ISSN 0024-0532
Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (MI) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice Web and Magazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I20141 Milano www.webandmagazine.media
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Bimestrale: Poste Italiane s.p.a. Sped.Abb.Post. D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n.46), art.1, comma 1 - LO/MI/ Registrazione presso il tribunale di Milano al numero 638 del 22 novembre 1986 (nuova serie) (pubblicazione 1° fascicolo 15 marzo 1922) Registro degli operatori di comunicazione roc 23567 Registro mondiale delle pubblicazioni ISSN 0024 - 0532 International standard serial number direttore responsabile editor in chief condirettore co-director in chief
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02_IL LEGNO_febbraio 2022_COLOPHON
SOMMARIO 06 EDITORIALE di Sonia Maritan
SCIENZA E TECNOLOGIA... COME DA “MANUALE” SCIENCE AND TECHNOLOGY
09 EDITORIALE di Pietro Ferrari
LA FORESTA E L'UOMO THE FOREST AND MAN
10 CULTURA DEL LEGNO di Sonia Maritan
IL MANUALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEL LEGNO
16 INCONTRI di Pietro Ferrari
GRUPPO FANTONI MARCO FANTONI IL GRUPPO FANTONI E L’ECONOMIA CIRCOLARE: COME SEMPRE ALL’AVANGUARDIA FANTONI GROUP AND THE CIRCULAR ECONOMY: AS ALWAYS AT THE FOREFRONT
22 ARTIS SERVARE di Gianfranco Magri
ARTECONTROL CONSULTING CONSERVAZIONE PREVENTIVA DI BENI LIGNEI E MERCATO STORAGE ESTIMATE OF GOODS LIGNEI AND MARKET
26 INCONTRI
di Sonia Maritan e Pietro Ferrari
GRUPPO WEINIG EURODECOR 2000 L’ARTIGIANO TECNOLOGICO THE TECHNOLOGICAL CRAFTSMAN
32 FINESTRA
a cura di Pamela Colombo
VERO LEGNO CONOSCERE LAVORARE ESSERE LEGNO KNOWING HOW TO WORK AND BE WOOD
34 ALBER’ARTE di Thomas Allocca
TRESJEL© TRESJEL©: TREEART COLLECTION TREEART COLLECTION
VETRINA FORESTAZIONE E PRIMA LAVORAZIONE 36 “IL” BOLLETTINO
di Stefano Ghinassi
ANALISI DEI MERCATI INTERNAZIONALI ANALYSIS OF INTERNATIONAL MARKETS 38 AZIENDE FAL DI BRUGNARA E CHISTÈ IL TRENTINO E IL SUO LEGNO TRENTINO AND ITS WOOD 42 OSSEVATORIO
a cura di FSC Italia
FSC ITALIA CERTIFICAZIONE FSC® IN ITALIA: IL REPORT 2021 FSC CERTIFICATION IN ITALY: THE 2021 REPORT
04 05_IL LEGNO_febbraio 2022 46 SCENARI di Pietro Ferrari
FEDERLEGNO-ARREDO POTENZIALITÀ E INIZIATIVE POTENTIAL AND INITIATIVES 50 LA VOCE
di Maddalena Goi
EUMABOIS ASSEMBLEA GENERALE EUMABOIS 2021 GENERAL ASSEMBLY
52 FORMAZIONE
di Sonia Maritan e Pietro Ferrari
GRUPPO QUALITÀ LEGNO (GQL) INTERPRETARE LA FILIERA DEL LEGNO THE GRUPPO QUALITÀ LEGNO ON STAGE IN VERONA AND TURIN
64 ARTE E DESIGN
AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL (AHEC) SCULTURE DI STRADA STREET SCULPTURES
72 INDIRIZZI UTILI PER QUESTO NUMERO RINGRAZIAMO PARTICOLARMENTE:
LORENA ALESSIO,THOMAS ALLOCCA, THOM ATKINSON, ALESSANDRO BASSO, GABRIELE BONAMINI, LUCA BRUGNARA (FAL), IZASKUN CHIN-
CHILLA, PAMELA COLOMBO, MARCO CORGNATI, LUIGI DE VITO (EUMABOIS), MUSTAFA EROL (EUMABOIS), DIEGO FLORIAN (PFC), GIOVANNA FONGARO, STEFANO GHINASSI, DAVIDE MARIA GIACHINO, YAMUNA
GIAMBASTIANI, MADDALENA GOI (EUMABOIS), GIACOMO GOLI, GIULIA GROTTO, ALBERT GRUMER, SAMUEL HAENNI (EUMABOIS), ANDREAS
KLAMMER, HELGA KLAMMER, HELMUT KLAMMER, STEPHAN KLAMMER,
JUERGEN KOEPPEL (EUMABOIS), GIANFRANCO MAGRI, ANGELO LUIGI MARCHETTI, PETER MARIGOLD, ANDREA MONDIN, ROSSELLA MONTE-
RISI (AHEC), ALESSANDRO MOSSANO, LUCA UZIELLI, ALBERTO PAULETTO
(PFC), FRANCO PIVA, CLAUDIA PRIOLA, GIANBATTISTA POMATTO, FELICE RAGAZZO, WOLFGANG ROHNER (EUMABOIS), CHIARA SIRIANNI (FEDERLEGNOARREDO), VALENTINA TARGA, MARCO VIDONI E ANDREA ZENARI.
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SCIENZA E TECNOLOGIA… COME DA “MANUALE” Il Legno’ è un bimestrale che ha compiuto il suo primo secolo di vita! E come abbiamo anticipato, nel n° 368 di luglio-agosto 2021 con il mio primo editoriale dedicato a questa storica testata giornalistica, mi è stato affidato il ruolo di condirettrice a partire dalla scorsa estate e avevo promesso ai nostri lettori che avrei a breve illustrato l’elenco delle strategie che vorremmo mettere in campo dal 2022 per indicare una direzione nuova, forse in parte già visibile negli scorsi numeri con la scelta di diversi temi, certamente su questo che apre l’anno nuovo con un’edizione completamente rinnovata. La testata scientifica sulla materia legno analizza, com’è noto, i luoghi d’origine, il commercio, la forestazione, la certificazione e la prima lavorazione del legno come aspetti centrali. Abbiamo quindi pensato di rimarcare le tre macro aree che possono potenziare questi ambiti: prodotti e aziende, enti e associazioni di riferimento ed esperti, oltre ai tecnologi e i ricercatori che rappresentano le figure super partes, per creare una condivisione fra queste sfere nella piccola agorà de ‘Il Legno’. La rivista sta raccogliendo, a partire dallo scorso anno, le “interviste100” sul campo fra personaggi e aziende storiche che hanno incrociato la strada di questa antica rivista. In occasione del centenario de ‘Il Legno’, nei numeri del 2022, proseguiamo con le “Interviste100” del direttore Pietro
Giovanni Ferrari così come con gli “Incontri” sul campo per restituire i suoi ormai rinomati reportage. Rilevanti sono anche le vetrine, focus monotematici su Forestazione e Prima Lavorazione, Energia, Essiccazione, Logistica, Semilavorati e Commercio. I produttori e le associazioni, infatti, portano testimonianze sempre più importanti in relazione ai viaggi che compie questo materiale naturale prima di trasformarsi in prodotto finito e sono maggiormente portate a comunicare l’itinerario e raccontare l’origine della filiera, tutti snodi che la rivista raccoglie, analizza e restituisce soffermandosi sui processi di trasformazione in cui è insito il nodo concettuale e formale del legno. Il punto dei molteplici enti, dei laboratori di prova e degli istituti di ricerca pensiamo costituisca un corollario indispensabile per fornire il polso del mercato e i trend principali del settore. Un ampio bacino da cui prendono voce tecnici e specialisti, che ci portano all’ultima area, quella degli
06_IL LEGNO_febbraio 2022_EDITORIALE_di Sonia Maritan
esperti legati al mondo accademico oppure le figure professionali iper specializzate che creano i tracciati innovativi più preziosi. La rivista sarà dunque arricchita dalla regia di eminenti esperti in tema di biologia, di trattamento del materiale, di lavorazione, di diagnosi, di conservazione preventiva, di recupero e restauro, di biomassa ed energia, di tecnologia, di digitalizzazione, con aggiornamenti sul mercato internazionale, la normativa, la forestazione, il monitoraggio, le lavorazioni, la diagnosi, la tecnologia, i trattamenti, il restauro. La testata vorrebbe addentrarsi più approfonditamente nella struttura del legno per rappresentare il design della sua fibra che costituisce il suo cuore organico e studiare la materia a fondo attraverso indagini tecniche che permettano di acuirne la sua conoscenza scientifica. Il target de “Il Legno” rende quindi cruciali i due temi congiunti della Scienza del legno in merito alle caratteristiche anatomiche, alle proprietà fisico-meccaniche, alla struttura macroscopica, alle anomalie e i difetti, alle relazioni legno-acqua, ai fattori di alterazione e alla durabilità naturale, al comportamento al fuoco delle diverse specie legnose e della Tecnologia del legno cioè i processi industriali di trasformazione, particolarmente quelli legati alla prima lavorazione e al trattamento del materiale, le due parti in cui è organizzato il “Manuale di Scienza e Tecnologia del Legno” di Gabriele Bonamini e Luca Uzielli
pubblicato nel 2021, il cui rimando quale riferimento formativo è irrinunciabile per la rivista in questo nuovo corso per valorizzarne i concetti scientifici che esprime. Coerentemente sarà da stimolo al lettore, e a ogni figura professionale che interagisca con il Materiale Legno, trovare fra le pagine
dei prossimi numeri le “annotazioni” del Professore Emerito Luca Uzielli, come lo sarà il contributo della comunità universitaria tutta nell’offrire i suoi contenuti. Gli esperti in questo contesto hanno un ruolo essenziale nei loro settori specialistici come le associazioni e gli enti che ruotano intorno al
multidisciplinare universo del legno, o meglio, dei legni in considerazione delle innumerevoli specie legnose esistenti, ma a loro volta si rifanno al mondo della ricerca e dell’accademia e quindi alla più alta rappresentanza del settore costituita dai Ricercatori e dai Tecnologi!
SCIENCE AND TECHNOLOGY Il Legno 'is a bimonthly that has completed its first cen-
tury of life! And as we anticipated, in the n ° 368 of July-August 2021 with my first editorial dedicated to this historic newspaper, I was entrusted with the role of co-director starting last summer and I promised our readers that I would soon illustrate the list of strategies that we would like to put in place to indicate a new direction, perhaps in part already visible in previous issues with the choice of different themes. The scientific publication on wood analyzes, as is well known, the places of origin, trade, forestation, certification and the first step of woodworking as central aspects. I simply thought of detecting the three macro areas that can enhance these areas: products, reference bodies and associations and experts. The magazine is collecting, starting from last year, the "interviews100" in the field between characters and historical companies who have crossed the path of this ancient magazine. On the occasion of the centenary of 'Il Legno', in the issues of 2022, we continue with the "Interviste100" by director Pietro Giovanni Ferrari as well as with the "Meetings" on the field to return his now well-known reports. Showcases are also dedicated to companies, monothematic focuses on Forestation and First Processing, Energy, Drying, Logistics, Semi-finished products and Commerce. Producers, in fact, bring increasingly important testimonies in relation to the journeys made by this natural material before turning into a finished product and are more inclined to communicate their itinerary and to tell that backstage of the supply chain that the magazine collects, analyzes and returns by focusing on transformation processes in which the conceptual and formal knot of wood is inherent. The point of the multiple bodies, associations, test laboratories and research institutes, we believe, constitute an indispensable corollary to provide the pulse of the market and the main trends in the
sector. A large pool from which technicians and specialists take their voices, leading us to the last area, that of experts linked to the academic world or the hyper-specialized professionals who create the most valuable innovative paths. The magazine will therefore be enriched by the direction of eminent experts in the fields of biology, material treatment, processing, diagnosis, preventive conservation, recovery and restoration, biomass and energy, technology, digitization, with updates on the market. international, legislation, forestation, monitoring, processing, diagnosis, technology, treatments, restoration. The headboard would like to delve more deeply into the structure of the wood to represent the design of its fiber which constitutes its organic heart and to study the material in depth through technical investigations that allow it to sharpen its scientific knowledge. The target of "Il Legno" therefore makes the two joint themes of wood science crucial with regards to the anatomical characteristics and the physical-mechanical properties of the different wood species and wood technology, that is the industrial transformation processes, particularly those linked to the first processing and treatment of the material. A reference to the "Manual of Wood Science and Technology" (by Gabriele Bonamini and Luca Uzielli) published in 2021 is indispensable for the magazine in this new course which will be inspired by the Manual as a reference of substance and luster precisely to enhance its scientific concepts that expresses. Experts in this context play an essential role in their specialist fields together with the world of research and academia, associations and bodies that revolve around the multidisciplinary universe of wood, or rather, woods ... in consideration of the countless existing wood species! Sonia Maritan al Forum Holzbau di lazise (Verona - Italia).
EDITORIALE_febbraio 2022_IL LEGNO_07
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LA FORESTA E L'UOMO Il tema del rapporto tra uomo e foresta può sembrare qualcosa di legato al passato o può essere ritenuto appannaggio di filosofie individualistiche come quella di Henry David Thoreau che nella sua "Vita nei boschi" teorizzava un rapporto stretto e simbiotico con la ricca natura del Nordamerica nell'Ottocento. Oggi invece, come è illustrato in alcuni degli articoli pubblicati in questo numero del Legno sta diventando un argomento eminentemente pratico e di vitale interesse per la continuità e la qualità della presenza umana sulla terra. Soprattutto nel nostro Paese, coperto di un mando forestale notevolissimo, sia pure di qualità discontinua, si evidenzia il paradosso di una limitatissima valorizzazione delle risorse forestali.
Le ragioni di questo fatto sono ben note a tutti già da lungo tempo: la parcellizzazione estrema della proprietà forestale, il valore non eccelso di alcune aree che le condanna alla costante utilizzazione come ceduo, la logistica molto complessa, costosa e problematica. Questo però non vieta di prendere in esame con rinnovata attenzione la possibilità di restituire vigore al prelievo forestale sul territorio nazionale attraverso politiche di accorpamento o di gestione comune delle superfici forestali, una razionalizzazione delle modalità e della logistica di prelievo e una valorizzazione degli utilizzi delle specie presenti in abbondanza nel territorio nazionale. Le iniziative in corso in questa direzione, di cui diamo conto nella se-
zione forestale di questo numero delle rivista non possono che essere opportune e benvenute.
THE FOREST AND MAN The theme of the relationship between man and forest
may seem something tied to the past or it can be considered the prerogative of individualistic philosophies such as that of Henry David Thoreau who in his "Life in the Woods" theorized a close and symbiotic relationship with the rich nature of North America in the 'Nineteenth century. Today, however, as illustrated in some of the articles published in this issue of Il Legno, it is becoming an eminently practical topic of vital interest for the continuity and quality of human presence on earth. Especially in our country, covered by a very considerable forestry externsion, albeit of discontinuous quality, the paradox of a very limited exploitation of forest resources is highlighted.
The reasons for this have been well known to everyone for a long time: the extreme fragmentation of forest property, the low value of some areas that condemns them to constant use as coppice, the very complex, expensive and problematic logistics. However, this does not prohibit taking into consideration with renewed attention the possibility of restoring force to forest harvesting on the national territory through policies of unification or common management of forest areas, a rationalization of harvesting methods and logistics and an enhancement of the uses of the species. widely present in the national territory. The ongoing initiatives in this direction, which we report in the forestry section of this issue of the magazine, cannot but be opportune and welcome.
di Pietro Ferrari_EDITORIALE_febbraio 2022_IL LEGNO_09
MANUALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEL LEGNO_www.clut.it_www.legno.info
IL MANUALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEL LEGNO Il “Manuale di Scienza e Tecnologia del Legno” è un testo di riferimento e uno strumento di autoformazione che permette a chiunque di conoscere il Materiale Legno, di cui siamo molto grati agli autori: il Professore Emerito Luca Uzielli laureato in Ingegneria Meccanica e il Tecnologo del Legno Gabriele Bonamini laureato in Scienze Forestali. Questo importantissimo lavoro adesso a disposizione di tutti crediamo debba costituire anche la nuova traccia de “Il Legno”, la rivista di settore più antica giunta al suo 100simo anno di vita, che ne trarrà lustro! Il target de “Il Legno” rende cruciali i due temi congiunti della “Scienza del legno” in merito alle caratteristiche anatomiche, alle proprietà fisico-meccaniche, alla struttura macroscopica, alle anomalie e i difetti, alle relazioni legno-acqua, ai fattori di alterazione e alla durabilità naturale, al comportamento al fuoco delle diverse specie legnose e della “Tecnologia del legno” cioè i processi industriali di trasformazione, particolarmente quelli legati alla prima lavorazione e al trattamento del materiale. I due temi rappresentano le due parti in cui è organizzato il Manuale, alla “Scienza del legno”, oltre ai temi già menzionati si aggiunge: l’origine e i caratteri visibili del legno e la cellula legnosa come premessa all’anatomia e al riconoscimento dei legni; mentre la seconda
parte intitolata “Tecnologia del legno” si arricchisce di specifici paragrafi: La segagione e le segherie, Stagionatura ed essiccazione, Produzione di semilavorati senza asportazione di truciolo, Colle e incollaggi, Pannelli a base di legno, Usi strutturali e Normativa tecnica. Il rimando al “Manuale di Scienza e Tecnologia del Legno” pubblicato nel 2021 ha quindi lo scopo, come evidenziano gli stessi autori, di incentivare l'adozione di una terminologia corretta, chiara e scientificamente accettata per creare una visione unitaria e interconnessa e per conoscere la materia prima legno anche per chi volesse occuparsi dei prodotti derivati. Con il “Manuale di Scienza e Tecnologia del Legno” nasce una nuova guida per tutto il settore. Fra tante doti, questo manuale, ha quella di esprimere concetti scientifici complessi − d’altra parte il fascino del legno è rappresentato anche dalla sua cangiante complessità − in modo molto semplificato, puntuale e appassionante. Per questo abbiamo chiesto al Professore Luca Uzielli di poter avere sui prossimi numeri de “Il Legno” delle sue brevi annotazioni in merito al multidisciplinare mondo del legno, sul quale forse solo lui può avere uno sguardo onnicomprensivo, interventi preziosi che rimandino ai capitoli del "Manuale di Scienza e Tecnologia del legno".
APRIAMO L’ANNO CON UNA PRIMA PRESENTAZIONE GENERALE DI QUELLO CHE GABRIELE BONAMINI E LUCA UZIELLI HANNO CONDENSATO IN UN MANUALE TECNICO DAL LINGUAGGIO ACCESSIBILE E CHE DEFINISCONO IL “MINIMO TEORICO” INDISPENSABILE PER COMINCIARE A COMPRENDERE VERAMENTE IL COMPORTAMENTO DEL LEGNO, I SUOI PUNTI DI FORZA E LE SUE INTRINSECHE DEBOLEZZE. GLI AUTORI HANNO COMMENTATO ALCUNI SPUNTI PROPOSTI DALLA REDAZIONE PER APPROFONDIRE LA PRESENTAZIONE DEL PREGIATO MANUALE. 10_IL LEGNO_febbraio 2022_CULTURA DEL LEGNO
Per le immagini riprese dal “Manuale di Scienza e Tecnologia del Legno”, C. L. U.T. Editrice, si ringrazia Gianluca Pignalberi che ha curato l’elaborazione delle figure.
L’OBIETTIVO DEL LIBRO
La conoscenza del legno implica necessariamente uno studio multidisciplinare, che riunisce e coordina un’impressionante mole di informazioni provenienti da numerosi e diversificati settori della scienza e della tecnica. Nell’ambito dei corsi di laurea in Scienze Forestali (che spesso oggi hanno assunto altre denominazioni) si è, negli ultimi cinquanta anni, progressivamente consolidato un percorso didattico ben definito e che si è dimostrato capace di fornire una solida base professionale agli studenti universitari; non soltanto di quei corsi, ma anche di vari altri (p.es. in Ingegneria, Architettura, Design Industriale, Conservazione dei Beni Culturali) nell'ambito dei quali la conoscenza del legno ha rilevanza professionale. Gli Autori da tempo meditavano di riunire in un unico testo i contenuti di questo percorso e con questo libro sperano di esserci riusciti.
LE ALTRE PUBBLICAZIONI
Ne esistono, sia in Italia sia all’estero: in Italia abbiamo in primo luogo i testi di riferimento del maestro di tutti noi, cioè del professore Guglielmo Giordano (1904-2000) e inoltre sono usciti negli ultimi anni svariati contributi che hanno trattato il legno sotto specifici punti di vista o settori di mercato, quali ad esempio l’arredo, gli imballaggi, l’artigianato, i beni culturali, le
costruzioni, l’edilizia, i prodotti derivati dal legno, le macchine per la lavorazione del legno, ecc. Senza contare gli articoli scientifici degli accademici che continuamente alimentano lo stato dell’arte. Tuttavia, le opere del prof. Giordano sono enciclopediche e si prestano più come strumenti di consultazione per chi è già formato, che come ma-
nuali di studio per chi è a digiuno o quasi della materia. Gli altri contributi, in genere, forse non permettono al lettore di farsi un quadro sufficientemente generale della tematica, proprio perché più approfonditi e settoriali. L’impressione degli autori era che mancasse un anello intermedio in questa catena della conoscenza, cioè un testo di IL LEGNO_11
MANUALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEL LEGNO_www.clut.it_www.legno.info base, facilmente maneggiabile da studenti e tecnici vogliosi di apprendere il “minimo teorico indispensabile” sul legno (che, peraltro, è stato sufficiente a riempire oltre cinquecento pagine stampate abbastanza fitte). Non ritengono quindi di avere prodotto un duplicato, neppure rispetto ai manuali sul legno scritti dai colleghi stranieri. Il taglio dato al libro riflette abbastanza fedelmente una “scuola” tipicamente italiana di approccio alla trattazione di questa materia.
LA STRUTTURA DELL’OPERA
Il libro è suddiviso in due parti: nella prima parte, vari capitoli sono dedicati agli aspetti fondamentali riguardanti la formazione e la crescita del legno negli alberi, l’anatomia del legno, le proprietà chimiche, fisiche e meccaniche, le relazioni del legno con fattori che ne influenzano profondamente il comportamento quali l’acqua, il fuoco, gli organismi biologici (funghi e insetti distruttori del legno). Nella seconda parte del libro si trattano le trasformazioni e gli usi di base della materia prima, dando particolare importanza ai principi fondamentali che ne hanno guidato – anche storicamente – l’ideazione e lo sviluppo. In entrambe le parti gli autori hanno scelto di privilegiare la trattazione (rigorosa ma espressa in forma piana e semplice) delle informazioni fonda-
mentali, la correttezza terminologica, la visione unitaria delle varie proprietà e dei vari comportamenti del materiale, e delle relative interconnessioni, in modo da fornirne al lettore non esperto una valida e indispensabile “chiave di lettura”, che apre la strada alla conoscenza critica e più approfondita; sono approcci che difficilmente vengono proposti dai risultati delle ricerche sul Web, che ormai rappresenta la prima e privilegiata fonte di consultazione anche tecnico-scientifica, soprattutto per le generazioni più giovani.
UN MANUALE CARTACEO
I motori di ricerca più diffusi propongono spesso, relativamente alle parole-chiave legate al legno e prodotti derivati, risultati molto frammentari e qualita-
12_IL LEGNO_febbraio 2022_CULTURA DEL LEGNO
tivamente disomogenei, oggettivamente difficili da qualificare se non si è già piuttosto ferrati in materia. La speranza degli autori è di avere fornito, con il libro, anche una sorgente di parolechiave appropriate e in grado di rendere le ricerche in rete più efficienti e produttive. Il supporto cartaceo è giustificato dalla convinzione che le versioni elettroniche dei manuali siano – almeno per il momento – meno sfruttabili dei testi in versione “fisica”, specie se questi ultimi sono il frutto di un lavoro editoriale curato nell’impaginazione e nella stampa.
LEGNO STRUTTURALE
Secondo gli autori questo manuale può rappresentare un buon punto di partenza anche per il legno strutturale, cioè esattamente il luogo in cui il proget-
tista può trovare ispirazione per porsi le “domande giuste” riguardo alle prestazioni richieste, alla sicurezza, alla durabilità, alla robustezza e – non per ultima alla sostenibilità delle soluzioni progettuali che si affacciano alla sua mente. Gabriele Bonamini e Luca Uzielli ritengono che non possa esistere una buona progettazione da parte di chi non sappia prevedere i problemi a cui il manufatto di legno andrà o non andrà incontro durante la sua vita in esercizio. Quindi, la prima e più importante indicazione è quella di essere “scientificamente umili” e di formarsi solide competenze sul legno prima di affrontare qualsiasi tipo di progettazione.
LA VALORIZZAZIONE DEGLI EDIFICI
A volte la crescita in altezza degli edifici a struttura di legno valorizza le principali proprietà del materiale, ma non sempre e non del tutto. Al momento, gli autori osservano che si valorizzano soprattutto le proprietà di resistenza meccanica e contemporaneamente la leggerezza dei prodotti strutturali a base di legno, che permettono di realizzare strutture piuttosto ardite e di piacevole impatto estetico. Altrettanto spesso si vedono esaltate le economie derivanti dall’uso del legno e dei prodotti da esso derivati nella gestione del cantiere edilizio. Invece, non si percepisce ancora altrettanta cura e consapevolezza nella progettazione finalizzata alla durabilità di certi dettagli costruttivi,
quali quelli in cui il legno si trova a contatto prolungato con l’acqua, con un microclima eccessivamente umido, oppure quando una progettazione inadeguata favorisce l’ingresso e la permanenza di infiltrazioni e condense. Le informazioni fornite nei capitoli del libro dedicati alle relazioni legno-acqua e alla durabilità del legno possono essere di grande aiuto nel colmare rapidamente questa carenza, scongiurando l’adozione di soluzioni di apparente “buon senso” (leggi: estensione al legno di soluzioni comunemente in uso con altri materiali) che raramente funzionano a dovere.
I MATERIALI SUCCEDANEI
Inevitabile il riferimento alla durata nel confronto con altri materiali, ma se usati a regola d’arte, gli elementi strutturali di legno massiccio non vedono peggiorare le proprie prestazioni a causa del solo passare del tempo. La distinzione fra “legno vecchio” e “legno di recente messa in opera” non ha significato dal punto di vista tecnico, poiché le molecole di cellulosa e lignina che formano la struttura resistente del legno sono molto stabili alle temperature e umidità di normale comfort abitativo. Non c’è dunque alcuna necessità di sostituire periodicamente il legno in opera, una volta accertato che il materiale risulti esente da attacchi di funghi e insetti distruttori del legno. Per quanto riguarda invece i prodotti strutturali derivati dal
legno, la loro affidabilità e la loro durata in opera dipendono essenzialmente dalla qualità degli incollaggi e quindi bisogna fare riferimento, per l’intero elemento, soprattutto alle proprietà degli adesivi utilizzati e al rigoroso rispetto delle procedure di incollaggio prescritte. Infine, nei confronti del fuoco il comportamento del legno è quello di un materiale certamente combustibile, ma anche prevedibile nel suo comportamento durante l’incendio. Il legno infatti, contrariamente a quanto avviene per esempio con l’acciaio, al crescere della temperatura non presenta significative dilatazioni, né rammollimenti: ogni minuto di incendio si limita a carbonizzare circa un millimetro di spessore delle superfici esposte alla fiamma. IL LEGNO_13
MANUALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEL LEGNO_www.clut.it_www.legno.info Così, risulta facile dimensionare le strutture lignee in modo da assicurare i valori REI richiesti dalle normative sulla sicurezza all’incendio e i Vigili del fuoco possono calcolare con una certa precisione il tempo che hanno a disposizione prima che il rischio di crollo diventi concreto.
EDIFICI IBRIDI
Tradizionalmente, si è sempre utilizzato il legno congiuntamente con altri materiali e non deve stupire che oggi si continui a farlo. Le combinazioni migliori sono quelle in cui al legno si demanda soprattutto la funzione di resistere a flessione e a trazione parallela alla fibratura, riservando ad altri materiali (pietra, acciaio, leghe metalliche, calcestruzzo) il compito di resistere alle forze di compressione e taglio. Notevole successo hanno da tempo, nel particolare settore del restauro strutturale, soluzioni “ibride” quali i solai misti legno-cls con connettori di acciaio, nonché le protesi con barre sigillate con resina epossidica per la ricostruzione in opera delle zone ammalorate di travi e capriate. Non c’è alcun motivo tecnico serio per essere “puristi”; l’importante è conoscere a fondo i materiali e saper progettare tenendo conto delle loro compatibilità. È ben vero che, con una buona progettazione, si può far fare al legno quasi tutto, ma non è detto che così facendo ci si semplifichi la vita…
IL MATERIALE DEL FUTURO
Fra tante altre, il legno ha dalla sua una caratteristica molto importante: si tratta di una risorsa rinnovabile. Le foreste crescono continuamente ed è possibile utilizzarle periodicamente per ricavarne legno senza intaccare né il capitale di biomassa vegetale ivi presente né gli altri servizi ecosistemici e/o “non-legnosi” dei quali sempre più viene evidenziata l’importanza. Tecnicamente è possibile avere sia il legno in abbondanza, sia le foreste in equilibrio con il proprio ambiente. Tutto dipende, quindi, dall’intelligenza e dalla competenza con cui questa utilizzazione verrà fatta. Gli esempi di brutale e sconsiderato sfruttamento dei boschi non mancano nella storia remota, recente e attuale dell’umanità. Oggi avanza una nuova consa-
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pevolezza della delicatezza richiesta nel gestire gli ecosistemi forestali del mondo e di come questi ultimi siano essenziali nel garantire un futuro all’umanità in particolare e al nostro pianeta in generale. Nel libro questi temi sono presentati brevemente, ma con riferimenti alla migliore bibliografia per i necessari approfondimenti. Una volta raggiunto l’obiettivo della gestione forestale sostenibile, si potrebbe facilmente ottenere una disponibilità continua di legno di buona qualità a prezzi competitivi, senza impatti significativi sulle coperture forestali esistenti e i territori da esse occupati. Un risultato del genere, peraltro, non potrà essere raggiunto senza una continua sorveglianza a ogni livello, dal privato cittadino sino agli organismi internazionali, volta a prevenire abusi e sfruttamento privo di regole delle risorse forestali (*). Sarà opportuno ricordare che è ancor oggi assai diffuso, nel mondo, il contrabbando di legname utilizzato illegalmente, soprattutto dalle ricchissime, ma delicate foreste tropicali. (*) Si vedano ad esempio i recentissimi documenti della Commissione Europea sulla Nuova Strategia Forestale verso il 2030 : (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_2 1_3723)
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GRUPPO FANTONI MARCO FANTONI_www.fantoni.it
La stabilimento Plaxil di Osoppo.
La realizzazione della linea Plaxil 8 per la produzione dell’mdf da materiale riciclato rappresenta, nel panorama attualmente un po’ statico del settore del pannello a base legno, una realizzazione di grandissimo rilievo tecnologico ma anche un passo deciso nella direzione dell’economia circolare che nel settore del legno rappresenta e dovrà rappresentare sempre più una vocazione naturale. È con Marco Fantoni che prendiamo lo spunto dalla recente partenza di questa linea per fare il punto sulla produzione di pannelli da materiale riciclato a base legno e approfondirne gli aspetti. PIETRO FERRARI – Qual è la narrazione Fantoni relativa all’MDF riciclato?
MARCO FANTONI – Cercherò di ripercorrere il cammino che ha portato alla realizzazione di questo impianto a cui è sottesa una filosofia produttiva legata alla sostenibilità e all’economia circolare, percorso iniziato nel 2014 quando abbiamo iniziato a riflettere sulla necessità di dismettere due linee che ormai avevano fatto la loro storia e, contemporaneamente, la nostra storia. Plaxil 4 e 5 sono infatti due linee nate una a fine anni Settanta e l’altra a metà anni Ottanta, oggi ampiamente ammortizzate, con tecnologie di pressatura multivano prodotte in quegli anni dalla Pagnoni di Monza. Avevamo alle spalle 20 anni di esperienza nella produzione di truciolare ottenuto da legno da riciclo e un periodo abbastanza
lungo nel quale avevamo messo in atto una limitata ma significativa produzione di mdf ottenuto parzialmente da materiali di riciclo; da qui è nata l’idea di unire le due tecnologie ideando una linea mdf a tre strati che potesse sfruttare gli impanti pre-esistenti per la preparazione della fibra utilizzata sui due strati esterni del pannello, utilizzando invece per lo strato centrale un materiale meno nobile proveniente da attività di riciclo. La prima fase di investimento sull’impianto Plaxil 8 (per circa 80 milioni di euro) ha riguardato principalmente la linea di pressa e l’area di scarico dopo pressa, mentre per gli altri aspetti produttivi sono rimasti attivi Plaxil 4 e 5 . Le pre-esistenze di produzione materiale erano già state
IL GRUPPO FANTONI E L’ECONOMIA CIRCOLARE: COME SEMPRE ALL’AVANGUARDIA
IDENTIKIT DI PLAXIL 8 IN UNA CONVERSAZIONE CON MARCO FANTONI.
16_IL LEGNO_febbraio 2022_INCONTRI_di Pietro Ferrari
FANTONI GROUP AND THE CIRCULAR ECONOMY: AS ALWAYS AT THE FOREFRONT The
realization of the Plaxil 8 line for the production of MDF from recycled material represents, in the currently somewhat static panorama of the wood-based panel sector, a realization of great technological importance but also a decisive step in the direction of the circular economy that in the wood sector it represents and must increasingly represent a natural vocation. It is with Marco Fantoni that we take our cue from the recent departure of this line to talk about the production of panels from recycled wood-based material and to deepen its aspects. PIETRO FERRARI – Which is Fantoni's narrative relating to recycled MDF? MARCO FANTONI – I will try to retrace the path that led to the construction of this plant which underlies a production philosophy linked to sustainability and the circular economy, a path that began in 2014 when we began to reflect on the need to discontinue two lines that by now had made their history and, at the same time, our history. Plaxil 4 and 5 are in fact two lines, now widely amortized, born the one in the late seventies and the other in the mid-eighties, with multi-room pressing technologies produced in those years by Pagnoni of Monza. We had 20 years of experience in manufacturing chipboard made from recycled wood and a fairly long period in which we had implemented a limited but significant production of MDF partially obtained from recycled materials; hence the idea of combining the two technologies, creating a three-layer mdf line that could exploit the pre-existing systems for the preparation of the fiber used on the two external layers of the panel, using instead a less noble material for the central layer coming from recycling activities. The first phase of investment on the Plaxil 8 plant (for about 80 million euros) mainly concerned the press line and the unloading area after the press, while Plaxil 4 and 5 remained active for the other production aspects. The pre-existences of material production had already been modernized, replaced and expanded over the previous years: replacement of the defibrator,
expansion of one of the two drying plants, doubling of production capacity. Without forgetting the inclusion of a very significant cogeneration plant that alone covers half of our internal cogeneration production which, added to the existing plant, reaches 85 percent of our electricity needs. We are therefore talking about a system that is thermally very integrated with the production of fiber on the Plaxil 4 and 5 systems, which respectively represent the surface and core production of the new panel. In addition, at the same time as the investment in the new press, we have inserted a new boiler on a biomass grid capable of thermally enhancing the waste that is difficult to use for production. We are therefore talking about old lines but constantly modernized, so much so that the latest investment made on them is a system of extraction, control and selection of raw materials that brings the material in a much more flexible way to all our defibrators. The design in 2014 was followed by the purchases in 2015 and the construction of the plant in 2016 and the first half of 2017, which was followed by a phase of launching the production of the three-layer mattress with two independent preparation lines and relative pressing. The second phase of the investment started in 2019 involved the subsequent creation of a plant for cleaning and preparing the recycled raw material to make the fiber suitable for the central layer of the panel: in 2020, in full pandemic time, we made the first orders for the major technologies and in August 2021 the challenge of the first three-layer MDF began. In conceiving this plant we have optimized the experience linked to the production of chipboard by improving it, in order on the one hand to guarantee a higher quality of the product with a performance capacity close to that of the virgin fiber panel, and on the other to protect efficiency of the defibrator, not allowing to foreign bodies get inside. It is also for this reason that in all our plants, even those powered by virgin wood, the preventive washing of the material is a common practice, precisely to prevent foreign and harmful bo-
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GRUPPO FANTONI MARCO FANTONI_www.fantoni.it rimodernate, sostituite e ampliate nel corso degli anni precedenti: sostituzione del defibratore, ampliamento di uno dei due impianti di essiccazione, raddoppi della capacità produttiva. Senza dimenticare l’inserimento di una centrale di cogenerazione molto significativa che da sola copre la metà della nostra produzione cogenerativa interna la quale, sommata alla centrale già esistente, arriva a coprire l’85 per cento del nostro fabbisogno elettrico. Stiamo parlando dunque di un impianto termicamente molto integrato con la produzione di fibra sugli impianti Plaxil 4 e 5 che rappresentano rispettivamente la produzione di superficie e di core del nuovo pannello. In aggiunta, contemporaneamente all’investimento sulla nuova pressa, abbiamo inserito una nuova caldaia su griglia a biomassa in grado di valorizzare termicamente gli scarti difficili da utilizzare per la produzione. Parliamo dunque di vecchie linee ma costantemente ammodernate, tanto che l’ultimo investimento effettuato su di esse è un sistema di estrazione, controllo e selezione delle materie prime che porta il materiale in maniera molto più flessibile a tutti i nostri defibratori. Alla progettazione del 2014 sono seguiti gli acquisti nel 2015 e la costruzione dell’impianto nel 2016 e prima metà del 2017, a cui è seguita una fase di avvio alla produzione del materasso a tre strati con due linee di preparazione indipendenti e relativa pressatura.
La seconda fase dell’investimento avviata nel 2019 prevedeva la successiva creazione di un impianto per la pulizia e preparazione della materia prima riciclata per realizzare la fibra adatta allo strato centrale del pannello: nel 2020, in piena pandemia, abbiamo fatto i primi ordini per le tecnologie più importanti e nell’agosto del 2021 è iniziata la sfida del primo MDF a tre strati. Nel concepire questo impianto abbiamo ottimizzato l’esperienza legata alla produzione di truciolare migliorandola, allo scopo da una parte di garantire una maggior qualità del prodotto con una capacità prestazionale vicina a quella del pannello in fibra vergine, e dall’altra di tutelare l’efficienza del defibratore, non facendo arrivare al suo interno corpi estranei. È anche per questo che in tutti i nostri impianti, anche quelli alimentati da legno vergine, il lavaggio preventivo del materiale è una prassi comune, proprio per evitare che corpi estranei e nocivi possano danneggiare il defibratore e abbassare la qualità del prodotto.
ALL’AVANGUARDIA NEI DISPOSITIVI DI PULIZIA DEL MATERIALE BASE
Questa esigenza ci ha portato a mettere a punto un impianto di pulizia che, a fianco delle tecnologie più tradizionali, ne integrasse di nuove più perfomanti e indispensabili in questa applicazione. Tutto ciò nella consapevolezza che non avremmo mai
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potuto ottenere una purezza al cento per cento, perché ogni macchina ha una sua efficienza, ma che mantenendo le superfici in legno vergine avremmo risolto completamente i problemi dei processi di nobilitazione, laccatura, verniciatura, inserimento di film sottili lucidi o opachi sul materiale. L’aspetto e le prestazioni delle superfici sono infatti esattamente uguali a quelli del pannello in legno vergine, grazie all’utilizzo di fibra corta, selezionata, proveniente da essenze di legno duro che sono particolarmente apprezzate in lavorazioni di superficie. Ciò non significa che lo strato interno sia stato trascurato: oltre alle tecnologie tradizionali di selezione del materiale (calamite, magneti permanenti al neodimio), si sono, infatti, adottati sistemi di selezione a correnti parassite per rimuovere i materiali metallici ma non ferromagnetici come l’alluminio ma anche altre leghe. Successivamente, siamo passati da sistemi di pulizia tradizionali, basati su complessi vibranti combinati con dispositivi ad aria o airgraders per la separazione di pietre o sassi o inerti vari o plastiche, a sistemi chiamati sensor based sorters (macchine derivanti in parte dall’industria mineraria, in parte dell’industria del riciclo dei rifiuti). Il loro principio è quello di operare con un nastro trasportatore su cui corre il flusso del materiale a una velocità elevata (circa tre metri al secondo) e in cui i corpi estranei vengono individuati attraverso la loro im-
Il prodotto finito. dies from damaging the defibrator and lowering the quality of the product. At the forefront of basic material cleaning devices This need has led us to develop a cleaning system which, alongside the more traditional technologies, would integrate new ones that are more efficient and indispensable in this application. All this in the awareness that we would never have been able to obtain one hundred percent purity, because each machine has its own efficiency, but that by keeping the surfaces in virgin wood we would have completely solved the problems of the finishing, lacquering, varnishing, film insertion processes, thin glossy or matt on the material. The appearance and performance of the surfaces are in fact exactly the same as those of the virgin wood panel, thanks to the use of selected short fiber from hardwood essences that are particularly appreciated in surface treatments. This does not mean that the inner layer has been neglected: in addition to traditional material selection technologies (magnets, permanent neodymium magnets), eddy current sorting systems have been adopted to remove metallic but non-ferromagnetic materials such as aluminum but also other alloys. Subsequently, we moved from traditional cleaning systems, based on vibrating complexes combined with air devices or airgraders for the separation of stones or various aggregates or plastics, to systems called sensor based sorters (machines deriving in part from the mining industry, in part of the waste recycling industry). Their principle is to operate with a conveyor belt on which the flow of material runs at a high speed (about three meters per second) and in which foreign bodies are identified through their infrared imprint or x-rayed depending on the type of machine. These beams pass through the material, penetrate it comple-
Le fasi di carico e pulizia del materiale da riciclare. tely and control sensors mounted on the opposite side with respect to the emitter: it is possible to estimate the atomic number of the elements that make up the foreign body and to signal and these are not consistent with the basic material in transit. Wood, which contains carbon, hydrogen and oxygen, is passed through and the system is able to recognize it compared to stones, glass or plastic materials that have a different imprint, with little exceptions. At this point the control system uses this information: after a certain number of milliseconds the foreign material reaches the point of fall and the wooden element falls by gravity, while the foreign bodies are ejected by special compressed air nozzles with one step a few millimeters from each other. From the tests carried out in the first months of operation, we were able to ascertain that everything worked very well, guaranteeing optimal cleaning of the material introduced into the production cycle. PIETRO FERRARI – Does the use of such effective technologies also allow you to expand the collection basin for recycled materials? MARCO FANTONI – Compared to the spectrum of materials used for chipboard, our idea was to reserve the best material for the production of MDF, but the efficiency of the system is proving to be so high that it will probably not be the case; in any case, it is a bit early to be able to say that the collection basin coincides or not with the usual one. A significant element is represented by the presence of MDF which – while in the chipboard production process is particularly annoying – does not represent a significant problem here, as demonstrated by the tests we are carrying out. In addition to producing, therefore, an MDF panel made with recycled material, we are providing an answer and guaranteeing an extra
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GRUPPO FANTONI MARCO FANTONI_www.fantoni.it pronta all’infrarosso o letti ai raggi x a seconda della tipologia della macchina. Questi fasci attraversano il materiale, lo penetrano completamente e comandano sensori montati dalla parte opposta rispetto all’emettitore: si riesce a stimare il numero atomico degli elementi che compongono il corpo estraneo e a segnalare se questi non sono coerenti con il materiale di base in passaggio. Il legno, che contiene carbonio, idrogeno e ossigeno, viene fatto passare e il sistema è in grado di riconoscerlo rispetto a pietre, vetro o materie plastiche che hanno un’impronta differente, con qualche eccezione. A questo punto il sistema di controllo usa quest’informazione: dopo un certo numero di millisecondi il materiale estraneo arriva al punto di caduta e l’elemento legnoso cade per gravità, mentre i corpi estranei vengono eiettati da appositi ugelli ad aria compressa con un passo di pochi millimetri l’uno dall’altro. Dalle prove effettuate nei primi mesi di esercizio, abbiamo potuto constatare che tutto è funzionato egregiamente, garantendo una pulizia ottimale del materiale immesso nel ciclo di produzione. PIETRO FERRARI – L’utilizzo di tecnologie così efficaci vi consente anche di ampliare il bacino di raccolta dei materiali di recupero? MARCO FANTONI – Rispetto allo spettro di materiali utilizzati per il truciolare la nostra idea era quella di riservare alla produzione di MDF il materiale mi-
gliore, ma l’efficienza del sistema si sta dimostrando così elevata che probabilmente non sarà così; in ogni caso è un po’ presto per poter affermare che il bacino di raccolta coincida o meno con quello consueto. Un elemento significativo è rappresentato dalla presenza dell’mdf che – mentre nel processo produttivo del truciolare è particolarmente fastidioso – non rappresenta invece un problema rilevante qui, come dimostrato dai test che stiamo effettuando. Oltre a produrre, quindi, un pannello mdf realizzato con materiale riciclato, stiamo fornendo una risposta e garantendo un punto in più per aiutare l’mdf stesso a essere più circolare. Se dunque nel mondo del truciolare si utilizza l’mdf obtorto collo, nel nostro mondo entra in un contesto più appropriato dal punto di vista del recupero. PIETRO FERRARI – Questo sommarsi di mdf su mdf non incide poi sulle emissioni nocive? MARCO FANTONI – Non abbiamo constatato inconvenienti: se è vero che c’è già un sottostrato di colla presente nel materiale che si recupera, è altresì vero che la sua emissività, una volta reticolata la resina, è decisamente ridotta rispetta al materiale originale. D’altro lato anche nell’esperienza ormai lunga relativa all’emissione del truciolare non abbiamo inconvenienti particolari. PIETRO FERRARI – Questo prodotto come è spendibile da parte vostra a livello di marketing?
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MARCO FANTONI – Non può essere diversamente – quello della sostenibilità nel suo aspetto legato all’economia circolare: pur trattandosi di un argomento molto inflazionato, è necessario sottolineare che nei casi in cui venga applicato concretamente, come noi stiamo facendo, deve essere illustrato compiutamente al mercato e all’opinione pubblica. Un altro punto di forza è quello della garanzia della qualità della lavorazione, anche se è evidente come per alcune delle lavorazioni per cui l’MDF è nato non siamo ancora del tutto persuasi di dare disco verde… PIETRO FERRARI – Però voi state lavorando per arrivare a un’equiparazione totale in termini di lavorabilità tra il prodotto vergine e quello riciclato… MARCO FANTONI – Per alcune
applicazioni lo stiamo facendo. Ad esempio nella stondatura del bordo o l’applicazione di un film lucido od opaco su prodotti piani dove è principalmente rilevante la qualità della superficie o l’omogeneità del prodotto riteniamo che la resa, confermata dalle prime prove, sia ottimale. Il nostro investimento trova la sua ragion d’essere proprio nell’affiancare a quello esistente
un nuovo prodotto sul mercato e nell’offrire al cliente una nuova opportunità, oltre a costruire con lui una nuova gamma di applicazioni per questo tipo di materiale. Si tratta di un prodotto per cui già esisteva una potenzialità di domanda da parte del mercato che oggi può contare su un prodotto che ha al suo interno un cinquanta per cento di materia riciclata, con la prospettiva di
point to help the MDF itself to be more circular. If, therefore, in the world of chipboard, MDF not enthusiastically is used, in our world it enters a more appropriate context from the point of view of recovery. PIETRO FERRARI – Doesn't this addition of mdf to mdf affect harmful emissions? MARCO FANTONI – We have not found any drawbacks: if it is true that there is already a substrate of glue present in the material that is recovered, it is also true that its emissivity, once the resin is sublimated, is decidedly reduced compared to the original material. On the other hand, even in the now long experience relating to the issue of chipboard we have no particular drawbacks. PIETRO FERRARI – How can this product be spent on your part in terms of marketing? MARCO FANTONI – The main argument remains - and it cannot be otherwise - that of sustainability in its aspect linked to the circular economy: although this is a very inflated argument, it is necessary to emphasize that in cases where it is applied concretely, as we are in doing so, it must be fully illustrated to the market and to public opinion. Another strong point is that of guaranteeing the quality of the workmanship, although it is clear that for some of the processes for which the MDF was born we are not yet fully persuaded to give a green light... PIETRO FERRARI – But you are working to achieve a total equalization in terms of workability between the virgin and recycled product... MARCO FANTONI – For some applications we are doing it. For example, the rounding of the edge or the
arrivare al sessanta-sessantacinque per cento in un futuro non lontano. PIETRO FERRARI – Su un prodotto che è sul mercato da pochi mesi potete già contare su un feedback positivo? MARCO FANTONI – Sì. Abbiamo delle risposte positive da clienti di riferimento che aspettavano questo prodotto e che non sono rimasti delusi.
application of a glossy or opaque film on flat products where the quality of the surface or the homogeneity of the product is mainly relevant, we believe that the yield, confirmed by the first tests, is optimal. Our investment finds its ratio precisely in combining a new product on the market with the existing one and in offering the customer a new opportunity, as well as building with him a new range of applications for this type of material. It is a product for which there was already a potential for demand on the part of the market which today can count on a product that has fifty percent recycled material inside, with the prospect of reaching sixty-sixty-five percent in a not far future. PIETRO FERRARI – Can you already count on positive feedback on a product that has been on the market for a few months? MARCO FANTONI – Yes. We have positive responses from reference customers who were waiting for this product and who were not at all disappointed.
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ARTECONTROL CONSULTING_www.artecontrolconsulting.it Il concetto di Conservazione Preventiva racchiude in sé una gamma di azioni che si esplicano nelle fasi di un processo ben sintetizzato nelle linee guida lasciateci da Giovanni Urbani: la coordinazione integrata di diagnosi, cura, messa in sicurezza, controllo, prevenzione, ordinaria manutenzione. Le linee guida di Giovanni Urbani sono nate per la salvaguardia del patrimonio cartaceo e sono state fatte proprie dall’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, espres-
sione plastica del Restauro Conservativo; nondimeno, con qualche integrazione di management nell’attuare la conservazione preventiva, si possono applicare perfettamente ai manufatti lignei, non solo nei Beni Culturali, ma anche nel Civile. Qui veniamo alle dolenti note; come solitamente accade, i lasciti concettuali dei visionari puri, pur destinati a essere riconosciuti dai posteri, faticano, nel presente e futuro immediati, ad affermarsi e divenire parte del bagaglio di un intendere comune.
CONSERVAZIONE PREVENTIVA DI BENI LIGNEI E MERCATO GIANFRANCO MAGRI, PERITO ESPERTO PER DANNI CAUSATI DA TARLI, TÈRMITI, UMIDITÀ NEI BENI CULTURALI E CIVILI, SARÀ UNO DEGLI ESPERTI DI PUNTA PER IL LEGNO, LA TESTATA GIORNALISTICA PIÙ ANTICA DELLA CASA EDITRICE (E D’ITALIA NEL SUO SETTORE). L’ESPERTO HA ESORDITO SULLE PAGINE DI STRUTTURA LEGNO N° 30 NELL’ESTATE DEL 2020 CON LA RUBRICA LIGNUM SERVARE E COME CONTRALTARE SI PROPONE SU IL LEGNO CON ARTIS SERVARE. SE LA PRIMA, RIVOLTA PREVALENTEMENTE AI PROGETTISTI, PARLA DI COME ASSICURARE LA DURABILITÀ DEL LEGNO, LA NUOVA RUBRICA, RIVOLTA PREVALENTEMENTE ALLE AZIENDE, PARLA DEL MODO CORRETTO CON CUI ARTI E MESTIERI POSSONO ASSICURARLA. QUESTO ARTICOLO DI PRESENTAZIONE ANALIZZA IL CONTESTO CULTURALE, LA SCARSA ATTITUDINE ALLA VISIONE INTEGRATA CHE OBBLIGA SPESSO A COMPLICATE AZIONI DI RICUCITURA E CONNESSIONE, MENTRE I PROSSIMI CONTRIBUTI DI ORDINE PIÙ OPERATIVO TRATTERANNO DEGLI AGENTI BIOLOGICI DI DEGRADO DEL LEGNO E DEL CORRETTO MODO DI GESTIRE LA CONSERVAZIONE PREVENTIVA. 22_IL LEGNO_febbraio 2022_ARTIS SERVARE_di Gianfranco Magri
DISCRASIA FRA CONSERVATORI, TECNOLOGI E IMPRESE
Quando i neolaureati di Conservazione e Tecnologie per i Beni Culturali si affacciano sul mercato si rendono presto
conto che le linee guida di Giovanni Urbani, che rientrano nei loro cicli formativi, non trovano riscontro, in termini di management organico, nelle proposte provenienti dal mercato. Al contrario della perfetta integrazione e organicità delle linee guida provenienti dal mondo accademico specializzato, queste proposte sono spesso parcellizzate, disorganiche, scoordinate e lacunose. Denotano la mancanza di una visione d’insieme della realtà complessa, cosa tutt’altro che casuale. La tendenza alla parcellizza-
zione, infatti, è connessa al DNA culturale, dell’Occidente e in particolare dell’Italia. In Occidente è scarsa la visione olistica della realtà complessa, il tutt’uno, in cui l’uomo rappresenta una singola parte in rapporto organico e paritetico con tutte le altre. La tendenza occidentale deriva da un sedimento culturale che si è sviluppato in senso opposto, antropocentrico. Ciò determina una discrasia operativa fra due concezioni intellettuali contrapposte: la parcellizzazione, che perde di vista l’insieme, tipico della cultura occidentale e l’inclusività organica e globale della cultura orientale che, guarda caso, è parallela alla pura visione di Giovanni Urbani e costituisce un bisogno primario di conservatori e tecnologi. Sul piano pratico, si assiste alla specializzazione sempre più parcellizzata, che ignora tutte le altre specializzazioni, pur complementari fra loro e a sé stessa e partecipanti allo stesso programma di conservazione preventiva. In alto a sinistra: “Genio della conservazione, Archivio Statale NO”. In alto: “Ego Eco”.
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ARTECONTROL CONSULTING_www.artecontrolconsulting.it mentari in progetti unitari a 360°, che siano in grado di soddisfare pienamente, le aspettative delle committenze più esigenti. Conservatori e Tecnologi sono spesso soli e devono sopperire autonomamente, nel management di tutela dei Beni Culturali, alla discrasia che riscontrano tra la propria formazione teorica e la realtà di mercato. In questo compito, sono soggetti a fattori di imponderabilità riguardo le effettive competenze professionali cui ricorrono, non sempre sorrette da una attitudine alla visione integrata, obbligandoli spesso a sperticate azioni di ricucitura e connessione.
CAMBIO DI MENTALITÀ PER UNA RIVOLUZIONE CULTURALE
In Italia vi ha contribuito anche un sedimento storico di parcellizzazioni in città stato, fazioni fra contrade, camarille, dominazioni subite e accettate – Francia o Spagna, purché se magna –, che ha forgiato una spiccata propensione agli orientamenti corporativi, negligendo quelli consortili.
Nel mercato, fra l’altro non dotato di adeguata cultura del legno, ognuno va per conto proprio, specializzato nel proprio particolare; da qui discende l’assenza di proposte operative che siano espressione di una multidisciplinarietà integrata capace di coordinare tutte le specializzazioni fra loro comple-
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Parti in causa non sono soltanto conservatori e tecnologi, ma anche architetti e ingegneri che non commettano errori di progettazione. Sono imprese edili e direttori di cantiere che non commettano errori di gestione. Sono ancora architetti chiamati a gestire operativamente recuperi di Residenze Storiche. Sono restauratori che si aprano alle nuove tecnologie di disinfestazione radicale. A sinistra: “Siena, Contrada dell’Oca”. In alto a destra: “Com’è e come potrebbe essere”.
Sono disinfestatori che utilizzino la tecnologia più consona per ogni differente tipologia di manufatto e che garantiscano l’integrità dei manufatti e la sicurezza ambientale e delle persone. Sono il variegato mondo dei supporti tecnici alle varie fasi di tutela e recupero. Sono istituti professionali e università che colmino i vuoti di conoscenza, creando una cultura del legno che abbracci tutta la filiera: taglio, stoccaggio, prime lavorazioni, assemblaggio, finiture, messa in opera, manutenzione ordinaria, recupero, restauro ricostruttivo e conservativo.
Sono, infine, Amministratori Locali e Centrali che assumano e promuovano la consapevolezza dell’oblio in cui versa il nostro patrimonio culturale, che non merita di degradarsi nell’indifferenza. Spetta a ognuno di noi che operiamo nel settore assumere un compito propedeutico e di pressione, per avviare un cambiamento di menta-
lità e culturale, che faccia evolvere questa consapevolezza in fattualità pratiche del tutto diverse. Noi ci impegniamo in prima linea, con questa rubrica, a fare la nostra parte nel trasmettere ciò che conosciamo in ordine agli agenti biologici di degrado del legno e al corretto modo di gestire la Conservazione Preventiva.
STORAGE ESTIMATE OF GOODS LIGNEI AND MARKET Gianfranco Magri , expert expert for damage caused
by woodworms, warnings, humidity in Cultural and Civil Heritage, will be one of the leading experts for IL LEGNO, the oldest newspaper of the publishing house (and of Italy in its sector). The expert made his debut on the pages of Wood Structure n ° 30 in the summer of 2020 with the column LIGNUM SERVARE and as a counterpoint he offers himself on IL LEGNO with ARTIS SERVARE. If the first, aimed mainly at designers, talks about how to ensure the durability of wood, the new column, aimed mainly at companies, talks about the correct way in which arts and crafts can ensure it. This presentation article analyzes the cultural context, the lack of aptitude for integrated vision that often requires complicated stitching and connection actions, while the next more operational contributions will deal with the biological agents of wood degradation and the correct way of managing conservation Preventive.
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EURODECOR 2000_GRUPPO WEINIG_www.eurodecor.it_www.weinig.com Eurodecor 2000 è una realtà familiare posizionata a Campo Tures (Bolzano): Helmut Klammer ed Helga Klammer con il figlio Stephan e il fratello Andreas costituiscono una squadra compatta e motivata. L’azienda è partita come tappezzeria e come posa di parquet, e da qualche anno ha intrapreso la non facile attività di produttore di scale interne in legno con un incremento notevolissimo in termini di investimenti in tecnologia distribuito negli ultimi otto-nove anni. Prima ancora dell’impegno nel campo delle scale, la scelta di Eurodecor 2000 è stata Weinig: le prime macchine tradizionali − dalla sega circolare alla pialla a filo − portavano il marchio del gruppo tedesco. Successivamente Albert Grumer ha avuto la soddisfazione di vendere all’azienda il primo centro di lavoro a cinque assi Holz-Her per
la produzione di elementi di scale fino all’investimento su una scorniciatrice importante un paio di anni fa e recentemente a quello su una pressa ad alta frequenza per la produzione di pannelli in massello. L’obiettivo di questo ultimo investimento è
portare alla qualità che Eurodecor 2000 desidera raggiungere senza l’intervento di fornitori esterni. Una verticalizzazione estrema che ha come scopo la massima qualità del manufatto, oltre che la massima flessibilità e puntualità di consegna.
L’ARTIGIANO TECNOLOGICO
UN LUNGO PERCORSO DI COLLABORAZIONE UNISCE IL PRODUTTORE ALTOATESINO EURODECOR 2000 CON IL GRUPPO WEINIG. L’INTERA FAMIGLIA KLAMMER COMPOSTA DA QUATTRO ELEMENTI − HELGA E HELMUT CON I FIGLI − RUOTA INTORNO ALL’ATTIVITÀ DI EURODECOR 2000 CHE SI TROVA ALLA “FINE DEL MONDO” COME SI AFFERMA IN PAESE SCHERZANDO: CAMPO TURES, IL CAPOLUOGO DELLA VAL DI TURES IN PROVINCIA DI BOLZANO, SI TROVA INFATTI NELLA VALLE AURINA E FA PARTE DELLA VAL PUSTERIA DOVE LE MONTAGNE CHIUDONO CON UNA CORTINA ROCCIOSA IL CONFINE NAZIONALE CON L’AUSTRIA. UN TERRITORIO TIROLESE CHE AFFONDA LE SUE RADICI NELLA TRADIZIONE DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO… 26_IL LEGNO_febbraio 2022_INCONTRI_di Sonia Maritan e Pietro Ferrari
THE TECHNOLOGICAL CRAFTSMAN A
long path of collaboration unites the South Tyrolean manufacturer Eurodecor 2000 with the Weinig Group. The entire Klammer family made up of four elements – Helga and Helmut with their children Stephan and Andreas – revolves around the activity of Eurodecor 2000 which is at the "end of the world" as it is said in the village jokingly: Campo Tures, the capital of Val di Tures in the province of Bolzano, it is in fact located in the Ahrntal Valley and is part of the Pusteria Valley where the mountains close the national border with Austria with a rocky curtain. A Tyrolean territory that has its roots in the tradition of woodworking Eurodecor 2000 is a family business located in Campo Tures (Bolzen): Helmut Klammer and Helga Klammer with their son Stephan form a compact and motivated team. The company started out as upholstery and as a laying of parquet, and for some years it has undertaken the difficult business of manufacturer of internal wooden stairs with a significant increase in terms of investments in technology distributed over the last eight to nine years. Even before the commitment in the field of stairs, the choice of Eurodecor 2000 was Weinig: the first traditional machines - from the circular saw to the surface planer – carried the brand of the German group. Subsequently Albert Grumer – now head of Weinig-Holz-Her Italy – had the satisfaction of selling the company the first Holz-Her five-axis machining center for the production of stair elements up to the investment in an important moulder a couple of years ago and recently to the one on a high frequency press for the production of solid wood panels Il laboratorio Eurodecor 2000, spazi contenuti ma razionalmente organizzati. Il percorso del semilavorato. Sonia Maritan durante l'intervista ai coniugi Klammer.
Quest’ultima macchina, fornita pochi mesi fa è oggi già in funzione a pieno ritmo presso il laboratorio dell’azienda e ha terminato anche la seconda fase dopo la messa in funzione, quella dell’affiancamento in produzione per ottenere il massimo dalla tecnologia acquistata. «Siamo partiti dalla posa dei pavimenti e dalla carpenteria più in generale – ci dice Helga Klammer, la padrona di casa che ci riceve all’inizio del nostro reportage il 30 novembre dello scorso anno – oggi i ragazzi, la seconda generazione del-
l’azienda, hanno cominciato a diventare protagonisti del nostro lavoro, tanto che il primo passo nell’alta tecnologia è stato il centro di lavoro a cinque assi con la transizione digitale di cui i giovani sono esperti».
SONIA MARITAN – Il vostro è un mercato locale? HELGA KLAMMER – Ci muoviamo in un raggio di cinquanta chilometri su un mercato locale, qui da noi in Sud Tirolo la cultura del legno è prevalente. IL LEGNO_27
EURODECOR 2000_GRUPPO WEINIG_www.eurodecor.it_www.weinig.com
Ci viene richiesto uno stile classico ma anche un’evoluzione verso il gusto moderno dove il legno si associa con il bianco e il nero, sia nelle abitazioni sia nell’hotellerie. SONIA MARITAN – È cambiato anche il tipo di legno che viene lavorato? HELGA KLAMMER – Venticinque anni fa lavoravamo il Larice, un legno eccezionale in massello, oggi si lavora anche il lamellare. Nel frattempo ci siamo orientati anche sul Rovere e, oggi, un legno molto moderno e apprezzato è l’Olmo, con un colore molto caldo e una struttura molto resistente, ormai molto richiesto anche per il riscaldamento a pannelli: l’Olmo si abbina bene col riscaldamento a pannelli mentre altri legni tendono a deteriorarsi dopo soli tre o quattro anni. SONIA MARITAN – Qual è il vostro approccio al progetto? HELGA KLAMMER – Noi lavo-
riamo esclusivamente con lo schema KlimaHaus. SONIA MARITAN – Questo vi porta a realizzare anche produzioni di legno strutturale? HELGA KLAMMER – Preferiamo collaborare con i costruttori in zona, ma il nostro impegno è comunque molto articolato: scale, scalini, pavimenti e boiserie, a volte realizziamo arredi su misura, ma, anche limitandoci al prodotto scala, ognuna è diversa dall’altra. SONIA MARITAN – Come si svolge il cammino dei prodotti? HELMUT KLAMMER – Cominciamo con il legno grezzo, partendo dalle tavole di massiccio che vengono segate per realizzare delle strisce, queste strisce entrano nella Weinig Powermat 700 dove vengono piallate e portate a misura, cioè alla misura finita prevista per il pannello successivo: tutti i pezzi devono avere lo stesso identico spes-
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sore, pur avendo larghezze diverse. I pannelli standard sono tutti uguali, qui invece è possibile ottenere la massima resa dalle tavole grezze e avere poi gli elementi per comporre la scala in modo ottimizzato. Sull’impianto vengono prodotti i pannelli che vengono utilizzati successivamente per produrre sia gli scalini in legno per rivestire il cemento con un forte spessore, sia la battuta. Questo processo permette di selezionare la trama dei pannelli in modo di creare la consecutività esatta dei pezzi. Realizziamo pavimenti e scale prefinite in grado di rendere la naturalità del legno mantenendo i suoi disegni e le sue tessiture, con una grande ricercatezza nel risultato. STEPHAN KLAMMER – Il passaggio successivo è quello di applicare su ogni pezzo la colla
vinilica: prima si utilizzava uno strettoio manuale molto semplice, oggi si utilizza una pressa ad alta frequenza Profipress L 2500 di DimterLine che viene alimentata tramite un nastro: la pressa chiude e inizia a stringere creando però anche un campo di alta frequenza alla ricerca delle particelle d’acqua. Facendo vibrare gli atomi dell’acqua, le vibrazioni stesse creano calore e portano la colla a reticolare in due minuti e mezzo. La cosa bella è che il calore viene creato solo nell’acqua e non nel legno che altrimenti lavorerebbe e si deformerebbe. HELGA KLAMMER – Lavorando con questo centro di lavoro si ottiene un prodotto più qualitativo e preciso. ALBERT GRUMER – Un altro passaggio è quella della levigatura per spianare il pannello che può avere un leggero dislivello: la levigatrice è una Butfering che spiana il pannello e toglie la colla superflua, creando una superficie ideale per l’aggrappaggio della vernice. HELMUT KLAMMER – Noi lavoriamo, comunque, con un trattamento a olio per mantenere il legno il più naturale possibile e utilizzare una minor quantità di vernice, effettuiamo anche la spazzolatura per creare un prodotto non eccessivamente liscio che potrebbe nuocere alla sicurezza della scala.
In un ulteriore passaggio, i pannelli incollati passano su un centro di lavoro, il primo centro Holz-Her venduto otto anni fa a Eurodecor 2000, che ha richiesto un ingegno non indifferente per essere posizionato nel laboratorio, scavando una trincea per recuperare altezza e per poi
installare la macchina. Nel corso della visita in Eurodecor 2000 incontriamo per una combinazione anche il tecnico della Dimter (Gruppo Weinig) che si occupa di quella seconda fase di avviamento della produzione di cui parlavamo poco sopra, è interessante ascoltare il suo commento.
Powermat 700, un classico di Weinig dalle prestazioni eccezionali. Stephan Klamer alla “guida” di Profipress L 2500 HF Dimter Line. La pressa Profilpress L 2500 HF, potenzialità produttive sempre crescenti.
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L’alimentazione della pressa.
ALESSANDRO BASSO – La pressa ad alta frequenza è un mondo diverso che richiede specifiche competenze, noi tecnici lavoriamo sulle troncatrici Dimter, ma poi siamo in grado di operare su tutte le principali macchine Weinig, mettendo anche i clienti in condizioni di lavorare autonomamente. Le macchine vengono tutte personalizzate, non ce n’è una uguale all’altra!
SONIA MARITAN – Lo spazio che accoglie le tecnologie produttive è molto particolare, nonostante questo avete raggiunto una razionalizzazione maggiore del processo produttivo? HELGA KLAMMER – Stiamo cercando delle soluzioni per migliorare gli spazi operativi, soprattutto in funzione dei giovani che sono sempre molto attenti alle tecnologie.
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ALBERT GRUMER – Bisogna dire che, pur in una dimensione ridotta, c’è un’ottimizzazione molto efficace del processo produttivo. Il materiale arrivato, viene sottoposto a una prima lavorazione, poi si passa alla seconda lavorazione in sequenza logica, per cui anche in un contesto molto compatto i flussi produttivi sono gestiti al meglio. Si potrebbe automatizzare fino a un certo punto ma io per una tipologia produttiva come quella di Eurodecor 2000 a lotto 1 con una ricerca della massima qualità consiglierei sempre le isole di lavorazione e un’eventuale ulteriore automazione potrebbe trovar posto all’interno delle singole isole, per esempio con un dispositivo di ritorno pezzi o dei sistemi di carico a mezzo robot. SONIA MARITAN – Possiamo parlare di un artigianato tecnologico… STEPHAN KLAMMER – Il legno è un materiale di grande bellezza in sé ma la tecnologia ci permette di realizzare prodotti di estrema qualità. Le macchine aiutano la passione per il legno, liberando da una parte dalla fatica e dall’altra dall’impegno di calcolo e messa a punto: pensiamo anche alla caratteristica della pressa Dimter che, in base al programma lanciato, ci permette di lavorare su un’alta frequenza diversa, a seconda del legno che viene lavorato.
È sufficiente che l’operatore lanci il programma relativo al legno che sta lavorando (Abete, Larice, Faggio, Olmo e via dicendo) e la macchina si autoregola con l’alta frequenza maggiore o minore in base a questo dato, assieme ovviamente agli altri parametri di lavorazione. La macchina analizza, per esempio, anche quante fughe di colla ci sono, perché nei pannelli più grandi c’è meno colla e quindi meno acqua in rapporto al materiale. In base a questo dato alza o abbassa l’intensità dell’alta frequenza. Con questo sistema è garantito il minor utilizzo di colla, perché l’essiccazione avviene all’inizio di ogni ciclo, che può essere appli-
cato su questa macchina in automatico. In generale possiamo anche dire che il livello qualitativo del prodotto cresce in maniere accentuata, soprattutto la planarità del pannello è impeccabile. SONIA MARITAN – Un prodotto bellissimo che poi va conservato, però… HELGA KLAMMER – Ogni trequattro anni la natura del legno richiede un trattamento a olio che lo nutra e lo mantenga vivo. È anche un fattore ecologico. E, a proposito di cicli sostenibili, noi abbiamo abbastanza risorse di materiale per far funzionare tutto lo stabilimento, grazie a una brichettatrice e a un silos di grande capacità. Una realtà di cui l’Alto Adige ma
Il gruppo di lavoro: da sinistra a destra Stephan Klammer, Helga Klammer, Alessandro Basso, dell’assistenza Weinig, specialista delle tecnologie della linea Dimter, Helmut Klammer, Albert Grumer, amministratore delegato di Weinig-HolzHer Italia e Sonia Maritan.
anche tutta l’Italia è popolata, in cui, per completare il percorso della qualità anche la messa in opera del manufatto è seguita direttamente, ed è anche la ragione per cui in questa visita non era presente in azienda Andreas, fratello di Stephan, che ci auguriamo di incontrare in una prossima occasione. IL LEGNO_31
CONSORZIO VERO LEGNO_www.verolegno.it Il Consorzio Vero Legno, certificato TUV Made in Italy, è una piccola realtà che cerca di trovare soluzioni rispettose del nostro ambiente utilizzando regole e normative a salvaguardia dei territori e delle foreste, in cui confluiscono artigiani e aziende, eccellenze del made in Italy, mantenute con fatica a detrimento della crisi economica mondiale. La presenza di queste realtà che sanno lavorare il legno in modo ineguagliabile, ci pone in molti casi come punto di riferimento per gli operatori esteri che guardano a noi come esempio da replicare e seguire. Molte le iniziative dei nostri Soci volte a promuovere il legno coinvolgendo i giovani che rappresentano il nostro futuro e su cui è un dovere investire.
Ad esempio il connubio tra AHEC e la nota azienda che produce mobili di design in legno massello RIVA 1920 di Cantù, per citarne una tra le tantissime, che hanno collaborato per dar vita alla prima edizione del Design Award "A seat at the table" che darà visibilità a quattro talenti emergenti del design italiano e che vedranno prodotto un prototipo utilizzando una delle tre specie sostenibili di legno di latifoglia americana a scelta tra Quercia rossa, Ciliegio, Acero americani. Queste specie rappresentano il 40% della risorsa di legno di latifoglia americana che si rigenera naturalmente, e nonostante le loro sorprendenti prestazioni e qualità estetiche e ambientali, sono attualmente sottoutilizzate in Europa.
CONOSCERE LAVORARE ESSERE LEGNO MI È STATO CHIESTO DI UNIRE LE NOSTRE SINERGIE CON ALTRE ASSOCIAZIONI ED ENTI CHE FANNO PARTE DELL’INDOTTO LEGNO, ATTRAVERSO QUESTO PIANO DI COMUNICAZIONE DI ALTISSIMO VALORE CURATO DA SONIA MARITAN. ENTUSIASMO È IL TERMINE ADATTO CON CUI IL CONSORZIO VERO LEGNO ACCOGLIE QUESTA INIZIATIVA E NON MANCHEREMO DI TRASMETTERE I VALORI E LA PASSIONE CHE CERCHIAMO DI DIVULGARE E TRASMETTERE, A VOLTE ANCHE DI DIFENDERE, VERSO QUESTO MATERIALE UTILIZZATO DA SEMPRE DALL’UOMO E FONTE PREZIOSISSIMA PER LA STESSA VITA. 32_IL LEGNO_febbraio 2022_FINESTRA VERO LEGNO_a cura di Pamela Colombo
KNOWING HOW TO WORK AND BE WOOD I, was asked to combine our synergies with other Associations and Bodies that
are part of the wood industry, through this communication plan of the highest value curated by Sonia Maritan. Enthusiasm is the right term with which the Vero Legno Consortium welcomes this initiative and we will not fail to transmit the values and passion that we try to spread and transmit, sometimes even to defend, towards this material that has always been used by man and a very precious source for the same life. The Consorzio Vero Legno, TUV Made in Italy certified, is a small company that seeks to find solutions that respect our environment by using rules and regulations to safeguard the territories and forests, in which artisans and companies converge, made in Italy excellence, maintained with difficulty to the detriment of the world economic crisis. The presence of these realities that know how to work wood in an unparalleled way, places us in many cases as a reference point for foreign operators who look to us as an example to replicate and follow. Many of the initiatives of our members aimed at promoting wood by involving young people who represent our future and in whom it is a duty to invest. For example, the union between AHEC and the well-known company that produces design furniture in solid wood RIVA 1920 in Cantù, to name one among the many, who collaborated to give life to the first edition of the Design Award "A seat at the table" which it will give visibility to four emerging talents of Italian design and who will see a prototype produced using one of the three sustainable species of American hardwood chosen from Red Oak, Cherry, American Maple. These species represent 40% of America's naturally regenerating hardwood resource, and despite their amazing aesthetic and environmental performance and qualities, they are currently underutilized in Europe. And what better way to make the various wood species known than by directly involving students and engaging them with visits to our companies? As did RIVA MOBILI D’ARTE of Meda which with "YOUNG TALENT" opened its company to young schoolchildren showing the phases of wood processing up to the finished product. Many initiatives, a great desire to do it seriously and with a single goal: to enhance wood and to do this you need to know it.
E quale modo migliore per far conoscere le varie specie lignee, se non coinvolgendo direttamente anche gli studenti e impegnandoli con visite presso le nostre aziende? Come ha fatto
RIVA MOBILI D’ARTE di Meda che con “YOUNG TALENT” ha aperto la propria azienda a giovani scolaresche mostrando le fasi di lavorazione del legno fino ad arrivare al prodotto finito.
Tante iniziative, tanta voglia di fare con serietà e con un unico obiettivo: valorizzare il legno e per fare questo occorre conoscerlo.
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TRESJEL©_www.whiteoak.it/tresjel/
Tresjel è un progetto artistico internazionale, nato a gennaio 2022, come collezione di opere d’arte originali, a tema arboreo, per progetti esclusivi di interior design di lusso, per collezionisti e gallerie. Il nome Tresjel è stato creato utilizzando due parole norvegesi, 'tre' e 'sjel', che significano 'anima arborea, anamcrann (gaelico)', riferite al tema centrale della collezione: gli alberi.
TRESJEL©: TREEART COLLECTION
"QUANDO QUALCUNO, QUALCOSA, UN LUOGO, TI FA SENTIRE A TUO AGIO E PIÙ CONNESSO A TE STESSO, GENERANDO UN RECIPROCO SENSO DI RICONOSCIMENTO E DI APPARTENENZA, IN UN RARO STATO DI BEATITUDINE: QUESTA È LA BELLEZZA. QUANDO LA BELLEZZA RENDE POSSIBILE ESPANDERE TE STESSO, LA TUA AMBIZIONE E BRAMA DI ARMONIA UNIVERSALE: QUESTA È L'ARTE. LA BELLEZZA TI METTE IN ARMONIA CON TE STESSO. L'ARTE TI CONNETTE CON L'ARMONIA DELL'UNIVERSO. LA BELLEZZA È UN PROCESSO DALL'ESTERNO VERSO L'INTERNO, VERSO TE STESSO. L'ARTE TI RIPORTA FUORI, UNENDOTI AL RESTO". 34_IL LEGNO_febbraio 2022_ALBER’ARTE_di Thomas Allocca
TRESJEL©: TREEART COLLECTION "When someone, something, someplace, makes you feel comfortable and more connected to yourself, generating a mutual sense of recognition and belonging, a blessed state of bliss: that is Beauty. When beauty makes possible to expand yourself, your ambition and cravingness of universal harmony: that is Art. Beauty puts you in harmony with yourself. Art connects you with universe harmony. Beauty is a process from outside to inside, towards yourself. Art brings you again outside, joining yourself to the rest". Tresjel is an international art project, born in January 2022, as a TreeArt Collection of original artworks, for exclusive luxury interior design projects, for collectors and galleries. The name Tresjel has been created using two Norwegian words, 'tre' and 'sjel', meaning 'anima arborea (italian), anamcrann (gaelic), arboreal soul, tree soul', referred to the core subject of the collection: trees. Artworks join the Tresjel collection through contract of international exclusive sale. Artworks, join the Tresjel collection through contract of international exclusive sale. "I like to consider Science as the representation by default of Nature, and Art as its representation by excess. Science tells us of our limits. Art reminds us of the limitless need we have of beauty. Science gives us answers. Art is the mother of any question".
Le opere aderiscono alla collezione Tresjel tramite contratto, con diritto di vendita in esclusiva internazionale. «Mi piace considerare la scienza come la rappresentazione per difetto della natura e l'arte come la sua rappresentazione per eccesso. La scienza ci racconta dei nostri limiti. L'arte ci ricorda l’infinito bisogno che abbiamo di bellezza. La scienza ci fornisce le risposte. L'arte è la madre di tutte le domande». Thomas Allocca founder and director Sonja J. Sheasley vice-director tresjel@whiteoak.it - www.whiteoak.it/tresjel Testo e citazioni © Thomas Allocca. Foto © Tresjel by Thomas Allocca, opere di Giancarlo Iacomucci.
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VETRINA FORESTAZIONE E PRIMA LAVORAZIONE
COMPAGNIA DEL LEGNO_www.cdlegno.com Gli ultimi mesi del 2021 sono statti caratterizzati da una riduzione dei prezzi dovuti a una maggior disponibilità di materie prime principalmente dei produttori centro europei; ma da gennaio del c.a. il mercato ha visto una crescente domanda interna con una maggior richiesta soprattutto dei grandi consumatori quali produttori di CLT, KVH e travi lamellari portando a una forte spinta rialzista delle quotazioni che a differenza dell’anno scorso si è manifestata già nei primi mesi di quest’anno. Da dicembre 2021, infatti, i prezzi negli USA si sono rinforzati velocemente raggiungendo un picco di 1300 USD\TB i primi di gennaio 2022. Questo picco di prezzi, ci porta a pensare che la domanda negli Stati Uniti rimarrà forte e soste-
nuta mantenendo quindi quotazioni attrattive per i produttori europei per tutto il primo semestre 2022. I prezzi negli USA rimangono ancora influenzati dalla conferma dei dazi che gli USA hanno imposto al Canada anche per il 2022. Valutando le statistiche dei volumi importati dagli Stati Uniti nei primi 11 mesi del 2021 possiamo stimare che il volume totale esportato dall’Europa in America si attesta a 3,5 M di etri cubi, dato che risulta in aumento del 30% rispetto l’anno 2020. Il dato 2021 rimane comunque marginale rispetto alla produzione totale europea che si attesta sui 120 M di mc prodotti in Europa. Anche l’area MENA (Middle East - Nord Africa) sta continuando a
richiedere volumi seguendo la forte evoluzione di prezzo del mercato globale.
ANALISI DEI MERCATI INTERNAZIONALI ANALIZZANDO LE FONTI DI WOODSTAT, TIMBER ON LINE E WOOD FROM FINLAND, IL CHIEF SALES OFFICER E MEMBER OF BOARD PRESSO COMPAGNIA DEL LEGNO S.R.L. STEFANO GHINASSI ANCHE DOCENTE UNIVERSITARIO IN MATERIA DI TRASFORMAZIONI FORESTALI E DI FLUSSI INTERNAZIONALI DEI PRODOTTI FORESTALI − LAUREATO IN “SCIENZE E TECNOLOGIE DEL LEGNO” E ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA LIBERA PROFESSIONE DI PERITO INDUSTRIALE LAUREATO −, CI RESTITUISCE LA SUA FOTOGRAFIA PUNTUALE SULL’ANDAMENTO DEL MERCATO INTERNAZIONALE IN QUESTO MESE DI FEBBRAIO 2022. 36_IL LEGNO_febbraio 2022_“IL” BOLLETTINO _Stefano Ghinassi
dal 1922
Mentre attualmente il mercato cinese segna timidi segnali di ripresa, questo dovuto principalmente alle festività del Capodanno Cinese. La domanda infatti è prevista in crescita già da inizio marzo.
APPROVVIGIONAMENTO TRONCHI
La forte domanda di tondo da parte di tutti i produttori sta spingendo i forestali statali e
privati centro europei a richiedere quotazioni in continuo aumento. In Centro Europa inoltre evidenziamo la tendenza di forte riduzione di tronchi bostricati, con maggior disponibilità di tondame fresco e di qualità (ma con prezzo elevato). Nei paesi dell’est Europa le aste statali hanno raggiunto quotazioni ai massimi storici. In Nord Europa invece il costo del tondame è aumentato sempre con valori moderati.
LOGISTICA E COSTI ENERGETICI
Da non trascurare invece, sono le difficoltà logistiche che attualmente affliggono tutto il sistema globale di movimentazione dei prodotti che vedono aumenti di trasporti stimati nel 10-15% rispetto all’anno precedente. L’energia infine sta influenzando i costi di produzione di tutta la filiera e spingerà le quotazioni delle materie prime verso l’alto.
ANALYSIS OF INTERNATIONAL MARKETS Analyzing, the sources of WoodStat, Timber online and Wood from Finland, the Chief Sales Officer and
Member of Board at Compagnia del legno s.r.l. Stefano Ghinassi, also a university lecturer in the field of forest transformation and international flows of forest products – graduated in "Wood Sciences and Technologies" and licensed to practice as a graduate industrial expert -, gives us back his accurate photograph on the progress of the international market in this month of February 2022.
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VETRINA FORESTAZIONE E PRIMA LAVORAZIONE
FAL DI BRUGNARA E CHISTÈ_www.fal.tn.it Il Trentino è una terra dagli incantevoli scenari naturali. Ogni vallata ha la sua storia, i suoi usi, i suoi dialetti, le sue caratteristiche ambientali. Ma nonostante le differenze siano molte da valle a valle, il fattore comune rimane il rispetto e la salvaguardia della propria terra. Una regione in grado di offrire ai suoi visitatori un ventaglio di opportunità turistiche ampissimo e di qualità. Una coltivazione rispettosa della terra, un’edilizia consapevole e quanto più possibile a basso impatto ambientale, dove l’utilizzo e la cultura del legno sono fortemente sentiti. Momenti di difficoltà e momenti di ripresa hanno attraversato questo territorio negli ultimi anni. L’8 novembre 2021 è terminato lo stato di emergenza connesso alla tempesta “Vaia”. Una tragedia che ha colpito in maniera potente e silenziosa il territorio trentino, nella quale più di 42 milioni di alberi sono stati abbattuti dalla tempesta. Eventi ambientali e la successiva situazione pandemica, hanno messo a dura prova persone e aziende. Ora una timida ripresa,
incalzata anche dall’incentivo Superbonus al 110%, ha dato vita ad un aumento considerevole delle richieste di ristrutturazioni e adeguamenti sismici. FAL, azienda leader del settore del legno e punto di riferimento nella fornitura di legname per l'edilizia, al raggiungimento dei
suoi 60 anni di attività, è consapevole del sacrificio fatto sino ad ora ed è pronta a proiettarsi verso il futuro. Un importante traguardo e una grande soddisfazione per la ditta trentina che ogni anno conta oltre 20.000 metri cubi di legname venduto.
IL TRENTINO E IL SUO LEGNO TRENTINO, DA VAIA AL SUPERBONUS. QUANDO UNA FILIERA DEL LEGNO FORTE SIGNIFICA BENESSERE PER IL PROPRIO TERRITORIO. 38_IL LEGNO_febbraio 2022_AZIENDE
«Il 2021 è stato difficile per tutti, sia umanamente che lavorativamente parlando, per questo motivo celebrare oggi i 60 anni di attività è un grande orgoglio» ci racconta l’amministratore delegato Luca Brugnara. Fal nasce nel 1962 come centro taglio all'avanguardia diventando in breve tempo il punto di riferimento in regione, per imprese e carpentieri del nostro territorio. Un’azienda che si è negli anni ammodernata, offrendo un servizio sempre più completo che affiancasse imprese e carpentieri dalla fase del rilievo, alla progettazione, alla consegna dei materiali direttamente in cantiere. Uno staff di sei tecnici è a completa disposizione dei committenti, mettendo a disposizione esperienza e professionalità e lavorando con loro “spalla a spalla”. L’introduzione nel 2020 del nuovo Centro taglio Hundegger K2-Industry 5 ASSI macchinario leader nel settore del taglio
computerizzato industriale, ha di certo innalzato il livello di qualità della produzione, generando un significativo aumento dell’attività produttiva. In aggiunta, una nuova Linea di finitura automatizzata con levigatrice e impregnatrice per travi e perline, che ha permesso di completare il processo di ammodernamento dell’azienda. Oltre alla fornitura di legname per la realizzazione di tetti e sopraelevazioni, FAL si è occupata di importanti progetti nel settore ricettivo, fornendo ingenti moli di materiale per la realizzazione di strutture alberghiere in regione e non solo. La realizzazione del Chambres d'hotes "Firnelicht" a Gressoney Saint Jean, in Valle D’Aosta è una struttura di nuova costruzione ai piedi del Monte Rosa, ha visto la consegna del materiale direttamente in cantiere a Gressoney-Saint-Jean in Valle d'Aosta orientale. Una splendida realizzazione con anima in Xlam, legno e pietra, dotata di sei ca-
mere, area ristorazione e centro wellness. Il Camping Essenza Alpina è invece un esempio di fornitura finalizzata ad una struttura ricettiva in Folgaria. Il Camping, che sarà a breve aperto al pubblico è costituito da una struttura principale, un’area polivalente ed un centro wellness. Una consegna in quota è invece stata necessaria per la ristrutturazione del Rifugio Brentei, nelle Dolomiti di Brenta, a 2.182 metri. Per il progetto d’ampliamento son stati impiegati 115 metri cubi di legname tagliato, lavorato e consegnato in quota grazie all'ausilio della società Lagorair s.r.l., che ha effettuato oltre 800 rotazioni in quota. Progetti importanti che implicano una conoscenza profonda del prodotto e dei campi di applicazione, al fine di valorizzare al massimo la materia prima e dar vita a costruzioni dalle elevate prestazioni e perfettamente integrate nell’ambiente che le circonda.
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FAL DI BRUGNARA E CHISTÈ_www.fal.tn.it
TRENTINO AND ITS WOOD Trentino is a land of enchanting natural scenery. Each
valley has its history, its uses, its dialects, its environmental characteristics. But although the differences are many from valley to valley, the common factor remains the respect and protection of one's land. A region able to offer its visitors a very wide and quality range of tourist opportunities. A cultivation that respects the earth, a conscious construction and as much as possible with a low environmental impact, where the use and culture of wood are strongly felt. Moments of difficulty and moments of recovery have crossed this territory in recent years. On November 8, 2021, the state of emergency connected to the "Vaia" storm ended. A tragedy that hit the Trentino region in a powerful and silent way, in which more than 42 million trees were cut down by the storm. Environmental events and the subsequent pandemic situation put a strain on people and companies. Now a timid recovery, also pressured by the 110% Superbonus incentive, has given rise to a considerable increase in requests for renovations and seismic adjustments. FAL, a leading company in the wood sec-
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tor and a reference point in the supply of timber for construction, is aware of the sacrifice made so far and is ready to project itself towards the future upon reaching its 60 years of activity. An important milestone and a great satisfaction for the Trentino company which annually counts over 20,000 cubic meters of timber sold. "2021 was difficult for everyone, both humanly and professionally speaking, for this reason celebrating 60 years of business today is a great pride", CEO Luca Brugnara tells us. Fal was founded in 1962 as a cutting-edge cutting center, quickly becoming the reference point in the region for companies and carpenters in our area. A company that has been modernized over the years, offering an increasingly complete service that supports companies and carpenters from the survey phase, to design, to the delivery of materials directly to the construction site. A staff of six technicians is at the complete disposal of clients, providing experience and professionalism and working with them "shoulder to shoulder". The introduction in 2020 of the new Hundegger K2Industry 5 AXIS cutting center, a leading machine in the industrial computerized cutting sector, has certainly raised the level of production quality, generating
a significant increase in production activity. In addition, a new automated finishing line with sanding and impregnating machine for beams and beads, which made it possible to complete the company's modernization process. In addition to the supply of timber for the construction of roofs and elevations, Fal has been involved in important projects in the hospitality sector, supplying huge quantities of material for the construction of hotels in the region and beyond. The construction of the Chambres d'hotes "Firnelicht" in Gressoney Saint Jean, in the Aosta Valley is a newly built structure at the foot of Monte Rosa, which saw the delivery of the material directly to the construction site in Gressoney-Saint-Jean in the Valle d'Aosta. A splendid creation with a core in Xlam, wood and stone, equipped with six rooms, a restaurant area and a wellness center. Camping Essenza Alpina, on the other hand, is an example of supply aimed at an accommodation facility in Folgaria. The campsite, which will shortly be open to the public, consists of a main structure, a multipurpose area and a wellness center. A delivery at high altitude was instead necessary for the renovation of the Brentei Refuge, in the Brenta Dolomites, at 2,182 meters. For the expansion project, 115 cubic meters of timber were used, cut, processed
and delivered at high altitude thanks to the help of the company Lagorair s.r.l, which carried out over 800 rotations at high altitude. Important projects that involve in-depth knowledge of the product and fields of application, in order to make the most of the raw material and create high-performance buildings that are perfectly integrated into the surrounding environment. In alto da sinistra a destra: Chambres d’hotes “Firnlicht”, fornitura FAL, Impresa 1218 s.r.l.. Camping Essenza Alpina fornitura FAL, Impresa Bailoni Marco & C. s.n.c.. Rifugio Brentei fornitura FAL, Impresa Legno House Trentino s.r.l..
IL LEGNO_41
VETRINA FORESTAZIONE E PRIMA LAVORAZIONE
FSC ITALIA_www.fsc-italia.it Il nuovo rapporto, pubblicato sulla base dei dati raccolti dal database del Forest Stewardship Council (FSC) Italia fino al 31 Dicembre 2021, fotografa una situazione in forte crescita della certificazione nel mercato, sostenuta da un rinnovato slancio della parte forestale che si estende e investe nella valorizzazione dei servizi ecosistemici. L’auspicio del direttore di FSC Italia, Diego Florian, è così sintetizzato: «Da una maggiore interazione tra operatori di mercato e gestori forestali il futuro sostenibile del nostro Paese».
FORESTE CERTIFICATE E SERVIZI ECOSISTEMICI
75.213,99 sono gli ettari attualmente certificati secondo gli standard FSC in Italia, con un tasso di crescita rispetto al 2020
che sfiora il 10% e tra i più alti degli ultimi 3 anni. Un’accelerazione data dal contributo non solo di medio-grandi proprietà pubbliche (tra queste, il Comune di Lariano – 585,54 ettari e il Parco Regionale del Matese – 971,24 ettari) ma anche di medio-piccole realtà private come il bosco misto a sughera di
Gianna Masu a Tempio Pausania (27,92 ettari) o le sugherete della Società Agricola Limbara s.r.l. (99,3 ettari) e di Pianos (151,1 ettari), entrambe in provincia di Sassari. «Accanto a realtà forestali più tradizionali, nel 2021 si è assistito a un forte interesse per la certificazione FSC da parte di realtà
CERTIFICAZIONE FSC® IN ITALIA: IL REPORT 2021 42_IL LEGNO_febbraio 2022_OSSEVATORIO FSC ITALIA_a cura di FSC Italia
FSC CERTIFICATION IN ITALY: THE 2021 REPORT The new report, published on the basis of data collected from the database of the Forest Stewardship Coun-
cil (FSC) Italy until 31 December 2021, photographs a situation in strong growth of certification in the market, supported by a renewed impetus of the forestry part that extends and invests in the enhancement of ecosystem services. The hope of the director of FSC Italy, Diego Florian, is summarized as follows: "The sustainable future of our country is based on greater interaction between market operators and forest managers".
coinvolte nella sughericoltura, che possono contribuire a rendere più sostenibile non solo il settore vinicolo, ma anche quelli della moda e della bioedilizia con pannelli e prodotti per la coibentazione» conferma il Direttore di FSC Italia, Diego Florian. La valorizzazione dei servizi ecosistemici si riconferma l’asset fondamentale per le realtà forestali già certificate FSC che vogliano attirare potenziali investitori o semplicemente promuovere gli impatti della gestione forestale responsabile su fattori come acqua, suolo, biodiversità, stock di CO2 o funzioni turistico-ricreative e culturali:
l’Italia è stato il primo Paese al mondo, nel 2018, a certificare questi impatti sulle aree gestite dal Gruppo Waldplus, a cui nel tempo si sono aggiunte le esperienze dell’Azienda Agricola Rosa Anna e Rosa Luigia, dell’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia (ERSAF), dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, dell’Azienda Agricola Maria Luisa Rosseghini e della Magnifica Comunità di Fiemme. Nel 2021 altre 3 realtà hanno fatto ricorso a questa procedura: AGRIS Sardegna, Partecipanza dei Boschi di Trino e la già citata Gianna Masu.
LA FILIERA FSC
Al 31 Dicembre 2021 sono 3.178 i certificati di Catena di Custodia (CoC) attivi sul territorio nazionale, per un totale di oltre 4.000 siti produttivi coinvolti e una crescita del 12.2% che si aggiunge a quella di poco inferiore dei due anni precedenti (10%). Numeri davvero positivi, che confermano il sempre maggiore affidamento che le aziende e i consumatori ripongono sulle certificazioni indipendenti e di parte terza come FSC, e sulle relative filiere di produzione: FSC risulta essere infatti il marchio di certificazione forestale più conosciuto, con una brand awarenss del 70% che rispetto al 2017 è cresciuta di ben 10 punti percentuali (Fonte: Ricerca Globescan sul marchio FSC, 2021). «L’andamento delle certificazioni FSC conferma un trend consolidato, che ha ricevuto negli ultimi anni una accelerazione molto forte» prosegue Florian «Siamo sempre più consci degli impatti che sfruttamento e impoverimento delle risorse naturali hanno sugli ecosistemi stessi e, a ricaduta, sulle nostre vite. Per questo vengono richieste soluzioni praticabili, sicure e affidabili a problemi come la deforestaIL LEGNO_43
FSC ITALIA_www.fsc-italia.it
zione e la crisi climatica; a buona ragione, la certificazione del Forest Stewardship Council è tra esse». I settori con i maggiori incrementi si riconfermano quello del packaging (1.210 certificazioni totali, +17% sul dato 2020 e 176 nuove certificazioni); dell’arredamento per interni ed esterni (608 certificazioni totali, con un +14% rispetto al 2020 e un record di 99 nuove certificazioni nel 2021) con le recenti certificazioni di due importanti realtà del mercato italiano: Boffi s.p.a. e Scavolini s.p.a.. Molto seguito ha avuto anche l’iniziativa FSC Furniture Awards 2021, concorso europeo per premiare le aziende del settore più virtuose, che ha visto ben 5 aziende italiane vincere su diverse categorie e premi speciali (su un totale di 11 premi assegnati). Per quanto riguarda il tessile infine, sono 130 certificazioni totali (+39,7% e un incremento di 37 unità rispetto all’anno pre-
cedente): tra queste, la certificazione della Owenscorp Italia s.p.a., manifattura del brand di moda Rick Owens.
UN MARCHIO CREDIBILE E SEMPRE PIÙ APPREZZATO
Nel 2021 sono state 111 le aziende che hanno usufruito della licenza a scopo promozionale dei marchi FSC tramite il
44_IL LEGNO_febbraio 2022_OSSEVATORIO FSC ITALIA
Promotional License Agreement (PLA), con 28 nuovi contratti siglati e un incremento a valore del 44% rispetto all’anno precedente. Tra i settori maggiormente attivi si conferma l’agroalimentare con nuovi partner come Italia Zuccheri, La Linea Verde (con il brand Dimmi di Sì), Grandi Salumifici Italiani (con i brand Casa Modena e Parmareggio), Compagnia Surgelati Italiana (con il brand Capitan Findus), Germinal Italia, Da Re; i retailer (fra i quali Alì Supermercati, Luisa Via Roma, Unes Maxi, Eurospin), seguiti dalla cosmesi e dal settore parafarmaceutico (con alcune realtà come Istituto Ganassini, Prodeco Pharma, Antica Erboristeria, Pupa, L’Erbolario, Biofficina Toscana, Bios Line); gli studi di consulenza e altre ONG (Associazione Forestale di Pianura, Demetra onlus, Legambiente, Terra!, AIEL). Da segnalare inoltre un incre-
Fotografia di Giulia Grotto.
mento delle relazioni con il settore fashion, che ha visto alcune rinomate aziende, tra cui Diesel e Diadora, entrare a far parte dei licenziatari dei marchi FSC. Si conferma infine la crescita dell'interesse delle aziende a sostenere aree forestali certificate FSC, grazie agli investimenti sui Servizi Ecosistemici (come hanno fatto Sgambaro, Levico Acque, Miko, Barilla).
FSC NEL MONDO
Sono poco più di 230 milioni gli ettari di foresta certificata FSC nel mondo, in aumento di quasi 9 milioni rispetto al 2020; tra le aree con maggior estensione di foreste certificate troviamo la Russia (61.871.859 ha), il Canada (50.296.794 ha), la Svezia (19.693.008 ha) e gli Stati Uniti (14.603.322); nel continente europeo, oltre alla già citata Svezia, spiccano la Polonia (6.628.735), la Romania (2.849.347) e la Bulgaria (2.375.606), per un totale di 56.364.438 ettari, pari a un terzo dell’intera copertura forestale europea. Sono 1.810 i gestori, i proprietari e gli operatori forestali certificati nel mondo (+4%), suddivisi in 82 Paesi. Europa e Russia detengono il maggior numero di certificati di questo tipo, rispettivamente 442 e 455, molti dei quali rappresentati da gruppi di gestione che includono al loro interno numerosi aderenti. Sono 30 inoltre le aree verificate in 12 Paesi secondo la procedura per i servizi ecosistemici.
Guardando al lato della filiera dei prodotti forestali, il numero dei certificati di Catena di Custodia sale a 50.185 (+12%) distribuiti in quasi 140 Paesi. Poco meno della metà di questi certificati (21.895) è registrato in Europa, confermando il ruolo di
leadership nell’importazione e trasformazione di prodotti a base legnosa del Vecchio Continente. L’Italia rimane saldamente al primo posto dei Paesi EU per numero di certificati CoC, seguita da Polonia, Germania e UK.
IL LEGNO_45
VETRINA FORESTAZIONE E PRIMA LAVORAZIONE
FEDERLEGNO-ARREDO_www.federlegnoarredo.it Uno dei temi che più urgentemente andrebbero affrontati nel quadro del sistema forestale italiano è quello dell’enorme disponibilità di risorse forestali del nostro Paese e delle difficoltà di metterle a profitto in un contesto geografico, orografico e di struttura della proprietà confuso, intricato e troppo debolmente. Nell’estate del 2021, Federlegno-Arredo ha affrontato questo tema oltre il giusto e completo quadro informativo andando ad avanzare e a patrocinare proposte concrete per uscire dalle secche che mantengono il nostro patrimonio forestale in un deplorevole stato di sottoutilizzo. Qui di seguito riportiamo alcuni interventi particolarmente significativi.
IL QUADRO DEL BOSCO ITALIANO
Marco Vidoni, consigliere delegato del Gruppo Prime Lavorazioni, traccia un profilo della situazione delle foreste italiane: il bosco italiano occupa il trenta per cento del territorio nazionale per una superficie di oltre dieci milioni di ettari. Nel suo insieme, il 63,5 per cento di questa superficie forestale è di proprietà privata,
generando un problema di polverizzazione dei soggetti, mentre il 32,4 per cento è di proprietà pubblica. La viabilità forestale è un elemento indispensabile per avviare delle attività selvicolturali, la realizzazione di questo strumento è legata alle attività di pianificazione del territorio. Molto è stato fatto a livello legislativo ma nove regioni non riportano nei loro regolamenti neppure la definizione di viabilità: essa viene citata all’interno di un documento normativo, senza questa definizione. Latifoglie come leccio e sughera, querce, castagno, faggio, resinose come pino, abete, larice, assieme a macchia alta, brughiere e cespuglieti, macchia bassa e garrighe vanno a comporre un paesaggio boschivo vario e articolato. Il legno viene utilizzato per la combustione,
come tondame da sega, da trancia o compensato, legno per traverse ferroviarie, legname per travame asciato legname per pasta e pannellI, paleria grossa e minuta e altri assortimenti da lavoro fino a raggiungere un totale di 8.224.000 metri cubi, di cui 1.497.000 da latifoglie e 6.728.000 da resinose. Assolegno e Conlegno negli ultimi cinque anni hanno investito più di 250k nella caratterizzazione delle specie nazionali e nell’attivazione di Valutazioni Tecniche Europee. L’Italia, attraverso l’attività normativa dell’Associazione, è la prima in Europa per la definizione di tre ETA: perlinato strutturale (46 imprese), uso Fiume di castagno (34 imprese), Uso Fiume e Trieste di abete e larice (sette imprese). In CNR IBE, n collaborazione con Assolegno e Conlegno, ha presentato all’ultima riunione del CEN tre report dedicati alla valorizzazione fisico-meccanica delle specie legnose italiane. A livello comunitario sono state riviste le seguenti assegnazioni (marcatura CE per lo spigolo vivo): abete rosso misto ad abete bianco (WPCA), S2 in C24 3 S1 in C30, douglasia (PSMN), S2&better in C24, castagno (CSST)s in D24 o C30.
POTENZIALITÀ E INIZIATIVE FEDERLEGNO-ARREDO INTERVIENE SU UN TEMA DI ESTREMO INTERESSE. 46_IL LEGNO_febbraio 2022_SCENARI_di Pietro Ferrari
POTENTIAL AND INITIATIVES One of the issues that should be tackled most urgently in the context of the Italian forest system is that of
the enormous availability of forest resources in our country and the difficulties of making use of them in a confused, intricate and too weakly by orographic reasons and property structure context. In the summer of 2021, Federlegno-Arredo tackled this issue beyond the correct and complete information framework by advancing and sponsoring concrete proposals to get out of the shallows that keep our forest heritage in a deplorable state of underutilization.
Sono stati inoltre rimossi i limiti dimensionali previsti nella UNI EN 1912:2012 per la douglasia e per il castagno. Da un punto di vista ingegneristico e prestazionale, quindi, le specie nazionali si equivalgono a quelle del centro Europa, ma l’attività di Assolegno non si ferma qui: è necessario attivare nuove filiere, come quella legata al faggio. È stato, inoltre, commissionato al CNR IBE un rapporto di prova dedicato a definire i valori meccanici e le regole di classificazione per la produzione di elementi in legno massiccio. Successivamente a tale report e tramite confronto in CdP di Associazione potranno essere portate all’attenzione delle imprese associate attività di valutazione tecnica europea per la produzione di GLT/CLT in faggio. Le potenzialità del faggio sono notevoli: in primo luogo si segnala la sua reperibilità lungo tutta la fascia appenninica e subalpina, il legno è meno soggetto a pressioni commerciali come è il caso dell’abete e di altre conifere, tecnicamente se ne segnala la facilità d’incollaggio, le buone rese nel processo di selezione del materiale con metodi a vista.
I primi risultati della sperimentazione si sono concretizzati in una prima categoria attribuibile a un D45 e in una seconda categoria attribuibile a un D24.
LA BORSA ITALIANA DEL LEGNO
Angelo Luigi Marchetti, presidente di Assolegno, traccia il profilo dell’economia del bosco: il settore forestale contribuisce per lo 0,08 per cento all’economia nazionale, attualmente il prelievo del legname non supera il quindici per cento del tasso di crescita annuo, mentre il tasso medio europeo è del sessanta per cento, la pianificazione forestale di dettaglio non interessa più del 18 per cento della superficie, attualmente l’ottanta per cento del legname utilizzato in edilizia viene importato dall’estero e le nostre imprese sono testimoni passivi
del caroprezzi, la polverizzazione è la caratteristica della proprietà forestale. La crescita annua dei soprassuoli boschivi nazionali può rappresentare il settanta per cento del fabbisogno annuo di tondo e segati di conifere e il trenta per cento del fabbisogno annuo di tondo e segati di latifoglie. Le imprese forestali operanti sul territorio italiano sono circa 20mila, di queste il novanta per cento conta solo un addetto. La struttura del settore riflette la pianificazione forestale, la mancanza di un’attività selvicolturale e la difficoltà di accesso ai soprassuoli boschivi. La produzione nel settore delle prime lavorazioni del legno è realizzata da oltre 2.300 aziende in prevalenza di piccole dimensioni che impiegano nel complesso 7.801 addetti con un giro d’affari totale di 1.100 milioni di euro. Tranne in alcune zone come la Valtellina e le provincie autonome di Trento e Bolzano, gli investimenti in tecnologia sono limitati e si sconta la scarsità di impianti di essiccazione. In alto a sinistra: Marco Vidoni. A sinistra: Angelo Luigi Marchetti.
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FEDERLEGNO-ARREDO_www.federlegnoarredo.it Un progetto che può portare giovamento al settore è quello della Borsa Italiana del Legno, un market place di incontro di domanda e offerta, un soggetto privilegiato nazionale per un dialogo costruttivo con i distretti del legno (cluster provinciali o regionali) e un centro di competenza per normativa, legislazione e attività di R&D
FOREST SHARING
È Yamuna Giambastiani, socio fondatore di Bluebiloba, a presentare in questo contesto Forest Sharing, una piattaforma al servizio delle imprese. L’iniziativa di Forest Sharing prende le mosse nel 2015, si evolve nel 2017 dal concetto di prodotto a un concetto di servizio di economia condivisa, basata su una piattaforma informatica, vede negli anni dal 2018 al 2020 il suo sviluppo concettuale e informatico e parte nel 2021 con il rilascio online e la campagna marketing. Forest Sharing parte dalla constatazione che il settanta per cento dei boschi italiani è di proprietà privata per un totale di 11
In alto: Yamuna Giambastiani.
milioni di ettari, equivalenti al 36,4 per cento della superficie nazionale e in costante aumento. Il prelievo annuale è tra il 18 e il 37 per cento del solo incremento; le proprietà sono piccole, inferiori ai dieci ettari e soltanto il 15 per cento di esse è gestito in maniera attiva. Parte anche dalla constatazione che il nostro Paese è tra i primi importatori di legno al mondo per un ottanta per cento del proprio fabbisogno. Altri fattori negativi sono la totale incompetenza di molti proprietari forestali e il fatto che spesso essi risiedono lontano dai propri terreni. Forest Sharing è la prima piattaforma che si prende cura delle piccole proprietà forestali. Il modello tradizionale si basa sull’estrazione delle risorse: il valore viene creato dal prodotto o dai servizi. Il modello è indifferente al fatto che consumatori e lavoratori siano isolati e il valore sia derivato indipendentemente dall’interazione. Il concetto di platform invece non è basato sull’estrazione: il valore viene creato dagli utenti
48_IL LEGNO_febbraio 2022_SCENARI
che condividono contenuti in una rete online, dando loro il potere sulla tecnologia per comunicare. Da queste premesse una sharing platform consapevolmente non è basata sull’estrazione delle risorse ma piuttosto sulla facilitazione dello scambio di risorse: il valore è creato da parte dei consumatori e grazie agli utenti e ai lavoratori che mettono in condivisione le proprie risorse, come attori di una rete. Forest Sharing collega gli utenti tra loro con i responsabili dei prodotti/servizi al fine di massimizzare i ricavi in un’ottica di networking. La vision che è sta alla base di Forest Sharing è quella di valorizzare i boschi per creare una filiera corta e virtuosa, diffondere una cultura forestale e promuovere i processi della sharing economy. Il percorso è semplice e diretto: i proprietari di bosco si iscrivono su Forest Sharing, la piattaforma accorpa le superfici forestali e individua i nu-
clei di proprietari limitrofi, in base alla volontà del proprietario e alle vocazioni dei boschi sviluppa piani di gestione dinamici e integrati. Il piano di gestione comprende le proprietà dei diversi utenti, viene sviluppato in modo da valorizzare le funzionalità dei boschi e, in riferimento, alle specifiche caratteristiche. In base alle modalità di gestione si possono ricavare benefici economici e ambientali i quali spettano al proprietario. Le risorse necessarie per l’attuazione dei piani vengono ricavate dalla gestione integrata (il bosco che sostiene il bosco, reinvestendo parte dei ricavi economici ottenuti), oppure attraverso finanziamenti pubblici o privati. Forest Sharing si fa carico di organizzare il piano di gestione, delle fasi tecniche e di tutti gli autori coinvolti, trattenendo una percentuale dai ricavi prodotti, solo dopo il loro ottenimento. Per le aziende, Forest Sharing si propone di creare un network che sia centro di competenze e servizi specialistici sulla selvicoltura e sulla gestione forestale, di valorizzare le proprietà forestali promuovendo una gestione forestale sostenibile e, infine, proporre e rispondere a richieste di mercato con servizi integrati tra più imprese. Gli obiettivi di Forest Sharing nel prossimo futuro sono l’implementazione nella piattaforma di strumenti utili al monitoraggio forestale e la bacheca interattiva dei proprietari, la creazione di network locali di aziende, persone e associazioni che vogliono collaborare a questo percorso, l’inizio dei pormi progetti di aggregazione e valorizzazione, la progettazione europea per l’innovazione (PER), il coinvolgimento degli enri pubblici per la gestione dei terreni silenti.
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VETRINA FORESTAZIONE E PRIMA LAVORAZIONE
EUMABOIS_www.eumabois.eu Il 5 novembre 2021 si è tenuta l’Assemblea Generale di Eumabois, la Federazione europea delle Associazioni nazionali dedicate al comparto della tecnologia per la lavorazione del legno. Dopo l’edizione online dello scorso anno, i delegati e i membri del Consiglio direttivo si sono riuniti nuovamente in presenza a Vienna, ospiti dell'associazione austriaca FMTI, insieme al presidente di Eumabois, Jürgen Köppel e al vicepresidente, Luigi De Vito. Il tema di apertura ha riguardato il quadro internazionale dell'industria della lavorazione del legno che sta mostrando una ripresa rapida con dati molto positivi, nonostante l’aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime che influenza anche lo stesso settore. La previsione è di un tasso di crescita sostenuto nel medio termine, al traino di una domanda globale elevata e a riprova della buona resilienza del settore in risposta
Nella foto, il Consiglio direttivo di Eumabois da destra: Mr. Mustafa Erol (Member - Turkey), Mr. Luigi De Vito (Eumabois Vice-President and SCM wood division Director); Mr. Juergen Koeppel (Eumabois President and Leitz CEO), Wolfgang Rohner (Member - Austria), Samuel Haenni (Member – Switzerland).
alla crisi innescata dal Coronavirus. I grandi trend del momento, come la digitalizzazione e l'automazione industriale, nonché una crescente domanda di mobili e cucine per la casa, stimolata dalle restrizioni sugli spostamenti, stanno avendo un importante impatto sull’industria della
lavorazione del legno. Guardando al network fieristico di Eumabois 2021, si è assistito a una cancellazione della maggior parte delle esposizioni programmate nella prima parte dell’anno. Un fitto calendario fieristico è invece atteso per la seconda parte del 2022 con due
ASSEMBLEA GENERALE EUMABOIS 2021
UNA RIPARTENZA DI SUCCESSO DOPO LA PANDEMIA, QUELLA DELL’INDUSTRIA DELLA TECNOLOGIA PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO, COME È EMERSO LO SCORSO 5 NOVEMBRE 2021 DURANTE L’ASSEMBLEA GENERALE DI EUMABOIS. SECONDO IL PRESIDENTE DELL’EUROPEAN FEDERATION OF WOODWORKING MACHINERY MANUFACTURERS JÜRGEN KÖPPEL IL COMUNE APPROCCIO EUROPEO RAPPRESENTA UNO DEI PILASTRI FONDAMENTALI PER LA CRESCITA DEL MERCATO IN QUESTO SETTORE. 50_IL LEGNO_febbraio 2022_LA VOCE DI EUMABOIS_di Maddalena Goi
GENERAL ASSEMBLY Eumabois, the European Federation of woodworking machinery and tools manufacturer, held its annual
General Assembly on November 5 , 2021. After substituting the onsite event with Eumabois first “Digital General Assembly” in 2020, the delegates and board members gathered again in presence in Vienna, hosted by the Austrian association FMTI, together with Eumabois president, Jürgen Köppel and the vice president, Luigi De Vito. The opening topic was the general outlook on the woodworking industry which has been showing a rapid and very positive recovery. The figures, despite the fact that also the woodworking industry suffers from high material costs and lack of raw material, indicate a sustained growth rate in the mid-term. The global demand remains high, as evidence of the good resilience of the sector in response to the crisis triggered by the Coronavirus. Mega-trends such as digitalization and industrial automation, as well as a growing demand for home furniture and kitchens, stimulated by travel restrictions and the cocooning effect, are driving the woodworking industry, too. Looking at the Eumabois Exhibition Network 2021, most of the shows have been canceled. On the other hand, a full calendar of trade fairs is planned for 2022 with two top exhibitions events: HolzHandwerk in Nuremberg in March and Xylexpo in Milan with a new date in October. The positive signals coming from the exhibition sector are an important step towards the normality confirming the value and relevance of face-to-face events. The meeting in Vienna was also used to officially launch the new Eumabois website with completely renewed and modern graphics. There were also important news on the technical projects side: OPCUA (Open Platform Communication Unified Architecture) got the marketing name “IZY”, which has been officially presented to the market during the LIGNA.Innovation Network on September 27 , 2021. At the end of the Assembly, the president Jürgen Köppel expressed his sincere thanks to the hosting association FMTI and to all the present national associations, stating: “...I firmly believe that one of the key pillars for the growth of our industry is our joint European approach”. The next Eumabois General Assembly will be held on 22nd-23rd of September 2022 in the city of Krakow, Poland.
eventi espositivi di punta: HolzHandwerk a Norimberga e Xylexpo a Milano con la nuova data di ottobre. Gli attuali segnali positivi provenienti dal settore fieristico rappresentano un importante passo verso la normalità, confermando il valore e la rilevanza degli eventi in presenza. L'incontro annuale a Vienna è stata anche l’occasione per ufficializzare il lancio online del nuovo sito Eumabois con una
grafica completamente rinnovata e moderna. Novità importanti anche sul fronte dei progetti tecnici: OPCUA, (Open Platform Communication Unified Architecture), presentato al pubblico sotto il nome di “IZY”, durante Ligna Innovation Network, il 27 settembre 2021. Al termine dell’Assemblea, il presidente Jürgen Köppel ha espresso i suoi sinceri ringraziamenti all'associazione ospitante e a tutte le associazioni nazionali
presenti, dichiarando, tra l’altro: «…credo fermamente che uno dei pilastri fondamentali per la crescita della nostra industria sia il nostro comune approccio europeo». La prossima Assemblea Generale di Eumabois si terrà il 22-23 settembre 2022 nella città di Cracovia, in Polonia. Per informazioni: info@eumabois.com +39/02 89210253. IL LEGNO_51
GRUPPO QUALITÀ LEGNO (GQL)_www.gruppoqualitalegno.org Nato nel 2017 e composto da diverse figure professionali − architetti, ingegneri, agronomi, forestali e tecnici il cui obiettivo è la ricerca e la divulgazione di esperienze virtuose di utilizzo strutturale del legno −, il GQL ha organizzato in occasione di Wood Experience a Verona il 28 ottobre scorso il convegno intitolato “Filiera italiana del legno possibilità e confini: stato di fatto della realtà produttiva e delle filiere del legno internazionali e locali”, lo stesso convegno è stato riproposto il 18 novembre in occasione di Restructura a Torino. Entrambi sono stati presentati da Sonia Maritan. Il senso di concretezza offerto dalla presentazione di esempi pregevoli e virtuosi è stato approfondito dai relatori che hanno bene interpretato i contenuti del format proposto da GQL. Il settore del legno − progettazione, produzione e installazione − è coinvolto nel
cambiamento globale degli equilibri economici e tecnologici. Mercato globale e mercato di prossimità, o a filiera corta, sono i due scenari in cui produttori e costruttori si trovano ad agire. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di esplorare l’utilizzo di questa materia prima, in esperienze internazionali e italiane.
Riportiamo di seguito nell’ordine della scaletta degli interventi la sintesi delle relazioni (rimandando per la versione completa su SL n° 35/2021 per quelli di matrice strutturale) che si sono succedute creando un gioco di squadra che ha restituito un racconto armonico dello stato dell’arte attuale.
INTERPRETARE LA FILIERA DEL LEGNO IL GRUPPO QUALITÀ LEGNO DI SCENA A VERONA (28/10/2021) E A TORINO (18/11/2021) CON IL TITOLO “FILIERA ITALIANA DEL LEGNO POSSIBILITÀ E CONFINI: STATO DI FATTO DELLA REALTÀ PRODUTTIVA E DELLE FILIERE DEL LEGNO INTERNAZIONALI E LOCALI”. DEGNA DI NOTA IN ENTRAMBI GLI INCONTRI È STATA L’AMBIZIOSA PROPOSTA TEMATICA, VOLTA A FORNIRE UNA VISIONE SUL LEGNO PIÙ ORGANICA E COMPLESSIVA, CON LA MESSA A CONFRONTO DELLA DIMENSIONE “A VASTO RAGGIO” CON QUELLA, INVECE, A “RAGGIO BREVE”, SUDDIVIDENDO GLI ESEMPI DI QUESTA SECONDA DIMENSIONE TRA PIEMONTE E VENETO. 52_IL LEGNO_febbraio 2022_FORMAZIONE_di Sonia Maritan e Pietro Ferrari
THE GRUPPO QUALITÀ LEGNO ON STAGE IN VERONA AND TURIN Born in 2017 and made up of various professional figures – architects, engineers, agronomists, foresters and technicians whose goal is the research and dissemination of virtuous experiences of structural use of wood –, the GQL organized on the occasion of Wood Experience in Verona the Last October 28th the conference entitled “Italian wood supply chain, possibilities and boundaries: actual state of the production reality and of the international and local wood supply chains”, the same convention was proposed again on November 18th on the occasion of Restructura in Turin. Worthy of note in both meetings was the ambitious thematic proposal, aimed at providing a more organic and comprehensive vision of wood, with the comparison of the "wide-ranging" dimension with the "shortrange" one, dividing the examples of this second dimension between Piedmont and Veneto. The sense of concreteness offered by the presentation of valuable and virtuous examples was deepened by the speakers who interpreted the contents of the format proposed by GQL well (the undoubted quality of each speaker was already perceptible for the competence expressed in elaborating the titles in the lineup ). The wood sector - design, production and installation - is involved in the global change of economic and technological equilibrium. Global market and proximity market, or short supply chain, are the two scenarios in which producers and builders find themselves acting. The aim of the meeting was to explore the use of this raw material, in international and Italian experiences.
In alto a sinistra: Il tavolo dei relatori e la moderatrice Sonia Maritan a Verona. Il tavolo dei relatori a Torino. A destra: Felice Ragazzo.
IMPARARE IL LEGNO PROF. FELICE RAGAZZO PRESIDENTE GQL - UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA”
Con il Seminario di Verona, il GQL si è proposto di proiettare
all’esterno vari spunti di riflessione che da tempo si stanno sviluppando al suo interno. Un aspetto pregiudiziale che merita di essere anticipato è però costituito dal fatto che, nelle finalità esclusive dell’associazione, non IL LEGNO_53
GRUPPO QUALITÀ LEGNO (GQL)_www.gruppoqualitalegno.org
c’è soltanto quella di fornire pronte ricette sul legno, per quanto accreditate, autorevoli e pertinenti, ma a fronte di esse ve né un’altra assai ambiziosa che mira a coltivare, a tutto campo, argomenti sul legno stesso che riserva sempre ulteriori spazi di studio, oltre che impraticate esperienze. Un punto programmatico, testato giorno per giorno, è invece quello mirante a far emergere tutta una serie di problematiche (talune delle quali non di rado un po’ trascurate) con lo scopo di pervenire a uno scenario il più possibile organico e complessivo, ovvero privo di strappi e frastagliature. Un aspetto sensibile all’interno di questo quadro è quello che lega il materiale legno al tema del progetto e, più in generale, a quello di forma. A questo riguardo, poco si riflette sul fatto che il legno, già da vivo, è frutto di una sorta di “extra-progetto” generatore di forme ben pecu-
liari e compiute, ovviamente di carattere sfuggente, con effetti inusitati e straordinari anche sul piano statico-strutturale, in merito al quale oramai si sa moltissimo, ma dove, è bene intendersi, gli aspetti ultimi permangono e permarranno inaccessibili. Ecco allora che scendendo alla scala del “progetto-concreto”, quello praticato da architetti e ingegneri, a loro volta generatori di forme (non secondo natura, ma tramite artificio), diventa significativa la domanda: come trasferire al meglio in opere lignee utili e intelligentemente progettate, oltre che magistralmente realizzate, l’immensa ricchezza del materiale-legno vivo? È da tale presupposto che, con spirito di diligenti osservatori, scaturisce l’assillo di tenersi costantemente aggiornati su quanto succede di nuovo nei vari mondi settoriali del legno, da quello accademico, a quello della ricerca, a
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quello imprenditoriale, a quello della comunicazione, ma anche al nostro interno in occasione di esperienze esemplari, dove in ogni caso prevalgono logiche disciplinari specifiche, al fine di tentare di pervenire a una visione organica d’insieme. La funzione di amalgamare tanta eterogeneità scatta, guarda caso, anche col costruire. Ed è infatti con questo approdo che si impone la responsabilità, oltre che il privilegio, di applicare organicamente le conoscenze più accreditate, anche maturate sulla base di esperienze diffuse, beninteso sempre con spirito disponibile a mediazioni e compromessi. Sempre alla luce di diligenti osservatori, sussiste altresì la necessità di capire come porsi quando tra soggetti che operano sul campo si vengono a creare incomprensioni o fraintendimenti, dispensando in entrambe i casi la visione ideale.
FILIERA ITALIANA DEL LEGNO POSSIBILITÀ & CONFINI - DAVIDE MARIA GIACHINO, POLITECNICO DI TORINO E MEMBRO DEL DIRETTIVO GQL
Sono passati tredici anni dall’emanazione delle prime Norme tecniche delle costruzioni (NTC 2008), che hanno equiparato il legno agli altri materiali da costruzione più noti e diffusi come il cemento armato e l’acciaio. In questo relativamente breve lasso di tempo l’Italia ha compiuto un balzo in avanti immenso, lo si evince anche analiz-
zando i dati elaborati riportati negli ultimi rapporti di Federlegno, ormai le costruzioni superano da diverso tempo le 3000 unità/anno. Un settore, quello del legno, che sta vivendo una vera e propria rivoluzione, legata in gran parte al sistema costruttivo Cross Laminated Timber noto comunemente come X-LAM o CLT e che ormai può sostituire il cemento armato in quasi tutte le tipologie edilizie dalla micro alla macro scala, presente nel minuscolo bivacco di montagna al multipiano fino al grattacielo.
ESEMPI PROGETTUALI INTERNAZIONALI ING. FRANCO PIVA, ERGODOMUS TIMBER ENGINEERING
Esempi progettuali internazionali - Ing. Franco Piva, Ergodomus Timber Engineering Una serie di progetti a firma Ergodomus esemplificano effica-
cemente le dinamiche del panorama internazionale: antisismica a Modena, bioedilizia a Toronto, Complesso di Trondheim e ibridazioni a Bressanone ed NZEB all’Università di Bressanone. Per un’illustrazione più ampia di questi progetti rimandiamo al reportage pubblicato sulla nostra testata Struttura Legno che ha dato un resoconto dettagliato nel numero 35 (dicembre 2021) degli aspetti convegnistici più legati al tema delle costruzioni in legno, specifico della rivista.
MERCATI INTERNAZIONALI DEL LEGNO. SITUAZIONE ATTUALE E NUOVI SVILUPPI STEFANO GHINASSI, CHIEF SALES OFFICER E MEMBER OF BOARD PRESSO COMPAGNIA DEL LEGNO SRL
Il mercato del legno del 2021 è stato caratterizzato da an-
damenti altalenanti della domanda\offerta e da una forte turbolenza dei prezzi che il mercato europeo non era abituato a gestire. Infatti l’andamento dei prezzi in America e in Asia è spesso basato su previsioni di consumi e disponibilità che fluttuano nel tempo, mentre l’Europa negli ultimi vent’anni è stata caratterizzata da un forte equilibrio fra produzione e consumo.Dal quarto trimestre del 2020, periodo post pandemia, la domanda globale è aumentata, spinta da una richiesta superiore ai consumi data da un livello di scorte genarli molto basse creando un “super ciclo” economico che ha caratterizzato tutte le materie prime compreso il legname. In alto a sinistra: la sala in Fiera Verona. In alto da sinistra a destra: Davide Maria Giachino, Franco Piva e Stefano Ghinassi.
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GRUPPO QUALITÀ LEGNO (GQL)_www.gruppoqualitalegno.org La forte spinta dei prezzi ha portato così i mercati americani a raggiungere una forte “isteria di prezzi” che nel periodo di maggio\giungo hanno raggiunto valori 3 volte superiori la media degli ultimi vent’anni. Questa situazione di mercato ha spinto anche il mercato europeo ad allinearsi ai mercati americani, anche se i volumi esportati nei primi sei mesi del 2021 in America corrispondo solo al 4% della produzione europea oggi stimata in 120 M. m3. La Cina, invece, non ha seguito la forte ascesa dei prezzi della materia prima segato, concentrando invece gli acquisti sul materiale tondo “tronchi” al fine di calmierare il forte shock rialzista dei prezzi. Inoltre, l’industria asiatica ha cercato altre specie sostitutive all’abete e al pino europeo trovando prezzi più concorrenziali dalla Nuova Zelanda\Brasile. Da sottolineare come nel periodo sotto osservazione, le segherie hanno ricevuto un modesto aumento dei prezzi del tondame rispetto l’accelerata accusata nel prodotto finito del tavolame segato, in centro Europa e nord Europa. Descrivendo invece la situazione di produzione, osserviamo come nei mesi estivi le produzioni centro europee abbiano continuato su altissimi livelli di impegno delle capacità produttive portando velocemente una sovraproduzione rispetto l’anno precedente. In alto a destra: Giovanna Fongaro.
Stimiamo che l’aumento in output per l’anno 2021 sarà di +3,5 M m3 che a differenza del primo semestre 2021 è rimasta prevalentemente nel mercato europeo colmando così velocemente il gap di stock. In coincidenza di tale produzione i consumi del mercato europeo sono stati inficiati da turbolenze esterne quali mancanza di altri componenti edili (isolanti, rivestimenti) che hanno rallentato se non posticipato al nuovo anno i consumi. Il rallentamento dei consumi nel settore edilizio si è ripercosso velocemente nei prezzi e ordinativi del lamellare, KVH e CLT già da settembre, raggiungendo a oggi una riduzione di quotazione dal 20/25% rispetto ai massimi livelli del periodo estivo. Dobbiamo essere consapevoli che la domanda globale di legno si evolverà in maniera crescente (indicativo in questo senso il grafico Global Softwood Lumber Demand), anche per la spinta del recovery fund (next generation fund) che tutti gli stati europei, tramite forme attuative diverse hanno messo in campo. Ricordiamo infine, che a oggi la filiera del legno sta investendo su tutti i prodotti ingegnerizzati per l’edilizia quali: LVL\CLT\KWH\Lamellare, prevendendo una forte domanda legata alla sostenibilità ambientale. Fonti dei dati: woodstat – eos wood from finland - swedish sawmill association.
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LA NOSTRA ESPERIENZA DI FILIERA VENETA - GIOVANNA FONGARO, TITOLARE DI FBE WOODLIVING E CONSIGLIERE DEL CONSORZIO LEGNO VENETO
La nostra esperienza di filiera veneta - Giovanna Fongaro, Titolare di FBE woodliving e consigliere del Consorzio Legno Veneto Il Consorzio Legno Veneto, che promuove lo sviluppo di strategie per il sostegno, lo sviluppo e la promozione di tutti i soggetti operanti nel comparto forestalegno, in particolare favorendo accordi di filiera corta, nasce nel 2012 da un gruppo di imprenditori e portatori d’interesse con la volontà di salvaguardare e valorizzare la filiera foresta-legno locale; è costituito da proprietari forestali sia privati che pubblici, enti, associazioni, imprese boschive, aziende di trasforma-
zione del legno, carpenterie, costruttori di edifici in legno, falegnamerie, ecc., aventi sede operativa e produttiva nel Veneto che svolgono attività all'interno della filiera del legno e in possesso della certificazione di Gestione Forestale Sostenibile o di Catena di Custodia PEFC o FSC, ovviamente se compatibili con gli specifici processi produttivi aziendali. Tale presupposto certificativo, il cui obbligo è previsto nello statuto, è volto a stimolare il rispetto delle norme della corretta gestione forestale sostenibile e della catena di trasformazione, nonché della piena legalità degli approvvigionamenti di legname tagliato, la valorizzazione multifunzionale e sociale dei boschi, la riduzione del carico inquinante connesso prevalentemente ai trasporti, al fine di contribuire allo sviluppo integrato dei territori montani e collinari; ma non solo, le finalità consortili forniscono anche indicazioni utili per garantire al sistema e ai consumatori finali un prodotto legnoso la cui origine sia locale e quindi connessa al mantenimento delle tradizionali funzioni del bosco come bene collettivo (vedi ad esempio le buone pratiche di gestione forestale delle Regole del Cadore e Comelico), alla valorizzazione della qualità del legname proveniente da foreste venete, ubicate in territori ad alta valenza ambientale come ad esempio le Dolomiti Bellunesi, l’Altopiano di Asiago e le Piccole Dolomiti Vicentine e infine all’applica-
zione di procedure di controllo nei processi di trasformazione artigianale. Non solo, quindi, qualità della materia prima, ma anche adozione di un sistema di rintracciabilità di filiera, dal bosco fino al prodotto finito, il tutto tramite l’applicazione in itinere di un disciplinare elaborato per gestire il marchio collettivo distintivo “Legno Veneto” depositato e registrato nel 2013 e rinnovato nel 2020, con formale riapprovazione nel 2021 del Ministero dello Sviluppo Economico - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, per la valorizzazione dell’origine del legname. Nelle procedure di conversione si è provveduto ad aggiornare il regolamento d’uso per mettere a disposizione delle imprese associate e non, che intendano utilizzare il marchio, nel prossimo futuro, le procedure per certificare la provenienza del legname e favorirne la sua valorizzazione come prodotto che nasce e viene lavorato nelle terre di origine. Il Consorzio infatti crede nell’importanza della “partenza dal basso” e nel valore dell’identità quale espressione delle esperienze vissute e delle buone pratiche attuate nel tempo, nella convinzione che produrre e fabbricare in legno “del posto” sia un valore aggiunto per il consumatore, che è bene sia a conoscenza e consapevole che l’attenzione e la garanzia di una gestione sostenibile del patrimonio forestale, naturalistico e ambientale del territorio in cui abita, significa anche una maggior vivibilità.
Il Consorzio, negli anni, ha sostenuto quindi degli accordi di filiera corta nell’ambito del territorio veneto. Infine, per le finalità di cui alla L.R. n. 13/2014 il Consorzio ha costituito anche una rete, denominata Foresta Oro Veneto, che è stata riconosciuta come Rete Innovativa Regionale dalla Regione del Veneto con la D.G.R. 1747/2016. La rete, composta da una sessantina di soggetti (comprese le Università), promuove attraverso progetti di R&S e internazionalizzazione, la filiera del legno e la valorizzazione del patrimonio forestale in logica multifunzionale. Particolare impegno ha comportato la realizzazione del progetto CoreWood (cofinanziato POR FESR), di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, finalizzato allo studio del riposizionamento competitivo della filiera del legno, ove sono state sviluppate ricerche economiche sulla filiera, sperimentazioni di nuove tecnologie presso aziende (essiccatoi ad alta efficienza, scanner per la rilevazione delle difettosità del legno), sviluppo di nuove soluzioni per migliorare e misurare il comfort all’interno degli ambienti in legno (etichette di comfort), di nuove tecniche di ristrutturazione utilizzando endoscheletri di legno strutturale (edifici rifugio), nuove tecniche di costruzione di edifici adattivi (nested building), moduli di edifici temporanei in legno per assistenza anziani. In prospettiva c’è la volontà e l’impegno di gestire un progetto IL LEGNO_57
GRUPPO QUALITÀ LEGNO (GQL)_www.gruppoqualitalegno.org pilota di applicazione/sperimentazione sul campo di una blockchain (o comunque di un sistema digitale di tracciabilità del materiale) nella filiera composta da gestore del bosco → prima trasformazione (segheria) → seconda trasformazione (semilavorati, X-LAM, ecc.) → imprese di costruzione edifici in legno e imprese di produzione mobili e arredo introducendo nella filiera il disciplinare legato al Marchio Legno Veneto evidenziando l’importanza promozionale/commerciale della diffusione di un marchio territoriale, che potrebbe diventare nel tempo un vero e proprio brand. Il progetto riguarderà la promozione della bioedilizia ed edilizia sostenibile, attraverso catene di valore territoriali rappresentate da PMI (a km 0) e la valorizzazione di sottoprodotti e scarti di lavorazione, in questo caso allargando a ulteriori utilizzatori delle biomasse legnose di scarto a vari livelli della filiera; si può quindi immaginare una filiera allargata a utilizzatori dei flussi secondari e quindi darle la veste di una filiera circolare.
LA CATENA CORTA DELLA FILIERA - ANDREA ZENARI, PROPRIETARIO DELLA FATTORIA DEL LEGNO
Andrea Zenari, proprietario della “fattoria del legno” di Caltrano, in provincia di Vicenza, trattando di filiera locale evidenzia un punto di criticità per una regione come il Veneto caratterizzata dal 30% di superficie fo-
A sinistra: Andrea Zenari. A destra: Marco Corgnati.
restale di cui denuncia lo scarso sfruttamento dei boschi, con una media di taglio molto più bassa rispetto gli altri paesi europei, causata dalla mancanza di segherie locali. «Passando dalla fattoria – contesto essenziale da evidenziare proprio perché calato nel bosco, afferma Andrea Zenari − al convegno GQL che abbiamo organizzato a Wood Experience di Verona il 28 ottobre, mi preme evidenziare il punto debole della catena corta della filiera veneta. Il mio argomento era relativo al legno locale e soprattutto di quello riferito alla Regione Veneto, dove il 30% della superficie è ricoperta di foresta e per circa 500 mila ettari di bosco abbiamo una produzione forestale annua di 150-200 mila mc di legname e ne tagliano meno di 100 mila mc. Ciò vuol dire che i boschi continuano a cresce, e diventando vecchi servendo a ben poco.
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La media di taglio negli altri . paesi d’Europa è di almeno il 6070% di quello che cresce ogni anno. Quindi considerando che la materia prima nella Regione Veneto è ampiamente disponibile, perché si acquistano prodotti a base di legno fuori confine? Perché non ci sono più segherie che lavorano i nostri tronchi e ci sono impianti di legno ingegnerizzato limitati a qualche unità. Le segherie in tutta la regione non sono più di 10-15 e soltanto 40 anni fa erano più di 100. Gli investimenti da parte degli operatori vanno verso i centri taglio automatici diventando, quindi, dei centri di lavorazione del legno prodotto da altri e soprattutto in altri stati. Cosa si può fare ora? Concretizzare il rapporto tra i proprietari forestali, che sono molti e poco coordinati, e le segherie che dovranno essere messe nelle condizioni di avere tronchi in modo continuativo in modo da poter pianificare investimenti di ammodernamento e poi dovranno essere proposti questi materiali al mercato. L’interlocutore fondamentale sarà il progettista che dovrà prescrivere il legno locale in modo da innescare un sistema di catena corta della filiera del legno».
LE FILIERE DEL PIEMONTE: LE OPPORTUNITÀ E GLI STRUMENTI DEL CAM-
BIAMENTO - MARCO CORGNATI, FUNZIONARIO DELLA REGIONE PIEMONTE SETTORE FORESTE
Per parlare di filiere forestali o, meglio ancora, di bioeconomia forestale, occorre partire dalla risorsa: il bosco. In Piemonte il bosco copre una superficie di quasi un milione di ha, con un indice di boscosità che raggiunge il 37% del territorio regionale. Per comprendere meglio i rapporti di filiera occorre però una descrizione più approfondita del patrimonio forestale regionale ed è necessario evidenziare almeno i seguenti ulteriori aspetti (che possono essere estesi, a grandi linee, a tutta la situazione italiana): • il bosco è in forte espansione (+0,5%/anno) e in forte crescita (+2,5%/anno in volume), • la composizione è caratterizzata da una grande varietà di
specie (prevalgono, in ordine decrescente: il Castagno, il Faggio, la Robinia, i Larici-cembreti, i querceti, le altre latifoglie, le abetine), • il bosco è prevalentemente governato a ceduo e la sua gestione risente fortemente di un approccio culturale di asservimento all’agricoltura (localizzazione sui terreni più scoscesi e meno fertili, prodotti in tempi brevi, assortimenti utili all’azienda piuttosto che alla vendita, etc.), • le potenzialità produttive (nelle zone servite da viabilità e in un regime di piena sostenibilità, cioè di prelievi inferiori agli accrescimenti) sono buone (si stimano 2,6 M di mc/anno su una superficie di 36.000 ha/anno) ma vengono attualmente impiegate in minima parte (13% in termini di superficie e 20% in termini di volume). La proprietà forestale è rappresentata principalmente da quella privata (circa 2/3) e secondariamente da quella comunale (circa 1/3). Soprattutto la prima è caratterizzata da una polverizzazione fondiaria molto spinta (si stimano centinaia di migliaia di proprietari e oltre 5 milioni di particelle catastali)! In alcuni casi la gestione delle foreste è svolta in modo associato, per tramite di consorzi, associazioni, usi civici, partecipanze e proprietà collettive. Se in questa prima parte della filiera predomina una sotto-gestione (con tutte le implicazioni di fragilità territoriale nei con-
fronti di eventi estremi − incendi e alluvioni in particolare − che in questa sede non vengono approfonditi) la seconda parte della filiera, riguardante la prima e seconda trasformazione è invece ben più attiva, con una capacità di lavoro che supera di gran lunga la capacità di offerta locale. La situazione è però variamente articolata e se per quanto riguarda il legname di Abete (il più utilizzato nelle costruzioni), esso proviene quasi completamente da fuori regione, per il Pioppo il legame delle industrie di trasformazione con il territorio è ancora piuttosto forte. Per le altre latifoglie il legame con il territorio è sempre modesto, ma non tanto per una questione di quantità raccolte quanto per la qualità degli assortimenti, costituiti in grande prevalenza (circa l’80%) da prodotti energetici / industriali (legna da ardere e da triturazione) o paleria (circa il 10%), limitando il legname dà lavoro a circa il 10% di quanto viene immesso sul mercato. Il diverso sviluppo delle due parti della filiera determina non solo uno scollamento in termini di relazioni ma un ricorso decisamente importante all’importazione della materia prima. Il problema da affrontare è proprio questo: come riuscire a “ricucire” (almeno parzialmente) il divario fra imprese di trasformazione e raccolta locale? Come stimolare un maggior utilizzo del legname locale, acquisendo così i vantaggi ambientali e territoIL LEGNO_59
GRUPPO QUALITÀ LEGNO (GQL)_www.gruppoqualitalegno.org riali di una gestione forestale diffusa e non sporadica? Sicuramente la parola “investimenti” descrive bene le iniziative che possono diminuire i costi di produzione (es. incremento e miglioramento della viabilità forestale, miglioramento dei livelli di meccanizzazione delle imprese di raccolta del legno) o incrementare la domanda (es. riqualificazione degli edifici, diffusione di impianti per la produzione di energia da biomasse, etc.) ma non è sicuramente, da sola, una strategia sufficiente. Occorre proprio un “cambio di passo” rispetto al passato. Il principio che deve animare le strategie è quello della valorizzazione della risorsa, puntando sulla varietà di specie legnose, sulle loro peculiari caratteristiche (aspetto estetico, durabilità naturale, etc.) e puntando su una trasformazione di piccola scala, di imprese artigiane, capaci di infondere nei prodotti qualità di lavorazione e inventiva (il tipico “made in Italy” riconosciuto nel mondo). Occorre cioè proporre al cliente finale prodotti ad alto valore aggiunto e non puntare sul prodotto a basso costo che ci vedrebbe strutturalmente perdenti nei confronti dell’offerta internazionale. Per fare questo occorre spingere molto su una migliore organizzazione della filiera: sono indispensabili processi di aggregazione orizzontale e verticale per poter intraprendere iniziative che i singoli non potrebbero affrontare;
sono altrettanto indispensabili strumenti di conoscenza e trasparenza del mercato, per valorizzare ogni singolo tronco che viene raccolto attraverso una relazione continua fra le imprese di raccolta e quelle di trasformazione. Chiaramente il prodotto che esce dal bosco deve essere qualificato, a partire da una corretta assortimentazione, ancor prima della raccolta, tracciando tutte le fasi di lavorazione e implementando iniziative di certificazione (di qualità, di provenienza, di sostenibilità) che sfocino nell’apposizione di marchi identificabili da parte dei clienti finali. Occorre cioè arricchire la materia prima fisica con valori immateriali che ne garantiscano la sostenibilità e /o che la leghino a un territorio, a una “storia”, a una comunità. Se queste sono le strategie, gli strumenti per realizzarle non mancano: • esistono diverse fonti di sostegno pubblico (particolarmente ingenti in questo periodo post-Covid) e continueranno a esistere (soprattutto per chi le saprà attivare); • esistono norme tecniche, disciplinari e marchi per valorizzare qualità e sostenibilità; • esistono soggetti di natura aggregativa con volontà di espandere la propria sfera di attività; • esistono strumenti di trasparenza del mercato, come il portale legno piemonte (www.portalelegno.eu), vero ponte fra offerta e domanda,
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aperto a tutti e gratuito. Esistono infine, grazie soprattutto ai finanziamenti previsti dalla Misura 16 del Programma di Sviluppo Rurale, diverse esperienze che declinano in vari modi le strategie sopra delineate. I progetti “Traccialegno” (www.legnolocalepinerolese.it), “Si parte dal bosco” (www.sipartedalbosco.it), Castagno Strutturale Autoportante – Ca.S.A. (www.casaprogetto.eu) e Castagnopiù (www.centrocastanicoltura.org) sono buoni esempi a disposizione di tutti. Altri progetti invece sono stati sviluppati con lo scopo principale di “fare rete” fra imprese, rispettivamente nel settore della trasformazione del legno, come il Cluster Legno Cuneo (www.clusterlegno.it) e il gruppo Legno Energia Nord Ovest LENO (www.legnoenergia.org), specifico sull’utilizzo energetico sostenibile della biomassa forestale. Si può concludere affermando che affinché la bioeconomia forestale possa occupare il ruolo che le spetta nelle politiche internazionali e nazionali per il clima e la sostenibilità, il cambiamento culturale deve coincidere con una iniezione di imprenditorialità sia nella pubblica amministrazione che deve essere capace di sviluppare strumenti leggeri e flessibili, sia delle imprese che devono esprimere creatività e saper fare.
IL PUNTO DI VISTA DELLE IMPRESE DELLA SECONDA
TRASFORMAZIONE GIANBATTISTA POMATTO, PRESIDENTE UNIONE PRODUZIONE LEGNO CNA PIEMONTE E CONSIGLIERE ORDINE ARCHITETTI P.P.C. TORINO
L’architetto Gianbattista Pomatto esordisce affermando «Progettare con il legno è andare incontro alla natura», e poi ci restituisce un’analisi interessante riguardo l’importanza del progetto che ha due significati: tutto ciò che ci si propone di compiere, il complesso degli studi, dei calcoli e dei disegni che determinano la forma e le caratteristiche di una macchina, di un edificio o di un’altra struttura. Il significato però riguarda anche proiettare v. tr. [dal lat. tardo proiectare, der. di proiectus, part. pass. di proicĕre «gettare avanti», comp. di pro e iacĕre
«gettare»; cfr. progettare] (io proiètto, ecc.). – Gettare, lanciare, spingere fuori o avanti con forza; …anche fig., protendere lontano nel tempo: p. le proprie speranze verso l’avvenire; e rifl.: proiettarsi con la fantasia nel futuro. Anche qui rimandiamo per approfondimento alla testata Struttura Legno n°35/2021, nella quale gli esempi costruttivi hanno dato corpo all’incipit teorico.
CLUSTER LEGNO CUNEO: PRIMI TRAGUARDI E PROGETTI FUTURI PER IL TERRITORIO - CLAUDIA PRIOLA, LEGNAMI PRIOLA
Il cluster ha lo scopo di innovare un comparto ed è la struttura che sviluppa progetti utili e vantaggiosi per l’azienda, per farle guadagnare tempo e/o denaro. La presentazione di Claudia
Priola mira a chiarire che tipo di organismo sia e come opera un Cluster, anche attraverso l’esempio concreto del Cluster Legno Arredo del Friuli Venezia Giulia, primo in Italia a ottenere l’attestato Emas. Evidenzia come sono strutturati e quali innovazioni portano questi organismi. Prosegue con una breve panoramica del progetto pilota del Cluster Legno Cuneo evidenziando i primi risultati conseguiti e cosa sia necessario fare per arrivare ad essere un Cluster. Termina con la lista dei siti ufficiali, italiani ed europei, indicando gli indirizzi utili per ottenere informazioni e aiuti per lo sviluppo di un cluster. Un Cluster è un raggruppamento di parti indipendenti volti a incentivare attività innovative mediante la promozione, la condivisione di strutture e lo scambio di competenze, contribuendo efficacemente al trasferimento di conoscenze, alla creazione di reti, alla diffusione di informazione e alla collaborazione tra imprese e altri organismi che costituiscono un polo. Non è un’associazione di categoria, una rete di imprese o un ente di rappresentanza! Il Cluster è uno strumento del sistema a supporto delle aziende e delle istituzioni. La sua funzione non è rappresentare un settore, ma svilupparlo. A sinistra: Gianbattista Pomatto. A destra: Claudia Priola. .
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GRUPPO QUALITÀ LEGNO (GQL)_www.gruppoqualitalegno.org È il contatto tra le associazioni di categoria, gli enti istituzionali e le necessità delle aziende. È la struttura che sviluppa progetti utili e vantaggiosi per l’azienda, per farle guadagnare tempo e/o denaro. Il cluster è la realtà che come mestiere innova un comparto. Nella creazione di un Cluster, la domanda che dobbiamo porci è: “come posso diventare il soggetto che porta innovazione al sistema”? Nel nostro esempio di progetto pilota, la sfida è rispondere a queste domande: quali innovazioni posso portare in termini di rete d’impresa, di dialogo tra imprese e regione, in che modo posso fare innovazione?
“SI PARTE DAL BOSCO”. VERSO UN’ECONOMIA VEGETALE: BOSCO, VALORE, IMPATTO, IMPRESA, RETE DI IMPRESE “SI PARTE DAL BOSCO”: COOPERATIVA EDILCASA, SEGHERIA VALLE SACRA E - COOPERATIVA VALLI UNITE DEL CANAVESE - ALESSANDTO MOSSANO E ANDREA MONDIN
Incentivando l’equità sociale e il benessere e generando e applicando ogni giorno pratiche etiche fra i membri della rete e nell’approccio al cliente. Riconoscono il concetto olistico di salute dell’OMS come linea guida del loro operare come attori di sviluppo. L’OMS nel 1998 definiva la salute come «stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia». “Si parte dal bosco” è una rete di impresa nascente da un'operatività esistente guidata da principi e valori. Il suo agire si basa su solide fondamenta che trovano ispirazione nei principi della permacultura, un sistema per progettare e realizzare modi di vivere sostenibili e in equilibrio con la natura. I membri sono portatori di un approccio generativo, concreto ed etico alla quotidianità basato sull’assunzione di responsabilità.
Alessandro Mossano e Andrea Mondin ci raccontano come si esplica il loro progetto di gestire la foresta e il benessere della comunità, progettando l’ambiente, preservando le risorse naturali e la diversità biologica e promuovendo la sostenibilità nell’uso delle risorse.
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“Si parte dal bosco” viene abbinato al paradigma della generatività, dalla quale scaturiscono una serie di azioni: desiderare ed emozionarsi, mettere al mondo, prendersi cura e lasciarsi andare. Il bosco è generativo ed è materia vitale, materiale plasmabile e ricco di bellezza, materia che si prende cura della vita e materiale intelligente che dona energia per andare oltre. Il bosco è un bene comune e, in quanto tale, deve essere gestito dalla collettività consapevolmente attraverso scelte e gesti quotidiani volti a preservarlo e valorizzarlo in un’ottica di cura e rispetto dell’essere vivente, di soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti e future, secondo i principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La rete di “Si parte dal bosco” aspira a essere un punto di riferimento nella gestione del patrimonio forestale piemontese suggerendo e sperimentando nella pratica un nuovo approccio, volto a promuovere la collaborazione, l’unione e il dialogo tra tutti gli attori della filiera: dagli addetti ai lavori ai cittadini in quanto fruitori finali del prodotto legno e, soprattutto, dell’ecosistema bosco. Da queste motivazioni scaturiscono gli obiettivi. Lavorare in bosco: • Segheria: l'arte di saper lavorare il legno (segati di vario genere, arredo urbano e da esterni, pavimentazione, essicazione e termotrattamento, legni
lunari, moduli in legno e scaffalature, strutture); • Edilizia: costruire case e sogni (ristrutturazione, ampliamenti e sopraelevazioni, riqualificazioni energetiche e sismiche, progettazione architettonica, energetica e strutturale, cohousing e social housing); • Educare “in” e “con la” natura (lavorare insieme per imparare dall'ambiente che ci circonda, promuovere e realizzare progetti educativi destinati alla comunità e finalizzati a far conoscere l'intelligenza vegetale); • Creare con le mani: gli artigiani falegnami (progettazione e realizzazione di serramenti, scale, porte e saune); • Lavorare per far conoscere sul territorio e al mercato estero il design italiano (progettazione e realizzazione di complementi di arredo unici e di qualità); • Comunicazione: la volontà di raccontare e far conoscere il nostro lavoro (raccontare il bosco e il lavoro delle imprese attraverso i suoni, le parole e i rumori che li caratterizzano); • Attività di marketing formativo (informare, formare e creare cultura generando sana economia. Target: architetti, ingegneri, media distribuzione e cittadini). Cosa sta facendo e cosa farà “Si parte dal bosco”: • Piano forestale aziendale (Consorzio Forestale del Canavese e del Biellese) • Progettazioni: PFC forestale • Interventi per il migliora-
mento climatico e per il rafforzamento delle biodiversità • Abbattimenti e diradamenti • Ingegneria naturalistica • Assortimentazione di qualità • Carpenteria • Riconoscere il giusto valore dello scarto • Arte, agricoltura ed educazione L’approccio progettuale di “Si parte dal bosco”, viene illustrato con una realizzazione. L’assunto iniziale: l’energia di un determinato luogo ci fa fermare per comprendere che li doveva proseguire il cammino della nostra vita. La proprietà orientata a Sud Ovest si affaccia su pianura, collina e montagna dando spazio a una visione aperta e al cambiamento. La morfologia del terreno stimola la pratica all’essenzialità. Un progetto nasce sempre da un attento ascolto e dall’osservazione: «abbiamo sviluppato uno schema di economia circolare per poter tenere in ordine condiviso questo cammino, attraverso un approccio e inquadramento economico, strutturale ed energetico».
IL COMPENSATO DI PIOPPO NEL PROGETTO DELLO SHOWROOM DI E. VIGOLUNGO S.P.A. LORENA ALESSIO
Lo showroom e uffici per E. Vigolungo S.p.A. costituisce il prototipo di un progetto innovativo denominato PoplyHouse. Nasce dalla collaborazione tra
l'azienda stessa e lo studio Lorena Alessio Architetti. Lo showroom ha raggiunto la classe energetica A4, grazie a una costruzione progettata con estrema attenzione, costruita con i criteri ottimali di isolamento termico e acustico. Il prototipo PoplyHouse ha appena vinto il Premio Sostenibilità 2021 dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile. PoplyHouse ha fatto del compensato di pioppo il cuore del sistema strutturale, con un sistema di prefabbricazione e di incastri a secco con giunti di nuova concezione. Una tecnologia innovativa e sostenibile, che garantisce rapidità di costruzione, cantieri puliti, silenziosi e la possibilità di ottenere un progetto finito e altamente customizzato. A sinistra: Andrea Mondin e Alessandto Mossano. A destra: Lorena Alessio. .
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AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL (AHEC)_www.americanhardwood.org Tra le iniziative più importanti del London Design Festival 2021, il progetto Designposts porta per le strade di Londra una serie di sculture in legno, ognuna delle quali racchiude lo spirito del distretto a cui è dedicata, fra i 10 distretti di design del festival. Nato dalla collaborazione tra LDF, American Hardwood Export Council (AHEC) e tre importanti produttori di arredi britannici – Benchmark Furniture (West Berkshire), Sebastian Cox (South East London) e Jan Hendzel Studio (South East London) – l'iniziativa mira a rendere omaggio alla sfaccettata storia e alla cultura creativa dei quartieri di Londra; a dare ai designer emergenti una piattaforma per mostrare il loro talento; a offrire ai visitatori del festival una mostra gratuita di arte e design all'aperto che racconta alla comunità creativa europea, tutto il potenziale di un materiale sottoutilizzato ma altamente sostenibile – la QUERCIA ROSSA AMERICANA –. Dall’omaggio ai gasholders simbolo di King's Cross al tributo alla produzione artigianale di botti di Park Royal, i Designposts forniscono risposte illuminanti a una moltitudine di storie che hanno plasmato la città nel corso dei secoli. I Designposts sono stati proget-
tati da studenti o da neolaureati della London Metropolitan University o della Bartlett School of Architecture della UCL. A ognuno è stato assegnato un singolo LDF Design District ed è stato invitato a progettare una struttura scultorea su larga scala. Con la guida di AHEC e degli esperti produttori, hanno passato gli ultimi mesi a perfezionare i loro progetti che sono stati esposti in giro per la città durante il London Design Festival.
I DESIGNERS
Negli ultimi 18 mesi, gli studenti di architettura e design hanno visto la loro istruzione significativamente ridotta a causa dell'impatto di Covid-19 e dei lockdown. L'accesso ai laboratori e alle strutture di produzione è stato limitato dalle restrizioni, e – senza fiere o mostre di fine anno – le opportunità di mostrare il loro lavoro sono state quasi del tutto azzerate. I mentori del progetto Peter Marigold, professore di design e imprenditoria presso la London Metropolitan University, e Izaskun Chinchilla, professore di pratica architettonica della Bartlett School of Architecture, hanno entrambi collaborato in passato con AHEC su progetti creativi e hanno una comprovata passione per il legno come ma-
teriale. Hanno selezionato i 10 studenti e laureati, hanno poi assegnato loro un quartiere LDF chiedendo di ricercare e sviluppare un concept che cogliesse l’identità unica del quartiere e le sue contraddizioni. CARRIE CONINGSBY – Islington, Islington Design District realizzato da Benchmark Furniture – Per onorare la storia di Islington come hub per stampa a blocchi nel 18° e 19° secolo, e per far conoscere l'abbondanza di targhe blu che adornano così tanti edifici del distretto oggi, Carrie Coningsby ha creato una "biblioteca locale di riferimento". L'opera invita i visitatori a scoprire e ricollegarsi alle figure chiave del passato di Islington, così come alla sua ricca storia creativa. Il progetto di Carrie presenta
SCULTURE DI STRADA I DIECI DESIGNPOSTS DI LONDON DESIGN FESTIVAL 2021 CON I LEGNI DI AHEC. 64_IL LEGNO_febbraio 2022_ARTE E DESIGN
STREET SCULPTURES Among the most important initiatives of the London Design Festival 2021, the Designposts project brings
to the streets of London a series of wooden sculptures, each of which embodies the spirit of the district to which it is dedicated, among the 10 design districts of the festival. Born from the collaboration between LDF, American Hardwood Export Council (AHEC) and three major British furniture manufacturers – Benchmark Furniture (West Berkshire), Sebastian Cox (South East London) and Jan Hendzel Studio (South East London) – the initiative aims to pay homage to the multifaceted history and creative culture of London boroughs; to give emerging designers a platform to showcase their talent; to offer festival visitors a free outdoor art and design exhibition that tells the European creative community the full potential of an underutilized but highly sustainable material – American red oak –. From the tribute to the iconic King's Cross gasholders to the Park Royal tribute to artisanal barrel production, the Designposts provide enlightening answers to a multitude of stories that have shaped the city over the centuries. The Designposts were designed by students or recent graduates from London Metropolitan University or UCL's Bartlett School of Architecture. Each was assigned a single LDF Design District and was asked to design a large-scale sculptural structure. With the guidance of AHEC and the expert manufacturers, they have spent the last few months perfecting their designs which have been exhibited around the city during the London Design Festival.
una struttura in legno a volta con dischi decorativi in sospensione e dettagli stampati a blocchi. Il telaio è fatto di solido legno di QUERCIA ROSSA AMERICANA, imbullonato insieme con una copertura di QUERCIA ROSSA TORNITA. I travetti trasversali nella parte superiore del pezzo creano sezioni dove sono sospesi i dischi decorativi di Carrie. Questi dischi sono tagliati a CNC da compensato di 4 mm, impiallacciato su entrambi i lati con quercia rossa – strategia per minimizzare il peso, permettendo a questo baldacchino decorativo in legno di muoversi nel vento. A sinistra: Carrie Coningsby photo credit Thom Atkinson. A destra: Alba Elezi photo credit Thom Atkinson.
I dischi sono collegati tramite anelli di rilegatura stampati da Carrie. Le illustrazioni su ogni pilastro sono tagliate al laser e poi stampate, prima di essere montate su ogni montante. ALBA ELEZI – King’s Cross, King’s Cross Design District realizzato da Benchmark Furniture – Combinando la bellezza scultorea con la funzione pratica, il progetto di Alba Elezi prende spunto dagli iconici gasholders di King's Cross e li reinterpreta come sedute scultoree da condividere – proprio come i vecchi gasholders sono stati reinventati come parco pubblico. Per riflettere la finitura in ferro scuro dei contenitori, il rovere è stato ebanizzato usando una soluzione di ferro. Il Designpost si trova a Coal Drops Yard, a meno di 100 metri dalle strutture che lo hanno ispirato. Cinque colonne strutturali laminate e tornite al tornio.
Il profilo dei supporti della seduta si ispira all'architettura vittoriana, e questi si collegano alle colonne portanti tramite un tradizionale giunto a tenone e mortasa. Le doghe della panchina e i braccioli sono tagliati a CNC e rifiniti a mano prima di essere alIL LEGNO_65
AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL (AHEC)_www.americanhardwood.org loggiati nelle scanalature delle colonne e incastrati in posizione. La panca è stata annerita con un processo noto come “ebanisteria” – una reazione chimica in cui i tannini del legno reagiscono con una miscela di aceto domestico e limatura di ferro, un richiamo all'uso del ferro nei gasholder originali.
DAEGYU KIM – The Design Museum realizzato da Benchmark Furniture – La maestosa curva di Regent's Street ispira l'omaggio di Daegyu Kim a Mayfair che, usando lunghi tubi e blocchi di quercia rossa per creare versioni astratte degli archi e delle finestre del paesaggio stradale, cerca di ricreare l’impatto sensoriale potente di cui si è investiti quando si emerge sullo splendore della strada dal buio della stazione della metropolitana. Il design di Daegyu celebra le venature della QUERCIA ROSSA AMERICANA, con gli spettatori
incoraggiati a scrutare attraverso le lunghe e astratte finestre di legno. Ispirandosi allo scultore coreano Do Ho Suh, le finestre sono composte da una serie di sezioni scatolari e archi, con la prima sezione che si ispira alla tecnica di fabbricazione delle botti nota come "coopering". Poiché l'opera di Daegyu diventerà un “hotel per insetti” dopo il festival, il legno è stato lasciato allo stato grezzo. DARTA SHOKRZADEH – Southwark, Southwark South Design District realizzato da Jan Hendzel Studio – Il Designpost di Darta Shokrzadeh è una risposta personale alle strade di Southwark, nata dal tempo trascorso a esplorare il quartiere. A partire dalle fotografie scattate da Darta, il progetto cattura il trambusto continuo e la vivacità multietnica della zona, esprimendo
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sia il dinamismo diurno delle strade e dei mercati che l'energia dei suoi bar e club di notte. Interpretando la scultura come una struttura simile a un albero, Jan Hendzel Sudio ha creato una colonna centrale a dodici lati con dodici doghe lavorate con precise fessure tagliate a mano e disposte intorno al bordo superiore. Per le doghe sono state scelte tavole tagliate a corona, con la loro grana simile alla fiamma che offre un bellissimo motivo naturale che ricorda il tronco di un albero. Una volta incollato, il tronco sostiene bracci a sbalzo che reggono 24 personaggi di Peckham tagliati a CNC e rifiniti a mano. Semplice nella forma ma di grandi dimensioni, la tecnicità di questo pezzo è nascosta allo spettatore all'interno del tronco dove una staffa di legno su misura serve a fissare i personaggi in posizione. In alto a sinistra: Daengyu Kim photo credit Thom Atkinson. In alto al centro: Darta Shokrzadeh photo credit Thom Atkinson. In basso: Megan Makinson photo credit Thom Atkinson.
MEGAN MAKINSON – Shoreditch, Shoreditch Design Triangle realizzato da Benchmark Furniture – Il Designpost di Megan Makinson celebra il modo in cui le narrazioni storiche intessute nelle strade di Shoreditch si intersecano con la ricca cultura sovversiva degli artisti di strada del quartiere. Il progetto prende vita come riflesso scultoreo dell’ambiente che lo circonda nella vetrina del negozio SCP, per poi intrecciarsi in altre narrazioni come la storia del 'The Theatre', uno dei primi permanenti di Londra, che fu smantellato nel 1598 e i suoi legni usati per costruire il Globe. Opportunamente, quando il suo tempo come Designpost giungerà al termine, la scultura di Megan è destinata a una seconda vita come teatro di marionette. La struttura comprende una serie di pannelli piatti che sono avvitati e giuntati insieme. Tasselli di QUERCIA ROSSA torniti a mano creano l'illusione di un sipario teatrale alla base e fanno riferimento alla storia della tornitura del legno che un tempo era una delle industrie principali della zona di Shoreditch. Megan ha creato delle illustrazioni per i pannelli piatti principali ispirandosi a narrazioni storiche relative al quartiere. Queste sono applicate ai pannelli attraverso l'uso della pirografia. AUDE SAINT JOANIS – Park Royal, Park Royal Design District realizzato presso Sebastian Cox – Il design altamente scultoreo di Aude Saint Joanis trae ispirazione dal patrimonio industriale
Esplorando la tecnologia del bottaio, dove il liquido è usato per gonfiare il legno e creare forme strette, le doghe sono state inserite in una fessura nello zoccolo e messe a bagno. Il rigonfiamento risultante assicura l'integrità strutturale di questa scultura realizzata senza colla. KATE WOODCOCK-FOWLES – Clerkenwell, Clerkenwell Design District realizzato da Jan Hendzel Studio – Per sviluppare il concetto del suo Clerkenwell Designpost, Kate Woodcock-Fowles ha guardato indietro nel tempo e nella profondità del sottosuolo. La forma della sua struttura esplora l'etimologia del quartiere e il suo rapporto storico con l'acqua. di Park Royal, in particolare fa riferimento all’ex fabbrica di birra Guinness (una volta la più grande del mondo), all’attuale distilleria di whisky e alla tradizione artigianale nella produzione di botti che entrambe hanno mantenuto viva. La forma del Designpost rappresenta una botte in fase di formazione, un cenno alla drammatica trasformazione che il quartiere sta attualmente subendo, e alla comunità in evoluzione di artigiani e produttori che hanno fatto di questo quartiere la loro casa. Inoltre, poiché il pezzo di Aude è realizzato con la QUERCIA – il materiale principale usato dai bottai per fare le botti – c’è una connessione anche sul materiale. La struttura, realizzata in quercia rossa americana, racchiude uno spazio riparato per una piccola panca.
In alto: Aude Saint Joanis. In basso: Kate Woodcock-Fowles.
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AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL (AHEC)_www.americanhardwood.org
A destra: Faye Greenwood. In basso: Jason Brooker photo credit Thom Atkinson. Nella pagina a destra: Jonah Luswata photo credit Thom Atkinson.
Ogni basamento rappresenta un diverso filone di questa storia, a partire dalle origini di Clerkenwell nel 1100 come “Clerk's Well”, una fonte di acqua usata dalle varie case monastiche della zona, sotto quella che ora è Farringdon Road. Portando queste storie in superficie, Kate spera di far riflettere i visitatori sul mondo nascosto sotto i loro piedi e sul suo ruolo nel plasmare il terreno soprastante. Il progetto di Kate è un grande e bellissimo puzzle 3D, composto da vari componenti sia artigianali che lavorati a CNC. La sezione superiore contiene quattro cornici quadrate contenenti rappresentazioni, tornite a mano e lavorate digitalmente, di industrie ed eventi legati all'acqua a Clerkenwell. Più in basso nella scultura il punto focale è la tavola d'acqua, prodotta da 98 piastrelle di legno dipinte in cinque diverse tonalità, e il "fiume" di legno geometrico che si estende per creare angoli di seduta e tavolini. FAYE GREENWOOD – Waltham Forest, William Morris Design Line realizzato da Sebastian Cox – Nel suo Designpost, Faye Greenwood fonde due elementi chiave del quartiere – il suo rapporto storico con William Morris
e gli habitat della fauna selvatica delle Walthamstow Wetlands. Il progetto comprende una serie di blocchi di costruzione di habitat per animali, collegati con giunti artigianali e decorati con motivi ripetuti che si riferiscono visivamente al lavoro di Morris nel movimento Arts and Crafts. Combinando natura, comunità e artigianato in questo modo, Faye enfatizza la ricca storia creativa del quartiere, mentre celebra anche il suo ambiente naturale.
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Un cluster di quattro habitat (due scatole per uccelli, una scatola per pipistrelli e una scatola per insetti) è stato progettato con incastri a coda di rondine e a croce in una serie di configurazioni ripetute, fissate a quattro pali strutturali principali. La struttura finale ad albero comprende un totale di 48 scatole, che sono pronte per essere smontate come Designpost alla fine del LDF per essere portate nella comunità di Walthamstow come pezzi completamente fun-
zionali. I pezzi sono stati tagliati a CNC e poi rifiniti e assemblati a mano. Prendendo ispirazione dagli ideali e dalle opere del movimento Arts and Crafts e dallo stesso Morris, i dettagli di falegnameria e i processi di fabbricazione CNC sono esposti come parti espressive del design e della costruzione. Motivi decorativi a forma di foglia estratti da un disegno di carta da parati di Morris sono ripetuti in tutte le case-abitazione, sia intagliati nei pezzi mentre vengono tagliati sulla macchina CNC, sia stampati in blocco con vernice per mobili da giardino. A parte la vernice, il legno è stato lasciato allo stato grezzo per permettere ai pezzi di adattarsi al loro ambiente naturale dopo il LDF. JASON BROOKER – Design District, Design District at Greenwich Peninsula realizzato da Benchmark Furniture – Il Designpost di Jason Brooker è una meditazione sul fare che esplora le potenzialità della QUERCIA ROSSA come materiale, mentre rende omaggio al passato, al presente e al futuro della penisola di Greenwich. A ben guardare, la struttura curvilinea e a vela del progetto fa riferimento alle diverse tecniche e metodi usati dalla nuova comunità creativa del Design District, e per estensione alla miriade di culture del design che hanno influenzato la storia della zona. Le 'vele' di ogni struttura sono formate da strisce laminate di quercia rossa, modellate su una varietà di forme, per dare un effetto ondeggiante.
I due "alberi" sono fatti di solida QUERCIA ROSSA, modellati per dare un profilo cilindrico, ma con dettagli sfaccettati per ogni componente della vela da collegare all'albero tramite una serie di pioli di legno torniti a mano. La corda di canapa da 16 mm è stata realizzata JONAH LUSWATA – Brompton, Brompton Design District realizzato da Sebastian Cox – Ispirato alla forma dell'obelisco – in particolare, alle torri lunari che venivano usate per illuminare la città nella tarda epoca vittoriana – il Designpost di Jonah Luswata celebra la sua posizione a Brompton in diversi modi. Il design è influenzato dalla moltitudine di musei del quartiere, e dalla storia socioculturale che essi rappresentano, così come dalla vibrante cultura del design contemporaneo e dalla riverenza per l'artigianato dei numerosi
studi di design che oggi fanno di Brompton la loro casa. Due pilastri gemelli si innalzano per creare un telaio strutturale di solida quercia rossa americana collegato da giunti tradizionali a mortasa e tenone. I pilastri creano camini che diffondono la luce e che culminano in ricchi finali. Una finitura carbonizzata è stata applicata a far da contrasto e i fori giocosamente tracciati permettono una luce piena. Un telaio interno di “costole” rettilinee sostiene una "pelle" di pannelli lavorati che tassellano e danno forma al pezzo. Alcuni sono strutturati da scanalature CNC e altri sono realizzati individualmente a mano. Essi scendono a cascata dai pilastri sul davanti e sul retro, conciliando ogni possibile abitare. L'intera opera permea e diffonde luce interstiziale quando non è illuminata.
SOSTENIBILITÀ E STORAGGIO DEL CARBONIO
Uno degli obiettivi chiave del progetto è quello di comunicare, sia ai designers che al grande pubblico, che i LEGNI DI LATIFOGLIA AMERICANI come, per esempio, la quercia rossa rappresentano un’opzione molto valida dal punto di vista della sostenibilità di materiale utilizzabile. La QUERCIA ROSSA è la specie più abbondante presente nelle foreste di latifoglia americane ma viene spesso trascurata da parte del design europeo. L’eccessivo affidamento su una piccola selezione di legni può IL LEGNO_69
AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL (AHEC)_www.americanhardwood.org determinare effetti dannosi sull’ecosistema delle foreste, per questo AHEC crede che i designer e gli architetti abbiano la responsabilità di utilizzare qualsiasi cosa la natura fornisca. Crescendo spesso naturalmente piuttosto che tramite piantagione, la QUERCIA ROSSA rappresenta sia una scelta di materiale altamente sostenibile e rinnovabile, sia un'opzione con un significativo appeal estetico per designer e architetti. Inoltre, in quanto legno, la QUERCIA ROSSA funge da deposito di carbonio della CO2 assorbita dall’atmosfera durante il tempo di vita dell’albero, riducendo in tal modo l’impronta di carbonio del progetto Designposts. I Designposts sono eretti su basa-
menti realizzati con pannelli di legno a strati incrociati di TULIPIER, riutilizzato dal progetto MultiPly di LDF e AHEC del 2019 che, a sua volta, sarà usato di nuovo nelle future edizioni del festival. Dopo il festival, i Designposts stessi saranno probabilmente donati alle istituzioni londinesi, per essere utilizzati in modo permanente o per essere riproposti per nuovi progetti di studenti.
LA QUERCIA ROSSA AMERICANA
Specie dominante nelle foreste di LATIFOGLIA STATUNITENSI, la QUERCIA ROSSA americana rappresenta il 17.9% delle risorse complessive. Il legno, particolarmente granuloso
non è sempre rosso; il suo nome deriva dal colore delle foglie in autunno. Gli alberi di QUERCIA ROSSA crescono naturalmente e quasi esclusivamente in Nord America, anche se la specie è piantata altrove. Sono ampiamente distribuite nella maggior parte degli Stati Uniti orientali in foreste di latifoglie miste. Gli alberi sono molto alti e presenti in molte sottospecie, che crescono da nord a sud; alcune in alta montagna e altre in pianura, dando origine a caratteristiche diverse. Le querce rosse sono considerate altamente sostenibili sia per il consumo domestico che per l'esportazione e sono più abbondanti delle QUERCE BIANCHE.
ISSN 0024-0532
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Il Legno, con periodicità bimestrale, costituisce un sicuro punto di riferimento per il settore riscuotendo una puntuale attenzione tra operatori commerciali, trasformatori e utilizzatori della materia prima legno e dei suoi derivati, di semilavorati e di prodotti finiti in tutti i settori di impiego. Tratta argomenti quali la produzione forestale, l’importazione e il commercio di legname, la trasformazione e la produzione di semilavorati, le macchine e le tecnologie per la prima lavorazione del legno, per l’essiccazione e per la trasformazione e l’utilizzo delle biomasse. La rivista ospita le quotazioni dei legnami fornite dalla Camera di Commercio di Milano.
Il Legno, every two months, is a sure point of reference for the sector, receiving a high attention among commercial operators, processors and users of the raw material wood and its derivatives, of semi-finished and finished products in all sectors of use. It deals with topics such as forest production, import and trade of timber, processing and production of semi-finished products, machines and technologies for the first processing of wood, drying and transformation and use of biomass .
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01 IL INDIRIZZI UTILI febbraio 2022
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D’ALESSANDRO TERMOMECCANICA s.r.l. 66010 MIGLIANICO (Chieti) – Contrada Cerreto, 55 T. +39/0871 950329 - F. +39/0871 950687 info@caldaiedalessandro.it www.caldaiedalessandro.it
COLLANTI CONCORDE s.r.l. COLLE SPECIALI PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI 31029 VITTORIO VENETO (Treviso) Via Schiaparelli 12 – Zona Industriale T. +39/0438 912121 - F. +39/0438 501822 info@collanticoncorde.it - www.collanticoncorde.it Collanti Concorde produce l’adesivo poliuretanico “XILOBOND T” certificato secondo la norma EN 15425 e con “Attestato di Conformità” dell’MPA di Stoccarda del 13.02.2015. Lo XILOBOND T è idoneo per produzione di legno lamellare per prodotti quali KVH, bilama, trilama e per pannellature portanti strutturali tipo XLAM; per strutture lignee in bioedilizia, costruzione edifici prefabbricati, case clima; per l’incollaggio di specie legnose termotrattate (tipo THERMOWOOD). Collanti Concorde produce altresì una vasta gamma di colle poliuretaniche, viniliche, ureiche, polimeri innovativi, hot-melt e hot-melt PUR.
03 IL INDIRIZZI UTILI febbraio 2022
COMME RCIANTI 00172 ROMA – Viale Bella Villa, 231 T. +39/06 2678641 r.a. - F. +39/06 263016 alfano@alfanolegnami.com www.alfanolegnami.com 28078 ROMAGNANO SESIA (Novara) Via Novara, 403 T. +39/0163 834534 - F. +39/0163 835221 06154 PONTE S. GIOVANNI (Perugia) Strada dei Loggi, 11/H T. +39/075 394346 - 47 perugia@alfanolegnami.com
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30030 MARTELLAGO (Venezia) – Via Fornace, 2 T. +39/041 5400521 - T. +39/041 5401942 info@derwood.it - www.derwood.it Siamo specializzati in tavolame di latifoglie e lamellari per serramenti.
Bianchi Dott. Francesco snc 22063 CANTÙ (Como) – Via Como, 26 T. e F. +39/031 716156 bianchilegnamicantu@virgilio.it www.drbianchilegnami.com LEGNAMI IMP. - EXP. - Commercio legnami di qualità per falegnameria con centro di essiccazione “sottovuoto”.
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di BRUGNARA & CHISTÈ s.r.l.
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IL LEGNO 04
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Sede Legale e Stabilimento: 24126 BERGAMO – Via Canovine, 29 T. +39/035 325611 - F. +39/035 325699 info@legnamipaganoni.it - www.legnamipaganoni.it Importazione e commercio pannelli e legnami. Materiali per l’edilizia, tetti e strutture in legno.
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05 IL INDIRIZZI UTILI febbraio 2022
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31044 MONTEBELLUNA (Treviso) – Via G. Ferraris, 50 T. +39/0423 21646 info@incomac.com - www.incomac.com Impianti per l’essiccazione, la vaporizzazione e il trattamento termico del legno. Essiccatoi convenzionali alimentati con acqua calda, acqua surriscaldata, vapore o olio diatermico oppure a gas, gasolio o biomasse. Impianti di essiccazione a condensazione con pompa di calore e recupero del calore latente di evaporazione, anche per piccole segherie. Celle di vaporizzazione e impianti ad alta temperatura. Impianti per l’essiccazione e il trattamento termico fitosanitario dei pallet (ISPM 15); impianti di pre-essiccazione e altri trattamenti industriali. Essiccatoi Junior con caricamento a tunnel per facili installazioni. Impianti chiavi in mano completi di centrale termica. Assistenza tecnica anche con controllo da remoto, ricambistica e servizi specifici dedicati al cliente nel pre- e post-vendita.
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IL LEGNO 06
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B.F.B. di Bortoluzzi G. & C. s.n.c.
Gallo Legnami s.r.l.
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38087 SELLA GIUDICARIE (Trento) – Via Galizia, 12 T. +39/0465 901945 - F. +39/0465 901959 info@pribo.it - www.pribo.it Progettazione e fornitura macchine e impianti per la lavorazione del legno. Scortecciatrici - Decatastatori - Accatastatori. Tecnologie per segheria - Piallatrici per legno rotondo - Vasche per immersione per pacchi/tavole Rusticatrici - Macchine per la produzione di truciolo per lettiere di animali - Macinatori per scarti - Canali vibranti - Tavoli di montaggio per pareti in legno.
07 IL INDIRIZZI UTILI febbraio 2022
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LEGNAMI imp/exp e trasformazione dal 1957. Il vostro partner ideale nell’approvvigionamento di tutti i migliori legni africani, nord americani ed europei. www.arduinilegnami.com 29010 ROVELETO DI CADEO (Piacenza) T. +39/0523 509020 - 509029 www.arduinilegnami.com @ArduiniLegnamiSpA
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IL LEGNO 08
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TRAVI LAMELLARI
09 IL INDIRIZZI UTILI febbraio 2022 AZIENDA
A
ARCO INTERNATIONAL s.r.l. NOVAPELLET ALFANO LEGNAMI s.p.a. ARDUINI LEGNAMI s.p.a.
CATEGORIA
ELENCO ALFABETICO PAGINA
Macchine per la lavorazione del legno
06
Commercianti Commercianti Segherie
03 03 07
I
AZIENDA
CATEGORIA
IMOLA LEGNO s.p.a. INCOMAC s.r.l.
Commercianti 04 Impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura 05
L M
LEGNOLINEA BENETAZZO s.r.l.
B
BALCONI GIANNINO SEGHERIA s.r.l. Travi lamellari BASSO LEGNAMI s.r.l. Commercianti BAUMANN s.r.l. Carrelli elevatori B.F.B. di Bortoluzzi G. & C. s.n.c. Macchine per la lavorazione del legno BIANCHI dott. FRANCESCO s.n.c. Commercianti BIGonDRY s.r.l. Impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura
08 03 02 06 03 04
CODARRI SEGHERIA s.r.l. COLLANTI CONCORDE s.r.l. CONCRETE s.r.l. CONTROL LOGIC s.r.l. CURSAL s.r.l.
07 02 08 08 06
C
Segherie Colle e adesivi Software Strumenti di controllo, misurazione e regolazione Macchine per la lavorazione del legno
D
D’ALESSANDRO TERMOMECCANICA s.r.l. Caldaie DAL LAGO s.p.a. Commercianti DE NARDI s.r.l. Impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura DERWOOD s.r.l. Commercianti DI NUNZIO ENNIO s.r.l. Agenti
F G
F.A.L. s.r.l. FLORIAN LEGNO s.p.a.
GALLO LEGNAMI s.r.l. GENERAL TIMBER BROKER s.r.l.s. GM SISTEMI
02 03 05 03 01
Legnami Agenti Strumenti di regolazione e misurazione
03 03
06 02 08
Pannelli lamellari
MARIN GIORGIO s.p.a. Commercianti MARTIGNAGO LEGNO s.n.c. Commercianti MERLINLEGNO s.r.l. Agenti MICROTEC INNOVATING WOOD s.r.l. Strumenti di controllo, misurazione e regolazione MOROSINI LAMELLARI s.r.l. Lamellari per serramenti
O P
HOLZMATIC ENGINEERING s.r.l.
Macchine per la lavorazione del legno
06
04 04 02 08 05
02
PICCIOCCHI MARIO s.p.a. PRIBO s.r.l. P SYSTEM AUTOMAZIONE s.r.l.
04 06 06
R
Commercianti Macchine per la lavorazione del legno Macchine per la lavorazione del legno
Filiali di ditte estere 04 Impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura 05
S
SECAL s.r.l. Impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura SEGNA LEGNAMI s.n.c. Legnami SOCIETÀ LEGNAMI PAGANONI s.p.a.Commercianti SOLIANI F.lli di Giovanni & Felice s.n.c. Perlinati
T
TRA.WOOD S.A.S di Giulio Travo & C. Agenti
H
07
OFFICINE DEL SAVIO AHENA BOILERS s.r.l. Caldaie
RIGA WOOD ITALIA sarl ROMANUTTI LEGNO s.r.l.
Commercianti Commercianti
PAGINA
W
WDE MASPELL s.r.l.
05 06 04 07
02
Impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura 05