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1916 UN'ASSOCIAZIONE DA REINVENTARE
from Stadium n. 13/2025
by Stadium
LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ GINNICO-SPORTIVE DURANTE GLI ANNI DELLA GRANDE GUERRA NON IMPEDISCE CHE I VERTICI ASSOCIATIVI, IN TESTA IL PRESIDENTE CONTE MARIO DI CARPEGNA E IL SEGRETARIO CESARE OSSICINI, SI PONGANO IL PROBLEMA DI COME AGGIORNARE REGOLAMENTI E PROGRAMMI QUANDO LE ARMI TACERANNO
SSi è consapevoli che il conflitto genererà una società diversa, che la ginnastica è destinata ad un declino di popolarità a favore degli sport, che bisogna aprire alle novità, tra cui figura lo scautismo.
Dopo Vittorio Veneto la situazione sarà anche peggiore del previsto: al numero enorme di soldati italiani morti (650.000), di mutilati e dispersi, bisogna sommare i danni demografici causati dall’epidemia “spagnola”, con 350.000 vittime soltanto tra la fine del 1918 e la primavera del 1919. Alla riapertura ufficiale delle attività, le società sportive anteguerra che si presentano alle porte della FASCI sono appena 7. C’è da ricostruire l’intero tessuto associativo, e per farlo bisogna vincere la concorrenza delle Federazioni sportive, che sono diventate numerose e “adulte”, e sfidare la stessa Gioventù Cattolica, che propone circoli in cui lo sport si affianca a tante altre attività.
La formula dei concorsi ginnici e delle medaglie non ha più appeal. O ci si omologa, con scarse prospettive, allo sport delle Federazioni, o si trova una propria specificità, elaborando una pedagogia sportiva nuova, in cui esercizio fisico, formazione morale e utilità sociale si mescolino. L’ìdea, propugnata da Carpegna e Ossicini, è quella giusta. Purtroppo non sono giusti i tempi.
Enrico Toti, il bersagliere eroe
«Tutti conoscono in Italia Enrico Toti, il bersagliere eroico che è morto sulle contese trincee carsiche, a quota 121, sopra Monfalcone. Il gesto dell’umile soldato che getta contro il nemico in fuga la sua stampella di legno mentre cade colpito a morte, è così grande, è così epico che resterà nella storia d’Italia. Toti è forse la figura più bella e significativa della Grande Guerra quando gli eroi dell’ultima giornata s’imboscavano nelle retrovie senza coraggio e senza fede. Ebbene Enrico Toti ha fatto parte della FASCI come socio attivo d’una società sportiva romana che ha segnato pagine indimenticabili nel campo del movimento sportivo cattolico, la Tiberis». (da Stadium n. 10, 1927).

IL CONTE MARIO GABRIELLI DI CARPEGNA
Assieme a fratel Biagio delle Scuole Cristiane, promosse nel 1906 la fondazione della FASCI, della quale fu nominato presidente mantenendone la carica sino al 1922, quando si dimise per motivi di salute. Nel 1911 viene eletto Presidente dell’UIOCEP. Per volontà della Gioventù Cattolica; nel 1916 fu fondatore dell’ASCI, Associazione Scautistica Cattolica Italiana.

L'APPELLO DELLA FASCI
«La cessazione dello stato di guerra, la conclusione ormai in vista della tanto sospirata pace ed il conseguente graduale ritorno alle loro antiche abitudini dei Dirigenti e dei migliori elementi delle nostre Società Ginnastiche e Sportive, ci consigliano di non indugiare più oltre per la ripresa delle antiche opere salutari, pel ritorno alle tanto utili e necessarie cure in pro’ della educazione fisica della gioventù cattolica italiana. È vivo desiderio di tutti che la nostra Federazione torni a raggruppare le sue valorose antiche Associazioni, a formarne di nuove, per riprendere, dopo la lunga penosissima sosta, la sua marcia progressiva». (da Stadium n. 1, 1919)
