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Lo stato dell’arte del mercato
Andamento lento
Esauriti gli effetti degli incentivi governativi, a maggio e giugno il mercato dei veicoli commerciali ha segnato il passo, perdendo intorno al mezzo punto percentuale. Nonostante qualche leggero miglioramento, il parco veicoli resta tra i più obsoleti d’Europa di Ferruccio Venturoli
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Come è stato più e più volte ripetuto da tutti, durante la pandemia e i relativi periodi di lockdown, il mercato dei veicoli commerciali ha retto molto meglio rispetto, per esempio, a quello delle vetture. Il merito o, se preferite, la causa, sta nel cambiamento, pressoché epocale, dei gusti dei cosiddetti “consumatori” che hanno capito che è molto più comodo farsi portare la merce a casa, piuttosto che andare al punto vendita. Quindi realtà come corrieri, GDO, piattaforme di e-commerce e di logistica di vario tipo hanno, non solo implementato le loro flotte, ma anche “arruolato” un esercito di padroncini. Ecco che la richiesta di veicoli commerciali se, certo, non è cresciuta, non è calata verticalmente come, in realtà, si temeva all’inizio. Certo, si è quasi azzerata la richiesta di veicoli per il trasporto persone, visto lo stop al turismo, ma i furgoni tradizionali, anche quelli con allestimenti particolari come, per esempio, gli isotermici, sono continuati ad andare. Detto questo, naturalmente, non sono state assolutamente rose e fiori, visto che il 2020, secondo i dati forniti da UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha visto un calo del mercato di quasi il 14%, con circa 163mila veicoli commerciali immatricolati e con una perdita di oltre 25mila unità rispetto alle 188.633 dell’intero 2019. UNA STAGNAZIONE, DOPO GLI INCENTIVI Come previsto da più parti, esaurito il contributo degli incentivi governativi, il mercato dei veicoli commerciali, tra maggio e giugno (ultimi dati disponibili, ndr) ha segnato una stagnazione con 17.750 unità immatricolate a maggio, rispetto alle 17.826 dello stesso mese 2019, pari allo 0,4% (il confronto con il 2020 rimane ancora non attendibile). I primi 5 mesi, secondo le stime UNRAE, riducono la crescita a un modesto +1,6% con
Volano i veicoli ibridi nelle versioni HEV, PHEV e MHEV che raggiungono il 5,8% del mercato, mentre gli elettrici nel 1° quadrimestre si collocano appena sotto l’1%.
EURO 0 E 1 16.6% EURO 2 12,5%
EURO 3 17,8% EURO 4 20,7%
Il parco circolante in Italia al 30.06.2020 Totale: 3.970.000 47,0% ante Euro 4 EURO 6 17,8% EURO 5 14,5% Gli ultimi dati disponibili, pubblicati da UNRAE nella scorsa primavera, ma risalenti alla fine di giugno 2020, mostrano un parco circolante di 3.970mila veicoli il 47% dei quali (circa 1.870mila) è stato immatricolato prima del 2006 ed ha quindi almeno 16 anni, con punte che superano i 25 (fonte UNRAE).
Immatricolazioni veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate
Variazioni I semestre 2021-2019
MESE 2021 2019 VAR.% GENNAIO 11.934 13.552 -11,9 FEBBRAIO 15.981 15.274 + 4,6 MARZO 18.125 17.295 + 4,8 APRILE 16.980 15.562 + 9,1 MAGGIO 17.740 17.826 - 0,5 GIUGNO 16.910 17.006 - 0.6 TOTALE 97.670 96.515 + 1,2
Alla fine del primo semestre il mercato mostra una crescita soltanto di poco più di un punto percentuale, ma avvenuta fino ad aprile, a maggio, con la fine degli incentivi, il mercato ha subito una stagnazione (fonte UNRAE).
80.756 veicoli verso i 79.509 del gennaiomaggio 2019. “Come abbiamo più volte ribadito – ha detto Michele Crisci, Presidente di UNRAE – grazie al sostegno del Fondo Ecobonus è stato possibile accelerare il rinnovo di un parco circolante che a fine 2020 presentava un’anzianità media di 12 anni e mezzo. Soprattutto quando ci riferiamo al trasporto merci cittadino o di ultimo miglio, non è possibile parlare di transizione ecologica, senza che le scelte della politica siano indirizzate in questo senso”. Crisci ha ragione, perché nonostante l’immatricolazione in questi ultimi mesi, di veicoli di ultima generazione che hanno generato effetti positivi su emissioni, sicurezza stradale, ma anche per le casse dello Stato, gli ultimi dati disponibili circa il parco veicoli commerciali, pubblicati da UNRAE in primavera, sono ancora molto negativi, visto che il 47% dei veicoli circolanti sulle nostre strade, è ante Euro 4, cioè è stato immatricolato prima del 2006. Una situazione davvero incredibile con il 16,6% dei veicoli, che vuol dire oltre 635mila furgoni con più di più di 24 anni sulle spalle e quasi 500mila con più di venti anni.
URGENZA DI NUOVI PROVVEDIMENTI “Non c’è più tempo da perdere – ha concluso Crisci – ed è urgente il rifinanziamento dell’Ecobonus, con incentivi all’acquisto di veicoli elettrici senza rottamazione e per le altre alimentazioni, invece, solo a fronte di rottamazione”. A nostro giudizio, poi, un altro provvedimento importante potrebbe essere il ripristino del super ammortamento, che negli anni passati si era dimostrato molto efficace per il comparto dei veicoli commerciali leggeri. L’analisi del mercato del 1° quadrimestre (confrontata con il 2019), conferma il trend positivo dei privati, stabili al 23% di quota di mercato (+0,7 p.p.). Seppure in flessione, le autoimmatricolazioni mantengono una rappresentatività del 4,8% e il noleggio a lungo termine scende al 20,9% di penetrazione nonostante la spinta delle Captive. Il noleggio a breve termine e le piccole e medie imprese recuperano quota, rappresentando rispettivamente il 5,7% e il 45,6% del mercato. Sotto il profilo delle alimentazioni, il benzina cede 1/3 dei volumi, scendendo al 3,2% di penetrazione sul totale, in leggero calo il Diesel, che copre l’85,5% delle immatricolazioni (-2,8). Un incremento a doppia cifra interessa il Gpl, che sale al 2,6% di quota, mentre la forte contrazione del metano lo riduce al 2% di quota. In forte ascesa i veicoli ibridi nelle versioni HEV, PHEV e MHEV che raggiungono il 5,8% del mercato, mentre gli elettrici nel 1° quadrimestre si collocano appena sotto l’1%.
C’È ANCORA TEMPO PER IL FULL ELECTRIC D’altra parte, se è vero che la transizione energetica, almeno per quanto riguarda i veicoli commerciali leggeri, sta andando, forse lentamente, ma di certo inesorabilmente verso un’elettrificazione totale, è altrettanto vero che tutto ciò non avverrà domani. Nonostante la tecnologia, ormai, sia decisamente pronta per il grande salto, non lo sono, a nostro parere, le infrastrutture ma neanche, per certi versi, le mentalità. “Devo dire – ci ha detto poco tempo fa Marco Buraglio, Direttore Divisione Veicoli Commerciali di Ford Italia – che per una diffusione su larga scala dei veicoli commerciali puramente elettrici credo che bisognerà aspettare ancora un po’ Veicoli commerciali per canale
UTILIZZATORE GENNAIO/MAGGIO VAR.% 2019 2021 Privati 17.442 18.501 +6,1 Noleggio breve termine 4.935 4.675 -5,3 top* 2.109 2.615 +24 Altre 2.826 2.060 -27 Noleggio lungo termine 18.241 17.395 -5,3 top 11.556 9.670 -16,3 Captive* 5.534 7.011 +26,7 altre 1.151 714 -38,0 Società ed Enti 33.975 36.080 +6,2
TOTALE MERCATO 79.509 80.601 +1,4
L’analisi del mercato conferma il trend positivo dei privati, stabili al 23% di quota; scende al 20,9% il noleggio a lungo termine nonostante la spinta delle società Captive. Recuperano quote il canale del noleggio a breve termine sia le piccole e medie imprese, rispettivamente al 5,7% e 45,6% del mercato.
Il piu amato dagli italiani è ancora, e da moltissimi anni, il Ducato di Fiat Professional.
Nonostante il trend sia in direzione di una netta diminuzione di gradimento dei motori a gasolio, le motorizzazioni Diesel sono ancora oltre l’85% delle immatricolazioni.
Veicoli commerciali per alimentazione
ALIMENTAZIONE GENNAIO/MAGGIO 2021 2019
Benzina Diesel GPL Metano Ibridi elettrici (HEV)
Benz+elett Diesel+elett
Ibridi elettrici plug-in (PHEV+REx)
Benz+elett Diesel+elett
Elettrici (BEV) Totale ECV (BEV+PHEV+REx) TOTALE
2.597 3.703 68.754 70.478 2.120 1.806 1.641 3.082 4.584 55 2.080 54 2.504 1 107 0 107 0 0 0 798 385 905 385
80.601 79.509
GENNAIO/MAGGIO VAR% -29,9 -2,4 +17,4 -46,8 +8.234,5 +3.751,9
+107,3 +135,1 +1,4
GENNAIO/MAGGIO QUOTE % 2021 2019 3,2 4,7 85,3 88,6 2,6 2,3 2,0 3,9 5,7 0,1 2,6 0,1 3,1 0,0 0,1 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 1,0 0,5 1,1 0,5
100,0 100,0
La benzina continua il suo declino, scendendo al 3,2% , anche, leggermente, il Diesel che comunque copre ancora l’85,5% delle immatricolazioni. Il GPL cresce fino al 2,6% mentre il metano subisce una contrazione che lo porta al 2% di quota. Crescono velocemente i veicoli ibridi nelle versioni HEV, PHEV e MHEV che arrivano al 5,8% del mercato, mentre i full electric sono ancora appena sotto l’1%.
di tempo, il tempo necessario per creare infrastrutture valide per la ricarica”. C’è da dire che, con buona pace dei super fautori di un mondo senza carburanti fossili, nonostante stia perdendo qualche punto percentuale sul mercato, il buon vecchio Diesel non è al tramonto, almeno non lo è nel breve termine e neanche nel medio; per il lungo termine bisogna vedere l’evoluzione che ci sarà nel mondo dell’elettrico o di altre tecnologie, perché oggi il motore Diesel è sicuramente il più efficiente in assoluto. Va ricordato che molte amministrazioni cittadine che volevano bandire la motorizzazione Diesel, si stanno ricredendo, in particolare pensando all’Euro 6 D, sul quale sono stati realizzati diversi studi che hanno dimostrato che è molto meno inquinante di molti motori a benzina che stanno circolando.
IL PIÙ AMATO DAGLI ITALIANI Passando ai segmenti, i più venduti (dati ANFIA di marzo 2021) sono i furgoni,
Tra le carrozzerie, il primo posto nelle immatricolazioni spetta ai furgoni, seguiti dai cassonati, dai pianali (soprattutto per camper) e dai furgoni isotermici.
con il oltre il 36% seguiti dalle furgonette, vicine al 30%, mentre i furgoni piccoli i cosiddetti Small Van e i derivati da vetture sono, rispettivamente, al 15 e al 9 percento. Chiudono i pick-up che sfiorano l’8%. Per quanto riguarda le carrozzerie primeggia il furgone con il 74,5%, seguito dal cassone, con il 12,6%, dal pianale (per camper) con il 4,77% e dal furgone isotermico con il 2,9%.
QUALCHE DOMANDA A…
Un mercato che ci ha sorpresi
Botta e risposta con DARIO ALBANO, Managing Director di Mercedes-Benz Van Italia, e interlocutore tradizionale di Focus Furgoni
Qual è la situazione nel mercato dei LCV, anche in considerazione del fatto che gli incentivi sono esauriti?
Nonostante la pandemia, il mercato ci ha felicemente sorpresi. Nei primi mesi del 2020, le primissime previsioni erano al ribasso, ma il mercato dei veicoli commerciali ha innescato un meccanismo tale per cui le percentuali con il segno meno non fossero poi così incisive. Gli incentivi sono stati di grande aiuto in genere per il mercato automotive che da sempre soffre di attenzioni statali limitate e per lo più focalizzate sulle alimentazioni alternative. La nostra performance è stata positiva nel 2020, e continua ad esserlo anche nel 2021. Indubbiamente gli incentivi statali rappresentano una forte leva che ci auspichiamo inizi ad essere presente per l’automotive in maniera sempre più costante e più duratura.
Proprio gli ultimi incentivi hanno contribuito, in parte, a svecchiare il nostro parco, tra i più obsoleti d’Europa, ma c’è ancora da fare molto. Cosa sperate o proponete?
Sicuramente, l’inserimento in seconda battuta degli incentivi in favore dei motori tradizionali ha contribuito a velocizzare il ricambio di un parco che rimane di per sé tra i più vecchi. La velocità con cui si esauriscono gli incentivi dimostra appunto quanto ancora si potrebbe fare e quanto i fondi destinati ai motori Diesel non siano abbastanza. Al di là degli incentivi stanziati per le trazioni alternative è necessario che quelli in favore dei motori Diesel, che costituiscono la quasi totalità del mercato, siano presenti per periodi duraturi e non per periodi di tempo molto limitato per via della ridotta dimensione dei fondi stanziati.
Il trend è verso una diminuzione di gradimento del Diesel e un aumento, cauto, dell’elettrico. Ma i motori Diesel sono davvero arrivati a “fine corsa”?
Noi abbiamo iniziato già da tempo un processo di elettrificazione dei nostri prodotti, all’interno di un piano denominato “Ambition 2039” e che ha l’obiettivo principale di riduzione delle emissioni. Il 2039 segna infatti per Mercedes l’anno in cui tutta la produzione Mercedes sarà “carbon neutral” ovvero completamente a zero emissioni: obiettivi certamente ambiziosi, ma è sicuramente una strategia che accompagnerà Mercedes nel cambiamento verso un nuovo concetto di mobilità sostenibile. Per noi, quindi, l’elettrico rappresenta il futuro della mobilità, al quale ci stiamo velocemente avvicinando, ma ciò non esclude il fatto che i Diesel di oggi, siano quelli più puliti di sempre e che per molti anni ancora giocheranno un ruolo fondamentale nelle nostre vendite.
Come va la vendita degli elettrici, in generale e in particolare di MB?
Il mercato dell’elettrico sta correndo a livello mondiale. E ne abbiamo avuto evidenza soprattutto nel 2020, anno della pandemia, nel quale le vendite dei veicoli elettrici sono cresciute rispetto al calo avvenuto per le altre alimentazioni. I veicoli elettrici e i vantaggi ad essi legati attirano l’attenzione di sempre più clienti, nonostante la necessità di ulteriori e sicuramente più efficienti infrastrutture di ricarica. Il consumatore si sta evolvendo ed è sempre più consapevole dell’impatto diretto che le proprie scelte e comportamenti di consumo avranno sull’ambiente. Molti dei nostri clienti, infatti, hanno già manifestato questa loro volontà anche in virtù dei limiti delle emissioni di CO2 che si affiancano a incentivi e sussidi per supportare gli investimenti per le loro Aziende. Ad oggi le vendite dei nostri eVito ed eSprinter sono rilevanti e abbiamo dato ai nostri clienti la possibilità di poter acquistare, dalla fine del 2020, anche i veicoli eVito Tourer e la EQV per soddisfare le esigenze di mobilità in tema di trasporto persone.
C’è qualche novità in vista in casa Mercedes-Benz?
Entro quest’anno tutta la gamma si rinnoverà nelle motorizzazioni e nelle emissioni. L’ormai conosciuto e performante motore OM654 sarà l’unico protagonista della nostra gamma e sarà in linea con le stringenti normative obbligatorie dal 1° gennaio 2022. La grande novità sarà infine il Citan, che dal debutto del 2012, cambierà nella sua totalità quest’anno e si presenterà sotto doppia veste: una dedicata alle varie sfaccettature del trasporto commerciale e sarà capitanato dal nuovo “Citan”, e un’altra, tutta nuova completamente focalizzata sul segmento private, e che verrà lanciata con il naming Classe T, in linea quindi con l’offerta delle passenger car Mercedes-Benz. A seguire entrambe le versioni saranno disponibili con trazione elettrica rispettivamente con eCitan ed EQT.
PIANALE 7.607 4,77%
CASSONE 20.048 12,56%
(dati ANFIA del 31.03.2021)
FURGONE ISOTERMICO/ COIBENTATO 4.574 2,87% ALTRO 10.288 6,45%
FURGONE 117.048 73,35% Passando ad argomenti più “leggeri”, nel mercato dei veicoli commerciali, secondo ANFIA, è il Ducato il “più amato dagli italiani”, seguito da Doblò Cargo e dal Daily ( che però appartiene a una classe di peso superiore); al quarto posto il Fiorino che solo da due anni ha tolto il posto alla Panda Van. Al quinto posto il primo “straniero”, il Ford Transit Custom, che è seguito dal Transit “classico”. Dopo i due Transit, nell’ordine seguono Renault Master, Mercedes Sprinter, Citroen Jumper, Citroen Berlingo. Solo sedicesimo il primo Peugeot e diciassettesima Volkswagen, con il Caddy. Comunque, secondo i dati di Dataforce, a giugno, Fiat Professional, Citroen, Peugeot, Renault e IVECO sono, nell’ordine ai primi cinque posti nel mercato dei LCV. #