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Scoperta la cura per il “parkinson” dei viadotti
cementi& calcestruzzi
SCOPERTA LA CURA
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PER IL “PARKINSON” DEI VIADOTTI
NON È CERTO UNA MALATTIA, MA I MICROSISMI CHE SUBISCONO I VIADOTTI SONO SIMILI AL PARKINSON…
Sin dal primo giorno di posa dei giunti, i viadotti al passaggio dei mezzi pesanti subiscono dei veri microsismi che spesso sono causa del deperimento delle strutture. Sono occorsi oltre trent’anni per arrivare alla scoperta di un sistema che evitasse i continui microsismi dei viadotti, conseguenza del deperimento di travi e piloni di molte arterie stradali. Le vibrazioni provocate dall’attraversamento dei mezzi sui giunti sono causa quasi sempre di microlesioni sul calcestruzzo che in questa condizione diventa permeabile agli agenti atmosferici e che con la complicità del freddo e aumentando di dimensione apporta fino al ferro il deterioramento, che spesso quindi è causa di condizioni di degrado elevatissime. Le lesioni alle travi (mediamente a 5/6 m dall’inizio campata) sono invece sempre causa indiretta del giunto ma provocate dal sobbalzo dei mezzi in transito che (all’ammaraggio) au-
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mentano il peso e danno il colpo d’ariete alle travi che a lungo andare si lesionano. Per la eliminazione di dette anomalie, i giunti andrebbero tolti; siccome però non abbiamo la possibilità di stabilizzare le temperature a nostro piacimento per evitare dilatazioni e restringimenti, si potrebbe ricorrere a un sistema ideato e brevettato dallo Scrivente che, vivendo a ridosso del raccordo autostradale Sicignano-Potenza (dove c’è anche un altro viadotto strallato di Morandi e le strutture tutte sono deteriorate e ancora vi sono in corso lavori di riparazione e rifacimento), ha avuto modo di studiare una soluzione idonea alla eliminazione dei giunti. Certamente non si eliminano le dilatazioni, ma le stesse vengono assorbite dal sistema non a vista di un cuscino assorbitore delle dilatazioni stesse. L’eliminazione dei giunti, oltre a portare un vantaggio economico per i gestori perché la posa del sistema ideato non ha bisogno di manutenzione particolare e ha i tempi di usura del
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3. Un esempio di fasi di dilatazione e di applicazione del sistema
normale manto su massicciata come il resto dell’arteria, favorisce anche la comunità intera perché viaggiare su un’arteria con deviazioni è spesso causa di incidenti, rallentamenti e quant’altro ancora. La quasi totale assenza delle vibrazioni porta, oltre che all’allungamento della vita dei viadotti, anche a una minore formazione di ghiaccio, alla eliminazione dei fastidiosi rumori sui giunti che spesso vengono propagati anche a centinaia di metri, meno barriere antirumore e inutilità della posa di tabelle segnagiunti per gli spazzaneve. A parere dell’inventore, ma confermato anche da moltissimi Tecnici, tutti questi vantaggi sono raggiungibili eliminando i giunti e posando, come prevede il sistema “Dilasoftrobert” (in breve D.S.R.), una lastra d’acciaio a ridosso dello spazio tra le travi e parte dell’inizio delle campate interessate. Al di sopra di tutto il viadotto, ivi comprese le lastre, va posato una strato di pietrisco frantumato (risotto o breccia di cava) il quale sarà il cuscino assorbitore delle dilatazioni delle travi; detto materiale fungerà quindi anche da termoisolante e diminuirà la formazione di ghiaccio. Se pensiamo ai costi per la realizzazione del sistema ci si rende conto che su un nuovo viadotto essi si equiparano al sistema con i giunti; invece, su un viadotto in cui si deve rifare il tutto i costi sono sì più elevati ma il risparmio si avrà in pochi anni, e quindi si avrà un elevato rapporto benefici/costi, siccome il costo delle manutenzioni è ridotto al minimo e la sicurezza è aumentata in modo esponenziale (con tante vite salvate). n
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(1) Titolare e inventore del brevetto