3 minute read

CALCIO AL FEMMINILE Un pianeta in cerca d’autore

Next Article
OROSCOPO

OROSCOPO

Calcio femminile. Un pianeta in cerca di autore.

Il calcio è tra gli sport più amati e praticati nel mondo: in Italia è come una religione e, per buona parte degli sportivi, è la disciplina perfetta nel mondo maschile. Non saranno, quindi, frasi ad effetto come “il calcio è donna” a rendere tale binomio meno discusso e privo di contrapposizioni.

Advertisement

Ma una cosa è certa. Ad oggi si legge, si parla e si tifano le squadre che si vedono in televisione e che fanno audience grazie anche al tipo di gioco attuato. Un calcio veloce, basato su tatticismi e fisicità. Queste le caratteristiche che rendono attraente e stuzzicante il football maschile. Non da meno, ma differente, è quello femminile, che vede come qualità eccellere una grande tecnica e un indiscusso fair play. Stiamo parlando di un’unica disciplina, ma di due realtà differenti.

Anche a livello di numeri, questo sport vede una quota rosa che fatica a farsi strada: si parla di circa 1.056.824 atleti tesserati a federazioni calcistiche e solo il 2% è rappresentato da donne. Di questa realtà ha parlato dal palco dell’Ariston anche la capocannoniera della Juventus Women Cristina Girelli, che ha scoperto di poter giocare a calcio all’età di 6 anni. La presenza dell’attaccante

del club bianconero e della Nazionale Italiana a Sanremo 2021 è stata simbolica e ricca di significato. Lei stessa, entusiasta, ha commentato che finalmente il calcio femminile “esiste sul serio” e che merito è stato anche del Mondiale di Francia del 2019. “Con i Mondiali qualcosa è cambiato. Siamo andate in Francia per fare qualcosa di importante e per mandare un messaggio socioculturale forte. Non c’è solo una Nazionale da tifare, d’ora in poi ce ne saranno due”.

La visibilità, in un mondo globalizzato e comunicativo come quello di oggi, è molto rilevante, anche perché è strettamente correlata al concetto di ‘supporto sport-emotivo’. In questo momento televisioni e stampa si stanno interessando sempre di più al calcio al femminile, ma al di là della Serie A che è seguita dalle principali piattaforme, le serie minori fanno fatica a farsi strada e ad avere uno spazio tutto loro. Le iniziative e i progetti però non mancano: a gennaio molti club hanno iniziato a trasmettere via Facebook le gare, così da intrattenere il pubblico e avere anche il sostegno, non secondario, degli spettatori online.

A tal proposito, l’allenatore della Ternana Women, Marco Migliorini, si dice completamente soddisfatto per l’interesse mostrato da parte della società: “Devo ammettere che anche in questo caso, come per il maschile, il nostro presidente è stato un apripista mettendo a disposizione di tutti, tifosi e non, la possibilità di seguire la squadra con diretta, telecronaca e commento tecnico sulla pagina ufficiale”.

Aggiunge inoltre ironico: “Chissà che non sia un precursore anche per quanto riguarda la possibilità di poter ammirare le gesta delle ragazze direttamente in tv… per loro sarebbe sicuramente un motivo di vanto ed orgoglio”.

Gli effetti positivi dell’avere supporto online, oltre che in presenza, sono molteplici e non riguardano solo l’aspetto emotivo dell’atleta, ma anche la diversificazione e l’arricchimento culturale di una nazione. “La curiosità, nelle persone che si manifestano scettiche, può suscitare seguito ed interesse. Vedendo l’entusiasmo e la carica delle ragazze, molte sono le persone che si appassionano ed entrano in questo mondo ancora poco esplorato e proprio per questo molto affascinante”.

Il caso della Ternana Women è simbolico, ovviamente, ma anche in una piccola realtà come quella appena citata è possibile notare che il supporto telematico insieme al coordinamento della Società, dello staff tecnico e della squadra, ha portato a risultati importanti. La squadra di Migliorini, in questa versione più digital e spettacolare, ha permesso di abbandonare i bassifondi della classifica e raggiungere zone più tranquille.

Questa è una semplice riprova che con piccoli passi è possibile raggiungere grandi traguardi.

Debora Carletti

This article is from: