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Effetto Stellantis

Il francese Eric Laforge, dopo una lunga carriera nel Gruppo Fiat, nel 2020 è diventato capo di Fiat Professional, dal febbraio scorso è responsabile LCV del Gruppo Stellantis per l’Europa.

Quale sarà il futuro dei veicoli commerciali di Stellantis? Quali sono gli obbiettivi primari? Come potranno convivere veicoli simili di cinque brand diversi? Ce lo ha spiegato Eric Laforge, Head of LCV Enlarged Europe del gruppo italo-franco-americano

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di Ferruccio Venturoli Era la primavera scorsa quando Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis presentava la tecnologia che avrebbe spinto il nuovo veicolo commerciale leggero a idrogeno del Gruppo, ma anche il primo in assoluto nel panorama degli LCV. Per il momento, fu detto, la tecnologia sarà riservata ai mid van di Peugeot, Citroen e Opel, quindi Expert, Jumpy e Vivaro. In quell’occasione fu detto anche che dopo l’omologazione, presumibilmente a fine 2021, inizieranno a circolare i primi modelli in Francia e Germania e successivamente la sperimentazione continuerà anche negli altri Paesi europei. Non è escluso dunque che questa tecnologia possa, in futuro, essere allargata anche ai veicoli di Fiat Professional. Ma ci perdoneranno in Stellantis se vediamo l’ipotesi della diffusione di furgoni a idrogeno ancora un po’ lontana da venire e ci

Il RAM Promaster è solo uno dei veicoli commerciali su base Fiat Professional destinati al ricco mercato americano.

concentriamo sul futuro più prossimo, sempre per quanto riguarda Stellantis. Perché, va detto chiaramente, l’unione di tanti brand suscita, almeno in qualcuno di noi, forse non troppo addentro, qualche curiosità, se non altro di sapere come verrà sviluppato il “programma” futuro dei veicoli commerciali. A darci qualche informazione è stato Eric Laforge, Head of LCV Enlarged Europe di Stellantis.

“La prima cosa da dire – ha esordito Laforge – è che tutti i prodotti futuri dovranno rispondere ai quattro “pilastri”, che sono altissimi standard produttivi, fissati da Stellantis: devono essere sicuri, ecologici, connessi, e accessibili al maggior numero di persone possibile. Quindi, tra i progetti futuri più immediati, c’è l’elettrificazione di tutta la gamma con l’obbiettivo di avere un veicolo elettrico su ciascun segmento; ma attenzione – ha sottolineato – questo deve essere fatto senza alcun compromesso sul payload e sulle dimensioni o sulla volumetria. Abbiamo da poco lanciato l’eDucato, Jumper e Boxer sono già in commercio in versione full electric; in quello che noi chiamiamo il segmento“K0”, c’è una “medium size” come l’ë-Jumpy e, a fine anno, introdurremo l’elettrico anche nel segmento “K9” , quello del Berlingo. Quindi vuol dire che a fine anno avremo in ogni segmento del mercato un veicolo elettrico”.

Quindi l’elettrificazione è il primo e più importante Focus di Stellantis. “Si, nel prossimo futuro la cosa più importante è l’elettrificazione. Aggiungerei – dice ancora Laforge – che oltre allo sviluppo di questi tre modelli elettrici, ce n’è anche un quarto che per noi potrebbe essere l’occasione di creare un quarto e nuovo segmento di LCV sulla base della Citroën Ami, che lanceremo a breve anche nella versione ‘Cargo’. Per noi è una proposta molto interessante per le consegne in ambito urbano, dove spesso non serve avere una volumetria più grande”.

E la sicurezza? “Anche la sicurezza – riprende Laforge – è un nostro focus primario, il Nuovo Ducato, per esempio, offre un range completo di Sistemi Avanzati di Assistenza alla

La Citroen Ami cargo elettrica che verrà lanciata a breve e rimarrà un’esclusica del brand Citroën; con l’Ami Cargo Stellantis vorrebbe esplorare un quarto segmento negli LCV.

Guida (ADAS) sia in marcia sia in fase di parcheggio. Parlando, invece, di connettività, posso dire che ogni volta che lanciamo un veicolo nuovo, full electric o no, facciamo sempre un passo avanti anche in termini di connettività”.

In futuro ci sarà un’uniformità di modelli nell’ambito del Gruppo? “In linea di massima – risponde il manager di Stellantis – una certa uniformità c’è già, non dimentichiamo che con PSA, siamo partner, come FCA, ormai da quarant’anni (attraverso una società mista denominata Sevel, partecipata al 50% da Fiat e PSA. n.d.r.), anche se c’è stato un momento di distacco: comunque, Fiorino, Scudo, e Ducato sono in comune e continuerà così. Sul K0 e K9 che sono i segmenti di Berlingo, Doblò, Jumpy e Talento, ci sarà una certa convergenza”.

Ci sarà un’unica piattaforma dalla quale usciranno i vari modelli? “Sì, la piattaforma sarà decisamente la stessa – dice Laforge – anche se qualcosa rimarrà in esclusiva per alcuni brand. Fiat Professional avrà un futuro Doblò basato sulla piattaforma dell’attuale Berlingo, un Talento (o Scudo, vedremo il nome) basato sulla piattaforma del Jumpy; il Fiorino sarà soltanto Fiat Professional, mentre Citroën si distinguerà con l’Ami Cargo, che sarà in esclusiva. Tutto il resto delle gamme sarà in

comune con i cinque brand che abbiamo in Europa, anche se Ducato, Jumper e Boxer saranno leggermente diversi”.

Questa nuova piattaforma riguarderà anche il mercato USA? “Diciamo che già oggi ci sono degli sbocchi nel mercato nordamericano, visto che il RAM ProMaster e il ProMaster City sono derivati da veicoli Fiat Professional. Certamente – ammette Laforge – ci sono una serie di studi in corso per alcuni modelli che oggi non sono nella gamma RAM e che avranno un’architettura di base che arriverà dall’Europa, probabilmente su base Jumpy. Ci sono delle valutazioni in corso che riguardano anche l’elettrificazione. Quando RAM avrà una gamma elettrificata completa, presenterà più interesse e un potenziale di vendita più importante anche per l’Europa. E viceversa, naturalmente”.

Dunque il Gruppo Stellantis anche dal punto di vista dei veicoli commerciali leggeri è in una fase di grande evoluzione. “Certamente ci sarà una strategia commerciale nuova: ogni volta che studieremo un nuovo prodotto – conclude – guarderemo sempre al mercato del suo continente di partenza, ma anche e soprattutto all’interesse che può riscontrare sui mercati degli altri continenti, per razionalizzare e ottimizzare la produzione. Insomma, la nostra visione oggi è diventata davvero mondiale”. #

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