PNRR
KLIMAHOUSE
A CHE PUNTO SIAMO CON I CANTIERI
30 INTERVISTE AI PROTAGONISTI
Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.
MAGGIO 2022 - 129
SPECIALI NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI, RETROFIT E... ISSN 2532 - 5671
T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E
OK APPROVATA Da sinistra, Gian Mario Blanchet, Gian Luca Bellini, Wanda Scaramellini, Giordano Azzini, Franco Ferrari e Marco Farina
MADE IL GRUPPO PER L’EDILIZIA ITALIANA
Il telaio visto da una nuova prospettiva
ANNO 15 - NUMERO 129 MAGGIO 2022
Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Carlo Battisti, Roberto Bolici, Paolo Caliari, Federico Della Puppa, Ronald Flaig, Sara Giusti, Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Gennaro Luciano, Selene Maestri (fotografa), Pietro Mezzi, Anna Molentini, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Michele Ripepi, Giuseppe Rossi, Antonello Salvatori, Franco Saro, Cristiano Vassanelli Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di
Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Franco Nessi • Eternedile Simone Daneo • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it
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La linea BAGAFLAME firmata BAGATTINI è ormai diventata un must dei pavimenti italiani e non solo. Le inconfondibili striature fiammate irregolari rendono ogni lastra diversa e unica nel suo genere. Il risultato è una pavimentazione viva e per nulla convezionale che dona carattere e movimento agli spazi esterni. MEGA di BAGAFLAME oggi si reinventa inserendo in gamma due nuovissimi maxi formati che doneranno ancora più importanza al tuo spazio esterno.
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Insieme ai nuovi formati, stiamo studiando e realizzando alcuni nuovi colori per tutta la nostra linea BAGAFLAME; tonalità ricercate, moderne, accattivanti, volte ad offrire un prodotto sempre innovativo. Qualche anteprima? Un mix di greige e bianco floreale, sfumature calde e rocciose del Grand Canyon, una luce verde nel petrolio della notte...ma non vogliamo svelare tutto. Vediamo però insieme il nostro nuovissimo BELLINI: un mix di colori caldi che ricordano l’alba sull’Atlantico, stemperati da un bianco minimalista e rassicurante, il tutto a emulazione dell’omonimo granito brasiliano a cui è ispirato!
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Inquadra il QR-CODE e Le lastre 50x50/40x60/60x60/80x40 della linea BAGAFLAME sono caratterizzate dall’innovativa struttura della superficie “EASYWALK”, piana e uniforme, che permette quindi di essere facilmente percorsa in totale sicurezza, anche in caso si guidi un monopattino elettrico, si indossino i tacchi o si spinga un passeggino.
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Sommario
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Rubriche Editoriale Il primo investimento? È quello sui dipendenti YouTrade Index La guerra rallenta la fiducia Econauta Occhi puntati sulla Bce Chiacchiere in cantiere Una sonda geotermina nei superbonus L'avvocato Poste private per l'assemblea I fatti nostri Mai più per caso Digital News Seggiole & Poltrone
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Attualità Pnrr Dove vanno gli eurosoldi Immobili Il mattone tira il freno a mano? Mce La termoidraulica diventerà 4.0 Ritmonio Nuovi rubinetti a tutto design
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Focus Klimahouse Klimahouse - 1 Appuntamento a marzo 2023 Klimahouse - 2 Le migliori idee di green edilizia klimahouse- 3 Basf presenta la svolta verde
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Storia di copertina Gruppo Made La rivendita al centro
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Rivendite Rivendite news Cianciosi I materiali migliori? Qualità e cultura Baustoff + Metall Il gigante dai piedi di cartongesso Showroom Digital transformation Pianificare il ciclo di vita To Build
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Imprese Rototec Questo business non fa acqua Elle Esse Mezzo secolo per l'edilizia Colorificio Paulin Riqualificazione pronta per i bonus Faraone Tre giorni di idee utili
La guerra impatterà sul mattone?
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40 Iniezione digitale per la termoidraulica
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Sika Italia La corsa continua verso il secolo Starplast Così non si rischia di rimanere a secco YouTrade News Muoviamoci Occhio ai dati in magazzino Come si fa Attenti al bollino verde
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Speciale Nuovi sistemi costruttivi Tecnica costruttiva Così L'Aquila diventa sicura Rinforzo strutturale Super incentivo alla sicurezza Isolmant Matrimonio perfetto per pareti isolate Brianza Plastica Isolamento rapido con vista lago Geoplast Questo Matrix non è fantascienza T2D Questa formula vince tutto Onduline Ora proteggiamo anche il legno Daliform Group In cantiere c'è un tris che vince Scf Protezione sotto il tetto Vardanega Isidoro La tradizione che non ti aspetti I test di Dörken La membrana che sente l'età Fischer Per un secolo a prova di scossa Xella Blocchi green per pareti isolate Fibrotubi Tetto efficiente e sicuro al 110%
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Speciale Facciate ventilate Tecniche costruttive L'isolamento in un soffio Terreal Italia Piccolo spessore, grande rendimento Atena Quel rivestimento diventa un'arte
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Speciale Retrofit Trend Andare avanti con il retrofit Edilizia Green Zero consumi in Paesi Bassi & c.
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Speciale Preparazione e trattamento superfici Fila L'arte di pulire le facciate
Speciale Cartongesso 216 Eclisse Agriturismo hi-tech con porte di design 219 Fassa Bortolo La luce arreda anche all’esterno 220 Siniat Solidi, sostenibili e vanno di corsa 224 Saint-Gobain Italia Nella nuova sede smart e funzionale 228 Luxury Goods Carta da parati I Quaderni tecnici di YouTrade 232 Pietra ricostruita Effetto natura, con un mix speciale
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BioCasa Batimat Sostenibilità in viaggio Edilizia sostenibile Cantieri a emissioni zero Digital House Arriva la stampante per le bibite Vortice Aria smart per la casa Hi-tech
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Così L'Aquila viene ricostruita
Il retrofit, ultima frontiera
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Editoriale
Il primo investimento? È quello sui dipendenti
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i sono tanti fattori critici per l’edilizia: prezzi, destino dei bonus, energia, tassi d’interesse in aumento, Pnrr, appalti. Ne scriviamo spesso (anche in questo numero) su YouTrade. Ma c’è un altro fattore, un aspetto che, diciamolo subito, non è un argomento che piace molto agli imprenditori: la soddisfazione dei propri dipendenti e collaboratori. Pensateci bene: se la distribuzione indipendente si deve distinguere dalla Gdo, è per il servizio che offre. E il servizio che offre è erogato tramite le persone che lavorano nella rivendita. Ma se chi gestisce il business o è a contatto con il cliente è insoddisfatto, quale servizio può offrire? E quale immagine dell’azienda saprà rappresentare? Sono domande alle quali, di solito, l’imprenditore risponde scrollando le spalle: «Ma io i miei dipendenti li tratto bene». D’accordo. Però ci sono dei numeri che non tornano. Secondo l’Osservatorio human resource practice del Politecnico di Milano, che ha condotto un’indagine su 195 aziende e mille lavoratori, il 39% delle imprese tradizionali non riesce ad attrarre le persone giuste. Ma quello che è peggio, è che il 91% di lavoratori si trova male in azienda. Questi due dati sono un corollario al fenomeno di cui si parla da qualche mese, cioè le dimissioni volontarie di centinaia di migliaia di dipendenti (secondo alcune stime sarebbero circa 2 milioni in Italia). Sempre i ricercatori del Polimi indicano che per una persona che si convince a cambiare lavoro, ce ne sono altre nove che vorrebbero imitarli, ma per ragioni diverse non lo fanno. Insomma, nelle aziende italiane c’è un forte desiderio di cambiamento. Le turbolenze dell’economia sono uno dei freni a un esodo di massa, ma con un mercato del lavoro più dinamico le dimissioni volontarie sarebbero probabilmente molte di più. Solo nell’ultimo anno, emerge dall’indagine, nel 69% delle aziende è aumentato il tasso di turnover. E su questa variazione hanno pesato le dimissioni volontarie (87%), seguite dai pre-pensionamenti e da pensionamenti (36%) incentivati anche per favorire il ricambio generazionale. Per le aziende questo è un problema. I lavoratori non si sentono coinvolti, vorrebbero andarsene, ma sono costretti loro malgrado a continuare a stare in azienda. E l’impresa li paga a fine mese. Insomma, sono un investimento che non rende quanto dovrebbe e potrebbe. Ma perché accade questo? In buona parte, sostengono gli esperti, avviene a causa del disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. E questo è dovuto al fatto che le aziende appaiono vecchie, superate, poco attrattive, ingessate. Non è solo questione di soldi. Come quando il famoso chef si lamenta di non trovare giovani che vogliono passare il week end e le serate a tagliare zucchine. Dicono la verità. Ma perché un ventenne dovrebbe essere attratto dal pelare patate? Le aziende tradizionali faticano a essere percepite attrattive agli occhi di chi ha studiato, ha una laurea, una competenza tecnica, magari digitale e tecnologica. Morale: le aziende devono imparare a investire sui propri dipendenti. Bonus, premi, incentivi, formazione, coinvolgimento, struttura organizzativa flessibile, tecnologia, team building: sono temi che anche un’azienda di piccole dimensioni non può più tralasciare. Essere forti all’interno significa affrontare meglio l’esterno. E di questi tempi ce n’è un gran bisogno.
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mercoledì 26 Ottobre 2022 Villa Quaranta Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto (Verona)
martedì 25 ottobre 2022 Serata di gala con la consegna degli YouTrade Awards Premiazione delle migliori aziende dell'anno selezionate
BOOM DELL’EDILIZIA, MERCATO, INVESTIMENTI LE NUOVE SFIDE DELLA DISTRIBUZIONE U
n’edilizia che, nonostante tutto, continua a marciare a ritmo sostenuto. Ma anche una distribuzione che deve cogliere il momento per ripensarsi, riorganizzarsi e rilanciare. Perché è quando il mercato corre che bisogna prepararsi al domani. Le opportunità, ma anche le insidie, sono molte. Per esempio, i maxi investimenti collegati al Pnrr, i bonus fiscali che continueranno, per almeno un altro anno, a spingere la domanda, le tecnologie che, anno dopo anno, riservano strumenti innovativi per il marketing e la logistica. Ma anche la corsa dei prezzi e la guerra in Ucraina, la necessità di adeguarsi agli standard europei, la concorrenza della Gdo. Il XV Convegno YouTrade parlerà di tutto questo, per fornire agli operatori le informazioni necessarie a competere meglio in un mondo in piena trasformazione.
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LA GUERRA RALLENTA LA FIDUCIA Il settore delle costruzioni evidenzia una stabilità nell’andamento, rispetto agli altri. Ma il sentiment delle imprese per i prossimi tre mesi evidenzia un trend più prudente
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grafici riportati in queste pagine illustrano tre economic sentiment, ai quali è affiancato il grafico sull’andamento dell’inflazione. Il primo grafico illustra l’Economic sentiment indicator elaborato da Eurostat, sulla base delle rilevazioni svolte dalla Direzione generale Economica e Finanziaria della Commissione Europea, e riporta il sentiment del mercato rispetto ai trend in atto a livello europeo (Europa a 27 Paesi), di area euro (19 paesi) e nazionale. Il grafico evidenzia un livello di confidence, ovvero di fiducia
delle imprese nel mercato, crescente in Italia fino a dicembre 2021, con un tasso di crescita superiore a quello medio europeo, e con un andamento poi stazionario nei mesi successivi, segno di un consolidamento della fiducia da parte del mercato. Il secondo grafico confronta lo stesso indicatore a livello nazionale nei diversi settori economici (industria, costruzioni, servizi, commercio e lato consumatori). Il settore delle costruzioni evidenzia una stabilità nell’andamento, rispetto agli altri. Il terzo grafico presenta il sentiment delle imprese del settore
Economic sentiment nelle costruzioni
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Unione Europea - 27 paesi
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
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Economic sentiment dei settori economici in Italia Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0 -25,0 -30,0
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Consumatori
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
Economic sentiment nelle costruzioni per i prossimi tre mesi delle costruzioni per i prossimi tre mesi, e, nonostante la positività degli indicatori riportati (ordini e/o piani di costruzione e occupazione), si evidenzia per entrambi una tendenza al rallentamento dell’indice a partire dai primi mesi dell’anno, trend che potrebbe evidenziare alcuni momenti di rallentamento del mercato in ragione della situazione difficile innescata a livello internazionale dalla guerra in Ucraina e a livello nazionale dalla spirale dei prezzi, ancora in crescita, anche se con una piccola flessione positiva nell’ultimo mese, come evidenzia l’andamento del tasso di inflazione nel quarto grafico. A Cura del Centro Studi YouTrade
Dati destagionalizzati 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0
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Ordini e/o piani di costruzione delle imprese
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Occupazione presso le imprese
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
Andamento del tasso di inflazione in Italia Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente 7,0%
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Tasso di inflazione
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
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Rubriche E C O N A U TA
Occhi puntati sulla Bce
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e escludiamo l’ottimo stipendio (circa 400 mila euro l’anno) in pochi vorrebbero essere nei panni di Christine Madeleine Odette Lagarde, presidente della Bce. Il momento, per un banchiere centrale è difficile. Ma lo è ancora di più per il presidente di una banca che ha come «soci» Paesi che hanno differenti velocità e, soprattutto, esigenze in parte diverse. Non si tratta, ahinoi, di un semplice tira e molla tra i Paesi spreconi (Italia, Grecia & C) e virtuosi (Olanda, Germania & C). Le decisioni della Banca centrale non sono un semplice esercizio econometrico. Dalle manovre sui tassi d’interesse dipende il destino di migliaia di imprese, nonché della vita dei cittadini europei. E, appunto, non è facile decidere che cosa fare. Un tempo di fronte a un’inflazione come quella attuale le banche centrali non ci pensavano due volte e alzavano i tassi fino a soffocare la corsa dei prezzi. Raffreddando nel contempo l’economia, anche a rischio di entrare in recessione. Ma ora? Lo spettro si chiama stagflazione: bassa crescita e, allo stesso tempo, alta inflazione. Alzare i tassi, quindi, può far precipitare l’economia in una crisi profonda. Non alzarli, significa lasciare che l’inflazione, che nei fatti è come una tassa non imposta dallo Stato, eroda stipendi, reddito d’impresa, distrugga ricchezza. Insomma, un incubo. Se a questo si aggiunge una guerra sanguinosa a cui l’Europa non può e non deve rimanere indifferente, l’incubo è ancora peggiore.
Dunque, che cosa ci riserva il futuro da un punto di vista dell’economia? A seguire le indicazioni che arrivano dal passato, per esempio dagli anni Settanta, quando l’inflazione era un problema altrettanto serio (e, come allora, in sintonia con uno shock energetico), la Bce dovrebbe alzare i tassi d’interesse al di sopra del livello di inflazione. Ma questo provocherebbe (o provocherà) una contrazione molto forte dell’economia. Non solo. Potrebbe causare un problema di sostenibilità del debito pubblico dei Paesi più esposti. Come l’Italia, appunto. Aiuti per il covid, provvidenze, ristori e aggiungiamoci anche il Pnrr (che non sono soldi gratis) hanno gonfiato il debito pubblico italiano a livelli insostenibili se i tassi dovessero salire. Calma, non ci sarebbe un default immediato, perché i titoli di Stato (che rappresentano il debito) hanno una scadenza più lunga. Ma di sicuro i mercati scommetterebbero contro l’Italia. E senza Italia la stessa esistenza della Ue sarebbe minacciata. Povera Lagarde. Federico Mombarone Giornalista
CHIACCHIERE IN CANTIERE
Una sonda geotermica nei superbonus
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bonus fiscali non finiscono mai di stupire. Come nella saga di Harry Potter, magie e sortilegi cambiano in continuazione lo scenario, e sono passati giusto due anni da quando sono stati introdotti. Il governo ha appena ritoccato, per l’ennesima volta, i termini dell’incentivo, tra scadenze e cessione del credito. Ma, accanto a queste novità, ben evidenziate da tutte le testate giornalistiche, ce ne sono altre che sono nascoste come i punti bonus sparpagliati all’interno dei videogiochi: clicchi su qualcosa che sembra un oggetto qualsiasi e vinci. Nella fattispecie, va segnalata legge di conversione del cosiddetto decreto Bollette, pubblicata a fine aprile dalla Gazzetta Ufficiale, che allarga il raggio d’azione del 110%. La novità riguarda l’installazione di sonde geotermiche: il condominio (più difficile che questo impianto sia utilizzato da un edificio unifamiliare) che ritiene interessante installare un generatore energetico di questo tipo lo può fare senza spendere un euro: ora rientra tra gli interventi trainanti del superbonus 110%. Le sonde geotermiche sono costituite da tubi che entrano in profondità nel terreno e servono a sfruttare il calore naturale del sottosuolo, utilizzandolo come fonte energetica, sia d’estate che d’inverno. Il bonus per le sonde non è stato però aggiunto nel catalogo delle modalità con cui realizzare gli interventi trainanti, esclusa la realizzazione di cappotti termici. In pratica, le sonde possono essere utilizzate per realizzare interventi su parti comuni di edifici, per esempio in un condominio, per sostituire impianti di climatizzazione invernale esistenti con quelli centralizzati per riscaldamento, raffrescamento e fornitura di acqua calda sanitaria, «compresi gli impianti ibridi o geotermici». E sarà in questa voce che sarà possibile inserire anche le sonde. Non resta che attendere una nuova sorpresa: arriverà di sicuro. Franco Saro giornalista
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L’AV V O C ATO
Poste private per l’assemblea
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l’adunanza, avendo riguardo alla riunione dell’assemblea in prima convocazione. Incidentalmente, il Tribunale di Roma ha confermato la possibilità per l’amministratore di condominio di fare ricorso alla posta privata per convocare i condomini, poiché il decreto legislativo 58/2011, entrato in vigore il 30 aprile 2011, ha perfezionato il processo di liberalizzazione del mercato postale, consentendo anche ai fornitori di servizi postali privati la possibilità di raccogliere, trasportare, smistare e distribuire gli invii postali fino a 2 chilogrammi. In ogni caso la cosiddetta legge per il mercato e la concorrenza, abrogando l’articolo 4 del decreto legislativo 261/1999, ha determinato la soppressione di ogni residua riserva in favore di Poste italiane quale fornitore del servizio universale. Di conseguenza, anche gli operatori postali privati sono legittimati alla notificazione degli atti un tempo oggetto di esclusiva a favore di Poste italiane. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu
spektra.it
on sentenza dello scorso febbraio, il Tribunale di Roma si è pronunciato sulla domanda di annullamento della delibera condominiale presentata da un condomino che, lamentando di non aver ricevuto la convocazione per la relativa assemblea, aveva dedotto una violazione delle forme previste dall’articolo 66 terzo comma delle disposizioni di attuazione del Codice civile. Costituendosi in giudizio, il condominio aveva prodotto la copia di una raccomandata spedita tramite posta privata e consegnata al portiere dello stabile, con avviso della raccomandata sottoscritto dal portiere con la mera indicazione di tale sua mansione. Il Tribunale di Roma ha rilevato che la notifica dell’operatore privato era stata fatta a mani del portiere, che aveva ricevuto l’atto in tale sua veste e senza uno specifico incarico del destinatario, mentre avrebbero dovuto essere indicati la ricerca e il mancato rinvenimento delle altre persone abilitate a ricevere l’atto. Per tale mancanza, la notifica è stata considerata nulla e non in grado di comprovare l’effettiva e tempestiva ricezione da parte del destinatario dell’avviso di convocazione, poiché è necessario che l’avviso di convocazione previsto dall’articolo 66 terzo comma delle disposizioni di attuazione del Codice civile, quale atto unilaterale di ricezione, sia non solo inviato, ma anche ricevuto nel termine stabilito di almeno cinque giorni prima della data fissata per
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Rubriche I FAT T I N O S T R I
Mai più per caso
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ualcuno di voi la ricorderà: qualche tempo fa, una nota marca di carburanti aveva scelto uno slogan a mio avviso davvero efficace, indirizzato alle persone che ogni giorno si fermano in un distributore a fare benzina. Salvo rari casi, infatti, un individuo la benzina la fa dove capita, magari privilegiando il prezzo più conveniente o la comodità. Lo slogan Mai più per caso non trasmetteva i triti concetti di risparmio e di presunta eccellenza di una marca di carburante rispetto a un’altra, ma qualcosa di più, perché invitava a una scelta consapevole: fare benzina presso un determinato produttore perché oltre a ciò che offrono tutti c’è anche altro, per esempio un servizio più accurato, un prodotto magari più attento all’ambiente, e così via. Se prendiamo in prestito questo concetto e lo importiamo nel nostro mercato, e dunque riflettiamo sulla nostra realtà, scopriamo che molti clienti (non tutti per fortuna) si recano nei nostri punti vendita per acquisti parziali, per colmare una dimenticanza, oppure per quietare una emergenza. Non sempre, quindi, la distribuzione edile è vista come un punto di riferimento imprescindibile e, diciamocelo serenamente, tanto non è una novità, non è che il cliente abbia tutti i torti. Una prima domanda potrebbe essere: quanto siamo davvero utili per i nostri clienti? E un’altra: che fare per migliorare la percezione che il cliente ha dei nostri punti vendita? Senza generalizzare, così per il piacere di disquisire, al primo quesito possiamo rispondere che utili lo potremmo essere molto di più se solo fossimo più curiosi e ci interessassimo con metodo e continuità alle tipologie di interventi che il cliente deve affrontare.
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Alla seconda domanda è più facile rispondere (non approfondisco, se ne parla da secoli) mentre continua a essere difficile mettere in pratica le buone intenzioni, e non sempre per mancanza di volontà. Ma se andiamo un pochino più a fondo della tendenza del mercato attuale (e non ho dubbi che sarà così anche in futuro) la richiesta di qualità garantita, certamente stimolata dal Superbonus, un po’ le carte
Organizzarci per il mercato che sarà è un’operazione che dobbiamo mettere in atto adesso, facendo tesoro del miglioramento globale della domanda cui non sempre i nostri clienti sanno dare una risposta in tavola le ha cambiate. Non so se tutti se ne siano accorti, ma la rivendita edile ha iniziato a proporre soluzioni tecnicamente evolute a un cliente che non sempre è altrettanto evoluto e che quindi, se agiamo con accortezza, potrebbe avere davvero sempre più bisogno del suo rivenditore, che diventa così anche un consulente. Sempre che, naturalmente, il rivenditore edile diventi uno specialista, facendo crescere se stesso e i suoi collaboratori. Perché la domanda successiva è questa: gli specialisti generano specialisti? Probabilmente sì, e in questo caso distributore e cliente inizierebbero a lavorare in simbiosi, e mi sbilancio volen-
tieri nell’affermare che il cliente da quel distributore non entrerebbe più per caso nella sua rivendita. Per ciò che vale questa mia riflessione, se il mercato di questi tempi non riesce a far trapelare una visione precisa sul futuro, ci offre quanto meno l’opportunità di provare a inventarcelo. Non appena (probabilmente il prossimo anno) l’effetto dei bonus fiscali si affievolirà (senza scomparire del tutto) l’importanza di proporre una struttura distributiva qualificata sarà puro e semplice valore aggiunto. Non solo per il rivenditore e per la sua crescita professionale, ma soprattutto per il suo cliente. Dobbiamo quindi partire dalla realtà che ci circonda, far tesoro dei miglioramenti qualitativi globali dell’offerta ed essere pronti ad accogliere un cliente che quando il mercato si stabilizzerà – e necessariamente si comprimerà - vivrà un momento di confusione e non saprà da che parte girarsi perché non avrà più punti di riferimento e elementi di prospettiva certi. È un esempio di visione possibile, un altro contributo che ci possiamo inventare per migliorare la famosa percezione che il mercato ha della distribuzione edile. La scelta consapevole del nostro cliente non può e non deve essere unicamente stimolata dal bisogno di un prodotto qualsiasi acquistato in fretta e furia perché in quel momento non ha alternative. Ma per cambiare le cose il primo passo lo dobbiamo fare noi e soprattutto dobbiamo smettere di accontentarci che gli artigiani e le imprese entrino nei nostri punti vendita per caso. di Roberto Anghinoni Giornalista M a g g i o
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1 IMMOBILI DI LUSSO, 4 MILA IN DUE ANNI Secondo il Report sugli immobili residenziali sopra al milione di euro, tra il 2020 e il primo trimestre 2022 sono stati venduti in Italia 4.163 immobili di valore superiore a un milione di euro, con un boom nel 2021: +46% di compravendite. Sul 2022 ci sono ancora pochi dati, perché l’impatto della guerra in Ucraina sarà misurabile a fine anno. In Lombardia si concentra il 40% delle compravendite: solo nella provincia di Milano se ne contano 1.487. Ma Sardegna (Sassari) e Toscana (Lucca) spiccano per la percentuale più alta di compravendite tra i 5 e i 10 milioni di euro, che rappresentano il 14,7% a livello provinciale nel primo caso e il 7,4% nel secondo caso. http://www.youtradeweb.com/
2 LE SPESE PER I BALCONI La ripartizione delle spese per la riparazione dei balconi in condominio: un argomento tra i più complessi e dibattuti nel diritto condominiale, sia per le difficoltà di ordine tecnico-giuridico, sia per quelle di ordine pratico. La ripartizione delle spese dei balconi tra proprietari nell’immaginario collettivo è ben rappresentata da un interrogativo: «A chi spetta pagare? Al proprietario o al condominio?». http://www.casacondominio.net/
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3 IL PROGETTO GREEN DI DNA ARCHITECTS Il progetto dello studio dna Architects per una villa urbana a Milano con struttura portante interamente in acciaio e tamponamento perimetrale con tecnologia a secco ad altissime prestazioni di isolamento termico e acustico. Sono stati installati 320 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, che coprono gran parte del fabbisogno energetico dell’edificio. Le elevate prestazioni energetiche così ottenute sono riconosciute dal protocollo CasaClima con classe di efficienza A+. https://www.youbuildweb.it/
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seggiole & poltrone A MARCO GARBUGLIA IL MARKETING DI ELICA Marco Garbuglia è il nuovo chief marketing officer di Elica, azienda di Fabriano attiva nel settore cappe da cucina e piani cottura aspiranti. Marchigiano, il manager si è laureato al Politecnico delle Marche e ha iniziato da subito la sua carriera all’interno di Elica, accumulando esperienza nello sviluppo commerciale del brand all’estero: prima nella filiale messicana come sales manager per il South America, poi in Elica Russia come responsabile commerciale e marketing della consociata. In seguito, è tornato a Fabriano per ricoprire il ruolo di head of trade armketing Emea, una parentesi lunga quattro anni che lo ha portato, oltre che ad ampliare l’area di coordinamento, a gestire le strategie di business a livello corporate. Dal 2019 fino al nuovo incarico Garbuglia è stato country manager Iberia per la filiale di Elica a Barcellona.
ASSOVERNICI RINNOVA IL VERTICE L’assemblea dei soci di Assovernici ha rinnovato le cariche 2022 e nominato il nuo-
vo consiglio direttivo. Benedetta Masi, amministratore delegato di Colorificio Sammarinese, diventa vicepresidente dell’associazione per il prossimo triennio, al fianco del presidente Giovanni Marsili (San Marco Group). Assovernici in Italia riunisce i principali produttori di pitture e vernici per l’edilizia e per l’industria ed è l’associazione che rappresenta presso il Cepe (European Council of the Paint) il mercato italiano in Europa. Del comitato direttivo fanno parte i vertici degli storici marchi nazionali (Boero, Franchi&Kim) e le multinazionali attive in Italia.
ma ha iniziato la sua carriera nel Gruppo Saint Gobain nell’ottobre ’96 e da allora ha ricoperto responsabilità crescenti all’interno del Gruppo, iniziando la sua carriera come responsabile R&D dell’Attività Abrasivi Italia. Nell’arco di quasi vent’anni ha spaziato da direttore industriale Italia dei prodotti agglomerati, amministratore delegato di Sepr Italia, società della divisone materiali refrattari e ceramici di SaintGobain, direttore generale di Saint-Gobain Sekurit-Glass Automotive, direttore generale di Saint-Gobain Glass Italia per il rilancio dell’attività vetro piano.
MARCO RAVASI PRESIDENTE DI ASSOVETRO
Ross Gilardi diventa vicepresidente senior delle attività finanziarie e dei rapporti con gli investitori di Tti, gruppo internazionale specializzato in attrezzi cordless professionali, degli strumenti per il fai da te e degli elettroutensili per gli spazi esterni con i marchi Milwaukee, Aeg, Ryobi, strumenti manuali e per ambienti esterni, soluzioni per planimetrie e misurazioni Empire e i prodotti per la cura e la pulizia dei pavimenti Hoover, Oreck, Vax e Dirt Devil. Gilardi entra a far parte del team dopo una carriera di 23 anni in qualità di analista per l’equity research in Bank of America Merrill Lynch.
Marco Ravasi è stato indicato come presidente di Assovetro, associazione nazionale degli industriali del vetro aderente a Confindustria. Lo ha deciso il consiglio generale. La nomina ufficiale avverrà a luglio in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione. Ravasi è l’attuale amministratore delegato di Verallia Italia,
GILARDI VICEPRESIDENTE DI TTI (STRUMENTI CORDLESS)
ARRIVA IL COMMISSARIO PER IL RACCORDO IN VAL TROMPIA Eutimio Mucilli, ingegnere, è stato nominato commissario per la realizzazione di nuove opere pubbliche, all’interno del quale è presente anche il Raccordo autostradale della Val Trompia. Lo ha deciso il consiglio dei ministri. È un ulteriore passo in avanti dell’iter, ormai prossimo alla conclusione. Ora non resta che il via libera definitivo da parte della Corte dei Conti, che dovrà registrare i Dpcm di nomina dei commissari, ed il nuovo commissario potrà agire con piena e legittimata operatività. I lavori per la realizzazione del tratto stradale sono già in corso dallo scorso anno: la consegna delle aree interessate dai lavori da parte di Anas alle imprese costruttrici risale al giugno 2021.
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ttualità PNRR
DOVE VANNO GLI EUROSOLDI Il piano di resilienza va tenuto d’occhio. A marzo sono arrivati i primi 21 miliardi, ma le maggiori opere previste si mettono in marcia ora. E non si tratta solo di grandi infrastrutture: parte dei fondi sono destinati alla realizzazione di appalti locali
di Giuseppe Rossi
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Attualità RICICLO E SOSTENIBILITÀ
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Attualità M E R C ATO I M M O B I L I A R E
IL MATTONE TIRA IL FRENO A MANO?
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La guerra scatenata dalla Russia. L’inflazione. Il tasso dei mutui in aumento. I fattori negativi, secondo le previsioni, freneranno quest’anno la compravendita nel segmento residenziale. Ma non ovunque. E, inoltre, aumenta la richiesta di...
di Stefano Lavori
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Attualità TORNA L’INTERESSE PER GLI UFFICI
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L’alternativa in laterizio al cappotto termico
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© Foto: Uwe Strasser
Grazie alle soluzioni in laterizio della gamma rettificata Porotherm BIO PLAN è possibile raggiungere prestazioni termiche eccellenti con la sola posa in opera del laterizio senza l’istallazione di un cappotto termico.
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Attualità
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CORRONO GLI ACQUISTI DI CASE IN CLASSE A1
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Attualità MCE
LA TERMOIDRAULICA DIVENTERÀ 4.0 Torna a giugno Mostra Convegno Expocomfort, fiera dedicata a idrotermosanitario, impiantistica, energie rinnovabili ed efficienza energetica: 1.400 espositori in 12 aree suddivise per tipo di soluzioni offerte. Ma il programma prevede anche tanti eventi di Veronica Monaco
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Massimiliano Pierini, managing director di Reed Exhibitions Italia. A destra, Vittorio Chiesa
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Attualità È DIGITALE IL DRIVER PER L’ENERGIA
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Plumbing technology Implements and tools Water treatment Bathroom world Taps
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CENTRO SERVIZI Service Center
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Tecnica sanitaria Attrezzeria e utensileria Trattamento acqua Ambiente bagno Rubinetteria
Stazione ferroviaria Railway station
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Heating Renewable Energy Plant Design Services THAT’S SMART
Componentistica HVAC Components
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Attualità RITMONIO
NUOVI RUBINETTI DI DESIGN Diametro35 Cross è la nuova proposta dell’azienda piemontese, frutto di un attento studio dei trend di mercato e delle tendenze interior che propongono da un lato un ritorno alla ricchezza di forme passate, e dall’altro prediligono geometrie pulite e lineari di Veronica Monaco
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n linea con l’evoluzione degli stili abitativi, Ritmonio presenta Diametro35 Cross, nuova declinazione dell’iconica serie di rubinetteria di design che ha decretato il successo internazionale dell’azienda. Diametro35 Cross combina le rinomate forme a croce dei comandi alle linee senza tempo di Diametro35, rimodellate in una nuova veste. Il nuovo design, bilanciato e proporzionato, è frutto di un attento studio dei trend di mercato e delle tendenze interior, che propongono da un lato un ritorno alla ricchezza di forme passate, e dall’altro prediligono geometrie pulite e lineari. Queste due anime trovano equilibrio in un’iconografia innovativa ed esteticamente suggestiva, un’armonia formale che lascia spazio alla sperimentazione grazie alle possibilità offerte dalle sedici finiture della Ritmonio Finishes Selection. Le finiture permettono di configurare e personalizzare le soluzioni Diametro35 Cross creando combinazioni ed effetti sorprendenti, così da rappresentare gli stili più diversi. L’estetica, la funzionalità e il comfort di Diametro35 Cross trovano espressione in un’ampia scelta di soluzioni per tutte le aree di applicazione dell’ambiente bagno, dal lavabo alla doccia.
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Diametro35 Cross è disponibile in sedici finiture della gamma Ritmonio Finishes Selection
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APPUNTAMENTO A MARZO 2023 L’evento a Fiera Bolzano dedicato al costruire eco sostenibile ha registrato 24 mila presenze e un ritorno soft dopo due anni di pandemia. Non sono mancate le novità, dal focus sul legno a quello sulla mobilità. Nel 2024 il ritorno alla data di gennaio di Veronica Monaco
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LE MIGLIORI IDEE DI GREEN EDILIZIA Prodotti sostenibili, attenti all’ambiente: in questa fiera non può essere altrimenti. Ma le aziende presenti alla rassegna di Bolzano hanno rivelato a YouTrade anche business, progetti e strategie per i prossimi mesi. E non sono mancate le sorprese di Veronica Monaco
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Il fissaggio nel metaverso
Risponde Athos D’Antonio responsabile divisione edilizia
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Una lastra di cemento per effetti di luce Risponde Alfredo Varini direttore tecnico-commerciale
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In viaggio verso la casa del 2050
Risponde Francesca Rampogna Responsabile marketing e comunicazione
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FO CU S KL IM AHOUSE FORNACI LATERIZI DANESI
Il blocco certificato e sicuro Risponde Emanuele Serventi responsabile tecnico
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Pavimentazioni ecosostenibili
Risponde Luca Francioni, responsabile tecnico
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FO CU S KL IM AHOUSE 2G NANOTECH
La finitura da parete che pulisce l’aria Risponde Franco Gianturco, presidente
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Pronti con novità per l’outdoor Risponde Chiara Covi, responsabile marketing
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FO CU S KL IM AHOUSE DAKOTA GROUP
In esclusiva gli stucchi di Semin Risponde Antonio Belotti direttore commerciale generale
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Una passeggiata sul tetto
Risponde Alberto Libero responsabile vendite Italia
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I T A Da sinistra, Davide Desiderio e Alberto Libero
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FO CU S KL IM AHOUSE ROEFIX ITALIA
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La superstar è stata l’isolamento
Una barriera contro il fuoco
Risponde Raffaele Molteni
Rispondono Alessia Bernardo
product manager sistemi di isolamento termico
team leader marketing account
Andrea Gasparri area sales manager
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Il mattone forato in canapa Risponde Leo Pedone Ceo
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Facciate prefabbricate in legno
Risponde Lorenzo Forlin
ricercatore e responsabile rapporti con le aziende e trasferimento tecnologico
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EURAC RESEARCH
Un portale per edifici storici
Risponde Dietmar Holzner studente di dottorato
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FO CU S KL IM AHOUSE WIENERBERGER
Il laterizio per il quasi zero
Risponde Dario Mantovanelli responsabile commercial excellence
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Alternativa al cappotto in 4 centimetri
Risponde Aldo Kocani Ceo Totalproof
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Il cappotto per il miglioramento sismico
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Risponde Luca Chiarot ufficio commerciale
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FO CU S KL IM AHOUSE ALPEWA
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Nuovi design per le facciate
È l’anno dei grandi formati
marketing manager
addetta marketing
Risponde Andrea Favale
Risponde Isabel Staudacher
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Nanotecnologie per le superfici
Risponde Roberto Demartis ricercatore per Teknowool
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FO CU S KL IM AHOUSE FAKRO ITALIA
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La finestra si apre con lo smartphone
Salto in avanti con il poliuretano
direttore generale
presidente
Risponde Bruno Pernpruner
Risponde Andrea Menozzi
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Una nuova vite per legno
Risponde Fabio Baistrocchi direttore commerciale
Risponde Alessandro Frisulli area manager
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Maxi formati per l’outdoor Risponde Sergio Manzoni area manager Italia
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Materassini green in pole position
A gonfie vele sul tetto
Risponde Gildo Piva
Risponde
amministratore delegato
Gian Paolo Vercellotti
direttore commerciale e marketing
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Nostalgia del lattoniere
Risponde Iginio Englaro responsabile mercato italiano
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FO CU S KL IM AHOUSE SCALDAQUORE
Pannelli radianti a infrarossi Risponde Renzo Venier Ceo
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Isolamento termoriflettente
Risponde Alessandro Tagnani presidente
Domanda. Com’è andata questa edizione di Klimahouse? Risposta. Abbastanza bene, forse c’è stata un po’ meno affluenza rispetto agli anni scorsi. D. Che cosa avete presentato in particolare in fiera? R. I nostri principali pacchetti isolanti per la coibentazione delle pareti e delle coperture, in grado di rispondere ai requisiti del superbonus. In particolare, abbiamo presentato due configurazioni di stratigrafia per l’isolamento delle contropareti interne e una per l’isolamento delle coperture a falda; entrambi con all’interno strati di Over-foil Multistrato 19, che è il nostro prodotto principale. La prima soluzione per le contropareti prevede un doppio strato di Overfoil Multistrato 19 in singola intercapedine, mentre la seconda in doppia intercapedine d’aria. La soluzione per le coperture invece è un pacchetto con doppio strato di Over-
foil Multistrato 19 abbinato a un altro nostro prodotto, l’Over-foil BreatherQuilt 11, impermeabile e traspirante. D. Quali sono i plus di questi prodotti? R. Sono materiali che vantano certificazioni e caratteristiche tecniche testate in accordo alle normative esistenti, che offrono al professionista sicurezza e serenità nella progettazione. Si tratta di pacchetti con spessori contenuti, performanti anche nel periodo estivo, molto leggeri, che garantiscono anche una più agevole movimentazione in cantiere. L’incidenza del materiale è infatti circa sette volte inferiore al classico pannello isolante di pari prestazioni. D. Torniamo alla fiera: siete rimasti soddisfatti della partecipazione e che tipo
di visitatori avete ricevuto allo stand? R. Siamo rimasti abbastanza soddisfatti, un po’ meno rispetto alle passate edizioni, ma penso sia fisiologico a causa dello spostamento della fiera in primavera. I nostri visitatori sono stati prevalentemente professionisti, quindi tecnici, termotecnici e geometri. D. Qual è il prodotto che ha riscosso maggiore interesse da parte dei visitatori? R.Over-foil Multistrato 19, che è il nostro materiale di punta già da diversi anni. L’azienda Over-All è nata a marzo 2004, abbiamo compiuto 18 anni e da sempre abbiamo trattato questi materiali isolanti. Siamo stati pionieri in Italia nel proporre questi sistemi.
LE CARATTERISTICHE DEL MATERIALE Over-foil Multistrato 19 è un isolante termoriflettente in alluminio che, grazie alle elevate prestazioni testate in accordo alla norma di riferimento Uni En 16012, contiene gli spessori nelle ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni in abbinamento a sistemi a secco. Composto da 19 strati, con facce esterne in alluminio puro protetto, è utilizzato all’interno delle intercapedini d’aria nelle pareti e nelle coperture. In pochi centimetri di cappotto interno o esterno si possono raggiungere i valori di trasmittanza termica necessari per accedere alle detrazioni fiscali. Over-foil Multistrato 19 SuperQuilt è provvisto di Eta e relativa marcatura Ce volontaria. Tra i vantaggi conta l’isolamento con funzione di freno al vapore che evita formazione di condensa. La posa è rapida e semplice: il materiale è pulito, facile da lavorare, imputrescibile e leggero. Grazie agli spessori ridotti è disponibile una maggiore superficie calpestabile, mentre i volumi ridotti consentono un risparmio di spazio nei trasporti e nello stoccaggio. Over-foil Multistrato 19 garantisce inoltre un basso impatto ambientale grazie all’alta percentuale di materiale riciclato, pari all’83%.
Contropareti
Coperture
Cappotti
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BASF PRESENTA LA SVOLTA VERDE Parola d’ordine: sostenibilità. Anche con l’istituzione di un manager dedicato. Così il gruppo tedesco, da 75 anni in Italia, punta ad abbassare le emissioni di Co2 e accelerare il passaggio alle energie rinnovabili nel breve periodo di Valentina Anghinoni
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e create chemistr y for a sustainable future». Trasforma re la chimica in un pilastro su cui fondare un futuro sostenibile non è solo uno slogan per Basf, gruppo tedesco presente da più di 75 anni in Italia e che proprio in occasione di questo importante anniversario vanta un primo, importante traguardo su questo fronte. Nonostante
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il significativo incremento dei volumi di produzione, infatti, nel 2021 Basf ha ridotto le proprie emissioni di Co2 di circa il 3% rispetto al 2020: un risultato in gran parte attribuibile all’aumento dell’uso di energia rinnovabile. Proprio in occasione del Klimahouse di Bolzano l’azienda ha riaffermato i propri, ambiziosi, obiettivi climatici per il raggiungimento del traguardo di zero emissioni entro il 2050, indicato anche dalla comunità europea attraverso normative quali il Green Deal. «Basf conferma una previsione di investimenti intorno a 1 miliardo di euro nel periodo 2021-2025, mentre nel quinquennio 2026-2030 dovrebbero aumentare a circa 2-3 miliardi. In questo lasso di tempo, Basf prevede di scalare le prime nuove tecnologie di gestione delle emissioni e accelerare il passaggio alle energie rinnovabili», afferma Paolo Soggiu, Sustainability Manager Basf Italia. SERVE METODO Nella pratica, però, come è possibile salvaguardare il pianeta e, al contempo, la crescita economica? La strategia di Basf è articolata e si concretizza anche nel metodo Biomass Balance (Bmb), un innovativo processo produttivo che punta a sostituire fino al 100% delle fonti fossili con fonti rinnovabili, sostenibili e certificate. Queste le credenziali con le quali è stata realizzata la nuova materia prima Neopor Bmbcert, il nuovo isolante in polistirene espandibile additivato di grafite, il cui processo produttivo riduce drasticamente le emissioni di Co2 come mai era stato possibile prima. Certificato secondo lo schema Redcert2, secondo cui fino al 100% delle fonti fossili primarie viene sostituito da fonti rinnovabili sostenibili e certificate, ovvero biomassa (come rifiuti organici) all’inizio della produzione e attribuite ai rispettivi prodotti finali, utilizzando un modello di calcolo certificato.
Paolo Soggiu presenta la strategia per la sostenibilità di Basf in occasione del Klimahouse di Bolzano
SOSTENIBILITÀ CERTIFICATA I produttori di isolanti termici che utilizzano Neopor Bmbcert, attraverso lo schema di certificazione ReMade in Italy, possono realizzare prodotti isolanti certificati come 100% riciclati, in classe A+, garantendo il soddisfacimento dei requisiti sul contenuto di riciclato fissati dai Criteri Ambientali Minimi (Cam) e richiamati nel decreto Rilancio per il superbonus 110%. Gli isolanti termici made of Neopor Bmbcert sono ideali sia per gli interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio, sia per le nuove costruzioni e dove è necessario l’ottenimento delle agevolazioni fiscali. Sono efficienti termicamente, unici nel loro genere perché prodotti in modo sostenibile, a vantaggio di una M a g g i o
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Giovanna Di Tommaso, direttrice commerciale Basf Italia
progettazione edilizia virtuosa, che esige un costante e sempre maggiore, rispetto dell’ambiente, attraverso l’impiego di prodotti a impronta di carbonio sempre più bassa: -42% rispetto a quello dei prodotti equivalenti di origine fossile, come spiega Giovanna Di Tommaso, direttrice commerciale Basf Italia. Domanda. Quando è nato il ruolo di manager della sostenibilità in B asf Italia? Risposta. Da ormai quattro anni abbiamo introdotto la figura del sustainability manager, il cui ruolo però si è evoluto nel tempo. La persona che prima ricopriva questa carica, e che adesso è diventata sustainability manager a livello Emea, si occupava soprattutto di advocacy e di far conoscere la strategia di sostenibilità di Basf in Italia. Il ruolo, nel frat-
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tempo, è evoluto e coinvolge anche maggiori risorse. Paolo Soggiu è il nuovo sustainability manager di Basf Italia, e in questa evoluzione è prevista molta più attenzione verso i clienti. Tra le nuove mansioni di questa figura c’è quella di aiutare il cliente a raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità, attraverso le nostre soluzioni. Pur mantenendo il suo ruolo di esperto della corporate strategy, insomma, il sustainability manager è anche una figura fondamentale a supporto dell’area commerciale. D. Quanto investe B asf sulla sostenibilità? R. La sostenibilità negli ultimi anni è l’investimento maggiore che stiamo perseguendo, soprattutto in Europa. L’obiettivo che ci siamo posti, di azzerare le emissioni di Co2 entro il 2050, richiede soprattutto un investimento sulla tecnologia: dunque tecnologie innovative che riducano la quantità di emissioni di Co2 nonostante l’aumento dei ritmi di produzione. Quasi tutta la nostra ricerca e sviluppo al momento è focalizzata nel trovare soluzioni che siano più sostenibili e che ci permettano nel 2050 di raggiungere l’azzeramento delle emissioni. D. Si tratta sicuramente di un obiettivo molto strategico… R. È molto strategico per noi e anche per i nostri clienti. Ed è anche un’imposizione top-down dalle autorità europee che noi siamo pronti ad accogliere. Proprio la chimica, probabilmente, dovrà essere il primo motore, la prima industria a trasformarsi per rendere possibile l’obiettivo Net Zero, che risponde a un’esigenza sia etica, sia del mercato a cui non ci si deve sottrarre. D. Con la guerra in Ucraina avete dovuto rivedere una parte del vostro piano per la sostenibilità? R. Questo grande sconvolgimento ci ha messi di fronte a una domanda: dobbiamo ancora occuparci dell’economia circolare o è necessario cambiare priorità? La risposta che ci siamo dati è che proprio l’economia circolare è una strategia per differenziare le fonti di approvvigionamento delle materie prime, in questo momento al centro della preoccupazione mondiale. Quando cominceremo a guardare i rifiuti come una fonte di materia prima e di energia alternativa, saremo in grado di ridiscutere alcune logiche tradizionali circa lo sfruttamento delle risorse naturali. D. Come hanno accolto i vostri clienti questo cambio di paradigma? R. Abbiamo ricevuto un feedback molto positivo. Ne abbiamo parlato molto con loro, abbiamo presentato nel dettaglio la nostra strategia ed è stata un’occasione anche per loro, per guardare con occhi diversi questa crisi e, per noi, per rafforzare ulteriormente le nostre partnership. YO U T R A D E
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SERVIZI DI LOGISTICA
La BRUNO BASSO s.r.l. porta l'edilizia da VOI! A seconda della disponibilità della merce è prevista la consegna nell’arco delle 72 ore. In determinate situazioni si riescono ad organizzare anche consegne “just in time” nelle 24 ore.
toria di copertina GRUPPO MADE
LA RIVENDITA AL CENTRO Gruppo Made è Il Gruppo per l’edilizia italiana. Una nuova immagine coordinata e una presenza sempre più massiccia sul web e sui social per andare incontro al mercato e portare valore aggiunto alle rivendite aderenti, attraverso i servizi e l’attenzione al cliente. Un Gruppo 100% italiano che fa suoi anche i principi dello sviluppo sostenibile e guarda con fiducia al futuro
di Franco Saro
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Franco Ferrari Presidente Gruppo Made Ferrari Carlo e Figlio di Limbiate (MB)
umerose le novità dal Gruppo Made che, in un momento notoriamente complicato seppur vivace dal punto di vista congiunturale, ma proprio per questo favorevole al cambiamento, apre a una trasformazione sostanziale della sua immagine, e anche del significato di servizio nei rapporti con le rivendite aderenti al network, che saranno sempre più al centro delle attività e delle attenzioni del Gruppo. «La rivendita al centro» non è, quindi, solo uno slogan, ma il preciso impegno di un Gruppo che mette a disposizione i suoi servizi a supporto delle attività di vendita delle rivendite aderenti. Non solo gli acquisti in convenzione, di conseguenza, ma anche servizi di marketing avanzato, che nel nuovo corso saranno ancora più incentrati sull’utilizzo del web e, dunque, sul miglioramento della gestione dei siti internet e dei social per individuare un numero sempre maggiore di clienti, e moltiplicare così le opportunità di vendita.
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Gian Luca Bellini, Direttore Generale Gruppo Made
Showroom Garavaglia
NUOVO LOGO Il senso di appartenenza non è solo un valore che si manifesta all’interno del Gruppo e dei punti vendita, ma anche un messaggio da trasmettere al cliente. Un messaggio riconoscibile, che deve accomunare tutte le rivendite edili del network, senza perdere un valore altrettanto importante, ovvero quello di ogni singola azienda che opera da tempo sul territorio e che rappresenta un preciso punto di riferimento per la committenza. Il nuovo logo pone in risalto l’italianità del Gruppo, uno dei valori cardine del nuovo corso, un concetto che si arricchisce di altri importanti pregi come la presenza su quasi tutto il territorio nazionale e una spiccata professionalità, maturata negli anni attraverso l’esperienza e una sorta di artigianalità nei rapporti con i clienti, fatta di attenzione e consulenza tecnica, di presenza quotidiana a fianco di professionisti, imprese e privati. Una logica di servizio globale che da sempre caratterizza le rivendite edili Made. Con il nuovo logo, che sarà presente in tutte le rivendite aderenti per rendere immediatamente riconoscibile l’appartenenza al Gruppo, Made vuole utilizzare un marchio condiviso per aprire al grande pubblico e convogliarlo all’interno dei magazzini edili e delle show-room. I professionisti dell’edilizia, i progettisti e gli architetti d’interni, così come i privati che desiderano realizzare la casa dei loro sogni devono sapere che nelle rivendite del Gruppo hanno a disposizione un punto di riferimento unico, in grado di soddisfare ogni loro necessità. La ristrutturazione, un mercato che da molti anni sostiene la congiuntura di settore, infatti, ha in molte occasioni evidenziato come il cliente privato privilegi nelle sue scelte fornitori in grado di offrirgli un servizio completo e senza pensieri. Qualità e competenza, unite all’esperienza e alla capacità di soddisfare le richieste dei clienti, rappresentano per le rivendite Made un immediato M a g g i o
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Storia di copertina Sede Gruppo Made Casorezzo
DIDA Giordano Azzini, Consigliere Bizzo di Lazzate (MB)
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Wanda Scaramellini, Consigliere Scaramellini di San Cassiano di Prata Camportaccio (SO)
Gian Mario Blanchet, Consigliere GB Blanchet di Cesana Torinese (TO)
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Interno Made Distribuzione Lissone
Marco Farina, Consigliere Gini di Milano
vantaggio competitivo, ma soprattutto una concreta prospettiva di futuro. Un futuro che molti indicatori prevedono difficile, ma che continuerà a offrire soddisfazioni a un’offerta organizzata e altamente professionale. NUOVA PIATTAFORMA DIGITALE Non è possibile oggi immaginare di sviluppare la propria attività senza utilizzare i più moderni strumenti di comunicazione. È necessario quindi dialogare con i clienti anche attraverso il web, un canale di contatto e comunicazione fondamentale per farsi trovare e quindi conoscere nella rete, e proporsi per le diverse esigenze dei clienti. La nuova piattaforma digitale del network mette a disposizione gratuitamente a tutti gli aderenti un sito di nuova generazione. Non solo: ogni rivendita avrà la sua pagina Facebook dedicata al contatto con il cliente, con la possibilità di comunicare eventuali iniziative ed eventi di carattere locale. Si tratta di attività che richiedono competenza sia nella creazione sia nella gestione, che deve essere continua, uno dei motivi per cui molte aziende, per mancanza di tempo e di risorse umane da dedicare si limitano a proporre siti internet basici, mentre la moderna comunicazione pretende aggiornamenti costanti. Questi servizi saranno gratuiti per le rivendite del network, perché un altro dei principi che ispira Gruppo Made è che i rivenditori devono concentrarsi sulla loro attività, a tutto il resto pensa il loro Gruppo. SERVIZI ESCLUSIVI Non solo una nuova immagine globale, un brand unico che parla a favore di tutti, e un’attenzione particolare allo sviluppo del web e dei canali social.
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Storia di copertina
Made Distribuzione Lissone
Gruppo Made migliora anche costantemente i servizi che sono sempre più apprezzati dalle rivendite edili nazionali, tanto da veder moltiplicate in pochi mesi le nuove adesioni. Il servizio acquisti, come accennato, prosegue nella sua selezione di fornitori che, con la loro organizzazione commerciale e la qualità dei loro prodotti, sono a loro volta fornitori di valore aggiunto alle rivendite,
anche in tema di sviluppo sostenibile. È un dovere e un obbligo, anche e soprattutto come senso di responsabilità verso la comunità. Made propone oltre 200 convenzioni con produttori nazionali e internazionali selezionati oltre che per la qualità delle loro proposte, anche per l’attenzione che dedicano agli investimenti per lo sviluppo sostenibile. In questi ultimi tempi di congiuntura estremamente favorevole, ma non Sonia Ghaffani, Responsabile Commerciale Gruppo Made e Simone Daneo, Responsabile Marketing e Comunicazione
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GMG Centroedile
povera di problemi, soprattutto per quanto riguarda gli incassi, il Gruppo ha visto aumentare sensibilmente la richiesta di assicurazione sul credito, uno strumento che Made propone in esclusiva ai suoi aderenti e che, grazie a particolari accordi, consente alle rivendite di assicurare anche un solo cliente, per una cifra definita e per un tempo limitato. Una costante attenzione alle necessità delle rivendite aderenti è assicurata sul territorio dagli area manager. Gruppo Made è l’unica insegna del settore che offre questo servizio, utile per informare gli imprenditori della distribuzione delle novità proposte dal Gruppo e per intervenire per la soluzione di qualsiasi tipo di problemi le rivendite aderenti possano dover affrontare. In area show-room finiture, con il servizio Livingmade il Gruppo mette a disposizione degli aderenti un layout su misura per le più diverse esigenze e disponibilità di spazio, oltre alla guida di personale qualificato, che consiglia il marketing mix fra una serie di produttori selezionati delle Piattaforma digitale Gruppo Made
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marche più note e prestigiose. Nulla è lasciato al caso anche per quanto riguarda la gestione interna, commerciale e finanziaria dei punti vendita. Il Cruscotto direzionale Made permette un controllo di gestione globale dell’attività, dalla gestione delle scorte a quella amministrativa, per avere sempre, in tempo reale, la reale situazione aziendale. Anche la formazione professionale ha un’attenzione predominante nei servizi del Gruppo, perché la cultura d’impresa gioca un ruolo sempre più dominante nella gestione delle attività commerciali. Con la sua Academy, Gruppo Made sviluppa un programma di aggiornamento costante, studiato appositamente per le rivendite aderenti, sulla gestione amministrativa e sulle più innovative tecniche di vendita. SGUARDO AL FUTURO Gruppo Made è il gruppo per l’edilizia italiana: più di 180 punti vendita in 18 regioni d’Italia, oltre 350 milioni di fatturato aggregato nel 2021 e ampi margini di crescita anche per quest’anno, con un convincente numero di nuove rivendite aderenti, anch’esso in sensibile aumento. Il nuovo logo e una presenza sempre più intensa sul web e sui principali social ridefiniscono e completano l’offerta di servizi del Gruppo, che punta quindi molto sulla visibilità e sulla condivisione del marchio e dei valori che rappresenta. Un Gruppo quindi di prospettiva che vuole consolidare la sua crescita su basi concrete e realistiche per trasferire know-how e servizi a valore aggiunto alle rivendite aderenti. Con questa «promessa di marca» il Gruppo guarda al futuro con ottimismo, pur consapevole delle problematiche che non tarderanno a manifestarsi, ma altrettanto certo che la scelta della professionalità, della competenza, della qualità dell’offerta e dell’unità di Gruppo siano i valori ideali per affrontare, con successo, le sfide del nuovo mercato.
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Rivendite News a cura di Veronica Monaco W Ü R T H I TA L I A
SECONDA APERTURA A MILANO
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ü r th Italia apre a Milano CityLife un nuovo Würth Store, il secondo inaugurato dall’inizio del 2022 nel capoluogo lombardo. Nel corso dell’anno, l’azienda inaugurerà ancora due negozi a Milano, per stabilire un contatto sempre più prossimo con i propri clienti e per offrire un servizio completo e capillare sul territorio. Interno Habimat Simic
«L’apertura del nuovo store si inserisce nell’impegno generale di Würth di rispondere alla crescente domanda dei professionisti che operano nel territorio milanese, un’area dal grande potenziale che conta più di 20.000 i clienti attivi», dichiara Roberto Paglierani, Responsabile Retail di Würth Italia. Il nuovo Würth Store, situato in Via Emanuele Filiberto 11, mette a disposizione più di 5.000 prodotti in pronta consegna, consulenza tecnica e specializzata e servizi come Click&Collect con cui ordinare la merce tramite Würth Online-Shop o Würth App e ritirarla in negozio in appena 60 minuti.
ORSOLINI
BILANCIO DA PREMIO
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rsolini Amedeo ottiene l ’Alta Onorif icenza di Bilancio all’interno del Premio Industria Felix, come una delle 90 imprese più competitive, performanti a livello gestionale e affidabili finanziariamente del Centro Italia. L’azienda ha ricevuto, in particolare, l’Alta Onorificenza di Bilancio relativamente ai risultati di bilancio conseguiti nell’anno f iscale 2020, un periodo delicato per il sistema economico del nostro Paese a causa della pandemia. Come specificato dal Comitato Scientifico presieduto dal professore Cesare Pozzi, docente di Economia industriale della Luiss, l’azienda si è distinta nella categoria Migliore grande impresa per performance gestionale e aff idabilità f inanziaria Cerved con sede legale nella provincia di Viterbo. «Da 142 anni il nostro valore primario è il rispetto della parola data. Siamo orgogliosi di ricevere questo premio che testimonia il forte senso di responsabilità sociale che sentiamo verso i territori in cui operiamo e il rispetto che da sempre abbiamo per gli impegni presi nei confronti di collaboratori, fornitori, clienti e istituti di credito», afferma Alessia Orsolini, Cfo dell’azienda della distribuzione specializzata di materiali per la casa.
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Da sinistra, Marco Orsolini, Alessia Orsolini e Rino Orsolini alla cerimonia di premiazione
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A FIANCO DELLO SPORT
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l via la terza edizione di Costruiamo Per Lo Sport, iniziativa di responsabilità sociale promossa a livello internazionale da BigMat. Saranno 159 i club di calcio selezionati in tutta Italia e che riceveranno gratuitamente per la stagione 2022/2023 una divisa composta da maglia, short e calze del brand Adidas per vestire oltre 4.500 giovani giocatori e giocatrici di età compresa tra sette e 13 anni. «Si tratta di un progetto di respiro europeo e di cui siamo fieri, perché interpreta perfettamente la nostra vicinanza ai clienti, anche in termini di prossimità, solidarietà e sostegno al tessuto sociale locale. Collaborazione, impegno,
spirito di squadra, condivisione e unità sono i valori alla base di ogni sport di squadra ma anche della filosofia del Gruppo BigMat e vedere giovani atleti indossare il nostro brand e i nostri colori mentre si divertono e imparano, affrontando le piccole e grandi sfide dello sport, è una grande soddisfazione», sottolinea Marco Petrella, vicedirettore BigMat Italia.
ETERNEDILE
PIATTAFORMA DIGITALE CON GELLIFY
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a piattaforma di innovazione Gellify supporta il percorso di crescita di Eternedile nel processo di trasformazione digitale, con l’obiettivo di innovare le metodologie del retail B2B nel settore edilizio. «La filiera dell’edilizia non prospera come dovrebbe perché la produttività di tutti gli attori è molto bassa rispetto al potenziale che potrebbe esprimere. Questo è in larga parte dovuto all’arretratezza nell’adozione di sistemi tecnologici adeguati e a un basso livello di digitalizzazione che pervade tutta la filiera, la quale avrebbe bisogno di interlocutori sempre più qualificati per ottimizzare il livello di servizio, dalla produzione al cantiere, passando chiaramente per i magazzini come i nostri», commenta Federico Nessi, ceo e sales director di Eternedile. Il primo obiettivo della strategia è quello di definire un modello standard di catalogazione dei prodotti, coinvolgendo i principali fornitori italiani su una piattaforma di vendita omnicanale, in grado di gestire le informazioni e facilitare l’onboarding dei dati. Il Product Information Management consentirà di centralizzare e
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digitalizzare il catalogo, che conta già 158 mila articoli venduti, attraverso il quale Eternedile potrà ampliare l’assortimento, puntando all’inserimento di 2 milioni di prodotti e all’ottimizzazione delle vendite. «La realizzazione di uno standard internazionale è essenziale per Federico Nessi lo sviluppo del settore, al fine che tutti i player coinvolti possano adottare un sistema di comunicazione univoco in grado di agevolare l’operatività in tutti i comparti del business», aggiunge Carlo Visani, consumer goods and retail industry lead di Gellify. «Siamo fortemente convinti di questa necessità e degli impatti positivi che possa avere sull’intero mercato italiano. Grazie a un network che può contare sul supporto di oltre 400 fornitori, Eternedile potrà guidare il settore verso l’innovazione». Contestualmente, Gellify realizzerà un’app mobile al servizio dei clienti del multipoint: la soluzione consentirà di visualizzare ordini, fatture e informazioni su prodotti e servizi; inoltre, permetterà il riconoscimento dell’operatore e dell’impresa cliente al momento della consegna della merce.
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CIANCIOSI
I MATERIALI MIGLIORI? QUALITÀ E CULTURA 90
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Il distributore leader nell’area di Termoli racconta perché la scelta dei prodotti non è solo una questione di prezzo. Perché punta tanto sulla formazione. E perché, festeggiati i 40 anni, l’azienda punta ad ampliare ulteriormente la propria offerta di Veronica Monaco
Q Dante Cianciosi, titolare della rivendita Cianciosi di Termoli (Campobasso)
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uarant’anni di qualità, design, ricerca e innovazione nella distribuzione edile, festeggiati proprio all’inizio del 2022. Quello di Cianciosi, rivendita di Termoli (Campobasso), è un compleanno che segna il successo di un percorso fortemente voluto dal titolare, Dante Cianciosi. Fin dagli esordi l’imprenditore ha deciso di puntare su cultura e formazione per indirizzare verso le migliori soluzioni per costruzioni eccellenti sotto il profilo tecnico, prestazionale ed estetico. «Finché sarò alla guida dell’azienda, la Cianciosi marcerà sempre verso qualità e cultura, servizi, dialogo e lealtà nei confronti del fornitore e del cliente», afferma il distributore, che racconta a YouTrade come la rivendita ha mosso i suoi primi passi e come si è evoluta nel tempo, senza perdere mai di vista il cliente. Domanda. Com’è nata e come si è sviluppata l’azienda negli anni? Risposta. L’azienda è nata da una precedente impresa fondata da mio padre che, accanto alla coltivazione della vite, aveva inserito la produzione di pali per vigneti. Nel 1968 sono entrato in azienda e ho sviluppato subito la produzione di un’altra categoria di prodotti, cioè manufatti su misura e di altri tipi per le costruzioni e per i nuovi insediamenti. Da lì è partita anche l’idea di affiancare la commercializzazione dei manufatti in cemento. Nel 1982 è nata l’azienda attuale e nel 1987 è iniziato anche il commercio dei materiali edili: piastrelle, mattoni, tegole, ferro e così via. Siamo cresciuti talmente tanto come rivendita da abbandonare la parte produttiva già negli anni Novanta. Il successo della rivendita ci ha portato anche a riconsiderare la scelta della sede. Inizialmente, infatti, eravamo ubicati nel Comune di Campomarino, sempre in provincia di Campobasso, ma distanti dal mercato termolese, molto più significativo in termini di quantità e importanza. Quindi, nel 2003 ho deciso di acquistare dei terreni nell’area industriale di Termoli e aprire l’attuale sede nel 2005.
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L’esterno del punto vendita
D. Quest’anno festeggiate 40 anni? R. La data esatta del compleanno è il 2 gennaio. La nostra intenzione era di organizzare una bella festa con tutti i fornitori e i clienti, ma la guerra in Ucraina ha distrutto l’entusiasmo iniziale. Ci limiteremo nel mese di giugno a una cena aziendale con i collaboratori, durante la quale ci apriremo a riflessioni sul percorso intrapreso e
consegneremo dei premi ai dipendenti. D. Qual è la vostra copertura territoriale? R. Copriamo il basso Molise, l’alta Puglia e il basso Abruzzo. D. Con quali settori? R. Tutta l’edilizia pesante, le finiture per gli interni, il ferro e il legno anche per industria, artigianato e agricoltura. Poi, trattiamo
Postazioni per la consulenza sui prodotti
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Lo Showroom Cianciosi è uno spazio commerciale open space di oltre 600 metri quadri: attraverso le collezioni di prodotti Home selection esprime il design, le abitudini e gli stili di vita più contemporanei
l’antinfortunistica, pitture e vernici, la ferramenta. Insomma, l’intero mondo dell’edilizia, esclusa la termoidraulica. D. Come mai? R. Il settore era ben servito da altri importanti colleghi presenti sul territorio, quindi ho ritenuto inutile inserirsi in un mercato già inflazionato. Credo di non aver avuto torto con questa intuizione.
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D. Vendete anche prodotti per il colore? R. Sì e abbiamo tre tintometri: Mapei, Colorificio Sammarinese e Oikos. D. E per il bagno? R. Abbiamo tutto ciò che può servire in bagno, fuorché l’impiantistica sottotraccia. Quindi piastrelle, rivestimenti, sanitari, rubinetteria,
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Presso il punto vendita è possibile trovare un’ampia gamma di pavimenti e rivestimenti, complementi d’arredo, sanitari, rubinetteria e arredamento per il bagno
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termoarredi, illuminazione, pittura per il bagno. D. Quando avete inserito l’illuminazione? R. Già da alcuni anni. Eravamo alla ricerca di alcuni prodotti un po’ diversi per completare la nostra proposta. L’inserimento dell’illuminazione ci ha portato risultati positivi sia sotto l’aspetto economico che di valore architettonico ed estetico, e ha portato altra clientela. D. Chi sono oggi i clienti del punto vendita? R. Per lo showroom abbiamo un’ottima presenza dei privati. Nel magazzino il 70% sono imprese edili, il 30% privati. Ferramenta e antinfortunistica se la giocano a metà. In totale direi che il 30-40% sono privati, il 60-70% imprese e studi di progettazione. D. Quando avete iniziato a rivolgervi anche agli utilizzatori finali e perché? R. Ci rivolgiamo da sempre anche ai privati. Consideriamo il nostro un percorso che mira a elevare la qualità delle costruzioni: abbiamo cercato di coinvolgere fin da subito il cliente finale e i progettisti in questo progetto. Senza dimenticare le imprese. La diffusione di prodotti di qualità permette a tutti di lavorare meglio, anche guadagnando di più. D. Come scegliete i prodotti da tenere in magazzino o in showroom? R. I prodotti li scegliamo in equipe. Innanzitutto, chiediamo ai nostri fornitori un certo standard di qualità. Una volta definito questo elemento, passiamo al servizio: consulenza, studi di progettazione interni, ricerca e sviluppo, consulenza post-vendita, manutenzione dei prodotti, presenza sul territorio. Infine, solo all’ultimo andiamo a discutere la parte economica. D. Qual è il punto di forza che vi viene riconosciuto dai clienti? R. La chiarezza e il servizio. La buona preparazione è accompagnata M a g g i o
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Oltre a un ricca selezione di rivestimenti in ceramica e in legno, lo showroom Cianciosi propone numerose soluzioni di design per il bagno e il wellness
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dall’ottima educazione dei miei collaboratori. Offriamo consulenza sia in punto vendita che presso i cantieri. Inoltre, siamo aperti, festivi esclusi, 11 ore no-stop. D. Quindi la formazione è fondamentale? R. Quando scegliamo un’azienda ci informiamo sempre sul suo approccio globale, sulle novità e l’evoluzione dei prodotti. Poi, noi non smettiamo mai di frequentare fiere, seminari, incontri, leggere le riviste tecniche e aggiornarci su internet. Personalmente chiedo
ai miei collaboratori di dedicare un pomeriggio alla settimana a leggere le riviste di settore. Per quanto riguarda la formazione esterna, organizziamo eventi per i nostri cleinti direttamente presso le aziende oppure nel nostro punto vendita. Abbiamo sale destinate alla formazione abbastanza grandi per accogliere numerosi partecipanti. D. Quante ore dedicate alla formazione? R. Sono difficili da calcolare perché le aziende sono tante. Comunque, non meno di due ore all’anno per ciascun fornitore. Con
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L’area espositiva dedicata a porte e blindati. A destra, il reparto colore
alcuni fornitori facciamo incontri anche quattro-cinque volte l’anno. Quindi, globalmente possiamo stimare centinaia di ore, poi ci sono gli incontri di formazione specifici per ogni reparto. Internamente, inoltre, ci incontriamo tutti i mesi per fare il punto della situazione. Con la formazione esterna, la situazione ha un po’ risentito della pandemia, che ci ha imposto uno stop, ma quasi tutti i mesi prevediamo un incontro con i clienti. D. Con il covid sono cambiate le esigenze dei clienti? Il reparto ferramenta propone un vasto assortimento di utensili, viteria, bulloneria, minuteria e attrezzature per il fissaggio
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Rivendite R. Nella nostra area di riferimento non abbiamo avuto cambiamenti significativi, perché l’edilizia non è paragonabile a quella dei grandi agglomerati urbani. Le esigenze sono quelle di comuni medio-piccoli, quindi non abbiamo notato nessuna grande trasformazione. Siamo noi che cerchiamo di imporre al mercato prodotti con determinati standard di qualità. D. Quali sono i prodotti e sistemi che attualmente vi stanno dando maggiore soddisfazione a livello professionale e di business? R. Per quanto riguarda la sala mostra, il parquet e le grandi lastre sono eccellenze che riusciamo a imporre bene al mercato. Per quanto riguarda l’edilizia, l’antinfortunistica per la sicurezza nei cantieri.
D. Il fornitore deve essere vostro partner o qualcos’altro? R. Indispensabilmente partner. Voglio partecipare alla distribuzione di prodotti di cui mi sento parte integrante: voglio capire come è stato ideato, che cosa risolve, perché è prodotto in un certo modo, così da rendere anche i clienti partecipi del viaggio che porta le soluzioni fino in cantiere. Il mio fornitore deve essere per forza un fidato interlocutore. D. Vede margini di miglioramento nel rapporto tra produttori e distributori? R. Al momento no. Purtroppo, il covid ha posto un freno alla fiducia. E quando si crea diffidenza, i rapporti diventano più rigidi.
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Credo che il futuro dovrà avere come obiettivo quello di ricostruire un rapporto più leale all’interno di tutta la filiera, dalla produzione al consumatore finale, ma credo sarà un lavoro molto lento. D. Il superbonus ha avuto effetto sul fatturato 2020? Ed è destinato a durare? R. Il superbonus ha avuto un effetto minimo nel 2021. Abbiamo iniziato solo alla fine dello scorso anno, e ancora di più nel 2022, a fornire prodotti per il 110%. Ci sono cambiamenti quotidiani, lo stesso Governo ha delle forti perplessità, anche a ragione, su questa misura fiscale. I prezzi sono impazziti, c’è tanta speculazione, purtroppo accompagnata anche dal mancato rispetto delle regole .Oggi ho letto che vogliono far realizzare gli appalti oltre una certa cifra solo alle aziende iscritte alla Soa, quindi certificate. Forse è finalmente giunto il momento per cominciare a scremare improvvisatori e avventurieri. Il superbonus 110% sarà sempre positivo, ma deve essere dilatato nel tempo, altrimenti continuerà la speculazione,
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la rincorsa all’acquisizione dei prodotti, e quindi l’aumento dei prezzi. Situazioni che hanno fatto sì che gli interventi con il 110% siano fuori dal mercato sia come tempistiche sia come costi. D. Quindi, che cosa si aspetta a livello di fatturato 2022? R. Mi aspetto di continuare a crescere, ma con un rallentamento nella seconda metà del 2022. Quindi crescita a doppia cifra, ma non esorbitante. D. Qual è al momento la criticità più importante? R. La minaccia più importante al momento è il costo eccessivo dei prodotti. Gli aumenti hanno frenato, e freneranno in futuro, la domanda, perché hanno stravolto i prezzi di ogni prodotto e, quindi, il costo al metro quadrato delle abitazioni. Per non parlare degli appalti pubblici:
Vasto assortimento di materiale edile, sempre pronto in magazzino
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Rivendite
Presso Cianciosi il taglio del legno e del ferro è effettuato al momento, con macchinari speciali e da professionisti in grado di consigliare i materiali a seconda dell’ambito di impiego
le imprese certamente non riusciranno a costruire le opere secondo gli appalti vinti qualche mese fa. Non sempre i prezzi possono essere adeguati, e in alcuni casi sono addirittura triplicati. Questa è una minaccia immediata, che andrà ad aggravarsi se non ci sarà un adeguamento dei salari ai nuovi costi della vita. Temo che le uscite saranno talmente ridotte che anche l’edilizia pagherà un carissimo prezzo. A questo ci aggiungo che il miglior cliente appartiene sempre al ceto medio, che purtroppo in Italia sta scomparendo.
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D. Avete nuovi progetti nel cassetto? R. Per quanto concerne l’azienda, vogliamo ampliare ancora di più la gamma dei prodotti in modo da proporre alla clientela un’offerta sempre più completa, coinvolgendo ancora di più imprese e progettisti. Il fine è sempre quello di migliorare la qualità delle costruzioni. Desidero essere partecipe di una filiera in cui tutti si adoperano affinché si possano realizzare i migliori manufatti sotto l’aspetto tecnico e qualitativo. M a g g i o
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Rivendite B A U S TO F F + M E TA L L
GIGANTE DAI PIEDI DI CARTONGESSO
È un colosso di proprietà famigliare, con un fatturato di 1 miliardo di euro, presente in 13 Paesi (Italia compresa) e con 2.300 dipendenti. Un’espansione partita da Vienna e che cammina puntando su tre specializzazioni: digitale, logistica ed edilizia a secco di Federico Della Puppa
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Entrata del punto vendita di Vienna. Sopra, gli store in Europa. Nella pagina a fianco, il punto vendita di Vienna
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Rivendite Baustoff+Metall: la cronostoria aziendale 1953 1960 1965 1976 1978 1983 1986 1992 1993-1995 1996 1999 2000-2003 2005 2006 2008 2009 2012 2017 2018 2021
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i può essere azienda familiare e, al contempo, una multinazionale? La risposta è sì: molte storie industriali rappresentano perfettamente la possibilità di questo connubio. Ma la domanda è valida anche per imprese di settori dove essere multinazionali è più difficile, come nel caso della distribuzione di materiali edili, considerando che la multinazionalità presuppone forte immagine di marca e standardizzazione dei processi. Un percorso impegnativo a livello societario quello dell’espansione sui mercati extranazionali, che nel settore distributivo difficilmente trova applicazione. Ma l’eccezione, l’esempio, sta sempre dietro l’angolo e il caso che trattiamo questo mese ne è proprio una delle massime espressioni. Non sappiamo se quando, nel 1953, Alfred Kristinus fondò a Vienna la sua società di importazione ed esportazione di metalli, denominata Hellatürk, avesse in mente di espandersi in altri 13 Paesi. Ma sta di fatto che a quel primo punto vendita nel tempo se ne sono aggiunti poi altri. Ma non in tempo remoto: la prima strategia aziendale è stata quella di consolidare le attività e allargare la gamma dei prodotti dapprima ai materiali isolanti e poi ai materiali per costruzioni a secco. Questa
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specializzazione spinta, mai tradita, è stata una delle chiavi di successo per la progressiva espansione territoriale di Baustoff + Metall, il cui nome è cambiato nel 1965 e che da allora è rimasto, così come non sono mutate l’immagine e il modello di vendita, concentrato su una forte attenzione al servizio e soprattutto alla logistica.
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Il punto vendita di St Poelten
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REV-4 SUPER 48 VOLT STANDARD
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dal 1982 Caratteristiche
Lavorazione fino: 60 m2/h Lavorazione graffiato: 60 m2/h Lavorazione grezzo: 50 m2/h Lavorazione premiscelati: 50 m2/h Raschiatura e carteggiatura tinte: 40 m2/h.
Characteristics:
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Interno del magazzino di Norimberga
Fine plaster: 60 sq m/h “Schratched” plaster: 60 sq m/h Rough plaster: 50 sq m/h Pre-mixed products: 50 sq m/h Scraping and fine sanding of paints in general: 40 sq m/h.
OPTIONAL
REV DRY 220 VOLT
PER PREMISCELATI ASCIUTTI IN SACCO · FOR DRY PRE-MIXED IN BAGS
Prevalenza 10 m. Prestazioni Lt 18 dipende dal materiale e rotore, statore Granulometria Da 0 a 4 mm. (Rotore e statore idoneo)
La logistica come prima area di comunicazione aziendale
Head 10 m. Performances 18 lt. according to the kind of material, rotor, stator Granulometry From 0 to 4 mm. (Suitable rotor, stator)
dal 1987 Camera di miscelazione estraibile per perfetta pulizia di materiali agressivi, tipo colla da cappotto. La stessa è al suo interno trattata per effetto anti abrasione ed un effetto anti adesione (Brevettato). Mixing chamber extractable for perfect cleaning also for aggressive materials, like “cappotto glue. Inside the chamber has a special treatment for anti abrasion effect and anti adhesion effect (Patented).
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Rivendite Le sedi in Europa PAESE
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L'interno di uno dei magazzini in Germania. Sotto, la specializzazione delle consegne nella logisitca
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OTTO CERTEZZE PER RISPARMIARE IL 24% SULLA BOLLETTA
Grazie a uno studio, frutto di una convenzione tra OFFICINE RASERA srl e Consorzio Futuro in Ricerca, condotto presso i laboratori dell’Università di Ferrara, si è potuto constatare come il “SISTEMA ARIA” di Officine Rasera offra le migliori condizioni in fatto di risparmio energetico con un minimo del 24% garantito sulla bolletta. Lo studio ha messo in evidenza l’alta capacità ventilante in ingresso e soprattutto in falda, grazie al listello universale “UNO”, e in uscita con il nuovo “COLMOWINGS”. Il “SISTEMA ARIA” dispone di una vasta gamma di accessori per la posa a secco e l’ancoraggio di coppi e tegole. 1) VENTILAZIONE PIÙ EFFICIENTE 2) BENEFICI IN OGNI STAGIONE 3) MINOR COSTO COMPLESSIVO 4) TETTO ASCIUTTO E SANO
alcubodesign.com
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Organizzazione del magazzino e prodotti sempre in stock. A destra, promozione dei prodotti attraverso la fornitura in cantiere
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5) SISTEMA DI POSA A SECCO 6) STABILITÀ DEGLI ELEMENTI 7) POSA SEMPLICE E RAPIDA 8) FACILE MANUTENZIONE
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OFFICINE RASERA srl - Via Degli Artigiani, 35 - CROCETTA del MONTELLO - TV tel +39.0423.639823 - info@rasera.com - www.accessorirasera.com
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MATRIX
Pavimentazioni flottanti in calcestruzzo
MASSIMO SPAZIO UTILE PER MEP ELEVATA PORTATA DI ESERCIZIO ADATTO PER OGNI FINITURA � MASSIMO SPAZIO PER MEP � PORTANZA IN CLASSE 6 � PERFORMANCE ACUSTICHE � PEDONABILE A SECCO � ADATTO PER OGNI TIPO DI FINITURA
PER INFORMAZIONI CONTATTARE:
Matrix permette di realizzare pavimentazioni FLOTTANTI in calcestruzzo armato in grado di creare IL MASSIMO SPAZIO per il passaggio di impianti elettromeccanici e altre utenze CON IL MINIMO INGOMBRO. L’installazione preliminare delle griglie di supporto crea un reticolo che facilita la posa degli impianti, rendendola intuitiva. La chiusura del sistema tramite casseri modulari, la successiva posa della rete elettrosaldata ed il getto della soletta in calcestruzzo GARANTISCONO LA PORTATA DEL SISTEMA IN CLASSE 6. Matrix è l’unico pavimento rialzato con elevate performance acustiche e la possibilità di installare ogni tipo di finitura.
M a 049 g g i9490289 o 2 0 2 -2Fax +39 049 9494028 - info@geoplastglobal.com Tel +39 Per scaricare le schede tecniche aggiornate, il materiale di supporto, nuove immagini e nuovi casi studio, visitate il nostro sito:
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SHOW room
1Ceramiche Keope presenta le grandi lastre Plus in formato 120x278 cm per pavimenti e rivestimenti. Le superfici in gres mimano la bellezza della pietra, l’eleganza del marmo e l’appeal urbano del cemento: dieci collezioni, più di 25 colori, tre finiture (Lappato, Silky, Natural) e uno spessore (6 mm) per soluzioni architettoniche di grande effetto.
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3 Fap ceramiche presenta le nuove superfici Wall Tiles di Milano Mood caratterizzate da laccature lucide su fondo matt. I pavimenti in gres sono proposti in una palette di toni dal bianco puro al grigio, dal beige all’antracite. A parete sono disponibili anche i toni Perla, Cipria, Cielo e Acquamarina. Per la componente decorativa si aggiungono Gocce, la trama Flower Blu Se Flower Cipria, il pannello Tropical, i motivi Texture.
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2 Kinedo propone i piatti doccia Linear Matt, Ardesia Plus, Ardesia Matt e Natural Stone Matt in 33 nuovi colori speciali che vanno ad aggiungersi ai classici bianco, grigio, antracite, panna, greige e nero. La versatilità dei materiali con cui sono realizzati i piatti doccia consente di allestire installazioni personalizzate, oltre alla possibilità di creare interessanti richiami nell’arredo del bagno, con pannellature a parete coordinate.
4 Reed e Tokh (García Cumini), Chronos
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5 Acquabella presenta Infinity
Round, il nuovo piano che integra uno o due lavabi dalla forma arrotondata, posizionabili liberamente in qualsiasi punto del top. Il piano può essere tagliato facilmente grazie alla sua composizione in Akron, materiale che unisce poliuretano e cariche minerali, resistente all’uso e all’accumulo di calcare, micromuffe o altri sedimenti.
e Zeus (Meneghello Paolelli Associati) sono le quattro famiglie di accessori di Arbi Arredobagno, composte da barre in alluminio multifunzionali, appendini, portasalviette, porta rotolo e porta scopino. Nelle finiture bianco, oro, bronzo, nero e brill, sono coordinabili anche ai mobili bagno. Arredi originali e made in Italy, caratterizzati da estetica, qualità e un design innovativo.
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6 Il fascino delle superfici di piccolo formato da 10x20 cm viene proposto in chiave contemporanea nella collezione May di Iris Ceramica, ideata per la posa a rivestimento. La palette cromatica si modula su tonalità neutre (bianco, beige, grigio e nero) o decise (azzurro, verde oliva e felce, rosso, bordeaux e ambra). I fondi tinta unita sono abbinati a una varietà di grafiche geometriche e disegni stilizzati per trasformare le pareti in composizioni uniche e personalizzate. È possibile scegliere anche tra diversi schemi di posa per layout originali e vivaci. 8 Da più di 40 anni Unopiù offre
soluzioni outdoor complete per valorizzare gli spazi esterni. Tra le novità 2022, Ariete ripensa il tipico motivo a ricciolo degli arredi in ferro battuto, con una collezione caratterizzata da una esclusiva colorazione bronzo e linee morbide e delicate. Il motivo a cerchio chiuso, oltre a un valore decorativo, si rivela un pratico espediente per un maggiore comfort di utilizzo.
7 Graff presenta Lauren Collection, ispirata all’età d’oro di Hollywood. Le linee formose e aggraziate si fondono abilmente con l’architettura dello spazio bagno, con un tocco contemporaneo. Disponibile in diverse finiture, anche 24K placcato oro.
9 Marcel è il nuovo mobile con lavabo di Ceramica Cielo. Il concept si ispira alle forme del Bauhaus e all’eleganza della produzione dei mobili in legno massello curvato e in paglia di Vienna, cifra distintiva della famiglia Thonet, reinterpretati in chiave moderna dai designer Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano. Si completa con lo specchio contenitore con doppia anta e frontale in Paglia di Vienna, che, richiamando il rivestimento della cassettiera, garantisce massima coerenza stilistica e libertà compositiva.
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10 Friul Mosaic presenta Assonanze, progetto che si rifà al design minimalista e pratico degli anni ’50. La collezione si compone di formelle musive di dimensioni standard, con decori codificati che possono essere abbinati tra loro per dar vita a innumerevoli pattern. Gli elementi sono pensati singolarmente già premontati, come fossero piastrelle, per una maggiore semplicità di posa. M a g g i o
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Rivendite D I G I TA L T R A N S F O R M AT I O N
Pianificare il ciclo di vita
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o sconvolgimento causato dalla pandemia in tutto il mondo ha esercitato una grande pressione sulle aziende che han dovuto gestire cambiamenti improvvisi per garantire maggiore adattabilità al loro business e preservarlo. Da una parte troviamo situazioni di profonda crisi, dall’altra una trasformazione digitale che permette, a chi ne comprende il valore, di aumentare il gap con chi invece la sottovaluta. È in questo contesto di grande trasformazione che occorre soffermarsi e parlare di pianificazione. Per capire l’importanza della pianificazione strategica bisogna partire da un dato di fatto: le imprese sono sistemi aperti, poiché interagiscono con l’ambiente esterno. Sono pertanto influenzate dal cambiamento e dalla complessità ambientale con ripercussioni importanti sulla progettazione strategica. Nell’ambito di questa progettazione, l’ottica di guardare al futuro costituisce senza alcun’ombra di dubbio uno dei punti di forza essenziali che consentono all’azienda stessa di continuare a vivere e crescere nel tempo. Poiché l’ambiente competitivo risulta sempre più complesso, dinamico e discontinuo, diventa di vitale importanza
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conoscere la situazione esterna alla nostra impresa individuando tutte le componenti che possono impattare positivamente o negativamente, nel breve, medio e lungo periodo, determinandone il successo o l’insuccesso della nostra organizzazione. Prevedere l’evoluzione Fondamentale, quindi, essere capaci di prevedere come si evolverà la situazione nel futuro immaginando scenari evolutivi su cui formulare dei piani; definire cioè gli obiettivi da raggiungere e in che modo questi devono essere raggiunti. Ovviamente, quando la velocità di tutti questi cambiamenti è notevolmente amplificata dall’evoluzione tecnologica a cui stiamo assistendo, l’elaborazione e la risposta dell’organizzazione richiede un’attenta analisi basata su un elevato numero di informazioni esterne. È risaputo che nel mondo dell’edilizia la debolezza economica di molte imprese edili risente di processi strategici poco chiari, per nulla al passo con i tempi proprio per mancanza o incapacità di saper leggere e approfondire il contesto di riferimento all’interno del quale queste agiscono. Per esempio, sapere dove si trova il nostro
business all’interno del suo ciclo di vita aiuterà ad acquisire la necessaria conoscenza del contesto esterno per determinare i perfezionamenti o gli aggiustamenti di strategia. Le variabili Conoscere il ciclo di vita del settore è strategico per diversi motivi poiché permette all’azienda di approfondire il mercato, comprendere la variabilità delle forze esterne che agiscono sull’ambiente competitivo predisponendo quindi interventi mirati e coerenti con le dinamiche di mercato. Infatti, dal momento in cui un business viene avviato, le sue condizioni e le sue caratteristiche non restano invariate, per tanti motivi. Cambiano i gusti delle persone, cambia il mercato. Si modifica il panorama relativo alla concorrenza, aumenta o cala il potere di acquisto dei potenziali clienti. E, ancora, vengono introdotte nuove tecnologie, alcuni processi diventano obsoleti, nuovi bisogni emergono. Il mercato, quindi, riflette lo sviluppo della società nelle sue molteplici sfaccettature, e in questo senso è difficilmente prevedibile nel lungo periodo. Si può però prevedere la parabola che normalmente i prodotti tengono a seguire nel loro ciclo di vita, strutturando in base ad essa diverse strategie di marketing. Negli ultimi anni, grazie alle innovazioni tecnologiche, si assiste a una compressione temporale del ciclo di vita. La durata delle fasi sempre più breve obbliga le imprese a monitorare il proprio settore per far fronte tempestivamente a eventuali variazioni. La vita di un business, così come quella di un prodotto o di un brand, dal momento della sua introduzione fino a quello del suo declino, può essere rappresentata da M a g g i o
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una curva che ne traccia l’andamento in funzione del tempo. Questa logica del ciclo di vita è rappresentata dal fatto che un’impresa deve procedere a modificare le proprie strategie di marketing a più riprese, allo scopo di rispondere al mutamento delle condizioni di mercato, nonché alla pressione competitiva esercitata dai concorrenti. La durata di ogni fase e dell’intero ciclo di vita dipende dalle specificità del settore merceologico: può essere rapida, come per la moda o l’elettronica di consumo, obsoleti nell’arco di qualche mese; estremamente lenta, come alcuni comparti del settore edile, in fase di maturità oramai da decenni. Le fasi del ciclo di vita del business sono quattro: 1. INTRODUZIONE L’introduzione è una fase sperimentale caratterizzata dalla presenza di poche imprese, bassa concorrenza e scarsi volumi di vendita. I fattori critici di successo da monitorare sono la percezione del prodotto e la credibilità dell’azienda. Le imprese e i potenziali entranti sono focalizzati sullo studio del settore per prevedere la sua probabile espansione futura. 2. SVILUPPO Nella fase di sviluppo il business aumenta di dimensione, la domanda e l’offerta crescono, entrano nuovi competitor e il prodotto, finora innovativo, diventa un prodotto di massa. Ciò va a generare una standardiz-
zazione della tecnologia e una riduzione dei prezzi. In questo frangente per le imprese è fondamentale avere ingenti disponibilità di risorse finanziare per supportare l’innovazione e disporre di un accesso privilegiato ai canali distributivi. 3. MATURITÀ Il settore è ora caratterizzato da una stabilità nei volumi di vendita, la domanda si satura, vi è un calo della differenziazione e i profitti crollano. Ciò porta a una maggiore concentrazione delle imprese e all’esternalizzazione della produzione nei paesi a minor costo di manodopera. L’obiettivo per le imprese è volto a generare maggiore efficienza grazie a un contenimento dei costi. 4. DECLINO Il declino è l’ultima fase del ciclo di vita. Il settore sarà tendenzialmente contraddistinto da un eccesso di capacità produttiva (diseconomie di scala), assenza di innovazione tecnologica, calo dei concorrenti, incremento dell’età media delle risorse fisiche e umane, e infine da una concorrenza aggressiva sui prezzi. Le imprese a questo punto avranno due alternative, o riconvertire la produzione oppure tentare di rilanciare il mercato. Sebbene molte imprese mostrino una certa familiarità con il concetto del ciclo di vita, poche possono vantare una piena consapevolezza dei benefici che una sua adeguata
gestione porterebbe al proprio business. Non esiste una regola generale per stabilire a priori quanto durerà una singola fase del ciclo; esistono però delle scelte strategiche da metter in atto per fare in modo che un business e i suoi prodotti abbiano un ciclo di vita più o meno lungo. Questo è solo uno dei tanti strumenti strategici comunemente utilizzati per analizzare la propria situazione attuale e posizionarsi per il futuro. Nel prossimo articolo continueremo a parlare di un altro strumento di analisi essenziale per acquisire quella conoscenza che sta alla base del processo di pianificazione strategica: la Swot analisi che ci aiuta a prendere decisioni strategiche partendo dalla mappa dei fattori interni ed esterni, positivi o negativi, della nostra impresa. di Michele Ripepi Laurea in Economia. Master in Organizzazione Aziendale e in Marketing Management. Docente di Marketing Industriale e di imprenditorialità in Fondazioni JobsAcademy. Docente a contratto di Marketing, Comunicazione e Organizzazione Aziendale in Fondazione Et Labora. Ventennale esperienza in realtà industriali, tra cui nel Gruppo Italcementi dove ha ricoperto ruoli di marketing e business development sia nazionale sia internazionale. Collabora con aziende nei campi del marketing B2B, della internazionalizzazione e nella definizione di processi di pianificazione strategica e piani operativi.
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To Build NUOVO ADESIVO DA FASSA BORTOLO Fassacol Easylight S2 è il nuovo adesivo creato dai laboratori Fassa Bortolo: un collante alleggerito altamente deformabile monocomponente, in versione bianca o grigia, per applicazione di pavimenti e rivestimenti in interni ed esterni, classificato C2E S2 secondo En 12004. La sua formulazione garantisce un’elevata lavorabilità e capacità bagnante: contiene infatti speciali inerti alleggeriti che ne facilitano la stesura, facilitando il lavoro del posatore. È adatto all’impiego su piastrelle ceramiche di ogni tipo e formato, fino a 320x160 cm, ricomposti a base cemento, materiale lapideo, e nella versione bianca, per l’incollaggio di mosaici di ogni tipologia, sia ceramico che vetroso, anche in piscina. Adatto anche alla posa in ambienti ad alto traffico, con forti sollecitazioni meccaniche, termiche o vibrazioni. Fassacol Easylight S2 rispetta gli standard più severi in materia di emissioni nocive, garantendo una maggiore salubrità dell’aria sia per gli operatori che per l’utente finale, poiché assicura bassissime emissioni di Voc, come certificato dall marchio Gev Emicode EC 1Plus e dalla Classificazione A+. Il prodotto è disponibile in sacchi leggeri da 15 kg, dotati di una pratica maniglia integrata, così da essere maneggiati più facilmente.
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FIRMATO REDI IL DRENAGGIO CON DESIGN
UNA GRIGLIA INVISIBILE PER IL DRENAGGIO DELL’ACQUA PIOVANA O DI LAVAGGIO, STUDIATA PER MANTENERE INALTERATO L’ASPETTO ESTETICO DELLE PAVIMENTAZIONI, EVITANDO POZZANGHERE O RISTAGNI D’ACQUA. È LA SOLUZIONE BREVETTATA DA REDI, BRAND DEL GRUPPO ALIAXIS, MESSA A PUNTO PER PISCINE DI DESIGN, TERRAZZI, GIARDINI E PARCHI, CENTRI SPORTIVI, HOTEL E SPA. PROGETTATA PER ESSERE COMPLETAMENTE INTEGRATA ALL’INTERNO DEL MATERIALE DA PAVIMENTAZIONE, RIMANE COMPLETAMENTE FUORI DALLA VISTA. LA GRIGLIA SI ADATTA A QUALSIASI SPESSORE DEL PAVIMENTO: NON È NECESSARIO ALCUN TAGLIO O ADATTAMENTO; LE MATTONELLE O LE MAIOLICHE SONO POSATE DIRETTAMENTE SULLA GRIGLIA, RIDUCENDO I TEMPI DI POSA. REALIZZATA IN PVC, GRAZIE ALLA FESSURA DA 8 MILLIMETRI, LA GRIGLIA È TOTALMENTE COMPATIBILE AL PIEDE SCALZO. OLTRE A DRENARE L’ACQUA, CONSENTE UN FACILE ACCESSO PER LA PULIZIA DEL CANALE: ANCHE L’ISPEZIONE È COMPLETAMENTE INVISIBILE SOTTO IL RIVESTIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE. LA GRIGLIA INVISIBILE DI REDI POSSIEDE CLASSE DI RESISTENZA NF EN 1433 (A15 PER AREE PEDONALI E NF EN 1253) L15 PER AREE DI
TRAFFICO DI VEICOLI LEGGERI, COME LUOGHI COMMERCIALI E PUBBLICI, ESCLUSE LE ATTREZZATURE DA LAVORO MOBILI.
TRAVETTO PER CERAMICHE E DECKING CON ITALPROFILI Dual System Evolution di Italprofili è il sistema a travetto adatto per l’utilizzo con pavimentazioni ceramiche e decking. La sua particolare conformazione permette di essere utilizzato per la posa di pavimentazioni ceramiche, con o senza profilo silenziatore antisdrucciolo ed elemento fuga orientabile 2 o 4 millimetri. Semplicemente ruotando il travetto di 180 gradi si ottiene una superficie piana, perfetta per la posa di pavimentazioni decking. Il travetto Dual System Evolution è prodotto in alluminio estruso per garantire la massima durata nel tempo, un peso ridotto ed un’alta resistenza. È disponibile in due versioni: 15 millimetri e 25 millimetri per una portata ancora più elevata. Dotato di aggancio rapido per il fissaggio alla testa del basamento, Dual System Evolution è disponibile per i basamenti Italprofili delle linee Special, Special Light e Raise-Up.
TRIFLEX RIFLETTE E IMPERMEABILIZZA TRIFLEX PROSOLAR È IL SISTEMA DI IMPERMEABILIZZAZIONE LIQUIDO A BASE DI PMMA E RIFLETTENTE CHE CONSENTE DI RIFLETTERE LA LUCE SOLARE IN MODO PIÙ EFFICACE RISPETTO A QUALSIASI ALTRO COLORE, ASSORBENDO ALLO STESSO TEMPO MENO CALORE. IL SISTEMA CONSENTE INOLTRE DI RIDURRE LA TEMPERATURA MEDIA ALL’INTERNO DELL’EDIFICIO, DIMINUENDO LA NECESSITÀ DI IMPIEGO DI CONDIZIONATORI D’ARIA, OTTENERE UNA TEMPERATURA SUPERFICIALE DI 40 GRADI E UNA TEMPERATURA MEDIA INTERNA ALL’EDIFICIO DI 25 GRADI, DI MOLTO INFERIORE RISPETTO A QUELLA DEGLI EDIFICI CON RIVESTIMENTO DEL TETTO IN COLORE NERO. IN CASO DI INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI, MIGLIORA LE PRESTAZIONI DELL’IMPIANTO E FACILITA LA MANUTENZIONE DELLA SUPERFICIE. IL SISTEMA È DISPONIBILE NELLA VERSIONE TRIFLEX PROSOLAR ECO, RIVESTIMENTO RIFLETTENTE DA ADOTTARE IN CASO DI RIQUALIFICAZIONE DI UN TETTO CHE NON NECESSITA DEL RIPRISTINO DELLO STRATO DI IMPERMEABILIZZAZIONE, MA SOLO DI UN INTERVENTO A LIVELLO DI RIVESTIMENTO, E NELLA VERSIONE TRIFLEX PROSOLAR COMFORT, IMPERMEABILIZZANTE LIQUIDO BIANCO ARMATO PER OPERE DI RIPRISTINO DI EDIFICI ESISTENTI, SU CALCESTRUZZO O SU UNA VECCHIA IMPERMEABILIZZAZIONE, E NUOVE COSTRUZIONI.
CURA DEL VERDE TECH A ZERO EMISSION
naggio per le lavorazioni di palificazione e di piantumazione, con terreni in forte pendenza o difficilmente raggiungibili da macchine.
FINESTRE APERTE ALLA BELLA STAGIONE Makita propone Zero Emission, una gamma completa di strumenti per la cura del verde dotati di motore elettrico alimentato da batterie agli ioni di litio. Leggeri, maneggevoli, silenziosi e a emissioni zero, uniscono prestazioni professionali e comfort nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute dell’operatore, che può lavorare senza esporsi ai rumori, alle vibrazioni e ai gas di scarico prodotti dai tradizionali attrezzi con motore a scoppio. La gamma si compone di un ampio catalogo di prodotti, a partire dai rasaerba 18V, 40Vmax e 60Vmax come il modello LM002JM101, novità di gamma 2022, per superfici fino a 6.900 mq. Utili per la pulizia e la manutenzione del verde sono poi i decespugliatori Makita, disponibili con varie dimensioni di lame per i diversi utilizzi, inclusi quelli più intensivi grazie alla capacità di elevati volumi di lavoro. Per un uso prevalentemente primaverile ed estivo vi sono inoltre i tagliasiepi e i decespugliatori di ultima generazione. Infine, modello esclusivo Makita è la trivella 18Vx2 o 40Vmax che rappresenta la diretta evoluzione della trivella a scoppio. Potente e versatile, è indicata per lavorazioni in settori come l’edilizia, per la preparazione alla posa di fondamenta e nel settore giardi-
CON L’ESTATE IN ARRIVO, IL PRODUTTORE DI PORTE E FINESTRE DRUTEX INTRODUCE DUE NUOVI MODELLI DI SERRAMENTI PER GARANTIRE PIÙ LUCE E PROTEZIONE ISOLANTE: IGLO PREMIER E IGLO EXT. DOTATE DI UN COEFFICIENTE DI TRASMITTANZA TERMICA CHE VARIA DA UG = 1,0 W/ (M2K) A UG = 0,6 W/(M2K), LE FINESTRE HANNO VETRI DI AMPIE DIMENSIONI (1230X1480MM) PER UNA MAGGIORE LUMINOSITÀ ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI. IGLO PREMIER È CARATTERIZZATA DA UNA DOPPIA APERTURA (LE ANTE SI POSSONO SIA SPINGERE CHE SOLLEVARE), MENTRE IGLO EXT HA LA TIPICA APERTURA A BATTENTE. ENTRAMBI I MODELLI SONO DOTATI DI DOPPIO SISTEMA DI GUARNIZIONI ESTERNA E INTERNA IN EPDM PER GARANTIRE OTTIME PRESTAZIONI TERMICHE, VETRI CON MAGGIORE ISOLAMENTO ACUSTICO, LAMINATI SICURI E ANTIEFFRAZIONE, ORNAMENTALI, ANTISOLE E SABBIATI. SIA IGLO PREMIER CHE IGLO EXT SONO PRODOTTE IN PVC E SONO DISPONIBILI IN UNA VASTA GAMMA DI COLORI PER ADATTARSI A OGNI AMBIENTE.
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Imprese ROTOTEC
QUESTO BUSINESS NON FA ACQUA Fatturato in aumento e nuovi progetti per l’azienda che fa parte di System Group. Obiettivo: gestire sempre meglio le risorse idriche e una rete di distribuzione sprecona e spingere sul plus della certificazione di prodotto per garantire utenti e rivenditori
di Veronica Monaco
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S Alessandro Severini, responsabile aziendale Rototec
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i è celebrata da poco la Giornata Mondiale dell’Acqua, bene prezioso da salvaguardare, protagonista di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibili redatti dall’Onu per la nuova Agenda 2030. Anche il Pnrr, il nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha messo di recente a disposizione fondi per finanziare progetti per la riduzione delle perdite idriche da realizzare sull’intero territorio nazionale. Quello delle reti colabrodo è un problema sottolineato anche dall’ultimo rapporto Istat secondo cui oltre un terzo delle risorse idriche immesse nella rete di distribuzione va perduto. Allo spreco si aggiunge altro spreco se si considera che, quando si parla di acqua, gli italiani non sono maestri di virtù: secondo una ricerca curata da Ipsos e Future Food Institute per il progetto «Acqua nelle nostre mani» di Finish, il consumo medio pro-capite è stimato in 220 litri al giorno, contro una media europea di 165 litri. Insomma: è il caso di dire che siamo con l’acqua alla gola. Ma per fortuna c’è chi ha fatto della lotta antispreco la propria mission aziendale, come Rototec, azienda che fa parte del gruppo internazionale System Group, specializzata in sistemi per la depurazione delle acque reflue e nel recupero e stoccaggio delle acque piovane. Ne parliamo con il responsabile aziendale Alessandro Severini. Domanda. Il trattamento delle acque si può ancora considerare una nicchia di mercato?
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Magazzino verticale
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Magazzino testate Infinitank
Risposta. Oggi considero il termine nicchia di mercato un punto di forza. Di recente ho letto una bella frase: «Il piccolo è il nuovo grande». Credo che quello del trattamento delle acque sia un mercato circoscritto, soprattutto per quanto riguarda lo specifico prodotto che utilizziamo in Rototec per i nostri manufatti, cioè il polietilene lineare a bassa densità o Lldpe. Devo dire, però, che si sta affermando una crescita di sensibilità sul tema della depurazione e del trattamento delle acque, oltre che un aumento di consapevolezza da parte dei progettisti dei vantaggi dei nostri prodotti e materiali. D. Quali sono le caratteristiche del sistema di depurazione delle acque? R. Gli impianti di depurazione hanno lo scopo di depurare le acque reflue: nel nostro caso specifico, parliamo sempre di depurazione di acque di scarico civili o assimilate. È necessario trattare mediante un depuratore, tutte le acque reflue domestiche che vengono scaricate dai bagni, dalle cucine e lavanderie. L’acqua subisce un trattamento che riporta i valori entro i limiti necessari in conformità alle norme vigenti. D. Quali caratteristiche hanno i depuratori Rototec? R. I nostri depuratori per acque di scarico utilizzano un sistema di depurazione detto biologico. Il processo di depurazione biologico sfrutta le proprietà di alcuni microorganismi presenti all’interno di uno strato fangoso. Il liquame che entra in questi impianti viene mischiato con i fanghi e arricchito di ossigeno mediante dei sistemi di aerazione, in modo da accelerare e migliorare l’attività di decomposizione biologica che avviene attraverso questi microorganismi aerobi. Per questo motivo questa tipologia di impianti viene definita M a g g i o
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a fanghi attivi o a ossidazione totale: è infatti attraverso un processo di ossidazione che i microorganismi presenti nei fanghi trasformano le sostanze organiche in acqua e anidride carbonica. D. Qual è la mission di Rototec? R. La tutela delle risorse idriche e dell’ambiente, contribuendo alla depurazione delle acque e al contenimento dei consumi per garantire un futuro ambientalmente sostenibile. Questa è la mission che ci caratterizza e che caratterizza tutte le scelte all’interno dell’azienda. Siamo specializzati nel trattamento delle acque reflue e nello stoccaggio di acque. Cerchiamo di raggiungere i nostri obiettivi attraverso un’ampia gamma, di prodotti, completata da una forte progettazione che permette di fare customizzazioni progettuali importanti. D. Rototec fa parte di un gruppo attivo in molti ambiti differenti: quali sono i principali? R. Rototec fa parte di System Group, di cui fanno parte 19 aziende. La prima è la società fondata nel 1979 dall’imprenditore Alvaro Boscarini: Centraltubi, specializzata in tubi in polietilene. Il gruppo si è concretizza to all’inizio degli anni ’90, quando a Centraltubi si sono affiancate in serie altre cinque importanti realtà: Sa.Mi Plastic nel settore del tubo in polietilene liscio e tubi multistrato per impianti idrotermosanitari, Sab nel campo dei raccordi a delle manichette per irrigazione, Italiana Corrugati per la produzione di tubi in polietilene corrugati e Rototec nel campo dello della depurazione e stampaggio rotazionale. Oggi il gruppo conta in totale 19 diverse realtà e ha assunto un carattere fortemente internazionale, pur mantenendo solidi radici italiane. Operiamo principalmente
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Trasporto eccezionale
nei settori dell’edilizia, della termoidraulica, dell’irrigazione oltre a essere presenti nelle maggiori aziende di progettazione e costruzione per la realizzazione delle più importanti infrastrutture a livello nazionale e internazionale. Inoltre all’interno di System Group è presente una società, Uniline, che segue in maniera integrata tutta la parte di logistica, di gruppo, e un’altra, MecSystem, che si occupa della ingegnerizzazione dei macchinari. D. Come si fa a gestire attività così diverse? R. Attraverso un grande gruppo di persone. Siamo una multinazionale a misura d’uomo. Le persone non sono numeri, ma sono al centro di tutti processi aziendali. Inoltre abbiamo manager di grande valore che lavorano in azienda da tanti anni: un’esperienza che ha permesso loro di sviluppare da un lato competenze di settore molto verticali, dall’altro, tramite un sistema di formazione continua, di sviluppare competenze trasversali per essere flessibili
e intercambiabili nella gestione delle varie aziende del gruppo. D. Quali sinergie si realizzano tra le varie società del gruppo? R. Spaziano da quelle più visibili come il commerciale, che con la nostra rete vendita si muove all’unisono su tutti i prodotti System Group, alle sinergie di marketing, con particolare focus nel digitale, dove utilizziamo una strategia condivisa gestita dalla base che poi viene declinata e specializzata per singola realtà. Da non dimenticare le sinergie logistiche, attraverso SGLogistic, che permette di ottimizzare tempi e costi dei trasporti e offrire un servizio più completo al cliente. Non sono da sottovalutare infine le sinergie organizzative: da diversi anni nel gruppo facciamo riunioni settimanali per condividere le best practice di ogni azienda e sfruttare la collaborazione come punto nodale e strategico di miglioramento continuo. Il sistema informatico permette inoltre una condivisione di strumenti, competenze ed esperienze che nessuna azienda singola
Modalità di assemblaggio della gamma Infinitank
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potrà mai raggiungere. D. Quanto è importante la logistica? R. Negli ultimi dieci anni la logistica è diventata, al pari del prodotto, un elemento strategico per l’acquirente. Tutti cercano di ottimizzare la catena di fornitura quindi avere una consegna in pochi giorni e determinare un minor impatto finanziario per il cliente. Abbiamo ogni giorno circa 130-140 camion che viaggiano per System Group in tutta Italia e all’estero. Abbiamo anche delle sedi consociate a Potenza e Udine, che ci permettono di essere ancora più vicini ai clienti del Sud e Nord Italia. Al momento il parco mezzi è al 30% di proprietà del gruppo e al 70% terzista, ma lavoriamo anche con corrieri per consegne di piccoli tagli. Stiamo inoltre investendo sull’acquisto di nuovi camion.
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I numeri di System Group Sotto, stampaggio rotazionale
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D. Quali sono le tappe fondamentali che hanno scandito la crescita di Rototec? R. Rototec è stata fondata nel 1999 da Mario Falconi. Un paio di anni dopo, nel 2001, è entrata in System Group e questo ha portato immediatamente l’azienda a una crescita importante. Nel 2016 ha raggiunto l’obiettivo di fatturato di 20 milioni di euro, mentre l’anno scorso abbiamo raggiunto l’obiettivo dei 30 milioni di euro. Nel 2009 Rototec, inoltre, ha lanciato sul mercato un prodotto vitale per l’azienda, i serbatoi Infinitank. Sono prodotti modulabili che hanno scandito il passaggio dalla vecchia azienda basata su proposte standard a una nuova realtà concentrata su oggetti più customizzati. Adesso siamo in un rapporto 70-30 tra prodotti standard e customizzati, ma notiamo che la crescita è soprattutto su questi ultimi. D. Come sviluppate i vostri prodotti? R. Partiamo da una attenta analisi del mercato, sfruttando soprattutto i meeting con gli ordini professionali. Ogni anno organizziamo oltre venti meeting in cui, oltre a formare i professionisti, raccogliamo informazioni e ascoltiamo i loro consigli. Dal mercato abbiamo una visione di breve periodo, mentre dai professionisti riceviamo una visione di medio-lungo periodo sugli sviluppi e le esigenze future. Poi, grazie al nostro ufficio tecnico e alla collaborazione con consulenti tecnici e Università, sia sul territorio regionale che nazionale, sviluppiamo nuovi prodotti allineati alla mission. Adesso stiamo lavorando su diverse novità sia nel campo della depurazione che dello stoccaggio delle acque piovane, che lanceremo sul mercato, entro il 2022. Il processo di sviluppo, una volta concluso, viene accompagnato da un percorso di marketing che ci permette di far conoscere le novità principalmente attraverso il profilo Linkedin di Rototec e il sito aziendale. D. Che peso ha la ricerca nella vostra attività? R. Se parliamo di numeri, gli investimenti in ricerca si aggirano di media attorno a un 1,5% annuo sul fatturato. Tuttavia è un valore che non tiene conto di tutte le attività funzionali che non consideriamo ricerca pura e che coinvolgono l’apparato commerciale, la promozione e il marketing. La ricerca è un’attività strategica non solo nella ricerca di materiali sempre più performanti, ma anche, ad esempio, nell’implementazione di macchinari meno energivori in produzione. Tutte le nostre idee hanno come obiettivo la sostenibilità ambientale, quindi dobbiamo avere un’attenzione a 360 gradi per migliorare il mercato della gestione delle acque. A questo proposito, in collaborazione con il Politecnico di Milano, abbiamo attivato il progetto Water Management per ottimizzare la gestione delle acque, offrendo suggerimenti anche regolamentari. D. Quando è iniziato questo progetto? R. A fine 2021. Al momento siamo in una fase di analisi e stiamo lavorando assieme ad alcuni gestori delle acque per valutare eventuali sinergie nel management delle acque, per esempio per quanto riguarda il consumo idrico degli ospedali. Con una gestione più corretta potremmo salvaguardare la risorsa idrica, preziosa e strategica per l’ambiente. D. Quale sarà lo scenario in Italia sotto il profilo del trattamento delle acque? R. Il tema è molto caldo. Vedo uno scenario di miglioramento e di crescita. Lo dimostra la direzione che sta prendendo l’Europa con
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Imprese Ampliamento del nuovo stabile di Sant’Angelo in Vado (Pesaro-Urbino)
il Pnrr, che punta sempre di più alla sostenibilità ambientale, e di certo l’acqua è un fattore chiave. Ritengo che si andrà nella direzione di un utilizzo più consapevole sia dal punto di vista dell’utilizzo delle acque, in termini di stoccaggio, sia di una regolamentazione sempre più stringente in tema di depurazione. D. Quali sono i prodotti su cui puntate di più? R. Rototec lavora su tre categorie di prodotti. Sicuramente il comparto depurazione è quello di maggior sviluppo e crescita. Offriamo impianti di prima pioggia, i depuratori monoblocco Depurblock molto performanti, e la linea Depuro certificata, una fascia di prodotti certificata da un ente terzo tedesco che raggiunge performance molto efficaci, al passo con una regolamentazione sempre più stringente. Utilizziamo vasche da piccoli litraggi, fino a due abitanti equivalenti, a Infinitank modulabili e flessibili che vanno oltre i 200 mila litri e possono gestire anche più di 300 abitanti equivalenti. La seconda categoria di prodotti è quella per lo stoccaggio, con i contenitori blu per acqua potabile sia da interro che da esterno. Anche qui stiamo lavorando per aumentare le capacità delle nostre vasche monolitiche. Infine, la terza categoria è quella del comparto edilizia, dove spiccano i bagni chimici che dopo il covid hanno avuto una forte crescita. Credo che anche i nostri principali clienti, le rivendite edili, stanno puntando su questo articolo: la richiesta è in costante crescita da aprile 2020. D. Qual è il settore o la categoria di prodotto con i margini migliori? R. Come azienda cerchiamo di lavorare investendo sulla gamma e sulla qualità dei prodotti e servizio. Detto ciò le marginalità sono equilibrate tra le varie macro categorie di prodotto. In questo
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momento realizziamo marginalità più alte su tutti i prodotti fortemente customizzati che richiedono una parte di progettazione molto importante. La tecnologia associata alle competenze progettuali è fondamentale per la buona riuscita dell’impianto.Abbiamo un ufficio dedicato che progetta e realizza impianti per valutare la soluzione migliore a ogni esigenza. D. Nel corso degli anni è cambiata la tipologia di prodotto dedicata allo smaltimento? R. Negli ultimi dieci anni si è passato da non avere impianti di depurazione a implementare impianti sempre più tecnologici e performanti, grazie soprattutto a una regolamentazione più stringente. Il nostro prodotto si basa su vasche in Lldpe che hanno una durata di oltre 20 anni e sono riciclabili. Da qualche anno siamo associati con il consorzio Polieco per garantire il futuro recupero del materiale che arriva a fine vita. D. Il rincaro dei materiali ha colpito tutti: qual è la situazione? R. La situazione è molto preoccupante. L’acquisto delle materie prime ha visto aumenti anche del 100%, sono numeri che non si vedono forse da 60 anni. Ci troviamo in una situazione anomala e come tale dobbiamo affrontarla, con la massima flessibilità. Anche noi abbiamo dovuto aggiornare i listini e credo che in futuro ci saranno molte fluttuazioni nella domanda perché l’incertezza è totale. Dobbiamo essere bravi a navigare, cercando di proiettarci in avanti ma mantenendo una certa flessibilità nel medio periodo. D. Che tipo di rapporto avete con i distributori di materiali per edilizia? R. I distributori sono i nostri principali partner. Con alcuni lavoM a g g i o
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di uno strato fangoso. Il liquame che entra in questi impianti viene mischiato con i fanghi e arricchito di ossigeno mediante dei sistemi di aerazione, in modo da accelerare e migliorare l’attività di decomposizione biologica che avviene attraverso questi microorganismi aerobi. Per questo motivo questa tipologia di impianti viene definita a fanghi attivi o ad ossidazione totale, è infatti attraverso un processo di ossidazione che i microorganismi presenti nei fanghi trasformano le sostanze organiche in acqua e anidride carbonica.
La chiarificazione delle acque durante le varie fasi di depurazione:
riamo anche da 15-20 anni e abbiamo un rapporto molto stretto e continuativo, non solo dal punto di vista commerciale ma anche tecnico. Sempre più spesso i distributori hanno bisogno di consulenza tecnica, e questo è il nostro focus di sviluppo.Da tre anni stiamo inoltre sviluppando un sistema di marketing digitale che ci permetta di intercettare le esigenze sul territorio attraverso il web e condividerle con i distributori per aumentare ulteriormente la sinergia. D. Quali tipi di servizi offrite ai distributori? R. Il servizio a maggior valore aggiunto è la progettazione del nostro ufficio tecnico. Penso sia fondamentale essere un punto di riferimento tecnico per i nostri clienti, anche in considerazione del fatto che quello della depurazione delle acque è un mondo poco conosciuto, dovuto alle differenti interpretazioni dei regolamenti regionali e a volte comunali. Inoltre, offriamo un servizio di logistica che ci permette di consegnare in tutta Italia e all’estero in pochi giorni: un’esigenza per tutti i nostri clienti che tendono a fare un magazzino minimo così da evitare grossi investimenti finanziari. Infine stiamo sviluppando sempre di più i servizi di post vendita. Siamo sempre attenti a intervenire a fianco dei clienti e questo ci permette di fare anche attività di miglioramento continuo all’interno dell’azienda. D. Quanto sono importanti le certificazioni? R. Nel business plan di quest’anno abbiamo come focus proprio le certificazioni. Sono importanti sia quelle di processo, come la Iso9001, per cui Rototec è certificata, ma anche quelle di prodotto. Penso che attraverso le certificazioni dobbiamo offrire un livello
Ampliamento del nuovo stabile di Sant’Angelo in Vado (Pesaro-Urbino)
sempre più alto di professionalità e di garanzia. In merito abbiamo un progetto di sviluppo per aumentare ulteriormente la gamma di 5. prodotti certificata, e giàRototec? da anni stiamo promuovendo la linea Che cosa caratterizza Depuro con certificazione tedesca Pia. “Rototec promuove attivamente la tutela delle risorse idriche e dell'ambiente. Contribuendo al D. Quali sono le vostre previsioni per il 2022? depurazione delle acque ed al contenimento dei consumi vogliamo garantire un futuro ambientalmen R. Il 2022 ci ha già regalato diversi scenari, sia positivi che negativ. sostenibile.” Siamo partiti molto bene sopra le aspettative, sulla scia del 2021, ma l’impatto del post-covid, il rincaro dell’energia, la situazione Questa è la mission che ci caratterizza, siamo specializzati nel trattamento acque reflue e nello geopolitica rendono la situazione ancora incerta. Detto ciò,delle il nostro stoccaggio di acque. obiettivo è di mantenere il trend di crescita medio degli ultimi cinque annidicon un aumento del 5%attraverso in termini volumi. L’obiettivo Cerchiamo raggiungere i nostri obiettivi una di Amplia Gamma, completata èda una forte progettazione che permette fare customizzazioni progettuali importanti……. chiudere l’anno con undi fatturato a 35 milioni di euro. Come amava Una qualità ottima dei prodotti ed una costante vicinanza alla clientela, sia attraverso SGLogistic…con una dire Alvaro Boscarini, che ci ha lasciato questo gennaio, «il segreto consegna rapida che sul servizio post-vendita sono armi oramai indispensabili per competere nel mercato del successo è la perseveranza verso l’obiettivo», e così faremo per di oggi… il 2022 e per i prossimi anni. 6. Quali sono le tappe fondamentali dell’azienda? L’azienda nasce nel 1999
Stabilimento Rototec di Lunano (Pesaro-Urbino). Si inserisce sin da subito in System group …… Sopra, la chiarificazione delle acque durante Crescita dell’attività fino a 10M€
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le varie fasi di depurazione
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Imprese ELLE ESSE
MEZZO SECOLO PER L’EDILIZIA L’azienda veneta è nata nel 1972 e festeggia i 50 anni di attività. I suoi punti di forza sono l’isolamento termico e i compound impermeabilizzanti. Dopo due siti produttivi a Noventa di Piave e Campobasso, punta ancora una volta verso l’evoluzione di Franco Saro
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ezzo secolo di isolamento termico. È il traguardo raggiunto da Elle Esse, azienda attiva da 50 anni anche nel campo dei sistemi isolanti e impermeabilizzanti. Elle Esse è nata, infatti, nel 1972 a Limena (Padova) come bottega artigiana specializzata nella lavorazione del polistirene, un materiale versatile ed ecocompatibile. Oltre a garantire prestazioni eccellenti nell’isolamento termico, il materiale ha una durata illimitata ed è completamente riciclabile. Dagli inizi del nuovo secolo Elle Esse si è dedicata quasi esclusivamente alla produzione di materiali isolanti ecocompatibili per il settore edile. Da quel momento in poi la crescita è stata continua. L’azienda ha aperto la nuova sede a Piazzola sul Brenta (Padova) e un nuovo sito produttivo a Noventa di Piave (Venezia), dove ha inaugurato un impianto all’avanguardia per l’espansione e la sinterizzazione del
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polistirene. Nel 2017 Elle Esse ha accresciuto ulteriormente la sua produzione con l’ingresso del nuovo moderno stabilimento produttivo a Campobasso. RICERCA E SVILUPPO L’azienda investe costantemente in ricerca e sviluppo e, con l’inserimento nel reparto produttivo di innovative e moderne tecnologie altamente performanti, si pone l’obiettivo di migliorare i processi produttivi e il prodotto finito. I prodotti delle divisioni Elle Esse isolano e impermeabilizzano tutto l’involucro abitativo: dal sistema cappotto per le pareti ai compound per le coperture, dai prodotti per pavimenti alle soluzioni realizzate su misura per strutture commerciali e industriali. È organizzata in cinque divisioni di prodotto: isolamento termico e acustico, sistemi a cappotto L-Thermo, membrane impermeabilizzanti Dibiten e profili architettonici Bludecor. M a g g i o
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COLORIFICIO PAULIN
RIQUALIFICAZIONE PRONTA PER I BONUS I sistemi a cappotto Paulinkoibenta (realizzabili con Eps, grafite, Stiferite, lana di roccia e sughero) sono studiati sia per le necessità di una nuova edilizia sostenibile sia per l’isolamento energetico degli edifici esistenti. E l’assistenza arriva anche in cantiere di Anna Molentini
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olorificio Paulin, azienda italiana che opera nel settore delle vernici in edilizia dal 1949, offre una completa gamma di prodotti per l’edilizia professionale e soluzioni tecnologiche per le facciate verticali. I sistemi a cappotto Paulinkoibenta (realizzabili con Eps, grafite, Stiferite, lana di roccia e sughero), sono studiati sia per le necessità di una nuova edilizia sostenibile sia per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Queste soluzioni, infatti, consentono di beneficiare degli incentivi, abbattere i consumi, migliorare il comfort abitativo e garantire all’edificio una protezione duratura nel tempo. I principali sistemi sono certificati secondo quanto previsto per l’ottenimento del benestare Tecnico Europeo (Eta) e offrono prestazioni certe e garantite.
CON CERTIFICAZIONE Colorificio Paulin fornisce, con personale tecnico dedicato, assistenza specializzata, relazioni tecniche e supporto sia nell’individuazione del ciclo corretto sia nel redigere i relativi capitolati. Inoltre, la rete commerciale dell’azienda è in grado di garantire un costante affiancamento consulenziale in cantiere. I corsi di formazione, in linea con quanto disposto dalla normativa Uni 11716, hanno l’obiettivo di formare figure professionali in grado di eseguire la corretta posa dei sistemi Etics e si svolgono tramite lezioni teoriche e pratiche messe a disposizione da Colorificio Paulin. L’azienda è anche organo di valutazione e certifica, secondo quanto previsto dalla norma, le competenze degli installatori tramite un esame con rilascio di relativo patentino. Fortemente impegnato nel diffondere cultura nei sistemi Etics, Colorificio Paulin è socio Cortexa, associazione italiana per «l’eccellenza nel sistema a cappotto».
Foto cantiere Paulinkoibenta
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Imprese FARAONE ARCHITETTURE TRASPARENTI
TRE GIORNI DI IDEE UTILI L’azienda specializzata in balconi e parapetti in vetro ha organizzato una speciale Academy tra formazione e intrattenimento per trasmettere conoscenze utili ai propri clienti e partner. E, mentre il business vola, l’impresa guarda avanti di Valentina Anghinoni
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ncontrarsi di nuovo dal vivo, dopo anni di chiusura e timori, è una necessità che si avverte anche in ambito professionale. Forse si tratta di un’esigenza spinta anche dalla particolare congiuntura in cui ci si trova a operare, che mostra allo stesso tempo luci e ombre e che richiede capacità di adattamento e trasformazione. Faraone ha scelto di riaprire le porte della sua Academy proprio in questo momento, e di farlo con stile, con Trasforma la tua azienda, l’appuntamento di Faraone Expert 2022 dedicato ai clienti Faraone Architetture Trasparenti, che si è tenuto presso il Camping Salinello di Tortoreto (Teramo) a inizio maggio. Tre giorni di formazione e intrattenimento, durante i quali Faraone si è fatta protagonista nel trasmettere le conoscenze utili ai propri partner, offrendo anche interessanti speech di livello, argomentati da professionisti altamente selezionati. Ma non solo: gli ospiti sono stati incantati dallo show di luci led dei Lux Arcana, in una scenografia evocativa a tema Transformers, il leitmotiv delle giornate formative, e dalla cura di ogni dettaglio. YouTrade ha raccolto i commenti a caldo degli organizzatori, a cominciare da Flavio Faraone, Ceo Faraone Architetture Trasparenti. Domanda. Come sta andando il settore dei parapetti? Risposta. Sta andando benissimo, da anni è in crescita e nel 2021 c’è stata una fortissima ripresa di tutto il comparto edile. Il 2022 si sta confermando come un anno positivo per il nostro settore, spinto anche da una maggior necessità di vivere di più, e meglio, gli spazi esterni, oltre a una maggiore attenzione alla qualità e alla sicurezza da parte dei committenti. D. Il 110% e gli altri bonus edilizi hanno dato un grande impulso al mercato, però ci sono anche delle criticità. C’è da preoccuparsi? R. Certo, i bonus tendono a dopare un po’ il mercato. Perciò è importante non focalizzarsi esclusivamente sugli incentivi, come dico sempre ai miei
Flavio Faraone
Flavio insieme a Sabatino Faraone
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Imprese NUMERI, STRATEGIE E GIOIELLI L’apertura dell’evento organizzato da Faraone Architetture Trasparenti
seguite la presentazione delle innovazioni tecnologiche di Ninfa La
è stata affidata alle parole del patron, Sabatino Faraone, seguito
Serie 6 (il nuovo parapetto in vetro) e di Giulietta (il primo balcone
dagli interventi di Flavio Faraone e la partecipazione di professionisti
alla francese sicuro in vetro) con Flavio Faraone e Matteo Paolini,
importanti nei vari ambiti di business. Come l’intervento di Andrea
del reparto R&D Faraone. Lucia Zazzetta ha parlato anche sul tema
Zucca, Ceo de L’Ippogrifo, che ha offerto uno sguardo alle aziende
Leadership e visione aziendale: il ruolo chiave dell’imprenditore,
sulla situazione attuale, grazie al suo speech intitolato Il mercato è
seguita da Vittoria Verdenelli, una delle fondatrici di Facciamo31,
sempre più difficile, le cose da fare per non cadere nel paragone
organizzazione di eccellenza che si occupa di alta formazione
del prezzo. Sempre nella prima giornata sono intervenuti Gabriele
manageriale in Italia, con focus su Cambiamento come vantaggio
Romagnoli, ingegnere di Faraone con una relazione dal titolo Gli
competitivo. Il mastro orafo Luigi Valentini e Roberto Volpe, nelle
incredibili test contro le infiltrazioni d’acqua e rappresentanti di Hilti,
vesti di designer, hanno presentato la collezione di gioielli Faraone
legati alla partnership con Faraone. Federico Della Puppa ha centrato
riservati ai presenti e il Premio Faraone Expert 2022, nati attraverso
l’intervento sul trend, con Panorama del mercato delle costruzioni.
un gioco di squadra. In serata la Faraone ha offerto una cena di gala ai
Cosa ci aspetta dopo i Bonus?, seguito da Lucia Zazzetta che ha
partecipanti, durante la quale si è assistito alle performance musicali
evidenziato. L’importanza dei numeri sconosciuti e dell’organizzazione
con strumenti luminosi degli Elegantia Events. A conclusione, sul
aziendale. La mattinata si è conclusa con l’intervento di Roberto
palco è salito Simone Santini, General Manager della Fileni, con un
Grasso, ingegneredella Index, su L’importanza della guaina. Sono
intervento sulla necessità di un cambiamento di prospettiva.
Andrea Zucca
A sinistra, Roberto Volpe, a destra, Flavio Faraone
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Federico Della Puppa
Simone Santini
Lucia Zazzetta
Matteo Paolini
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INCONTRARSI PER FARE ANCORA MEGLIO Roberto Volpe, responsabile marketing di Faraone Architetture
prevenzione dalle infiltrazioni d’acqua. Poi, in programma ci sono stati
Trasparenti ha contribuito a organizzare l’evento Trasforma la tua
interventi legati al marketing, alla formazione e alla contabilità. Tra i più
azienda.
apprezzati c’è stato quello di Federico Dalla Puppa, che ha presentato
Domanda. Perché avete organizzato questo evento?
una panoramica del mercato edilizio italiano cercando di concentrarsi
R. Abbiamo organizzato questo incontro dopo tre anni di stop a causa
soprattutto sui riferimenti che riguardano balconi e terrazzi. Le sue
della situazione pandemica: l’ultima volta era stata in occasione del
proiezioni sono state molto utili a tutti gli specialisti del settore presenti,
50simo anniversario della Faraone. Invece, questo evento Faraone Expert
per farsi un’idea sul prossimo futuro.
è stato pensato innanzitutto per rincontrarsi, per tornare a dialogare
D. A livello di contabilità e finanza, invece, chi avete coinvolto?
di persona e per tornare al rapporto umano. Un evento formativo che
R. Lucia Zazzetta ha spiegato in modo molto chiaro quali sono i primi
fa parte dell’Academy Expert del Campus Faraone, per cui abbiamo
numeri da controllare nelle imprese e, soprattutto, il perché, oltre a
predisposto un pacchetto di contenuti tecnici e non solo, utili alle imprese,
dare dei riferimenti essenziali sulle prime basi per un’organizzazione
accompagnati da momenti di puro spettacolo. Un mix di proposte di
aziendale efficiente. Dunque, come dovrebbe essere strutturata
formazione e intrattenimento, dunque, per tornare in presenza alla
un’azienda-tipo oggi, secondo un modello attuale e non più obsoleto.
grande, progettato e reso possibile grazie ad un bel lavoro di squadra.
D. E poi?
D. Come è stato organizzato?
R. Oltre a interventi di marketing motivazionali, la ciliegina sulla torta è
R. L’evento Trasforma la tua azienda si è svolto dal 12 al 14 maggio e
stata il voler coinvolgere il pubblico anche attraverso degli spettacoli,
ha coinvolto più di cento partecipanti tra i nostri partner strategici sul
sia durante i meeting che la sera. Da parte nostra e dei nostri partner
territorio, tra vetrerie, serramentisti e posatori. Gli argomenti trattatati
il bilancio è molto positivo perché è stata un’occasione per tornare
sono stati sia di tipo tecnico, grazie ai contenuti tecnici di Faraone
a incontrarsi dal vivo e per condividere dei momenti di incontro e di
e approfondimenti su argomenti più specifici da parte di aziende
formazione di qualità. Adesso, non ci resta che iniziare a prepararci per
nostre partner, quali Index e Hilti, rispettivamente sul fissaggio e la
il prossimo appuntamento, previsto nel 2023.
clienti e partner: solo chi sarà pronto ad affrontare la fine dei bonus sarà vincente nella fase di mercato successiva. Mentre chi si appoggia solo a quelli, quando gli incentivi finiranno rischierà di dover chiudere la sua azienda. D. Che cosa c’è da aspettarsi dai prossimi mesi, potrà esserci un ral-
LA RIQUALIFICAZIONE TRAINATA DAI BONUS Gli scenari evolutivi per il futuro delle costruzioni sono positivi, grazie agli investimenti straordinari che in questi anni stanno sostenendo la ripresa post lockdown, dal superbonus al Pnrr, e sono destinati comunque a proseguire anche nei prossimi anni soprattutto per l’aumento della vetustà del patrimonio edificato. A oggi, infatti, le abitazioni con oltre 40 anni di età rappresentano oltre i due terzi del totale, percentuale destinata a crescere nei prossimi anni. In questo ambito il mercato dei parapetti, e in particolare di quelli in vetro, esprime una notevole potenzialità di sviluppo dovuta sia al crescente uso del vetro nella nuova costruzione e negli interventi residenziali di demolizione e ricostruzione, che oggi pesano per il 25% sul totale del nuovo, sia per le necessità di intervento negli edifici e alloggi con oltre 40 anni di età, laddove la sicurezza associata all’estetica sono sicuri fattori di successo in un mercato che può contare anche sulle detrazioni del 50% per gli interventi.
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lentamento? R. Per adesso non avverto un rallentamento nel nostro segmento, comunque per me il discorso è il seguente: se lavoriamo bene, se ci adoperiamo per far conoscere meglio l’azienda e pensiamo al futuro senza contare solo su quello che c’è già oggi, avremo più possibilità di continuare con un trend positivo. D. L’evento che avete organizzato è stato apprezzato? R. Preferisco riportare i commenti dei moltissimi partecipanti che ci hanno fatto i complimenti, soprattutto per il taglio che abbiamo dato a questa tre giorni, molto incentrato sulla formazione e non semplicemente focalizzato su di noi e sui nostri prodotti. Come ho detto ai nostri clienti expert: i nostri prodotti li conoscete meglio di me, perché li utilizzate e li posate ogni giorno. Invece, ho pensato che sarebbe stato più utile approfondire aspetti ugualmente importanti dal punto di vista professionale che però magari non sempre c’è tempo di affrontare, a causa della mole di lavoro quotidiana, e di farlo con l’aiuto di esperti che potessero spingere ad aprire un po’ la mente. Anche i relatori sono stati bravissimi e posso affermare che il loro contributo, dai feedback che ho ricevuto, è stato molto apprezzato.
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Imprese S I K A I TA L I A
LA CORSA CONTINUA VERSO IL SECOLO
La sede italiana della multinazionale specializzata in prodotti chimici per l’edilizia e l’industria ha tagliato il traguardo dei 90 anni. Una storia che è stata contrassegnata da realizzazioni di primo piano e dall’introduzione di prodotti ad alto tasso di innovazione di Anna Molentini
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empo di festa in casa Sika: la sede italiana della multinazionale, specializzata in prodotti chimici per l’edilizia e l’industria, spegne infatti 90 candeline. Quasi un secolo di storia in cui l’azienda ha offerto un contributo importante nella realizzazione di importanti opere, sia in ambito di edilizia pubblica sia privata, che hanno plasmato il volto del Belpaese. L’INIZIO NEL 1932 Era il 14 maggio 1932 quando a Roma veniva registrato l’atto costitutivo di Sika Italia, filiale dell’azienda svizzera, fondata
nel 1910 da Kaspar Winkler, oggi realtà globale presente in oltre cento Paesi. Il primo stabilimento specializzato in malte e additivi per calcestruzzi venne costruito a Como. Successivamente furono aperti gli uffici tecnici e commerciali a Milano, in via De Amicis, mentre verso la fine degli anni Sessanta è nata Sika Costruzioni. Tra il 2006 e il 2019 sono state portate a compimento in Italia importanti acquisizioni strategiche, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’azienda nel mercato italiano, ampliando e consolidando l’offerta di prodotti e soluzioni. Oggi Sika Italia è presente con un headquarter a Peschiera Borromeo (Milano), e cinque sedi produttive in diverse regioni d’Italia, con oltre 350 dipendenti.
Sika ha partecipato al rinforzo strutturale del Ponte Rialto a Venezia. A destra, la Galleria degli Uffizi di Firenze
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Salvatore Schirinzi
Stabilimento Sika Italia a Calusco D'Adda (Bergamo). Sotto, gli uffici di Peschiera Borromeo (Milano)
AMICI DEL CALCESTRUZZO Nel corso degli anni si contano numerosi esempi di opere architettoniche che hanno visto il contributo di prodotti e tecnologie Sika. Le prime testimonianze di un Technical Service locale risalgono al 1953, mentre è nel Dopoguerra che l’attività si è fatta più vivace, grazie alla fornitura dell’additivo per calcestruzzo Frioplast in numerosi cantieri destinati alla costruzioni di dighe. Tra queste la Diga del Chiotas (Cuneo), la cui costruzione è iniziata nel 1970, e dove sono gettati 360 mila metri cubi di calcestruzzo utilizzando gli additivi dell’azienda. Dal 1985 al 1993 è stato realizzato il Passante Ferroviario a Milano: per impermeabilizzare la soluzione costruttiva ad arco cellulare è stato adottato il sistema Sika. Più di recente, l’azienda ha partecipato a diverse importanti referenze in tutta Italia: dai lavori per il rinforzo strutturale del Ponte di Rialto a Venezia (2016) alla realizzazione del nuovo Aeroporto di Trieste con le sue soluzioni per la pavimentazione (2017), dal restauro di spazi della Galleria degli Uffizi a Firenze, attraverso il rinforzo strutturale dei sistemi voltati del museo (2018) all’adeguamento strutturale degli edifici dell’Università cattolica del Sacro Cuore
Sika ha contribuito al restauro dei sistemi voltati della Galleria degli Uffizi
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a Brescia (2020). «L’obiettivo di Sika è anticipare e affrontare le sfide future fornendo soluzioni affidabili, innovative, sostenibili e di lunga durata nei settori dell’edilizia e dell’industria. In tutto ciò che facciamo, forniamo un sigillo di qualità su cui i nostri dipendenti, clienti e tutte le parti interessate possono fare affidamento, costruendo insieme fiducia ogni giorno», ricorda Salvatore Schirinzi, general manager di Sika Italia.
Le soluzioni Sika per la pavimentazione del nuovo Aeroporto di Trieste
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Imprese S TA R P L A S T
COSÌ NON SI RISCHIA DI RIMANERE A SECCO L’azienda marchigiana ha messo a punto due autoclavi che possono risolvere il problema di mancanza e razionamento di acqua, che affligge diverse zone in Italia. Ma non solo: i dispositivi, completamente automatici, servono anche per regolare la pressione delle reti
di Sara Giusti
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cambiamenti climatici stanno accrescendo la vulnerabilità a situazioni di criticità idrica. Secondo le statistiche Istat, nel 2020 «ben 11 Comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, localizzati tutti nel Mezzogiorno, hanno fatto ricorso a misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua potabile, disponendo la riduzione o sospensione dell’erogazione idrica». Ad Agrigento e Trapani ci sono state le misure più restrittive di erogazione dell’acqua, dove è stata sospesa o ridotta in tutti i giorni dell’anno, con turni diversi estesi a tutta la popolazione residente. La carenza idrica non è l’unico problema che può ostacolare l’erogazione di acqua potabile agli utenti. A volte anche sbalzi di pressione possono provocare inconvenienti di funzionamento degli apparecchi domestici e talvolta limitare il flusso all’interno delle abitazioni, soprattutto agli ultimi piani. Per porre rimedio a queste problematiche vengono in aiuto le autoclavi, impianti in grado di incrementare la pressione dell’acqua, e di servire da riserva idrica in caso di carenza idrica. Starplast, azienda di Mercatale di Sassocorvaro Auditore, in provincia di Pesaro e Urbino, specializzata nel mercato della depurazione, il trattamento e il recupero delle acque, propone due soluzioni ad hoc, completamente automatizzate, per la pressurizzazione delle reti domestiche. Pierluigi dell’Onte, responsabile dell’ufficio tecnico e commerciale dell’azienda, spiega a YouTrade le caratteristiche di questi sistemi. Domanda. Con il cambiamento climatico diventa sempre più importante disporre per la propria abitazione di un impianto di
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Autoclave Aut Q Som Starplast
Autoclave Aut Q Est Starplast. Sotto, Pierluigi dell’Onte, responsabile dell’ufficio tecnico e commerciale
autoclave? Risposta. La scarsità di approvvigionamento dell’acqua potabile e la siccità, conseguenze del cambiamento climatico, impongono di porre sempre più attenzione a questo tipo di impianti. D. Qual è la proposta di Starplast? R. Relativamente al tema del recupero delle acque, Starplast propone tutta una serie di impianti che consentono di recuperare pioggia e acque grigie pretrattate che provengono dagli scarichi delle vasche da bagno e delle docce. Per quanto riguarda invece le problematiche di approvvigionamento, che dipendono dalla scarsità di pressione dell’acquedotto oppure da temporanei fermi nell’erogazione dell’acqua potabile, Starplast offre soluzioni plug and play, molto semplici da installare: si tratta di serbatoi in polietilene da 500, 1000 o 1500 litri con sistemi di pressurizzazione già preinstallati, che possono essere montati all’interno di un sottoscala, all’interno di un garage o di un piccolo locale tecnico. D. Quali sono i plus di queste soluzioni? R. La semplicità di installazione e la semplicità di manutenzione.
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Imprese L’autoclave Aut Q Est con pompa esterna, a destra il modello Aut Q Som con pompa sommersa
D. Ogni quanto tempo va fatta la manutenzione? R. Dipende dalla frequenza di utilizzo. Siccome sono prodotti che non si utilizzano 365 giorni all’anno, ma solo in determinate condizioni di siccità o nei periodi estivi, al momento della chiusura dell’impianto è consigliato procedere con la verifica e la manutenzione sulla parte elettro-meccanica, rifacendosi alle istruzioni del produttore della pompa. D. In catalogo sono disponibili due macchine diverse: che differenza c’è? R. Fondamentalmente il funzionamento è lo stesso, cambia solo l’alloggiamento della pompa. Nel caso della macchina Aut Q Est il vano di alloggio pompa è esterno, quindi si può accedere direttamente all’apparecchiatura senza dover smontare quasi nulla. Nel caso della macchina Aut Q Som, invece, la pompa è sommersa e, in caso di manutenzione, è necessario andare all’interno della vasca per estrarla. Entrambe le autoclavi sono ultra silenziose, ma la versione sommersa è leggermente meno rumorosa rispetto alla pompa esterna. D. Che certificazioni hanno questi impianti? R. Tutti i componenti del prodotto sono certificati per il contenimento dell’acqua potabile, anche per uso alimentare. D. Questi prodotti sono distribuiti attraverso le rivendite di materiali edili? R. Presso le rivendite che trattano materiali termoidraulici. D. Che tipo di competenza è richiesta al rivenditore che tratta questi prodotti?
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R. Si tratta di impianti abbastanza facili da spiegare, poiché praticamente sono già pronti all’uso. L’unico elemento a cui il rivenditore deve fare attenzione è la destinazione d’uso: per esempio, se il cliente abita al settimo piano di un edificio, avrà la necessità di installare un sistema più performante rispetto al modello standard. Starplast offre tutto il supporto tecnico necessario per adattare il prodotto alle esigenze del cliente. D. Di solito i rivenditori che hanno questo prodotto a magazzino hanno anche un corner espositivo? R. Spesso sì, anche se dipende dallo spazio che la rivendita ha a disposizione. Starplast si sta impegnando per sviluppare questo tipo di corner espositivi, in modo da permettere ai clienti di toccare con mano i prodotti e mostrarne la qualità e i plus. D. In quanto tempo dall’ordine viene effettuata la consegna in linea di massima? R. Aut Q Est e Aut Q Som sono prodotti che teniamo sempre a magazzino in quantità abbastanza elevate. Detto ciò, qualora non dovessimo avere scorte sufficienti, garantiamo la spedizione nel giro di massimo di quattro-cinque giorni. D. Fate corsi di formazione per i rivenditori? R. Sì, facciamo formazione costante tutto l’anno, anche tramite iniziative particolari, come L’Ape Itinerante, una specie di fiera on the road che ci consente di far toccare con mano la qualità e la tecnologia dei nostri prodotti. In queste occasioni cogliamo l’opportunità per fare formazione anche agli addetti delle rivendite. M a g g i o
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YouTrade News Da Mosaico+ a M+
Mosaico+ diventa M+ (emmepiù), un nome immediato per un contenitore inclusivo, aperto a nuovi formati e materie, con l’obiettivo di realizzare materiali per l’interior e l’architettura che siano caratterizzati da un forte impulso di ricerca e di innovazione. «Progettiamo superfici che valorizzano la verità della materia. Pratichiamo un lavoro corale tra professionalità diverse. Ispiriamo chi osa», commenta il general manager Stefano Nencioni. La unit M+ Surfaces è dedicata alla sperimentazione e raccoglie le collezioni che vanno in una direzione non convenzionale, mentre M+ Mosaics è la unit dedicata alla tradizione e raccoglie le collezioni storiche del marchio.
Un restyling per i 60 anni di Imer Gruppo Imer, azienda specializzata nella produzione di macchine e attrezzature per l’edilizia, celebra 60 anni di attività e, per l’occasione, rinnova la propria immagine attraverso un restyling del logo e un marchio speciale dedicato a l l ’a n n i v e r s a r io. I l pit tog r a m ma storico rimane al centro della strategia comunicativa, ma si affianca a una veste
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più attuale e distintiva, grazie al moderno font Montserrat. Nella nuova identità visiva acquista ancora più importanza il payoff «Together We Build», che sintetizza anche la compagine industriale del gruppo, costituita da quattro divisioni: Imer Equipment (macchine e attrezzature per il cantiere), Imer Access (piattaforme aeree), Imer Concrete (impianti di betonaggio e macchine per il trasporto e la posa del calcestruzzo) e Kato Imer (macchine movimento terra), ognuna caratterizzata da un proprio marchio. Anche questi loghi sono stati oggetto di restyling e si presentano oggi più contemporanei e dinamici. Per celebrare il 60esimo anniversario, infine, l’azienda ha creato un apposito logo celebrativo, dove il pittogramma Imer si interseca con il numero sei, a rappresentare il concetto di unione, da sempre alla base della filosofia del gruppo.
sostenibilità assegnato dall’agenzia europea Sustainalytics, che ha classificato il Gruppo come Esg basso rischio, al quarto posto fra le aziende del settore delle costruzioni. I principali pilastri della strategia Esg di Xella prevedono la riduzione ulteriore delle sue emissioni di CO2 in tutte le attività; lo sviluppo della circolarità dei suoi materiali e la diminuzione dell’uso di materie prime vergini e dei materiali inviati a discarica; la garanzia di condizioni di lavoro sicure e inclusive oltre all’offerta di opportunità di sviluppo ai dipendenti. «I nostri prodotti, i
I risultati di sostenibilità 2021 del Gruppo Xella
Xella ha pubblicato il proprio Rapporto di sostenibilità 2021 dove sono ripercorsi i principali risultati in termini di sostenibilità, ambientale, sociale e di governance. Nel rapporto anche i dettagli del rating di
relativi processi di produzione e la nostra catena logistica soddisfano elevati standard ambientali, sociali e di governance. Continueremo il nostro percorso verso la sostenibilità con l’obiettivo di impiegare le risorse umane, naturali e finanziarie nel miglior modo possibile in termini di sviluppo sostenibile», ha affermato Christophe Clemente, Chief Executive Officer di Xella Group. Il 2021 è stato un anno di successi anche dal punto di vista dei risultati economici: le vendite sono aumentate del 12,7% rispetto al 2020 con il contributo di entrambe le unità di business (materiali da costruzione e isolamento). YO U T R A D E
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Imprese MUOVIAMOCI
Occhio ai dati in magazzino
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moderni sistemi gestionali aziendali e i loro moduli dedicati alle varie funzioni, come la logistica e il magazzino, sono grandi generatori di dati. Tutte le attività sono registrate in database e custodite all’interno delle memorie digitali. Rispetto a qualche lustro fa, dove gli eventi erano registrati pazientemente su moduli cartacei e successivamente ricopiati nei server aziendali, oggi attività quali carico, scarico di magazzino, movimentazione dei materiali da e per i reparti produttivi, unità vendute e molto altro sono archiviati in tempo reale. Spesso, però, questa mole di dati non è successivamente utilizzata per fare analisi, così che tutte le informazioni che se ne potrebbero dedurre e le successive strategie che si potrebbero adottare vengono trascurate. Si ha così la concretizzazione di un fenomeno riconosciuto come Information overload, ovvero il sovraccarico di informazioni e la difficoltà di comprendere un problema e conseguentemente di prendere decisioni
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efficaci quando si hanno troppe informazioni a disposizione. In alcune occasioni si assiste a situazioni in cui la conoscenza dei propri processi per un’azienda anche dopo l’introduzione di Wms (Warehouse Management System) o di Mes (Manufacturing Execution System) è in pratica paragonabile ai periodi dei moduli cartacei. Diviene fondamentale, invece, essere in grado di manipolare queste grandi quantità di dati proprio per riuscire a leggere dei messaggi fondamentali per prendere delle decisioni efficaci. Spesso non sono necessarie figure professionali particolari o particolarmente formate, è sufficiente essere in grado di estrapolare dei parametri di controllo che sintetizzino lo stato di salute del reparto. Riprendendo gli sprechi analizzati da Tahichi Ohno, che fondano la filosofia del lean management (gestione dell’azienda snella, quindi priva di sprechi) un nuovo attuale spreco è la conoscenza, ovvero la mancata analisi e interpretazione di quanto i sistemi informativi ogni giorno siano in
grado di raccogliere e catalogare. Tempi medi di prelievo in righe ora o in pezzi per ora, distribuzione dell’arrivo/uscita della merce nella giornata o nella settimana, non conformità riscontrate in ingresso/uscita, correlazioni tra non conformità e operatori o fornitori, capacità di programmare le attività di produzione o di magazzino, saturazione delle risorse di reparto, sono solo alcuni degli esempi di risposte che l’analisi dei dati può consentire. Diversamente, qualsiasi decisione sia presa sulla base di sensazioni, la conseguenza è la mancanza di controllo dei processi e la necessità di far fronte continuamente a situazioni di urgenza. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
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Come si Fa (ad aumentare il business)
di Roberto Bolici*
Attenti al bollino verde Aumenta la sensibilità dei consumatori verso prodotti sostenibili e attenti all’ambiente. E che hanno una garanzia
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saminando i dati del Sesto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, condotto da LifeGate, emerge che circa il 38% degli italiani si dichiara appassionato al tema della sostenibilità e un altro 34% si dice interessato. I circa 36 milioni di italiani attratti da questo tema sono la dimostrazione che la forza della sostenibilità risiede nell’essere componente fondamentale della vita di tutti. Questa la ragione per cui, oggi, siamo disposti a premiare le aziende sostenibili acquistando i loro prodotti e dando loro più fiducia rispetto ai competitor non allineati. Da elemento secondario, la sostenibilità è divenuta un fattore competitivo e strategico per le aziende, diventando parte essenziale della domanda. Questo è riscontrabile se guardiamo a quanto introdotto dal governo. Dopo la prima ondata di iniziative, i cui effetti devono ancora manifestare a pieno il potenziale, la grande onda della transizione ecologica assume finalmente forza grazie sia a una domanda in forte crescita di nuovi consumatori, sempre più sensibili alle questioni ambientali, sia alla spinta riflessa della finanza che oggi assegna un valore indiscutibilmente maggiore alle imprese che investono in questa direzione. L’essere green è una possibilità per
tutte le aziende. Qualunque impresa di qualsiasi dimensione, paese e settore, può rendere green il proprio business, ottenendo riscontri evidenti sia dal punto di vista economico, che di una migliore fidelizzazione della clientela. Al distributore di materiali edili non resta che cogliere questa possibilità e sfruttarla al meglio. Strategia di sostenibilità La sostenibilità è un ecosistema ampio e complesso, dove può essere difficile orientarsi. Strutturare una strategia di sostenibilità aiuta a mettere in luce i punti di forza e di debolezza del proprio business, a definire obiettivi e a costruire un piano di azioni efficace. Prende avvio, attraverso il supporto di esperti, con l’analisi preliminare al fine di comprendere come l’azienda si posiziona sul mercato e quali siano i temi di sostenibilità più rilevanti. Il tutto, tramite il fattivo coinvolgimento dei vertici aziendali e degli stakeholder esterni. Successivamente, si definisce una strategia di sostenibilità, coerente con i valori del distributore di materiali, definendo obiettivi di breve, medio e lungo periodo e un piano di azioni concrete e raggiungibili. Infine, con la strategia in tasca, l’impegno sarà rivolto
al suo sviluppo pratico, attraverso l’ideazione di nuove progettualità e il monitoraggio costante dei risultati. Possedere una strategia strutturata aiuterà a ridurre i propri impatti e migliorare le performance, generando un valore condiviso per le persone e per il territorio di riferimento e diventando un modello di sostenibilità nel proprio settore. Al distributore, il compito di comunicare in maniera chiara il proprio impegno in termini di obiettivi e risultati conseguiti. La scelta giusta I proprietari di immobili, sempre più responsabili, accrescono il proprio senso critico nella scelta dei materiali da costruzione, delle tecniche produttive, distributive, costruttive e gestionali. La questione non ruota più attorno al solo costo vivo, bensì entrano in gioco l’efficienza energetica, l’impatto ambientale, l’impiego di risorse rinnovabili e il comfort abitativo. È quanto sta capitando per i materiali edili biologici, con una domanda crescente, determinata dalla loro provenienza (da fonti naturali rinnovabili) e dalle loro caratteristiche (assenza di sostanze pericolose nella composizione, bassa emissività e inquinamento ambientale nelle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto, materie prime impiegate riciclabili e smaltibili, sicurezza per gli utenti nella fase di esercizio). Da non dimenticare che, in soccorso del consumatore, sono stati predisposti degli appositi marchi ed etichettature che attestano l’avvenuta certificazione da parte di organismi al di sopra delle parti. Per i prodotti e materiali edili, il marchio più diffuso è l’Ecolabel, che garantisce la sostenibilità del ciclo di vita del prodotto e importanti aspetti di qualità in senso lato.
*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano
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SPECIALI di
SPECIALE: NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI: ANTISISMICA, ISOLAMENTO PARETI ESTERNE E INTERNE
Viaggio attraverso materiali e soluzioni innovative dell'edilizia
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FOCUS FACCIATE VENTILATE
L'isolamento ad aria. Ma non solo: c'è anche tocco artistico
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SPECIALE RETROFIT, PREPARAZIONE E TRATTAMENTO SUPERFICI M a g g i o
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Rimettere a nuovo un edificio: un'impresa geniale
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi TECNICA COSTRUTTIVA
COSÌ L’AQUILA DIVENTA SICURA Le diverse strade adottate per la ricostruzione dell’area colpita dal terremoto del 2009: dall’isolamento sismico alla dissipazione di energia, il miglioramento della vulnerabilità delle strutture e la riduzione del rischio per gli edifici
di Antonello Salvatori* e Gennaro Luciano*
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I T A Figura 1. Spettri di risposta ed amplificazioni locali
Figura 2. Rinforzo delle fondazioni e preparazione dei baggioli di appoggio del sistema di isolamento
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi
Figura 6. Montaggio della carpenteria metallica per il sollevamento della struttura dell’edificio
Figura 3. Rinforzo delle fondazioni e preparazione dei baggioli di appoggio del sistema di isolamento Figura 4. Rinforzo dei pilastri e preparazione del piano di taglio per l’inserimento degli isolatori elastomerici
Figura 7. Montaggio dei martinetti di spinta per il sollevamento dell’edificio
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Figura 5. Preparazione delle fosse di ispezione degli isolatori
Figura 8. Taglio del concio di pilastro mediante sega a nastro
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Figura 9. Taglio del pilastro e preparazione della superficie per l’inserimento di un isolatore a scorrimento
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Figura 12. Isolatore elastomerico inserito nella sua configurazione finale
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Figura 10. Taglio del pilastro e preparazione della superficie per l’inserimento di un isolatore a scorrimento
Figura 13. Preparazione e montaggio del piano rigido con travi in acciaio in testa al sistema di isolamento
Figura 11. Inserimento di un isolatore elastomerico
Figura 14. Isolatore elastomerico con sovrastante piano di irrigidimento in acciaio
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi Figura 15. Isolatori a scorrimento e piano di irrigidimento in acciaio superiore
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Figura 16. Installazione dell’impiantistica in corrispondenza del piano di isolamento
Figura 18. Pilastro danneggiato a taglio in corrispondenza di finestra a nastro
Figura 17. Giunti tra il sistema di isolamento e la sovrastruttura. Realizzazione della scala di ingresso con giunto sismico orizzontale
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Figura 22. Preparazione del pilastro per il taglio in testa
Figura 19. Schema di applicazione dell’isolamento in retrofitting in testa a pilastri rinforzati
Figura 20. Preparazione dei baggioli superiori in corrispondenza dei pilastri ingranditi con pulvini
Figura 21. Piano di isolamento in testa ai pilastri preparato per le operazioni di taglio ed inserimento degli isolatori elastomerici ed a scorrimento
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Figura 23. Taglio del pilastro in testa fra pulvino e baggiolo ed appoggio dell’edificio su martinetti
Figura 24. Inserimento di un isolatore elastomerico e del martinetto piatto di contrasto
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi Figura 25. Isolamento in retrofitting in testa a pilastri rinforzati di un piano autorimessa
Figura 27. Pilastri ringrossati al piano terra con isolatori inseriti senza il pulvino in testa
Figura 28. Baggiolo superiore con i fori armati di alloggiamento delle barre necessarie per l’inghisaggio della struttura provvisoria in acciaio per il sollevamento
SO Figura 26. Edificio danneggiato con inserimento dei pilastri in testa al piano terra senza pulvini di appoggio della struttura
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Figura 29. Pilastri ringrossati al piano terra con isolatori a scorrimento ed isolatori elastomerici inseriti senza il pulvino in testa
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Figura 30. Isolatori a scorrimento inseriti in testa ai pilastri rinforzati
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Figura 33. Rimozione dei blocchi provvisori e posizionamento degli isolatori tra i due semiconci cilindrici dei tunnel accoppiati al di sotto dell’edificio in muratura
I T A Figura 34. Posizione dell’isolatore in corrispondenza dei due semiconci dei tunnel accoppiati e collegamento dei tunnel
Figura 35. Schema finale dei tunnel accoppiati al di sotto del sistema edificio + terreno con confinamento dello stesso su struttura isolata sismicamente Figura 31. Inserimento di tunnel accoppiati al di sotto dell’edificio in muratura
Figura 32. Schema finale dei tunnel accoppiati al di sotto dell’edificio in muratura
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi RINFORZO STRUTTURALE
SUPER INCENTIVO ALLA SICUREZZA Il sismabonus ha convinto molti italiani della necessità urgente di intervenire con opere legate al rischio terremoto. Lo scivolo fiscale al 110% dovrebbe avere inciso sul mercato per circa un quinto degli investimenti, intorno ai 5,7 miliardi di Federico Della Puppa
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi Interventi antisismici incentivati in Italia al 30 settembre 2021 TIPO INTERVENTO
TIPO OPZIONE
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Fonte: elaborazione Centro Studi Youtrade su dati Agenzia delle Entrate
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi SPEC ISOLMANT
MATRIMONIO PERFETTO
PER PARETI ISOLATE
Isolmant4You è il nuovo sistema a secco dell’azienda, che unisce in diverse combinazioni il materiale isolante a una lastra in cartongesso: rivoluziona il concetto di riqualificazione e consente interventi rapidi senza demolizione. Ed è in arrivo una nuova soluzione green di Franco Saro
Isolmant IsolGypsum Special Idro applicato in bagno. A sinistra, Cucinarealizzata con Isolmant IsolGypsum Special D+Resisto
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isolamento termico e acustico di un edificio è in cima alla lista dei desideri degli italiani, anche grazie ai vari bonus. E, a conforto di questa esigenza, le aziende del settore si impegnano a mettere a punto soluzioni sempre nuove e, soprattutto, più performanti. È il caso del nuovo sistema a secco Isolmant4You, che accosta in diverse combinazioni il materiale isolante a una lastra in cartongesso. Si tratta della proposta di Isolmant, che coniuga prestazioni tecniche con il desiderio comfort dell’utente. Due aspetti che sono alla base del nuovo sistema, che rivoluziona il concetto di riqualificazione e consente interventi rapidi ed economici senza
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Isolmant IsolGypsum
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isolanti sono combinati per ottimizzare il risultato: oltre alla versione Standard c’è Idro, pensata agli ambienti umidi, D+Salus, che grazie alla tecnologia Activ’Air assorbe e neutralizza fino al 70% della formaldeide. Infine, D+Resisto, con elevata resistenza meccanica, portata ai carichi e resistenza agli urti. Queste ultime due sono bianche, caratteristica che minimizza il lavoro di finitura.
Isolmant Special Serie R
SOLO 10 MILLIMETRI IsolGypsum Special è da sempre il più apprezzato per la versatilità e completezza: può essere considerato universale, perché combina risanamento acustico e termico in soli 10 millimetri, nell’inconfondibile colore rosso Isolmant, che accoppiato a una lastra in cartongesso si trasforma nel salvamuro universale. Un prodotto dalle caratteristiche uniche per
demolizione, evitando la dispersione di energie e limitando gli sfridi. Gli interventi sono inoltre performanti e sostenibili, perché tutte le soluzioni sono inalterabili nel tempo e inattaccabili dagli agenti esterni. Non solo. Isolmant4You è anche sicuro: è Voc Free (non libera agenti volatili nell’aria), atossico, anallergico e resistente al fuoco. TRE ISOLANTI Il risultato è reso possibile grazie alla conoscenza che Isolmant ha dei materiali, frutto della ricerca tecnologica più avanzata per garantire le migliori prestazioni per il risanamento acustico e termico delle pareti. Tre sono le soluzioni disponibili: IsolGypsum Special, per risanare le pareti sia acusticamente sia termicamente; IsolGypsum Perfetto con la speciale fibra Fibtec che coniuga efficienza acustica a sostenibilità; infine, IsolGypsum Telogomma, a elevato smorzamento acustico e delle vibrazioni, anche alle basse frequenze. Ognuna è disponibile in quattro versioni, per rispondere alle esigenze dell’applicatore e del consumatore finale. Stessa profondità di gamma per le lastre in cartongesso a cui questi
Salotto realizzato con Isolmant IsolGypsum Perfetto S
La nuova soluzione IsolGypsum con Special Serie R
una ristrutturazione globale, che garantisce un miglioramento del potere fonoisolante della parete e un significativo efficientamento energetico dei locali. Questo aspetto è fortemente distintivo: IsolGypsum Special lavora come risanatore termico grazie al quale si può arrivare a ottenere un consistente risparmio di energia. Applicandolo alla parete si può ottenere una temperatura dell’aria che supera i 21 gradi, così che la parete sul quale è fissato non è più fredda e la temperatura operativa supera i 18 gradi, con un risparmio del 40% in potenza emessa dal termosifone. NUOVO MATERIALE La gamma sarà presto arricchita con una nuova soluzione specifica ancora più votata alla sostenibilità e alla salubrità, frutto degli studi dell’ufficio Ricerca e Sviluppo relativamente alla produzione di soluzioni realizzate con materiali di origine non fossile. Si tratta di una versione unica sul mercato, che prevede l’utilizzo di Isolmant Special 10 millimetri Serie R, realizzato con l’innovativo polietilene di origine non fossile certificato Iscc Plus, accoppiato a una speciale lastra con elevato contenuto di materiale riciclato. Un impegno costante dell’azienda, quello verso una produzione più sostenibile, espresso nero su bianco in Isolmant Green Planet, il protocollo di sostenibilità aziendale, una risposta concreta alle esigenze del moderno green building, che predilige materiali naturali, ecologici e biocompatibili, anche quando si tratta del controllo del rumore.
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi BRIANZA PLASTICA
ISOLAMENTO RAPIDO CON VISTA LAGO Efficienza energetica coniugata a comfort abitativo grazie alla coibentazione eseguita a tempo record con i pannelli di Isotec Parete, scelti per le nuove villette di Mandello: si fissano a secco su qualsiasi struttura e accolgono tutte le tipologie di rivestimento di Paolo Caliari
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ista lago, senza rinunciare al comfort offerto da un ambiente ben isolato: il progetto delle nuove villette realizzate a Mandello del Lario (Lecco) è stato curato dall’ingegner Massimo Pozzi, che ha puntato su un design essenziale e moderno, con ampie vetrate che caratterizzano il fronte ovest degli edifici e donano un’ampia luminosità agli ambienti, con una splendida vista. Il complesso si compone di quattro villette indipendenti a tre piani fuori terra, immerse nel verde. I volumi regolari dei fabbricati dalla forma squadrata trovano movimento nell’alternanza di vuoti e pieni delle terrazze e delle finestrature a tutt’altezza e nel doppio rivestimento a intonaco e alluminio effetto-legno che differenzia i due livelli. ANIMA IN POLIURETANO La struttura è realizzata in cemento armato per la parte inferiore adibita a posti auto e con sistema di travi e pilastri in cemento armato e muratura di tamponamento, per i piani elevati. Per l’isolamento termico delle facciate è stato scelto il sistema ventilato ad elevate prestazioni in poliuretano espanso Isotec Parete in spessore 100 millimetri. Isotec Parete è un sistema composito con anima in poliuretano espanso a elevate proprietà termoisolanti, rivestito sulle due facce con lamina di alluminio goffrato che lo rende impermeabile. La conformazione dei pannelli Isotec Parete, con i lati lunghi battentati e i lati corti con taglio a coda di rondine che agevolano il perfetto accostamento dei pannelli fra loro, consente di creare uno strato isolante perfettamente continuo e privo di ponti termici. I punti di giunzione fra i pannelli vengono sigillati con nastro butilico per una perfetta impermeabilizzazione. CAMERA DI VENTILAZIONE Inoltre, sul pannello è inserito in fabbrica un correntino metallico asolato, studiato per creare la camera di ventilazione e supportare il fissaggio di qualsiasi tipo di rivestimento, sia leggero che pesante. La sua doppia compatibilità universale rende il sistema adatto a essere fissato a secco su qualsiasi tipo di struttura (calcestruzzo, muratura, blocchi, legno) e adeguato ad accogliere qualsiasi tipologia di rivestimento per facciate, dal grès al legno, dalla pietra naturale alle lastre in Hpl, dalle doghe metalliche agli elementi in cotto. Per questo progetto è stato scelto, per il rivestimento del piano terra, l’abbinamento di Isotec Parete con i pannelli in fibrocemento portaintonaco Elycem, una soluzione fornita a pacchetto da Brianza Plastica. Per il piano superiore, invece, Isotec Parete è stato rivestito con originali doghe in alluminio lunghe 3 metri montate in verticale, con finitura effetto-rovere. Il passaggio d’aria fra l’isolante e il rivestimento che si attiva in maniera naturale all’interno dell’intercapedine, contribuisce in maniera determinante a ottimizzare il comfort abitativo, poiché in inverno agevola il deflusso dell’umidità e in estate consente di disperdere velocemente il calore originato dall’irraggiamento solare sulle superfici esterne. LA POSA La posa del sistema, eseguita dall’impresa di Lecco Nuova TS&C, M a g g i o
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che ha curato l’intera realizzazione, è risultata semplice e veloce. L’impresa, che già conosceva il sistema per coperture Isotec, ha trovato il sistema estremamente funzionale, poiché in un solo passaggio di posa si realizza sia lo strato continuo di coibentazione, che la sottostruttura metallica destinata ad accogliere il rivestimento. Inoltre, il correntino metallico, molto ampio, ben si adatta alle diverse tipologie di materiali di finitura, da ancorare con i fissaggi specifici, indicati dai rispettivi produttori. Il rivestimento in lastre portaintonaco Elycem, realizzate in cemento portland e rinforzate sui due lati con doppia rete in fibra di vetro, è stato fissato al correntino di Isotec Parete mediante semplici viti. Dopo aver stuccato i giunti, sulle lastre in fibrocemento è stata effettuata la rasatura a intonaco bianco. Per il gioco di contrasti, la finitura in doghe di alluminio che riveste le facciate del piano superiore, posata in verticale e agganciata ai correntini mediante appositi fissaggi, è stata selezionata in un colore rovere effetto-legno. Per la posa del sistema isolante e del rivestimento di ciascuna villetta, l’impresa ha impiegato due sole settimane di lavoro. Dal punto di vista dell’efficientamento energetico, gli edifici sono stati certificati in Classe A4, in rispondenza alla normativa edilizia regionale.
LA SCHEDA Tipologia: Edificio residenziale, nuova realizzazione Ubicazione: Mandello del Lario (Lecco) Progettista: Dott. Ing. Massimo Pozzi – Pescate (Lecco) Impresa costruttrice: Nuova TS&C srl - Lecco Isolamento facciate: Sistema Isotec Parete di Brianza Plastica Spessore 100 mm Superficie di copertura isolata: 660 mq Rivestimento parete: Lastre porta-intonaco Elycem di Brianza Plastica e doghe metalliche effetto-legno
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi GEOPLAST
QUESTO MATRIX NON È FANTASCIENZA La cassaforma per pavimentazione sopraelevata garantisce elevata capacità portante creando un ampio spazio per l’alloggiamento degli impianti Mep. Consente, inoltre, la posa di ogni finitura, dal marmo al linoleum, grazie alla continuità del calcestruzzo
di Franco Saro
Matrix permette di realizzare pavimentazioni portanti in calcestruzzo armato in grado di ospitare canali per il passaggio di impianti elettromeccanici e altre utenze
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spedali, aeroporti, data-center, terminal crocieristici, uffici, centri commerciali, stazioni metro o ferroviarie, white room e control room: che cosa hanno in comune queste location? Grandi spazi e necessità di una progettazione solida e razionale, Bim o Mep. Quest’ultima, Mechanical, Electrical and Plumbing, indica il processo di creazione del modello 3D che comprende tutte le informazioni fisiche, tecniche e funzionali relative agli impianti meccanici, elettrici e idraulici. Ed è dall’ascolto delle esigenze progettuali che ha portato Geoplast alla nascita di Matrix, una cassaforma per pavimentazione sopraelevata a elevata capacità portante. Matrix, infatti, permette la posa di ogni tipo di finitura, come marmo, legno o linoleum grazie alla continuità garantita dalla superficie in calcestruzzo. Supporta il passaggio di carichi pesanti, superiori a 1 tonnellata per metro quadrato ed è un sistema progettato per soddisfare i bisogni degli attori coinvolti nella progettazione, costruzione e fruibilità dell’opera.
La cassaforma Matrix
LIBERTÀ CREATIVA Il sistema di Geoplast è stato studiato anche per garantire libertà creativa ai progettisti, flessibilità nella posa della pavimentazione a tecnici e installatori. Aspetto non secondario, permette ai cittadini di vivere in edifici sicuri e sostenibili, garantisce sicurezza sismica ed evita il rischio di cedimenti differenziali. È anche pedonabile a secco durante la fase di installazione. Inoltre, data la sua mission, Matrix permette di realizzare pavimentazioni portanti in calcestruzzo armato in grado di ospitare canali per il passaggio di impianti elettromeccanici e altre utenze. L’installazione preliminare delle griglie di supporto crea un reticolato che facilita la posa degli impianti, rendendola intuitiva. La chiusura del sistema tramite casseri modulari, la successiva posa della rete elettrosaldata e il getto della soletta in calcestruzzo completano e finiscono la pavimentazione.
POSA RAPIDA Matrix trova applicazione in tutti i contesti edilizi accomunati dalla presenza di ampie superfici che richiedono la progettazione coordinata in funzione della capacità portante e della gestione degli impianti. La griglia (matrice) si installa in tempi certi e rapidi, senza fissaggi a terra che rallentano la posa o che possono danneggiare la superficie di appoggio. La griglie posate creano una chiara mappatura delle zone disponibili e utili per l’impiantistica. Le griglie si accoppiano le une con le altre grazie a un sistema di aggancio a pressione che garantisce montaggi precisi. Le griglie, inoltre, svolgono un’importante funzione di distanziatore, evitando il contatto diretto tra le canalizzazioni e la superficie di supporto. Questo accorgimento evita l’innesco dei fenomeni di corrosione dovuti a correnti galvaniche contribuendo a garantire l'integrità e la funzionalità dei sistemi nel tempo.
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi T2D
QUESTA FORMULA VINCE TUTTO L’innovativo sistema costruttivo dell’azienda riesce a coniugare i benefici del laterizio con le proprietà termiche e acustiche dei materiali isolanti. Il risultato è un’elevata coibentazione termica sia in estate sia in inverno, senza rinunciare alla traspirabilità di Paolo Caliari
«L Alessandro Andreucci, responsabile marketing dell’azienda
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a distribuzione dei nostri prodotti avviene per oltre il 90% attraverso le rivendite di materiali edili. Crediamo che sia nostro compito sostenere e promuovere un’edilizia di qualità e una cultura del buon costruire: in questo i rivenditori sono il nostro partner ideale», spiega Alessandro Andreucci, marketing manager T2D. L’azienda di laterizi è una di quelle che ha resistito alla tentazione di bloccare gli stabilimenti, afflitti dal caro energia. Ma non solo. Sul mercato rilancia con un prodotto altamente innovativo, Tris. Domanda. Inevitabile partire dall’attualità. Come influisce sulla vostra azienda il caro energia e, in generale, i prezzi in aumento? Risposta. Dal 2020 a oggi il prezzo del gas è enormemente aumentato, così come quello dell’energia elettrica. In più, dal 24 febbraio 2022 trova sempre più spazio la possibilità di una sospensione delle forniture di gas, come conseguenza del tentativo di rendersi indipendenti dagli approvvigionamenti russi. Nel settore dei laterizi l’energia costituisce di gran lunga la voce più importante dei costi di produzione; in questo scenario a dir poco preoccupante alcune aziende del nostro settore hanno interrotto la produzione, mentre noi abbiamo deciso di non sospenderla dando continuità al processo di approvvigionamento della filiera delle costruzioni.
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D. Come siete riusciti a non interrompere la produzione? R. Nostro malgrado abbiamo dovuto adeguare i listini, peraltro coprendo solo parzialmente l’impressionante aumento dei costi subito. Una brusca interruzione delle forniture, in un periodo fortemente condizionato dall’effetto 110% e conseguentemente da scadenze improrogabili, avrebbe creato disagi peggiori ai nostri clienti e più in generale all’intera filiera. D. Fino a quando potranno resistere le imprese come le vostre? R. Il nostro settore, anche se non direttamente interessato dagli incentivi, in questi mesi sta beneficiando di riflesso dell’aumento della domanda dovuto al 110%. Una volta terminate le scadenze del 110%, però, si fa sempre più concreta l’ipotesi di un importante rallentamento. I rincari generalizzati potrebbero frenare in modo significativo gli investimenti in nuove realizzazioni, arrecando disagi ancora maggiori all’intero settore delle costruzioni. D. Avete un messaggio per i vostri clienti? R. Dal 2020 ci siamo trovati a fronteggiare eventi imprevisti e drammatici. T2D ha dimostrato di essere un partner solido e affidabile, un’azienda viva, attiva e presente. Insomma, seppur tra tante difficoltà, un solido punto di riferimento per i clienti. D. Qual è lo stato del magazzino? R. Il nostro intento in questi anni, e in particolare negli ultimi mesi, è stato garantire continuità nelle forniture. Nonostante gli incredibili aumenti dei costi di produzione, le difficoltà logistiche, la carenza di materie prime e di materiali di ricambio industriali, possiamo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo, con scorte di magazzino che sono sempre riuscite a coprire la domanda. D. Quali stabilimenti fornite? R. Lavorando su scala nazionale abbiamo deciso di non sospendere la produzione in nessuno dei nostri quattro stabilimenti. Questa strategia
Il piazzale di deposito a Todi
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ha dato un buon riscontro con i nostri clienti: ogni stabilimento oltre a produrre materiali richiesti a livello nazionale (il classico Poroton P800, per esempio), risponde anche alla domanda locale con dei materiali ad hoc che seguono le tradizioni costruttive del posto. Basti pensare ai mattoni semipieni tipici della tradizione piemontese prodotti nei nostri stabilimenti di Cambiano (Torino) e Masserano (Biella), oppure ad altri e numerosi manufatti tipici del mercato del Centrosud Italia prodotti nello stabilimento di Gabbro (Livorno) e di Todi (Perugia). In sintesi, alimentando la domanda locale, abbiamo intrapreso la strada più onerosa dal punto di vista economico, ma più vicina ai bisogni del mercato. D. Il vostro prodotto di punta si chiama Tris. Di che si tratta? R. Tris, ideato e brevettato da T2D nel 1994, è un sistema costruttivo il cui elemento principale è un monoblocco preassemblato, costituito da due elementi massivi in laterizio e uno isolante frapposto. Disponibile in versione portante antisismica o tamponamento a setti sottili e con vari spessori dei laterizi e del pannello in Neopor, il sistema si completa con una serie di pezzi speciali studiati per adattarsi a tutte le esigenze di progettazione e costruttive. Tris è l’unico sistema costruttivo in laterizio che garantisce un taglio termico completo e continuo lungo tutte le pareti verticali opache. Un’abitazione perfettamente isolata permette di ottenere un ambiente termico interno ottimale, senza inutili dispendi in termini energetici. Tris risponde ai Criteri Ambientali Minimi (Cam) necessari per ottenere gli incentivi fiscali previsti dal superbonus. D. È possibile fare laterizio innovativo, quindi?
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R. Il costruire in laterizio ha radici antichissime nell’architettura, e proprio per questo evoca nell’immaginario comune l’idea di un materiale antico e poco innovativo. Al contrario il laterizio, pur mantenendo le sue caratteristiche di affidabilità e soprattutto durabilità, si presenta oggi profondamente rinnovato: nuovi formati, standard di sicurezza sempre più elevati, nuove modalità di assemblaggio e soprattutto prestazioni tecniche di assoluto livello. D. Come si arriva a un prodotto nuovo? R. Le collaborazioni con il mondo accademico, con enti di ricerca e con il Consorzio Poroton Italia, la risposta a una nuova normativa, la volontà di entrare in nuovo mercato, l’esigenza di un nostro cliente, o semplicemente un’idea ci permettono di offrire al mercato soluzioni innovative e specifiche, adatte a soddisfare le esigenze della progettazione. Dietro a ogni nostro progetto e prodotto sviluppato negli ultimi anni c’è un intenso e rigoroso lavoro di studio che vede coinvolti gli attori della filiera edile: team di ricerca, progettisti, rivendite e imprese. D. Quali sono le caratteristiche tecniche del prodotto? R. Il sistema Tris garantisce le prestazioni della tradizionale doppia parete massiva, raggiungendo eccellenti parametri di potere fonoisolante (fino a 59 dB), resistenza al fuoco, prestazione termica (fino a U=0.140 W/m²K), sfasamento, ma anche elevate prestazioni meccaniche: non solo di resistenza a compressione, ma anche di resistenza a strappo tra le due parti in laterizio (fino a 30 mila N/mq). Il tutto in unico prodotto e con una sola posa in opera. Il blocco esterno in laterizio del sistema Tris, a differenza dei sistemi a cappotto, fornisce una protezione del pannello isolante dagli urti e dagli agenti esterni per una maggiore resistenza e durata nel tempo. D. E per quanto riguarda il comfort? R. T2D negli anni ha ideato, brevettato e realizzato sistemi costruttivi innovativi e specifici, pensando al benessere di chi vive la casa. Tris, fiore all’occhiello delle linee T2D Specialties, è il sistema costruttivo che riesce a coniugare i benefici del laterizio con le proprietà termiche e acustiche dei materiali isolanti. Il risultato è un elevatissimo isolamento termico sia in estate sia in inverno senza rinunciare alla traspirabilità tipica dei laterizi. Quando ci troviamo a presentare il sistema costruttivo Tris, prima di sviscerare qualsiasi caratteristica tecnica del prodotto, ricordiamo che «da oltre 25 anni rendiamo confortevoli le case degli italiani». Questo non è uno slogan per vendere meglio un prodotto, ma è una convinzione fondata sui feedback reali di coloro che in questi 25 anni hanno scelto e vissuto in case con Tris. D. Quali sono i tempi di consegna? M a g g i o
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Sistema Tris tamponamento
Alcune fasi della lavorazione dei laterizi nello stabilimento T2D di Todi (Perugia)
R. Si va dalla pronta consegna per alcune tipologie di prodotto fino alle tre settimane per gli spessori meno commerciali. Aldilà di queste indicazioni di carattere generale, manteniamo comunque una certa apertura ed elasticità nei confronti dei nostri clienti, che ci permette di evadere le situazioni più urgenti in pochi giorni. D. Isolamento termico significa anche risparmio energetico: è quantificabile? R. L’utilizzo del sistema Tris assieme ad altri componenti fondamentali come serramenti e coperture, consente di realizzare edifici Nzeb (Nearly Zero Energy Building) ovvero a elevata efficienza energetica, il cui funzionamento richiede una quantità di energia davvero minima. In uno scenario in cui l’aumento dei costi energetici oltre a mettere a rischio molte attività produttive sta impattando pesantemente sulla gestione economica familiare, un maggiore investimento iniziale sulle pareti si ripaga in pochissimi anni. D. I distributori sono informati sul valore del prodotto? R. La distribuzione dei nostri prodotti avviene per oltre il 90% attraverso le rivendite di materiali edili. Crediamo che sia nostro compito sostenere e promuovere un’edilizia di qualità e una cultura del buon costruire: in questo i rivenditori sono il nostro partner ideale, anche grazie al radicamento sul territorio e alla puntuale conoscenza del tessuto locale. Pertanto, nel lancio e nella promozione dei nostri sistemi costruttivi T2D Specialties coinvolgiamo attivamente quelle realtà che ne riescono a percepire il valore. M a g g i o
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D. Quali previsioni avete per il 2022? R. Tra tutte queste incertezze oggi è difficile avere visibilità oltre qualche settimana. La speranza è che i rincari generalizzati non fermino l’impulso e la rinnovata vivacità che gli incentivi del superbonus hanno portato in edilizia. Ciò detto, finora siamo molto soddisfatti.
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi ONDULINE
ORA PROTEGGIAMO ANCHE IL LEGNO Con il catalogo Wood Division arriva la gamma di prodotti per la protezione di strutture edilizie che utilizzano il materiale naturale, per mettere al primo posto l’efficienza energetica. E le sinergie con il gruppo Ondura ampliano le soluzioni per l’edilizia di nuova generazione di Franco Saro
Davide Torelli
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a costituzione del Gruppo Ondura, che riunisce Alwitra (sistemi di impermeabilizzazione per tetti piani), CB (membrane e schermi per copertura e facciate, accessori per coperture) e Onduline, ha permesso di rendere sinergiche le competenze di eccellenza delle tre aziende nei rispettivi settori di attività. Ondura è quindi un gruppo industriale di primo piano, specializzato in sistemi di impermeabilizzazione e protezione delle costruzioni, nel cui slogan, «Protection above all», è sintetizzata la mission aziendale. Questo nuovo assetto ha permesso a Onduline di ampliare la propria gamma e proporre con il proprio marchio Ondutiss un ampio
ventaglio di soluzioni e prodotti innovativi per rispondere alle esigenze dell’edilizia moderna, nel settore delle costruzioni in legno. L’impegno verso l’innovazione costante, lo sviluppo di nuove soluzioni, l’attività di ricerca condotta anche in collaborazione con importanti realtà accademiche come il Politecnico di Milano e, oggi, le sinergie del Gruppo Ondura, hanno gettato le basi per l’impegno su nuovi settori, con competenze approfondite e una gamma prodotti affermata e in continua evoluzione. ANCHE PER BIOEDILIZIA Ora Onduline Italia presenta, con il catalogo Wood Division, la nuova gamma di soluzioni per la protezione delle strutture edili-
Ondutiss Air 170
Ondutiss Air 220
Ondutiss Air Mono 330
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Nastri sigillanti
Barriera freno vapore e membrana altamente traspirante
zie in legno. È un settore emergente e in grande espansione, che traccerà la strada per l’abitare del futuro, mettendo al primo posto efficienza energetica, sostenibilità, salubrità, secondo i parametri dei protocolli green e della bioedilizia. «Far parte del gruppo Ondura ci dà modo di ampliare la nostra offerta, con proposte complete e sinergiche in grado di soddisfare le sempre più esigenti richieste che arrivano dal mercato. Nuovi prodotti e sistemi di elevata qualità si andranno ad affiancare alle tradizionali soluzioni della gamma Onduline, portando al contempo un notevole valore aggiunto al nostro costante lavoro di promozione di soluzioni sempre più performanti», spiega Davide Torelli, direttore generale di Onduline Italia. SALUBRITÀ E COMFORT L’attenzione di tutto il mercato verso la sostenibilità costruttiva, le performance energetiche, la salubrità e il confort degli ambienti abitativi, la durabilità nel tempo delle soluzioni adottate, la sicurezza antisismica e antincendio, il benessere acustico, hanno alzato l’asticella della domanda, privilegiando le aziende che da sempre investono in qualità e mettono a disposizione prodotti performanti, efficienti e certificati. In questo contesto Onduline e le aziende del Gruppo Ondura lavorano per trasformare le conoscenze tecnologiche in innovazioni che proteggano gli edifici dalle più differenti sollecitazioni cui sono esposti, prolungandone la durata e preservandone il valore. Onduline è in grado quindi di proporre al settore dell’edilizia una gamma completa di soluzioni per la protezione, l’impermeabilizzazione,
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la sigillatura da aria, vento, acqua delle strutture in legno, con membrane Smt di ultima generazione, per un’edilizia che sempre meglio risponda alle moderne esigenze abitative. La gamma di soluzioni del nuovo catalogo Onduline racchiude un’ampia collezione di prodotti specifici per l’edilizia di nuova generazione ad alta efficienza energetica: • schermi e membrane traspiranti per strutture orizzontali, inclinate e verticali • elementi complementari per la ventilazione • schermi bituminosi • nastri e e guarnizioni per la tenuta all’aria e al vento. Tra i prodotti più interessanti si trova la gamma di membrane altamente traspiranti Ondutiss Air, disponibili in diverse grammature (150, 170, 180 e 220 g/mq), costituite da un film funzionale traspirante bicomponente (Pp+Pe) realizzato con tecnologia 2com Uv+ e protetto sul lato superiore e inferiore da un Tnt di polipropilene. O, ancora, Ondutiss Air Mono 330, una membrana traspirante al vapore a tre strati costituita da un film funzionale monolitico realizzato da una spalmatura in poliuretano (Pur) stabilizzato ai raggi Uv, protetto da due strati in Tnt di poliestere (Pes). La cura dei dettagli e l’attenzione alla qualità del risultato ha portato Onduline a sviluppare un team tecnico altamente specializzato per dare supporto a tutte le fasi di progettazione e consulenza ai clienti. E l’intervento del reparto tecnico è fondamentale per individuare le migliori soluzioni costruttive e per rispondere ai requisiti necessari al progetto (come per l’ottenimento del superbonus 110%). M a g g i o
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi DALIFORM GROUP
IN CANTIERE C’È UN TRIS CHE VINCE Alcune delle soluzioni costruttive del gruppo specializzato nella produzione di manufatti in plastica riciclata: casseforme a perdere Iglu’ e Sistema Atlantis per vespai ventilati, U-Boot Beton per solai alleggeriti bidirezionali e Pratopratico per spazi verdi carrabili di Sara Giusti
Cassero a perdere Iglù. A destra, il Sistema Atlantis
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pecializzata nella produzione di manufatti in plastica riciclata per il mondo delle costruzioni, Daliform Group ha firmato negli anni numerose innovazioni che hanno migliorato il modo di costruire. Tra le sue soluzioni i vespai ventilati Iglu’ e Atlantis, i solai alleggeriti bidirezionali U-Boot Beton, fino ai prodotti per prati carrabili e giardini pensili. Tutti i prodotti rispettano i più rigorosi standard internazionali e vantano le relative certificazioni di prodotto. Ai punti di forza dell’azienda si aggiunge il servizio di consulenza offerto dell’ufficio tecnico, un aiuto concreto sia in fase preliminare che di progettazione, e l’assistenza in cantiere. CONTRASTARE L’UMIDITÀ La prima soluzione realizzata dall’azienda è una cassaforma in plastica riciclata a forma di volta a crociera. Il prodotto nasce da una legge della Regione Friuli Venezia Giulia, che intorno ai primi anni Novanta ha imposto l’obbligo del vespaio aerato nelle fonda-
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zioni, a seguito delle forti concentrazioni di gas radon nel territorio. Daliform Group ha messo dunque a punto Iglu’, un sistema di casseforme a perdere per vespai, creato allo scopo di contrastare l’umidità di risalita capillare, che in breve tempo si afferma sul mercato nazionale. Grazie alla facile posa a incastro, i casseri consentono la rapida realizzazione di una piattaforma pedonabile su cui posare la gettata di calcestruzzo. L’intercapedine ottenuta ha una conformazione a calotta sferica e, con i collegamenti all’esterno del fabbricato, consente la massima ventilazione e l’inserimento delle reti tecnologiche senza annegarle nel massetto, garantendo la possibilità di ispezione e l’integrazione con ulteriori impianti. Oltre a creare un vuoto sanitario con adeguata barriera al vapore per il pavimento, Iglu’ favorisce lo smaltimento dei gas radioattivi naturali emanati dal terreno, in particolare del gas radon. Tra i molti campi applicativi si contano pavimenti ventilati civili e industriali, tetti freddi piani e inclinati, pavimentazioni flottanti (floating floors) ai piani intermedi, canalizzazioni sotto il pavimento per impianti di M a g g i o
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PARCHEGGIO FACILE CON PRATOPRATICO Daliform Group, con la griglia salvaerba Pratopratico, è parte integrante di numerosi interventi di riqualificazione urbana, contribuendo a trasformare gli spazi verdi pubblici destinati a parcheggio. Pratopratico, infatti, permette di rendere queste aree carrabili senza rovinare il manto erboso, anzi consolidandolo e conferendo al suolo un effetto mosaico grazie al suo particolare design. Realizzata in polipropilene di qualità, la griglia si caratterizza per un doppio profilo, più sottile dal lato a destinazione carrabile, e più spesso dall’altro, a destinazione pedonale. La speciale conformazione delle cellette consente il rispetto della natura, favorendo la permeabilità del terreno e lo scambio di elementi nutritivi, aria e luce. Pratopratico può essere utilizzata per aree carrabili private e pubbliche, per la riqualificazione urbana, per piste ciclabili e percorsi pedonali, percorsi per campi da golf e impianti sportivi, piazzole attrezzate, giardini ornamentali, vialetti in ghiaia, bordi piscina e passerelle sulla spiaggia. Inoltre può essere impiegata per il consolidamento di terreni in pendenza a contrasto di fenomeni di dilavamento ed erosione, su superfici provvisorie per fiere, mercatini, teatri, per piazzole rimovibili destinate a camper e roulotte, rimessaggi, eliporti e piste per ultraleggeri e giardini pensili. È disponibile nei colori verde, terra di Siena o bianco pietra, per armonizzarsi in qualsiasi situazione e con qualsiasi finitura, anche con il ghiaino colorato di cui ne impedisce la dispersione.
struttura che si ottiene, formata da una platea, da muri perimetrali e da una soletta sorretta da pilastrini, garantisce un’elevata resistenza ai sovraccarichi sia permanenti che accidentali. Il diametro costante dei tubi elevatori permette di minimizzare i consumi di calcestruzzo per il riempimento. La vasca può essere progettata per supportare qualsiasi carico sovrastante, che sia un pavimento pedonabile, un’area verde o un parcheggio transitato da automezzi, anche pesanti. Può essere realizzata sotto piazzali, strade e parcheggi, sia commerciali che industriali con lo scopo di mitigare l’effetto di piena causato da eventi meteorici eccezionali. In tal modo si restituisce al suolo la capacità drenante che il cemento gli aveva tolto, senza alcun impatto visivo e ambientale. U-Boot Beton
riscaldamento e di ventilazione con il passaggio d’aria fino a 35-38 gradi, infrastrutture stradali come marciapiedi, aiuole, piazze, in alternativa ai riempimenti con materiali inerti, strutture per l’agricoltura come serre e impianti sportivi. Integrato con gli accessori, come il fermagetto L-Plast e le solette monolitiche Beton-Up e Iso-Iglu’, il sistema amplia ulteriormente la capacità di adattarsi alle diverse esigenze di progetto. VASCHE IN LOCO Quando la profondità del vespaio o dell’intercapedine è tale da non permettere l’utilizzo dei classici casseri Iglu’, Daliform Group propone Atlantis, sistema evoluto per la creazione di intercapedini, vespai e pavimenti aerati, che si adatta perfettamente anche nel campo della raccolta e utilizzo di acque meteoriche. Il Sistema Atlantis permette la realizzazione di una vasca in calcestruzzo armato, costruita direttamente in loco, con varie dimensioni in pianta e in altezza fino a 300 centimetri, per massimizzarne il volume. La M a g g i o
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STRUTTURE ORIZZONTALI Per migliorare le prestazioni dei solai, minimizzando costi d’opera e materie prime impiegate, invece, Daliform Group ha ideato U-Boot Beton, elementi cavi in polipropilene riciclato da inserire all’interno delle strutture orizzontali per ottimizzare la distribuzione delle masse di calcestruzzo, riducendone così la quantità impiegata. Una soluzione tecnologica semplice, funzionale e simicamente efficiente, che ha l’ulteriore vantaggio di far risparmiare acciaio per l’armatura. A parità di spessore rispetto a una soletta monolitica, infatti, con U-Boot Beton si ottiene una diminuzione di peso fino al 40%, che si ripercuote positivamente su tutto il resto della struttura grazie alla riduzione delle azioni sismiche e gravitazionali. Il tutto si traduce in maglie strutturali più ampie, assenza di travi emergenti, spazi più flessibili e ambienti meglio adattabili nel tempo. U-Boot Beton va a sostituire i sistemi di alleggerimento tradizionali in polistirolo e laterizio, garantendo performance strutturali superiori, elevati standard qualitativi del solaio e una finitura dell’intradosso perfetta e omogenea, permettendo di soddisfare anche le esigenze architettoniche. U-Boot Beton garantisce performance eccellenti anche nel caso di utilizzo nelle zone sismiche più impegnative.
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi SPEC SCF
PROTEZIONE SOTTO IL TETTO Ventilplus, soluzione termoisolante per tetti ventilati, si abbina a qualsiasi tipo di copertura. Leggero, coibente e autoportante, il pannello è ideale per interventi di efficientamento energetico e rispetta le norme per il contenimento dei consumi di Anna Molentini
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er garantire contemporaneamente isolamento termico, ventilazione e sostegno al manto d ’ impermeabilizzazione, Scf (Sistemi Costruttivi Futuri) ha messo a punto il sottocoppo Ventilplus, soluzione termoisolante per tetti ventilati, abbinabile a qualsiasi tipo di copertura. Leggero, coibente e autoportante, il pannello è ideale per gli interventi di efficientamento energetico e consente il rispetto delle norme tecniche di riferimento per il contenimento dei consumi degli edifici. Inoltre, la versione Eco, che impiega materie prime quali il Neopor Bmbcert, l’isolante sostenibile di Basf proveniente al 100% da fonti rinnovabili, e materiali rigenerati provenienti da Certified Renewable Feedstock garantisce il rispetto dei criteri minimi ambientali Cam. RESISTENTE Largo 60 centimetri, Ventilplus è un pannello autoestinguente in
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Tegole + solaio in calcestruzzo. A sinistra, il pannello Ventiplus
Eps grafitato Neopor Bmbcert a conducibilità termica migliorata, caratterizzato dalla tipica battentatura maschio/femmina che consente il perfetto affiancamento a incastro dei vari elementi. Il pannello è fornito nella lunghezza standard di 3,30 metri, ma su richiesta possono essere fornite lunghezze su misura delle esigenze di cantiere, per un maggiore risparmio economico e logistico. Ampia, invece, è la scelta degli spessori dei pannelli. Ulteriore caratteristica del sistema è rappresentata dall’esclusiva tecnologia Scf data dai correnti in acciaio zincato, in spessore 8/10, sagomati e incorporati a Z: inglobati e co-sinterizzati al polistirene, conferiscono ai pannelli caratteristiche di maggiore solidità e maneggevolezza. I lamierini inglobati all’interno, essendo rialzati di 2 centimetri rispetto al pannello, garantiscono un’ottima ventilazione e vengono utilizzati per fissare il listello a una distanza variabile secondo il tipo di tegola o coppo da utilizzare. COMFORT ABITATIVO Installando in copertura il pannello in Eps Ventilplus, i locali sottotetto e chi vi abita traggono grandi benefici in termini di comfort abitativo e risparmio energetico, grazie al corrisponM a g g i o
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LE CARATTERISTICHE •
Leggerezza: il pannello Ventilplus pesa circa 5 Kg/mq, variabile
Praticamente l’unica minaccia si verifica quando i pannelli sono
in funzione dello spessore. Ne deriva che la movimentazione e
conservati per lunghi periodi senza protezione o nel caso in cui
installazione risulta semplificata e che il suo utilizzo non comporta un aggravio dei carichi sulle strutture di copertura. •
•
vengano installati senza copertura. •
Autoportanza: il pannello è autoportante fino a un massimo di
polistirene, assorbe solo lo 0,05% del peso di acqua. L’Eps con
2 ml, ciò comporta in varie applicazioni un importante risparmio
perle ben unite assorbe soltanto piccolissime quantità di acqua
di tempi e costi dovuto alla riduzione dei punti di sostegno sotto
nelle prove di immersione, con un effetto trascurabile sulla
il pannello in prima fase.
galleggiabilità.
Geometria variabile: Ventilplus è un pannello a larghezza
•
costante pari a 60 centimetri, prodotto con spessore variabile da progetto.
•
Elevate qualità: l’Eps non può costituire il nutrimento o il terreno di coltura per i micro organismi, non produce muffa e non
5 a 12 centimetri, e lunghezza come richiesta dalle geometrie di •
Resistenza all’umidità: il materiale di base dell’Eps, cioè il
tende a putrefarsi. •
Attenzione all’ambiente: i prodotti di sintesi, come l’ Eps,
Elevata coibentazione termica: l’elemento Ventilplus
si riciclano più volte, non inquinano la falda acquifera o l’aria, e
possiede una conduttività pari a 0,030 W/mqK, questo conferisce
non provocano allergie. In particolare l’Eps non è tossico ed è
alla struttura di copertura una notevole inerzia termica.
totalmente inerte, non contiene Cfc (clorofluorcarburi) o Hcfc e
Lunga durata: l’Eps si dimostra resistente all’invecchiamento.
non vengono neppure utilizzati durante la produzione.
Tegole + solaio in laterocemento. A destra, tegole in ardesia + solaio in legno
dente risparmio di climatizzazione degli ambienti. Oltre alle prestazioni di isolamento termico (0,030 W/mqK), il polistirene espanso sinterizzato ha dimostrato di mantenere inalterate le sue caratteristiche di resistenza meccanica e stabilità dimensionale. Inoltre, non può costituire nutrimento o terreno di coltura per i micro organismi, non produce muffa e non tende a putrefarsi. La struttura molecolare a cellule chiuse di piccole dimensioni e la coesione tra le pareti delle celle determina una buona resistenza al vapore acqueo, omogenea su tutto lo spessore, che permette la traspirazione degli elementi costruttivi e quindi il controllo dei fenomeni di condensazione. M a g g i o
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FACILE POSA Grazie alla leggerezza di ogni singolo elemento, la movimentazione e la posa in opera risultano operazioni alquanto semplici e veloci, che non richiedono l’impiego di manodopera specializzata e attrezzature particolari. Inoltre, il perfetto accoppiamento dei pannelli, è agevolato dal sistema di incastro maschio/femmina che non richiede l’uso di malta o collanti particolari. Oltre a fornire isolamento termico, Ventilplus crea tra la parte superiore del pannello e il manto di tegole una camera di ventilazione di 2 centimetri, che consente di ridurre la condensa di vapore acqueo presente nei sottomanti e quindi la dannosa proliferazione di muffe e batteri, nel rispetto della norma Uni 9460.
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi F O R N A C E L AT E R I Z I VA R D A N E G A I S I D O R O
LA TRADIZIONE CHE NON TI ASPETTI Il Bicoppo è uno dei prodotti più innovativi dell’azienda e continua a concentrare l’interesse di progettisti e utenti finali, assieme alla tegola Romana: facilita e velocizza la posa in opera, grazie a una minore quantità di pezzi al metro quadro
di Paolo Caliari
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a Fornace Laterizi Vardanega Isidoro di Possagno è un’azienda che dal 1954 può vantare quella sorta di bollino blu che si chiama Possagno: un nome che si riferisce alla sede dell’azienda ed evoca il laterizio nella sua tradizione più antica. Ma anche innovativa, come spiegano a YouTrade Dario Cubicciotti, area manager Nord Ovest, e Fabio Mattiuzzo, area manager Nord Est. Domanda. Fornace Laterizi Vardanega Isidoro è attiva nel settore laterizio dal 1954. Che cosa vi distingue? Dario Cubicciotti. La mission di «portare una costante innovazione a uno dei prodotti più tradizionali del mondo dell’edilizia: il coppo (laterizio)», il nostro identificativo. Il nostro focus è sensibilizzare i progettisti e i committenti, sempre più attenti alle tipologie di materiali impiegati, all’utilizzo di prodotti naturali ed eco-sostenibili. D. Può farmi un esempio? Dario Cubicciotti. L’innovazione passa attraverso un attento studio di quanto attualmente presente nel mercato e la fattiva riscoperta di quanto è stato trascurato. Questo si concretizza in particolare nell’articolo Embrice o tegola Romana, in tutte le sue declinazioni e
impieghi, insieme al coppo da noi valorizzato e utilizzato, in particolar modo in Centro Italia. D. La tegola Romana dove si utilizza? Dario Cubicciotti. Nelle ristrutturazioni, ormai dominanti nelle costruzioni poiché rappresentano l’elemento trainante dell’edilizia per un Paese ricco di storia e di esclusivi paesaggi caratteristici quale la nostra Italia. Riscoprire e riprodurre questo manufatto, nella sua originale forma, è per noi orgoglio e prestigio. D. Qual è il vostro prodotto più innovativo? Dario Cubicciotti. Il Bicoppo, brevetto di punta, prodotto da un decennio con grandi soddisfazioni. Il nostro continuo lavoro di ricerca ci ha permesso di annoverare tra le nostre esclusive referenze nuove soluzioni tecniche, in grado di risolvere le problematiche che gli applicatori affrontano giornalmente durante la realizzazione del manto di copertura. La forma e le dimensioni del Bicoppo facilitano e velocizzano la posa in opera, grazie a una minore quantità di pezzi al metro quadro, e rendono la posa del laterizio molto più sicura. D. Quali sono i vantaggi nell’utilizzo di tale prodotto? Dario Cubicciotti. Il Bicoppo rappresenta la soluzione avveniristica che porta vantaggi nella posa sia per l’elevata stabilità e pedonabilità,
Coperture con Bicoppo a Porto Piccolo Sistiana, Trieste. Nella foto accanto, da sinistra Dario Cubicciotti e Fabio Mattiuzzo di Fornace Laterizi Vardanega Isidoro
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi
che per rapidità di esecuzione, gravando molto meno sul solaio visto l’esiguo numero di elementi per metro quadrato. Prodotto con una miscela di argille dalle particolari caratteristiche antigelive (30 anni di garanzia) offre tra i suoi notevoli vantaggi anche la possibilità di riutilizzare, con l’impiego di appositi ganci metallici, il cosiddetto coppo vecchio di coperta, pratica consolidata in alcune zone d’Italia. D. Ci sono aspetti di cui tenere conto nella posa? Dario Cubicciotti. Certamente. Tutti gli elementi discontinui del manto di copertura sono tra loro interconnessi e ancorati, grazie all’utilizzo del Bicoppo, alla sottostruttura lignea. Queste esclusive caratteristiche rendono unica, sotto l’aspetto prestazionale, questa soluzione di posa anche in condizioni climatiche estreme, come nel caso di venti molto forti che, possono muovere le linee dei coppi e danno la possibilità di intervenire con facilità in caso di manutenzioni ordinarie. D. È compatibile con soluzioni di copertura destinate all’isolamento del tetto? Dario Cubicciotti. La peculiare forma del Bicoppo si adatta con estrema facilità e rappresenta l’ideale soluzione tecnica per ogni tipo di materiale isolante predisposto sulla falda sottostante. D. È un prodotto resistente? Dario Cubicciotti. Il Bicoppo è stato concepito per agevolare le soluzioni di posa dei coppi, manufatti tipici del nostro territorio nazionale, con la volontà di rendere stabile e resistente la copertura in laterizio una volta completata. Ulteriore vantaggio esclusivo è rappresentato del suo profilo, che consente di ottenere una microventilazione sottomanto, garanzia di durabilità nel tempo del manufatto. D. E dal punto di vista estetico che cosa cambia? Dario Cubicciotti. Praticamente nulla, perché il Bicoppo non è altro che una geniale soluzione tecnica capace di raccogliere tutti i fondamentali utili a realizzare una copertura in coppi: stabilità, facilità e rapidità di posa, ideale per affrontare le ruscellazioni che sempre più spesso si vedono in questo periodo caratterizzato da eventi quali le bombe d’acqua. Inoltre, permette di ottenere ventilazione sottomanto e adattabilità a ogni tipo di coppo, anche di vecchia fattura per il ripristino dei centri storici.
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D. I distributori italiani di materiali sono sufficientemente formati riguardo soluzioni come Bicoppo? Fabio Mattiuzzo. La formazione e competenza tecnica dei nostri consulenti di zona è fondamentale per la nostra azienda. Attraverso riunioni dedicate e affiancamenti sul territorio da parte dei nostri funzionari monitoriamo costantemente la loro operatività sul territorio. Con queste metodologie operiamo in continuo upgrading al fine di renderli sempre più efficaci nel loro lavoro. D. Chi sceglie, di solito, questo prodotto? Fabio Mattiuzzo. La maggior parte delle volte è prescritto nei capitolati poiché i vantaggi sono ormai riconosciuti da buona parte dei progettisti. Certamente non posso esimermi da evidenziare che un valido contributo è dato anche dalle imprese esecutrici, le quali evidenziano le peculiarità del prodotto e ne raccomandano l’utilizzo. D. Sono prodotti certificati? Fabio Mattiuzzo. Tutti i prodotti della Vardanega Isidoro sono certificati e rispondono a quanto è richiesto dalla normativa vigente. I prodotti sono conformi ai Criteri Ambientali Minimi (C.a.m.) definiti per le varie fasi del processo e quindi idonei a soddisfare le richieste che giungono quotidianamente da parte di enti o strutture pubbliche. D. Per l’edilizia è sempre più importante l’aspetto della sostenibilità. Che cosa significa per voi? Fabio Mattiuzzo. La sostenibilità è un concetto fondamentale che accompagna tutte le fasi della vita della nostra azienda. Dall’approvvigionamento della materia prima alla produzione, dalla vendita all’amministrazione e fatturazione. In sostanza, vogliamo che tutto il nostro lavoro si identifichi con la sostenibilità. D. Le scadenze dei vari bonus impatteranno sul mercato? Fabio Mattiuzzo. La presenza dei bonus ha influito in modo significativo sul mercato dell’edilizia e non sarà trascurabile considerare il mercato con l’assenza di una importante agevolazione economica come quella attualmente in atto. Speriamo che questa operazione abbia innescato un volano, se pur più modesto di quello attuale, capace di mantenere vivo e vivace il mercato delle costruzioni. D. Uno dei problemi di questi mesi è il rincaro dei materiali. Qual è la situazione? Fabio Mattiuzzo. Il caro energie ha colpito anche il nostro settore in modo pesante. La situazione è complessa, richiede massima attenzione nel gestire i prezzi da riversare nel mercato in modo da permettere, per quanto possibile, la gestione dei nuovi listini da parte dei rivenditori. Per quanto ci riguarda, vediamo di procedere in maniera logica, evitando frenetiche rincorse all’aumento dei prezzi. D. Si sono allungati i tempi di consegna? Fabio Mattiuzzo. Le modalità di accesso ai Bonus M a g g i o
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edilizia hanno concentrato la richiesta dei materiali in alcuni periodi creando ovviamente un allungamento nei tempi di consegna e l’inevitabile congestione delle spedizioni. Il nostro ufficio logistico monitora costantemente la situazione e cerca di far fronte alle esigenze di mercato modulando gli ordini con gli stock produttivi a disposizione. Con l’occasione desidero ringraziare tutti gli operatori dedicati per l’attento e accorto lavoro che stanno facendo in questo singolare momento. D. Qual è la storia dell’azienda? Fabio Mattiuzzo. In sintesi, l’azienda si può rappresentare così: dal 1954 custodisce la tradizione della lavorazione dell’argilla, materiale vivo, ecologico e resistente, realizzando coperture e rivestimenti per tetti, interpretandole alla luce della ricerca più moderna per realizzazioni Embrice di falda chiaro con coppo chiaro liscio Unika. A sinistra, posa di Bicoppo a Porto Piccolo Sistiana, Trieste
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sempre più affidabili e durature, adatte a ogni casa. D. E oggi come è organizzata? Fabio Mattiuzzo. L’azienda ha una struttura snella e conseguentemente capace di assolvere efficacemente alle richieste del mercato. Attualmente opera su tutto il territorio nazionale attraverso dei consulenti di zona guidati e coordinati da due capi area. L’ufficio logistico e di back office opera internamente interfacciandosi continuamente con la produzione in modo da gestire e coordinare le fasi inerenti alla spedizione. D. Il vostro rapporto con i rivenditori di materiali per edilizia… Fabio Mattiuzzo. I nostri consulenti di zona, supportati dai funzionari, operano a fianco dei rivenditori fornendo tutto il supporto necessario per la buona riuscita del loro business realizzato attraverso i nostri articoli. Noi crediamo nella partnership perché solamente attraverso la fidelizzazione è possibile costruire un lavoro continuativo e soddisfacente. D. In questi anni è cambiata la richiesta di prodotto? Fabio Mattiuzzo. L’edilizia, come tutti i settori, è soggetta a continui cambiamenti in virtù dell’innovazione dei materiali e dei loro usi. Ovviamente il tema dei prodotti ecocompatibili e sostenibili impone maggior attenzione alla loro realizzazione e al loro impiego e utilizzo. Il nostro costante obiettivo è comunicare ai nostri interlocutori quali sono i nostri processi produttivi in modo da condividere il nostro progetto sostenibile e promuoverlo sul territorio. D. Com’è andato il 2021? Dario Cubicciotti. Mai come in quest’ultimo anno l’edilizia è tornata a essere un motore per la ripresa economica, grazie a condizioni straordinarie che questo settore non ha mai avuto. Stiamo vivendo una congiuntura altamente positiva determinata dal combinato disposto della ripresa economica post pandemia, e la conseguente ripartenza dei cantieri, e del sistema di incentivo legato al superbonus 110%, ma anche agli altri bonus fiscali, i quali possono contare sulla possibilità di utilizzare la cessione del credito o lo sconto in fattura, vere novità che hanno dato un impulso al mercato anche oltre le aspettative iniziali. Dopo la pandemia e anni di bassa crescita l’Italia è tornata a essere tra i principali Paesi Ue in termini di sviluppo, un risultato ottenuto soprattutto grazie al settore delle costruzioni che ha rappresentato oltre un terzo della crescita del Pil del 6,5% nel 2021.I risultati raggiunti nel 2021 sono stati soddisfacenti, come per tutto il settore, visto il valido contributo dei bonus e la conseguente crescita degli ordinativi. Ma, come ormai noto, questi sono provvedimenti temporanei ed eccezionali che stanno sostenendo la ripartenza economica italiana e come tali vanno trattati. D. Che cosa prevedete per il 2022? Dario Cubicciotti. Per il 2022 le previsioni si ridimensionano delineando una sostanziale tenuta (+0,5%) del mercato dovuta soprattutto a una riduzione della manutenzione degli edifici a causa del ridimensionamento di alcuni bonus edilizi e di un periodo di blocco nella cessione dei crediti in seguito alle continue modifiche normative. Non mancano quelli che vengono ritenuti ostacoli alla crescita, ossia la burocrazia, il caro energia e il costo delle materie prime. Come superare questi ostacoli? Dovremo procedere con massima attenzione poichè non possiamo esimerci da eventuali necessari aumenti, con la volontà però di fornire sempre ai nostri clienti la qualità dei prodotti che sempre ci contraddistingue.
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi I TEST DI DÖRKEN
LA MEMBRANA CHE SENTE L’ETÀ I prodotti utilizzati nel sottotetto tendono a degradarsi più velocemente di quanto si pensi: spesso, risultano compromessi già dopo soli tre anni. Per allungare la vita di questi elementi sono state condotte severe prove di laboratorio. Ecco i risultati di Ronald Flaig, Project Manager Innovation Dörken
R
ecentemente nelle coperture inclinate si riscontrano sempre più spesso danni alle membrane sottotetto già solo dopo solo pochi anni dalla loro posa in opera, nonostante il superamento di tutti i test di invecchiamento sul prodotto previsti dalla normativa Uni En 13859-1. Purtroppo questo standard non è stato in grado di considerare alcuni dei fattori più significativi relativi al comportamento a lungo termine delle membrane, per il semplice fatto che all’epoca della sua introduzione, nel 2010, non erano ancora noti. Il fattore più sottovalutato nel deterioramento delle membrane è risultato essere il movimento dell’aria che si sviluppa nella camera di ventilazione sotto il manto di copertura. I DATI TECNICI La normativa Uni En 13859-1 non solo specifica le caratteristiche tecniche più significative delle membrane sottotetto, ma anche i me-
Camera d’invecchiamento con velocità dell’aria di 5m/s ("storm oven"). A destra, comparti interni dotati di flusso d’aria
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todi di prova secondo cui queste vengono determinate. Ciò garantisce che i dati tecnici riportati nelle Dichiarazioni di Prestazione dei diversi prodotti siano confrontabili tra di loro. Una delle questioni più delicate sulle normative dei prodotti destinati a resistere a lungo nel tempo è definire la procedura per determinare la caratteristica di durabilità dopo l’invecchiamento artificiale. Questa, infatti, deve essere stabilita con un metodo di prova che sia standardizzato, ma anche specifico: deve considerare, infatti, i fattori di influenza più rilevanti sull’invecchiamento, i parametri e la durata più indicati per il prodotto in esame. Tutto ciò per simulare il naturale processo di invecchiamento in un lasso di tempo più breve possibile. CHI NON RESISTE Al momento della stesura della normativa erano disponibili solo pochi risultati relativi al reale comportamento a lungo termine delle membrane sottotetto. Il test di invecchiamento artificiale presente nella versione del 2010, valido ancora oggi, simula il periodo, relativamente breve, prima della posa del manto di copertura considerando un’esposizione della membrana alla radiazione Uv (336 ore / 55MJ/ m²) e il ciclo di vita completo sotto la copertura mediante stoccaggio in forno (90 giorni a 70 gradi). Questi parametri non sono cambiati. Nel corso degli anni è emerso però che non tutti i prodotti che superano questo test dimostrano, nella pratica, una resistenza all’invecchiamento a lungo termine sufficiente. In numerosi casi la membrana non era stata nemmeno esposta ad alcuna radiazione Uv essendo stata coperta immediatamente. La radiazione Uv non può essere quindi considerata come la principale responsabile del degrado, ma la vera causa deve risiedere sotto la copertura del tetto. Inoltre, risulta evidente che il test di invecchiamento artificiale così come è concepito dalla normativa non è in grado di rappresentare il reale processo di degrado della membrana. SOTTO COPERTURA Grazie alla sua decennale esperienza nello sviluppo di membrane
Comparto per l’inserimento dei campioni di prova
Il risultato del deterioramento
per tetti inclinati, alcuni anni fa Dörken ha iniziato ad analizzare più nel dettaglio le condizioni ambientali che si verificano al di sotto dei manti di copertura e l’influenza che queste esercitano sul processo di invecchiamento delle membrane in diversi tetti realizzati in Germania. Nella camera di ventilazione sottotetto, oltre alla temperatura e all’umidità, è stato monitorato anche il movimento dell’aria. Si è notato con regolarità che la velocità dell’aria aumenta con l’inizio della radiazione solare sulla superficie del tetto. Sono state registrate velocità dell’aria fino a 1 metro al secondo. Una delle cause dell’incremento della velocità dell’aria potrebbe quindi essere identificata nella radiazione solare, che innesca correnti termiche nella camera di ventilazione. Tuttavia, è stato rilevato che velocità dell’aria comparabili si possono registrare anche nei giorni nuvolosi. In questo caso fanno da innesco le correnti che entrano direttamente nell’apertura in gronda ed escono al colmo, generando un effetto camino al di sopra della membrana. Questi risultati relativi al movimento dell’aria al di sotto delle coperture non sono nuovi essendo già stati già descritti da Liersch nel 1986. Anche Holzforschung Austria ha recentemente affrontato il problema delle correnti termiche, indagandolo più nel dettaglio e mettendolo in relazione a vari fattori di influenza sui tetti inclinati. IL RUOLO DELL’ARIA In seguito alla campagna di monitoraggio delle coperture sono stati sottoposti a stoccaggio in forno a 70 gradi e a diverse velocità dell’aria vari tipi di membrane sottotetto. Per un periodo di quasi due anni sono stati prelevati campioni a intervalli regolari ed è stata valutata l’impermeabilità rispetto alla pressione crescente di una colonna d’acqua (colonna d’acqua dinamica). La colonna d’acqua dinamica, infatti, è risultata essere un metodo di prova significativo per visualizzare i segni dell’invecchiamento, in quanto i processi di degrado progressivo nei materiali sintetici sono accompagnati da una perdita di elasticità e resistenza allo strappo, generalmente nota come brittling, e possono essere riconosciuti nei film o nelle
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi Porta campioni. A destra, campione dopo la prova: danni da invecchiamento dopo 24 settimane; le parti coperte non presentano alcun danno
HydroTester FX3000-IV per la determinazione della resistenza fino 20m di colonna d’acqua
membrane grazie alla diminuzione della loro resistenza alla pressione di una colonna d’acqua. In definitiva, l’impermeabilità è la caratteristica significativa del prodotto, che deve essere mantenuta entro una certa soglia per tutta la vita di un tetto. Velocità di invecchiamento a 70°C e varie velocità dell'aria 120%
Colonna d'acqua [% rispetto al valore iniziale]
100%
velocità dell'aria 0m/s velocità dell'aria 0,3m/s
80%
velocità dell'aria 5m/s
60%
40%
20%
0%
0
20
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60
80
Durata dell'invecchiamento [settimane]
Il diagramma mostra il calo della resistenza alla colonna d’acqua nel tempo a tre diverse velocità dell’aria. Come campione è stato scelto un prodotto standard, che nelle condizioni reali in opera aveva già perso la sua funzione di impermeabilità dopo tre anni (W1, altezza della colonna d’acqua di 200 mm per 2 h). La curva rossa indica l’esposizione della membrana al calore senza movimento d’aria, in conformità alle condizioni della Uni En 13859-1 (2010), più precisamente con una velocità dell’aria trascurabile (<0,05 m/s). Le conseguenze del processo di invecchiamento sono ancora più evidenti dopo 70 settimane. Il prodotto non è più in grado di sopportare la pressione della colonna d’acqua come quando era nuovo, resistendo a pressioni sempre minori a causa dell’inizio del processo
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100
120
di invecchiamento. Dopo circa due anni di invecchiamento artificiale testato secondo le norme attuali il prodotto è completamente deteriorato. Installato in opera, ha una durata effettiva di soli tre anni. VELOCITÀ DI INVECCHIAMENTO Quando durante il periodo di invecchiamento artificiale la velocità dell’aria viene aumentata a soli 0,3 m/s (velocità massima dell’aria disponibile nei forni per i test di invecchiamento), risulta subito evidente l’enorme influenza del movimento dell’aria sulla funzionalità del prodotto (curva verde). Il deterioramento inizia dopo soli sei mesi in camera di invecchiamento e porta alla perdita di impermeabilità del prodotto dopo circa un anno. Da qui risultano M a g g i o
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È (QUASI) TUTTA COLPA DELLA CORRENTE I polimeri che compongono i materiali in fogli o lastre sono soggetti
Cosa significa tutto questo per l’utilizzo e lo sviluppo delle membrane
a un processo di ossidazione di intensità variabile. Un processo di
sottotetto? Eliminare il principio della ventilazione dei tetti inclinati
ossidazione comune, per esempio, è la formazione di ruggine sui
chiudendo le aperture in gronda e al colmo potrebbe sembrare una
componenti in ferro. Anche l’espressione «bruciare calorie» nel
scelta logica. Tuttavia questa risulterebbe la soluzione peggiore, poiché
corpo umano è un processo di ossidazione che coinvolge l’ossigeno
comporterebbe problemi ancora più seri. In futuro i produttori di membrane
inalato. Durante l’attività sportiva una respirazione più veloce accelera
sottotetto, invece, per sviluppare prodotti resistenti all’invecchiamento
ulteriormente il processo di ossidazione, favorendo la disgregazione
dovranno prendere in seria considerazione il movimento dell’aria nella
delle cellule adipose. Anche nelle stufe la legna si ossida più o meno
camera di ventilazione come un fattore di influenza decisivo. Grazie alle
velocemente secondo la quantità d’aria presente, che può essere
nuove conoscenze scientifiche sulle interazioni dell’aria, alla selezione di
regolata tramite una valvola. Più aria è immessa, più veloce sarà il
materie prime e additivi adatti, come gli stabilizzanti, è possibile proporre
processo di ossidazione. Questo semplice principio vale anche per le
prodotti in grado di resistere a lungo nelle condizioni reali. Questi prodotti
membrane sottotetto.
sono già oggi disponibili sul mercato.
Campione dopo la prova: danno tipico da ossidazione della membrana; l’impermeabilità W1 non è più garantita
Campione che ha superato la prova: anche dopo 84 settimane di invecchiamento artificiale non vengono registrate perdite di prestazione nella prova dinamica della colonna d’acqua
Grafica e immagini: Dörken GmbH & Co. KG
evidenti i limiti della prova di invecchiamento artificiale: un anno di prova per dimostrare una durata reale in opera di tre anni, il che, estrapolato per una durata del tetto di 25 anni, porterebbe a una durata del test di almeno otto anni, ovvero un periodo inaccettabile. RICREARE UNA TEMPESTA Per risolvere questo problema, in collaborazione con il produttore leader di forni industriali, è stato sviluppato un forno per il test di invecchiamento con una velocità media dell’aria di 5 metri al secondo, generando un movimento significativamente più impetuoso rispetto ai forni commerciali standard. Dopo un periodo tra le sei e le otto settimane il campione selezionato presenta già i segni del processo di invecchiamento (curva blu del diagramma). Il deterioramento di un prodotto che si degrada dopo tre anni di utilizzo in opera è già evidente dopo questo breve periodo. Lo stesso risultato potrebbe essere raggiunto solo dopo due anni con il test previsto dalle attuali normative. Che cosa dire, però, per prodotti che risultano non conformi dopo dieci o 15 anni? Quanto tempo dovrebbe durare in questo caso il test per dimostrare la M a g g i o
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resistenza all’invecchiamento? Ci può aiutare la regola del tre: se tre anni di durata in opera corrispondono a sei-otto settimane di invecchiamento artificiale, è necessario un test di invecchiamento di 64 settimane per simulare con un ottimo margine di sicurezza il comportamento reale a 25 anni. Questo è ancora un periodo di tempo considerevole, ma accettabile. Questo test di resistenza a lungo termine legato al movimento dell’aria nelle camere di ventilazione delle coperture è stato ora inserito da Dörken in un documento di validazione europea (Ead) come parametro supplementare della durabilità dopo l’invecchiamento artificiale. Il test è già disponibile presso un laboratorio di prova indipendente per offrire a tutti i produttori di membrane l’opportunità di dimostrare ai propri clienti la resistenza all’invecchiamento dei loro prodotti. È auspicabile che nella futura rielaborazione della normativa si tenga conto del movimento dell'aria, finora del tutto sottovalutato, come fattore di influenza significativo nel processo di invecchiamento delle membrane sottotetto, diventando così un elemento indispensabile per la prova di durabilità dopo invecchiamento artificiale. www.doerken.it
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi FISCHER
PER UN SECOLO A PROVA DI SCOSSA Fis Em Plus è una resina epossidica destinata al fissaggio di barre filettate e ad aderenza migliorata con i valori più elevati per calcestruzzo fessurato, da utilizzare anche in zona sismica. Ed è garantita per oltre 100 anni di Franco Saro
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ecnicamente le resine epossidiche sono polimeri termoindurenti con reazione a freddo. La base è costituita da una resina e da una sostanza indurente che solidificano. Sono anche materiali tra i più performanti utilizzati per gli ancoraggi, anche i più estremi, in edilizia. Ne propone una versione agli steroidi anche fischer, azienda specializzata in fissaggio. Il prodotto si chiama Fis Em Plus ed è una resina epossidica destinata al fissaggio di barre filettate e ad aderenza migliorata con i valori più elevati per il calcestruzzo fessurato, e che può essere utilizzata anche in zona sismica. DURABILITÀ Affidabilità e durabilità in esercizio (working life) sono garantite Eta per la durata di un secolo e fino a 120 anni da istituto esterno. Inoltre, Fis Em Plus è conforme alle direttive Leed v4 (progettazione energetica e ambientale) ed è certificata per le categorie di prestazione sismica C1 e C2, con range di barre certificate da M8 a M30, da Ø8 a Ø40, bussole filettate internamente Rgm I. Tra i plus, il materiale è lavorabile anche a bassissime temperature: la resina garantisce la catalizzazione a partire da -5 gradi centigradi e ha tempi di indurimento più rapidi rispetto alle normali resine epossidiche, ma con intervallo di lavorazione che garantisce fissaggi in serie di grosse barre filettate o di profondi inghisaggi di barre ad aderenza migliorata. Il prdotto è certificato con l’uso di punte cave aspiranti fischer Fhd, per maggiore sicurezza e rapidità in cantiere. È utilizzabile per applicazioni sismiche certificate in fori umidi e sommersi, senza perdere in capacità portante. La resina è anche
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certificata Nsf, che ne abilita l’uso in ambienti alimentari o a contatto con acqua potabile e ha un’ottima resistenza dielettrica per le applicazioni in corrispondenza di correnti vaganti. QUANDO SI USA Gli utilizzi di Fis Em Plus prevedono che l’ancorante chimico a iniezione sia destinato alla barra filettata Fis A in acciaio zincato (classe 5.8 e 8.8), acciaio inossidabile (A4-70) e acciaio altamente resistente alla corrosione (C-70), oltre che alla bussola filettata internamente Rgm I in acciaio zincato (vite classe 8.8) e inossidabile (A4-70), oppure alla barra di armatura per opere di edilizia civile e industriale, come riprese di getto per la connessione di nuovi pilastri, travi, solette, scale a strutture in calcestruzzo, anche in calcestruzzi con classe di resistenza > C50/60. Ma anche per ponti: rinforzi, adeguamenti, plinti per isolatori e dissipatori, lavori stradali e ferroviari, ancoranti per barriere antirumore, guard-rail. Infine, la resina è applicata a carpenteria metallica pesante, come l’ancoraggio di piastre in acciaio a pavimento e in quota per collegamento di travi e colonne in acciaio, alle costruzioni in legno per connessioni in solai legno-calcestruzzo, rinforzi e recupero di travi in legno massiccio, collegamento delle strutture portanti. Resina e induritore sono in due contenitori separati e non sono miscelati o attivati finché non avviene l’estrusione attraverso il miscelatore. Prima di eseguire l’installazione va pulito il foro secondo le indicazioni riportate.
XELLA
BLOCCHI GREEN PER PARETI ISOLATE
Ytong è un sistema costruttivo in calcestruzzo aerato autoclavato, prodotto a partire da materie prime naturali, altamente performante ed efficace. È studiato per realizzare edifici efficienti, con una bassa tramittanza termica e compatibili per il superbonus di Paolo Caliari
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eggerezza, unita ad affidabilità e resistenza: sono tra i punti di forza di Ytong, sistema costruttivo in calcestruzzo aerato autoclavato, prodotto a partire da materie prime naturali, altamente performante ed efficace per realizzare degli edifici efficienti, salubri, confortevoli e rispondenti ai più severi protocolli di green building. I blocchi Ytong vantano anche la incombustibilità (Euroclasse A1) e ottime capacità termoisolanti, che ne rendono ideale l’utilizzo per realizzare pareti monostrato perfettamente isolate senza dover prevedere ulteriori interventi di coibentazione. Con i blocchi Climagold e Climaplus è possibile realizzare murature esterne di tamponamento monostrato perfettamente isolate, con una lavorazione semplice e utilizzando un solo prodotto, senza prevedere sistemi di isolamento aggiuntivi. MONOSTRATO A BLOCCHI La soluzione monostrato Ytong consiste nella posa in opera di blocchi a giunto sottile con trasmittanza termica fino a U=0,15W/ m 2K. Ytong permette di ridurre lo sfasamento termico e mantenere una piacevole temperatura interna sia in estate che in inverno,
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evitando di abusare di riscaldamento o raffrescamento, unendo risparmio energetico ed economico. Con il sistema costruttivo Ytong si ottiene un involucro edilizio performante non solo dal punto di vista energetico, ma anche con ottimi livelli di isolamento acustico, traspirabilità al vapore, resistenza al fuoco, ecosostenibilità e durabilità della facciata. Infatti, l’elevata permeabilità al vapore del materiale, evita la formazione di muffe e consente alla parete di agire come naturale regolatore dell’umidità interna, assorbendo quella in eccesso e rilasciandola gradualmente, creando ambienti abitativi salubri e confortevoli. PROFILO AMBIENTALE Inoltre, i blocchi Ytong naturalmente privi di fibre e di Voc: presentano un profilo ambientale eccellente, comprovato da numerose certificazioni, che attestano la loro sostenibilità e l’impatto ambientale minimo per la sua produzione. Sono dotati della Dichiarazione ambientale di prodotto Epd e rispettano i criteri ambientali minimi Cam, necessari per accedere agli incentivi fiscali del superbonus 110%. L’elevata qualità del materiale, le sue prestazioni garantite e le sue proprietà ecosostenibili permettono di ottenere i crediti previsti dai protocolli di certificazione ambientale come Leed e Itaca.
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S PEC IA L E Nuovi sistemi costruttivi FIBROTUBI
TETTO EFFICIENTE E SICURO AL 110% Il Sottocoppo Metallico Coibentato è una nuova soluzione composta da uno strato di isolante 13 millimetri in poliuretano espanso. Il materiale è l’evoluzione della versione metallica base che consente lo stabile e duraturo ancoraggio, e accesso al superbonus di Franco Saro
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nuovi sistemi costruttivi comprendono molteplici tecniche, nuovi materiali e, naturalmente, quelle innovazioni che si discostano dalla tradizione per migliorarne il risultato. Una di queste innovazioni riguarda le tecniche di isolamento per la copertura degli edifici. Ne è l’esempio il Sottocoppo Metallico Coibentato di Fibrotubi. Si tratta di una soluzione composta da uno strato isolante di 13
millimetri in poliuretano espanso, che è l’evoluzione della versione metallica base che consente lo stabile e duraturo ancoraggio del coppo, sia quest’ultimo un elemento antico da riqualificare, sia un laterizio di nuova produzione. La sottocopertura metallica di Fibrotubi, infatti, utilizza la nuova tecnologia del metallo, abbinata ai correntini presenti sulla lastra per posizionare in sicurezza il coppo e valorizzarlo. Il materiale,
Installazione con coppi nuovi
Sottocoppo Metallico Coibentato. Sopra, applicazione con coppi antichi
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Pannello Termoisolante da Sottocopertura inoltre, è inquadrabile nella normativa per il superbonus, che consente di ottenere un incentivo del 110% per gli interventi qualficanti in ambito di efficienza energetica. CERTIFICATO CAM Il sottocoppo coibentato dell’azienda di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) è infatti certificato Cam (Criteri Ambientali Minimi) riferito ai materiali isolanti a componente reciclata, su richiesta del cliente. Per quanto riguarda l’efficienza isolante, la presenza dello strato di poliuretano all’intradosso riduce la trasmissione del calore della lastra all’interno incrementando e potenziando le prestazioni del materiale. In sintesi, insomma, il Sottocoppo Metallico Coibentato presenta una serie di vantaggi: è una soluzione più leggera rispetto ai classici sottocoppi in commercio ed è brevettato impermeabile anche a bassa pendenza (con un minimo per installazione del 15%). Inoltre, è pedonabile e resistente senza rischi di rottura, è ventilato con ancoraggio sicuro dei coppi grazie ai correntini, ha una vernice ad alta resistenza per riutilizzo di coppi vecchi e una trasmittanza termica migliorata. Ancora: il materiare consente una riduzione del rumore e dell’effetto condensa, mentre sopporta l’aumento dei carichi ammissibili e la possibilità di inserire nelle greche della lastra le staffe per installazione del fotovoltaico. I COMPONENTI E GLI ACCESSORI Il materiale è composto con acciaio preverniciato con vernice ad alta resistenza e finiture di colore rosso coppo. È utilizzabile con accessoristica dedicata da Fibrotubi, come i ganci di partenza e intermedio fermacoppo che integrano il sistema brevettato da Fibrotubi per il stabile ancoraggio del coppo nel tempo. È possibile inoltre inserire correntini fermaneve appositamente studiati per questa copertura. Tra gli accessori figurano anche il profilo per fotovolaico First in barre di alluminio per l’applicazione sopra la greca alta della lastra al posto del correntino, i morsetti intermedio e terminale per il fissaggio del pannello fotovoltaico. Infine, terminali e comignoli linea Eterinox di Fibrotubi per lo scarico fumi in quota, utilizzabili insieme alla conversa in alluminio e butile. M a g g i o
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L’ISOLAMENTO IN UN SOFFIO 18 6
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È un sistema di rivestimento complesso, installato a secco e caratterizzato dalla presenza di un’intercapedine ventilata. È adatto sia agli edifici di nuova costruzione sia a quelli in fase di riqualificazione. E offre alte prestazioni di Roberto Bolici
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PICCOLO SPESSORE GRANDE RENDIMENTO Il sistema Piterak è proposto in versione Slim e XS. Rappresenta una innovativa tipologia di chiusura verticale opaca in cotto, che si applica grazie a dispositivi di sospensione e fissaggio meccanico. E le finiture accontentano anche l’estetica di Sara Giusti
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erreal Italia rinnova la tradizione del laterizio introducendo sul mercato un nuovo sistema di facciata ventilata. Il sistema si chiama Piterak, proposto in versione Slim e XS, e rappresenta una innovativa tipologia di chiusura verticale opaca in cotto, messa in opera con l’ausilio di dispositivi di sospensione e fissaggio meccanico. L’elemento più esterno del rivestimento è montato completamente a secco e garantisce qualità estetiche, acustiche e termiche di alto livello, oltre a una elevata durata nel tempo. ATTENZIONE AL DESIGN Dal design elegante e contemporaneo, Piterak Slim è un prodotto
doppia pelle di grandi dimensioni, fino a 500x1800 millimetri, a giunto orizzontale chiuso. Consente un’ottima schermatura alla pioggia, e presenta elevate caratteristiche tecniche, pur con peso e spessore ridotti: 30 millimetri per 48 kg/mq. È particolarmente interessante dal punto di vista delle resistenze all’urto e sollecitazioni a flessione del vento. Piterak XS è invece un prodotto di medio formato, fino a 400x1200 millimetri, sempre con giunto orizzontale chiuso. Grazie allo spessore ridotto e alle ottimizzazioni dei processi produttivi, è leggero, facile da installare, e idoneo su grandi superfici. Dal punto di vista estetico il sistema di facciata ventilata Piterak di Terreal Italia è disponibile in un’ampia gamma di soluzioni dalla linea architettonica contemporanea, con tre finiture di superficie (liscio, sabbiato e rigato) e una grande varietà di colori, sia nelle
Il sistema per facciate ventilate Piterak Slim è montato completamente a secco con l’ausilio di dispositivi di sospensione e fissaggio meccanico
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E MANDELA DIVENTA NZEB La terracotta Terreal Italia è stata scelta per il rivestimento delle facciate del nuovo Palazzo Mandela di Asti. Riqualificato da Tecse Engineering Studio Associati, l’edificio è stato completamente ristrutturato per ridurre i consumi energetici e le emissioni con un approccio metodologico orientato alla sostenibilità, che ha permesso all’intervento di conseguire la prestigiosa certificazione energetica Itaca rilasciata da iiSbe Italia. L’intervento si è posto come obiettivo l’ottenimento dello status di edificio a energia quasi zero N-Zeb (acronimo di Nearly Zero Energy Building). Un risultato reso possibile
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anche dal sistema di facciata ventilata Piterak Slim, posato a secco, scelto anche per la rapidità e l’elevata possibilità di razionalizzazione. Il cotto, in lastre dalle elevate caratteristiche meccaniche, è stato applicato tramite un sistema di fissaggio customizzato, riuscendo a coniugare le prestazioni richieste con un’estetica naturale. Il caldo color ebano, accostato al beige delle fasce delle finestre e al grigio del piano terra, riprende i toni tipici della città piemontese. Nell’insieme, l’aspetto sobrio e imponente della geometria del fabbricato si stempera nei giochi di colore tra tradizione e modernità.
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S PEC IA L E Facciate Ventilate Il sistema Piterak Slim di Terreal Italia per la facciata del Palazzo Mandela di Asti
sfumature della terracotta naturale, come rosso arancio, rosso, rosa, champagne, sia nelle tonalità più attuali e di moda, come grigio perla, cioccolato ed ebano, oltre alle versioni con smaltature. DURABILITÀ I vantaggi che comporta l’utilizzo della facciata ventilata in terracotta Terreal Italia, materiale al 100% naturale e traspirante, sono molteplici, a partire dalla protezione dell’edificio dall’acqua e dagli agenti atmosferici. Grazie alla continuità del rivestimento esterno, alle sue modalità di vincolo e alla presenza dell’intercapedine ventilata, i rivestimenti di facciata Piterak consentono di mantenere asciutto lo strato di isolante e la controparete interna. Tutto ciò comporta vantaggi sia in termini di durabilità, poiché gli strati più interni del rivestimento non sono soggetti ai tensionamenti dovuti ai cicli di assorbimento e rievaporazione dell’acqua e, quindi, a un’azione di degrado, sia in termini di efficienza energetica. L’isolante interno, infatti, rimane asciutto e l’edificio non subisce dispersioni dovute al temporaneo aumento della conducibilità termica. Relativamente al comportamento termo-igrometrico ed energetico, il sistema delle facciate ventilate è particolarmente efficace: prevede un’intercapedine di aria tra parete e rivestimento, capace di generare moti convettivi che favoriscono la traspirabilità dell’edificio, il cosiddetto effetto camino. Tale fenomeno si autoregola in funzione delle condizioni ambientali esterne e fornisce un comportamento dinamico che asseconda le contrapposte esigenze della stagione estiva e di quella invernale.
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EFFETTO CAMINO Il flusso d’aria naturale che si genera nei sistemi di facciata ventilata consente una netta riduzione dei carichi termici estivi dell’edificio. Il controllo solare operato dal rivestimento esterno e dalla ventilazione dell’intercapedine intercettano la radiazione solare incidente sulla facciata, con una conseguente parziale riflessione della radiazione solare e la dissipazione di buona parte del calore assorbito. In questo modo si verifica una riduzione della trasmissione di calore tra l’ambiente interno e quello esterno, per effetto della possibilità di realizzare un isolamento termico omogeneo e continuo, e una riduzione dei rischi di condensa all’interno degli strati della parete, causa di danneggiamento della struttura sia dal punto di vista fisico che prestazionale. Infine, grazie alla ventilazione dell’intercapedine d’aria, è possibile anche un rapido smaltimento verso l’ambiente esterno del vapore acqueo prodotto dagli ambienti interni. ISOLAMENTO ACUSTICO Tra gli altri vantaggi dei sistemi di facciata ventilata non va dimenticato l’isolamento acustico degli ambienti: i rivestimenti delle pareti ventilate in cotto favoriscono la riflessione e l’assorbimento dei rumori esterni, contribuendo al soddisfacimento dei requisiti acustici passivi imposti dal Dpcm del 5 dicembre 1997. A questo si possono aggiungere ulteriori benefici come la possibilità di smontaggio degli elementi costruttivi e di intervento puntuale, la riduzione dei tempi di posa e l’assenza di manutenzione nel tempo. M a g g i o
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FIS EM Plus. Alte prestazioni per chi pensa in grande. La resina epossidica per riprese di getto, ancoraggi strutturali pesanti con prestazione sismica C1 e C2 e con vita utile in esercizio certificata fino a 100 anni.
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S PEC IA L E Facciate Ventilate AT E N A
QUEL RIVESTIMENTO DIVENTA UN’ARTE Gli elementi modulari della linea Formal sono dimensionati per adattarsi a qualsiasi elemento piano, curvo, conico, lineare o tridimensionale. Sia la versione Step sia la Slide consentono il rapido aggancio degli elementi secondo l’interasse di progetto di Sara Giusti
Facciata del Museo di Jesolo realizzata con Atena Metal Fix Dot Art perforation
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nnovazione, design, sostenibilità: sono i pilastri su cui si fonda Atena, azienda veneta specializzata nella progettazione e produzione di controsoffitti metallici, rivestimenti per facciate architettoniche, allestimenti navali e sistemi costruttivi a secco. Per il segmento delle facciate architetturali, l’azienda ha sviluppato una gamma completa di soluzioni di rivestimento, che comprende sistemi in moduli preformati a misura, lamiere stirate, piane, grecate, ondulate, martellate, doghe frangisole e lineari. Soluzioni che diventano parte integrante di edifici sempre più complessi, dove anche gli elementi di finitura sono dinamici e intelligenti, chiamati a modularsi in funzione delle specifiche necessità prestazionali. PELLI METALLICHE Tra le diverse tipologie di rivestimento, Atena Formal rappresenta una delle più complete soluzioni tecniche per la creazione di facciate ventilate con elementi modulari specificamente dimensionati alle caratteristiche dell’edificio. Concepiti per rivestire qualsiasi elemento piano, curvo, conico, lineare o tridimensionale, i sistemi
Doghe Atena Serie Linear | K3 Construction Procurement Services University of Environment & Sustainable Development a Somanya (Ghana). Sopra, modello di facciata ventilata
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S PEC IA L E Facciate Ventilate GEOMETRIE OPTICAL PER IL MUSEO DI JESOLO Costruito ex novo nell’area del parco commerciale Laguna Shopping, dietro piazza Brescia, il Museo di Jesolo si caratterizza per l’imponente struttura progettata dallo Studio Architetti Mar di Venezia Zelarino. Un’opera di grande impatto, che racchiude la storia della città in cinque piani e una vista suggestiva sul mare e la laguna. Visibile dalle principali direttrici di arrivo a Jesolo, l’immobile si sviluppa su una superficie di 4.200 metri quadrati per un’altezza totale di 27 metri. Una costruzione che domina l’impianto urbano su cui sorge e focalizza lo sguardo sullo speciale rivestimento esterno realizzato in pannellature di alluminio riciclabile e riciclato con foratura Triangoli Optical, ideata dallo Studio Architetti Mar – architetto Giovanna Mar e realizzata da Atena con la tecnica Dot-Art, che consente di riprodurre qualsiasi immagine attraverso la sua scomposizione in fori di diverso diametro e passo: una pelle metallica completamente forata che filtra la luce solare senza impedirne il naturale passaggio. Il rivestimento, dotato di retrocoibentazione in pannelli di poliuretano espanso a celle chiuse, si compone di oltre 1.088 pannelli di diverse misure, fissati a profili in estruso di alluminio post verniciati Ral 7016, mediante viti in acciaio inox testate per la resitenza al vento. Suddiviso in tre prospetti di facciata, composti da tre suddivisioni che creano lunghi cavedi tra le facciate, l’involucro conferisce all’immobile un aspetto dinamico e multi sfaccettato. «L’esecuzione di questa commessa», dichiara Mauro Barbuio, presidente e ceo di Atena, «si inserisce nell’ambito dei programmi di sviluppo del segmento dedicato alle facciate architettoniche, che oggi rappresenta un mercato in espansione, al quale vogliamo offrire qualità tecnica e soluzioni su misura, che ci permettano di partecipare alla realizzazione di opere senza tempo».
Atena Formal, Sede Atena Lux A destra, sistema Atena Formal con pannelli a geometria variabile e foratura Dot-Art
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Atena Formal |Farmacia Comunale San Vito al Tagliamentto – Italia
IDENTIKIT DEI RIVESTIMENTI Le tipologie di rivestimento sviluppate da Atena sono sistemi a schermo avanzato: consentono di realizzare facciate ventilate conformi alle norme tecniche Uni 11018, Uni En Iso 6946, al Dpr 59/2009 e all’attuale normativa vigente in materia di pareti opache dell’involucro edilizio, contribuendo alla piena soddisfazione dei requisiti richiesti per il sistema facciata. Tra le tipologie di rivestimento disponibili, l’azienda mette a disposizione sistemi con moduli in aggancio (pannelli Formal Step, pannelli Formal Slide, doghe frangisole) e sistemi con moduli a fissaggio diretto (pannelli Formal Easy, doghe Line Up, moduli Metal Mesh in lamiere stirate, moduli Metal fix in lamiere grecate e ondulate, moduli frangisole). Ecco i principali vantaggi: •
Ampia gamma di soluzioni tecniche
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Massima integrazione tra diverse tipologie di rivestimento
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Elementi di finitura su misura per l’applicazione di corpi illuminanti e accessori
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Sistemi adatti alla realizzazione di facciate ventilate e coibentate
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Facilità di installazione mediante semplice aggancio o fissaggio dei moduli
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Varietà di materiali e finiture estetiche
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Sistema 3D Mood per la realizzazione di pannelli dalle speciali geometrie 3D
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Speciale foratura Dot-Art per riprodurre qualsiasi immagine in una composizione di pannelli forati
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Integrazione alla tecnologia theBreath per la purificazione passiva dell’aria
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Dynamic Led Lighting per scenografie di luce
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Materiali eco-sostenibili e produzioni a basso impatto ambientale
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Atena Formal sia nella versione Step con traversine a passo, sia nella versione Slide, con profili in alluminio e staffe a scorrimento, consentono un rapido aggancio dei moduli secondo l’interasse di progetto, integrando in un unicum estetico tutti gli elementi di completamento quali schermature di forometrie, imbotti, tamponamenti laterali e superiori. Per la finitura della superficie metallica Atena utilizza una pluralità di tecniche decorative come tagli laser, modanature, forature artistiche, verniciature nanotecnologiche, sublimazioni e stampe digitali di ultima generazione che consentono fedeli riproduzioni di immagini e materiali naturali come legni, marmi, corten e metalli invecchiati. Dallo studio del layout all’esecuzione della commessa, tutte le lavorazioni sono eseguite all’interno dello stabilimento di Gruaro (Venezia). SOLUZIONI ANTISMOG Tutte le soluzioni di rivestimento proposte da Atena concorrono al miglioramento delle prestazioni energetiche e sismiche dell’edificio, e rientrano tra gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate come parte del pacchetto coibente delle facciate ventilate o in aderenza. A favore di un business sempre più ecosostenibile tutti i prodotti Atena sono realizzati utilizzando energia proveniente da fonti rinnovabili e materiali riciclati e riciclabili a elevata durabilità che non contengono e non rilasciano sostanze organiche volatili. Al termine del loro ciclo vita diventano rifiuti non pericolosi e possono essere sottoposti a demolizione selettiva, riciclo o riutilizzo. Mappati secondo il nuovo protocollo Leed V4.1, rispettano i requisiti Cam e saranno a breve corredati dalle nuove Dichiarazioni Ambientali Certificate Epd di tipo III. I sistemi di rivestimento Atena sono oggi sinonimo di design e funzionalità ed innovazione: accoppiati, infatti, all’innovativo tessuto nanotecnologico multistrato theBreath, i moduli in pannelli metallici forati o in lamiera stirata adsorbono, trattengono e disgregano le molecole inquinanti, lo smog e gli agenti patogenti, rendendo l’aria più pulita e salubre. Un processo di purificazione completamente passivo che utilizza il flusso naturale dell’aria senza impiego di ulteriori fonti di energia.
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S PEC IA L E Retrofit TREND
ANDARE AVANTI IN RETROFIT I vari bonus fiscali hanno messo il turbo ai lavori di efficientamento energetico del patrimonio abitativo. Solo nel 2019, prima del superbonus, l’Enea ha calcolato che gli interventi per ridurre i consumi degli edifici siano stati circa 600 mila di Federico Della Puppa
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Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati ENEA
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FACILE DA TRASPORTARE E STOCCARE
ALTO POTERE DI ISOLAMENTO ACUSTICO
STRUTTURALMENTE STABILE
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PRIVA DI ELEMENTI ORGANICI CHE FAVORISCONO LA FORMAZIONE DI MUFFE
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S PEC IA L E Retrofit EDILIZIA GREEN
ZERO CONSUMI PER PAESI BASSI & C. Il Paese nel 2013 ha lanciato Energiesprong, associazione formata da imprese di costruzioni e associazioni edilizie con l’obiettivo di ristrutturare, secondo i parametri green 110 mila case. E ora il progetto si è esteso anche all’Italia di Pietro Mezzi
Nottingham, Gran Bretagna. Le case fanno parte di un progetto di ristrutturazione energetica. Sono chiamate Case 2050 e hanno un alto standard energetico. Il progetto pilota, definito dallo studio di architettura londinese Studio Partington, è in appalto a Melius Homes
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Nottingham, Gran Bretagna. La riqualificazione energetica secondo lo standard Energiesprong di una decina di case realizzata da Nottingham CityHomes nel 2019
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S PEC IA L E Gorpgerg Una realizzazione di Factory Zero in Olanda. Si tratta di una start-up nata dal progetto InterregNWE (credits, Energiesprong International)
LA DECARBONIZZAZIONE? NON PUÒ ATTENDERE
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Longueau, Francia. I pannelli di facciata hanno incorporati i serramenti (credits, Fabrice Singevin)
I pannelli industrializzati in arrivo al cantiere di Longueau in Francia (credits, Fabrice Singevin)
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Longueau, Francia. Con la produzione off-site il cantiere diventa un luogo di assemblaggio di componenti (credits, Fabrice Singevin)
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S PEC IA L E Retrofit Factory Zero, Olanda. Il modulo energetico industrializzato in uscita dalla fabbrica (credits, Fabrice Singevin)
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Factory Zero, Olanda. Fasi di installazione del modulo energetico industrializzato
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HABITA, la cisterna che ama la pioggia. Le stazioni di irrigazione HABITA sono serbatoi corrugati per installazione interrata: il prodotto migliore per l’accumulo e riutilizzo dell’acqua piovana. Il sistema permette di accumulare l’acqua che viene immessa nel serbatoio di stoccaggio attraverso la tubazione di ingresso, all’interno del serbatoio si trova un’elettropompa sommersa dotata di sonde di controllo livello che permettono il reintegro di acqua dell’acquedotto direttamente nel serbatoio, questo garantirà di non aver mai inconvenienti dovuti alla mancanza di acqua all’interno. Silenziosa, piccola e non invasiva, HABITA è la stazione di irrigazione perfetta, la sintesi di tecnologia, risparmio e rispetto per l’ambiente. HABITA, tecnologia e innovazione per vivere meglio
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S PEC IA L E Preparazione e trattamento superfici FILA
L’ARTE DI PULIRE LE FACCIATE L’azienda offre la scelta tra un vasto catalogo di prodotti, adatti a ogni tipo di superficie esterna. Ma non basta. Perché per ottenere il risultato migliore sono necessarie scelta e applicazione adeguata. Con il supporto del venditore di Veronica Monaco
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nnerimenti, depositi di sporco, macchie causate da infiltrazioni, muffe o efflorescenze saline, graffiti: le superfici esterne in facciata sono soggette all’azione di numerosi fenomeni, più o meno aggressivi, che possono intaccare i materiali, fino a far perdere loro l’originale splendore. Per ripristinare la finitura estetica e proteggere le facciate da nuove aggressioni «Fila Solutions ha messo a punto un’ampia gamma di soluzioni mirate, specifiche per tipologia di materiale e intervento», spiega Giulia Mognon, Technical Specifications Manager dell’azienda. Domanda. Quali soluzioni propone Fila per il trattamento delle facciate? Risposta. Proponiamo soluzioni idrorepellenti con funzione antivegetative che permettono di preservare lo stato originale della facciata. Le nostre soluzioni intervengono non solo per mantenere esteticamente bella la superficie esterna, ma anche per proteggerla, evitando che possano crescere biodeteriogeni o che possa depositarsi il particolato atmosferico. Offriamo inoltre una protezione antigraffiti, molto importante in ambito urbano. D. Quali sono i problemi più frequenti? R. Il biodeterioramneto dovuto all’azione vegetativa è il problema più frequente, perché presente ovunque. Questi microorganismi attecchiscono, anneriscono le superfici e danneggiano i materiali, soprattutto quelli porosi. In ambito urbano molto sentito è invece il problema dello smog e il conseguente deposito del particolato atmosferico, che annerisce e rovina le facciate. Senza dimenticare poi i graffiti, soprattutto nelle porzioni inferiori degli edifici. D. Ci sono materiali più difficili da trattare?
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R. Non è una questione di difficoltà. Non ci sono materiali difficili, quello che influisce è il metodo di applicazione. Operare in facciata richiede specializzazione: lavorare su ponteggi, su grandi superfici, con poco tempo a disposizione. È fondamentale quindi affidarsi a personale esperto. D. Quali sono i materiali su cui intervenite più di frequente? R. La pietra, i marmi e i graniti, perché sono materiali porosi: rendendoli idrorepellenti possiamo migliorare la loro tenuta agli agenti atmosferici e di degrado. Poi, le facciate in ceramica e gres porcellanato, materiale più gestibile ma che richiede comunque una manutenzione. In questi contesti, si lavora soprattutto sulla pulitura e rimozione dello sporco. D. Ci sono particolari elementi da considerare per un edificio storico? R. Sì, ci sono edifici vincolati per cui non basta l’approvazione del committente o dello studio di progettazione, ma è necessario dialogare anche con la Soprintendenza. Gli edifici storici richiedono dunque una doppia approvazione a livello di intervento. Tra l’altro, bisogna avere una sensibilità ulteriore: non è possibile utilizzare qualsiasi tipo di soluzione, perché ci sono delle accortezze nell’impiego di certi tipi di sostanze chimiche. D. Ci sono indicazioni particolari per le superfici con sistemi di isolamento a cappotto? R. Noi interveniamo sempre sulla superficie. Che ci sia o non ci sia il cappotto, per noi poco cambia. Quello che possiamo dire è che, se una facciata presenta un isolamento a cappotto, tanto più è opportuno prevedere una forma protezione dall’acqua, soprattutto se il materiale di rivestimento è poroso. In questo modo è possibile evitare di favorire il passaggio di acqua e umidità dall’esterno verso l’interno. D. Quali sono gli errori più frequenti che riscontrate in cantiere? R. Quando non siamo interpellati per temM a g g i o
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Fila Solutions è stata interpellata dalla Stone Company Grassi Pietre per trattare le colonne in pietra di Nanto, che segnano il ritmo della facciata della Cantina Pieropan di Soave (Verona). Per la pulizia preliminare è stato scelto di utilizzare il detergente neutro Cleaner Pro, particolarmente indicato per il lavaggio della pietra naturale. Su richiesta del committente, che voleva conferire un effetto riflettente alla materia e proteggerla da eventuali macchie, le superfici sono state successivamente trattate con Wet, protettivo consolidante capace di impartire alla materia un effetto bagnato, modulabile a seconda del numero di applicazioni.
po, l’errore più frequente risiede nella scelta sbagliata dei prodotti. Per esempio, se si vuole mantenere l’effetto naturale di una superficie, senza alterarne minimamente la colorazione, un errore clamoroso sarebbe quello di scegliere un prodotto con effetto ravvivante, che invece va a modificare l’aspetto del materiale. Ci sono anche problematiche nell’applicazione stessa dei prodotti. Più che altro si tratta di una mancanza di specifica
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preparazione da parte di alcuni degli addetti ai lavori: più che un errore, un peccato originale. D. Quindi i prodotti per il trattamento delle facciate richiedono una formazione specifica? R. Sì, Fila investe molto sui training tecnici, formiano più di 2500 persone all’anno. Ovviamente leggendo le istruzioni i nostri prodotti sono semplici da applicare, ma la formazione offre strumenti di gestione dei prodotti sicuramente più avanzati, anche in funzione del tipo di intervento. Noi ci rendiamo disponibili anche attraverso il servizio di assistenza tecnica che risponde sia ai professionisti che ai privati. Quindi, Fila offre non solo formazione a lungo termine, ma anche una consulenza immediata, che a volte può risultare risolutiva. D. Gli incentivi fiscali, in particolare il bonus facciata, hanno inciso sulla diffusione di questi prodotti? Di quanto? R. Abbiamo avuto un incremento di richieste dei prodotti per il trattamento delle facciate, il 20-30% in più rispetto agli anni precedenti. Le soluzioni c’erano già, ma i bonus hanno accresciuto l’interesse da parte dei nostri clienti. D. La crescita di richieste ha interessato anche i rivenditori edili? R. Sì, sono aumentate le richieste delle rivendite, che si sono fatte da tramite per fornire indicazioni e soluzioni non scontate ai loro clienti, chiedendo sempre maggiore supporto diretto. Il contatto con i rivenditori è quotidiano e spesso ci adoperiamo per creare schede di progetto specifiche, studiate sulle esigenze dei loro clienti. I rivenditori riconoscono i vantaggi delle soluzioni Fila e con i bonus le stanno spingendo sempre di più.
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S PEC IA L E Preparazione e trattamento superfici ALL’AVANGUARDIA NELLA SOSTENIBILITÀ Sostenibilità, innovazione, qualità e conoscenza dei materiali: sono gli ingredienti della ricetta di Fila Solutions, azienda di San Martino di Lupari (Padova), punto di riferimento nella produzione di detergenti professionali e prodotti per la pulizia, il trattamento e la manutenzione delle superfici. «Non ci siamo buttati sulla sostenibilità perché è una moda, ma è un elemento fondamentale della nostra filosofia, che coinvolge lo sviluppo del prodotto, la gestione aziendale e il processo produttivo», è stata l’opinione di Francesco Pettenon, alla guida di Fila Solutions assieme alla sorella Alessandra, espressa nel corso della conferenza
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stampa di presentazione delle novità 2022. L’impegno
dell’eutrofizzazione
aziendale sul fronte della sostenibilità è testimoniata anche da numerosi
acque, dai nostri formulati»,
riconoscimenti, tra cui l’inserimento nella classifica, redatta da Credit
aggiunge
Alessandra
Suisse e Kon Group, delle cento aziende italiane più sostenibili e premiata
Pettenon,
amministratore
al Sustainability Award 2021. Un risultato reso possibile da precise
delegato e Healthy&Safety
strategie in ambito produttivo: nello stabilimento padovano il 100%
Manager Fila Solutions. Nel 2014 l’azienda ha conseguito la certificazione
delle
dell’energia elettrica proviene da fonti rinnovabili, di cui quasi il 30%
ambientale Iso 14001 e oggi è l’unica società italiana, insieme ad Atlantia,
è prodotto con il fotovoltaico dell’azienda, con l’obiettivo di arrivare al
che aderisce al Climate Pledge, l’iniziativa promossa da Amazon e Global
50% con l’ampliamento dell’impianto stesso a fine 2022. La sostenibilità
Optimism, che impegna i firmatari a raggiungere zero emissioni di
passa, inoltre, anche dai prodotti: a dimostrazione del grande impegno
Co2 entro il 2040, con dieci anni di anticipo rispetto a quanto previsto
dell’azienda verso i parametri Esg, oggi le formulazioni a base acqua
dall’Accordo di Parigi. Intanto, Fila Solutions continua a maturare
rappresentano l’81% sul totale della produzione. Gli ingredienti usati nei
successi anche economici: nel 2021 il fatturato è cresciuto del 5%
detergenti sono biodegradabili fino al 98%, mentre tutta la linea Pro così
rispetto al 2020, a quota 22 milioni di euro. L’azienda conta oggi 104
come la maggior parte della linea Diy sono concentrati. «Noi portiamo
dipendenti tra l’headquarters e l’Innovation Center di San Martino di
avanti il nostro progetto green presentando nuove soluzioni di prodotto e
Lupari, il Centro di Sperimentazione a Fiorano Modenese e le sei sedi
creando processi aziendali mirati alla riduzione dell’impatto ambientale.
commerciali estere in Germania, Spagna, Francia, Usa, Gran Bretagna e
In quest’ottica abbiamo anticipato di due anni la legge, già vigore nel
Emirati Arabi, dove ha ottenuto di recente la Nomination al Middle East
Nord Europa e in Canada, che prevede la rimozione dei fosfati, causa
Construction Award 2021.
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RIVESTIMENTI DI FACCIATA
DOGHE GENUS WALL
FACCIATE
RIVESTIMENTI
PERSONALIZZATE
RETROILLUMINATI
G e n u s Wa l l è l a d o g a c o n
La nuova tecnologia Unime-
Tramite la foratura dei
fi s s a g g i o a s c o m p a r s a c h e
tal di FORATURA e BUGNA-
moduli e grazie al sistema
permette di realizzare nuovi
TURA delle lamiere si adatta
modulare, composto da
rivestimenti di facciata
a tutte le esigenze proget-
s t a f f e e p r o fi l i i n a l l u m i n i o ,
esteticamente all’avanguar-
tuali del cliente per realiz-
è possibile ottenere anche
dia ed è in grado di riquali-
z a r e s p e c i fi c i l a v o r i a r c h i t e -
rivestimenti retroilluminati
fi c a r e i v o s t r i f a b b r i c a t i c o n
ttonici su misura e persona-
con notevole resa estetica
eleganza
lizzati
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SISTEMA A SECCO soluzioni acustiche e termiche
Isolmant4You è il nuovo sistema a secco di Isolmant che rivoluziona il modo di intendere la riqualificazione acustica degli spazi domestici. Come? Attraverso l’idea di personalizzazione! Le soluzioni del sistema a secco Isolmant4you combinano le tre tecnologie isolanti di Isolmant (Isolmant Special, Isolmant Perfetto e Isolmant Telogomma) con quattro tipologie di lastre in cartongesso, studiate per soddisfare qualsiasi esigenza di comfort in ogni situazione. Il risultato? Tante combinazioni di prodotti, disponibili anche in formati personalizzabili, in pieno stile Isolmant: performanti, sicuri, sostenibili e facili da applicare. Isolmant4You: immagina il comfort su misura per te. Scopri i prodotti della gamma su isolmant4you.it
21s o4l u z i o n i a c u s t i c h e e t e r m i c h e
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isolspace.it
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cartongesso Edilizia & Design IL BELLO DI RESTARE A SECCO Nessuno, fino a qualche anno fa, avrebbe scommesso che l'utilizzo del cartongesso si diffondesse così tanto anche in Italia. Eppure all'estero questo materiale, che in realtà è un insieme di soluzioni, è diffusissimo. Ora anche architetti e ingegneri hanno scoperto le delizie di pareti ed elementi di costruzione pronti per l'uso. Perché il cartongesso è comodo, rapido da installare, robusto e, soprattutto, duttile. Come testimoniano le idee che presentiamo nelle pagine seguenti
ECLISSE AGRITURISMO TRA DESIGN E HI-TECH
SINIAT VILLETTE A SCHIERA VISTA MARE
FASSA BORTOLO I CORRENTINI AMANO LA LUCE M a g g i o 2 0 2 2
SAINT-GOBAIN UN HEADQUARTERS FATTO IN CASA
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Cartongesso ECLISSE
Agriturismo hi-tech con porte di design
In provincia di Ancona il complesso ricettivo L’Olinda ha trasformato una casa colonica marchigiana in un ambiente accogliente e ristrutturato grazie a un design di qualità, con duttili sistemi in cartongesso uniti alla praticità della domotica
L'
agriturismo L’Olinda opera da un paio di anni immerso in oltre 10 ettari di oliveti, a metà tra il Mar Adriatico e il Parco Gola della Rossa e di Frasassi. Aperto nel 2020 a San Marcello (Ancona), dopo un intenso lavoro di ristrutturazione di una tipica casa colonica marchigiana, la struttura ricettiva è composta da cinque camere, tra i 15 ai 24 metri quadrati, ognuna caratterizzata da nomi di altrettante varietà di olivi del luogo: carboncella, coroncina, raggia, rosciola e mignola. «L’idea da cui è partita la
di Sara Giusti
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progettazione è stata dettata in primis da un aspetto di tipo funzionale, ovvero la necessità di realizzare uno spazio che permettesse di vendere, non senza averlo prima spiegato, raccontato e fatto assaggiare, il prodotto principe dell’azienda, ovvero l’olio in tutto il suo processo, dalla pianta alla tavola», spiega l’ingegnere Francesca Mazzarini, dello studio Bilding, a capo dell’intervento. «Tale spazio doveva anche sopperire alla volontà di dare ospitalità, seppur con un numero limitato di camere, in un luogo fatto di pace e tranquillità, che potesse permettere un rapporto intimo con la natura». NUOVO E TRADIZIONALE Da un punto di vista architettonico la struttura accosta volutamente nuovo e tradizionale. «Il mattone di recupero di cui si compongono le facciate esterne è stato accostato al legno lamellare sbiancato e a infissi in alluminio tutto vetro, sapientemente realizzati da un’azienda locale, la Ecm Infissi di Osimo, che ha impiegato vetri Saint Gobain ad alte prestazioni», spiega Mazzarini. Tutti i divisori presenti nella struttura sono stati realizzati in cartongesso doppia lastra, con interposta lana di roccia. «L’impiego di sistemi in cartongesso, invece di tramezzature in laterizio, ha permesso di abbattere i tempi di realizzazione», precisa Mazzarini. «Il fatto che le pareti siano state utilizzate per il passaggio di tutta la componente impiantistica ha imposto un’attesa tra la realizzazione degli scheletri e il compimento delle pareti, comprensive di tinteggiature, rivestimenti o carte da parati». Inoltre, nel corridoio al primo piano, le pareti sono state completate con porte filomuro e telai strombati Eclisse 40: «un accostamento che ha permesso di ottenere scorci prospettici mediante giochi di chiaroscuri». La fornitura delle porte Eclisse è avvenuta tramite il rivenditore Gagliardini di Monte Roberto (Ancona). Il montaggio dei telai è stato curato dagli stessi cartongessisti, che si sono occupati delle tramezzature, mentre i pannelli sono stati installati da un’altra ditta locale. «Il design e l’immagine di queste porte è innovativo, elegante, di impatto e si sposa benissimo non solo in strutture prettamente residenziali, ma anche in strutture ricettive come quella dell’agriturismo L’Olinda.
In questa realizzazione il prodotto ha contribuito a enfatizzare la prospettiva degli ambienti, creando ritmo, dinamicità e un giusto gioco di luci e ombre dettato in particolar modo dalla profondità della strombatura». ARREDI DIFFERENTI Le cinque camere di cui si compone la struttura ricettiva sono caratterizzate ciascuna da colori e arredi differenti. «Le testate dei letti sono state realizzate ciascuna da carta da parati Now edizioni o Inkiostro bianco con motivi e colori differenti», continua Mazzarini. «Ogni camera è unica anche negli arredi, realizzati con armadi e scrivanie antiche. Anche i bagni hanno sanitari diversi, mentre gli specchi provengono dal riuso di vecchi elementi». Unico filo conduttore sono le piastrelle dei bagni, che portano all’interno il verde delle foglie di olivo grazie alla linea di rivestimenti Attraverso la strombatura e la colorazione bronzo chiaro il telaio Eclisse 40 crea una sorta di varco che consente l’ingresso nella zona privata. All’interno delle stanze, il comun denominatore, oltre che dalla testata del letto, è dato dalla natura degli arredi, semplici ma al tempo stesso ricercati. Il risultato è un ambiente informale ma dotato di ogni comfort
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Cartongesso
Tutti i divisori presenti nella struttura sono realizzati in cartongesso doppia lastra, con interposta lana di roccia
L’ampia sala, in cui si svolgono le degustazioni dell’olio di cui L’Olinda è produttrice
tridimensionali Bisquit dell’azienda 41zero42. Le quattro camere poste al primo piano possono usufruire della sala leccino, il soggiorno con angolo cucina che prende il nome dalla più diffusa cultivar di olivo. BIOEDILIZIA Per la realizzazione dell’agriturismo L’Olinda grande attenzione è stata dedicata ai principi di bioedilizia e sostenibilità ambien-
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Il telaio strombato Eclisse 40
tale. «L’approccio green è una filosofia che ho sentito doverosa, in un contesto agricolo come quello in cui si è operata la ristrutturazione edilizia dell’immobile», spiega l’ingegnere Mazzarini. L’impianto di riscaldamento è alimentato da pompa di calore e caldaia a biomassa sfruttando il nocciolino, ovvero la parte legnosa dell’oliva recuperata nel processo di lavorazione dell’olio. «Anche le potature degli olivi, debitamente essiccate e ridotte in piccole parti mediante pacciamatrice, potrebbero essere impiegate nello stesso generatore di calore con un impatto quasi nullo sulla natura». Frantoio e agriturismo sono autosufficienti dal punto di vista energetico, grazie a un impianto fotovoltaico di 21 kW realizzato sul tetto. Particolare cura è stata dedicata inoltre alla progettazione dell’isolamento dell’involucro edilizio per cui l’edificio ha ottenuto il livello di certificazione A+ della normativa nazionale. «L’involucro edilizio gioca un ruolo fondamentale in quanto, con una importante massa di pareti, solai e infissi, evita di dissipare calore nelle stagioni fredde e lasciarlo all’esterno in quelle calde, con un sistema di condizionamento che permette di mantenere in maniera costante la temperatura interna». Infine, un impianto domotico ottimizza la gestione termica ed elettrica, e integra l’irrigazione degli spazi circostanti, oltre a gestire gli accessi alle camere e alle aree comuni e le funzionalità di sicurezza e allarme, lasciando agli ospiti la libertà di entrare e uscire in modo totalmente indipendente. Un sistema versatile che permette la gestione dell’agriturismo anche da remoto, dal momento che i titolari non abitano la struttura, e permette «un uso razionale dell’energia e un risparmio in termini economici». M a g g i o
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Cartongesso FASSA BORTOLO
La luce arreda anche all’esterno GypsoComete Galaxy consente di illuminare pareti, contropareti e controsoffitti realizzati su superfici non soggette ad acqua di dilavamento. I moduli sono composti da due sezioni unite da un profilo in alluminio anodizzato in cui è possibile inserire una barra a Led di Franco Saro
I
l cartongesso è uno strumento sempre più utilizzato per gestire in modo veloce strutture e ricreare spazi sia per esigenze tecniche sia per quelle estetiche. I migliori interventi necessitano però di materiali allo stato dell’arte. Per esempio, con soluzioni come GypsoComete, linea di lastre in cartongesso targate Fassa Bortolo, dotate di un profilo centrale in alluminio predisposto per l’inserimento di strisce led, così da creare tagli di luce, giochi e disegni su pareti, contropareti e controsoffitti. QUATTRO CONFORMAZIONI La luce diventa, quindi, protagonista assieme al materiale e gioca un ruolo essenziale nel dare vita a soluzioni creative di grande effetto. La proposta di Fassa Bortolo è disponibile in due versioni per interni, normale con tagli da 18 millimetri, oppure in versione XL, con tagli da 40 millimetri. Entrambe le versioni poi sono disponibili in quattro conformazioni (Line, Angle, Cross, Star) per adattarsi a qualsiasi necessità progettuale, e consentire di creare facilmente anche disegni con tagli di luce misti. CONTROPARETI IN ESTERNO La soluzione si inserisce in un trend più che mai attuale: i due anni passati, infatti, hanno spinto gli italiani a riscoprire anche il valore degli spazi esterni alla propria abitazione. E proprio per questo la versatilità del cartongesso abbinato alla luce trova nuovi ambiti di realizzazione. Nella soluzione Fassa, infatti, anche l’esterno di un edificio si scalda con tagli di luce che sembrano nascere al suo interno. GypsoComete Galaxy è un’originale soluzione per illuminare pareti, contropareti e controsoffitti realizzati su superfici in esterno, non soggette ad acqua di dilavamento. Si tratta di moduli composti da due sezioni laterali realizzate con la lastra cementizia Gypsotech Externa light Ba13, unite da un profilo in alluminio anodizzato in cui è possibile inserire barre Led da 24 Volt. Come per le soluzioni da interno, grazie al medesimo mix di diverse conformazioni, è possibile non solo illuminare lo spazio ma creare geometrie nuove.
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Cartongesso SINIAT
Solidi, sostenibili e vanno di corsa A Salerno, Ghelostudio Architettura ha progettato un complesso che supera i vincoli paesaggistici per inserirsi in modo naturale nell’ambiente. Grazie alla versatilatà dei sistemi a secco AquaBoard e Solidtex, che hanno facilitato il lavoro in cantiere di Franco Saro
I
l cartongesso gioca sempre di più un ruolo principe nel processo edile. Lo testimionia anche la realizzazione in corso a Salerno del Parco Bellaria, un complesso progettato da Ghelostudio Architettura, con il lavoro degli architetti Domenico Maria Manzione, Francesco Rizzo e Gabriele Sorrentino, e realizzato da Ads Costruzioni. Nel caso specifico, i progettisti si sono orientati sui prodotti firmati Siniat, come spiega l’architetto Domenico Maria Manzione. Domanda. Qual è l’idea fondante del progetto? Risposta. L’obiettivo guida del progetto è stata l’integrazione dell’architettura nel contesto ambientale circostante. Massimizzare i risultati di comfort abitativo ed energetico e minimizzare l’impatto della forma sul paesaggio. La linea compositiva ha visto emergere manufatti lineari, in cui la densità tra pieni e vuoti ne ha
caratterizzato la forma. Le profonde logge e i terrazzi verso sud, che consentono una notevole protezione al forte soleggiamento, offrono ampi spazi protesi verso il mare. L’intero complesso edilizio, nei sui luoghi comuni, vive di terrazzamenti con vegetazione autoctona vincolata, passeggiate e spazi pubblici in cui ricreare l’embrione della socialità, del confronto, della comunità. Un’architettura sintesi di integrazione, valorizzazione, sostenibilità, socialità. D. Quali sono state le principali richieste dei committenti? R. Sviluppare un progetto che, nel rispetto delle particolari caratteristiche ambientali, fosse appetibile dal punto di vista commerciale e rappresentasse un esempio di integrazione ambientale e sociale. D. Esistevano precise prescrizioni paesaggistiche o ambientali? R. Sì, l’area di intervento ricade in un ambito paesaggistico vincolato, dichiarata di Notevole Interesse Pubblico. D. La scelta dei prodotti utilizzati ha contribuito nel superamento delle prescrizioni? R. Il vincolo paesaggistico poneva attenzione agli aspetti compositivi più che tecnologici del progetto. Quindi, nell’ottica delle scelte compositive, i prodotti Siniat hanno sicuramente consentito una più semplice previsione della realizzabilità di alcune forme, data la sua versatilità costruttiva. D. In passato avete mai utilizzato sistemi a secco per interno e/o sistemi a secco per esterno? R. Sì, ma non in maniera massiva e strutturale. Come studio di progettazione ne abbiamo promosso l’uso esclusivamente in casi limitati agli interni e al rivestimento di porzioni di manufatti esterni in struttura metallica. D. Perché avete scelto sistemi costruttivi a secco Siniat? Veduta dall’alto del complesso Parco Bellaria, in costruzione a Salerno
R. Una forte motivazione del costruttore committente ha creato lo spunto per approfondire il campo. In visita presso il Klimahouse di Bolzano ci siamo resi conto delle potenzialità del prodotto. La garanzia dell’alta resistenza meccanica ha costituito uno dei principali punti a favore. Questa, non solo rispondeva alle necessità tecnologiche, ma anche al bisogno di garantire con fermezza l’affidabilità del sistema a secco rispetto allo scetticismo dell’utente medio. D. Che cosa avete individuato di vantaggioso nei sistemi AquaBoard e Solidtex? R. AquaBoard ci ha consentito di sostituire l’applicazione di normali pannelli in fibra di cemento, garantendo in più la resistenza all’umidità senza applicazione di altri strati isolanti. Il vantaggio del sistema Solidtex è l’elevata resistenza meccanica, aspetto che ha fatto propendere per il suo utilizzo. D. Quali sono state le scelte per ridurre l’impatto ambientale? R. Minimizzare la massa compositiva degli edifici. Frammentare i corpi con piani orizzontali. Caratterizzare le sagome con livelli verticali posti a diverse profondità e trattati con cromie differenti che accentuassero il rapporto tra pieni e vuoti. D. Quanto ha impattato la scelta dei prodotti green offerti da Siniat nel progetto? R. Un altro aspetto fortemente motivante ha riguardato la visione sostenibile della Siniat. La riciclabilità al 100% dei prodotti scelti è stato il lasciapassare di maggior peso. Il valore di questo parametro ha inciso sia dal punto di vista ecologico, che in ambito commerciale poiché tutto lo sfrido delle lavorazioni sarebbe stato totalmente riutilizzabile e restituibile alla Siniat. D. Quali altri prodotti caratterizzano questo progetto?
Cartongesso Il vincolo paesaggistico poneva attenzione agli aspetti compositivi. I prodotti Siniat hanno consentito una più semplice previsione della realizzabilità di alcune forme
R. L’intervento contempla l’utilizzo di prodotti le cui aziende prestano particolare attenzione alla sostenibilità del processo produttivo in termini energetici. Alcuni hanno una diretta relazione con il sistema a secco, come la fibra di legno Isonat per l’isolamento termoacustico delle pareti, i monoblocco isolati della Alpac con sistema di riciclo dell’aria satura tra interno ed esterno, gli infissi esterni in Pvc Alluminio di Finstral. Poi, i profili per balaustre in vetro Faraone, il pavimento per esterno Ultrashield in Wpc Decowood, i rivestimenti e pavimentazioni interne Florim e la rubinetteria di Cristina. D. Quali sono i tre vocaboli chiave che riassumono il progetto? R. Integrazione, valorizzazione e socialità. D. Che idea si è fatto delle prestazioni di Solidtex e AquaBoard? R. L’affidabilità dei test e delle certificazioni è sicuramente un punto di forza e garanzia. La realizzazione di unità abitative apre il campo a una infinità di domande e perplessità sulla risposta degli acquirenti, a cui solo la certezza acquisita delle prestazioni dei prodotti potrà dare la soluzione. Intanto, l’installazione in cantiere ha dato risposta positiva. D. Solidtex e AquaBoard sono prodotti affidabili e performanti? R. Riteniamo siano prodotti molto performanti, capaci di garantire parametri al di sopra degli standard edilizi. Tre aspetti importanti ci rendono sereni della scelta: resistenza meccanica, sicurezza all’effrazione e durabilità. D. L’uso in cantiere di Solidtex e AquaBoard è stato facile? Lo trova un prodotto versatile? R. L’uso di Solidtex e AquaBoard nella gestione del cantiere ha avuto risvolti molto positivi sia in termini temporali che organizzativi. La facilità di esecuzione e la maneggevolezza delle lastre e accessori di montaggio ha dato la possibilità di realizzare lavorazioni di dettaglio per le quali sarebbe stato necessario più tempo e diverse maestranze. D. Rispetto all’uso di soluzioni tradizionali che vantaggi ha trovato nell’uso di Solidtex e AquaBoard? R. La rapidità di esecuzione nella posa di Solidtex e AquaBoard ha consentito un fitto programma di esecuzione, consentendo il passaggio del telaio grezzo alla chiusura delle singole unità in tempi strettissimi. Ciò ha permesso di dare subito forma agli edifici e ha profuso sicurezza e affidabilità anche agli occhi di acquirenti e investitori. Inoltre, la pulizia del cantiere ha fatto sì che gli impiantisti procedessero con celerità e l’accessibilità alle altre maestranze del cantiere fosse molto fluida. D. Consiglierebbe Solidtex e AquaBoard? R. Sì, abbiamo maturato un’esperienza molto positiva con l’uso di Solidtex e AquaBoard, che sono prodotti da consigliare senza alcun dubbio. Rappresentano il futuro in edilizia per sostenibilità, resistenza meccanica ed efficienza d’esecuzione.
S PEC IA L E Gorpgerg
Cartongesso
SAINT-GOBAIN ITALIA
Nella nuova sede smart e funzionale
Il Gruppo ha scelto i prodotti di casa e i sistemi a secco per realizzare il nuovo headquarter di 4.500 metri quadrati a Milano. Spazi luminosi progettati anche con l’utilizzo delle soluzioni in cartongesso a marchio Gyproc di Paolo Caliari
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ssere testimoni della propria mission è un ottimo modo di comunicare. Ed è quello che ha scelto Saint-Gobain Italia nella realizzazione del suo nuovo headquarter a Milano: uno spazio di circa 4.500 metri quadrati distribuiti su quattro piani operativi, più un quinto adibito a terrazza in copertura e un livello interrato destinato a parcheggio. L’edificio riflette perfettamente l’immagine della committenza, con spazi luminosi ed estremamente eleganti e funzionali. Tutti i piani del complesso sono perfettamente organizzati sulla base della funzione che svolgono e dell’operatività di chi li utilizza. Il piano terra, in particolare, rappresenta il cuore del progetto: un vero e proprio showroom originale ed elegante, pensato con le soluzioni aziendali più innovative e dotato di una spettacolare sala auditorium caratterizzata da elementi architettonici di grande valenza estetica, come le sofisticate pareti curve che ne delimitano il perimetro e le particolari onde irregolari che compongono il controsoffitto. COMFORT ACUSTICO Il comfort acustico, aspetto così importante soprattutto negli ambienti di lavoro, è garantito a tutti i piani dalle partizioni verticali, realizzate a secco o in vetro stratificato, e da speciali controsoffitti continui in lastre o pannelli fonoassorbenti, installati creando movimenti sinuosi e piacevoli all’interno degli ambienti interni. Un ruolo primario è sempre giocato dalla luce, naturale e artificiale, che dialoga con i materiali utilizzati ed i sistemi offerti dal Gruppo Saint-Gobain in Italia, creando percorsi differenti e suggestive atmosfere. L’impatto visivo e l’effetto scenografico degli spazi sono implementati dall’utilizzo di simboli, scritte e colori che rimandano ai brand aziendali e che sono riprodotti in ogni ambiente con cura ed attenzione ai dettagli.
I nuovi interni dell'headquarter di Saint-Gobain Italia a Milano @Roberto Conte e Principioattivo Architecture Group
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Sala Auditorium @Roberto Conte e Principioattivo Architecture Group
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Vista degli uffici @Roberto Conte e Principioattivo Architecture Group
SOSTENIBILITÀ «Lavorare con un cliente di tale importanza ci ha dato la straordinaria opportunità di collocarci in una posizione unica rispetto a chi utilizza i materiali Saint-Gobain nei vari progetti, perché ci siamo ritrovati direttamente a sperimentare le proprietà dei materiali stessi, straordinariamente sostenibili e performanti: una crescita incredibile a 360 gradi, un valore unico che ci porterà, in futuro, a ripetere la medesima operazione con grande consapevolezza ed entusiasmo», è il commento di Luca Bigliardi, ingegnere e architetto alla guida del team di progettazione dello studio Principioattivo Architecture Group, che ha avuto il compito di realizzare il progetto che, per la precisione, ha utilizzato cartongessi a marchio Gyproc, isolanti a marchio Isover, pannelli acustici a marchio Ecophon, pitture e intonaci a marchio Weber, partizioni in vetro a marchio Glass e accessori vetro Logli Massimo. M a g g i o
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LUXURY GOODS WallPepper/Group
DECORAZIONE SENZA LIMITI Ispirazioni provenienti dalla natura, suggestivi contesti urbani, mix di forme e colori, scenografiche composizioni, effetti ottici e affascinanti geometrie, citazioni dal mondo del design, dell’architettura e dell’arte: la nuova collezione 2022 di carte da parati di WallPepper/Group offre nuove e coinvolgenti modalità per decorare gli ambienti contemporanei, sia indoor che outdoor, in ambito residenziale, contract, Horeca e navale. Le carte da parati WallPepper/Group sono prodotte su misura e senza limiti di altezza, per consentire all’immagine di adattarsi a qualsiasi contesto di applicazione nella forma e nella sostanza, dando vita ad ambienti immersivi e funzionali. Ogni grafica è personalizzabile nei colori e per i progetti più specifici o complessi, oltre alle varianti presenti a catalogo, ogni soggetto può essere modificato e adattato alla palette di riferimento per creare spazi realmente unici e originali. Oltre all’immagine, anche i materiali possono essere diversi e adattati al contesto di destinazione.WallPepper/Group propone, infatti, ben nove supporti di stampa, studiati per rispondere a qualsiasi esigenza progettuale e avere la possibilità di portare le immagini su qualsiasi parete o soffitto, senza alcun limite tecnico.
I materiali • •
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WP/Smooth, TNT 100% ecologico, materiale morbido come un tessuto, esente da pvc, perfetta per qualsiasi contesto di applicazione indoor; WP/Suede, materiale di nuova generazione composto da Pet (polietilene riciclato al 31%), alternativa ecologica al pvc, ideale per i progetti che richiedono un supporto decorativo ‘pesante’, resistente e antimacchia; WP/SRC, carta da parati in spalmato vinilico su supporto in TNT ecologico, ideale per tutti gli ambienti interni, le aree comuni e le zone soggette a un intenso passaggio; WP/Metallic Gold e Silver, materiale progettato per decorare le pareti con un effetto metallico che genera sorprendenti giochi di luce, ideale per decorare interni residenziali, contract o dell’hotellerie.
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WP/Strong, trattamento protettivo (e antibatterico) che aumenta la resistenza allo sfregamento, alle abrasioni e alla pulizia con detergenti aggressivi; WP/H2O, sistema composto da teli tecnici e trattamento protettivo e antibatterico, che permette di decorare gli ambienti a contatto con l’acqua e soggetti all’umidità WP/Off, sistema resistente alla pioggia, alle temperature, all’umidità e ai raggi ultravioletti, progettato per portare la carta da parati su qualsiasi parete esterna come terrazze, dehors o facciate di edifici; WP/Acoustic, sistema fonoassorbente e fonoisolante, con trattamento antibatterico, realizzato per decorare tutti gli ambienti contract, Horeca, dell’hotellerie e della sanità, migliorandone il comfort acustico. (Veronica Monaco)
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1. L’arte in bianco e nero del designer messicano Mauricio Lara diventa carta da parati andando ad arricchire la preziosa serie di carte da parati d’autore Collezioni d’Arte di Tecnografica. I temi delle grafiche proposte affrontano due tematiche principali: l’uomo con le sue relazioni, radici e sfide e il gioco della creatività che genera forme, simboli e segni unici ed irripetibili. 2. Tra gli innumerevoli decori proposti da Misha, il tema del parco in città dimostra come si possano creare delle vedute panoramiche all’interno di uno spazio domestico. L’intervento di decorazione a 360 gradi, sia sul soffitto che sulle pareti, porte e armadi, consente di dar vita a progetti di interior decoration unici nel loro genere. 3. In anteprima al Salone del Mobile 2022 di Milano la nuova carta da parati Rooms di Patricia Urquiola prodotta da CO.DE di Jannelli&Volpi. Scene domestiche e pattern sono concepiti per aumentare la profondità dello spazio domestico, con un effetto mise-enabyme. I nove temi vengono proposti ciascuno in quattro varianti cromatiche. 4. Le nuove carte da parati Phoenician di Ambientha prendono in prestito i motivi dalla produzione artistica fenicia trasformandoli in una greca elegante. Le decorazioni murali sono disponibili in tre varianti di colore: verde e color oro; petrolio ottanio; rosa antico e terracotta. 5. Le carte da parati Spaghetti Wall nascono dalla creatività italiana unita alla tecnologia e alla capacità produttiva. Oltre 150 proposte compongono il catalogo, suddiviso in nove collezioni e arricchito nel tempo da capsule collection uniche, disponibili su diverse tipologie di supporto.
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Per un isolamento di qualità e duraturo nel tempo. Isotec Parete è il sistema termoisolante ad elevate prestazioni per facciate ventilate. Il poliuretano espanso di altissima qualità di cui è costituito il pannello offre una durabilità eccellente, con performance costanti nel tempo. isotec.brianzaplastica.it
Edificio residenziale multipiano a Como, realizzato con Isotec Parete e lastre in grès.
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I Quaderni Tecnici di YouTrade LA PIETRA RICOSTRUITA
Sembra vera pietra. Ed è vera, anche se non lo è. Ma questo materiale non è un rebus. È realtà M a g g i o
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Quaderni tecnici: Pietra ricostruita XTXEXCXN I C A E D I L I Z I A
EFFETTO NATURA CON UN MIX SPECIALE
Più leggera, meno costosa, versatile: i nuovi materiali utilizzati per il rivestimento dei muri offrono molti vantaggi, anche sotto il profilo della progettazione. Ma prima di utilizzarli occorre conoscere bene le loro caratteristiche, dove e come applicarli di Cristiano Vassanelli
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Il benessere xla temx x
di Cristiano Vassanelli clientix.
Le origini xla temx
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Rivestimento in pietra ricostruita tipo “mattone antico” di soffitto a volte posati in interno. Sopra, rivestimento in pietra ricostruita tipo “granito” e “pietra carsica” posati in interno ed esterno
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Quaderni tecnici: Pietra ricostruita
Rappresentazione grafica della stratigrafia dell’intervento
Rivestimento in pietra ricostruita tipo “spacco pietra” posati in esterno
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on il termine pietra ricostruita in edilizia ci si riferisce a un rivestimento murario, realizzato con una miscela di leganti speciali (di origine cementizia), inerti naturali leggeri (argilla, ghiaia, sabbia, pomice), pigmenti coloranti stabili ai raggi ultravioletti, e additivi che garantiscano durabilità nel tempo. Il rivestimento consiste nella fedele riproduzione di pietre naturali, mattoni fatti Rappresentazione grafica della posa su blocchi in cemento cellulare
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Rappresentazione grafica della posa corretta su strutture in legno con isolamento a cappotto
Rappresentazione grafica della posa su elementi prefabbricati in C.A. Rappresentazione grafica della posa su strutture in legno con controparete su orditura metallica
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Quaderni tecnici: Pietra ricostruita Rappresentazione grafica della posa su strutture in legno con controparete su orditura in legno
Rappresentazione grafica dettaglio controparete in casi di murature affette da problematiche di umidità affiorante
Rappresentazione grafica della posa su blocchi cassero legno
Esempi di murature affette da problematiche di umidità affiorante
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bioCasa B AT I M AT
La sostenibilità è in viaggio La grande fiera francese punta tutto sull’edilizia green e organizza un tour mondiale per presentare le opportunità di costruire in modo sensibile all’ambiente. L’edizione 2022 aprirà i battenti a Paris Expo Porte de Versailles dal 3 al 6 ottobre anche in formato digitale di Valentina Anghinoni
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Il ritorno a Parigi
Orizzonte 2030 : tutto un mondo da costruire Pavilion 1
Structure & Envelope Construction Tech® Off site Interior&Garden
Le sinergie realizzate da diverse edizioni da IDEOBAIN, INTERCLIMA e BATIMAT sono mantenute anche per questa edizione
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Worksite equipment and tools
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Joinery & closures
+ di 140.000 mq. espositivi
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6 padiglioni espositivi
Vivere bene in città nel 2050, il nostro progetto
Valorizzare le professioni, la nostra priorità
Trasformare i metodi, la nostra ambizione
• Riabilitare piuttosto che costruire quali leve per raggiungere la neutralità del carbonio?
• Resilienza urbana: convivere con le crisi climatiche
• Sviluppare la creatività e l’intelligenza umana: un’emergenza nell’era dei robot?
• I dati, il nuovo materiale dell’edilizia
• Costruire preservando il patrimonio esistente : una questione di qualità della vita
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Preservare l’ambiente, la nostra responsabilità
• Risparmiare risorse e migliorare i materiali
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• Raffreddare le nostre città, trappole di calore • Reinventare la città: ospitare tutti senza costruire ulteriormente • Ripensare il nostro habitat per vivere meglio insieme
• Accelerare l’efficienza e la sobrietà energetica degli edifici
e universi mercato
• Diversità: come coniugare i talenti? • Un’azienda può diventare digitale?
• È davvero urgente industrializzare l’edilizia? • Il futuro in costruzione • Cliente connesso: la rivoluzione continua!
• Sviluppare le competenze di domani
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International pavilions Multi-sector offer
LOW CARBON CONSTRUCTION TOUR
LOW CARBON CONSTRUCTION TOUR
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Le tendenze della “Low Carbon Construction”
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TENDENZE
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CAMBIARE comportamenti le procedure processi Con Guillaume Loizeaud Direttore del Mondial du Bâtiment
Con Alberto Boriani CEO Isnova Ingegnere in elettronica, esperto in analisi energetica degli edifici
CONSUMARE MEGLIO STOCCARE
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Osservatorio delle tendenze chiave realizzato da Guillaume Loizeaud – Marzo 2021
L'evento di presentazione del Low Carbon Construction tour a Milano. Da sinistra, Alberto Boriani, Giullaume Loizeaud e Patrizia Ferrandi
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bioCasa LE TENDENZE CHIAVE
QUELLA FIERA È OMNICANALE
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Edilizia sostenibile Cantieri a emissioni zero
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a produzione di materiali e prodotti, e le costruzioni in generale, sono responsabili di più del 30% del consumo globale di risorse. Il fabbisogno di nuovi edifici e infrastrutture è destinato a intensificarsi, comportando una crescita da qui al 2050 pari all’edificazione di una nuova città delle dimensioni di Milano ogni settimana. E ciò non fa che accrescere anche l’impatto climatico del settore, che corrisponde a più del 23% delle emissioni globali di gas serra. LA CARICA DELLE 40 CITTA' La rete C40, che collega le maggiori città mondiali (ne fanno parte in Italia Roma e Milano) nello sforzo di adottare azioni urgenti e coraggiose per affrontare la crisi climatica, ha costituito al riguardo il Clean Construction Forum. Con il coordinamento di Oslo, questo forum assiste le città, promuovendo una transizione verso uno scenario dove i cantieri edili siano molto più efficienti sotto il profilo dell’utilizzo delle risorse e arrivino a emissioni zero. Ciò viene fatto affrontando l’impatto delle costruzioni sotto il profilo delle emissioni derivanti dai materiali edili: estrazione delle materie prime, produzione, assemblaggio, trasporti, montaggio, manutenzione, includendo le opzioni di destinazione del prodotto a fine vita. L’attenzione delle città partecipanti si rivolge alla condivisione di politiche, strategie, idee e sfide per quanto riguarda le seguenti aree: • Il coinvolgimento del settore privato, in modo che il mercato sia pronto per regolamenti che richiedano emissioni zero per le costruzioni
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Il coinvolgimento delle comunità, per garantire che il vantaggio di questo scenario vada a favore di tutti Lo sviluppo di un mercato di prodotti e attrezzature edili a basse emissioni, facendo leva sul potere contrattuale delle città che fanno parte della rete Condivisione di standard e strumenti per comprendere come valutare appunto l’impatto ambientale di cantieri e materiali Promuovere i vantaggi collettivi di questa trasformazione, per esempio la riduzione dell’inquinamento acustico e dell’aria, la creazione di posti di lavoro, l’aumento della salute e del benessere dei cittadini
NET POSITIVE WASTE Sin dalla prima edizione (2006), il protocollo Living Building Challenge (Lbc), ora giunto alla versione 4.0, ha affrontato il tema della riduzione dell’impatto dei materiali e cantieri edili. In particolare, l’imperativo 16. Net Positive Waste (i 20 requisiti Lbc sono chiamati appunto imperativi proprio perché tutti ugualmente obbligatori per l’ottenimento della certificazione finale) ha l’intento di integrare strategie di riduzione dei rifiuti in tutte le fasi del progetto (quindi non solo durante il cantiere). Inoltre, spinge a immaginare il possibile riuso di prodotti e materiali prima considerati come “rifiuti”, dando loro una seconda vita, inserendoli nel nuovo progetto. Ai team di progetto è richiesto di creare un Materials Conservation Management Plan e di considerare e applicare la riduzione della produzione di rifiuti edili in tutte le fasi: proget-
tazione, costruzione, gestione, preoccupandosi quindi anche di cosa succederà ai componenti dell’edificio in caso di recupero o smontaggio. Un requisito incluso anche nei nostri Criteri Ambientali Minimi (Cam) nazionali (2017) al punto 2.3.7 Fine vita. I Cam prevedevano, tra l’altro, anche l’obiettivo di riciclare entro il 2020 almeno il 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi. I tassi minimi di riciclo dei rifiuti da costruzione (e quindi, per contro, di allontanamento dalle discariche) richiesti per certificare un progetto Living Building Challenge, a seconda dei materiali, sono i seguenti (in peso o volume). • Metalli 99% • Carta e cartone 99% • Terreno di scavo e biomasse 100% • Isolanti, pavimenti, rivestimenti 95% • Altri materiali 90% • Macerie da demolizione 90% I progetti devono poi prevedere negli edifici spazi e infrastrutture dedicate per la raccolta dei rifiuti riciclabili e degli scarti di cibo compostabili. L’ARTE DEL RECUPERO Un ulteriore requisito contenuto in questo imperativo promuove il recupero di materiali e prodot-
BNIM (Omega Center fot Sustainable Living, Rhinebeck, NY, USA1). Da sinistra, Città di Oslo, C40 e International Living Future Institute
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Heron Hall, Bainbridge Island, WA, USA
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ti per le costruzioni da cantieri o situazioni preesistenti. In particolare, è richiesto di recuperare almeno un prodotto per 500 metri quadrati di superficie lorda del progetto. Heron Hall, la residenza di Jason F. McLennan, ideatore del Living Building Challenge, è decisamente esemplare da questo punto vista. L’edificio, situato sull’isola di Bainbridge, di fronte a Seattle (ovviamente certificato Lbc) è un museo del recupero, che include vetrate da una chiesa di Seattle degli anni Venti, tutte le porte interne recuperate da altri cantieri, una vecchia vasca di bagno con i piedini, vecchi lampadari adattati con lampade a led, e via dicendo. Estetica, storia, cultura, ed emissioni di gas serra azzerate, in pura filosofia Living Building Challenge. di Carlo Battisti Laurea in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano ed esperienza di circa vent’anni in imprese di costruzioni. Master di secondo livello in Gestione aziendale e sviluppo organizzativo presso Mip, Business School del Politecnico di Milano. Professionista accreditato Leed e Well, Project manager certificato Ipma. Professionista accreditato Living Future, Reset e Gbc Italia. Usgbc Faculty e Well Faculty. Dal 2019 è presidente di Living Future Europe. www.living-future.eu M a g g i o
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FUORI PIOGGIA RAPIDO
NON TEME FORTI ESCURSIONI TERMICHE DISPONIBILE ANCHE NELLA VERSIONE
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HOME AUTOMATION digital house
ARRIVA LA STAMPANTE DI CASA PER LE BIBITE
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ara, che cosa c’è per cena?». Dimenticate una frase come questa e non solo perché è ormai considerata sessista. Tra poco la tecnologia della smart home sarà in grado di provvedere a tutto, come nei vecchi cartoni animati della serie I Pronipoti o, se preferite, in film come Interstellar. Per il futuro della casa domotica, infatti, si profila il cuoco automatico, che cucina a base di molecole. D’accordo, non è una prospettiva che piacerà a tutti. Ma le più recenti novità indicano comunque che si va per questa strada. L’ultima invenzione per case smart, infatti, riguarda una stampante molecolare per bevande, primo passo per arrivare agli alimenti solidi. Il dispositivo, da mettere in bella mostra in cucina, si chiama Cana One ed è «la prima stampante molecolare per bevande» del pianeta. Assomiglia un po’ a quegli elettrodomestici che servono per cucinare, oppure a quelli per il caffè, che macinano direttamente i chicchi. Cana One può «stampare» una vasta tipologia di bevande: basta cliccare sullo schermo touch incorporato. Si possono stabilire i livelli di alcol, caffeina o zucchero. Volendo, le bevande alcoliche o con caffeina possono essere bloccate tramite un codice. Secondo l’azienda che la produce, Cana One può produrre persino vino, sebbene questa prospettiva possa far rabbrividire chi ama la tradizionale bevanda alcolica. In ogni caso, per miscelare le bevande la macchina utilizza «una nuova tecnologia di erogazione di liquidi microfluidici». Il risultato è composto per almeno il 90% da acqua con l’aggiunta di aromi, zucchero e alcol. E non solo il dispositivo è in grado di riprodurre liquidi con il sapore (assicura l’azienda produttrice) identico a quello delle bevande naturali, dai succhi di frutta al caffè, ma è in grado di offrire nuove esperienze per le papille gustative, con mix inediti. Facile giudicare Cana One come una bizzarra idea che può arrivare solo dai malati di tecnologia americani. In realtà, l’azienda che produce questa stampante ha lavorato con marchi di bevande di tutto il mondo per permettere di stamparle tramite Cana One. Insomma, non è una trovata estemporanea, per quanto sia estranea al modo di vedere piuttosto tradizionale degli italiani. Ed è anche un business: una cartuccia dovrebbe durare all’incirca un mese e la sostituzione è gratuita. Invece di vendere gli ingredienti l’azienda punta sulla vendita del prodotto finale, in abbonamento: ogni volta che stamperà una bevanda, il possessore pagherà da 29 centesimi a 3 dollari in base al tipo di prodotto scelto. La stampante alimentare segnala quindi una tendenza: l’introduzione della tecnologia e dell’automazione anche negli aspetti più impensabili della routine domestica.
di Giuseppe Rossi M a g g i o
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ARIA SMART PER CASE GREEN L’azienda italiana commercializza il suo sistema di ventilazione controllata Bra.Vo M. Grazie alla connettività wi-fi il dispositivo si integra con Apple Home Kit, Google o Alexa per tenere lontane muffe e condensa. Monitora anche inquinamento e umidità di Stefano Lavori
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nche la ventilazione meccanica controllata è smart. Sul mercato, infatti, sono arrivate soluzioni come quella ideata da Vortice, azienda italiana che commercializza il suo sistema di ventilazione controllata Bra.Vo M. Basta avere in casa la connettività wi-fi per integrare il dispositivo di Vortice alla smart home, per esempio con Apple HomeKit, oppure tramite gli assistenti vocali Google Assistant e Amazon Alexa. Non manca anche la app Bra.Vo, disponibile sia per ambiente Android sia iOs (iPhone), con un’interfaccia semplice: consente di configurare il proprio sistema domotico ed è in grado di configurare al suo interno i dispositivi della francese Netatmo. RECUPERO Il sistema Bra.Vo è composto da un aspiratore centrifugo, in versione da parete (Bra.Vo Qe) e da incasso (Bra.Vo Qi) e di un dispositivo di ventilazione meccanica smart con recupero di calore (Bra.Vo M). Un sistema di ventilazione meccanica è praticamente indispensabile nelle abitazioni di classe A e dove è presente un isolamento che può introdurre muffe e condensa in casa. Bra.Vo M è indicato per l’installazione un po’ ovunque: soggiorno, studio, camera da letto e nella cameretta dei bambini. Funziona con l’espulsione dell’aria viziata dalla stanza e favorisce il ricambio, dato che ne preleva di nuova dall’esterno. Non solo: il flusso è anche filtrato, ma recuperando fino al 90% dell’energia contenuta nell’aria di casa. L’azienda lo considera ideale per stanze fino a 25 metri quadrati. SENSORI Il dispositivo incorpora sensori di Umidità Relativa e di Voc, monitora costantemente la qualità dell’aria nella stanza e modula il proprio funzionamento per garantire sempre il benessere a chi vive la casa. Grazie all’integrazione di servizi cloud, Bra.Vo monitora anche l’inquinamento esterno e capisce da solo quando M a g g i o
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è il caso di interrompere il ricambio d’aria. Tre le modalità di funzionamento previste: ricambio d’aria con recupero di calore, estrazione d’aria e immissione d’aria. Il pannello frontale retroilluminato fornisce le indicazioni sulla presenza di eventuali inquinanti nell’aria. Può essere regolato in cinque velocità, che corrispondono ad altrettante portate d’aria: da 9 a 41 m3/h. Infine, può essere combinato con altri Bra. Vo M e con Bra.Vo Q in diverse stanze, per creare un sistema distribuito per la ventilazione efficiente della casa. È anche inquadrabile nei prodotti che usufruiscono di recupero fiscale per ristrutturazioni 50% e 110% (intervento trainato).
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AUTO ELETTRICHE CON RICARICA WIRELESS In Svezia, a Gotland, un autobus elettrico sarà disponibile per il trasporto in aeroporto e per percorsi commerciali a partire da questa estate. Lo ha annunciato Electreon, fornitore di tecnologia di ricarica wireless e su strada per veicoli elettrici. Piccolo particolare: non si tratta di mezzi elettrici qualsiasi, ma di autobus oppure auto capaci di ricaricarsi wireless, mentre sono in funzione. Il sistema di Electreon, infatti, può trasferire energia a circa 30 kW, a patto però, che le strade siano dotate dell’infrastruttura di ricarica wireless, nascosta sotto il manto stradale. Il progetto si chiama Smartroad ed è finanziato dal ministero dei Trasporti svedese: si svolge su 640 chilometri di strade. L’Istituto nazionale svedese per la ricerca sulla viabilità e sui trasporti farà condurre a terze parti prove di resistenza e da stress per verificare che la tecnologia e le bobine di ricarica di Electreon non subiscano alterazioni a causa di lavori stradali e dell’utilizzo di camion pesanti.
HIGH TECH AUMENTANO I PAGAMENTI CASHLESS
Meno spicci o, tantomeno, cartamoneta. L’Osservatorio Small Business di SumUp, società specializzata in soluzioni cashless e digitali per le piccole imprese, ha analizzato le modalità di spesa e consumo dei commercianti italiani che adottano il Conto Aziendale di SumUp quindi, per la verità, si parla di una fascia già evoluta. Risultato: la spesa online è diventata un’abitudine sempre più diffusa tra i commercianti. A spendere di più online sono i professionisti che operano nel settore Consulting (47%), seguiti da quelli del Fitness & Wellness (40,8%) e dell’Education (40,3%). I professionisti che operano nel settore del Food concentrano invece online un decimo delle loro spese, favorendo i pagamenti e gli acquisti in store: è il caso di chi lavora nel Food & Grocery (7,6%), Caffè e Ristoranti (11,5%) e Fast Food Restaurant (11,7%). Ad acquistare online sono soprattutto gli imprenditori tra i 30 e i 34 anni (21,9%), mentre paradossalmente i più giovani (20-24 anni) con il 16,7% sono sotto la media della spesa online.
SUPER BATTERIA PER LE EMERGENZE In cantieri remoti o in altre situazioni di emergenza, quando manca o c’è un’interruzione di corrente, sono problemi. Arriva per sopperire a questi problemi Anker 757 Powerhouse, una super batteria che eroga fino a 1.500 Watt. Il costo stimato è di circa 1 dollaro per Watt ero-
gato. La capacità è fornita dalle batterie al litio ferro fosfato, con una formula che secondo il costruttore promette una maggiore velocità di ricarica, una vita più lunga e maggiore sicurezza di quanto non offrano i pacchi di batteria agli ioni di litio.
SEMPRE PIÙ ACQUISTI CON LO SMARTPHONE L’e-commerce fa impennare il traffico dati sulla rete mobile: sempre più italiani fanno acquisti utilizzando il proprio smartphone. Lo ha rilevato Agcom, secondo cui l’andamento del traffico, che è cresciuto con l’effetto covid due anni fa, quando l’Authority ha istituito l’apposito Osservatorio settimanale per mappare l’andamento della situazione, continua nonostante l’emergenza sanitaria sia terminata. Dai dati dell’agenzia risulta in aumento anche il traffico su rete fissa, con alcune situazioni di picco: nella prima fase del covid sono state in particolare le notizie più importanti relative alla diffusione della pandemia e ai relativi decreti governativi a far oscillare in alto i dati, mentre nello scorso anno si sono aggiunti i picchi legati alla visione delle partite di calcio in streaming durante i weekend. Secondo l’osservatorio, con il covid le abitudini degli italiani sono cambiate e il trend è confermato nonostante il rallentamento dei contagi e della pandemia. YO U T R A D E
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