Calcio femminile. Un pianeta in cerca di autore. Il calcio è tra gli sport più amati e praticati nel mondo: in Italia è come una religione e, per buona parte degli sportivi, è la disciplina perfetta nel mondo maschile. Non saranno, quindi, frasi ad effetto come “il calcio è donna” a rendere tale binomio meno discusso e privo di contrapposizioni. Ma una cosa è certa. Ad oggi si legge, si parla e si tifano le squadre che si vedono in televisione e che fanno audience grazie anche al tipo di gioco attuato. Un calcio veloce, basato su tatticismi e fisicità. Queste le caratteristiche che rendono attraente e stuzzicante il football maschile. Non da meno, ma differente, è quello femminile, che vede come qualità eccellere una grande tecnica e un indiscusso fair play. Stiamo parlando di un’unica disciplina, ma di due realtà differenti. Anche a livello di numeri, questo sport vede una quota rosa che fatica a farsi strada: si parla di circa 1.056.824 atleti tesserati a federazioni calcistiche e solo il 2% è rappresentato da donne. Di questa realtà ha parlato dal palco dell’Ariston anche la capocannoniera della Juventus Women Cristina Girelli, che ha scoperto di poter giocare a calcio all’età di 6 anni. La presenza dell’attaccante
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