai cattolici, come appariva chiaro dalla sua stessa denominazione. Si può dire che la FASCI fu un’organizzazione sportiva “per Cristiani“ o “di Cristiani“, che però non per questo propugnava uno sport “cristiano“, bensì una pratica sportiva che fosse rispettosa della morale cristiana, anche se la tentazione di affermare un certo qual Cristianesimo dello sport era forte e, in certe occasioni, la FASCI probabilmente vi cedette.
Nel 1927 la FASCI dovette sospendere le sue attività ed autosciogliersi per imposizione del regime fascista.
La seconda nascita: 1944
Nel 1944 la FASCI rinasce, sempre ad opera della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, ma cambiando nome e precisando le sue finalità in senso culturale, sociale, morale e educativo.C’era in quegli anni il desiderio di portare avanti l'idea di costruire l’Italia del dopo-fascismo, e l’Azione Cattolica promuoveva tutta una serie di “opere”, progettando che si dovesse realizzare una nuova presenza dei cattolici nel sociale, terminata la guerra.