Un Posto Tranquillo a cura della Dott.ssa Giulia Migani
“SI TORNA A SCUOLA…” Settembre è il mese del ritorno a scuola… e già questa frase apre un mondo di perplessità ed interrogativi. Perché tutti ci chiediamo come sarà la scuola del postlockdown e nessuno sa darsi risposte. Innescata dalla miriade di notizie che arrivano dai diversi canali di comunicazione, la fantasia spazia libera immaginando gli scenari più disparati: le entrate contingentate, i termoscanner e le mascherine, i banchi con le rotelle o a posto singolo, la didattica in presenza o a distanza, in modalità sincrona o asincrona… Nonostante la competenza digitale sia una delle 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente a cui fa riferimento la normativa scolastica (Raccomandazioni Europee del 2006 e 2018; D.M. n.139/2007), è stato a tutti chiaro come la scuola italiana fosse indietro in questo ambito quando si è trovata, a marzo 2020, di fronte ad una chiusura imprevista, a dover ripensare con grandi difficoltà a tutta l’attività didattica in modalità online.
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È riuscita a superare questa sfida? I pareri sono discordanti: certamente c’è stato un grande impegno da parte dei docenti, certamente la scuola ci ha provato intensamente, forse in alcune situazioni ci è riuscita e in altre meno. Come, per esempio, nel caso dei ragazzi più fragili: quelli che usufruivano del sostegno, quelli con situazioni economiche e sociali più complicate.
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Credo sia impossibile emettere un giudizio omnicomprensivo ed assoluto riguardo a questo tema. Quello che personalmente mi sento di dire è che, in un momento di immane confusione e sconcerto, sicuramente gli attori principali (dirigenti, docenti, famiglie) hanno fatto tutto quello che erano in grado di fare e che questa esperienza va considerata come un
primo step dal quale ripartire con riflessioni critiche e creative: rispetto alla vita nella scuola in generale, rispetto alla didattica e rispetto alla relazione educativa. Ma, adesso, ritorniamo al 14 settembre e a cosa succederà. Nel mio doppio ruolo di docente di sostegno e psicoterapeuta mi sto facendo anche io mille e mille domande. Come insegnante di sostegno mi dico: non lo so, non so dove lavorerò e con chi lavorerò, non so come lavorerò e quindi vivo un’attesa fatta di ansie e di confusione. Come psicoterapeuta che lavora molto con bambini, ragazzi ed adolescenti mi rifaccio a quello che da loro ho ascoltato e con loro ho condiviso e quindi posso affermare che tutti (e sottolineo tutti) hanno voglia di
ritornare a scuola, di ritornare in classe. Starete pensando che sia scontato, questo bisogno di ritorno alla normalità… di sicuro lo è ma c’è anche qualcosa di più. Si tratta di bisogni più profondi: il bisogno di relazione che diventa parte integrante di quel bisogno di riconoscimento (Eric Berne) del quale ho scritto già diverse volte in passato. Oppure il bisogno sociale di appartenenza che comprende affetto, amicizia ed intimità al quale fa riferimento Abraham Maslow (1954) nella sua Piramide dei Bisogni. Questi bisogni si sono potuti soddisfare “a distanza”? Non lo so, se lo chiedessi ai “miei” ragazzi sono certa