TUTTI IN TERRAZZO PER RISPARMIARE
Siamo stanchi di occuparci di su perbonus, perciò ci limitiamo a scrivere di bonus. Sì, perché il superbonus, così come è stato finora al 110%, ha ancora un anno di vita per i condomini. Quindi, c’è ancora spazio per utilizzarlo, a patto di trovare chi ac quista il credito d’imposta (le banche, ahinoi, hanno quasi esaurito la capien za fiscale, cioè non hanno più tasse da scontare). Ma questo non vuol dire che gli incentivi fiscali siano morti e sepolti. Chi vive in condominio potrebbe, anzi dovrebbe, iniziare quello che normal mente è portato a fare quando cambia auto: confrontare prezzi, consumi, op zioni più convenienti, offerte. Perché è
come quella relativa al riscaldamento della propria abitazione. Le bollette che volano in questi mesi, grazie alla guer ra scatenata dalla Russia con il taglio delle forniture di gas, dovrebbero però far riflettere e non solo sollevare prote ste. Anche i servizi condominiali sono destinati a costare di più. E se a questo si aggiunge che la distribuzione di gas dovrà quasi certamente essere razionata, con il conseguente abbassamento delle temperature in casa, la necessità di ren dere le abitazioni meno energivore, più coibentate e maggiormente confortevoli sembra ancora più urgente di decidere se l’auto da acquistare debba essere di 1.200 o 1.300 di cilindrata.
che come condominio nel complesso. Perché una volta terminata la festa (per chi riesce a utilizzarli) dei superbonus 110% è destinato a proseguire il party degli altri sconti fiscali. D’accordo, non sarà il tuttogratis che ha fatto girare la testa anche ai più riottosi. Ma le bollette stratosferiche dovrebbero spingere mol ti a considerare l’opportunità di rendere la propria casa meno energivora. Se si considera che per i condomini lo sconto fiscale rimarrà almeno al 75%, la conve nienza di intervenire appare evidente. E soprattutto urgente, conti alla mano. Tra l’altro, in aiuto arriva un’altra nor ma appena approvata dal Parlamento con il decreto Aiuti e ampiamente sot tovalutata: la possibilità di utilizzare in edilizia libera l’installazione di vetrate panoramiche amovibili, ovvero le Vepa. Le vetrate panoramiche amovibili, in fatti, sono soluzioni che consentono di schermare balconi o verande riducendo la dispersione termica e facilitando il risparmio energetico. La loro installa zione crea una camera di passaggio tra l’esterno e l’interno della casa, mitigan do gli sbalzi di temperatura e riducen do l’impatto sulla climatizzazione della casa. Oltretutto, consentono di amplia re lo spazio vivibile di un appartamen to. Un’opportunità che molti condomi ni potranno cogliere. Anche se i contro non mancano, se si considera il perico lo che la facciata condominiale si tra sformi in un costume di Arlecchino, se ognuno vorrà fare a modo suo. Sarà il caso che le prossime assemblee condo miniali affrontino l’argomento.
DANIELA ZEBA
TRONO DI SPADE IN CONDOMINIO
Il grande inverno sta arrivando. Si tratta della drammatica situa zione che stiamo vivendo e che ci vede inermi di fronte a scenari di guerra, crisi energetica, aumenti alle stelle, imprese fallite, superbonus bloccato e sfiducia nelle istituzioni, pari minimo al 40% dei non votanti, ma che è molto di più se si dovessero contare coloro che sono andati alle urne tappandosi il naso.
Ci attende un inverno freddo e, iro nia della sorte, il blocco delle cessioni sta impedendo agli italiani di correre ai ripari, perché la misura più rivolu zionaria, che doveva rilanciare l’eco nomia e garantire comfort energetico e sismico a costo zero, si sta rivelando invece un killer spietato di imprese, saltate in aria come popcorn scop
piettanti, fidandosi delle istituzioni che invece hanno cambiato per circa venti volte le regole del gioco. Fuoco e sangue, per rimanere in tema fantasy, ci attende: poco fuoco e molto sangue, in realtà. E sugli amministra tori grava ovviamente il peso di tutti i condomini d’Italia, messi in ginocchio da morosità diffusa, contestazioni, in soddisfazioni e ora anche dallo spettro del freddo che aleggia come un fanta sma nella notte di Halloween.
Ecco quindi che a loro spetta trovare soluzioni rocambolesche per ricette virtuose, che dovrebbero tampona re decenni di politiche sconsiderate in tema di ambiente e approvvigio namenti energetici. Amministratore come ultima spiaggia anche stavolta: con il peso di gestire immobili con un
tasso di morosità mai visto e dotato solo di mannaia per tagliare consumi o teste, rimettendoci la propria quan do sarà ora di riconfermarlo, perché l’amministratore ha la caratteristi ca di poter essere sostituito d’ufficio quando compie diligentemente il proprio lavoro, che può significare la sciare sul lastrico intere famiglie. Il tutto in un clima dove però la prio rità delle famiglie sembra essere l’an tenna Tv (perché il Grande Fratello Vip è imperdibile) oppure il posi zionamento del bidone dell’organico (che è meglio spostare vicino al ga rage del vicino). Piuttosto che conti nuare ad amministrare a queste con dizioni, diventerei un Guerriero della Notte (ogni riferimento al Trono di Spade è certamente voluto).
La rivista
Il portale www.casacondominio.net
La guida annuale
La fiera
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Anno 10 - Numero 47 - Agosto / Settembre 2022 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising
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Collaboratori / Contributors
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ENERGIA IN CONDOMINIO
PRIMO PIANO
RISPARMIARE SUI CONSUMI ENERGETICI
LA VOSTRA POSTA
È possibile ridurre le spese legate ai con sumi energetici in condominio?
Sì, è necessario riuscirci. Tuttavia, in primis, deve esserci un comportamento collaborativo e virtuoso da parte dei condomini/condut tori che devono rinunciare a quella parte di comfort non strettamente necessaria.
Il ruolo dell’assemblea Chi deve decidere, l’amministratore o l’assemblea?
Per le modifiche nell’utilizzo dei servizi condominiali è opportuno che vi sia un pre ventivo confronto in assemblea in quanto eccessive economie potrebbero avere anche effetti collaterali (minore sicurezza, mag giori disagi, ecc.).
Installare un impianto di pannelli solari Come bisogna procedere per installare un impianto fotovoltaico?
Facile sognare che l’impianto fotovoltaico sia applicabile ovunque, ma non è così: intanto
va tenuto presente che 1 kw installato occu pa circa 7 metri quadrati di superficie; per avere una buona resa l’impianto deve esse re installato verso Sud; non devono esserci ostacoli o edifici vicini che portino i pannelli in ombreggiamento; ci sono costi da sostene re per l’installazione e per la manutenzione periodica; ci sono valutazioni da fare per capire quale sia il tempo di ritorno dell’in vestimento iniziale.
Fotovoltaico e risparmi
Quanto può incidere un pannello foto voltaico nella riduzione dei consumi?
I pannelli non riducono i consumi, ma aiu tano a contenere il costo dell’energia; ogni progetto ha un suo specifico calcolo e conse guente risultato.
Attenti ai mini pannelli
Sono consigliabili i pannelli fai-da-te da installare sui terrazzi?
In questi giorni i social diffondono immagi ni di terrazzi con pannelli posati sulla rin ghiera; devo richiamare ancora una volta quali siano i presupposti per la convenienza
di una simile applicazione, ovvero quelli della mia risposta precedentemente fornita.
I pannelli a infrarossi
Il riscaldamento a raggi infrarossi è con veniente?
Da decenni viene applicato nelle industrie; normalmente viene utilizzato quando si vuole avere un immediato benessere nel luogo in cui questo viene orientato. Ha il vantaggio di essere subito efficace e, rispetto al riscaldamento tradizionale, può portare dei risparmi. Anche in questo caso la sua ap plicazione deve essere valutata caso per caso.
Bonus a infrarossi
Quali sono gli sgravi fiscali in questo caso?
All’interno del bonus ristrutturazione è pos sibile avere una detrazione del 50% che ar riva al 65% se i pannelli dispongono dell’in gresso per la domotica.
Superbonus e cappotto
Il superbonus 110% ha ancora un anno di vita: è possibile usufruirne per realiz zare l’isolamento esterno a cappotto?
La possibilità è prevista dal superbonus 110%; chi intenda sfruttare questa opportu nità deve anche essere consapevole che l’iter finora non è stato di facile percorrenza.
Bonus continuo
Ci sono altri incentivi che possono essere utilizzati per ridurre i consumi?
Anche nel 2022 (sembra fino a tutto il 2024) è in essere l’incentivo ecobonus per le parti comuni. Gli interventi di riqualifica zione energetica che possono portare a godere di detrazioni del 70-75% (addirittura 8085% se vengano realizzati congiuntamente interventi ecobonus e sismabonus).
Risponde Alessandro Pisanu, ingegnere e amministratore di condominio, fondatore e coordinatore della Commissione Ingegneri per il Condominio presso l’Ordine degli Ingegneri di Verona
Cambiare generatore?
Come rendere più efficiente il generatore di calore?
La domanda è molto aperta e difficilmente risolvibile senza entrare nello specifico pro getto; tuttavia, per rispondere, è opportuno aggiornare il proprio impianto con genera tori di nuova generazione, che hanno rendi menti molto più elevati di quelli del passato.
Riscaldamento e spesa
Ci sono altri interventi utili per quanto riguarda il riscaldamento?
Coibentazione dei percorsi di distribuzione al fine di limitare la dispersione del calore, utilizzare centraline evolute, avere pompe a giri variabili, ecc…
Infissi e temperatura
Quanto conviene rifare gli infissi?
Per esperienza personale i nuovi infissi pos sono fare cambiare la temperatura di un lo cale anche di 2 gradi.
Verande e regolamento
La recente deregolamentazione per le ve rande può essere utile?
Su questo argomento nasceranno, a mio av viso, numerosissimi contenziosi; credo non sia facile riuscire a introdurre verande sen za creare nocumento all’estetica e quindi al decoro del condominio, dei quartieri e delle città.
Temporizzare l'illuminazione
Serve utilizzare temporizzatori per l’illu minazione delle parti comuni?
Sicuramente è indispensabile! Tuttavia, deve essere portata molta attenzione ai ri schi di infortuni che tempi troppo ridotti di illuminazione possono portare a coloro che transitano per le parti comuni.
FARAONE
BALCONI APERTI ALLA SICUREZZA
Rinnovare parapetti e balaustre con l’aggiunta di una migliore estetica. Ma soprattutto con la garanzia del rispetto delle norme. È l’obiettivo dell’azienda, che propone una serie di soluzioni ad hoc per i condomini
Ascensori, impianti elettrici, cancelli e sistemi antincendio: quando si parla di sicurezza in condominio, il pensiero corre subito a questi elementi, spesso al centro di inter venti di manutenzione ordinaria e straor dinaria. Ma che cosa dire di balconi e ter razze? Faraone Architetture Trasparenti, azienda di Tortoreto (Teramo), tra le pri me a eseguire prove reali e promuovere normative su parapetti e ringhiere, lancia l’allarme: in Italia il 90% dei balconi non è a norma. E, purtroppo, è una realtà che non riguarda solo i vecchi palazzi. Molti non sanno che i parapetti sono elementi di sicurezza e in quanto tali devono ri spettare parametri specifici che dal 2017 sono contenuti nella norma Uni 11678. Proprio come fanno le soluzioni Faraone, sistemi di prima qualità nati per rispon dere alle diverse esigenze di progetto, le gate non solo alla destinazione d’uso ma anche al tipo di fissaggio, di solaio o pavi mento presente. Ne parliamo con Flavio Faraone, ceo dell’azienda.
Domanda. Negli ultimi anni, anche grazie ai bonus, il condominio ha vis suto un periodo di rinnovamento: quali sono state le vostre proposte per soddi sfare questa domanda?
Risposta. Il rinnovamento che ha coin volto il mondo del condominio ha ri guardato anche i parapetti. Nonostante non rientrassero direttamente nel super bonus 110%, sono stati spesso utilizzati per completare la ristrutturazione degli edifici. La nostra proposta ha riguardato innanzitutto la Serie Ninfa, i parapetti classici tutto vetro. Questa linea di pro dotti è in continuo rinnovamento, tanto che siamo arrivati a lanciare da poco sul mercato Ninfa La Serie 6, una soluzione molto più performante e versatile rispetto alle versioni precedenti, con vantaggi sia
per l’installatore sia per il cliente finale. Accanto al modello classico tutto vetro, proponiamo anche Maior, parapetto in vetro con montanti in alluminio, un mo dello che ha avuto molto successo soprat tutto negli ultimi due anni nell’ambito degli interventi di sostituzione. Questo prodotto è molto apprezzato dai proget tisti e preferito rispetto al modello tutto vetro, in quanto meno impattante. Sosti tuendo il parapetto in ferro con uno in alluminio, si riesce a rinnovare il balcone, mantenendo però lo stesso effetto esteti co in facciata.
D. Oltre ai parapetti, quali sono le so luzioni che possono essere interessanti per un condominio?
R. Di solito ragioniamo in termini di pacchetto di prodotti. Oltre ai parapetti e balaustre, ci sono le pensiline, assenti in molti condomini. Creata ormai dieci anni fa, la nostra pensilina tutto vetro Linea è ancora oggi la più venduta. Poi abbiamo tutta una gamma di divisori interni in vetro e alluminio che hanno avuto mol to successo nel periodo della pandemia, quando è emersa l’esigenza di creare spa zi all’interno dell’abitazione più riservati per lo smark working o per la didattica a distanza. Senza nessuna opera murale, queste soluzioni hanno permesso di cre are dei piccoli ambienti completamente isolati dal resto della casa.
D. Per proporre prodotti così innovativi
conta più la curiosità dell’imprenditore o gli investimenti in ricerca?
R. È sempre un mix. L’imprenditore deve individuare le esigenze del mercato, op pure creare nuove categorie merceologi che, come ha fatto Faraone con il para petto tutto vetro Ninfa o con la pensilina Linea. A questo si aggiunge la necessità di avere all’interno dell’azienda una capacità di ricerca e di sviluppo tale da procedere in autonomia e dare vita a prodotti finiti.
D. Quali sono le linee guida che seguite per individuare le migliori soluzioni?
R. Ascoltiamo molto i suggerimenti dei nostri clienti su eventuali migliorie da apportare ai prodotti. Molto, però, deriva da un processo di sviluppo quasi naturale dei prodotti stessi. Per esempio, nel primo parapetto Ninfa, realizzato circa 12 anni fa, il vetro arrivava a un’altezza massima di 1,10 metri. Oggi siamo riusciti a rag giungere un’altezza massima di 1,30 me tri, mantenendo lo stesso peso dei profili di alluminio dei modelli precedenti. C’è stato, quindi, un grandissimo sviluppo sia dal punto di vista della ricerca che dello studio dei materiali e delle configurazioni.
D. I parapetti tutto vetro Ninfa Serie 6 sono state una delle novità più interes santi: quali sono le caratteristiche tecni che di questo prodotto?
R. La Serie 6 è l’erede delle versioni pre cedenti: il prodotto ha quindi mantenuto le stesse tipologie applicative, aumentan
do al contempo il livello di prestazioni. Con la Serie 6 siamo riusciti a raggiun gere altezze del vetro ineguagliate sul mercato per quanto riguarda la categoria dei parapetti. Inoltre il sistema di installa zione estremamente innovativo lo rende ancora più semplice e rapido da regolare e fissare.
D. E a livello di sicurezza?
R. La sicurezza è un elemento impre scindibile di tutti i nostri prodotti, e ogni parapetto ha una capacità di resistere ai carichi a seconda della sua destinazione d’uso. Possiamo dire che installando un parapetto Ninfa 6, il balcone acquista maggiore sicurezza, perché il vetro è an cora più alto di quanto richiede la norma
tiva. Questo comporta maggiori difficoltà di scavalcamento, un più efficace abbatti mento acustico e una migliore capacità di resistenza al vento.
D. Tra i vostri prodotti, quali sono le al tre alternative a Ninfa Serie 6?
R. Principalmente due: il parapetto Ma ior con montanti in alluminio e Alba, il parapetto in vetro con fissaggio puntuale uscito circa tre anni fa, che riesce a resi stere a tutti i requisiti di sicurezza, inclu si quelli contenuti nella normativa Uni 11678.
D. Quanto è importante coniugare l’a spetto estetico con la sicurezza?
R. È fondamentale. Gli architetti che in seriscono i nostri parapetti negli edifici, vogliono prima di tutto la rispondenza estetica del risultato con quanto hanno progettato. Tuttavia è chiaro che la sicu rezza deve avere la sua parte.
D. Potete assicurare un supporto nella scelta della soluzione migliore?
R. Certamente. Il nostro personale è pre parato per offrire un supporto costante a chiunque si mette in contatto con noi, dall’impresa al progettista, fino al cliente finale. Inoltre, la nostra rete di capoarea e agenti esterni è presente su tutto il terri torio nazionale per offrire assistenza im mediata e accompagnare il cliente nella scelta del prodotto più adeguato al tipo di utilizzo richiesto.
D. Qual è la situazione dei condomini in Italia sotto il profilo della sicurezza?
IL MANUALE DEL PARAPETTO
Una guida di circa 240 pagine e 29 capitoli, corredata di foto e illustrazioni a supporto delle spie gazioni di carattere tecnico e normativo. Questo è il Manuale del parapetto in vetro. Tutto quello che c’è da sapere sui parapetti e che nessuno ti ha mai detto, scritto da Sabatino e Flavio Faraone, rispettivamente presidente e ceo di Faraone Architetture Trasparenti. «Questo non è un libro pub blicitario su un prodotto, bensì un manuale stimolante, scritto in modo semplice. È ricco di informazioni utili, di pronta applica zione, frutto di numerosi anni d’esperienza: cinquantadue, per la precisione, nel settore dell’alluminio di cui quindici in quello dei parapetti», Sabatino Faraone. Il Manuale offre una panoramica completa del settore, dalle normative vigenti alle soluzioni tecniche, dalle varie tipologie di ap plicazione ai principali punti da considerare per una corretta posa in opera, con tanti consigli utili per conoscere il mondo dei parapetti. Disponibile solo in formato cartaceo da richiedere sul sito web www.faraone.it.
R. Girando l’Italia per lavoro, ho spesso l'abitudine di guardare se i parapetti dei palazzi sono sicuri oppure no. Purtrop po devo dire che nella maggior parte dei casi, specialmente nelle grandi città, i condomini peccano da questo punto di vista. Spesso ci sono strutture in ferro che mostrano a vista evidenti segni di arrug ginimento o parapetti con vetri retinati che ormai non sono più a norma. Nella ristrutturazione dei condomini i parapetti sono sempre un po’ trascurati. Insomma, c’è ancora molto da lavorare. D. In fatto di mancanza di sicurezza,
Magazzino
cosa rischiano gli amministratori, oltre i proprietari, per quanto riguarda i pa rapetti?
R. L’amministratore si deve interessare della sicurezza di tutti gli elementi pre senti in un condominio, che siano gli impianti, le gronde e gli stessi parapetti.
Nel caso in cui si dovesse verificare un in cidente, possono subire conseguenze sia i proprietari che gli amministratori, che ri schiano direttamente soprattutto per ciò che riguarda le parti comuni, quindi sca le, terrazzi, attici. Per le parti comuni c’è dunque una responsabilità civile e penale,
e gli amministratori vengono citati alla pari del progettista e dell’impresa. Per le parti private, invece, anche se non rischia direttamente, viene comunque chiamato in causa. Per quanto ci riguarda stiamo la vorando sempre di più per sensibilizzare anche gli amministratori condominiali al tema della sicurezza, in modo da evitare danni o incidenti.
D. Come si raggiunge la sicurezza di un parapetto?
R. Rispettando la normativa a livello na zionale, sia quella contenuta nel decreto ministeriale relativo alle Norme Tecniche
per le Costruzioni sia le disposizioni Uni 11678. Fino a qualche anno fa le norme proposte non erano chiare. Ora, grazie anche al nostro apporto sull’ultima ste sura della normativa, lo svolgimento dei test per determinare la sicurezza dei pa rapetti viene effettuata in base a sequenze ben precise e predeterminate, passando da prove con carico statico lineare a pro ve di impatto. Quindi possiamo dire che, rispettando le attuali normative, si rispet tano i criteri di sicurezza e si salvano vite.
D. Quali sono i criteri previsti dalla leg ge?
R. A carattere generale i due riferimenti sono le Norme Tecniche per le Costru zioni e la norma Uni 11678. Poi, a secon da della destinazione d’uso di un parapet to, ci sono vari requisiti da rispettare. Per esempio: se il parapetto è utilizzato in un ambiente privato, che quindi non prevede grande affollamento, deve avere una re sistenza al carico di 200 chilogrammi al metro di spinta. Se invece è destinato a un locale pubblico deve arrivare a resistere fino 300 chilogrammi al metro di spinta.
D. Le vostre balaustre sono certificate?
R. A seconda della destinazione d’uso, sono conformi alle normative attuali. Per quanto riguarda i parapetti seguiamo un iter abbastanza preciso: dopo aver testato il prodotto all’interno dei nostri labora tori, una volta raggiunto il risultato otti male, eseguiamo ulteriori test presso un istituto autorizzato che ci fornisce il rap porto di prova finale.
D. Ci sono delle certificazioni che non
devono assolutamente mancare quando si installano delle balaustre?
R. Chi vuole installare un determinato parapetto, dovrebbe prima verificare se il prodotto risponde alle norme attuali. Per questo consiglio di richiedere i rapporti di prova prima che venga realizzata la forni tura, completi di tutti i passaggi effettuati per condurre i test, che devono essere sot toscritti dall’ente certificatore.
D. Un altro aspetto di attualità riguarda l’impatto ambientale dei prodotti: come
vi regolate?
R. Il vetro e l’alluminio sono materiali al 100% riciclabili: se un domani qualcuno volesse smontare il parapetto, può tran quillamente riciclare tutti i suoi com ponenti. Per quanto riguarda l’impatto ambientale dell’azienda rispettiamo le principali direttive, dagli imballaggi allo smaltimento: tutto è tracciato e registrato, appoggiandoci anche al supporto di con sulenti esterni.
D. Più in generale, come si pone l’azien
da in fatto di sostenibilità ambientale?
R. È un tema molto più sentito ri spetto al passato. Tutta l’illuminazione dell’azienda, dallo stabilimento pro duttivo agli uffici, da qualche anno è ormai esclusivamente a Led. Abbiamo eliminato tutti i vecchi fancoil all’inter no degli uffici e installato nuovi sistemi di riscaldamento e raffrescamento con pompa di calore, azionabili per singola stanza e regolabili con timer di accen sione e spegnimento, così da evitare che rimangano accesi fuori orario.
D. L’azienda è nata nel 1969 partendo
dai serramenti in alluminio: come si è sviluppata la vostra offerta nel corso de gli anni?
R. Siamo partiti con i serramenti, poi abbiamo iniziato a produrre anche i mo noblocchi in modo da offrire un sistema completo per il foro finestra, a vantag gio degli aspetti di isolamento acustico e termico e di protezione dall’acqua. Tra gli anni Ottanta e Novanta, con lo svi luppo delle facciate continue, è nato il progetto Solaria, con diverse soluzioni per facciate ventilate e non in alluminio e vetri riflettenti e per serramenti a na
NINFA E GIULIETTA FANNO FELICE IL CONDOMINIO
stro. All’epoca tutto era prodotto da noi, anche i profilati e le guarnizioni. Ancora oggi una nostra consociata continua a lavorare in quel settore, mentre la nostra azienda è passata al settore delle facciate puntuali. Negli anni Duemila, infatti, il mercato è passato alle architetture tra sparenti con strutture in acciaio inox e fissaggio puntuale del vetro, una tecno logia innovativa, fino ad allora riservata agli edifici di grandi dimensioni, che Fa raone ha portato per prima in Italia. Il prodotto ha conosciuto un grande suc cesso fino al 2008, quando l’edilizia ha
Leader di settore con il record di oltre 1 milione di parapetti installati in tutto il mondo dal 2009 al 2021, Faraone presenta Ninfa serie 6, la gamma di parapetti in vetro ad elevata sicurezza per condomini. Gi unta alla sesta generazione, Ninfa si presenta con altezze del vetro sempre più alte (fino a 1,5 metri) nel totale rispetto delle normative e ideale per svariate destinazioni d’uso: affogato, su pavimento, fronte so letta, interno muretto, su muretto, a cui si aggiunge una soluzione dedicata alle pavimentazioni flottanti. Il profilo in alluminio e il vetro sono totalmente personalizzabili. Tra le ultime creazioni di Faraone c’è anche Giulietta, il primo parapetto alla francese in vetro, realizzato in Italia e certificato secondo le normative nazionali, ad aver superato tutte le prove di spinta e d’impatto richieste dalle norme in vigore. «Normalmente i balconi alla francese sono associati a parapetti in ferro», spiega Roberto Volpe, responsabile marketing di Faraone. «Il vetro è però sempre più apprez zato in queste soluzioni, soprattutto per la luminosità e la leggerezza. Questo sistema è anche più sicuro. Abbiamo dato questo nome alla nostra soluzione come omaggio al celebre balcone di Giulietta a Verona, per sottolinearne l’italianità. Un doveroso ringraziamento va ad Alfa Romeo per aver concesso l’uso del nome nella nostra categoria». I designer e gli ingegneri del reparto Ricerca e Sviluppo dell’azienda hanno eseguito oltre 50 crash test, che hanno tenuto conto della tipologia di applicazione, del tipo di vetro (8+8 o 10+10) e della larghezza. «Il lavoro della nostra azienda è sempre più orientato alla realizzazione di prodotti sicuri. Non solo belli esteticamente quindi, ma soprattut to fatti per proteggere chi li utilizza. Giulietta esprime i quindici anni di esperienza di Faraone nel campo dei parapetti, ed è il frutto di studi e analisi approfonditi», dichiara il ceo Flavio Faraone.
Il parapetto in vetro Ninfa la serie 6.
A destra, il parapetto alla francese Giulietta
iniziato a vivere un momento di crisi e anche il settore ha iniziato a risentire di questa flessione. Nel frattempo, tuttavia, l’azienda aveva già iniziato a focalizzarsi sui parapetti, che invece continuavano a crescere sia nell’edilizia residenziale che commerciale, e ancora oggi rappresenta no il nostro core business. Non dimenti chiamo poi le scale in acciaio e vetro che nei primi anni Duemila hanno avuto un ottimo mercato legato proprio al boom delle nuove costruzioni.
D. C’è un momento particolarmente importante nella storia dell’azienda?
R. Uno in particolare: riguarda la prima fiera a Düsseldorf nel 2000. Io e mio pa dre abbiamo portato tutto in macchina dall'Italia; insieme abbiamo provveduto a montare lo stand, un piccolo spazio 4x5 metri. Quella fu la prima fiera, che ha inaugurato una serie di successi. Abbia mo sempre partecipato alle fiere di settore fino al blocco dovuto alla pandemia: dal piccolo stand di Düsseldorf siamo arri vati nel 2019 ad allestire a Milano uno spazio di 300 metri quadrati su due piani. Anche il programma di formazione si è ampiamente evoluto negli anni: siamo partiti con un tour itinerante di meeting, con l’intento di trasferire al meglio nozio ni sulle architetture a fissaggio puntuale, fino ad arrivare all’ampio catalogo di in contri in presenza e webinar con cui oggi ci rivolgiamo ai professionisti nell’ottica della buona progettazione.
D. Per raggiungere determinati risulta ti occorre fare affidamento su personale qualificato: come siete organizzati per quanto riguarda la formazione?
R. Per quanto riguarda la formazione in terna, facciamo costantemente incontri con i colleghi per presentare le novità di prodotto e abbiamo dei consulenti esterni con cui svolgiamo corsi su vari argomenti.
Inoltre, attraverso il nostro campus Fara one c’è la possibilità di seguire approfon dimenti di carattere tecnico e commer ciale, con corsi rivolti a progettisti, clienti e al team interno. Recentemente abbiamo riattivato anche i meeting in presenza. L’ultimo, dedicato alla progettazione di balconi e terrazzi, è stato organizzato a
Roma in piena estate e, con nostra grande soddisfazione, ha raccolto la partecipazio ne di oltre 70 professionisti, oltre ai nostri clienti.
D. La vostra strategia commerciale pas sa ancora attraverso le fiere di settore o con la pandemia è cambiato qualcosa?
R. Con la pandemia abbiamo per forza dovuto cambiare strategia. All’inizio ab biamo puntato molto sui webinar e da metà del 2021 abbiamo ripreso con alcuni eventi in presenza. A maggio di quest’an no siamo tornati a organizzare il nostro tradizionale appuntamento annuale con i clienti expert, ininterrotto fino al 2019. Torneremo probabilmente a partecipare alle fiere, forse in modo differente: ci stia mo ancora ragionando.
D. Torniamo al mondo del condomi nio: quali sono i principali problemi che affrontate?
R. Far capire l’importanza di avere un balcone sicuro. Non serve solo il cappotto esterno, i pannelli solari, gli infissi perfor manti, ma avere un balcone sicuro e bello concorre sia alla sicurezza del condomi nio che alla sua estetica, contribuendo in maniera significativa alla valorizzazione dell’immobile.
D. Qual è il livello di competenza degli amministratori di condominio?
R. Gli amministratori devono conoscere
diversi aspetti che riguardano l’edificio e per forza di cose non possono essere onniscienti. Per questo hanno bisogno di aziende in grado di supportarli e con sigliarli nella scelta della soluzione più idonea.
D. C’è ancora tempo per chi cambia il parapetto di usufruire dei bonus?
R. Il vecchio bonus facciate al 90%, per il quale i parapetti rientravano diretta mente, è ormai scaduto. Per quanto ri guarda il superbonus 110% non sempre i parapetti vengono contemplati. Resta il bonus al 50% con la detrazione in dieci anni a carico del proprietario dell’abita zione. Vedremo che cosa succederà dopo le elezioni del 25 settembre, ma come azienda non abbiamo mai puntato ai bonus e non abbiamo mai fatto forniture dirette con lo sconto in fattura. Il bonus è una opportunità, ma prima di tutto bisognerebbe diffondere la cultura della sicurezza.
D. Come l’amministratore di condomi nio può contattare la vostra azienda?
R. Può contattarci telefonicamente e par lare con una persona esperta in grado di offrire una prima consulenza. In un se condo step gli amministratori vengono indirizzati ai nostri agenti o capoarea che andranno ad approfondire il contatto e rispondere alle specifiche esigenze.
DOSSIER
IN CONDOMINIO
C HI CONTROLLA IL TERMOMETRO
Per fare fronte al taglio del gas causato dalla guerra scatenata dalla Russia il governo ha chiesto di limitare i consumi domestici. Una via obbligata. Ma per gli amministratori la gestione potrebbe rivelarsi un nuovo problema
Giancarmine NastariABBONATI
Giancarmine Nastari
Amministratore e autore di diversi articoli in tema di sicurezza condominiale.
Nel 2020 vince il premio Golden Tech in detto da Condexo per la capacità di guardare oltre e credere fermamente nell’evoluzione della professione attraverso l’utillizzo della tecnologia. Di recente è stato pubblicato il suo primo libro “La Prevenzione Incendi in Condominio” edito da Libri Condominio.
QUANTO GAS HA L’ITALIA?
Il taglio
russo
difficoltà
Giuseppe RossiRiserva di gas naturale al 31 dicembre 2021
GAS (milioni di Sm3) Certe Probabili Possibili % Certe
AL CALDO CON IL PELLET
Gli incentivi fiscali comprendono, in diversa misura, anche la sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione con sistemi più efficienti. Tra questi sono comprese anche stufe o caldaie alimentate con i cilindretti di legno
Barbara BartoliPERABBONATI
Barbara Bartoli
È ingegnere, architetto, PhD, giornalista, coach, autrice di 19 volumi a sua esclusiva firma, ed è titolare di 12 marchi registrati, che racchiudono i suoi 25 profili professionali (info@barbarabarto li.it – www.facebook.com/barbarabarto li.737- www.barbarabartoli.it )
COME RISPARMIARE
SUL COSTO ENERGIA
Venti consigli utili per contenere i maxi rincari di gas ed elettricità. Ma anche indicazioni preziose per evitare sprechi in condominio. Nella speranza di far passare l’inverno e dare una mano all’ambiente
Daniela ZebaPERABBONATI
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COMUNITÀ ENERGETICHE PER RIDURRE I COSTI
La lenta, ma (forse) inarrestabile, marcia dell’autoproduzione di energia grazie soprattutto al fotovoltaico, ora diventa un’occasione anche per il sistema dei condomini. Ma per raggiungere il traguardo manca una tessera del puzzle
Pietro MezziSOLOPERABBONATI
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LA MAPPA DEI VIRTUOSI
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Migliora il comfort della tua casa
Produrre, consumare e scambiare energia tra più utenti attraverso uno o più impianti di produ
partecipano devono produrre energia destinata al proprio consumo con im pianti alimentati da fonti rinnovabili.
L’autoconsumo di energia si può realiz zare in tre differenti forme: individua le, collettivo e di comunità. In Italia, le ultime due tipologie sono riconosciute dalla legislazione nazionale e hanno veste giuridica. Nell’autoconsumo individuale il cittadino possiede un impianto di pro duzione di energia rinnovabile e autocon suma l’energia che lui stesso ha prodotto. L’autoconsumo collettivo è composto da una pluralità di consumatori ubica ti all’interno di un edificio, in cui sono presenti uno o più impianti alimentati esclusivamente da fonti rinnovabili. Il tipico esempio corrisponde al condo minio, che possiede un impianto foto voltaico sul tetto che fornisce elettricità alle utenze condominiali e alle unità abitative di coloro che aderiscono. Nel la comunità energetica i soggetti che vi
ma circa 2.700 kWh di energia elettrica all’anno, con un impianto fotovoltaico, ogni anno, si eviterebbero emissioni in atmosfera di circa 950 kg CO2, corri spondenti all’attività di assorbimento di circa 95 alberi.
Contrasto alla povertà energetica. Per povertà energetica si intende la condi zione nella quale un nucleo familiare non è in grado di pagare i servizi ener getici primari (riscaldamento, raffred damento, illuminazione, spostamento e corrente) necessari per garantire un tenore di vita dignitoso, ciò a causa di una combinazione di fattori: basso red dito, spesa per l’energia elevata, bassa efficienza energetica delle proprie case. Secondo l’Osservatorio della Commis sione Europea, le persone non in grado di acquistare i beni energetici minimi necessari sono oltre 50 milioni e l’Ita
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Maria Concetta Volpe Dottore Commercialista, iscritta all’Ordine di Brindisi e Revisore legale dal 2007, Cti presso il Tribunale di Brindisi, mediatore, Master Universitario di II livello in Sistemi di Controllo Auditing e Finanza, Corso di perfezionamento in Management della Pubblica Amministrazione. Amministratore e revisore contabile condominiale professionista dal 2004 Masterclass Amministratore Crescente, Academy Amministratore Crescente. Email: studiovolpemc@gmail.com
IL GIORNO DELLA RABBIA
Il diario relativo all’utilizzo dell’incentivo fiscale 110% in un condominio di Ravenna registra una momentanea impasse. Che scatena la reazione irrazionale da parte di chi non comprende (o non vuole farlo) la realtà
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NEWS
Energia, sale il numero dei condomini autonomi Bollette incandescenti. Per questo i condomini più previdenti puntano sulla autogenerazione di energia. È il caso di un condominio di Pinerolo, che ha costituito una comunità energetica. Si tratta di un ex palazzo fatiscente anni Sessanta, ristrutturato e inaugurato l’anno scorso. Sul tetto dell’edificio sono stati installati pannelli fotovoltai ci e solare termico per l’acqua sanitaria. Con i pannelli viene prodotta circa il 90% della elettricità corrente, riscalda mento e acqua calda. Il resto viene at tinto dalla rete nazionale. I condomini nella provincia di Torino riqualificati energenicamente sono al momento 21.
è tenuto a pagare le spese non è chi appare come il destinatario, ma chi è legalmente tenuto a sostenere le spe se. Un equivoco che può essere evitato con una corretta gestione dell’anagra fe condominiale.
I condomini devono occuparsi dei loro balconi
condòmini possono rischiare di esse re ritenuti responsabili anche in sede penale.
Paga davvero solo il proprietario
Attenzione a chi deve pagare le spese condominiali: devono essere recapita te al soggetto che è a tutti gli effetti il proprietario o chi ha gli effettivi i diritti sull’abitazione dell’edificio. È il senso di una sentenza del dell’agosto scorso (la numero 12618) che riguar dava il recupero delle spese condo miniali. La sentenza, che apparente mente sembra banale, precisa in realtà un aspetto da non sottovalutare: chi
Non si può scaricare tutta la responsa bilità sulle spalle dell’amministratore. Di facciate e balconi insicuri sono re sponsabili anche gli stessi condòmini, ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza numero 31592). Se l’ammi nistratore non conosce lo stato di ma nutenzione di facciate o balconi e non si attiva per promuovere la necessaria manutenzione, dicono i giudici, i con domini non sono autorizzati a rima nere inerti, in attesa che l’assemblea decida per i lavori necessari a mettere in sicurezza l’edificio. Se sono consci di problemi che possono inficiare la sicurezza di un condominio, dunque, i proprietari devono farsi parte atti va per evitare danni a terzi. Insomma, non solo l’amministratore può incor rere in una causa per responsabilità civile, ma anche i singoli condomini, quando si parla di parti connesse alle singole proprietà. Non solo: anche i
Posti auto anche ai negozi in condominio L’attribuzione definitiva a singoli ap partamenti dei posti auto nel cortile non può escludere i negozi presenti nello stesso stabile. Lo ha precisato la seconda sezione civile della Corte di Cassazione (sentenza 9069). Secon do i magistrati, regolamento di con dominio o deliberazione approvata dall’assemblea non sono legittimati a un’assegnazione in via esclusiva e per un tempo indefinito di posti fissi nel cortile comune per il parcheggio a fa vore di singoli condomini, escludendo i proprietari dei locali commerciali. Una decisione di questo tipo, come nel caso esaminato dalla Corte, sottrae ad alcuni condomini l’utilizzazione del bene a tutti comune e crea i presup posti per l’acquisto da parte del con domino, che usi la cosa comune animo domini, della relativa proprietà a titolo di usucapione, attraverso l’esercizio del possesso esclusivo dell’area.
STAGE CONDOMINIALE PER I NUOVI MINISTRI
Prima il covid, con mille problemi irrisolti da gestire. Poi, il superbonus 110% con altrettante insidie, ostacoli burocratici e piscologici da gestire. Sono stati due anni difficili per gli amministratori. La soluzione? Farsi ascoltare di più
Veronica UrsoPERABBONATI
Veronica Urso
Amministra condomini da 15 anni. Dopo la laurea in Giurisprudenza nel 2004 e tre anni di collaborazione con un collega, inizia a crearsi la sua dimensione, scegliendo di amministrare nella provincia, partendo dalle piccole realtà, in cui è più sentito il rapporto fiduciario. È particolarmente attenta alla formazione, alla qualità dei servizi offerti e a garantire il benessere comune
ANTOCI
QUELLO CHE CONTA?
È LA PROFESSIONALITÀ
Uno dei più esperti e solidi amministratori di condominio spiega perché ci vogliono la capacità
l’esperienza giusta
compito.
perché
svolgere
meglio
Con oltre 50 anni di esperien za nella gestione di condomini e patrimoni privati, lo Studio Antoci di Mestre è una delle realtà più note e strutturate del Nordest, con oltre 180 edifici amministrati tra le province di Venezia, Verona, Vicenza, Milano e Belluno. Il merito di questo successo è di Aldo Antoci, professionista del set tore fin dagli anni Settanta e titolare di tre società impegnate nel mondo im mobiliare: Gestioni real estate Italia e Gestione di Imprese, di cui è unico ti tolare, e Gestire Immobili Studio An toci/Di Gioia in quota al 50%. Oltre a fornire servizi di amministrazione con dominiale, lo studio si occupa di servizi di consulenza immobiliare e lavora nel campo della progettazione ingegneri stica, della manutenzione di immobi li, della ristrutturazione di abitazioni, di recupero crediti e di supporto legale. Un’attività a 360 gradi in linea con i più attuali requisiti che la professione dell’amministratore richiede, spiega Antoci a Condominio Sostenibile e Certificato.
Domanda. Quando ha iniziato la sua attività e quali sono state le iniziative che le hanno consentito di fare il salto di qualità?
Risposta. Ho iniziato la mia attività di amministratore condominiale nel 1974. All’epoca insegnavo ragioneria e la prima cosa che ho fatto è stata ini ziare a studiare come funzionavano, anche tecnicamente, i vari elementi che compongono il condominio, dal tetto alla caldaia, dall’ascensore all’impianto idrico. Nel 1982 ho aperto uno studio un po’ più grande, fino a trasferirmi nel 2013 nella sede attuale di 250 metri quadrati a Venezia, che occupa otto di pendenti e due collaboratori esterni. La dimensione aziendale è aumentata col crescere del lavoro, che ha richiesto il supporto di un numero sempre più nu trito di professionisti e software gestio nali in grado di permetterci di offrire servizi a favore dei condomini.
D. Che cosa conta di più nell’attività dell’amministratore?
R. Nella nostra attività conta molto il passaparola, per questo la qualità del servizio offerto al condominio deve essere impeccabile. Sono molto impor tanti anche i rapporti che si instaurano con i fornitori in un’ottica di totale tra sparenza.
D. Per il Codice Civile l’amministra tore di condominio è responsabile di molti aspetti inerenti la sicurezza di un edificio residenziale: quali sono gli ambiti in cui si rischia di più?
R. Sicuramente la gestione degli im pianti comuni che devono essere sempre a norma e certificati: caldaie, cancelli automatici, ascensori, impian ti anticendio devono sempre essere controllati e mantenuti in efficienza, organizzando i controlli periodi e in tervenendo prontamente in caso di problemi. Altrettanto prontamente bi sogna intervenire in caso di problemi inerenti l’edificio, come una perdita in
SICUREZZA, ENERGIA E SUPERBONUS AL PRIMO POSTO
Al lavoro in tutto il Centro e Nord Italia, Dhf Sicurezza ha studiato un ampio catalogo di servizi modulabili per supportare gli amministratori di condominio nella ge stione di tutte le attività in materia di sicurezza, gestione della privacy, verifiche periodiche, analisi ispettive e di ottimizzazione dei consumi. Tra i clienti dell’azienda c’è proprio lo Studio Antoci, con cui è attiva una collabo razione storica che dura da oltre dieci anni, come rac conta Daniel Hogen (nella foto sopra), amministratore delegato di Dhf Sicurezza.
Domanda. Da quanto tempo lavorate con lo studio Antoci?
Risposta. Conosco Aldo Antoci dal 2009. Il suo studio è un’istituzione nel mondo dell’amministrazione con dominiale. È stato uno dei padri fondatori della profes sione e ha svolto un ruolo primario nella formazione di tanti amministratori attualmente in esercizio in Veneto.
Sicuramente è un esempio per molti.
D. Quali sono i principali servizi che vi chiede questo studio?
R. Per lo studio Antoci gestiamo tutto l’ambito della sicurezza e della gestione della privacy, oltre che le manutenzioni antincendio e dei cancelli. Inoltre, in col laborazione con Duferco, seguiamo lo studio nella ge
stione delle tariffe per i consumi energetici.
D. Qual è la principale richiesta che vi rivolgono in generale gli amministratori condominiali?
R. È ancora molto richiesta la gestione delle riqualifi cazioni, principalmente nell’ambito del superbonus 110%, anche se ormai il settore è fermo da mesi. Proba bilmente a novembre ci saranno delle novità.
D. Che cosa offre Dhf per la gestione del superbonus 110%?
R. Abbiamo lavorato come general contractor. Quest’anno abbiamo chiuso gli ultimi cantieri, poi le banche hanno bloccato l’acquisto dei crediti di impo sta e il settore si è fermato.
D. Quanti cantieri avete gestito?
R. Nel 2021 abbiamo gestito direttamente 94 cantieri. Dopodiché abbiamo trasferito i cantieri più grandi ad altre aziende: una decina alla Duferco e circa 25 alla Rizzani de Eccher per un totale di 62 milioni di euro fra Venezia e Trieste.
D. Arrivano ancora richieste di intervento? E che prospettive ci sono?
R. Arrivano ancora centinaia di richieste dovute al fatto che tutti i general contractor e le compagnie energeti che stanno annullando i contratti o li stanno respingen
do. Al momento la situazione è molto critica, perché le aziende subappaltatrici sono ferme, senza lavori da eseguire. Coloro che si sono buttati nel settore, lavo rando con lo sconto in fattura e fidandosi dello Stato per poter rivendere il credito di imposta, ora si trovano con i cassetti fiscali pieni e in una assurda situazione di rischio di fallimento. Inoltre, la creazione di ulteriori cre diti energetici ha saturato ancora di più le aziende con crediti che cominciano a non valere più nulla. Di fatto ci troviamo di fronte a una obbligazione statale che nes suno vuole.
D. Quindi, che consiglio si sente di dare ai condomini che chiedono ancora il 110%?
R. Al momento sul mercato gli operatori che sono di sponibili a fare interventi al 110% sono molto pochi. I lavori che si possono fare sono quasi esclusivamente quelli in cui i proprietari pagano direttamente e poi portano in detrazione il costo dell’intervento. Penso che il superbonus doveva essere mirato a singoli in terventi specifici, invece si è voluto ampliare la platea a decine di tipologie di lavori diversi, gonfiando i costi e saturando le ditte anche su opere non necessarie. Per esempio, sono state installate così tante colonnine di ri carica che, considerando le auto elettriche attualmente in circolazione, il numero risulta veramente sproposi
tato e insensato. Sarebbe stato meglio focalizzarsi su interventi più mirati e necessari a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, come cappotti, tetti e fotovol taico, e categorizzare le imprese edili sulle capacità ef fettive di gestire gli interventi. Non si è regolamentato un settore ed è successo un disastro: sono nate centi naia di aziende che non sapevano neanche cosa fosse un condominio e si è generata una truffa enorme dovu ta a una mancanza totale di normativa e di controlli. In questo momento la cosa migliore è attendere e vedere cosa farà il nuovo governo.
D. E che cosa vi aspettate dal nuovo governo?
R. Spero che le percentuali dei bonus vengano ridotte e che sia mantenuto lo sconto in fattura, che ha consen tito anche alle imprese medio-piccole di lavorare. Deve essere però data garanzia da parte dello Stato che i cre diti abbiano un valore e siano monetizzabili.
D. Dhf sta inserendo nuovi servizi?
R. Sì, anche se la normativa non è ancora vigente, stiamo cominciando a interessarci alle comunità ener getiche nei condomini. Ci occuperemo di consulenza e gestione delle pratiche a livello burocratico. In col laborazione con Duferco e i trader del settore ci occu peremo anche di trovare clienti per costruire comunità energetiche condominiali.
copertura, il distacco dell’intonaco in facciata o parapetti non a norma. In tutto questo è indispensabile affidarsi a fornitori e tecnici specializzati, compe tenti e preparati.
D. È difficile scegliere professionisti all’altezza della situazione?
R. Personalmente ricevo tutti i for nitori, li ascolto e li metto alla prova sul campo per valutare se il risultato è all’altezza. L’apertura mentale è una condizione importante per testare sia i collaboratori interni che i professioni sti esterni.
D. Avete rapporti con le associazioni di amministratori condominiali?
R. Certamente. Dopo anni di lavoro in Anaci, per un po’ sono uscito dal mon do delle associazioni. Poi, ho deciso di tornare a impegnarmi all’interno di Unai e attualmente rivesto il ruolo di presidente regionale per il Veneto. Ho scelto Unai anche per il suo ruolo sin dacale a tutela della figura dell’ammi nistratore condominiale.
D. Manca questa tutela?
R. Direi di sì. L’amministratore condo miniale non ha mai avuto un vero ri conoscimento professionale, tanto che
si parla da anni di un albo di categoria, ma finora non si è mai realizzato. L’i scrizione all’albo è esclusiva, mentre ci sono tanti professionisti come avvocati, architetti o commercialisti che svolgo no contemporaneamente anche il lavo ro di amministratore di condominio: un’attività redditizia ma complessa, che attualmente richiede solo un semplice aggiornamento obbligatorio di 15 ore annuali.
D. Perché nel mondo condominiale ci sono così tante associazioni di ammi nistratori?
R. Con l’obbligo della formazione e dell’aggiornamento professionale, mol te associazioni si sono attrezzate per fare business. Ma l’aggiornamento non deve essere questo, bensì la molla per migliorarsi sempre di più.
D. Gli amministratori sono coscienti dei rischi che corrono?
R. Almeno il 50% non si rende conto di quante responsabilità comporta fare l’amministratore di condominio. Ci sono tanti operatori improvvisati che non sono coscienti dei rischi.
D. In che cosa consiste il vostro sup porto ai condomini che amministrate?
R. Offriamo i servizi primari per la gestione del fabbricato, dalla orga nizzazione e gestione delle assemblee condominiali alle rendicontazioni fi nanziarie, dal controllo della documen tazione fino alla gestione delle manu tenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti e parti comuni.
D. Secondo la sua esperienza, che cosa cercano i condomini in un am ministratore?
R. Un professionista che conosce le normative e che tuteli i loro diritti. Il condominio è una comunione di per sone che utilizzano servizi comuni e cercano qualcuno in grado di gestirli e mantenerli efficienti. E che sia anche abbastanza aperto da dare ascolto an che alle loro problematiche persona li nel contesto della convivenza, non sempre facile, con gli altri condomini.
D. Oggi più che mai nei condomini si impone il problema dei consumi energetici: vi occupate anche di que sto?
R. Certamente sì. Proprio in questi giorni stiamo chiudendo le rendicon tazioni e stanno emergendo situazioni molto preoccupanti, con prezzi più che
raddoppiati sia per quanto riguarda l’e nergia elettrica che il gas.
D. Che cosa state facendo per la que stione delle insolvenze?
R. Stiamo cercando di facilitare i con domini concordando con i fornitori la possibilità di dilazionare i pagamen ti. Questo è possibile perché il nostro studio ha una struttura tale da avere un maggiore capacità di contrattazio ne. Un vantaggio che gli amministra tori improvvisati non possono vantare. Per cercare di arginare il problema dei consumi energetici sto cercando di consigliare i condomini a intervenire sull’isolamento dell’involucro sfruttan do il superbonus 110%, ma anche qui ci sono diverse difficoltà sul fronte dei fi nanziamenti. Adesso mi sto informan do per valutare di entrare a far parte di una comunità energetica.
D. Quanti lavori avete fatto con i bo nus fiscali al 110%?
R. Avevamo in programma 91 inter venti, ne sono rimasti in piedi solo 28.
D. Quali sono stati i principali osta coli?
R. All’inizio c’erano tante offerte sul fronte dei finanziamenti, ma sussiste
vano grandi problemi nel reperimen to dei ponteggi e delle imprese, molte delle quali erano impegnate con i lavori del bonus facciate. Poi con la pandemia molte operazioni si sono rallentate. Negli ultimi tempi tantissimi di coloro che offrivano servizi e finanziamenti si sono dissolti come la neve al sole, per non parlare delle banche. C’è stata tan ta confusione e poca preparazione, che denota anche una scarsa conoscenza del mondo condominiale.
D. Un altro aspetto molto delicato è quello la sicurezza di chi lavora in condominio…
R. Assolutamente. Per questo mi as sicuro che vengano rispettate tutte le norme di sicurezza, a partire dall’utiliz zo delle linee vita, e decido di affidarmi solo a ditte specializzate, come Dhf Sicurezza, che offre servizi di ottima qualità.
D. Quali sono i documenti necessari per evitare eventuali problemi?
R. I documenti li devono presentare i fornitori. Per esempio, Dhf esegue tut te le verifiche degli impianti e redige le opportune certificazioni. Si occupano delle verifiche periodiche per ogni con
dominio e in questo modo posso stare tranquillo.
D. Nel caso della sicurezza degli im pianti come vi regolate?
R. Anche in questo caso la ditta che segue gli impianti ci invia la comuni cazione sul funzionamento degli stessi, per mantenerli sicuri ed efficienti.
D. Il vostro servizio è certificato?
R. Certamente sì, abbiamo la certifica zione rilasciata dalla Tüv Italia.
D. È davvero possibile controllare tutto in un condominio?
R. Ho degli impiegati molto bravi. Ognuno nello studio gestisce un grup po di condomini e ne conosce ogni aspetto.
D. Qual è l’onere per il condominio?
R. Il compenso è misurato in base al numero delle unità immobiliari gestite e in funzione dei servizi erogati e delle spese sostenute.
D. Qual è il suo progetto per il futuro?
R. Il mio sogno professionale è arri vare a gestire 500 condomini. Amo il mio lavoro e trovo molto gratificante il rapporto di massima collaborazione che sono riuscito a instaurare con i col laboratori, i condomini e i fornitori.
NIENTE PRIVACY IN VIDEO ASSEMBLEA
Per le riunioni condominiali in via telematica l’amministratore può usare il telefono e la mail del condomino anche senza il suo consenso. Ma non può impiegare dati sensibili per altro scopo
Carlo PilkerPERABBONATI
CONVOCAZIONI CON BOLLINO BLU
PERABBONATI
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Aldo
nasce a Palermo nel 1972 e risiede a Sciacca (Agrigento). Avvocato iscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo esercita a Palermo dal 2004 e dal 2018 anche a Sciacca. Si occupa prevalentemente di diritto condominiale e immobiliare ed assiste numerosi condomini. È responsabile del Centro Studi di Confa bitare per l’Area Metropolitana di Palermo e presidente del Centro Studi Nazionale di Confamministrare Italia.
PREROGATIVE
LAVORI URGENTI FATTI CON PERIZIA
Chi stabilisce se una riparazione deve essere eseguita in tutta fretta, anche senza il coinvolgimento dell’assemblea condominiale? L’amministratore. Ma il professionista rischia se non si tutela preventivamente da contestazioni
Fabrizio PlagenzaSOLOPERABBONATI
Fabrizio Plagenza Avvocato del Foro di Roma e Mediatore. Autore di articoli in materia condominiale e locatizia. Cura la formazione e l'aggior namento degli ammin istratori di condominio con particolare riferimento agli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie.
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AMMINISTRAZIONE
QUANTO COSTANO LE INFILTRAZIONI
Le perdite d'acqua sono uno dei più frequenti problemi e cause di litigi. Ma non è possibile generalizzare: vanno individuate con precisione cause e responsabilità di chi o che cosa provoca il danno. Ecco le soluzioni
Daniela ZebaSOLOPERABBONATI
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LE NUOVE ABITAZIONI A CONSUMO ZERO
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SOLYDERA
LA NUOVA ERA DELL’ENERGIA
Sara GiustiNota per i suoi sistemi Blue gen per la generazione di energia elettrica e termica, in stallati in 17 nazioni e che hanno già raggiunto più di 60 milioni di ore di funzionamento in maniera affidabile, Solidpower diventa SolydEra e im plementa una nuova strategia aziendale che trasforma la tecnologia esistente in una piattaforma per la produzione di idrogeno. «Il nostro nuovo nome, SolydEra, rispecchia pienamente il no stro ingresso in una nuova era di pro
Impianto di produzione industriale e uffici di SolydEra nella sede di Pergine Valsugana (Trento).
A sinistra, micro-cogeneratore Bluegen
duzione di idrogeno, soprattutto in ri ferimento all’accumulo di energia e alla continua crescita del settore delle celle a combustibile ad ossidi solidi», spiega Martin Füllenbach, presidente e ceo dell’azienda.
La tecnologia Nata per dare risposta all’esigenza di decarbonizzazione e indipendenza ener getica da fonti fossili, SolydEra svilup pa e produce stack e sistemi basati sulla tecnologia delle celle a combustibile che, a partire da diversi tipi di gas, genera no energia elettrica e termica efficiente, nonché soluzioni per la produzione di
idrogeno e stoccaggio flessibile dell’e nergia attraverso l’elettrolisi a ossidi solidi (Soe). Quest’ultimo settore, in particolare, secondo le analisi dell’azien da, ha una prospettiva di crescita annua del 50%. Entro il 2030 si prevede che la richiesta di idrogeno raddoppierà ri spetto alla capacità produttiva dispo nibile. Per questo motivo SolydEra sta lavorando per offrire al mercato sistemi per applicazioni industriali e commer ciali. «SolydEra possiede la tecnologia necessaria per fornire energia in modo affidabile, indipendentemente dalla luce solare, dal vento e dalle condizioni mete orologiche», afferma Füllenbach.
L’azienda, specializzata nella generazione di elettricità ad alta efficienza, cambia ragione sociale e punta sull’idrogeno per rispondere all’esigenza di decarbonizzazione
L’ASCENSORE
DAI MINI CONSUMI
L’azienda ha progettato e realizzato l’elevatore elettrico Evolux.eco, studiato per contenere i costi d’esercizio: funziona con la normale corrente domestica 230 Volt al posto della più costosa a 400 Volt
Mai come in questo momento il tema del risparmio energe tico è diventato una priorità imprescindibile, anche in condominio.
Tagliare i consumi e contenere i costi è una delle principali preoccupazio ni di amministratori e condomini che
si trovano a dover far fronte a rincari mai visti. Una risposta arriva dalla sto rica azienda ascensoristica bolognese Ceam, che proprio quest’anno festeg gia i 75 anni di attività. L’azienda ha progettato e realizzato l’ascensore elet trico Evolux.eco, studiato per conte
nere i costi d’esercizio: funziona con la normale corrente domestica 230 Volt al posto della più costosa a 400 Volt. Per funzionare necessita infatti di una potenza di soli 0,5 Kw, meno di un normale forno a microonde. Inoltre, si alimenta da qualsiasi fonte d’energia rinnovabile, come i pannelli solari, con tribuendo così a ridurre i costi d’ener gia dell’ascensore.
Tecnologia innovativa
Un altro elemento determinante per il contenimento dei consumi è il fatto che, durante alcune fasi di funzionamen to, il motore opera come una dinamo: la corrente elettrica autoprodotta vie ne quindi immagazzinata dall’impianto per essere poi riutilizzata senza doverla attingere dalla rete elettrica. Ultima, ma non meno importante, è la tecno logia a batterie, grazie alla quale Evo lux.eco può funzionare anche in caso di black-out per diverse decine di corse, e non solo per riportare la cabina al piano più favorevole. Anche le luci di cabina sono progettate per il massimo rispar mio energetico, optando per soluzioni a Led con spegnimento automatico. Con Evolux. Eco negli anni i condomini potranno contare su un contenimento dei costi d’esercizio fino al 70% rispet to a un ascensore oleodinamico, oppure fino al 30% rispetto un ascensore elet trico tradizionale.
Classe A Evolux. Eco, che conta già circa 5 mila installazioni al suo attivo, nelle sue configurazioni standard è certificato in classe energetica A secondo le nor me Iso 25745. Una soluzione a basso consumo che trova la sua naturale ap plicazione nei condomini sprovvisti d’ascensore oppure in sostituzione di vecchi ascensori. Inoltre, grazie alla sua flessibilità di progettazione, l’ascensore può essere installato anche in presen za di fosse o testate ridotte, in vani in muratura, cemento armato e vani in struttura metallica, sia all’interno sia all’esterno degli edifici.
DALL’AUSTERITY ALLA PROSPERITY
Il caso di una abitazione unifamiliare testimonia il possibile passaggio a una edilizia che offra la riduzione quasi a zero dei consumi. Un obiettivo quanto mai attuale visto il ricatto energetico all’Italia
PERABBONATI
Immagine del fronte della casa. Nella pagina a fianco, il retro della casa dove si può osservare il sistema del tetto ventilato in legno
SOLOPERABBONATI
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2000 imprese dell’edilizia ai raggi X
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2021, contiene i dati di 1.948 imprese, per un totale di quasi 76 miliardi di euro di ricavi da vendite e prestazioni. Comprende l’analisi delle aziende di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
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IL MAKE-UP GIUSTO PER LA FACCIATA
Non occorre rifare la facciata del condominio per ottenere una superficie nuova. A volte, ba sta pulirla. È il caso di un condominio in provincia di Milano, con una facciata in mattoni e una zoccolatura in granito compromessi dall’azione dello smog e degli agenti atmosferici. Per ripristina re l’originario aspetto dell’edificio è sta to deciso un programma completo di intervento, che ha permesso di riquali ficare l’immobile e l’intero contesto. Le facciate degli edifici, infatti, registrano un lento e progressivo processo di de terioramento, causato da fattori natu rali come vento, pioggia e umidità. A questo si aggiungono inquinamento e degrado urbano. In particolare, gli an nerimenti superficiali sono depositi or ganici e/o inorganici, che si presentano principalmente in situazioni di umidità marcata, in zone poco esposte al sole, inquinate e non sottoposte a regolare manutenzione, e creano nel tempo una patina sull’involucro esterno dell’edifi cio. Un processo che può danneggiarne l’estetica in modo irreversibile, con ine vitabile diminuzione del valore econo mico del complesso.
L’azienda padovana ha riportato all’aspetto originario la superficie esterna di un condominio in provincia di Milano, attraverso un equilibrato mix di interventi. E con prodotti ad hoc destinati alla pulizia di mattoni e granitoFranco Saro
Programma completo
Nel caso di questo condominio, è stata richiesto l’intervento di Fila Solutions, azienda padovana specializzata in puli zia e ripristino degli esterni. L’azienda ha studiato un programma completo di in tervento, che ha permesso di riportare le superfici alla bellezza originaria e riquali ficare l’immobile e l’intero contesto.
Per la pulizia della facciata in mattoni Fila è intervenuta con Phzero, disincrostante acido forte dall’azione prolungata. La for mulazione non sviluppa fumi nocivi per l’ambiente e le persone. La viscosità lo rende particolarmente adatto all’impie go su pareti verticali. Dopo aver bagnato la superficie con acqua, Phzero è stato applicato diluito, pochi metri per volta, e lasciato agire per alcuni minuti. Dopo la rimozione dei residui con una spugna abrasiva le pareti sono state abbondante mente risciacquate.
Terminata la fase di pulizia, è stato ap plicato Fob Xtreme, protettivo idro ole orepellente traspirante, progettato per
ostacolare l’assorbimento di macchie di natura acquosa e oleosa. Basato sull’inno vativa Advanced Solvent Based Techno logy, sviluppata nei Laboratori di Ricerca Fila, non crea film superficiali e resiste ai raggi Uv: è quindi indicato per un’azione di protezione prolungata su superfici sog
gette agli agenti atmosferici. Fob Xtreme è stato applicato in due mani sulle super fici asciutte e pulite, impregnando anche le fughe e tamponando i residui.
La zoccolatura
La zoccolatura in granito ha richiesto un intervento specifico con Fasezero, deter gente alcalino concentrato ad azione ra pida, adatto per sgrassare e rimuovere lo sporco più tenace su pietre e agglomerati. Il prodotto va applicato diluito in rappor to uno a tre, lasciato agire dai 10 ai 15 mi nuti e risciacquato con acqua, intervenen do con azione abrasiva dove necessario.
La superficie è stata poi trattata con Stoneplus, protettivo ravvivante effetto opaco. Il prodotto interviene su pietre, marmi e graniti con un effetto tona lizzante, e penetra in profondità senza creare film superficiale. Il materiale ri acquista così la sua bellezza originaria e al contempo è protetto dalle macchie e dalle intemperie, con un’azione antive getativa duratura nel tempo.
Hörmann PIÙ ISOLAMENTO E SICUREZZA CON THERMOCARBON
In prima fila a livello mondiale nel set tore delle chiusure civili e industriali, Hörmann presenta la porta d’ingres so ThermoCarbon all’avanguardia in tema di isolamento e sicurezza, grazie al valore di trasmittanza termica fino a 0,47 W/(m²K) ed equipaggiamento di sicurezza di serie in classe RC3 (o RC4 su richiesta). Le prestazione di isola mento sono garantite dal battente in alluminio di 100 millimetri dotato di un pannello di riempimento in schiuma ri gida in poliuretano a piena superficie e di un profilo composito alloggiato all’interno. Il bloccaggio a nove punti e le cerniere occultate antiscardina mento nascoste offrono la massima sicurezza nel caso di un tentativo di scasso. La finestratura di sicurezza in
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vetro stratificato antischegge, spes sa 8 millimetri, protegge da qualsi asi incidente sia all’interno sia all’e sterno dell’abitazione. Realizzata in alluminio e carbonio, ThermoCarbon
è disponibile a scelta in 20 motivi e in 18 colori preferenziali (su richiesta anche in 200 colori RAL). Certificata dall’istituto IFT Rosenheim, è garan tita dieci anni.
sitivo digitale, con la stessa facilità di aggiornamento di uno smartpho ne. I passeggeri possono connettersi con il loro dispositivo mobile per pre notare chiamare la cabina dell’ascen
sore, godersi contenuti dinamici su uno schermo multimediale integrato nella cabina e beneficiare di tempi di utilizzo migliorati grazie alle funzio ni della manutenzione intelligente.
PSICONDOMINIO
Per porre quesiti a Gaia Cigognini potete scrivere a info@vgambinoeditore.it
Pulizie patologiche
Gentile Psicondominio, leggo su questa rubrica problemi che riguardano i vicini di casa. Questa volta, però, le chiedo un parere su mia moglie (dopo tutto è una condomina anche lei, no?). Non si tratta niente di grave, ma vedo che il compor tamento che ha assunto da qualche anno a questa parte tende a peggiorare. In sostanza la mania della pulizia in casa, che ha sempre avuto, è diventata quasi ossessiva. Inoltre, non può fare a meno ogni mattina di rifare meticolosamente il letto per bene e passa giornate a sistemare meticolosamente la libreria, che fa e disfa. Mi devo preoccupare?
L.N. via e-mail
La mania della pulizia per la casa che ha sua moglie potrebbe essere in questo momento un suo modo per calmare situazioni che non riesce a gestire. Potrebbe confrontarsi con uno speciali sta, come uno psicologo, se i sintomi descritti sono talmente ecces sivi da configurare una patologia ossessiva. Se, invece, si tratta solo di un’attitudine un po’ sopra la media, è possibile distogliere le energie dalla pulizia maniacale cercando di occupare il tempo con altre attività: a volte ginnastica, una camminata all’aperto o frequentare un corso di cucina fanno miracoli.
L’amministratrice piace troppo
Egregia dottoressa, le scrivo per un consiglio. Si dà il caso che il precedente amministratore del condominio, unanimemente considerato inetto, sia stato sostituito un anno fa dal nuovo professionista di un differente studio. Anzi, bisogna parlare di una professionista, perché si tratta di una donna e, sembra, anche piuttosto piacente. Dico sembra, perché a me ad altre vicine di casa non pare un granché. Ma da quando è arrivata
le assemblee condominiali si sono fatte più affollate. Di mariti, ovviamente, che prima non si degnavano di presenziare alle riunioni. È il caso di parlarne con la diretta interessata?
Larissa B., RomaPenso che oltre all’assemblea condominiale, che di solito ricorre solo una volta all’anno, non dovrebbero esserci altri contatti di retti con la professionista in questione. Quindi, meglio evitare di parlare con l’amministratrice. Meglio affrontare il discorso prima con il marito, per capire se l’interesse è solo superficiale o può sfociare in una infatuazione da prendere seriamente.
La vicina ipocrondriaca Buongiorno, scrivo per chiarire un dubbio: quando la giusta preoccupazione per la salute altrui diventa un’ossessione? Il covid, purtroppo, ha lasciato anche questa eredità: la nostra vicina di casa, che era un po’ svitata anche prima per la verità, da quando è scoppiata l’epidemia è diventata fastidiosamente scrupolosa nelle norme igieniche. Non solo indossa sempre la mascherina (fatti suoi), ma sparge per le scale spray disinfet tante, inumidisce con l’Amuchina il corrimano, ammorba l’a scensore di prodotti antibatterici. Come convincerla che tutto ciò è eccessivo? Quale può essere il suo problema?
G.B., via e-mail
La sua vicina di casa è rimasta probabilmente traumatizzata dalla situazione durante la pandemia. Avrebbe bisogno di un supporto per poter meglio affrontare questo stato di ansia o fo bia. Uno stato d’animo che potrebbe però scemare nel tempo, se l’emergenza sarà finalmente terminata. Se, invece, questa ipo condria dovesse perdurare, sarà il caso di consigliare alla vicina un percorso di riabilitazione con il supporto di uno psicologo.