XVI. — Mi avete rammentato i figli. Che orribile inganno c'è intorno ai figli! I figli, la benedizione di Dio! I figli, la gioia! Tutto ciò è una menzogna. Una volta era così, ma non ora. I figli sono un tormento e niente altro. La maggior parte delle madri lo sente e a volte lo dice. Chiedete alla maggior parte delle madri del nostro ambiente di persone dabbene: vi diranno che non desiderano figli per la paura che essi possano ammalarsi e morire, e non vogliono allattarli, se già son nati, per non essere legate e non soffrire. Il piacere che dà loro un bambino con la sua graziosità, quelle manine, quei piedini, tutto il corpicino, la gioia che dà il bambino è minore della sofferenza che esse provano, senza parlare delle malattie o della perdita del bambino, al solo timore di soffrire per la possibilità delle malattie e della morte. Pesando i vantaggi e gli svantaggi sembra che gli svantaggi siano maggiori e che perciò non sia desiderabile aver figli. Esse lo dicono chiaramente, arditamente, immaginando che questi sentimenti nascano in loro per l'amore dei bambini, sentimenti dei quali si vantano, come di sentimenti buoni e alti. Non si accorgono che con questi ragionamenti negano l'amore e confermano soltanto il loro egoismo. Per loro è minore la gioia che viene dalla grazia del bambino che la sofferenza che viene dal timore per lui e perciò non vogliono il bambino che esse potrebbero amare. Esse non si sacrificano per un essere amato, ma voglio173