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Canali prefabbricati per il traforo del Gran San Bernardo

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Il Notiziario AIIT

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Paolo Verraz(1), Dario Bosetti(2) , Andrea Bertazzoli(3) gallerie&tunnelling

CANALI PREFABBRICATI

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PER IL TRAFORO DEL GRAN SAN BERNARDO

LA SOCIETÀ BOSETTI E LA EMANUELE BERTAZZOLI MANUFATTI SNC LI HANNO CONCEPITI PER IL LOTTO 1B RIGUARDANTE LA POSA DELLA PAVIMENTAZIONE DELLA GALLERIA DI SICUREZZA E SOCCORSO (GSS), ALLO SCOPO DI CREARE IL PIANO VIABILE E CONSENTIRE IL FUTURO PASSAGGIO DI UN OLEODOTTO

La costruzione della galleria di sicurezza e soccorso è stata suddivisa in lotti: la committenza del Lotto 1a era del Concessionario italiano del Traforo (Sitrasb SpA), mentre il lotto in oggetto è stato nominato Lotto 1b e riguarda esclusivamente la posa della pavimentazione della GSS, che è stata concepita dalla Ditta Weibel SA come una serie di cunicoli prefabbricati da posare nel tubo già eseguito, per poi finire l’opera con dei getti di completamento in cls (Figura 1). Attualmente sono in esecuzione i Lotti 3 e 4, con committenza svizzera, mentre il Lotto 2, di committenza italiana, non è ancora partito.

LA POSA DEI PREFABBRICATI

I prefabbricati sono stati concepiti per creare il piano viabile della GSS (Figura 2) per consentire il futuro passaggio dell’oleodotto che attualmente passa, inertizzato, nel Traforo del Gran San Bernardo. L’Impresa Weibel SA ha dimensionato insieme alla Bosetti e alla Emanuele Bertazzoli Manufatti Snc i canali prefabbricati in modo da ottimizzare la loro lunghezza in base alle dimensioni della Galleria di Sicurezza e Soccorso. Tali manufatti prefabbricati venivano trasportati sopra ad un carrello (Figura 3) su rotaie installate appositamente e ruotati di 90° rispetto alla loro posizione di posa.

1. La sezione tipo

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2. I prefabbricati sono stati concepiti per creare il piano viabile della GSS

La lunghezza scelta per i canali è stata di 1,75 m. Al fine di procedere più velocemente, si è deciso di posizionare i prefabbricati in coppia (Figura 4) e caricarli su un rimorchio studiato ad hoc (due coppie, quattro prefabbricati, quindi 3,50 m della galleria di sicurezza e soccorso per ogni viaggio). La spaziatura è stata impostata direttamente sul rimorchio tramite appositi distanziatori. Gli addetti alla posa dovevano sistemare soltanto il letto di ghiaia (Figura 5A, 5B e 5C). Le lavorazioni sono iniziate dal centro della GSS per uscire dal lato svizzero. In seguito, passando con il carrello di posa metallico dal traforo, si è ripartiti dal centro per uscire definitivamente dal lato italiano (Figura 6). I due rimorchi sono stati spinti da muletti elettrici con telecamere anteriori e posteriori: mentre uno veniva caricato all’esterno, l’altro veniva utilizzato nella posa. Sopra i rimorchi, oltre ai quattro prefabbricati, c’era tutto il materiale necessario per consegnare l’opera finita (ghiaia fine, calcestruzzo, drenaggi, geotessile).

3. La struttura metallica progettata da Weibel SA per la posa dei cunicoli prefabbricati

4. I prefabbricati posizionati in coppia su un rimorchio 5A, 5B e 5C. La posa dei prefabbricati

6. La struttura metallica di posa dei cunicoli all’uscita della GSS lato Italia

PREFABBRICATI

7. I cunicoli posati e il pavimento completato con i blocchetti in cls di finitura

I restanti dettagli costruttivi (blocchetti in cls) venivano posati a posteriori per non entrare in conflitto con le operazioni principali (Figura 7). Lo scarico e l’installazione degli elementi sono stati effettuati utilizzando un portale dotato di due paranchi elettrici, che si muoveva avanzando di 3,50 m su apposite rotaie dopo ogni viaggio. In corrispondenza delle nicchie, sono stati installati dei supporti temporanei (Figura 8) per consentire il passaggio del manufatto metallico. All’inizio dell’installazione, gli operatori dovevano attendere i carrelli per via del lungo tempo di trasporto (3.000 m): si effettuavano circa dieci viaggi/giorno, ovvero 35 m di avanzamento di GSS. Verso la fine è stato possibile procedere a un ritmo più sostenuto, in quanto il tragitto da compiere era più breve, e si è arrivati ad effettuare circa 20 viaggi/giorno, cioè 70 m della Galleria di Sicurezza e Soccorso.

I PRINCIPALI PROBLEMI RISCONTRATI

• Difficoltà a raccordare i cunicoli prefabbricati in alcune zone in cui la galleria di sicurezza e soccorso non era perfettamente rettilinea, né nel profilo né nella planimetria (primi 500 m dall’imbocco svizzero); • difficoltà di passaggio del carrello nelle aree in cui, in sostituzione degli anelli prefabbricati del tubo, si è dovuto operare con lo spritz-beton: la sezione del tubo, quindi, non era più precisa e in alcune zone è stato necessario demolire dei piccoli tratti per permettere il passaggio del carrello di posa; • autonomia dei motori elettrici dei muletti: le batterie avevano un tempo di ricarica superiore a quello previsto. Con il senno di poi e dato il flusso d’aria nel tubo, sarebbero stati più efficienti dei motori diesel, ma si è privilegiata la sicurezza e la salute dei lavoratori; • difficoltà logistica: gli spazi di stoccaggio dei materiali (soprattutto sul lato italiano) erano alquanto ridotti, dunque bisognava organizzare molto accuratamente le forniture;

8. La zona di allargo con la stazione elettrica in corrispondenza di un collegamento al traforo: si notino le rotaie poste per il passaggio del “carroponte” di posa

9A e 9B. Lo stoccaggio degli elementi prefabbricati

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10. Il trasporto dei canali prefabbricati

11A e 11B. Le fasi di posa dei cunicoli e di livellamento per il mantenimento costante del gabarit

• chiusura per tre mesi del tunnel: un altro problema, poiché i camion dovevano passare attraverso il passo del Sempione per rifornire il cantiere sul lato svizzero, ma per altri versi un vantaggio, dal momento che, per alcuni lavori previsti in corrispondenza degli 11 collegamenti al tunnel, si è potuto lavorare liberamente in assenza di traffico veicolare.

LA FORNITURA DEI CANALI

La commessa di fornitura è stata affidata alle Società Bosetti Srl ed Emanuele Bertazzoli Manufatti Snc e la produzione dei canali è stata eseguita nei rispettivi cantieri di prefabbricazione. La commessa prevedeva la fornitura di canali e coperchi già assemblati, da consegnare in cantiere con un programma ben definito dalla Committente Weibel. Le richieste qualitative contrattuali di fornitura prevedevano: • calcestruzzo C30/37; • finitura liscia fondo cassero priva di porosità; • tolleranza dimensionale +/─2 mm; • acciaio B500B. n

12. La prospettiva della GSS con la pavimentazione completamente posata

(1) Ingegnere, Responsabile e Coordinatore di Esercizio di Sitrasb SpA Traforo del Gran San Bernardo (2) Amministratore della Bosetti Srl (3) Amministratore della Manufatti Emanuele Bertazzoli Snc

DATI TECNICI

Stazione Appaltante: TGSB SA (Concessionario Svizzero del Traforo del Gran San Bernardo) Project Manager: Ing. Luc Darbellay Progetto preliminare: LSS (Raggruppamento Lami SA, SD Ingénierie, Sina SpA) Progetto definitivo: LSS Progetto esecutivo: Weibel SA Direzione dei Lavori: LSS Responsabile Sicurezza: Ing. Alain Cattin di Sina SpA (lato italiano) e SD Ingénierie (lato svizzero) Direzione di Cantiere: Ing. Alain Cattin di Sina SpA Esecutori dei Lavori: Weibel SA Data di consegna: 19 Aprile 2017 Data di ultimazione: 30 Agosto 2018

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