YouTrade Febbraio 2022

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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

FEBBRAIO 2022 - 126

ISSN 2532 - 5671

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Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Roberto Bolici, Paolo Caliari, Stefano Cincinelli, Federico Della Puppa, Sara Giusti, Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Pietro Mezzi, Anna Molentini, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Michele Ripepi, Giuseppe Rossi, Franco Saro, Cristiano Vassanelli Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Franco Nessi • Eternedile Simone Daneo • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it

Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Estero annuo € 120,00 (compresi numeri speciali) Copia singola € 5,00. Numeri speciali copia singola €15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento

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Sommario

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Rubriche Editoriale Guerra e metaverso minacciano il mercato? Econauta Cercasi muratore, disperatamente Chiacchiere in cantiere Poco credito alla cessione del credito L'avvocato Aziende in crisi, si salvano così I fatti nostri Alla ricerca di un accordo di filiera Digital News Seggiole & Poltrone

20 24

Attualità Pnrr Come spendere 108 miliardi Inflazione La guerra e i prezzi

32 40 48 64 68 70 72 74

Rivendite Distribuzione Nuovo shopping per Zanutta Mec Un hub al centro del gruppo Bigmat Crescita e green nell'agenda 2022 Arabesque Crescita logica, anzi, logistica Rivendite news Showroom Digital transformation Come cambiare con quattro P To Build

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Storia di copertina Poron I nostri primi 60 anni

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YouTrade News Muoviamoci Un magazzino di classe Come si fa Il legno diventa ibrido

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Speciale Arredare con il colore Il mercato Per le imprese conti arcobaleno Röfix Effetti speciali senza limiti Cap Arreghini A tutto oro, design di tendenza

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Pnrr, una cascata di miliardi

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La logistica disegnata da Arabesque

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Boero Ci vuole Koala per illuminare Roma Ard Raccanello Quante sfumature in quella suite Colorificio Paulin L'arte di scegliere tra 1.500 colori

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Speciale Macchine e attrezzature Assodimi Corsa al noleggio sull'onda dei bonus Tecnologia Come prepararsi al cantiere 4.0 Norton Clipper Lavorazioni a secco più facili e sicure

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Speciale Cappotto Leggi & Norme Le regole d'oro per il cappotto Cortexa La perfezione dipende dal tassello Cappotto Il vero problema è indossarlo bene Conti che non tornano I danni sfacciati del bonus facciata

Speciale Outdoor 140 Granulati Zandobbio Pavimentare è più facile 142 Eterno Ivica Com'è verde quel pavimento 144 Newfloor Ambiente caldo agli infrarossi 146 Laterlite Spesa con giardino (ma sul tetto) 147 Mapei Il solido cemento si veste di ghiaia 148 Gibus La pergola diventa hi-tech 150 Ethimo Design con vista sull'ex-vulcano 152 Luxury Goods Outdoor

156

I Quaderni tecnici di YouTrade Edilizia & Green Cresce in interno il bosco verticale

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BioCasa Materially Come far quadrare l'economia circolare Digital House Chi sono i dieci big della domotica mondiale Vda Se la domotica risiede in hotel Hi-tech

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Controcopertina Brevetti Montolit L'evoluzione della specie

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Guida a un cappotto a regola d'arte

118 156 Pareti verticali interne ricoperte di piante


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BOOM DELL’EDILIZIA, MERCATO, INVESTIMENTI LE NUOVE SFIDE DELLA DISTRIBUZIONE U

n’edilizia che, nonostante tutto, continua a marciare a ritmo sostenuto. Ma anche una distribuzione che deve cogliere il momento per ripensarsi, riorganizzarsi e rilanciare. Perché è quando il mercato corre che bisogna prepararsi al domani. Le opportunità, ma anche le insidie, sono molte. Per esempio, i maxi investimenti collegati al Pnrr, i bonus fiscali che continueranno, per almeno un altro anno, a spingere la domanda, le tecnologie che, anno dopo anno, riservano strumenti innovativi per il marketing e la logistica. Ma anche la corsa dei prezzi, la necessità di adeguarsi agli standard europei, la concorrenza della Gdo. Il XV Convegno YouTrade parlerà di tutto questo, per fornire agli operatori le informazioni necessarie a competere meglio in un mondo in piena trasformazione.


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Editoriale

Guerra e metaverso minacciano il mercato?

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dilizia sotto i cingoli di un carroarmato? Purtroppo non è la perversa fantasia di un videogioco. I giochi di guerra alimentano l'inflazione, chiudono il rubinetto delle materie prime e, volenti o nolenti, con la pazzia geopolitica il mercato dovrà fare i conti. Una volta tanto è una previsione facile da imbroccare. Quanto la folle invasione dell'Ucraina impatterà sull'economia e, quindi, anche sull'edilizia, è ancora presto per comprenderlo. Di sicuro, però, non sarà indolore per nessuno. Meglio farsene una ragione subito. Questo non vuol dire, però, che tutto il mercato si bloccherà. I bonus continuano a esistere, anche se grazie ai furbetti (tradotto: ladri) delle truffe sono stati aggiunti nuovi paletti, controlli, limiti. I lucchetti, d'altra parte, si mettono quando ci sono malviventi in circolazione. Con tutto questo vale la pena di parlare degli Nft di immobili? Forse sì. Perché passata la buriana il mondo (si spera) andrà avanti e la tecnologia non fa mai la pennichella. La domanda: «che diavolo sono?» è comunque legittima. Al momento, gli Nft di immobili in Italia sembrano qualcosa di altalmente esotico. In buona sostanza sono proprietà digitali. Cioè qualcosa, come un’immagine, un documento, un suono, che esiste solo in formato digitale. La proprietà di questi oggetti virtuali è garantita dalla tecnologia blockchain (non ci dilunghiamo: funziona, fidatevi). Questi oggetti composti da bit, ma che esistono seppure sotto forma di qualcosa che può essere visto solo su un computer, iPad oppure sul televisore di casa (se smart), sono diventati la nuova moda. L’onda è partita negli Stati Uniti, tanto per cambiare. Ma oltre che essere un trend, gli Nft sono un grande business. Chi ne parla cita sempre un esempio, quello del quadro (ma ha senso chiamarlo così?) digitale venduto lo scorso anno all’asta da Christie’s, Beeple, acquistato per 69 milioni di dollari. Una bella somma. No? Da allora sono state vendute una valanga di opere Nft. Altri soldi. Parafrasando Orson Welles: è il metaverso, bellezza. Che cosa c’entra tutto ciò con l’edilizia e la vendita di materiali? Ci arriviamo. La moda degli Nft, infatti, è debordata dalle opere d’arte a tutto il resto. Le aziende di moda vendono scarpe e vestiti esclusivamente digitali. Si acquistano e si guardano sullo schermo (non è uno scherzo, è proprio così e c’è chi le compra). Nel frattempo è esploso il mercato del real estate virtuale. Insomma, c’è chi si compra una casa Nft, che esiste solo in luoghi esclusivamente creati digitalmente. Acquistare un immobile Nft significa averne la proprietà garantita a tutti gli effetti. C'è, per esempio, Decentraland, un «luogo» con 90.601 lotti individuali: gli immobili sono acquistati utilizzando una criptovaluta chiamata Mana. Il fenomeno sta arrivando in Europa. L’acquisto di immobili Nft, insomma, rischia di diventare un tipo di investimento, esattamente come per i bitcoin. E ora c’è la possibilità che avvenga la stessa cosa per gli immobili. In breve: sono tutti soldi che invece di finire nel mondo reale, in mattoni e cemento, finiscono in un server dislocato chissà dove. È un danno al mondo produttivo reale e la politica prima o poi se ne accorgerà. Ma tardi, come sempre.

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Rubriche E C O N A U TA

Cercasi muratore, disperatamente

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l dato sembra incoraggiante: al novembre scorso, gli occupati in Italia sono cresciuti di 64 mila unità rispetto a ottobre e di quasi mezzo milione su novembre 2020, anno segnato dalla pandemia. Il tasso di disoccupazione, quindi, è sceso, ma restiamo comunque al 9,2%. Secondo i dati Istat, sul finire dello scorso anno l’occupazione è cresciuta di 700 mila unità rispetto a gennaio 2021, ma è ancora inferiore al periodo pre pandemia (cioè prima del febbraio 2020) di 115 mila posti. Insomma, sotto il profilo occupazionale le cose vanno meglio, ma non abbiamo ancora recuperato quanto perso nei mesi segnati dal covid. Non solo. Bisogna aggiungere che i mesi prima della pandemia segnavano un’economia incerta, tanto che c’era chi prevedeva l’inizio di un ciclo recessivo. Che poi è stato effettivamente innescato dai contagi e dai lockdown. In sintesi: l’economia nel 2021 è rimbalzata alla grande, ma non ha recuperato tutti i posti di lavoro. E le previsioni per il 2022, seppure frenate dal rincaro inflattivo del costo delle materie prime, rimangono positive, ma senza che (al momento) sia possibile prevedere un recupero completo dei posti persi. Ma il problema non è tutto qui. Perché, nonostante questo, il mercato produttivo non trova tutta la manodopera di cui avrebbe necessità. Il mondo dell’edilizia è emblematico: in dieci anni ha perso circa mezzo milione di posti. E chi non è finito nelle fila dei disoccupati a reddito di cittadinanza si è trovato un’altra

occupazione. Ora, però, con l’effetto superbonus e gli appalti firmati Pnrr, il settore delle costruzioni ha necessità di assumere. Come ha testimoniato Regina De Albertis, presidente di Assimpredil in Lombardia, a livello nazionale c’è necessità a breve di circa 26 mila persone. E se si considera la Lombardia, che rappresenta almeno il 20% dell’edilizia italiana, il fabbisogno è di oltre 5 mila nuovi addetti. Che non si trovano. Com’è possibile? L’imprenditrice ritiene che ci sia disaffezione per il lavoro nelle costruzioni da parte dei giovani, soprattutto gli italiani. Lavorare in cantiere non piace. È rischioso e, probabilmente, la retribuzione non è ritenuta adeguata al pericolo e alla fatica necessaria per svolgere quel tipo di lavoro. In cantiere, quindi, ci va sempre più una forza lavoro immigrata, spesso impreparata e poco specializzata. Un aspetto su cui vale la pena di riflettere. Federico Mombarone Giornalista

CHIACCHIERE IN CANTIERE

Poco credito alla cessione del credito

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on buttare via il bambino con l’acqua calda. È un proverbio vecchio, quanto saggio. Lo si potrebbe applicare, per esempio, alla prospettiva del blocco della cessione dei crediti d’imposta dopo il primo step. Il motivo che ha indotto il governo a studiare il giro di vite è comprensibile: frenare le frodi legate al superbonus. Basti pensare che alle casse pubbliche (e quindi a debito di tutti i cittadini, che dovranno pagare l’incentivo, prima o poi, con le tasse) il maxi sconto fiscale al 2026 è valutato con un costo di 31,77 miliardi. E che lo sconto in fattura ha innescato un volume gigantesco di frodi. Solo a Roma, per esempio, la procura ha deciso il sequestro di 1,2 miliardi di crediti fiscali legati proprio ai bonus edilizi. E la Guardia di Finanza ha scoperto a Napoli una frode da 110 milioni. Senza contare gli oltre 4 miliardi di euro di crediti già bloccati dall’Agenzia delle Entrate. Insomma, evitare che i soldi finiscano nelle tasche di chi non li utilizza per riqualificare un condominio, è giusto. Ma il rimedio è quantomeno discutibile. L’idea che la cessione del credito sia possibile una volta sola, e dopo il cessionario dovrà usare il credito direttamente, senza possibilità di girarlo ulteriormente, ha fatto infuriare imprese e professionisti. Poche sono, infatti, le imprese in grado di farlo. In questo modo il business rischia di essere solo patrimonio dei grandi gruppi, per esempio i fornitori di energia che legano il ruolo di general contractor a contratti di erogazione. Le imprese medio-piccole, invece, si traformano di fatto in terzisti. E il superbonus si traforma da opportunità a operazione ad alto rischio fiscale, con il sospetto di truffa dietro l’angolo. Franco Saro giornalista

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L’AV V O C ATO

Aziende in crisi, si salvano così

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on la pubblicazione della Legge 21.10.2021 numero 147 è stato convertito il decreto legge che prevede misure urgenti in materia di crisi d’impresa e risanamento aziendale, finalizzate a sostenere le imprese in crisi ai fini del risanamento aziendale. A decorrere dal 15 novembre scorso, gli imprenditori commerciali e agricoli iscritti nel Registro delle imprese che si trovano in una condizione di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, tanto da rendere probabile la crisi o l’insolvenza, hanno la possibilità di richiedere al segretario generale della Camera di commercio, nel cui ambito territoriale si trova la sede legale dell’impresa, la nomina di un esperto indipendente. Il cui compito dell’esperto è agevolare le trattative con i creditori e gli eventuali altri soggetti interessati, al fine

di individuare una soluzione per il superamento dello stato di crisi, anche attraverso il ricorso al trasferimento dell’azienda o di rami della stessa, senza però che il cedente sia liberato dalle obbligazioni precedentemente sorte. L’imprenditore conserva la gestione ordinaria e straordinaria dell’impresa. Nel caso in cui si venga a trovare in stato di crisi, è imposto all’imprenditore di gestire l’impresa in modo da evitare pregiudizio alla sostenibilità economico-finanziaria dell’attività. Se nel corso della procedura di composizione negoziata dovesse risultare che l’imprenditore è insolvente, ma sussistono concrete prospettive di risanamento, egli è tenuto a gestire l’impresa nel prevalente interesse dei creditori, rimanendo in ogni caso ferme le sue responsabilità. Sino alla conclusione delle trattative o all’archiviazione dell’istanza di composizione negoziata, non si applicano né l’obbligo di riduzione del capitale in proporzione delle perdite accertate, né varie discipline connesse alla riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale. L’istanza o la dichiarazione debbono essere altresì pubblicate nel Registro delle imprese ed i relativi effetti iniziano a decorrere dalla pubblicazione. L’istanza di accesso alla procedura di composizione negoziata non può essere presentata dall’imprenditore del procedimento introdotto con domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione o con ricorso per l’ammissione al concordato preventivo. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu

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Rubriche I FAT T I N O S T R I

Alla ricerca di un accordo di filiera

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i ritroviamo esattamente dove ci eravamo lasciati: problemi di forniture e prezzi alle stelle in un mercato che continua imperterrito a crescere, sempre che le nefaste, continue strette sulla cessione del credito – qualcuno ha parlato anche della sospensione del beneficio, non sia mai – non rallentino la corsa verso questo sostanzioso contributo alla ripresa. In effetti, il problema esiste, ed è emerso prepotentemente quando chi fa di conto si è accorto che i furbetti sono sempre in pista, più furbetti che mai. Del resto, se esiste al mondo un settore complicato (impossibile?) da controllare quello è il nostro, e non lo scopriamo oggi. Insomma, cresce la congiuntura di settore ma non tutta la gente che questo comparto produttivo lo popola. E queste mogie riflessioni probabilmente ci porranno davanti al grave dilemma del «dopo agevolazioni» un po’ prima del previsto. Meglio cominciare a pensarci, magari rispolverando i vecchi ma sempre attuali tomi dedicati alla cultura d’impresa, al capitolo «programmazione». Quando le cose vanno bene, non ci sfiora neanche di striscio l’idea che la congiuntura possa riservarci brutte sorprese. Si va con il vento in poppa, e in questo preciso momento non si sa se stia crescendo di più la domanda oppure i prezzi, e di conseguenza gli utili. Immagino sia quindi seccante che il saccentello di turno venga a richiamare alla prudenza. E credo inoltre che il tema della programmazione di cui sopra coinvolga tutta l’intera

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filiera, da chi produce a chi applica, con in mezzo l’imprenditoria della distribuzione edile. Quindi, perché non provare a ragionare insieme? Ho sentito parlare di accordo di filiera, almeno fra produzione e distribuzione. A

Iniziano a scricchiolare le certezze relative alla durata dei bonus, soprattutto pare inizi a complicarsi l’aspetto relativo alla cessione del credito. Ma non tutto è perduto perché il mercato continua a dare segnali positivi, tanto da favorire, l’occasione è ghiotta, una sua interessante trasformazione dire il vero ne sento parlare da qualche lustro, e in certi, sporadici casi le collaborazioni funzionano. La sperimentazione quindi continua e le condizioni favorevoli del mercato potrebbero dare una accelerata, in questo senso. Del resto, abbiamo

già sottolineato come produzione e distribuzione stiano facendo delle scelte, forzate dagli eventi. Si sceglie chi fornire perché le scorte sono quelle che sono, perché la produzione deve fare i conti con la carenza di materie prime e la distribuzione ha la corretta tendenza a destinare i materiali ai clienti più fedeli. Non è solo un premio, se così lo vogliamo definire, ma anche un abboccamento per vedere se l’accordo di filiera può coinvolgere anche il cliente professionale finale. Ciò che ci si chiede è se questo modo di operare, che non nasconde una certa virtù morale, possa diventare strutturale. Se sia possibile, in buona sintesi, ragionare oltre l’emergenza e stabilire nuove basi, nuovi principi, che regolino i rapporti fra le parti. L’ingrediente fondamentale, manco a dirlo, è una abbondante dose di serietà. Reciproca. Ecco quindi che il discorso bonus diventa subito relativo. È una stagione, propizia quanto si vuole, una fase di crescita che può tranquillamente diventare una rampa di lancio per la benedetta trasformazione di questo settore della produzione nella sua più ampia accezione. Non si potrà lavorare in questo modo con tutti, ma si potrà certamente lavorare meglio con molti. I rapporti di qualità favoriscono anche il senso globale della qualità. E in questa parola è anche intesa l’indispensabile componente della marginalità, indispensabile per crescere. di Roberto Anghinoni Giornalista F e b b r a i o

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Il telaio visto da una nuova prospettiva


Digital news

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da youtradeweb.com casacondominio.net youbuildweb.it

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GDO, BRICOMAN DIVENTA TECNOMAT La grande distribuzione di materiali vuole insidiare sempre di più i negozi specializzati. È la riflessione che si può fare di fronte alla notizia di un sorprendente cambio di insegna: Bricoman, infatti, si trasforma in Tecnomat. Un brand che suggerisce una maggiore valenza specialistica del negozio, che diventa quindi meno legato al mondo fai-fa-te. La data del cambio è già prevista e coincide con l’apertura del nuovo punto vendita ad Assemini (Cagliari) il 16 marzo, preceduto dall’annuncio ufficiale. http://www.youtradeweb.com/

2 GIUDICARE IL DECORO DELLA FACCIATA

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Come valutare se un’opera realizzata da un condòmino possa subire l’onta del limite imposto dal decoro architettonico? Si tratta di una valutazione da rimettere a un giudice la quale, tuttavia, sfugge a un criterio univoco, oggettivo. Per di più, se la valutazione resa da parte del «peritus peritorum» è degna di nota, essa sfugge anche alla censura dinanzi alla Corte di Cassazione. http://www.casacondominio.net/

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3 BOSCO VERTICALE IN SALSA OLANDESE Lo studio Stefano Boeri Architetti ha inaugurato nello scorso autunno a Eindhoven, nei Paesi Bassi, una torre residenziale che condensa in sé l’ambizione di fare dialogare l’aspetto sociale ed ecologico insieme. Il progetto si situa a Strijp-S, il quartiere creativo per eccellenza di Eindhoven, in passato appartenuto alla Philips e recentemente riprogettato da West 8, dove si sperimentano nuovi spazi e tipologie tra arte, cultura, lavoro ed edilizia sociale. https://www.youbuildweb.it/



seggiole & poltrone CAZZANIGA PRESIDENTE DI ESEM-CPT

Luca Cazzaniga (a destra) è stato nominato presidente Esem-Cpt Ente Unificato Formazione e Sicurezza di Assimpredil Ance Milano. Succede a Filippo Rigoli, che ha guidato negli ultimi anni l’organismo che si occupa di assistenza tecnica gratuita in cantiere, corsi di formazione e aggiornamento alla sicurezza, asseverazione dei modelli di organizzazione e gestione, valutazione rischio rumore vibrazione chimico, calcolo probabilità di fulminazione, deroga rumore e formazione on the job.

ELISABETTA GUALMINI PRESIDENTE DELL’EPCF Elisabetta Gualmini è la neo presidente dell’Epcf, il Forum della Ceramica del Parlamento Europeo. È anche la prima italiana a ricoprire questo prestigioso incarico

all’interno di un organismo parlamentare europeo, nato nel 1994 e che ha visto quali presidenti dapprima gli euro parlamentari britannici Michael Tappin, Michael Cashman e Malcolm Harbour e, dal 2016 fino al 2022, la MEP spagnola Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández. Elisabetta Gualmini, eletta a Strasburgo nelle liste del Pd, è professore ordinario di Analisi delle politiche pubbliche presso l’Università di Bologna. Dal maggio 2019 è europarlamentare per il Collegio del Nord-Est.

FRÉDÉRI LECHANOINE AL COMMERCIALE DI SCHÜCO ITALIA

Frédéri Lechanoine è entrato a far parte del team di Schüco International Italia con il ruolo di direttore commerciale. Il manager è laureato in Economia alla Bordeaux Business School, e con un Master in Business Administration conseguito alla London South Bank University, è in Italia da più di 15 anni. Lechanoine ha maturato una lunga esperienza di gestione di reti di vendita in alcune tra le più importanti

aziende del settore edilizio: avrà il compito di affrontare le nuove sfide e le opportunità di un mercato in continua evoluzione. «Sono davvero orgoglioso di unirmi a una squadra vincente che ha saputo dimostrare grande professionalità raggiungendo ottimi risultati in un contesto di mercato in forte cambiamento. Sono certo che formeremo un gruppo forte e coeso, capace di supportare al meglio tutto il network di serramentisti Partner Schüco, con l’obiettivo di essere sempre più efficaci, efficienti e rapidi nell’azione», ha commentato il manager.

DECORATORI, ELIA IN GIUNTA PER CONFARTIGIANATO Antonio Elia, vicepresidente di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, è stato eletto nella rinnovata Giunta nazionale di Anaepa (Associazione Nazionale Artigiani dell’Edilizia dei decoratori, dei Pittori e Attività Affini) Confartigianato Edilizia. Elia è un imprenditore del settore decorazione e restauro edile.

PER ANGELA MARTINA EURO FORMAZIONE EDILIZIA Angela Martina, ingegnere, è stata eletta presidente della sottocommissione Sok-1 per la formazione in edilizia di Fiec (Federazione dell’industria europea delle costruzioni) con sede a Bruxelles. Angela Martina, socia dell’impresa Martina di Codroipo, presidente della Cassa Edile e del Ces di Udine, nel 2020 è stata eletta all’unanimità presidente di Ance Udine.

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COME SPENDERE 108 MILIARDI

SO Riqualificazione, rigenerazione urbana, sicurezza, territorio, green: il Piano nazionale mette a disposizioni una valanga di soldi, che in buona parte possono coinvolgere il settore delle costruzioni. C’è un solo problema: adesso bisogna saperli utilizzare

di Giuseppe Rossi

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Attualità I SETTORI DI INTERVENTO

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MEGLIO COMBATTERE DA SOLO O CON UN ESERCITO? La stretta sul superbonus 110, i fornitori con poche materie prime, i prezzi che cambiano... Le battaglie per un rivenditore edile sono sempre più difficili. Con un esercito di 219 rivenditori edili, il DEC è il consorzio più grande d’Italia. Ed è proprio grazie a questo numero enorme e alle sue politiche interne che essere nel DEC, per te rivenditore edile, significa che:

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Attualità INFLAZIONE

LA GUERRA E I PREZZI Sembrava che l’aumento del costo della vita, ma anche dei materiali per le imprese fosse un fenomeno passeggero. E c’è ancora chi assicura che dall’anno prossimo saranno in discesa. Ma il conflitto in Ucraina aggrava una situazione già difficile di Giuseppe Rossi

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Attualità L'INFLAZIONE NEGLI USA

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a Banca d’Italia aveva inaugurato il 2022 abbassando le previsioni di crescita del Pil. Intendiamoci, sempre di crescita si parlava, e anche sostenuta (+3,8%), ma meno di quanto si aspettasse un trimestre fa. Non sarà l’unico ritocco al ribasso. Ma non è più il timore legato alla pandemia a sgonfiare le attese, quanto l’impatto della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina a destabilizzare ancora di più i prezzi. Un argomento che tocca anche l’edilizia e il mondo della distribuzione. Già, quanto durerà il rincaro dei

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prezzi? Può essere un fenomeno transitorio? Prima o poi si tornerà ai costi di prima? Ma di prima quando? Le fibrillazioni della politica interna nostrana e le turbolenze geopolitiche, con la guerra scatenata da Vladimir Putin, con il rubinetto del gas chiuso, rendono difficile una risposta. È possibile, però, analizzare in modo freddo gli elementi che concorrono e continueranno a determinare la pressione sui costi dei materiali.

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LE PREVISIONI Partiamo dai numeri: la Banca d’Italia, che è l’osservatorio di macroeconomia più accreditato, ha indicato che nel 2022 i prezzi al consumo saliranno del 3,5%. Insomma, dovremmo stare più o meno nella scia dell’anno passato. L’indice medio, sempre secondo Bankitalia, dovrebbe poi scendere all’1,6% nel 2023 e rimanere pressoché stazionario, con +1,7% nel 2024.

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Attualità Circa il 40% delle forniture di gas in Italia arriva da Putinlandia. E l’ex funzionario del Kgb, ora presidente della Russia, aveva già imposto una riduzione drastica delle forniture nei mesi scorsi

Insomma, uno scenario tranquillizzante, scosso solo da un momentaneo brivido di inflazione, che però dovrebbe assestarsi. Ma queste previsioni erano prima dell’azzardo di Putin. LA DURA REALTÀ In realtà non va proprio bene, come hanno confermato i dati sul carovita aggiornati a gennaio, quando c’erano già le tensioni sul mercato dell’energia, ma la situazione non era ancora precipitata. Ma è apparso subito che non era il caso di farsi troppe illusioni. In Italia nel primo mese dell’anno i prezzi sono risultati in crescita su base annua del 4,8% (3,9% a dicembre), con aumento mensile dell’1,6%: un’impennata come non accadeva dal 1996, 26 anni fa, più di un quarto di secolo. O, forse, ancora peggio: un rincaro simile da un mese all’altro non si registrava dall’ottobre 1983. Come sa anche una casalinga di Voghera, sono soprattutto i prezzi dell’energia a scaldare l’inflazione. Quelli regolamentati (benzina, gas) sono saliti del 38,6%. Senza il boom dei prodotti energetici, che comprende un petrolio che si è avvicinato ai 100 dollari al barile, il carovita oggi sarebbe dimezzato

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ivendite DISTRIBUZIONE

NUOVO SHOPPING PER ZANUTTA Il gruppo friulano compra il Punto Edile di Rozzano, una storica rivendita di materiali edili alle porte di Milano. Obiettivi: svilupparsi sull’asse Trieste-Torino. Poi, attirare nuovi clienti con l’e-commerce. Puntare su servizi e design. E per la termoidraulica... di Veronica Monaco

Vincenzo Zanutta, amministratore delegato

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anutta prosegue l’espansione fuori dal Triveneto, inaugurando il 2022 con un’acquisizione: Il Punto Edile di Rozzano, vicino a Milano. Un’iniziativa che consente all’azienda di distribuzione da 186 milioni di fatturato di allargare la propria area di azione in Lombardia, già lo scorso anno al centro di altre importanti operazioni societarie. Risale al 2021, infatti, l’acquisizione dei punti vendita Internmake di Corsico (Milano), Brugherio (Monza-Brianza), Filago (Bergamo) e Orbassano (Torino), dove Zanutta ha posto le basi per la distribuzione di sistemi costruttivi a secco, e del nuovo Centro Edile nel quartiere milanese di Greco-Pirelli, che rappresenta un ampliamento nell’offerta di prodotti di edilizia, in particolare ceramiche, infissi, porte e finestre. «Con la gestione diretta della filiale di Rozzano, potremo offrire una fornitura più equilibrata dei prodotti per la casa, creando un servizio per i nostri clienti che sia di agevole fruizione territoriale per tutto l’hinterland milanese», racconta a YouTrade l’amministratore delegato, che anticipa gli obiettivi futuri dell’azienda. Domanda. L’azienda è sempre in cima alle classifiche del settore. Com’è andato il 2021 per Zanutta e come è iniziato il 2022? Risposta. Il 2021 è stato strepitoso e ci ha permesso di raggiungere risultati estremamente soddisfacenti. Erano anni che non si verificava una congiuntura così positiva: il vento ha girato a favore, sospinto anche dai bonus casa e dalla generale ripartenza dopo lo stop imposto dalla pandemia. Tuttavia, c’è anche da dire che è stato un anno difficilissimo da gestire, con cambi di direzione repentini e normative in continuo aggiustamento. Per il 2022 ci auguriamo di

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mantenere gli equilibri finanziari ed economici raggiunti lo scorso anno, perseguendo gli stessi risultati in termini di fatturato e di margini. Sono abbastanza convinto che le previsioni siano ancora favorevoli, anche con le molteplici difficoltà innescate dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dei consumi energetici, strascichi della pandemia. Nonostante tutto credo che il 2022 sarà positivo, pur navigando a vista. D. Parlando in termini di fatturato, come si è chiuso il 2021? R. Il 2021 si è chiuso con un +42%, un incremento strepitoso dovuto sia a una crescita del mercato, che valutiamo intorno al 20%, sia a una componente inflattiva, che stimiamo intorno ai 6-7 punti percentuali, oltre che a un miglioramento interno dell’offerta e dell’organizzazione aziendale, che ha portato enormi benefici sia in termini di fatturato che di marginalità. D. Zanutta ha iniziato in Friuli ed è cresciuta nel Triveneto, ma prosegue il suo piano di espansione in tutto il Nord. Dove precisamente? R. Inizialmente la nostra area di competenza territoriale comprendeva il Nord Est, quindi Friuli e Veneto. La nostra strategia di geomarketing territoriale prevedeva nuovi investimenti sull’asse A4, da Torino a Trieste. All’interno di questo piano di sviluppo abbiamo fatto un grosso passo avanti nel 2020 con l’acquisizione di Internmake, che ci ha permesso di arrivare direttamente a Milano, città che oggi rappresenta la capitale del mondo edile. Con questa acquisizione abbiamo posto le basi per la distribuzione di sistemi costruttivi a secco, per poi completare la gamma con edilizia, termoidraulica e sala mostra attraverso l’acquisto de Il nuovo Centro

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Rivendite Edile di Greco, che abbiamo dotato di una nuova sala mostra e, da ultimo, del Punto Edile di Rozzano, rivendita storica di materiali edili e ceramiche di proprietà dei fratelli Lazzaroni. Con questa operazione prosegue il progetto di crescita per linee esterne dell’azienda per offrire al milanese un’offerta completa, al pari delle altre rivendite Zanutta nel Nord Est. E per completare ulteriormente l’offerta, siamo ora al lavoro per chiudere un accordo con un’azienda di termoidraulica. D. Lo showroom è diventato un aspetto commerciale importante per la distribuzione edile. Quali sono i criteri che vi guidano nella progettazione di questi spazi? R. Innanzitutto, cerchiamo di studiare un’offerta tagliata a misura delle esigenze del territorio, trasformando lo showroom in uno spazio emozionale con ambientazioni suggestive, che ricreino nella sua interezza un appartamento finito. Poi specializziamo le varie aree espositive a seconda dei fornitori. Ogni fornitore ha un’area dedicata con la propria materioteca e i prodotti esposti in modo da valorizzarli al meglio. D. C’è anche un’area dedicata alla consulenza progettuale? R. Sì, anzi questo è un elemento fondamentale per la nostra strategia di vendita. Non vogliamo piazzare un materiale o un prodotto, bensì trasmettere un’idea o un’emozione che poi si trasforma in una vendita. E chi meglio di un architetto o di un interior designer riesce a raggiungere questo obiettivo? Tutte le ultime assunzioni in sala mostra riguardano figure professionali con esperienza di architettura e design. Oltre a lavorare con figure interne all’azienda, collaboriamo anche con liberi professionisti che portano i loro clienti in showroom per mostrare idee di ambientazione e prodotti.

La sala mostra di Zanutta a Rozzano

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Una volta completato il progetto, il personale Zanutta procede con la preventivazione. D. Quali differenze ci sono tra le richieste dei clienti professionali e quelle dei privati? R. Si tratta di esigenze completamente diverse. Il professionista conosce già il prodotto che vuole acquistare, quindi ha bisogno di servizi e risposte veloci, dalla consegna alla preventivazione. Il privato, invece, necessita di una consulenza più approfondita, nonostante sia molto più informato che in passato grazie al web e ai social. È una vendita che necessita di una gestazione molto più lunga e articolata. D. Il mix dei vostri clienti è cambiato nel corso degli anni? R. Sì, di pari passo con il miglioramento dell’appeal delle sale mostra. Se in passato il mix clienti era composto al 90% da professionisti e al 10% da privati, oggi siamo a una proporzione di 75%-25%. D. Parliamo invece di logistica: come vi regolate per quanto riguarda questo aspetto? R. La logistica è un altro elemento fondamentale, soprattutto in edilizia. Una logistica ben costruita permette di risparmiare punti importanti del bilancio aziendale. Nel Nord Est la logistica Zanutta era fortemente centralizzata sulla filiale di Sacile, in provincia di Pordenone, su cui gravitavano la maggior parte degli acquisti, che poi erano distribuiti agli altri punti vendita. Oggi che Zanutta non è più concentrata solo nel Nord Est, questa strategia non è più percorribile. Quindi, la nostra idea è quella di creare quattro poli logistici dislocati in tutto il Nord Italia, ognuno con un raggio d’azione di 100 chilometri. D. Il 2021 ce l’ha insegnato bene: un altro aspetto importante

da gestire è la programmazione degli acquisti. Che cosa state facendo a questo proposito? R. La gestione degli acquisti è stata un bel problema nel 2021, anche perché molte volte i rivenditori sono stati attori passivi, subendo la situazione che si è venuta a creare sul mercato, soprattutto per gli isolanti. Mai avremmo pensato di restare senza materiale. Lo scorso anno ci ha colti abbastanza impreparati, ma ora ci siamo portati avanti inserendo ordini programmati per tutto l’anno, nella speranza di indovinare a livello macro dove andrà il mercato. L’impresario non è ancora pronto a lavorare in una logica di programmazione degli acquisti: è abituato a venire in magazzino e trovare il materiale che gli serve, con un tempo di consegna di massimo otto giorni. Per questo sta al rivenditore diventare propositivo, per governare le esigenze del mercato e non subirle, rischiando di fare ordini a caso. D. Zanutta non aderisce a nessun gruppo e consorzio d’acquisto. Perché? R. Mio padre è stato socio fondatore del consorzio Cisme, che faceva parte della società consortile Deus. Io stesso sono stato a lungo all’interno del consorzio Cisme, fino a quando ne sono uscito per divergenze sulle strategie da mettere in campo nello sviluppo della realtà aggregativa. Ritengo che dagli anni Ottanta fino al Duemila, l’attività dei consorzi sia stata essenziale per i magazzini, in quanto ha consentito di aumentare il loro potere economico, grazie alla gestione centralizzata degli acquisti. Questa funzione si è però esaurita, poiché l’attuale logica degli acquisti va oltre la massificazione. Anche un singolo magazzino, con un certo fatturato e una certa competitività territoriale, riesce a ottenere le condizioni massime del mercato. Per questo, dal mio punto di vista, per sopravvivere

L’area dedicata a pavimenti e rivestimenti

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oggi le aggregazioni devono trasformarsi in consorzi di vendita, in cui ognuno organizza il proprio business, concentrando invece l’offerta dei servizi e la gestione dell’immagine aziendale, al di là dell’identità padronale a cui molte rivendite sono ancora legate. D. Quale strategia avete adottato per sfruttare le opportunità offerte dall’e-commerce? R. Con l’e-commerce siamo partiti anni fa, però finora non abbiamo investito abbastanza per sfruttarne appieno le potenzialità. Tuttavia, penso che il commercio on-line possa diventare strategico anche per il nostro settore, nonostante il problema logistico che sottende il trasporto di carichi pesanti. Difficilmente venderemo un carico di mattoni online, perché il valore del trasporto sarà sempre più elevato del valore del bene trasportato, ma è possibile sfruttare il l’e-commerce per avvicinare i clienti al punto vendita. Contiamo quindi di continuare a investire in questo settore e a tal fine abbiamo di recente assunto quattro persone specializzate e sviluppato un nuovo e-commerce per i privati. D. In che modo pensate che l’e-commerce possa raggiungere i clienti privati?

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Alcuni allestimenti di prodotto. A destra, l’area colore e il centro edilizia

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Alcuni dettagli dell’esposizione in sala mostra

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R. Nell’immediato possiamo sfruttare l’e-commerce per vendere determinate tipologie di prodotto, ad alto valore aggiunto e facili da trasportare. Più che la vendita diretta, però, dobbiamo sfruttare le opportunità offerte dalla rete per raggiungere gli utenti e convogliarli nel punto vendita. O, ancora, costruire un’offerta sostenibile, che permetta di distribuire gli acquisti attraverso canali differenti, sfruttando logistiche diverse: la nostra e quella dei nostri fornitori. D. I prodotti green sono apprezzati dal mercato o non c’è ancora sufficiente sensibilità? R. Non c’è ancora una completa sensibilizzazione su questa tematica. Il concetto di sostenibilità è anche un po’ inflazionato, sembra che tutti i prodotti siano green, e questo sta portando anche a una perdita di credibilità. Tuttavia, oggi la sostenibilità è un concetto che bisogna assolutamente cavalcare, non solo nella vendita di certi prodotti, ma anche all’interno dell’azienda, attraverso l’adozione di impianti di ultima generazione o sistemi per migliorare la salubrità degli ambienti. Far percepire al cliente i vantaggi di un ambiente efficiente, pulito e sano fa parte di quel marchio di qualità verde, che spero negli anni venga riconosciuto e valorizzato. D. Il superbonus è stato il carburante del boom dell’edilizia: è destinato a durare? R. Ritengo che il superbonus sia stato mal congegnato fin dall’inizio. Al di là delle continue modifiche, che hanno accresciuto le difficoltà operative, il superbonus ha generato una serie di danni a catena: difficoltà nel trovare studi tecnici disponibili ad asseverare i lavori,

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Interno del punto vendita

aggravamento della burocrazia, mercato inflazionato. La richiesta di manodopera è cresciuta di tre volte rispetto al normale e addirittura sono finiti i materiali, portando a un innalzamento a dismisura dei prezzi. Per un lungo periodo gli isolanti per i cappotti sono stati introvabili. La situazione sta iniziando a migliorare adesso, ma le maestranze non si possono inventare dall’oggi al domani. D. La corsa dei prezzi si è fermata o continuerà? R. Il 2022 è partito da un aumento generalizzato di tutti i prezzi del 15%, una cosa mai vista nel mondo edile. Sembra che entro aprile la situazione debba stabilizzarsi, ma non si tornerà più indietro. Negli ultimi otto mesi i prezzi sono aumentati del 30-40%: questo porterà anche a un aumento dei costi di costruzione. Una casa non costerà più 1200 euro al metro quadrato, ma 1800-2000 euro. Temo che questo ci tornerà indietro come un boomerang, se questa inflazione non verrà attenuata da un innalzamento delle buste paga e da un miglioramento del tenore di vita della popolazione. D. Oltre gli isolanti, quali sono gli altri materiali che scarseggiano in questo momento? R. Abbiamo avuto problemi sulle coperture, sulle pompe di calore, le caldaie ibride, e anche alcuni prodotti destinati al fotovoltaico. Insomma, tutti i prodotti legati al superbonus 110%. Il bonus facciate ha portato per un certo periodo anche a difficoltà di approvvigionamento delle resine applicate a finitura del cappotto. D. Come sarà Zanutta da qui a dieci anni? R. Il nostro sogno è quello di un’azienda presente in maniera capillare in tutto il Nord Italia, mantendo l’equilibrio economicofinanziario che ci contraddistingue. D. Quali sono i settori su cui punterete di più in futuro? R. Tutto ciò che riguarda la sostenibilità. Amo il concetto di casa a zero consumi, o addirittura a saldo energetico positivo. La nostra idea è quella di puntare sui prodotti legati a queste tematiche, dalla domotica al risparmio energetico, dagli isolanti ai nuovi sistemi costruttivi. Questo sarà l’asse che Zanutta svilupperà in futuro.

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Rivendite MEC

UN HUB AL CENTRO DEL GRUPPO

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Il consorzio attivo nel Triveneto ha aggiunto un nuovo grande spazio per aumentare la capacità logistica, completamente informatizzata. Obiettivo: un migliore servizio da offrire ai 48 soci, all’insegna dell’iperspecializzazione e del marketing centralizzato di Veronica Monaco

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a 48 soci⁣ , 58 rivendite⁣ , dieci province coperte su tre regioni⁣ : Friuli, Veneto e Trentino. Questi i numeri di Mec, acronimo di Magazzini Edili Consorziati, gruppo della distribuzione di materiali nato nel 1994, che ha da poco raddoppiato la sua presenza con l’acquisizione di un nuova area poco lontano dall’attuale sede a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone. Ai 16 mila metri quadrati già disponibili, di cui 6 mila coperti di magazzino e altri 500 destinati agli uffici, si è aggiunto il nuovo spazio, sempre nella zona industriale Ponte Rosso, che si estende su un’area di 23.500 metri quadrati con annesso fabbricato industriale. L’area da poco acquisita consente al gruppo di incrementare la propria presenza sul territorio, migliorando servizi e logistica, in linea con il programma di crescita pianificato dall’aggregazione. Come spiegano a YouTrade il presidente Lorenzo Flebus, il vicepresidente e direttore Stefano

Pizzato e il responsabile marketing Luca Springolo. Domanda. Il consorzio è nato nel 1994 e da allora ha continuato a crescere. Quali sono stati i principali step della sua storia fino a oggi? Lorenzo Flebus. Mec è nato nel 1994 per volontà di sette soci fondatori. Ogni anno, poi, il consorzio si è ampliato, fino ad arrivare alla quota attuale di 48 soci. L’idea che ha sempre contraddistinto il nostro consorzio è stata quella del magazzino centralizzato. Abbiamo cominciato alla fine degli anni Novanta con una prima piattaforma di pochi metri quadri, per poi acquistare la sede di Cordovado 22 anni fa, con uno spazio di 2 mila metri quadrati su 6 mila di terreno. Aumentando sempre di più la compagine sociale, è stato creato il marchio Mecstore che ci identifica sul mercato. Nel 2015 abbiamo sentito l’esigenza di espandere la piattaforma logistica, così due anni più tardi abbiamo acquistato la sede a San Vito al Tagliamento, che all’epoca ci sembrava immensa, e abbiamo venduto la vecchia sede. A

Le sede centrale di Mec Store a San Vito al Tagliamento (Pordenone). Nella pagina accanto, da sinistra Stefano Pizzato, Lorenzo Flebus e Luca Springolo

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Rivendite Il piazzale

marzo 2021 c’è stata l’occasione di ampliare ulteriormente la nostra realtà, con l’acquisto di una nuova area di 23.500 metri quadrati. D. Quali sono le caratteristiche che hanno portato il Gruppo Mec al successo? Lorenzo Flebus. Sicuramente la piattaforma logistica centralizzata, che è il fiore all’occhiello del gruppo. Non bisogna però dimenticare il capitale umano dell’azienda, che rappresenta un risorsa insostituibile per far sì che il gruppo rimanga unito, permettendo a tutti di remare nella stessa direzione. D. Perché un rivenditore dovrebbe consorziarsi al Mec? Stefano Pizzato. Premesso che il nostro consorzio è strettamente legato alla territorialità, il fulcro principale della nostra operatività è rappresentato dalla logistica. Uno dei motivi per cui un rivenditore dovrebbe avvicinarsi al Mec è la possibilità di avere a disposizione un

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La piattaforma logistica centralizzata serve tutti i soci del Gruppo Mec, dislocati in Friuli, Veneto e Trentino. Sopra, cartina punti vendita MEC

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hub logistico che opera con un format a cavallo tra l’organizzazione della Gdo e il canale tradizionale professionale. Negli anni abbiamo investito molto, e stiamo continuando a investire, nella logistica. Miriamo a servire i magazzini in un’ottica centralizzata, con unico ordine, Ddt e fatturazione, anche per quantitativi di piccola entità. È chiaro che questa operatività ci impone di non superare determinate distanze, anche per un discorso di oneri di trasporto. Tendenzialmente restiamo in un raggio d’azione di massimo 250 chilometri dalla sede. D. Ci sono altri elementi per cui un rivenditore dovrebbe scegliere di aderire al vostro consorzio? Stefano Pizzato. Oltre al discorso logistico, siamo convinti che il valore più preziose del Mec siano i suoi soci. Per questo non va dimenticata la qualità del lavoro sviluppata in termini di immagine aziendale e della diffusione del marchio Mecstore, strumento con cui l’identità del gruppo viene comunicata all’esterno. Crediamo che il lavoro del consorzio sia importante anche dal punto di vista dell’organizzazione e gestione diversificata delle logiche di acquisto. Oggi non basta concludere accordi con i fornitori: per portare avanti una struttura aggregata ci vogliono tante altre risorse, dalla logistica alla comunicazione, fino a strategie di marketing condivise. D. Gli acquisti sono tutti centralizzati? Stefano Pizzato. Da un punto di vista contrattualistico sì, dal punto di vista logistico no. Dalla piattaforma centrale passano solo i materiali che hanno convenienza a transitarvi. C’è da dire, però, che negli anni la piattaforma logistica si è evoluta seguendo le trasformazione del mercato, tanto che abbiamo dovuto inserire articoli che mai avremmo pensato di dover gestire in maniera centralizzata. E il 2021 è stato un anno esemplare da questo punto di vista. Le difficoltà di reperimento di alcuni materiali, in primis il polistirolo per i cappotti, ci ha costretti a fare da polmone nei confronti dei soci e supportarli negli approvigionamenti. D. Il vostro punto di forza è dunque la piattaforma logistica: come funziona il vostro magazzino centralizzato?

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Il magazzino è stato integrato con un gestionale Wms per ottimizzare la gestione dei processi e la mappatura degli articoli

Stefano Pizzato. Sono anni che lavoriamo con i palmari, ma di recente il magazzino è stato integrato con un gestionale Wms (Warehouse Management System ndr) che consente di gestire tutti i processi e conoscere l’esatta mappatura degli articoli. Una volta che arrivano i materiali, vengono stoccati in aree dedicate. Ogni merce è dotata di codice a barre e ha la sua collocazione sulle varie scaffalature, individuabile attraverso specifiche coordinate definite da scaffale, campata e ripiano. Sono due anni che stiamo lavorando a questa evoluzione, il programma è stato implementato da poco e a breve saremo attivi. D. Il vostro magazzino è organizzato anche per l’e-commerce? Stefano Pizzato. Sì, anche se l’e-commerce è un discorso molto complesso. Siamo partiti dieci anni fa, anche attraverso Amazon, con grande entusiasmo; poi abbiamo iniziato a scontrarci con diverse problematiche, tra cui i resi e l’elevata concorrenza sui prezzi, e ci siamo un po’ raffreddati. Oggi abbiamo comunque deciso di mantenere attivo il canale online, lasciando tutti i codici della piattaforma in rete, ma la vendita non viene finalizzata direttamente sul sito. Chi è interessato ad acquistare un prodotto, deve mettersi in contatto con Mec store, indicando la destinazione di consegna, e a quel punto comunichiamo al cliente il prezzo finale. Riteniamo che la vendita debba essere mediata da un professionista e preferiamo portare i clienti nei punti vendita e rimanere concentrati sul canale B2B. D. Oltre al servizio logistico, quali altri servizi offrite agli aderenti? Luca Springolo. Oltre a occuparci di tutto ciò che fa un gruppo di acquisto standard, curiamo in maniera centralizzata la parte di comunicazione e marketing dei singoli soci. Inoltre, stiamo implementando una nuova release del portale B2B, con miglioramenti a livello grafico e di funzionalità con un sistema tipo Amazon. Tutti gli articoli avranno i loro codici e saranno corredati con scheda tecnica, foto, quantità in tempo reale, prezzi consigliati di vendita. La nuova versione permetterà al singolo socio di gestire i rapporti con la piattaforma logistica per ordini settimanali e fare da marketplace per i suoi clienti. In prospettiva daremo la possibilità alle singole

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rivendite di diventare piccoli e-commerce per i loro cinque-dieci migliori clienti, in modo da automatizzare gli acquisti. D. Fornite anche servizi di consulenza e assistenza? Luca Springolo. Offriamo un servizio di monitoraggio commerciale, organizziamo incontri informativi su tematiche fiscali, finanziarie e sulle novità del mercato. Facciamo da centro per dare informazioni che possono essere utili al lavoro quotidiano delle nostre rivendite. D. Mec è localizzato nel Triveneto. Avete mire espansive anche in altre regioni? Stefano Pizzato. No, perché siamo ben attenti a non superare le distanze che annullerebbero i vantaggi della piattaforma logistica

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centrale. Il consorzio non fa del suo business il numero dei soci, ma la loro qualità. Valutiamo attentamente i rivenditori non solo in base al fatturato, ma anche in base alla loro collocazione geografica e al tipo di struttura che possiedono. D. Come si è chiuso il 2021 per il consorzio? Lorenzo Flebus. Il 2021 è stato un anno estremamente positivo. A inizio anno abbiamo avuto l’ingresso di sei nuovi soci, appartenenti all’ex gruppo Cometa, che si è sciolto. Poi, negli ultimi sei mesi abbiamo registrato un importante incremento di fatturato, dovuto sia al forte aumento della domanda sia all’impennata dei prezzi dei materiali. In generale, il fatturato consolidato è cresciuto del 35%, mentre se parliamo del solo polo logistico, abbiamo registrato un aumento del 75-80%. D. L’edilizia sta correndo, ma anche i prezzi delle materie prime: qual è la situazione? Lorenzo Flebus. C’è difficile reperibilità dei materiali sul mercato. Almeno fino al terzo trimestre 2022 avremo un peggioramento, dopo la situazione dovrebbe rientrare perché dovrebbe scemare il discorso del superbonus 110%. D. Quanto ha influito l’effetto superbonus? Lorenzo Flebus. In buonissima parte. Il superbonus ha contribuito ad aumentare i consumi dei materiali isolanti, dei materiali in sacco a corredo del cappotto e dei prodotti per l’isolamento del tetto. Comunque anche gli altri bonus hanno influito. D. I bonus fiscali saranno ancora trainanti? Lorenzo Flebus. Per tutto il 2022 sì. Dal 2023 si prevede, se non un calo della domanda, una stabilizzazione. D. Che cosa state facendo per affrontare la carenza di materie prime e i rincari? Lorenzo Flebus. Cerchiamo di reperire il materiale anche all’estero. I nostri uffici lavorano ormai in mezza Europa per approvvigionare i materiali, che poi vengono messi a disposizione dei soci, su prenotazione, presso l’hub centrale. D. L’aumento dei costi è destinato a perdurare? Lorenzo Flebus. Dopo l’exploit di metà 2021, al momento siamo di fronte a leggeri aumenti. La domanda è ancora molto sostenuta e c’è anche un po’ di speculazione da parte dei produttori. D. Questo mercato dopato ha cambiato il vostro modo di programmare gli acquisti? Stefano Pizzato. Sì, certo. Dobbiamo organizzarci almeno con due o tre mesi di anticipo. Tra marzo e aprile 2021, ai primi segnali di grosse difficoltà negli approvvigionamenti, ci siamo mossi rapidamente. Ad agosto abbiamo cominciato a ricevere il flusso degli ordini che avevamo fatto per tempo. Abbiamo comunque dovuto mettere in campo ulteriori risorse per cercare altro materiale, anche all’estero, in modo da sopperire alle richieste del mercato ormai fuori controllo. D. Quanto è ampia la gamma dei prodotti di cui disponete nel vostro polo logistico? Stefano Pizzato. Nella piattaforma centrale stocchiamo circa 5 mila codici. Il consorzio è nato con l’idea di avere prodotti sia a bassa che ad alta rotazione, in logica di servizio ai soci. Nel tempo siamo diventati i principali fornitori interni, consentendo agli associati di F e b b r a i o

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Rivendite

L’area dedicata ai rivestimenti. Sopra, alcuni prodotti a marchio Mec Store

avere un unico referente e beneficiare di economie di scala. Abbiamo continuato a inserire articoli e siamo tutt’ora in fase di aggiornamento, sempre ben attenti a non accumulare scorte obsolete. Al momento abbiamo prodotti per circa 2 milioni e mezzo. D. Quali sono i prodotti che vanno di più in questo momento? Stefano Pizzato. Sicuramente gli isolanti, poi i sistemi a secco e tutti i prodotti correlati, come i profili, l’utensileria manuale ed elettrica, i tubi e la raccorderia. Ci sono prodotti che, più che un valore economico per la piattaforma logistica, rappresentano un valore aggiunto a livello di servizio ai soci, che settimanalmente possono ordinare anche piccole quantità. Abbiamo un sistema informatico per il quale gli ordini sono gestiti in maniera completamente digitalizzata: i soci inseriscono nel carrello on-line ciò che serve loro; i materiali vengono preparati in piattaforma centrale e

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poi consegnati, tramite trasportatori terzisti, presso le varie sedi. D. Avete cambiato qualcosa nel mix di prodotti e servizi? Stefano Pizzato. Non particolarmente, anche se stiamo puntando sempre più sui prodotti private label. In questo comparto abbiamo alcuni marchi di proprietà e prodotti a marchio Mecstore. Proprio a questo proposito abbiamo di recente inserito una linea di piastrelle a marchio, a cui abbiamo dedicato anche un catalogo digitale, che si è rivelata un’idea vincente. Oltre alla disponibilità del materiale, i soci hanno potuto beneficiare di un prodotto completamente esclusivo, non comparabile con quelli degli altri produttori. D. Un altro elemento importante è l’aggiornamento continuo: quanto tempo dedicate alla formazione? Luca Springolo. Il cliente è sempre più aggiornato e agguerrito, per cui la formazione deve essere continua. Oltre alla formazione tecnica e commerciale, che ormai portiamo avanti da anni con incontri mensili dedicati ai prodotti e alle novità in collaborazione con i fornitori, parallelamente organizziamo corsi dedicati alla crescita personale sia per gli imprenditori che per i collaboratori delle rivendite. Si tratta di percorsi molto lunghi, che durano circa sei-dieci incontri, che stanno riscuotendo molto interesse tra gli associati. Un altro strumento fondamentale è il digitale: durante la pandemia, attraverso la piattaforma Teams, abbiamo messo in piedi un sistema di comunicazione tra tutte le rivendite associate. Questa piattaforma ci ha aiutato molto nei momenti di maggiore difficoltà legati al lockdown, consentendoci di mantenere attiva la comunicazione interna e l’operatività aziendale, e stiamo continuando a utilizzarla ancora oggi. D. Avete stabilito dei traguardi da raggiungere nel 2022? Lorenzo Flebus. Nel 2021 abbiamo raggiunto 172 milioni di fatturato aggregato di vendita e 20 milioni di volumi gestiti dalla piattaforma centrale. Stefano Pizzato. Non puntiamo a diventare più grandi, ma iperspecializzati. F e b b r a i o

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Rivendite B I G M AT

CRESCITA E GREEN NELL’AGENDA 2022 L’evento BigMarket, di nuovo in presenza, ha riunito a Firenze 800 protagonisti della filiera legata all’edilizia. Obiettivo: presentare le novità in termini di prodotti ma anche consolidare le relazioni tra i produttori e i punti vendita del Gruppo di Veronica Monaco

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Da sinistra, Alessandro Cerbai, presidente di BigMat Italia, e Matteo Camillini, direttore di BigMat Italia e International

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Rivendite

La nuova palette colori 2022 Habimat Color Collection

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Le aziende premiate al BigMarket 2022

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Rivendite a cura di Veronica Monaco

Cresciamo anche grazie ai bonus ALESSANDRO CERBAI Presidente BigMat Italia e titolare BigMat

Nuovi investimenti STEFANO COLOMBINO Amministratore delegato BigMat I.CO.S. di Torino

Focardi e Cerbai di Sesto Fiorentino (Firenze)

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Isolanti superstar BEANT REATO

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Titolare BigMat Repro di Fonzaso (Belluno)

Ci siamo allargati MAURIZIO PESTARINO Titolare BigMat Pestarino di Acqui Terme (Alessandria)

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Rivendite Il vento del green GIULIO STEFANI Amministratore delegato Edilfloor

Puntiamo sul contract FLAVIO PARISE Collaboratore BigMat Parise Edilizia di Arzignano (Vicenza)

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L’insidia dei prezzi dell’energia

Cartongesso in crescita

MAXIMILIANO GONELLI

BLEDAR ZOTAJ

Direttore vendite Italia First Corporation

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Area manager per il Centro Italia Knauf

I T Meglio giocare d’anticipo MASSIMO BARALDI Responsabile marketing Unifix

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Rivendite Puntiamo sul valore aggiunto

In attesa del post superbonus

FABRIZIO ZACCARON

ROBERTO GEROTTO

Direttore commerciale Eclisse Italia

Country manager Dörken Italia

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Coperture in primo piano SIMONE PATERLINI Direttore vendite Nord Italia Wierer, Sereni Coperture e Klöber

Un assist da industria 4.0 RICCARDO GIANNETTONI Direttore commerciale divisione Equipment Imer International

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Rivendite Costi da calmierare ERNESTO ERALI Direttore vendite Mapei Italia

Sarà un anno movimentato LUCA MONTINI Area manager rivendite System Group

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Sprint Bonus facciate ANTONIO BELOTTI Direttore generale commerciale di Dakota Group

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Una crescita di spessore PAOLO BURANI, LEO DELL’ORCO Area manager Nord-Est Ediltec e Area manager Centro- Sud Ediltec

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Rivendite Il Mercato a 300 all’ora

L’incognita geopolitica

PAOLO CROTTA

BRUNO PERNPRUNER

Direzione vendite Morganti Kapriol Italia

Direttore generale Fakro Italia

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Detergenti da record

La spina dei trasporti

MARCO FREDDONI

GIOVANNI SPAGNOL

Country manager Italia Fila

Responsabile commerciale Naici Italia

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Rivendite Chiuso un anno top

Una corsa sulle Acque

MARCO BOLDRINI Marketing manager e business retail

PAOLO D’AGOSTINO

manager Master Builders Solutions

Direttore vendite Redi

Crescita con incognite MASSIMO PAPI Direzione Stabilplastic

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Aumenti con il cappotto

PAOLO PUCCIONI Area manager Centro Italia Oli

FRANCO MODENA Amministratore delegato Edilferro Travest

LEADER NELLA PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DI MANUFATTI

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IN CEMENTO PER L EDILIZIA

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Rivendite ARABESQUE

CRESCITA LOGICA ANZI, LOGISTICA Il gruppo leader in Romania punta sul servizio ai cantieri con le sue 35 sedi e, soprattutto, una flotta di un migliaio di mezzi capaci di consegnare i materiali entro 24 ore nel raggio di 100 chilometri. Non solo: il gruppo ora sfida i brico di Federico Della Puppa

Il punto vendita Arabesque di Constanza

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I T MatHaus, promozione dell'e-commerce. A sinistra, entrata di uno dei punti vendita di MatHaus. Sotto, le insegne del gruppo

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Piazzale di carico. Sopra, mappa dei punti vendita Arabesque in Romania

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Punto vendita MatHaus a Buyer Pont. A destra, un dettaglio dell'interno di uno dei punti vendita

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TECNOLOGIA E COLORE LINEA AIR TERM NHL E COLORI RFX Elementi naturali quali calce idraulica e tecnologia RFX, conferiscono all’abitazione elevati standard e comfort abitativi. Traspirabilità, termoriflettenza, fonoassorbenza e bassa conducibilità sono le soluzioni offerte ai progettisti.

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Rivendite News

a cura di Veronica Monaco

MOLLO NOLEGGIO

DUE ACQUISIZIONI NEL NORD

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ollo Noleggio prosegue la sua politica di espansione attraverso due acquisizioni finalizzate in parallelo. La prima è quella di Monia Noleggi di Forlì, azienda attiva da oltre 25 anni sul territorio romagnolo, di cui Mollo ha acquisito al 100% il ramo d’azienda specializzato nel noleggio di piattaforme di lavoro aeree. La seconda riguarda Parmiani Noleggi, storicamente radicata sul territorio Valtellinese (Sondrio), del Lecchese e svizzero di prima frontiera, che continuerà a operare con il suo marchio, guidata dalla figlia dei fondatori, Chiara Parmiani. «Vogliamo continuare a gestire lo sviluppo di Mollo Noleggio secondo le linee strategiche che ci hanno portato a quello che siamo oggi, ma allo stesso tempo dimostriamo di essere pronti ad accogliere con flessibilità anche tutte le nuove opportunità che si presenteranno sul mercato», spiega il presidente Mauro Mollo. «Non è un cambio di strategia: l’azienda è cresciuta, possiamo contare su una struttura solida e ben impostata, abbiamo consolidato la nostra organizzazione interna per gestire al meglio tutte le nostre filiali. Continueremo ad aprire nuove filiali e a portare avanti i nostri progetti, ma riteniamo di essere pronti ad altre acquisizioni». Con un parco macchine altamente tecnologico e all’avanguardia di oltre 9 mila unità, Mollo Noleggio è una delle più importanti società di noleggio in Italia, e tra le prime 50 realtà in Europa, con oltre 400 dipendenti operativi presso 45 centri nolo.

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DAL LAZIO ALLA LOMBARDIA

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rsolini ha aperto a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, il suo primo showroom in Lombardia: 2 mila metri quadri con ambientazioni e aree espositive destinate a pavimenti, rivestimenti, porte, infissi, bagni e cucine. Il percorso, frutto del lavoro della squadra di architetti del distributore laziale, è pensato per accompagnare i clienti alla scoperta delle ultime novità dell’interior design, secondo i trend emersi nelle principali fiere del settore come il Salone del Mobile e Cersaie. «Dagli ambienti più emozionali esposti in vetrina ai corner più tecnici, in cui creare accostamenti inediti di materiali e cromie, il nostro showroom è il luogo ideale dove architetti, interior designer e famiglie possono lasciarsi ispirare e trovare soluzioni di alta qualità e su misura per realizzare il proprio progetto, tra finiture e complementi di arredo», racconta l’architetto Chiara Laudi, del team progettazione della sala mostra. Oltre a soluzioni e proposte di arredo di alta gamma, Orsolini offre anche assistenza e consulenza tecnica specializzata. E tra qualche mese, sempre a Sesto San Giovanni, l’azienda ha in programma di aprire un nuovo punto vendita di 3 mila metri quadri dedicato alla clientela professionale.

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La sede della Parmiani Noleggi. Sopra, la filiale di Forlì di Mollo Monia Noleggi. A sinistra, Mauro Mollo


A sinistra, Carlo Bechis, amministratore delegato di BigMat Costruire

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NEL GRUPPO ANCHE ICOS E COSTRUIRE

Mario Colombino, direttore commerciale e marketing di BigMat I.CO.S.

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nsieme muovono un fatturato da oltre 40 milioni di euro e la loro esperienza pluridecennale li rende due punti di riferimento per l’edilizia del torinese. Parliamo della Icos di Torino e di Costruire, azienda di Santena (Torino), che hanno scelto di inaugurare il 2022 con l’adesione al Gruppo BigMat. «Due nuovi soci molto importanti che accresceranno il valore e il posizionamento del brand in un’area commerciale molto vivace come il Piemonte che è infatti la seconda regione per numero di punti vendita BigMat», commenta il direttore di BigMat Italia e International Matteo Camillini. Promotori in passato di altre realtà consortili, Icos e Costruire hanno scelto BigMat per rafforzare il proprio business. «Abbiamo visto nei progetti del Gruppo un’affinità di intenti e siamo certi sia il partner adatto per far crescere ulteriormente la nostra struttura, in particolare sviluppando in modo sistematico e tempestivo molti dei progetti che abbiamo in mente, ma che potremo rendere ancora più performanti ed efficienti: iniziative di marketing e comunicazione, strategie commerciali e un’offerta di servizi sempre più ampia e innovativa per rispondere alle nuove esigenze del mercato», racconta Mario Colombino, direttore commerciale e marketing

di BigMat Icos Strategia condivisa anche da Carlo Bechis, amministratore delegato di BigMat Costruire: «Fare network e fare rete è strategico in questo momento storico e in un mercato come quello della distribuzione edile di oggi: in BigMat ho trovato una vasta gamma di servizi e un’ottima organizzazione di attività per gli associati, dalla comunicazione al marketing, dal supporto per la cessione del credito alle iniziative come ad esempio la fidelity card».

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1La presa integrata nell’anta della collezione Street di Arbi Arredobagno, oltre ad assicurare un’impugnatura sicura e confortevole, enfatizza le linee pulite dei frontali delle ante. I mobili sono disponibili in 51 finiture laccate (lucido, opaco o velvet), sei nuance rovere e una variante speciale in noce canaletto.

2 Caratterizzati dalle imperfezioni tipiche delle produzioni artigianali delle maioliche, i mattoncini glossy Materici del brand Sartoria di Terratinta Group si prestano a numerosi giochi di posa a pavimento e parete. La palette si compone di nuance neutre quali Latte, Argilla, Cannella, Visone e Pepe affiancati da tonalità più profonde come Foresta, Stagno e Cedro.

2 2 4 La collezione di superfici in gres porcellanato Nativa di Fap ceramiche celebra il fascino primordiale della pietra. Disponibile in tre tonalità (Sand, White e Grey) e quattro finiture: Satin dall’aspetto setoso, R9 più materica e matt, R10 con buona aderenza e R11 per l’outdoor.

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3 Pad è la nuova stufa a

pellet hydro di Mcz con certificazione ambientale 5 stelle, necessaria per accedere a ecobonus e superbonus. Mentre riscalda l’acqua dei termosifoni o dell’impianto a pavimento, la ventilazione frontale della stufa fornisce calore alla stanza. Disponibile in due potenze: 18 kW per abitazioni fino a 160 metri quadri, e 24 kW, per case fino a 220 metri quadri.

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5 Vasco presenta Niva Mixed,

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il nuovo radiatore idronico, a basso impatto ambientale, che può funzionare anche a corrente elettrica che consente la messa a regime in temperatura in soli quattro minuti. Adatto ad ambienti che hanno bisogno di riscaldarsi rapidamente quando il sistema e mcentralizzato b r e / G e nè nspento, a i o 2 0 2 2 come ad esempio i bagni.


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9 La linea di docce walk-in

Ayo di Flair si arricchisce con una nuova proposta luxury con profili in oro lucido. La finitura è completamente integrata con il materiale in alluminio sottostante in modo che non possa scheggiarsi o staccarsi. I punti di fissaggio sono progettati per essere elegantemente nascosti.

6 BetteAqua, BetteComodo e

BetteOne sono i nuovi lavabi da incasso in acciaio al titanio vetrificato, caratterizzati dall’ampio bordo attorno alla circonferenza e la geometria delle linee interne. Disponibili in una vasta gamma di dimensioni, modelli e colori.

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8 Cristal Frame Battente è la new entry della gamma Cristal di FerreroLegno. L’anta in vetro è contornata da un profilo in alluminio disponibile in alluminio anodizzato, laccato nero e bianco optical. È possibile scegliere tra una vasta gamma di cristalli: extrachiari, riflettenti e laccati, in venti varianti di colore e nelle versioni a specchio. Per chi ama giocare con originali abbinamenti, sono disponibili distintivi decori che rendono la porta ancora più esclusiva.

7 Dornbracht Touchfree e Infrared sono le soluzioni di rubinetteria con tecnologie contactless e ad infrarossi, pensate dal marchio tedesco per garantire la massima igiene e durabilità unendo estetica e funzionalità. La cura del dettaglio assicura proposte personalizzate, ideali anche in ambito pubblico e residenziale.

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10 Dalle dimensioni sottili e

allungate, il Listello Woodco personalizza gli interni con semplicità ed eleganza. Ogni elemento misura 1200/1800 x 70 mm ed è formato da uno strato nobile in Rovere di Slavonia e da un supporto in multistrato di betulla. Disponibile in oltre 30 colorazioni, esprime al massimo le sue potenzialità se installato con posa parallela a pavimento o a parete.


Rivendite D I G I TA L T R A N S F O R M AT I O N

Come cambiare con quattro P

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igital Transformation e Change Management si tengono sempre più per mano. Si riscontra, infatti, una maggiore propensione al cambiamento e si punta a utilizzare di più e meglio le nuove tecnologie che il digitale mette a disposizione. Una delle principali motivazioni che ha spinto verso questa direzione, sta nell’attuale contesto di emergenza sanitaria dell’ultimo biennio. Nel mondo del lavoro, e non solo, la pandemia ha modificato come gli individui vivono la trasformazione: se negli anni passati l’atteggiamento prevalente era passivo o di resistenza al cambiamento, adesso nella maggior parte delle aziende si osserva che le persone partecipano con disponibilità e spirito costruttivo o addirittura in modalità proattiva al cambiamento. Il change management Il covid-19, evidentemente, costringendo le persone a uscire dalla routine e dalla loro comfort zone ha fatto, quindi, aumentare la consapevolezza e la percezione di urgenza del cambiamento. Ancora oggi resta difficile prevedere o immaginare quali saranno gli scenari evolutivi di medio e lungo termine e formulare dunque ipotesi di sviluppo verso il «new normal», che prenderà forma e caratterizzerà la nostra vita. Una cosa però è certa: non sarà più come prima. La domanda che ciascuna organizzazione si porrà spontaneamente di

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fronte a questa affermazione sarà una sola: dobbiamo credere fermamente nell’importanza di affrontare i cambiamenti e uscire dalla nostra comfort zone, utilizzando strumenti innovativi? Essere presenti, avere un portafoglio clienti consolidato, offrire prodotti di alta qualità e servizi di assistenza impeccabili, potrebbe rivelarsi oramai insufficiente: bisogna acquisire nuove competenze e cogliere tutte le migliori opportunità che i due mondi, quello digitale e quello tradizionale, mettono a nostra disposizione. Questa consapevolezza è ancora più indispensabile in tutte quelle imprese operanti in ambito edilizio dove è più elevato, rispetto ad altri settori, il livello di resistenza al cambiamento. Una delle criticità economiche degli operatori edili risente oggi di processi interni che non risultano al passo coi tempi e che richiedono pertanto uno svecchiamento. Automatizzare i processi e digitalizzarli consente, per esempio, di velocizzare il lavoro e renderlo più profittevole e organizzato. Cambiare le abitudini La digitalizzazione dell’edilizia non è un tema nuovo per chi opera nel settore e non è in questo articolo che si desidera parlarne. Più che altro, in questo articolo, si desidera affermare la necessaria consapevolezza che affrontare un processo di digitalizzazione implica una profonda revisione del modo in cui si lavora. Il punto di partenza è pertanto sviluppare un

percorso di Change Management. Introdurre le tecnologie senza trasformare abitudini e processi è infatti inutile e può rivelarsi, infatti, uno spreco di soldi e di tempo. Per aumentare la competitività in un mercato, ormai sempre più globale e interconnesso, gli operatori del settore edile devono necessariamente riconfigurare una strategia alla cui base ci sono risorse qualificate, competenze digitali, nuovi approcci di marketing che tengano conto dell’esperienza del cliente e dei nuovi punti di contatto che il mondo digitale sa rendere disponibili. I vecchi modelli operativi vengono messi in discussione poiché si abbraccia un cambiamento non solo tecnologico, ma anche culturale e sociale che crea nuove connessioni tra persone, luoghi e cose, incentivando la trasparenza, la condivisione e l’inclusione di tutto l’ecosistema aziendale. È per questo che diventa sempre più importante per chi gestisce un’attività imprenditoriale, saper avviare processi di change management all’interno della propria azienda. Nuova mentalità Partiamo dalla consapevolezza che la resistenza al cambiamento è un fenomeno naturale, soprattutto per chi è abituato a lavorare con modalità consolidate, faticando ad adottare un approccio diverso. Pensiamo, per esempio, all’introduzione del Bim (Building information modeling) per le imprese edili, ancora lontano dal raggiungimento del suo potenziale. Ogni cambiamento ha un impatto a livello individuale ed organizzativo. Perché questo processo avvenga in maniera efficace è necessaria un’adeguata progettazione di intervento per gestire e ridurre quella naturale resistenza che frena quel cambiamento rivolto alla crescita e all’innovazione. Per superare tale resistenza è richiesta una nuova mentalità F e b b r a i o

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orientata alla crescita e capace di riconoscere le trasformazioni come opportunità e diventare maggiormente competitivi. In questo ambito, uno dei compiti fondamentali di chi gestisce l’ impresa è aiutare i propri collaboratori a comprendere meglio i cambiamenti in corso, per creare un ambiente di lavoro più aperto e propenso all’evoluzione. Essere informati e quindi predisposti ad adattarsi e innovarsi può fornire quella marcia in più per superare le inevitabili salite del percorso. Con il change management si mette in atto una strategia strutturata di soluzioni innovative e di necessarie trasformazioni, tese ad individuare un percorso di cambiamento che da una situazione attuale stabilisce un obiettivo e una transizione necessaria per raggiungerlo. Evoluzione Abbiamo accennato come la pandemia abbia modificato il modo in cui le persone vivono la trasformazione. Secondo l’Osservatorio sul Change Management 2020 pubblicato da Assochange, se negli anni passati l’atteggiamento prevalente era passivo o di resistenza al cambiamento, la convivenza con il covid ha portato la maggior parte delle aziende a dichiarare che le persone hanno partecipato con disponibilità e in modalità proattiva al cambiamento. Pertanto, non bisogna perdere questa opportunità di valorizzare la maggiore disponibilità a cambiare, favorendo l’engagement dei propri collaboratori. Sempre «l’Osservatorio 2020 mette alla luce come l’approccio al change management in Italia, stia evolvendo. Accanto ad alcune tendenze confermate si riscontrano infatti ulteriori ed evidenti elementi di cambiamento, dovuti anche agli effetti dell’emergenza sanitaria, che ha accelerato i processi già avviati. Questo si registra soprattutto nell’identificazione delle priorità: si cercano nuovi modi di lavorare, maggiore utilizzo della tecnologia, diversi modelli di leadership, tutte istanze accomunate dalla necessità di creare vicinanza, empatia e collaborazione. In pratica, riscontriamo la volontà di reagire a una situazione critica», commenta Moira Masper, presidente Assochange. I cardini Per promuovere il cambiamento sono necessarie delle fasi di preparazione che comprendono piani di comunicazione con l’individuazione di

appropriati canali, percorsi formativi, azioni di coinvolgimento dei propri collaboratori a tutti i livelli, momenti di condivisione dello stato di avanzamento e di successo del progetto di cambiamento. I cardini sui quali si basa qualsiasi metodologia di change management sono una strategia chiara e un forte coinvolgimento, nonché motivazione delle persone interessate. Intervenire sulle persone all’interno di un’organizzazione significa anche agire sui processi, sulle tecnologie digitali e sul ripensamento del luogo di lavoro in termini di agilità e flessibilità. Per questo, quando si parla di change management, si fa spesso riferimento al modello delle 4P. Sono quattro punti d’attenzione che rappresentano i principali fattori abilitanti di qualsiasi cambiamento e sui quali occorre focalizzarsi in tutte le situazioni di discontinuità aziendale. Fondamentale per lo sviluppo di tale modello, l’adozione di strategie di leader positiva, che favorisca la capacità di infondere entusiasmo (sponsorship del top management), così come la capacità di coinvolgimento e di delega insieme all’orientamento all’innovazione. I motivi alla base del cambiamento devono essere accuratamente spiegati e condivisi. La comunicazione gioca, quindi, un ruolo fondamentale nelle varie fasi di un progetto di change management. Per chi gestisce il cambiamento è importante pensare alla comunicazione come a una strada a doppio senso. Da un lato occorre comunicare le opportunità e le convenienze che stanno alla base di questo percorso, attraverso un linguaggio chiaro, coerente e comune, dall’altro essere capaci di ascoltare qualsiasi idea, opinione e suggerimento che si riceve dai propri collaboratori.

La comunicazione non è solo linguaggio, ma anche contesto. Ed è proprio questo l’asso nella manica del change manager. La gestione della comunicazione interna è una funzione fondamentale che può trasformarsi in un importante vantaggio competitivo, perché è legata a una maggiore soddisfazione dei dipendenti e ad un aumentato livello di impegno e coinvolgimento. Adottare una strategia di comunicazione efficace aumenta l’accettazione del cambiamento e quindi va valutata accuratamente in funzione dell’azienda e del progetto stesso. E qui si pone uno spunto di riflessione: siamo sicuri che tutte le aziende che sottolineano l’importanza di comunicare e di farlo in modo efficace, preparando adeguatamente il terreno al cambiamento, facciano poi seguire concretamente i fatti alle intenzioni? Lasciamo al lettore l’ardua sentenza. di Michele Ripepi & BIO Laurea in Economia. Master in Organizzazione Aziendale e in Marketing Management. Docente di Marketing Industriale e di imprenditorialità in Fondazioni JobsAcademy. Docente a contratto di Marketing, Comunicazione e Organizzazione Aziendale in Fondazione Et Labora. Ventennale esperienza in realtà industriali, tra cui nel Gruppo Italcementi dove ha ricoperto ruoli di marketing e business development sia nazionale sia internazionale. Collabora con aziende nei campi del marketing B2B, della internazionalizzazione e nella definizione di processi di pianificazione strategica e piani operativi.

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To Build FILA DETERDEK PRO PIÙ EFFICACE Il detergente professionale di Fila Deterdek Pro si rinnova con una nuova formula Eco Advanced, priva di fosfati e solfati, che agisce con un’azione controllata a lunga durata migliorando l’efficacia del lavaggio. Soluzione universale per la pulizia di fine cantiere, Deterdek Pro Eco Advanced è ancora più efficace sulle fughe cementizie addittivate di nuova generazione. Applicabile su diverse superfici resistenti agli acidi, oltre a rimuove le incrostazioni del dopo posa e lo sporco da cantiere, il prodotto è in grado di eliminare le efflorescenze saline dal cotto e il calcare da pavimenti, rivestimenti (docce) e sanitari. Ricco di tensioattivi di origine vegetale EPA compliance, disincrosta e pulisce contemporaneamente.

NUOVI COLORI PER GLI INTERNI FAKRO ALLE CLASSICHE FINITURE DEL TELAIO INTERNO, IN VERNICE ECOLOGICA TRASPARENTE O BIANCA E IN VERNICE POLIURETANICA BIANCA, FAKRO AFFIANCA CINQUE NUOVE COLORAZIONI, DISPONIBILI SU RICHIESTA: LIGHT OAK, TEAK, AFROMOSIA, MAHOGANY E WALNUT. LA NUOVA GAMMA COMPRENDE TONALITÀ CALDE, FREDDE, CHIARE E SCURE, CHE CONSENTONO DI VALORIZZARE L’ESTETICA DEL LEGNO E SCEGLIERE LA CONFIGURAZIONE PIÙ ADATTA PER ARMONIZZARE IL SERRAMENTO CON LA STANZA E GLI ARREDI. PER LA REALIZZAZIONE DELLE SUE FINESTRE DA TETTO, FAKRO SCEGLIE LEGNO DI PINO DI PRIMA SCELTA, INCOLLANDOLO A STRATI E IMPREGNANDOLO

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SOTTOVUOTO PER UNA MIGLIORE RESISTENZA CONTRO LA COMPARSA DI MUFFA. LE FINITURE SUPERFICIALI SONO STUDIATE PER PROTEGGERE L’INFISSO E LE NATURALI CARATTERISTICHE DEL LEGNO, ASSICURANDONE LA MAGGIORE DURATA NEL TEMPO.

lezione Musa, e nel 2022 diventa ufficialmente silica free estendendo questa caratteristica anche alle restanti proposte. «Abbiamo trovato il modo di sintetizzare, partendo sempre da materiali naturali, un nuovo minerale che abbiamo chiamato Biorite. Un’esclusiva Lapitec che, unita agli altri componenti della miscela, rende il materiale completamente silica-free e sicuro per marmisti, installatori e chiunque lavori meccanicamente il materiale, a partire dai nostri operatori», afferma Marcello Toncelli, terza generazione alla guida dell’azienda.

UTENSILI MAKITA PER IL MICRO LAB

LAPITEC ELIMINA LA SILICE CRISTALLINA In alcune nazioni vi è ancora tolleranza, mentre in altre, come Stati Uniti e Australia, sono già in vigore normative severe che impediscono la presenza nei materiali, della silice cristallina, presente naturalmente in tutte le argille, i graniti, i quarzi e le arenarie, che se inalata in forma di polvere può causare silicosi e altre malattie respiratorie croniche. Già dal 2021 Lapitec ha intrapreso un percorso per l’eliminazione della silice cristallina dalla propria gamma con i colori Bianco Assoluto, Nero Assoluto e la col-

A POCHI PASSI DA ROMA, NEL PICCOLO LABORATORIO THE MICRO LAB RICAVATO DA UNA VECCHIA CARROZZERIA, ANDREA VALERI E LA MOGLIE FLAVIA PORTANO AVANTI LA LORO ATTIVITÀ DI CREAZIONE DI OGGETTI D’ARREDO E PICCOLO MOBILIO. DA SEMPRE PARTE DELLA DOTAZIONE DI THE MICRO LAB, GLI UTENSILI MAKITA HANNO UN RUOLO STRATEGICO PER RISULTATI A REGOLA D’ARTE. TRA I PRODOTTI PIÙ UTILIZZATI SPICCANO IL BANCO SEGA 2704W, LA TRONCATRICE RADIALE 40VMAX LS002GZ01 E LA SEGA AD IMMERSIONE 18VX2 DSP601ZJU. L’EQUIPAGGIAMENTO COMPRENDE INOLTRE L’ASPIRATORE WET & DRY DI ULTIMA GENERAZIONE VC4210LX CHE PERMETTE DI ESEGUIRE LAVORAZIONI DEL LEGNO CON UN’ADEGUATA GESTIONE


DELLE POLVERI DERIVATE (1% MAX DI RILASCIO POLVERI ATTRAVERSO IL FILTRO CLASSE “L”). «ANCORA PRIMA DI INTRAPRENDERE L’ATTIVITÀ POSSEDEVO TRAPANI E AVVITATORI DI QUESTO MARCHIO. QUANDO POI ABBIAMO DECISO DI TRASFORMARE IL NOSTRO HOBBY IN UN VERO E PROPRIO LAVORO, IO E FLAVIA ABBIAMO DECISO DI AMPLIARE IL NOSTRO PARCO UTENSILI, AGGIUNGENDO MACCHINE UTILI ALLA LAVORAZIONE DEL LEGNO: FRESATRICI, TRONCATRICI RADIALI, SEGHE CIRCOLARI, LEVIGATRICI, BANCO SEGA. OGGI LA GAMMA MAKITA CHE UTILIZZIAMO ANNOVERA ANCHE ARTICOLI DI NUOVA GENERAZIONE XGT DI PRODOTTI A BATTERIA, CHE CONSENTONO DI LAVORARE CON GRANDE VERSATILITÀ E IN MODO VELOCE CON PERFORMANCE ELEVATISSIME».

Sistema di Sottocopertura per Coppi

NUOVA GAMMA DA REHAU Rehau aggiorna la gamma di sistemi di posa per impianti radianti a pavimento con Varionova Green, nuovo pannello sagomato dotato di una lastra isolante interamente realizzata con Neopor BMBcert di Basf, materia prima ottenuta attraverso il metodo Biomass Balance che sostituisce le fonti fossili con fonti rinnovabili, sostenibili e certificate. Posizionata al di sotto della pellicola di rivestimento termoformata derivante da materiale riciclato, la lastra isolante è priva di Cfc, a qualità controllata e certificata in classe A+ secondo lo schema ReMade in Italy. Varionova Green risulta così conforme ai requisiti fissati dai Cam e consente di accedere agli incentivi del superbonus, riducendo il carbon footprint dell’impianto radiante del 66% rispetto ai pannelli in Eps bianco tradizionale.

ANCORAGGIO SICURO COPPO

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toria di copertina PORON

I NOSTRI PRIMI 60 ANNI

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Priorità all’ambiente. Grazie all’innovazione e, soprattutto, a una squadra affiatata. Così il gruppo leader nella trasformazione del polistirene espanso sinterizzato è pronto a gestire il boom dei sistemi isolanti e si prepara a festeggiare un traguardo storico di Paolo Caliari

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mici della natura. Ma amici anche dell’efficienza. E, per finire, amici anche nelle relazioni aziendali: il gruppo Poron taglia un traguardo importante, i 60 anni di attività, ma sembra proiettato già ai prossimi 60. Il gruppo, leader nella trasformazione del polistirene espanso sinterizzato (Eps) per l’edilizia e gli imballaggi alimentari e industriali, evita di godersi tranquillamente il successo e propone nuovi materiali, soluzioni, idee che hanno tutte lo stesso obiettivo: migliorare il comfort, diminuire i consumi e, in definitiva, contribuire alla sostenibilità del pianeta Terra. Come spiega Paolo Cerù, imprenditore e direttore commerciale del gruppo. Domanda. Il Gruppo Poron compie 60 anni. Avete in programma festeggiamenti? Risposta. Ebbene sì, siamo arrivati al 60esimo compleanno e nel corso dell’anno abbiamo in programma numerosi eventi e festeggiamenti. Inizieremo al Klimahouse, a maggio, con tutti i clienti che verranno a salutarci all’evento, proseguiremo con un evento dedicato alla nostra forza vendite e concluderemo con un gala di fine anno ancora da programmare. D. Facciamo un riepilogo della vostra attività. Qual è il traguardo raggiunto in questi anni? D. Siamo cresciuti tanto, in particolar modo nell’ultimo anno con un aumento a doppia cifra, fiduciosi che questo trend possa essere

Perle vergini espanse prima della sinterizzazione. A sinistra, in primo piano, Paolo Cerù, direttore commerciale Gruppo Poron

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OPEN DAY IN TUTTA ITALIA CALOGERO MINORE AREA MANAGER SUD OVEST Domanda. Quali iniziative avete in serbo per il mondo della distribuzione? Risposta. Saremo attivi con degli Open Day presso i nostri migliori clienti per far toccare con mano la bontà dei nostri prodotti. Potremo spiegare e consigliare tecnicamente il giusto prodotto per ogni specifica esigenza con iniziative di marketing mirate. In questo modo potremo contattare i progettisti in tutta Italia, collaborando con loro per divulgare l’intera gamma prodotti Poron, sia dal punto di vista commerciale ma, soprattutto, sotto l’aspetto tecnico che anche grazie al ThermoPoron ci vede impegnati nel modo più professionale possibile.

NOVITÀ IN CATALOGO GIANCARLO SPINA DIREZIONE VENDITE EDILIZIA Domanda. Avete organizzato un nuovo catalogo. Qual è stata l’accoglienza? Risposta. Sì, c’è un nuovo catalogo per il 2022, sempre con l’inserimento di nuovi prodotti. Dopo il successo delle novità a catalogo 2021, questo ha ricevuto un'importante accoglienza, i nostri clienti, soprattutto i progettisti, hanno gradito molto l’inserimento delle tabelle climatiche, per esempio con render della stratigrafia da creare che indicano lo spessore minimo utile per il Superbonus 110%. Un’attenzione particolare è stata dedicata all’intera gamma prodotti, la più innovativa del mercato, che guarda alle molteplici soluzioni di isolamento termico dell’intero involucro edilizio. D. Neodurteg A+ e Neodur wtrx A+ sono novità. Quali sono le performance di questi materiali? R. Ambedue i prodotti, uno per l’isolamento termico di pareti verticali e l’altro per le coperture, nascono con l’impiego della nuova materia prima a marchio Basf, Neopor Bmbcert: è la versione Biomass Balance del polistirene espandibile con grafite, con un'impronta della nostra azienda volta in maniera importante e significativa alla sostenibilità ambientale. Infatti, con il metodo Biomass Balance non solo si contribuisce al risparmio di fonti fossili primarie, ma si migliora ulteriormente il profilo ambientale dei prodotti isolanti. L'’impronta di Co2 dei pannelli realizzati con Neopor Bmbcert migliora del 42% rispetto ai prodotti in Neopor tradizionale. Il Neodur Wtrx A+ è di fatto il nostro prodotto più performante tra le soluzioni a cappotto esterno: è stampato, detensionato e goffrato, caratteristiche che lo rendono da un tradizionale cappotto evoluto a sistema rinforzato. Il Neodurteg A+ è un sistema tetto isolante con lamiera effetto tegola di colore rame anticato: la soluzione più celere e adatta a tutte le coperture a falda inclinata con basse pendenze, dove l’applicazione delle tegole tradizionali su un sistema tetto non è garantita.

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Neograp, lastre scanalate per l’isolamento dai ponti termici

confermato negli anni a venire. D. In quali centri produttivi lavorate? R. Attualmente abbiamo sette siti produttivi di proprietà della famiglia Cerù: la Polimer in Piemonte, la Marchespansi, la Poron Italiana Sud di Nettuno, la Multipack di Anagni, l’Imballaggi Poron di Formia, la Poron Molise, la Pugliaespansi e inoltre la Sp Isolanti, quest’ultima una joint venture con la famiglia Scurria, titolari della Sicilferro. D. Facciamo un salto indietro: come è nata l’azienda? R. Ha origine a Padova nei primissimi anni Sessanta e, successivamente, con una consociata, Poron Italiana Sud, in quel di Aprilia. Dopo qualche anno la Poron di Padova, per diverse ragioni, ha interrotto la produzione e, successivamente, mio padre Luciano Cerù, ha assunto il controllo della Poron Italiana Sud. Nel giro di qualche anno, lo spirito imprenditoriale di mio padre, ha fatto in modo che alla sede di Aprilia si siano affiancate altre unità produttive. Fino ad arrivare alla realtà dell’odierno Gruppo Poron, leader nel settore della produzione e trasformazione del polistirene espanso sinterizzato. D. Quali sono state le tappe fondamentali durante questo periodo? R. Possiamo ricordare il passaggio di consegne avvenuto nel 2008 tra Luciano Cerù e l’attuale management del Gruppo. Al momento il Cda del Gruppo Poron è composto da quattro amministratori: oltre me, sono presenti mia sorella Maria Chiara, con suo marito Alessandro Augello, e lo storico braccio destro di mio padre, Massimo Flaviani. D. Quali sono i vostri obiettivi per i prossimi anni? R. Crescere in maniera sostenibile, con uno sguardo al futuro, alle nuove opportunità, ma tenendo ben in mente le nostre origini. F e b b r a i o

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IL CAM È PER SEMPRE CLAUDIA DI CENSO AREA MANAGER CENTRO Domanda. Come è comunicato da Poron l’obiettivo di compatibilità ambientale? Risposta. È il messaggio che ci vede maggiormente impegnati. Vogliamo comunicare al mercato che siamo stati la prima azienda di settore, nel gennaio 2021, a proporre un’unica linea produttiva fatta di soli prodotti Cam, abbandonando la doppia linea che ancora oggi altri portano avanti. È la dimostrazione che la sostenibilità ambientale è al centro di ogni nostro singolo progetto di prodotto. Restiamo ulteriormente convinti che quando i bonus fiscali finiranno, se non dovesse esser più fatto l’obbligo dei materiali con i Criteri ambientali minimi, per noi del Gruppo Poron tale obbligo resterà in vigore.

D. A distanza di 60 anni, oggi come è organizzato il gruppo Poron? R. Ogni sito produttivo ha un responsabile di produzione in loco. Tutti gli altri servizi, amministrativi, commerciali e finanziari, sono gestiti dalla sede centrale, oggi a Roma, dalla Gruppo Poron srl, che è anche la holding di famiglia. Riguardo il settore commerciale, che seguo direttamente, sarebbe difficile fare a meno del direttore vendite Edilizia, Giancarlo Spina, e del responsabile vendite divisione Imballaggi, Antonio Miele. Anch’essi supportati da validissimi Area Manager Paolo Celegato, Lorenzo Canti, Claudia Di Censo, Massimiliano Scardi e Calogero Minore, in ordine geografico dal Nord al Sud Italia. Da quest’anno abbiamo creato anche un ufficio dedicato al customer service il cui responsabile è Cristiano Natalizia, che coordina quattro collaboratrici. D. Qual è il punto di forza dell’azienda? R. Potrebbe sembrare una risposta banale o di circostanza, ma sono fermamente convinto che il vero punto di forza del nostro Gruppo sono le persone. Aggiungerei anche il territorio e, quindi, il legame strettissimo che emerge da questo connubio, sottolineando che per persone non intendo solo i collaboratori, ma anche partner e fornitori oltre, ovviamente, tutti i clienti sull’intero territorio nazionale. D. Il superbonus ha cambiato il mercato. Per Poron che cosa significa? R. La risposta si riassume con una sola parola: crescita. Consapevoli,

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PERCHÉ SIAMO SOSTENIBILI PAOLO CELEGATO AREA MANAGER NORD EST Domanda. È difficile far considerare il polistirene come un materiale sostenibile? Risposta. Facile non è: il preconcetto che derivi dall’estrazione fossile da un giacimento petrolifero porta spesso il pubblico a questa considerazione. Cerchiamo sempre di far comprendere che non si estrae petrolio per produrre Eps. Molti dimenticano che anche altri prodotti isolanti nascono da giacimenti minerali, che per la loro estrazione deturpano l’ambiente oltre a immettere molta più CO2 rispetto alla produzione del nostro materiale. I consumi energetici di trasformazione vedono un maggior impiego di risorse energetiche rispetto al nostro più semplice metodo di espansione e sinterizzazione con prodotti molto più performanti e che hanno una massa volumica inferiore.

OBIETTIVO RIGENERAZIONE LORENZO CANTI AREA MANAGER NORD OVEST Domanda. L’economia circolare è un traguardo anche per l’edilizia? Risposta. L’economia circolare considera l’intero ciclo di vita di un prodotto: dalla materia prima al suo smaltimento, fino al recupero dello scarto, che da rifiuto si trasforma in nuova risorsa da reinserire nel ciclo produttivo. Il settore dell’edilizia, grazie agli incentivi fiscali, in questi anni ha la possibilità di cambiare il modo in cui si concepiscono i prodotti, innovare i processi, migliorare la produzione e, soprattutto, rendere virtuosa la trasformazione dello scarto. Occorre dare priorità alla rigenerazione delle risorse e serve preservare ciò che è stato realizzato. Concetti che devono essere non solo l’obiettivo, bensì il fulcro stesso del modello produttivo di ogni azienda che si occupa di edilizia e che sono alla base della filosofia del Gruppo Poron, da sempre attento alla sostenibilità finalizzata non solo al benessere dell’ambiente, ma anche alla creazione di un ecosistema sostenibile che sappia trasformare materiali precedentemente inutilizzati in nuova fonte di profitto.

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Storia di copertina PREPARATI AL DOPO BONUS MASSIMILIANO SCARDI AREA MANAGER SUD EST Domanda. Il superbonus durerà ancora quattro anni. E dopo? Risposta. Sicuramente saranno anni ancora positivi per i nostri prodotti e, allo stesso tempo, molto impegnativi per il nostro settore. I materiali isolanti sono in assoluto i protagonisti della riqualificazione energetica. Per il dopo superbonus, possiamo solo dire che il nostro ufficio ricerca e sviluppo è già attivo e ha allo studio una nuova gamma prodotti che sarà utile per poter proseguire nel cammino intrapreso tanti anni fa. Innovarsi sempre è uno dei nostri fiori all’occhiello per non restare mai indietro rispetto ai nostri competitor e alle esigenze sempre più importanti del mercato Italiano.

L’UTILITÀ DEL PACK ANTONIO MIELE RESPONSABILE VENDITE DIVISIONE IMBALLAGGI Domanda. La sostenibilità è una delle strategie dell’azienda. In che modo vi approcciate anche nel mondo dell’imballaggio industriale e alimentare? Risposta. Assolutamente sì, la sostenibilità è strategica. L’Eps nel pack offre dei comprovati vantaggi nella fase di utilizzo, per esempio per la conservazione degli alimenti, per la nascita delle piantine in agricoltura e come antiurto nel trasporto degli elettrodomestici. I rifiuti in plastica, in particolare nel contesto dell’inquinamento dei mari, sono percepiti come una delle maggiori sfide globali. Affrontare queste sfide richiede innovazione e uno sforzo congiunto globale lungo tutta la catena. Poron sta promuovendo Chemcycling, un’altra nuova materia prima della Basf, con cui i rifiuti in plastica sono trasformati in materia prima tramite processi termochimici. Vogliamo che sia accettata dai nostri clienti, per poi essere trasformata, come avviene oggi esattamente per quella abituale. Crediamo in un mondo migliore in cui si possa operare nel rispetto dell’economia circolare, un mondo che a noi piace definire BluePoronWorld.

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L’EFFICIENZA È LOGISTICA CRISTIANO NATALIZIA CHIEF CUSTOMER SERVICE Domanda. In un momento in cui c’è forte domanda l’aspetto logistico è fondamentale. Come è organizzato? Risposta. La logisitica è fondamentale per raggiungere tutti i nostri clienti nelle 20 regioni del nostro bel Paese. Mi occupo personalmente di seguire l’ufficio ordini e logistica: dall’ingresso della richiesta allo smistamento presso le nostre sedi produttive, le quali prendono in carico l’ordine per consegna nel mese successivo, con il criterio principale rivolto al concetto di filiera corta. Anche in questo caso il nostro impegno sulla sostenibilità è produrre nell’impianto più vicino al luogo di consegna.

Etichettatura del prodotto dopo il controllo qualità

però, che a questa si affianca la nostra veduta aziendale volta alla sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di dare un forte contributo a questa causa. D. Il vostro prodotto si integra con la domanda per qualità. Ma per quantità? R. Viviamo un momento senza dubbio di forte crescita della domanda. Tutto il settore di riferimento sta correndo ai ripari, perché tale domanda possa essere soddisfatta rispettando i massimi requisiti di qualità. D. Avete problemi con la carenza di materie prime che affligge l’edilizia? R. Senza entrare troppo in dinamiche complesse macroeconomiche, voglio stigmatizzare il fatto che l’intera economia sta soffrendo attriti importanti tra dinamiche di domanda e offerta. Non siamo F e b b r a i o

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altro che parte di un sistema che dopo una grossa crisi, causata dal covid-19 nella prima parte del 2020, sta cercando di correre ai ripari. Resto fiducioso che il peggio sia passato. D. E sul fronte dei prezzi? R. Leggendo i giornali, non solo italiani, sappiamo che la volatilità dei prezzi e molto elevata. Dopo un primo momento, in cui si pensava a un periodo transitorio d’inflazione, tutti sono ormai convinti che dovremo necessariamente fare i conti con questo rialzo. L’inflazione sotto controllo può essere un bene per l’economia intera, questa è la vera sfida dei prossimi anni. D. Ci sono novità in vista per il gruppo Poron? R. Per noi del Gruppo Poron le novità sono sempre dietro l’angolo, camminando insieme le scopriremo. Come dicono gli scout, «estote parati», bisogna essere preparati.

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Imprese

YouTrade News Boero porta sul web anche la consulenza

Tra i temi più rilevanti e approfonditi, spicca il «sito nel sito» dedicato al Sistema Cappotto Boerotherm, dove gli utenti, oltre a informarsi sui sistemi certificati di cappotto termico Boero, possono approfondire le tematiche attuali dei bonus casa e richiedere una consulenza progettuale personalizzata.

Il pannello di Xella cambia look

I rubinetti Hansgrohe prodotti in Serbia

È online il nuovo website di Boero, realizzato in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Origgi Consulting. Il portale punta a posizionarsi come il riferimento italiano del colore, ed è frutto di un approfondito studio dei bisogni dei target di riferimento del brand e del loro comportamento nel web. Attraverso una struttura snella e semplice da navigare, rappresenta una ricca fonte di informazioni sulle soluzioni vernicianti per interni ed esterni, così come sulla progettazione del colore e degli interventi di ristrutturazione e manutenzione. Il sito raccoglie un catalogo di oltre 170 prodotti, corredati di schede tecniche, voci di capitolato, collezioni colore e manuali tecnici scaricabili, consultabile per tipologia o anche attraverso una ricerca per nome, e un portfolio con più di cento progetti realizzati in tutto il mondo. È inoltre possibile approfondire le collezioni Boero e lasciarsi guidare dalle ispirazioni colore per creare progetti ad hoc, supportati anche da video tutorial di approfondimento e strumenti per la progettazione, anche in Bim. Ampio spazio è inoltre dedicato alla consulenza.

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Con un investimento di circa 85 milioni di euro il produttore tedesco Hansgrohe realizzerà un nuovo stabilimento produttivo in Serbia per espandere le proprie capacità nella rubinetteria. L’impianto di produzione sorgerà su un’area di 130 mila metri quadrati nella città di Valjevo, a 100 chilometri a sudovest di Belgrado, e sarà operativo a partire dalla fine del 2023. «L’investimento rafforza la nostra rete di produzione in Europa e fa parte della nostra strategia di produzione globale per mantenere le catene di approvvigionamento e le vie di trasporto brevi e sicure», afferma Hans Juergen Kalmbach, presidente del Comitato Esecutivo di Hansgrohe. Attualmente, l’azienda produce rubinetti a Schiltach e Shanghai (Cina). In futuro, lo stabilimento di rubinetteria esistente a Schiltach si concentrerà interamente sulla produzione di prodotti Axor, il brand di design del gruppo, mentre Valjevo produrrà principalmente prodotti a marchio Hansgrohe. L’azienda vanta altri stabilimenti di produzione a Offenburg, Willstaett e Bad Bentheim (Germania), Wasselonne (Francia) e Atlanta (Usa).

Il pannello isolante minerale Multipor di Xella cambia logo e packaging scegliendo una veste completamente verde, a testimonianza dell ’ impegno ecologico del Gruppo, impegnato a ridurre le sue emissioni del 30% nel periodo 2019-2030. Il rebranding di Multipor vuole comunicare al mercato, in modo forte e diretto, la vocazione sostenibile che contraddistingue il materiale e la sua produzione. Recentemente l’azienda ha intrapreso un ambizioso percorso di compensazione della CO2 generata durante tutto il ciclo di vita del prodotto, mediante l’acquisto di crediti di carbonio per favorire e sostenere due progetti certificati di protezione del clima a Lichtenau, in Germania, e a Saint Nikola in Bulgaria. I pannelli isolanti Multipor, insieme ai blocchi da costruzione Ytong, di Xella presentano un profilo ambientale di eccellenza, comprovato da numerose certificazioni e dichiarazione ambientale di prodotto Epd. La sostenibilità dei prodotti, oltre che dall’impiego di materie prime naturali e riciclabili al 100%, è rafforzata anche da una produzione attenta all’ambiente e alle risorse. Gli stabilimenti produttivi italiani, dislocati a Pontenure (Piacenza) e Atella (Potenza), sono dotati di tecnologie all’avanguardia volte ad ottimizzare i processi, abbattendo il fabbisogno di energia primaria, minimizzando le emissioni di CO2 e di SO2 e generando pochi scarti, che vengono reimmessi nel processo produttivo.


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Imprese MUOVIAMOCI

Un magazzino di classe

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li inventari di inizio anno portano a mettere in evidenza la corretta gestione delle scorte (avere acquistato le giuste quantità) e la corretta gestione del magazzino (posizionare correttamente i materiali). Materiali nascosti e difficili da identificare rappresentano l’evidenza di un non corretto posizionamento della merce nello spazio a disposizione. Per mettere un po’ di ordine può essere utile un’analisi molto nota, chiamata con il nome di cross analysis. Si tratta di identificare delle classi necessarie per comprendere dove collocare fisicamente la merce. Lo strumento di analisi parte da un’analisi Abc realizzata su due variabili MATRICE ABC QUANTITÀ FREQUENZA

per un periodo di tempo ritenuto essere significativo: la quantità prelevata (pezzi) e la frequenza di prelievo. Risulta essere opportuno realizzare questa analisi per materiali che hanno dimensioni e peso omogenei, al fine di non dovere collocare nelle stesse aree prodotti ingombranti e minuterie. La quantità è definita come la somma di tutti i pezzi prelevati in un intervallo di tempo, mentre la frequenza (misurabile attraverso il numero di righe nel periodo di tempo) rappresenta quante volte si è andati a prelevare un determinato materiale. Sapendo che la classe A è composta da quegli articoli che realizzano l’80% della quantità prelevata o della frequenza

considerata, la classe B tutti gli articoli la cui frequenza o quantità pesa in modo cumulato dall’80% al 95% e la classe C il rimanente, è possibile organizzare in una matrice queste informazioni identificando delle classi di prodotti caratterizzati da: • Classe quantità A e classe frequenza A: grandi prelievi molto frequenti. Il materiale deve essere messo nelle zone più facilmente raggiungibili del magazzino, valutando anche un accatastamento a terra per semplificare le fasi operative. • Classe quantità C e classe frequenza A: poca merce prelevata, ma molto frequentemente. Il materiale deve essere messo nelle zone più facilmente raggiungibili del magazzino sui livelli bassi delle scaffalature. • Classe quantità A e classe frequenza C: tanta merce prelevata, ma poco frequentemente. Il materiale deve essere messo in zone più distanti, magari su livelli bassi vista la grande quantità da prelevare. • Classe quantità C e classe frequenza C: poca merce prelevata e poco frequentemente. Il materiale deve essere messo nelle zone più distanti, utilizzando i livelli alti delle scaffalature. Un corretto posizionamento dei materiali permette di ridurre i costi operativi, i tempi di prelievo, aumenta la sicurezza per gli operatori e riduce il rischio di danneggiamento della merce. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)

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COME SI FA (ad aumentare il business)

di Roberto Bolici*

Il legno diventa ibrido Il mercato dell’edilizia basata su strutture di legname cresce ma ha bisogno di essere integrato con materiali tradizionali

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l settore dell’edilizia sembra aver recuperato le gravi perdite causate dalla crisi del settore immobiliare iniziata più di dieci anni fa. Oggi, i segnali sembrano buoni. Si registra una ripartenza più veloce se confrontata ad altri settori, a partire da quello edile tradizionale, complice anche l’avvio del comparto residenziale e la spinta dell’Europa verso un modello sostenibile dell’abitare. Abitare e sostenibilità sembrano dunque tornare, in questa fase, insistentemente alla ribalta, complice la sana e aumentata sensibilità da parte delle persone, la forte spinta determinata dalle ingenti risorse messe in gioco dal Pnrr e le agevolazioni fiscali riconfermate nella nuova Legge di Bilancio 2022. Obiettivo: incentivare la transizione green con interventi ad alto efficientamento energetico. In questo senso va ripensato il tema dell’abitare in maniera integrata. Non solo dal punto di vista quantitativo, ma considerando un principio di qualità degli interventi, che dovranno orientarsi verso l’uti-

lizzo di tecnologie e materiali a impatto quasi zero. Il legno, come sistema costruttivo, sarà certamente un’alternativa vincente per molti e forse una delle scorciatoie più battute per la riduzione entro il 2050 dell’inquinamento provocato dall’attività edilizia. La distribuzione dei materiali per l’edilizia dovrà fare i conti con questo percorso e, quindi, attrezzarsi. Due le azioni da svolgere: stringere rapporti con i leader nel mercato del legno, per offrire soluzioni vincenti, e selezionare i produttori di materiali e componenti utili a integrare questo sistema costruttivo. In aumento Guardando al comparto industriale delle costruzioni, l’Italia si posiziona al quarto posto in Europa per la produzione di edilizia in legno. Settore che consolida la sua quota di mercato e che vale ben 1,39 miliardi di euro, +3% rispetto al 2019. Il Trentino-Alto Adige è la Regione che ospita le imprese più grandi specializzate

nel settore e capaci di assorbire complessivamente il 49% della produzione complessiva. Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto sono le prime tre Regioni italiane in cui si costruisce di più con il legno (Fonte Federlegno). Le opportunità Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta una importantissima opportunità di sviluppo tanto nella riqualificazione dell’esistente quanto nei processi di nuova edificazione. Per comprenderne la rilevanza, è sufficiente fare riferimento alle risorse allocate dal Governo nel solo comparto dell’edilizia scolastica (vedi anche YouTrade 125), che ammontano a circa 4,5 miliardi per la realizzazione di circa 1.800 interventi. I lavori relativi alla realizzazione delle nuove scuole devono essere aggiudicati entro il settembre 2023 e terminati entro e non oltre marzo 2026. Una tempistica stretta, che stando alle previsioni, favorirà il sistema costruttivo in legno. Integrare i sistemi Le soluzioni costruttive in legno richiedono l’integrazione di componenti in altro materiale per migliorare caratteristiche come la tenuta all’aria e al vento (telo di tenuta all’aria e telo traspirante antivento), il comfort termoigrometrico (isolamento termico e acustico per rumori aerei e impattivi), la protezione al fuoco (lastre protettive in cartongesso), la finitura superficiale interna (la più ricorrente è con pannelli in cartongesso che potranno essere applicati direttamente sul setto portante), la finitura esterna (di norma la parte ventilata o la finitura a cappotto) e tante altre. Non resta che selezionare produttori qualificati, per garantire un intervento sempre più orientato alla sostenibilità.

*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano


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Nuove macchine e attrezzature per un cantiere più sicuro e competitivo La tecnologia rinnova utilizzo e prestazioni degli strumenti di lavoro per l'edilizia

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Le tecniche per un lavoro a regola d'arte

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PER LE IMPRESE CONTI ARCOBALENO

Gli incentivi fiscali, al netto dell’uso improprio della cessione del credito, hanno limitato il calo dei ricavi (-4,7% rispetto al 2019) nell’anno pandemico 2020. Poi, il settore è decollato e nel 2021 ha segnato un incremento del 25%. E non finisce qui

di Federico Della Puppa

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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PRODUTTORI DI PITTURE E VERNICI. VARIAZIONE % DEL FATTURATO PER CLASSI DIMENSIONALI DELLE IMPRESE . ANNO 2020 SU 2019

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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S PEC IA L E Arredare con il colore INDICATORI DI PERFORMANCE PER IL SETTORE DELLE PITTURE E DELLE VERNICI. ANNO 2020

(1) ROS superiore al 6% (massimo tra quelli dei settori della produzione e del commercio generalmente utilizzati); (2) ROE superiore al 6% (generalmente, almeno 5 punti sopra al tasso di inflazione); (3) Indice di indipendenza finanziaria superiore a 20; (4) Indice di liquidità immediata superiore a 1,2. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali

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GRADUATORIA DEI PRODUTTORI DI PITTURE E VERNICI. ANNO 2020 (VALORI IN MIGLIAIA DI EURO) FATTURATO

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EFFETTI SPECIALI SENZA LIMITI La linea Kreativ dell’azienda è stata ampliata con ulteriori soluzioni: texture classiche, graffiate e spazzolate, fino a combinazioni contemporanee, come Cloud, che richiama un cielo ricoperto di nuvole. Tutte le soluzioni in una brochure di Sara Giusti

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Cloud

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aratterizzata da una vasta gamma di effetti e finiture decorative, la linea Röfix Kreativ è stata ampliata con ulteriori soluzioni, in grado di dar vita ad ambienti ed edifici con una personalità ben definita e ricercata. Dalle texture più classiche, graffiate e spazzolate, fino alle combinazioni contemporanee che sfruttano i giochi di luce del vetro o dei metalli, Röfix Kreativ permette di realizzare gli effetti desiderati sulle superfici interne, ricreando sensazioni tattili e tridimensionali. FINITURA CLOUD Per esempio, la finitura Cloud, che richiama un cielo ricoperto di nuvole, è un effetto ottenuto grazie alla combinazione del rivestimento minerale speciale Röfix Designputz, idrofobizzato e modellabile con svariate tecniche di strutturazione superficiale, con la pittura

La linea di effetti Röfix Kreativ propone diverse superfici dalle caratteristiche visive e materiche più svariate

Röfix PE 519 Premium SiSi e la velatura Röfix PP 403 Multi. Oppure l’effetto Travertine che richiama le venature del marmo, realizzato con rivestimento a spessore in pasta Röfix Rivestimento SiSi in versione rigata e granulometria a scelta da 1 a 6 millimetri. Grazie alla loro composizione minerale questi prodotti assicurano il massimo grado di diffusività al vapore, mentre l’assenza di solventi ed emollienti garantisce una sicurezza sul fronte della salubrità e della qualità degli ambienti interni. CONFIGURATORE Tutte le soluzioni della linea Röfix Kreativ sono illustrate anche in una nuova brochure, con immagini evocative di realizzazioni d’eccellenza, che mostrano le diverse texture direttamente applicate su superfici in interni e in esterni. Inoltre, grazie al nuovo configuratore online, è possibile sperimentare senza limiti gli effetti a disposizione, scegliendo texture, decoro e tinta all’interno della gamma. Oltre agli interni, gli effetti Röfix Kreativ sono ideali per applicazioni in facciata, anche su sistema di isolamento termico a cappotto.

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S PEC IA L E Arredare con il colore CAP ARREGHINI

A TUTTO ORO DESIGN DI TENDENZA L’azienda lancia Zecchino Gold, collezione di finiture decorative ricche e luminose, che vestono di glamour le pareti, nel segno di una nuova e ritrovata qualità estetica. Le nuance sono declinate nei prodotti Mania, Calipso Chic, Calipso e Powercap di Sara Giusti

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l passo con le ultime tendenze dell’arredamento e dell’interior design, Cap Arreghini lancia Zecchino Gold, la collezione di finiture decorative ricche e luminose, che vestono di glamour le pareti, nel segno di una nuova e ritrovata qualità estetica. Tra i colori più vitali e audaci del momento, l’oro non vuole essere solo sinonimo di lusso, ma anche un modo sorprendente, e a volte ironico, di pensare un oggetto, una superficie, un dettaglio all’interno di un ambiente. Un trend che richiama lo stile anni Venti, dove metalli come l’oro erano inseriti con gusto nell’arredamento, in maniera mai sfarzosa, ma sempre perfettamente dosata ed equilibrata. NUOVE NUANCE Che si tratti di una lampada, un tavolino o un rivestimento per pareti, l’oro non solo è sinonimo di eleganza, ma è anche capace di regalare una luminosità inaspettata ad angoli della casa che meritano di essere valorizzati. Proprio per questo Cap Arreghini ha messo a punto Zecchino Gold, nuova collezione che raccoglie le tinte oro e gli effetti dei prodotti Mania, Calipso Chic, Calipso e Powercap. Tinte importanti e di carattere che aprono il campo a sperimentazioni inedite, per ambienti eleganti e di grande pregio

in grado di interpretare con stile e personalità le tendenze più attuali della decorazione d’interni. ABBINAMENTI Quando si tratta di design d’interni e arredamento, l’oro può essere considerato un asso nella manica, soprattutto se parliamo di pareti. Tuttavia, va abbinato nella maniera giusta. Quali colori o materiali si sposano meglio a questa tinta? Le opzioni tra cui scegliere sono varie, dalle più vivaci e classiche ad altre più inaspettate e spettacolari. Basta individuare l’effetto e la sfumatura più adatta al tipo di ambiente che si sceglie di decorare. Per un risultato luminoso e delicato, ad esempio, uno degli accostamenti vincenti è sicuramente quello con il legno. Per un risultato ancora più chic, si possono inserire a contrasto anche alcuni elementi scuri, di colore nero o marrone ciliegio. Un abbinamento più romantico e dall’effetto vintage è invece quello con i toni del rosa e del tortora, sapientemente mescolati insieme. Per un effetto scintillante, luminoso e leggero, si può al contrario optare per una palette composta dai toni del verde, sia scuri che chiari ma non brillanti, abbinati a qualche elemento in oro lucido. L’oro può ravvivare con eleganza anche tinte neutre, quali il grigio e il bianco, e proporsi come risalto del nero in un arredo audace.

Cap Arreghini lancia Zecchino Gold, nuove nuance declinate nei toni dell’oro per ambienti eleganti e di carattere

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S PEC IA L E Arredare con il colore BOERO

CI VUOLE KOALA PER ILLUMINARE ROMA L’idropittura superlavabile, con elevato potere coprente e a base di materie prime selezionate, nella tonalità bianca, è stata scelta per trasformare un appartamento in un edificio storico in un alloggio destinato all’ospitalità. In sinergia con Mister Mac di Sara Giusti

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ello storico quartiere romano Prati, al confine con la Città del Vaticano, in un edificio dei primi del Novecento, l’architetto Giovanni Callocchia ha trasformato un appartamento di circa 80 metri quadrati, ormai obsoleto e poco funzionale, in un alloggio moderno e accogliente destinato ai viaggiatori della Capitale. Tutti gli ambienti sono stati ristrutturati con l’intento di combinare qualità estetica e architettonica, ponendo una particolare attenzione all’innovazione tecnologica e al risparmio energetico. Fondamentale anche il ruolo

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dei colori impiegati per personalizzare gli ambienti e dare maggiore dinamicità alle superfici. COLLEZIONE I COORDINATI Per rispondere con professionalità e affidabilità alle necessità del progetto, sono state selezionate le soluzioni di finitura Boero, scelte da Mister Mac, partner commerciale dell’azienda specializzato in vernici e materiali edili, in sinergia con l’azienda di pitturazione Cos. Edil. Progetti, che si è occupata dell’intero ciclo di applicazione. In particolare, per le pareti e i soffitti dell’intero


appartamento è stata impiegata Koala, idropittura superlavabile con elevato potere coprente e a base di materie prime selezionate, nella tonalità bianca, in grado di dare più luce agli ambienti offrendo un totale comfort abitativo. Per le due camere da letto l’architetto Callocchia ha deciso invece di accostare al bianco delle pareti il rosso e l’azzurro della collezione I Coordinati di Boero, una proposta di 1043 tinte d’arredo dedicate alla decorazione di supporti murali, ferro e legno. Anche in questo caso, la soluzione utilizzata è Koala, particolarmente adatta a creare quinte di colore nell’ambito dell’interior design.

SMALTO ANTI CORROSIVO Per il controsoffitto del corridoio, realizzato con un grigliato, si è optato per una verniciatura con lo smalto anticorrosivo a grana grossa Ferropiù, nel colore nero grafite, che ha permesso di creare un ricercato aspetto antichizzato. Unico prodotto per fondo e finitura, è facile da applicare e dotato di elevate proprietà di adesione su supporti metallici. Lo stesso grigliato verniciato è stato utilizzato per creare la struttura del tavolo da pranzo e l’elemento di design che ricopre i tubi dell’impianto di riscaldamento in soggiorno, che conferisce all’ambiente un aspetto tipicamente industrial.

Le soluzioni Boero scelte per l’intervento di ristrutturazione dell’appartamento romano

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S PEC IA L E Arredare con il colore ARD RACCANELLO

QUANTE SFUMATURE IN QUELLA SUITE Creative Morpho è una finitura decorativa dalla texture materica in grado di personalizzare gli interni: a base acqua, è una velatura con aspetto metallizzato, disponibile in tre varianti. E si può valorizzare con il fondo Creative ArdTexture di Sara Giusti

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rd Raccanello continua a sperimentare le mille capacità espressive di Creative Morpho, una finitura decorativa dalla texture materica in grado di personalizzare gli arredi interni con uno stile originale ed esclusivo. A base acqua, è una velatura dall’aspetto metallizzato, disponibile in tre varianti: con riflessi iridescenti, argentati o dorati. Per enfatizzarne gli effetti, si consiglia l’utilizzo del fondo Creative ArdTexture, un prodotto versatile e di facile applicazione, a base di un particolare marmo di Carrara, da applicare come base colorabile. NUOVE COMBINAZIONI Creative Morpho è inoltre combinabile con molti altri prodotti Ard Raccanello, azienda specializzata da oltre 50 anni in prodotti vernicianti per l’edilizia. La sua versatilità si traduce sia in stili eleganti e antichizzati, in particolare gli stucchi veneziani, sia in forme più contemporanee e minimal. A oggi con Creative Morpho è possibile realizzare fino a 18 diversi effetti decorativi, tutti estremamente attuali e adatti a qualsiasi esigenza estetica e di interior design. Essendo inodore, permette la vivibilità degli ambienti già poche ore dopo l’applicazione. Non è ingiallente, respinge la polvere e, conferendo spiccata idrorepellenza al supporto, conserva le superfici più pulite nel tempo. È inoltre sovraverniciabile con qualsiasi idropittura Ard.

Con Creative Morpho è possibile realizzare fino a 18 diversi effetti decorativi, adatti a qualsiasi esigenza estetica e di interior design

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S PEC IA L E Arredare con il colore COLORIFICIO PAULIN

L’ARTE DI SCEGLIERE TRA 1.500 COLORI La nuova mazzetta dell’azienda è una raccolta di tinte che racchiude una vasta gamma cromatica individuata in collaborazione con interior designer, architetti e studi specializzati in arredo di interni. Per qualsiasi ambiente della casa, e non solo di Sara Giusti

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a Mazzetta Arredo Interni 1500 di Colorificio Paulin è composta da 1.500 colori: una raccolta di tinte che racchiude una vasta gamma cromatica moderna, completa e di facile consultazione. Creata in sinergia tra il laboratorio Ricerca e Sviluppo e l’ufficio marketing dell’azienda, la nuova raccolta colori ha visto la collaborazione anche di interior designer, architetti e studi specializzati in arredo di interni, per una palette in grado di incontrare qualsiasi esigenza estetica. All’interno della mazzetta si trovano dieci gruppi di colori che permettono di scegliere la giusta tinta per qualsiasi ambiente della casa, e non solo. A PROVA DI RELAX Negli ultimi due anni, le abitazioni sono diventate fulcro della vita delle persone, trasformandosi in ufficio, scuola, luogo dove passare gran parte della giornata. Per questo motivo i trend 2022 vedono la predominanza di colori in grado di creare sensazioni di benessere, relax e concentrazione, ispirati alla natura. Seguendo questa linea, Colorificio Paulin ha selezionato una serie di tinte capaci di ricreare un’atmosfera moderna, ma rilassante. Il color verde salvia, per esempio, è un colore anti-stress: naturale, non invadente, richiama un confortevole senso di benessere (riferimento mazzetta: VE.14.2 | VE.14.3 | VE.14.). Il tortora invece è una tinta neutra, versatile e facilmente abbinabile, con un appeal più particolare rispetto al bianco e più luminoso rispetto al grigio (NT.09.2 | NT.09.3 | NT.55.1). Infine, il blu, colore raffinato e di carattere, che richiama le profondità marine, tranquillizza e rilassa ed è perfetto per la camera da letto (BL.08.6 | BL.13.5 | BL.15.5). Tutte le tinte della Mazzetta Arredo Interni 1500 sono disponibili sul sito dell’azienda e sulla applicazione dedicata Paulin App.

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S PEC IA L E Macchine e attrezzature ASSODIMI

CORSA AL NOLEGGIO SULL’ONDA DEI BONUS L’associazione che si occupa di renting professionale indica in oltre il 20% la crescita del settore nel 2021. Un turbo innescato anche dagli incentivi fiscali, che rischia di venire travolto dalla scarsa disponibilità delle macchine di Veronica Monaco

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Marco Prosperi, direttore Assodimi

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dal 1982 Caratteristiche

Lavorazione fino: 60 m2/h Lavorazione graffiato: 60 m2/h Lavorazione grezzo: 50 m2/h Lavorazione premiscelati: 50 m2/h Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.

Characteristics:

Fine plaster: 60 sq m/h “Schratched” plaster: 60 sq m/h Rough plaster: 50 sq m/h Pre-mixed products: 50 sq m/h Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h.

OPTIONAL

REV DRY 220 VOLT

PER PREMISCELATI ASCIUTTI IN SACCO · FOR DRY PRE-MIXED IN BAGS

Prevalenza 10 m. Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo) Head 10 m. Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)

dal 1987 Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato). Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adhesion effect (Patented).

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S PEC IA L E Macchine e attrezzature TECNOLOGIA

COME PREPARARSI AL CANTIERE 4.0 Maggiore precisione, maggiore sostenibilità, maggiore sicurezza: le nuove macchine possono contribuire in maniera sostanziale all’efficienza dei lavori edili e aumentare la redditività delle imprese. A patto di investire nella formazione degli operatori di Stefano Cincinelli

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Stefano Cincinelli è laureato in Ingegneria civile presso l’Università degli Studi di Firenze nel 2005. Ha lavorato prima come progettista strutturale e dal 2012 ad oggi come consulente tecnico in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro presso la società Sicures di Montevarchi. Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione presso aziende private, formatore e coordinatore per la progettazione e per l’esecuzione di lavori in cantiere. Esperto di progettazione antincendio, acustica, certificazioni energetiche, progettazione linee vita.

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La cultura della sicurezza è online.

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egli ultimi anni l’informatizzazione, la digitalizzazione e lo sviluppo di nuove tecnologie stanno trasformando tutto il mondo del lavoro. Basta pensare a Industria 4.0, che porta alla produzione del tutto automatizzata e interconnessa, che viene definita la quarta rivoluzione industriale. Grazie alle nuove tecnologie le industrie riescono a raccogliere dati, elaborarli e conservarli per ricavarne un valore grazie a macchine (machine learning) che riescono a perfezionare la loro resa imparando dai dati che sono stati raccolti. Inoltre, la rivoluzione porta allo sviluppo di interfacce uomo-macchina di tipo touch, ma anche alla realtà aumentata e a processi che vedono il passaggio dal digitale al mondo fisico, con l’uso della robotica o delle stampanti 3D.

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CONTROLLO SATELLITARE Anche nei cantieri le nuove tecnologie stanno portando a un cambiamento che non si registrava da tempo e che, di fatto, modifica il modo di concepire il cantiere edile. Esempi di alcune nuove tecnologie presenti nelle macchine e attrezzature di cantiere sono, per esempio, i sistemi per il controllo satellitare dei mezzi movimento terra o trasporto materiali, i sistemi Gps da applicare sugli escavatori per la realizzazione di scavi e scarpate utilizzando il progetto esecutivo caricato sul box control del mezzo di scavo o l’impiego di batterie di ultima generazione in sostituzione dei motori diesel. Le principali attrezzature e macchine da cantiere possono essere raggruppate, seppur in modo non esaustivo, in utensili portatili e elettrici, utensili a mano non elettrici, macchine per la lavorazione del legno, ascensori/montacarichi, gru (a torre, mobili o su autocarro), piattaforme per lavori in quota, carrelli industriali per sollevamento materiale e mezzi movimento terra (escavatori, pale, terne). Sicuramente le aziende che già utilizzano le nuove tecnologie ottengono duplici vantaggi quali la maggiore produttività, maggiore sicurezza per l’operatore, ottimizzazione dei lavori con conseguente ritorno economico riuscendo a conquistare una maggiore competitività nel mercato. I VANTAGGI

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, la pubblicazione del Gruppo Merlo

sulle più recenti applicazioni e sviluppi nel campo della progettazione, del design industriale e del training.

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S PEC IA L E Macchine e attrezzature NORTON CLIPPER

LAVORAZIONI A SECCO PIÙ FACILI E SICURE L’azienda di Saint-Gobain, specialista in abrasivi per il settore delle costruzioni, propone macchine dalle prestazioni ottimizzate per ogni tipologia di cantiere. I modelli sono semplici da usare, affidabili, performanti e con sistemi di sicurezza avanzati di Sara Giusti

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pecialista da oltre 50 anni in abrasivi per il settore delle costruzioni, con macchine dalle prestazioni ottimizzate e prodotti diamantati, Norton Clipper offre anche abrasivi per operazioni manuali, macchine per la compattazione e troncatrici per legno e cappotti. Insomma, una vasta gamma per tutte le applicazioni edili, tra cui quelle che richiedono lavorazioni speciali per il taglio di materiale da tamponamento interno ed esterno, oltre che quelle con la tecnica del carotaggio, come realizzazione di fori per tubi di scarico e condotti di ventilazione, per il passaggio delle canne fumarie o di tubature idrauliche o canaline elettriche. CAROTAGGIO In base alle esigenze di lavorazione e al luogo in cui si trova il cantiere, Norton Clipper offre due tipologie di soluzioni professionali di carotaggio a secco, un sistema con aspirazione forzata delle polveri e uno tradizionale di foratura.Nella prima categoria rientra il carotatore mono velocità Clipper Cdm200-A da 2000W. Dotato del sistema di aspirazione delle polveri incorporato, garantisce un ambiente di lavoro pulito ed efficiente, ed è ideale per effettuare fori anche su materiali molto gravosi, come il cemento armato. Grazie al sistema di avviamento intelligente soft-start, l’operatore gode di maggiore comfort d’uso e può utilizzare corone diamantate speciali Norton Clipper Extreme DD16 con raccordo 1-1/4” e dalla lunghezza di 250/300 millimetri.

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TAGLIO A SECCO Per il taglio a secco, senza acqua, di blocchi di poroton e calcestruzzo cellulare, Norton Clipper propone invece la gamma di seghe a nastro CB511. Facili da usare, affidabili e performanti grazie al motore monofase da 230V, sono dotate di sistemi di sicurezza per lo spegnimento automatico della macchina e per assicurare l’incolumità dell’operatore. Questa tecnica di taglio consente inoltre una sensibile riduzione di rumore e polvere per un ambiente di lavoro più pulito e confortevole. Ultima novità tra le seghe a nastro Norton Clipper è la CB511-IT dotata di elevata produttività ed estrema precisione di taglio a secco su tutti i tipi di poroton nazionali ed esteri, anche quelli più duri, e calcestruzzo cellulare. Il segreto è l’innovativo sistema di avanzamento a volantino con sgancio rapido, che consente il ritorno veloce in posizione per il successivo taglio, e di esercitare un’elevata pressione. Facile da usare e trasportare in cantiere, questa macchina è dotata di motore da 230V a bassa velocità, ideato per offrire la massima riduzione di rumore e della polvere e un taglio costante in ogni applicazione, anche quelle più gravose.

La sega a nastro CB511-IT A sinistra, il carotatore CDM200-A

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a cura di Veronica Monaco

Reit

CANTIERE PULITO CON IPULSE Da oltre cinquant’anni distributore italiano di utensili manuali delle principali aziende del settore, la padovana Reit nel tempo è diventata un’organizzazione capace di garantire prodotti di qualità comprovata con le migliori proposte disponibili sul mercato. È il caso di iPulse, l’ultima novità dell’azienda tedesca Starmix: un aspirapolvere per l’edilizia caratterizzato da un avanzato sistema di pulizia automatica dei filtri, che utilizza elettromagneti ad alte prestazioni, in grado di rimuovere anche le polveri più insidiose e compatte, come quella di gesso. Fornito con una ricca e completa dotazione di accessori e vani porta oggetti, Starmix iPulse permette all’utilizzatore di poter completare con estrema rapidità ogni tipo di intervento in assoluta sicurezza. Un sistema elettronico intelligente utilizza sensori per misurare costantemente lo stato di intasamento dei filtri. Quando il flusso d’aria scende al di sotto del valore minimo previsto, il sistema scollega uno dei due filtri a cartuccia dall’aspirazione. Non appena il primo filtro viene ripulito, il flusso d’aspirazione viene ridirezionato, scollegato il secondo filtro e avviata la pulizia. Questo tipo di pulizia alternata garantisce all’aspirapolvere un flusso d’aria e una filtrazione costanti ed elevate, fino al riempimento del contenitore.

Brigade Elettronica

NIENTE PERICOLI CON BACKSENSE Secondo la norma Iso 5006, per poter eseguire manovre corrette, efficaci e sicure, l’operatore alla guida di macchine movimento terra deve essere in grado di rilevare la presenza di una persona in piedi alla distanza di 1 metro dal perimetro della macchina. I sistemi di monitoraggio video rispondono a questa esigenza, ma in condizioni ambientali difficili, come quelle che si presentano spesso in cantiere, una gamma di dispositivi complementari risulta essenziale. I sistemi radar di rilevamento Backsense di Brigade Elettronica sono in grado di rilevare in maniera molto precisa oggetti sia stazionari sia in movimento, fornendo all’operatore in cabina un avvertimento acustico e visivo, anche in condizioni di scarsa visibilità dovute a oscurità, fumo e nebbia. Basati sulla tecnologia Fmcw (Frequency modulated continuous wave), i sistemi Backsense sono disponibili in modelli con raggio di rilevamento fisso e modelli programmabili che consentono di impostare aree di rilevamento personalizzate ed escludere oggetti fissi o elementi della carrozzeria. Adatti sia per applicazioni su strada che in cantiere, i sensori radar di Brigade

sono una dotazione ideale Radar e display per veicoli commerciali e macchine operatrici che eseguono manovre a bassa velocità. Per un’ulteriore sicurezza, è possibile integrare i sistemi di rilevamento Backsense con i sistemi di telecamere e monitor Backeye: in questo modo il modulo di visualizzazione a schermo avverte il conducente della presenza di ostacoli nella zona di pericolo, grazie alla sovraimpressione dei dati visivi e acustici (cinque livelli) sulle immagini riprese dalle telecamere e visualizzate sul monitor. Il display radar IP69K è resistente a umidità, polvere, vibrazioni, alte e basse temperature, raggi Uv, neve, ghiaccio, forti venti, acqua e fango, e può essere impiegato anche su veicoli con cabina aperta, esposti a temperature comprese tra -40 e gli 85 gradi. Monitor Backeye

Il display radar IP69K

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S PEC IA L E Cappotto LEGGI & NORME

LE REGOLE D’ORO PER IL CAPPOTTO Il boom del superbonus è accompagnato, purtroppo, anche da un’esplosione di aziende improvvisate, che ignorano la corretta applicazione del sistema di isolamento termico all’edificio. La soluzione? Utilizzare i materiali giusti di Cristiano Vassanelli

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Schede di calcolo termo-igrometrico. Caso studio relativo ad intervento di isolamento a cappotto su parete esterna interessata da ponte termico causato dal pilastro in calcestruzzo armato

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Schede di calcolo termo-igrometrico. Caso studio relativo ad intervento di isolamento a cappotto interno su parete esterna interessata da ponte termico causato dal pilastro in calcestruzzo armato

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Casistiche di doglianze di natura estetica legate alla non planarità del sistema

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OTTO CERTEZZE PER RISPARMIARE IL 24% SULLA BOLLETTA

Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta. Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”. Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole. 1) VENTILAZIONE PIÙ EFFICIENTE 2) BENEFICI IN OGNI STAGIONE 3) MINOR COSTO COMPLESSIVO 4) TETTO ASCIUTTO E SANO

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CORTEXA

LA PERFEZIONE DIPENDE DAL TASSELLO Cortexa, il progetto associativo impegnato in attività di formazione e

tassello. La rigidità e portata del tassello sono riportati nella certificazione

informazione per la progettazione e realizzazione di sistemi a cappotto

Eta dello stesso e i valori di riferimento sono indicati nella guida Cortexa

di qualità, pubblica la prima guida della collana La qualità nel dettaglio,

• il tassello deve avere una capacità di ancoraggio adeguata a prevenire

dedicata alla corretta progettazione e posa in opera della tassellatura.

i fenomeni di pull-out, ossia lo sfilamento del tassello dal supporto. I

La guida illustra come progettare e realizzare un corretto ancoraggio

valori di riferimento sono specificati nell’Eta e nella guida Cortexa.

meccanico con tasselli, che giocano un ruolo fondamentale nel

• progettazione a regola d’arte e corretto calcolo del numero minimo di

contrastare le forze agenti sul sistema a cappotto. I tasselli collaborano,

tasselli, secondo i metodi di calcolo analitico o semplificato e tenendo

infatti, a sostenere le forze verticali, dovute principalmente al peso del

conto, oltre al carico orizzontale dato dal vento, anche dello schema di

sistema e alla dilatazione termica dell’isolante, e contrastano le forze

tassellatura tale da garantire il contrasto delle dilatazioni termiche del

orizzontali, quali i carichi da vento, ossia la pressione negativa del vento

pannello. I diversi schemi della tassellatura (schema a T e schema a W) si

in facciata. «Nella progettazione e posa in opera della tassellatura è

scelgono in base alla tipologia di isolante termico impiegato nel sistema

molto importante tenere conto anche dei cambiamenti climatici in

e sono illustrati dettagliatamente nella guida.

atto. L’intensificarsi in forza e frequenza di manifestazioni atmosferiche

• posa a regola d’arte, che preveda l’installazione del tassello attraverso

violente richiede ancora una maggiore attenzione nella corretta

il collante, per ottenere il cosiddetto effetto morsa.

progettazione e posa dell’ancoraggio di tutti gli elementi in facciata,

Oltre a problemi di tenuta, una tassellatura errata può dare luogo

incluso il sistema a cappotto», argomenta Marco De Lazzari, ingegnere

anche a difetti estetici. Gli inestetismi sono dovuti all’installazione dei

membro della Commissione Tecnica di Cortexa e coordinatore del

tasselli troppo in profondità o troppo in superficie. Per ovviare a questa

Gruppo di Lavoro che ha sviluppato la guida, assieme a Simone Menon,

evenienza, la raccomandazione è quella di installare i tasselli sempre

Simone Tagliente e Filippo Franceschini.

a filo o, in alternativa, di incassarli nel pannello isolante, con sistemi specifici che permettono di chiudere l’incavo con rondelle di materiale

Principali problemi di tenuta

isolante. La guida dedicata alla progettazione della tassellatura si scarica

I tasselli impiegati per l’installazione del cappotto devono essere

dal sito web di Cortexa. (Veronica Monaco)

certificati con Valutazione Tecnica Europea Eta secondo Ead 330196-01-0604 (ex Etag 014). Tale documento identifica i supporti di ancoraggio per i quali il tassello è omologato, ne dichiara i valori caratteristici di resistenza allo strappo e ne indica i valori di conducibilità termica puntuale secondo il Technical Report 025, allegato c), che valuta l’isolamento termico dei tasselli usati secondo gli input di calcolo degli standard Iso 10211 e Iso 6946. Oltre ad assicurarsi di impiegare un tassello dotato di Eta, per contrastare le tre principali problematiche di tenuta di un tassello, trasferimento dei carichi al supporto / pullthrough / carico utile è necessario rispettare alcune caratteristiche: • il tassello deve avere un piattello sufficientemente resistente, in grado di contrastare i fenomeni di pull-through, ossia lo strappo del pannello attraverso la testa del

F e b b r a i o

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S PEC IA L E Cappotto CAPPOTTO

IL VERO PROBLEMA È INDOSSARLO BENE La diffusione (anche grazie al superbonus) del sistema di isolamento esterno degli edifici moltiplica anche i rischi di una scarsa capacità da parte di progettisti e aziende appaltatrici nell’applicazione dei materiali. Che devono essere certificati di Federico Della Puppa

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110 % PERFORMANCE Superbonus 110 %. Di più per te e per il nostro pianeta. roefix.com F e b b r a i o

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S PEC IA L E Cappotto CONTI CHE NON TORNANO

I DANNI SFACCIATI DEL BONUS FACCIATE

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L’idea era encomiabile: spingere la riqualificazione del patrimonio edilizio, su esempio della francese legge Malraux. Ma senza porre controlli e limiti di spesa, e con la cessione del credito, il risultato è stato incentivare anche il malaffare di Federico Della Puppa

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S PEC IA L E Cappotto CLASSIFICA DELLE FRODI SUI BONUS SCOPERTE DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE (VALORI IN MILIONI DI EURO)

CONDOMINI LE OPZIONI PREFERITE DAGLI UTILIZZATORI DEI BONUS

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Agenzia delle Entrate

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Agenzia delle Entrate

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Agenzia delle Entrate (aggiornamento al 30 settembre 2021)

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S PEC IA L E Cappotto SINGOLE UNITÀ IMMOBILIARI LE OPZIONI PREFERITE DAGLI UTILIZZATORI DEI BONUS

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Agenzia delle Entrate

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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Agenzia delle Entrate

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Lastra 40® serie Elite col. Malaga

Lastra Suprema® serie Elite col. Moka

LASTRE A BASSO SPESSORE LE LASTRE MICHELETTO CONQUISTANO LO SPAZIO ESTERNO CON SOLI 35 MM DI SPESSORE. Oltre alla raffinatezza dei colori e lavorazioni, sono progettate per ambienti esterni come terrazze, bordi piscina e pavimenti flottanti. Ricerca delle perfezione tecnica, armonia cromatica, profondità originaria delle nuance, dettagli di venature e inclusioni: ogni lastra è unica , in totale sintonia con le più innovative tendenze d’arredo urbano e residenziale. F e b b r a i o

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autobloccanti

lastre

muretti e muri di contenimento

drenanti

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S PEC IA L E Gorpgerg PASSO GIAPPONESE IN GRES PORCELLANATO

PASSO GIAPPONESE Una collezione di camminamenti con caratteristiche tecniche e prestazionali formidabili, date dai 2 cm di spessore in gres porcellanato.

ECOLAT

BORDURA RICICLABILE PER UN MONDO SOSTENIBILE

13 8 Prodotti di Granulati Zandobbio S.p.A. - www.granulati.it

ECOLAT La bordura realizzata con materiale 100% riciclato e riciclabile. Super leggera, e F e flessibile, b b r a i o 2pratica 0 2 2 facile da posare.


Outdoor

Giardini & Terrazzi LA VITA È BELLA ALL'ARIA APERTA Nessuno sentiva il bisogno del covid per capire quanto sia meglio abitare in una casa che si affaccia sul verde o, comunque, ha il privilegio di uno spazio all'aperto. Balconi, terrazzi e giardini, puntualmente, tornano a nuova vita quando arriva la nuova stagione. La pandemia, semmai, ha reso il piacere di vivere all'aperto ancora maggiore. Fatto sta che la richiesta di abitazioni che hanno a disposizione anche uno spazio esterno è aumentata. Inoltre, non bisogna dimenticare che è sempre in auge il caro vecchio bonus verde che, seppure con un certo limite, consente di detrarre dalle tasse qualche migliaio di euro da investire nel miglioramento del proprio spazio vitale green. Proprio per questo sono molte le aziende che hanno messo a punto soluzioni davvero stimolanti per chi ama vivere in plein air

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Outdoor GRANULATI ZANDOBBIO

Pavimentare è più facile Easy Paving è un nuovo sistema di posa semplice e veloce per aree esterne carrabili, come accessi privati, terrazze, patio, vialetti e cortili. Si basa su una griglia in plastica riciclata al 100% e riutilizzabile, su cui sono appoggiate le lastre ceramiche

di Anna Molentini

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ranulati Zandobbio introduce Easy Paving, un nuovo sistema di posa semplice e veloce di pavimentazioni esterne carrabili per accessi privati, terrazze, patio, vialetti e cortili. La tecnologia innovativa, per la quale l’azienda ha presentato domanda di brevetto, si basa su una griglia in plastica riciclata al 100% e completamente riciclabile a fine vita, su cui sono appoggiate le lastre ceramiche, che vanno a incastrarsi all’interno di apposite linguette. Easy Paving è studiato specificamente per la posa di lastre in pietra sinterizzata da 40x80 centimetri, formato esclusivo proposto da Granulati Zandobbio in due diversi spessori, 2 e 3 centimetri. La posa in appoggio semplifica e velocizza l’installazione, che non necessita di colla o cemento, ed evita l’utilizzo dei classici piedini e crocette. La sua struttura è stata ideata per evitare sbeccature e mantenere la fuga costante, senza l’ausilio di distanziatori. Essendo posato a secco, inoltre, il prodotto può essere rimosso facilmente per eventuali ispezioni. Easy Paving è un prodotto resistente e carrabile per traffico leggero, drenante e fonoassorbente.

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Il sistema di posa a secco Easy Paving di Granulati Zandobbio per le pavimentazioni esterne

LA POSA? È A SECCO POSA IN APPOGGIO: la lastra si incastra all’interno delle linguette FACILE DA POSARE: posa semplice e veloce, ideale per progetti temporanei e fai-da-te SENZA COLLA O CEMENTO: la posa avviene a secco 40X80 CM: per lastre in pietra sinterizzata di Granulati Zandobbio 40x80 centimetri ECO-FRIENDLY: realizzato in plastica riciclata e riciclabile al 100% CARRABILE: per traffico leggero utilizzando lastre dallo spessore 3 centimetri EVITA L’USO DI PIEDINI: non necessita di ulteriori accessori per la posa DRENANTE: permette il drenaggio continuo dell’acqua

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FUGA COSTANTE: garantisce una fuga costante senza l’ausilio di distanziatori FONOASSORBENTE: riduce il passaggio dei rumori esterni EVITA SBECCATURE: le linguette servono anche per proteggere la lastra PAVIMENTO CONFORTEVOLE: la materia del prodotto influisce sul comfort del pavimento posato RIUTILIZZABILE: può essere spostato e riutilizzato in diversi ambienti e contesti FACILMENTE REMOVIBILE: il prodotto può essere rimosso facilmente per eventuali ispezioni

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Outdoor ETERNO IVICA

Com’è verde quel pavimento

di Anna Molentini

Una villa realizzata con i criteri della bioedilizia ha utilizzato i supporti della linea Pedestal Eterno Se con testa per travetto in alluminio, su cui poggiano eleganti listoni per il giardino. La testa basculante compensa automaticamente pendenze fino al 5% 14 2

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er godere dell’incantevole panorama della Val Vigezzo, i proprietari di una villa nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, hanno deciso di sfruttare lo spazio esterno a loro disposizione, completando i lavori dell’ampio giardino con un elegante decking, per un totale di 270 metri quadri. Il compito è stato affidato all’architetto Daniele Gubetta, che ha ritenuto indispensabile trovare un metodo alternativo e sostenibile per ricoprire le aree esterne senza ricorrere a massetti o colle aggiuntive. La villa, infatti, è costruita seguendo tutti i criteri della F e b b r a i o

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La posa della pavimentazione da esterno su supporti Pedestal Eterno SE

bioedilizia e dell’efficienza energetica, tanto da renderla una vera e propria casa passiva. Anche per le pavimentazioni dell’esterno era dunque necessaria una soluzione a basso impatto ambientale. PLASTICA RICICLATA La realizzazione è stata portata a termine grazie all’utilizzo dei supporti Pedestal, la linea di supporti fissi e regolabili di Eterno Ivica, che garantisce una pavimentazione sopraelevata da esterno versatile e di facile installazione. Per questo progetto sono stati utilizzati in particolare i supporti della linea Eterno Se con testa per travetto in alluminio, su cui poggiano eleganti listoni per il giardino. Per le cantine, invece, sono stati utilizzati i supporti Se con testa per travetto in legno. Composti al 100% da plastica riciclata, sono riutilizzabili a fine vita grazie al possibile reimpiego in differenti cantieri o facilmente destinati allo smaltimento.

REGOLABILE IN ALTEZZA Primo di una lunga serie di accessori per pavimenti sopraelevati da esterno, il sistema regolabile autolivellante Pedestal Eterno Se è costituito da supporti in polipropilene regolabili in altezza da 28 a 550 millimetri. La testa basculante autolivellante è realizzata in bi-materiale (polipropilene e gomma antirumore e antiscivolamento) e consente di compensare automaticamente pendenze fino al 5%. Per il raggiungimento dell’altezza in modo millimetrico il sistema dispone di una chiave di regolazione che agisce dall’alto a pavimentazione montata. Pedestal è compatibile con qualsiasi tipo di sottosuolo purché sia compatto e non cedevole o, comunque, non tendente a deformazioni se sottoposto a pressione. Alla linea Pedestal si aggiungono una serie di accessori indispensabili per una posa perfetta, dalle clip per tamponamento verticale ai distanziatori perimetrali, dai battiscopa ai compensatori di pendenza.

Il nuovo decking della villa a posa ultimata

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Outdoor NEWFLOOR

Ambiente caldo agli infrarossi Radiafloor C è il sistema di riscaldamento per pavimenti sopraelevati che usa fibra di carbonio. Emette raggi che, rilasciati nell’ambiente, si trasformano in tepore quando incontrano un corpo solido, senza dispersione nell’aria di Sara Giusti

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ehors, serre bioclimatiche e piscine da vivere tutto l’anno. Per sfruttare gli spazi all’aperto anche durante i periodi più freddi, l’azienda veneta Newfloor propone Radiafloor C, sistema di riscaldamento per pavimenti sopraelevati che utilizza come resistore la fibra di carbonio. La sua particolarità è quella di emettere raggi infrarossi che, una volta rilasciati nell’ambiente, si trasformano in calore quando incontrano un corpo solido, senza dispersione nell’aria. Inoltre, il carbonio non genera campi elettromagnetici, è flessibile e inossidabile, non è soggetto ad alterazioni dimensionali al variare della temperatura e non si deteriora nel tempo, oltre a essere riciclabile al 100%. MENO DI 4 CENTIMETRI Abbinato al pannello X-floor formato da doppia ceramica accoppiata, resistente all’acqua e alle intemperie, il sistema Radiafloor C consente di creare una pavimentazione riscaldata in meno di 4 centimetri di spessore. Installato su supporti in Pvc, è totalmente accessibile e ispezionabile. I moduli radianti sono alimentati a energia elettrica e automatizzati da una centralina elettronica che garantisce l’accensione e lo spegnimento in tempi molto rapidi: in circa due ore dall’accensione è possibile raggiungere la temperatura desiderata. Perfetto per gli ambienti esterni, è ideale in caso di scongelamento di vialetti e camminamenti e per la realizzazione di spa o dehors. Come nel caso della nuova serra bioclimatica di un ristorante a Lugano in Svizzera, che ha deciso di installare 80 metri quadri di pavimento sopraelevato Radiafloor C nel proprio giardino.

Il pannello Radiafloor C

RISTORANTE A LUGANO Dopo un primo sopralluogo e una valutazione da parte del progettista, Radiafloor C è risultato la soluzione più idonea per il progetto del ristorante svizzero, rispetto ad altri tipi di sistemi come funghi

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a gas, stufe o lampade elettriche. A far propendere il progettista e il committente per il prodotto Newfloor sono stati i veloci tempi di installazione, garantiti dalla posa completamente a secco che non va a intaccare la pavimentazione preesistente, e l’assenza di particolari collegamenti tra gli impianti, poiché il sistema necessita solo di un cavo di alimentazione. Inoltre, l’alimentazione a corrente elettrica permette di utilizzare l’energia ricavata da fonti rinnovabili già esistenti. A incidere sulla scelta anche i fattori di sicurezza e salubrità: Radiafloor C non ha emissioni e, funzionando per irraggiamento, evita spostamenti d’aria che favoriscono la diffusione batterica e di polveri, offrendo comunque una diffusione del calore omogenea e uniforme. SERVIZIO DI CONSULENZA Per agevolare il lavoro dei progettisti, Newfloor propone anche un servizio di consulenza tecnica e calcolo termico. Nel caso della serra bioclimatica realizzata a Lugano, per esempio, l’azienda ha condotto uno studio per fornire maggiori informazioni riguardo il numero

esatto di moduli radianti da utilizzare e il relativo consumo. Il calcolo del fabbisogno termico ambientale è stato stimato in 150W/ mq, considerando diversi fattori come la località, le dimensioni e la tipologia di serra con quattro lati vetrati. In caso di dehors con un lato in appoggio a un edificio in muratura, la dispersione termica sarebbe stata più bassa e di conseguenza il fabbisogno di moduli radianti inferiore. ERBA SINTETICA A integrazione delle soluzioni di X-floor e Radiafloor C, per gli spazi outdoor Newfloor propone anche finiture accessorie di erba sintetica, composta da materiale ipoallergenico e non soggetto a profilazione di insetti nocivi, e il sistema Green Floor System, costituito da pannelli in legno cemento che creano aiuole fiorite o piccoli orti idonei per abbellire terrazzi, tetti pedonabili e giardini. È inoltre possibile applicare Lumifloor, per realizzare scritte e segnaletiche realizzate con pigmenti naturali che catturano la luce solare o artificiale, per poi rilasciarla nelle ore di buio.

Greenfloor System Sotto, Lumifloor

Erba sintetica Newfloor

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Outdoor LATERLITE

Spesa con giardino (ma sul tetto) Un supermercato ha scelto di trasformare la copertura dell’edificio in uno spazio verde. Dopo l’impermeabilizzazione, la superficie è stata ricoperta da uno strato drenante di argilla espansa Leca, e poi con il substrato colturale LecaGreen di Anna Molentini

L’

edilizia sta mostrando sempre più attenzione a quei sistemi e tecnologie specializzate che consentono di realizzare giardini pensili professionali. In questo senso l’utilizzo delle coperture degli edifici come aree fruibili per realizzare spazi verdi riscuote forte interesse da parte di imprese e progettisti, orientati verso soluzioni in grado di rendere più efficienti gli edifici e mitigare l’effetto di isola di calore all’interno delle città. INTEGRAZIONE È questo il caso della copertura del nuovo supermercato Conad Superstore che si trova nell’area ex Tonet della cittadina ligure di Vallecrosia (Imperia). L’intervento, realizzato su progetto dello studio Dedalo Architetti Associati di Savona, vede la realizzazione di una struttura semi-interrata su due lati per integrarla al terreno circostante, al fine di ridurre il più possibile l’impatto ambientale.

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Il supermercato Conad di Vallecrosia (Imola)

Da qui anche l’idea di realizzare, andando in continuità con il pendio, la copertura a verde del tetto optando per una soluzione di tipo estensivo, con una prevalente valenza estetica di mitigazione e di compensazione ambientale. NATURA ORGANICA Dopo l’impermeabilizzazione del tetto con una membrana, la stratigrafia ha previsto la posa dello strato drenante con l’argilla espansa Leca 2-4 frantumata, fine, leggera e isolante. Per la realizzazione del substrato colturale leggero è stata invece utilizzata LecaGreen, speciale miscela a base di argilla espansa AgriLeca frantumata, aggregati minerali e componenti di natura organica, accuratamente selezionati. Sistema tecnico per coperture verdi caratterizzato da spessori ridotti, pesi contenuti e per superfici non fruibili o calpestabili, LecaGreen è caratterizzata da elevata leggerezza, ottima porosità, buona capacità di accumulo e ritenzione idrica, ottima capacità drenante, resistenza e stabilità strutturale nel tempo. F e b b r a i o

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MAPEI

Il solido cemento si veste di ghiaia Mapei Color Paving è una tecnologia versatile, capace di rispondere alle aspettative progettuali ed estetiche, senza rinunciare alle prestazioni meccaniche e di durabilità di un pavimento in calcestruzzo. In una soluzione colorata e con effetto naturale

Pavimentazione in calcestruzzo lavato con effetto ghiaia a vista, realizzata con Color Paving Mapei

di Anna Molentini

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e pavimentazioni con ghiaia sciolta seminata conferiscono agli ambienti in cui sono utilizzate un fascino rustico e naturale. Per mantenere al meglio queste pavimentazioni è però necessaria una manutenzione periodica per la sistemazione degli avvallamenti e delle ormaie, la pulizia da foglie e dell’erba, e la bagnatura per ridurne la polverosità. Una risposta moderna a questi inconvenienti è la versione in calcestruzzo con effetto ghiaia lavata, compatta, uniforme

Nella foto, il vialetto in ghiaia sciolta sulla destra sembra la naturale prosecuzione della pavimentazione realizzata con il sistema Color Paving Mapei F e b b r a i o

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e resistente, facilmente pulibile senza la necessità di manutenzioni ordinarie. FACILE APPLICAZIONE Colorate, di facile applicazione e senza la necessità di fastidiose e costose manutenzioni, le pavimentazioni in calcestruzzo lavato con effetto ghiaia a vista sono totalmente personalizzabili e perfettamente integrabili con l’ambiente circostante. Per queste realizzazioni Mapei propone il sistema Mapei Color Paving, una tecnologia versatile, capace di rispondere alle aspettative progettuali ed estetiche, senza rinunciare alle prestazioni meccaniche e di durabilità di un pavimento in calcestruzzo. I tre elementi che compongono il sistema sono il calcestruzzo, l’additivo Color Paving Admix e il ritardante di presa superficiale Mapewash PO. Utilizzabile ovunque si desideri realizzare una pavimentazione architettonica con ghiaia a vista colorata e con effetto naturale, Mapei Color Paving è facile da posare e può essere utilizzato in giardini, parchi e ville, percorsi pedonali privati o pubblici, marciapiedi, cortili e porticati, viabilità carrabile in centri storici, piazze, posteggi, viali di accesso a residenze storiche o moderne.

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Outdoor GIBUS

La pergola diventa hi-tech Twist è una struttura in alluminio estruso verniciato a polveri, con un’innovativa copertura a lame orientabili in grado di ruotare da 0 a 120 gradi. Consente di gestire il flusso di aria e luce: la rotazione delle lame si attiva da telecomando o in automatico

di Anna Molentini

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otarsi di aree outdoor di forte impatto visivo e attrezzate per essere fruibili e funzionali in ogni stagione permette di godere appieno delle potenzialità degli ambienti en plein air. Gibus risponde a questa esigenza con la nuova pergola bioclimatica Twist, in grado di integrarsi nei più svariati contesti architettonici e naturali. Contraddistinta da una solida struttura in alluminio estruso verniciato a polveri, questa pergola presenta un’innovativa copertura a lame orientabili che sono in grado di ruotare da 0 a 120 gradi e consentono di gestire il flusso d’aria e la luce diretta, nonché

La pergola bioclimatica Twist di Gibus permette di godere degli spazi esterni in qualsiasi condizione climatica

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di proteggersi in caso di pioggia. La rotazione delle lame può attivarsi da telecomando oppure in maniera del tutto automatica, grazie ai rilevatori di pioggia, vento e neve integrati all’interno della struttura. POSSIBILE ISOLAMENTO Twist è il risultato dell’attività di ricerca e sviluppo di Gibus. È una soluzione hi-tech per ottimizzare il microclima di un’area esterna, grazie ad avanzati sistemi tecnologici brevettati, come ad esempio, il sistema Twist Motion, elegante e sincrono moto di rotazione delle lame in alluminio, su due perni laterali, che consente l’apertura o la chiusura della copertura. O, ancora, Side Seal, che assicura l’isolamento perimetrale delle lame, poggianti su una guarnizione lungo il bordo interno, e permette un totale isolamento dall’ambiente esterno. Infine, Snow Melt, il sistema di riscaldamento della superficie delle lame in grado di prevenire la formazione e l’accumulo della neve sulla copertura. Twist presenta anche la tecnologia di nebulizzazione di vapore Misting System: integrato nel perimetro della struttura, questo sistema crea, tramite ugelli nebulizzatori brevettati, una nebbia finissima che, evaporando, assorbe rapidamente il calore presente nell’ambiente circostante. PERSONALIZZABILE Proposta in versioni a isola, addossata frontale o laterale, Twist è in grado di consentire la massima flessibilità progettuale, grazie alla possibilità di assemblare moduli personalizzabili in una vasta gamma di combinazioni. Inoltre, è accessoriabile con una serie di optional utili a implementarne le performance: vetrate, chiusure zip, riscaldatori, impianti audio e anche sistemi di illuminazione Led, gestibili anche tramite telecomando o da remoto. L’impianto audio è invece gestibile direttamente dal player musicale di preferenza, grazie alla connessione bluetooth con le casse integrate nelle lame. C’È ANCHE IL BONUS Nelle versioni addossate, la nuova pergola bioclimatica Twist perF e b b r a i o

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Twist è accessoriabile con diversi optional, tra cui sistemi di illuminazione Led con luce bianca o colorata

mette di valorizzare l’outdoor, aumentando al contempo la prestazione energetica dell’edificio in cui viene installata. A patto di soddisfare alcuni requisiti, la sua installazione consente anche di accedere alle detrazioni fiscali del bonus 50%. Per potere usufruire di questa possibilità, la pergola deve essere solidale all’edificio, quindi addossata, deve essere installata in relazione a una superficie vetrata della struttura e deve avere un valore gtot </= 0,35. Inoltre, deve essere esposta da est a ovest, passando per il lato sud dell’edificio.

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Outdoor ETHIMO

Design con vista sull’ex vulcano In due esclusivi resort, il Kivotos Hotels & Villas di Santorini e il Luxury Hotel Amara di Cipro sono stati adottati gli arredi outdoor dell’azienda, scelti per valorizzare gli spazi en plein air. Poltroncine, lampade e tavoli concorrono a determinare l’atmosfera

di Anna Molentini

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razie alla molteplicità di soluzioni outdoor, alla qualità dei materiali impiegati e all’attenzione per i dettagli, Ethimo è in grado di soddisfare le più sofisticate esigenze del settore contract e hotellerie. Come nei due esclusivi resort, il Kivotos Hotels & Villas di Santorini e il Luxury Hotel Amara di Cipro, in cui le proposte dell’azienda hanno giocato un ruolo importante nel definire il carattere delle location. TERRAZZA PANORAMICA A Imerovigli, nel cuore della caldera dell’ex vulcano, ora isola turistica, sorge il Kivotos Hotels & Villas. Con la sua suggestiva struttura color ebano, ispirata al vulcano che ha originato Santorini, si distingue per la sua posizione e la capacità di unire stile, natura e design. Ethimo, con le iconiche collezioni lounge e dining Knit e Swing, disegnate

Gli arredi Ethimo per il Kivotos Hotels & Villas di Santorini

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Le poltroncine dining Kilt arredano l’esterno del Luxury Hotel Amara di Cipro

Le sedute Knit per la terrazza panoramica del Kivotos Hotels & Villas. Sopra, divano e tavolo della collezione Swing

da Patrick Norguet, e gli eclettici tavoli dining Enjoy, è protagonista della terrazza panoramica del ristorante e di alcune terrazze delle suite. Teak, metallo, corda intrecciata, soffici cuscini rivestiti con tessuti costruiti ad hoc per vivere in esterno e piani in ceramica sono gli elementi che valorizzano i diversi ambienti en plein air dell’hotel. F e b b r a i o

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LUSSO A CIPRO Gli arredi outdoor di Ethimo sono stati scelti per valorizzare anche gli spazi dei principali bar e ristoranti del Luxury Hotel Amara, nome che deriva dall’antica parola greca Amarantos, che significa eterno. Oltre alle camere e alle suite, con vista panoramica sul mare, la struttura è completa di spa, centro sportivo, piscine, tra cui una a cascata, bar e ristoranti stellati. In particolare, per arredare gli esterni sono state scelte le poltroncine dining Kilt, disegnate da Marcello Ziliani, e Nicolette, disegnate da Patrick Norguet. A illuminare, invece, i portici che collegano i diversi ambienti, le lampade da terra Carrè. Le lampade da terra Carrè per il Luxury Hotel Amara. Sopra, le sedute Nicolette

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LUXURY GOODS

2 3 1. Tra le novità 2022 di Unopiù c’è Ariete,

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la nuova collezione outdoor disegnata in collaborazione con Adam D. Tihany. Ispirata agli arredi in ferro battuto dal sapore retrò, si caratterizza per le linee morbide e delicate sorrette da una solida struttura e una calda colorazione caffè che dona agli esterni un’atmosfera accogliente. 2. Comfort, versatilità e sicurezza d'uso: nasce Dehor, il nuovo ombrellone a palo centrale Poggesi. La struttura è interamente realizzata in alluminio e acciaio inox di alta qualità, rivestiti con polveri termoindurenti a base di poliestere per assicurarne una durabilità estrema e per personalizzarne il colore. Il sistema di apertura e chiusura a movimento telescopico riduce al minimo la fatica di dover rimuovere gli arredi sottostanti.3. Gli Iron Stand di tera sono i nuovi supporti in metallo per i vasi della collezione Insula e Harena realizzati in plastica riciclata e riciclabile post consumo. Le basi sono disponibili in altezze diverse e, abbinate tra di loro, sono ideali per creare un angolo esclusivo dallo stile minimal. 4. Myyour amplia la sua proposta di tavoli da esterno Push con nuove soluzioni con top in gres in numerose finiture. Le strutture leggere sono caratterizzate dalla particolare gamba in alluminio dal taglio stondato e obliquo. Per completare il set disponibili in abbinamento sedia, poltroncina e divanetto. 5. Disegnata da Salvatore Indriolo, la Frame Kitchen Outdoor di Fantin è adatta all’esterno grazie a un trattamento di cataforesi che previene la formazione della ruggine e consente un’elevata resistenza agli agenti atmosferici. Disponibile in 14 finiture di colore,

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6 7 può essere dotata di barbecue integrato a gas in inox. 6. Carl Hansen & Søn rilancia il set di arredi pieghevoli per esterno creati nel 1971 da Børge Mogensen, uno dei più iconici designer danesi. Ispirata allo stile Shaker, questa serie è composta da tavoli e panche, sedie e sdraio in teak non trattato e certificato Fsc. Facili da piegare, gli elementi occupano uno spazio minimo e sono pratici per qualsiasi utilizzo. 7. Leggera e impilabile, Aria di Lapalma, disegnata da Romano Marcato, unisce la resistenza di una struttura in acciaio inox Aisi 316 all’adattabilità di una cordatura in doppio filo ritorto di polipropilene, che avvolge lo schienale e l’ampia seduta quadrata. Disponibile anche in una elegante versione con braccioli e nella variante sgabello. 8. Creare un angolo verde è ancora più facile con i divisori modulari Bonnie e Clyde di Altèra. Arricchiti con piante e fiori, impreziosiscono lo spazio e lo rendono unico e distintivo. L’elemento lineare e l’elemento ad angolo si possono combinare tra loro in un gioco d’incastri, per la più completa libertà di composizione. 9. Segni particolari della collezione Emma Cross di Varaschin (design Monica Armani) sono l’intreccio, caratterizzato dal ricamo al centro della fascia e da uno schema arioso, e le nuance raffinate, che spaziano da tonalità neutre a colori più decisi come il ruggine e il denim. 10. Dai profili sinuosi, i divani modulari imbottiti Mamba di Roda evocano le particolari forme e movenze del serpente a cui deve il nome. La collezione si compone di sei elementi: due moduli pentagonali, due lineari e due schienali, aggregabili liberamente tra loro.

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empre più spesso i mondi dell’architettura e dell’interior design si confrontano con i temi della sostenibilità ambientale. Altrettanto frequentemente assistiamo all’utilizzo, anche da parte di importanti studi di progettazione, di soluzioni tecniche ispirate al green. Tra queste, altrettanto frequentemente, troviamo le pareti e i tetti verdi. Oggigiorno, nelle progettazioni contemporanee, non c’è copertura piana che non abbini ai tetti fotovoltaici grandi superfici a verde. Una tendenza che si è fatta strada anche nella progettazione degli interni: di abitazioni, negozi, uffici, ristoranti, hotel, locali pubblici, spa, bar, palestre. Progettisti, costruttori, utilizzatori, insomma, sentono sempre più il bisogno di creare, anche negli ambienti di vita, soluzioni capaci di infondere benessere e vivibilità attraverso la presenza del verde. Una delle modalità per migliorare le condizioni di vita e REdi lavoro proviene dalla realizzazione di giardini COLO verticali indoor, che possono trovare applicazione praticamente ovunque, RA SVIZZE con soluzioni capaci di caratterizzare lo spazio in modo esclusivo. Grazie a questi elementi muta radicalmente l’idea dell’arredo vegetale, finora ottenuto quasi esclusivamente con le piante in vaso: il verde interno si trasforma da elemento decorativo a installazione paesaggistica.

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IL VERO SETTORE DELL’EDILIZIA È SERIO Le affermazioni che negli ultimi giorni sono apparse sui vari media sulla presunta, scarsa correttezza degli operatori che compongono la filiera dell’edilizia nazionale, in particolar modo le imprese edili, ci spingono a una presa di posizione netta a favore dell’intera categoria. L’immissione di ingenti risorse a sostegno del settore dell’edilizia con i vari Bonus fiscali e il Superbonus fa gola a molti, tant’è che dall’entrata in vigore delle agevolazioni fiscali sono sorte dal nulla oltre 11.000 imprese in tutta Italia, microstrutture improvvisate nate al solo scopo di accaparrarsi i crediti derivanti dai vari bonus edilizi, soprattutto con il Bonus Facciate. La conseguenza è un mercato che da un po’ di tempo deve fare i conti con la presenza di operatori che, accedendo senza controlli e meriti alla categoria delle imprese edili, e non essendo ovviamente in grado di garantire la qualità degli interventi, truffano la gente. Ma il settore dell’edilizia non è certo un concentrato di truffatori. È un mercato complesso che comprende una moltitudine di realtà di assoluta professionalità e competenza. La maggior parte degli operatori sono artigiani e imprese specializzati che

lavorano con passione e perizia tecnica, e realizzano interventi nel rispetto delle normative, della sicurezza nei luoghi di lavoro e dei parametri tecnici richiesti. La filiera dell’edilizia italiana sta contribuendo in modo consistente al rilancio dell’economia nazionale ed è anche chiamata a essere attore protagonista della transizione ecologica, strettamente legata agli interventi di riqualificazione. Per questo è vitale che gli operatori seri comincino a lavorare con operatori altrettanto seri. Gente di fiducia che opera da anni con responsabilità e correttezza ed è in grado di garantire risultati qualitativamente ineccepibili. È un messaggio per gli operatori del settore ma anche per la committenza, pubblica e privata, che deve pretendere e ottenere la massima trasparenza e serietà negli interventi di ristrutturazione e, in generale, nei lavori edili. Una stretta collaborazione fra operatori realmente affidabili è la migliore premessa alla qualificazione di un settore che da sempre è un traino fondamentale per la nostra economia. Le rivendite aderenti a Gruppo Made si schierano con i professionisti seri e responsabili della filiera dell’edilizia italiana.

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CHI SONO I DIECI BIG DELLA DOMOTICA MONDIALE

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due anni di covid avranno modificato il mercato della home automation? Aumenterà ulteriormente la richiesta di abitazioni con servizi digitali? A queste domande risponde il rapporto pubblicato da Allied Market Research sul mercato globale della domotica. Partiamo da una cifra: nel 2020 il business dei dispositivi e dei servizi digitali nelle case è stato stimato a 46,60 miliardi di dollari. Ma cresce vertiginosamente e dovrebbe raggiungere i 239,89 miliardi di dollari entro il 2030. Secondo la società di ricerca, l’economicità dei sistemi di automazione domestica, l’aumento della popolarità dell’Internet of Things per le case smart e l’aumento delle preoccupazioni per la sicurezza sono i tre driver della crescita. D’altra parte, la mancanza di consapevolezza e gli elevati investimenti iniziali frenano in una certa misura le scelte delle famiglie. Tuttavia, il rapporto prevede che l’aumento dell’adozione di servizi automatizzati creerà opportunità redditizie nel settore. Nei due anni passati settori come quello dell’edilizia, del manifatturiero, alberghiero e turistico, sono stati fortemente colpiti durante la pandemia, soprattutto durante la fase iniziale. E le catene di approvvigionamento interrotte hanno portato alla frenata della produzione di domotica e della loro domanda sul mercato, con un impatto negativo sul mercato globale. Ma con il miglioramento della situazione generale il mercato è in ripresa. In particolare, il segmento sicurezza e protezione ha rappresentato la quota maggiore nel 2020, detenendo quasi i due quinti del mercato globale. L’area dell’intrattenimento, invece, ha mostrato il tasso di spesa più veloce, +19,2%. Il segmento wireless ha comunque generato la quota più alta nel 2020, rappresentando oltre la metà del mercato globale. E sarà questo segmento a mostrare il tasso di crescita annuale più veloce, del 18,1%, dal 2021 al 2030. Il rapporto comprende anche una lista dei dieci principali player mondiali del settore della domotica. Si tratta di Adt, Creston Electronics, Honeywell, Schneider Electric, Legrand, Ingresoll Rand, Abb, Johnson Controls, Larsen & Toubro e Samsung. Questi, secondo Allied Market Research, sono attori del mercato che nei prossimi anni giocheranno un ruolo di primo piano, salvo sorprese.

di Giuseppe Rossi F e b b r a i o

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SE LA DOMOTICA RISIEDE IN HOTEL L’azienda di Pordenone, tra i leader nell’automation nelle strutture di ricezione, ha acquisito l’americana Telkonet. Obiettivo: crescere nel segmento dei servizi per hotellerie. Dove conta già su 250 mila camere sparse negli alberghi del mondo di Stefano Lavori

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uando si parla di domotica si pensa al settore residenziale. Domus è la parola latina che significa casa e da cui deriva il termine che indica l’automazione dei servizi in un ambiente. Ma, in realtà, la home automation non è riservata solo alle abitazioni. Uffici e ambienti come quelli degli hotel sono, forse, ancora più strettamente legati al concetto di ottimizzazione digitale delle funzioni. Va in questo senso l’acquisizione da parte di Vda, azienda di Pordenone, dell’americana Telkonet. Vda fornisce soluzioni avanzate per sistemi integrati di Room Management e Interactive Television, principalmente per il mercato mondiale dell’ospitalità. Con oltre 250 mila camere attive negli alberghi più prestigiosi al mondo, 7 mila proprietà e 2,45 milioni di prodotti installati, l’azienda collabora da 40 anni con i maggiori brand internazionali dell’hotellerie, confermandosi come partner tecnologico per soluzioni su misura per la guest experience. Ha un giro d’affari di circa 25 milioni di euro. AMBIENTI HI-TECH Un esempio? Le camere dell’Hotel Ecclestone Square di Londra, dove le camere degli ospiti sono gestite dalla tecnologia Micromaster di Vda: un sistema di monitoraggio e gestione intelligente controlla l’accesso, l’illuminazione, le tende e la temperatura all’interno di ogni stanza. Quando si entra per la prima volta nella camera, le tende si aprono e si chiudono parzialmente, la parete del bagno in vetro diventa opaca e lo specchio del bagno Tv si accende. L’ospite può controllare facilmente le funzionalità della propria stanza tramite gli switch a parete della collezione Vitrum dell’azienda, con placche sensibili al tocco presentano delle icone dalle forme intuitive. F e b b r a i o

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Telkonet, società statunitense quotata al mercato Otc, opera nell’ambito dei sistemi di Energy Management (Ems). Vda ha acquisito una quota del 53% dell’azienda. Vda con questa operazione punta a essere un solution provider, punto di riferimento globale delle tecnologie IoT applicate al mondo dell’hotellerie. «Con Telkonet abbiamo trovato il partner ideale, da un lato approccia al mercato in maniera molto simile alla nostra, dall’altra completa l’offerta delle nostre soluzioni grazie alla conoscenza del mondo dell’Energy Management», è il commento del Ceo di Vda, Piercarlo Gramaglia. «La tecnologia fine a se stessa serve a poco, il nostro è metterci al servizio del mercato dell’ospitalità per fare in modo che la trasformazione digitale in atto aumenti esponenzialmente i propri benefici. La sostenibilità e la user experience possono essere esaltate se tutti gli operatori coinvolti collaborano in questo progetto ambizioso».

Hotel Ecclestone Square

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UN SUPER ROBOT PER IL MAGAZZINO Un nuovo robot capace di movimentare 800 pesanti involucri all’ora. È il sogno di ogni azienda con un grande magazzino ed è ora una realtà proposta da Boston Dynamics, la società di ingegneria e robotica famosa per lo sviluppo di robot quadrupedi pensati per accompagnare i soldati su terreni troppo impervi per i veicoli. La macchina per la logistica si chiama Stretch e fa parte di una serie di nuovi robot dotati di intelligenza artificiale, ma soprattutto della flessibilità necessaria per sostituire un uomo nei compiti più pesanti. Il design di questi nuovi robot non è umanoide, ma è simile a un grande braccio meccanico con presa e ventose guidate da sensori. Il robot è in grado di movimentare volumi pesanti fino a 23 chilogrammi, per esempio spostandoli da un camion a un nastro trasportatore. Il vantaggio? Nessun errore e nessuna pausa. La produzione del robot è prevista nei prossimi mesi.

HIGH TECH RECENSIONI WEB POCO CREDIBILI

Le recensioni che si leggono sul web? Poco trasparenti. Anzi, ingannevoli. L’allarme arriva dalla Commissione Ue, secondo cui le recensioni dei prodotti pubblicate dal 55% dei siti web europei non è credibile. La sentenza arriva dai risultati di uno screening organizzato dalla Commissione per stabilire se ci sono pratiche commerciali sleali. La risposta è sì: l’e-commerce è spesso accompagnato da recensioni civetta, che ingannano i consumatori che cercano informazioni sul prodotto da acquistare. «Non vogliamo che i consumatori vengano ingannati, ma che siano in grado di interagire in un ambiente affidabile. Insisto su un punto specifico: le aziende online devono fornire ai consumatori informazioni chiare e visibili sull’affidabilità di tali recensioni. I risultati di oggi sono un chiaro invito all’azione. Garantiremo il rispetto del diritto della Ue», ha detto il commissario per la Giustizia, Didier Reynders.

ARRIVA IL TRATTORE A GUIDA AUTONOMA Non solo nelle strade: le macchine a guida autonoma si fanno strada anche nel mondo del lavoro. John Deere, una delle più grandi aziende produttrice di macchine agricole, ha messo a punto un trattore a guida autonoma. La produzione su larga scala del veicolo dovrebbe iniziare a breve con la disponibilità per gli agricoltori prima della fine dell’anno. Il veicolo può operare autonomamente (grazie a Gps e sensori) offrendo all’agricoltore la possibilità di

dedicare tempo ad altri lavori. L’idea è quella di contribuire a rendere più efficiente l’agricoltura, con un approccio più incisivo di fronte a una domanda sempre crescente e carenza di risorse.

DESIGN SU MISURA CON LA STAMPA 3D Una piattaforma web di design evoluto e artigianato digitale per condividere strumenti e servizi hi-tech e garantire alle aziende la personalizzazione di ogni prodotto lungo tutto il processo, dall’ideazione alla produzione. È l’obiettivo di SuperCraft, progetto cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna assieme ad Enea, Romagna Tech, Mister smart innovation, UniBo e UniMoRe. Gli artigiani digitali utilizzeranno tecnologie innovative come la stampa 3D per dare una risposta concreta alla crescente richiesta di personalizzazione di prodotto da parte del mercato. Le aziende di una stessa filiera potranno così sviluppare il design di un oggetto e produrre più velocemente e a costi contenuti pochi pezzi in serie limitata. YO U T R A D E

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Co ai Co er 2021

Geoplast Sostenibilità e redditività per l'edilizia GeoplastGlobal.com 11/01/22 11:07

2000 imprese dell’edilizia ai raggi X I Bilanci delle Costruzioni edizione 2021, contiene i dati di 1.948 imprese, per un totale di quasi 76 miliardi di euro di ricavi da vendite e prestazioni. Comprende l’analisi delle aziende di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.

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Controcopertina BREVETTI MONTOLIT

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE

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L’azienda specializzata in macchine per il taglio, la movimentazione e la posa di materiali lapidei, presenta in anteprima una linea completamente nuova, nata in collaborazione con il Politecnico di Milano, perfetta per la nuova ceramica di Veronica Monaco

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ovità in arrivo per Brevetti Montolit, azienda di Cantello (Varese) specializzata in macchine per il taglio, la movimentazione e la posa di materiali lapidei. «Presentiamo una linea di macchine completamente nuova, nata in collaborazione con il Politecnico di Milano, studiata a partire dall’evoluzione dei nuovi materiali ceramici», spiega in anteprima a YouTrade l’amministratore delegato della società, Vichi Montoli. Domanda. In che cosa consistono le novità? Risposta. Riguardano il nostro prodotto di punta: la tagliapiastrelle. Abbiamo lavorato per anni per definire questa evoluzione

di gamma che presenteremo a breve. La nuova tagliapiastrelle manuale si è evoluta per seguire i trend dei materiali più recenti, non tanto e non solo in termini di dimensioni, quanto nella struttura superficiale, offrendo all’installatore la possibilità di avere uno strumento in grado di risolvere tutti i problemi legati alla posa o al taglio che si possono presentare in un cantiere edile. D. Quante macchine coinvolge questa nuova offerta? R. Abbiamo completamente modificato l’offerta per coprire tutta una serie di dimensioni che vanno dai 60 centimetri a 1,60 metri, con diversi modelli e capacità di taglio. D. Quali sono le caratteristiche tecniche di queste nuove macchine?

La nuova tagliapiastrelle Serie 5 di Brevetti Montolit. A sinistra, l’amministratore delegato Vichi Montoli

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Controcopertina R. Si tratta di una linea di macchine completamente nuova, nata da un progetto sviluppato già da tempo con il Politecnico di Milano. Con l’evolversi delle ceramiche e lo studio delle nuove composizioni, si sono evoluti anche gli strumenti destinati alla loro lavorazione. Abbiamo dunque ottimizzato il modello precedente in ogni sua parte per allinearlo alle esigenze delle piastrelle più attuali. Una nuova macchina più grande, robusta e performante, ma anche più smart. D. Come si sviluppa la vostra collaborazione con il Politecnico? R. Siamo partiti dalla storia fino allo studio delle ultime ceramiche presentate sul mercato e delle loro componenti, dal mosaico alle nuove piastrelle tridimensionali, per progettare gli strumenti adatti a poterle trattare. Il Politecnico ci sta seguendo anche dal punto di vista del design e della usability della macchina, per arrivare fino ai colori. Ci siamo rivolti a loro proprio per uscire dai nostri consueti schemi di progettazione e ripartire su basi completamente diverse. Con il Politecnico abbiamo in cantiere tutta una serie di nuovi progetti, che svilupperemo nel prossimo futuro. D. Sul mercato c’è spesso diffidenza verso i nuovi prodotti. Risulta anche a voi? R. Con i nostri prodotti tocchiamo diversi mercati, quello della posa ceramica e quello dell’idraulica, e abbiamo dovuto constatare una sostanziale differenza di approccio. Il settore ceramico è molto basato sulla tradizione: anche le abitudini più semplici sono difficili da sradicare. Quando ci interfacciamo al settore idraulico, invece, i professionisti sono più predisposti ad ascoltare e recepire le novità, forse perché abituati a più alto valore aggiunto. Tuttavia, ora che architetti, ingegneri e progettisti richiedono lavorazioni ceramiche sempre più dettagliate, sta crescendo anche la richiesta di attrezzature più professionali. Questo però non basta: oltre all’attrezzatura professionale ci vuole anche la predisposizione ad accettare le novità. Con le scuole di formazione stiamo lavorando per cercare di cambiare questa mentalità. Inoltre, dobbiamo sempre stare attenti a non dimenticare le esigenze dell’utente finale, per il quale la semplicità, l’immediatezza della lavorazione, la robustezza e la precisione delle macchine restano elementi fondamentali. D. Quali sono le principali novità nel settore pavimenti e rivestimenti e che macchine richiedono? R. Le macchine e attrezzature sono sempre collegate ai nuovi trend dei prodotti ceramici. Dopo essere passati dal mosaico ai grandi formati, dagli spessori supersottili ai 2 centimetri, l’evoluzione continua. Per esempio, per le pavimentazioni esterne stanno arrivando sul mercato nuove lastre fino a 1,20 metri, con spessori da 3-4 centimetri, che tendono a prendere il posto della pietra naturale, soprattutto in ambienti con grandi variazioni di temperatura. Se da un lato la pietra naturale ha tantissimi vantaggi, purtroppo presenta anche caratteristiche intrinseche che portano il materiale a fessurarsi o creparsi con più facilità. Invece, il prodotto ceramico è caratterizzato da una grande durabilità, ed è perfetto anche sul fronte dell’impatto ambientale. Un’altra tendenza che si sta manifestando per quanto riguarda l’interior design invece è quella di mixare nello stesso ambiente lastre fino a 1 metro con mosaici o piastrelle tridimensionali da 60x60 centimetri. Questo permette alla ceramica di assumere sempre più un ruolo estetico,

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La nuova linea di macchine copre dimensioni che vanno dai 60 centimetri a 1,60 metri, con diversi modelli e capacità di taglio

con una funzione di vera e propria superficie arredante. Anche perché ormai, grazie alla stampa digitale ad alta definizione, ci si può davvero sbizzarrire sul fronte delle finiture. D. Dopo un anno di pausa, nel 2021 è ripreso il Cersaie. Qual è il suo giudizio sulla passata edizione? R. Per noi il Cersaie 2021 è stato migliore delle aspettative. Dopo la pausa dettata dalla pandemia, ci aspettavamo poche visite, anche dall’estero. In realtà, nonostante l’affluenza più bassa rispetto alle edizioni passate, abbiamo potuto registrare un buon numero di visite mirate. Sono venuti esclusivamente gli operatori del settore, e siamo rimasti abbastanza soddisfatti. D. Che cosa vi aspettate dall’edizione di quest’anno? R. Diciamo che il futuro delle fiere in presenze è un po’ segnato. Siamo ancora in attesa degli sviluppi della pandemia. A oggi sembrerebbe che si vada verso un miglioramento, quindi siamo fiduciosi.. D. Quali sono le macchine e attrezzature attualmente più richieste dal mercato? R. Drogate dall’andamento di un mercato esaltato, sono aumentate le richieste per tutti i prodotti. Ora, che si va verso una stabilizzazione, stanno crescendo le richieste di attrezzature sempre più specializzate per usi specifici, che garantiscano la professionalità di fronte a particolari lavorazioni, che si tratti di materiali strutturali o materiali da esterno. D. Quindi, quali sono le macchine che non devono mancare a un piastrellista? R. Più che singole macchine, c’è tutta una serie di prodotti in

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grado di garantire un lavoro sempre più preciso e strumenti per facilitare la posa e far risparmiare tempo all’operatore. Si va dalle attrezzature manuali più semplici per la pulizia delle superfici, fino alle attrezzature per le lavorazioni più specifiche richieste dagli architetti o dai designer. È un elenco piuttosto lungo, ma si tratta sempre di macchine caratterizzate da una lunga durabilità, quindi l’investimento per un posatore professionista rimane comunque relativo. D. Con il boom dell’edilizia è cambiato il rapporto con i rivenditori? R. Sì, è cambiato sotto diversi punti di vista. Dovendo perseguire obiettivi comuni, abbiamo stretto un legame ancora maggiore sul fronte amministrativo. In più, il rapporto di partnership con i rivenditori è stato uno dei pilastri del marketing aziendale per tutto il 2021. Questo ci ha portato a promuovere scelte condivise nell’ambito dell’offerta merceologica da proporre all’utente finale, in modo che la presentazione dei nostri prodotti fosse legata maggiormente alla presenza di marca. Ci stiamo impegnando nella creazione di una vera e propria rete di partner Montolit: per adesso contiamo qualche centinaio di distributori, ma l’obiettivo è continuare crescere, sulla base di un protocollo di intesa che impegna il rivenditore a condividere un percorso comune, anche sul fronte della formazione. D. I distributori edili sono sufficientemente preparati sulle caratteristiche tecniche dei vostri prodotti? R. È sempre più difficile confrontarsi con l’utente finale, sempre più informato. A partire da questa premessa, siamo convinti che il rivenditore, più che fornire prodotti, debba offrire servizi. È una

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lunga strada e spero che ci sia la volontà di intraprenderla. Noi diamo la massima disponibilità ad aprire questo dialogo. D. Che cosa dovrebbe fare il distributore per qualificarsi meglio? R. Visto che è impossibile pensare a un distributore onnisciente, sarebbe opportuno che si concentrasse sui servizi in grado di fare la differenza, magari con un ufficio interno dedicato alla progettazione o alla consulenza di posa, facendo affidamento anche sui produttori. La rivendita classica intesa unicamente come vetrina di prodotti è destinata a perdere importanza, se non si attualizza.

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D. Che idea vi siete fatti sull’e-commerce? R. Credo sia una grande opportunità per l’utente finale, soprattutto per una questione di comodità e gestione del tempo da dedicare agli acquisti, valida per tutti i prodotti che non richiedono una consulenza o un servizio. Il cliente professionista è però utente che ha bisogno anche di suggerimenti tecnici, che l’e-commerce non può fornire. E qui sta la chiave per il futuro della distribuzione edile. D. Quanto hanno inciso sulle vostre vendite il superbonus e in generale gli incentivi fiscali relativi ai bonus casa? R. Dal punto di vista pratico poco, dal punto di vista psicologico molto in quanto hanno contribuito a creare un clima di euforia nel mercato post-covid. D. Materie prime, caro energia, trasporti.: qual è al momento la principale difficoltà? R. Dipende dai momenti. Si vive alla giornata e ci si confronta ogni giorno con situazioni di difficile gestione. Quando era iniziato il problema del rincaro delle materie prime, pensavamo fosse tutto legato alla fine della pandemia, e che prima o poi la bolla si sarebbe sgonfiata. Purtroppo è sopraggiunto anche l’aumento dei costi energetici e della logistica, con rincari considerevoli sul fronte dei trasporti. D. I tempi di consegna si sono stabilizzati? R. Siamo riusciti a organizzarci con la preventiva acquisizione delle materie prime e una buona organizzazione produttiva e logistica, riuscendo a mantenere i tempi di consegna entro limiti ragionevoli grazie a una saggia gestione degli approvvigionamenti. D. Parliamo di formazione: quali iniziative avete in questo ambito? R. L’Italia è uno dei pochi paesi europei a non avere una scuola riconosciuta internazionalmente per quanto riguarda la formazione dei posatori ceramici. Per questo puntiamo molto sulla nostra squadra aziendale destinata alla formazione esterna. Seguiamo come partner tecnici tutte le scuole più importanti in Europa e lavoriamo a fianco dei nostri partner e distributori per formare il loro personale di vendita in merito ai nuovi prodotti. D. Com’è andato il 2021 e cosa vi aspettate per il 2022? R. Il 2021 è andato molto bene sia a livello italiano che estero. Abbiamo sfruttato la ripresa post-pandemica e siamo riusciti a crescere di parecchio tra Italia ed estero. Per il 2022 ci sono un po’ di dubbi legati alla situazione contingente. Già sul finire dello scorso anno abbiamo assistito a uno stabilizzarsi della crescita. Contiamo su prodotti e attività nuove per mantenere il trend del 2021, ma sarà dura. F e b b r a i o

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FEBBRAIO 2022 - 126

ISSN 2532 - 5671

T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E

Vichi Montoli

BREVETTI MONTOLIT NUOVE MACCHINE PER LA NUOVA CERAMICA


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