YouTrade Giugno 2022

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GIUGNO 2022 - 130

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ANNO 15 - NUMERO 130 GIUGNO 2022

Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Carlo Battisti, Roberto Bolici, Paolo Caliari, Valentina Ciolli, Massimo Colombo, Federico Della Puppa, Sara Giusti, Stefano Lavori, Francesca Longoni, Ludovico Lucchi, Selene Maestri (fotografa), Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Michele Ripepi, Giuseppe Rossi, Franco Saro, Cristiano Vassanelli Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Dante Cianciosi • Cianciosi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Franco Nessi • Eternedile Simone Daneo • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Estero annuo € 120,00 (compresi numeri speciali) Copia singola € 5,00. Numeri speciali copia singola €15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link www.virginiagambinoeditore.it/shop/abbonamenti oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento

Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication : mensile - 10 numeri/anno. Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Trento. Registrazione / Registration: N. 406 del 25-06-2008 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003.


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Sommario

giugno

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Rubriche Editoriale Il lato nascosto del cuneo fiscale YouTrade Index La spina dell'inflazione Econauta Non rompete le scatole, riciclatele Chiacchiere in cantiere Il rischio boomerang del superbonus L'avvocato Il condomino dissente, ma paga I fatti nostri Cronache di un caos annunciato Digital News Seggiole & Poltrone

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Attualità Le lancette dell'economia Imprese tra guerra e prezzi L'evento Imparare a fare i conti con l'incertezza Incentivi in crisi I dolori del superbonus Imprese Com'è difficile trovare un erede Salone del Mobile Il design corre nonostante tutto Mondial du Batiment Per le costruzioni un futuro a Parigi

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Dossier Rivendite fino a 3 punti vendita Distribuzione Schede e interviste di 27 aziende

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Ricambio generazionale, se i giovani dicono «no»

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Superbonus, le ragioni della frenata


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Rivendite De Gregoris Partnership a presa rapida Gedimat Il gigante buona chiama il privato Rivendite news Showroom Digital transformation La strategia si fa con uno Swot To Build

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Storia di copertina Geoplast Vespaio al volo con Skynet

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Speciale Controsoffitti prestazionali Isolamento Tranquillità a tavoletta Atena Il modulo è su misura

YouTrade Casa - Il bagno 184 Abitare Macché igiene, è relax 188 Pucci Così lo scarico diventa un'app 189 Baumit La giusta adesione per la ceramica 190 Luxury Goods Novità in bagno

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Gedimat, la formula del colosso francese

Imprese Dierre Vita dura per i ladri In collaborazione con Dörken Nuova gamma Delta Terraxx by Dörken YouTrade News Muoviamoci I 10 comandamenti del magazzino Come si fa Il business della e-sicurezza Speciale Drenaggio Dissesto idrogeologico Meglio non restare con i piedi in acqua Greenpipe Catturare l'acqua con una formula Rototec Strumenti digital per i partner Daliform Group Così la pioggia non fa paura Record Bagattini Triplo plus con Clodia Rassegna

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BioCasa Riqualificazione Una Sinfonia di colore green Edilizia sostenibile La gestione circolare dell'acqua Digital House Sempre più smart le case degli italiani Stiga Prato smart con il robot Hi-tech

154 Come fare fronte al cambiamento climatico


anche le nostre LATINA ed ELLENICA si colorano delle sfumature della LUNA

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Editoriale

Il lato nascosto del cuneo fiscale

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e permettete, parliamo di cuneo. Quello fiscale, ovviamente. Di fronte alla perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione, una delle richieste più gettonate riguarda, appunto, l’abbassamento del cuneo fiscale. Non è una novità: Confindustria e sindacati (in parte) sono concordi nel ritenere il cuneo fiscale il problema principale che riduce salari e comprime i consumi. Certo, rispetto ad altri Paesi il cosiddetto cuneo fiscale italiano è maggiore. Ma siamo sicuri che è proprio questa la strada giusta per crescere? Imprenditori e dipendenti farebbero bene a ragionare a tutto tondo. Partiamo dalla terminologia. Il cuneo fiscale non è un cuneo. Non si incunea da nessuna parte: è semplicemente la differenza tra lo stipendio lordo e netto in busta paga assieme al costo sostenuto dall’azienda e che comprende molte voci. Alberto Brambilla, uno dei massimi esperti in materia di previdenza, ha recentemente citato a esempio un lavoratore che guadagna 25 mila euro all’anno (oltre il 75% dei dipendenti). Di questi soldi, il lavoratore paga il 9,2% circa in contributi pensionistici e sul restante 90,8%, circa il 15% di Irpef. Quindi su 100 euro gli restano in tasca 77,18 euro. Il cuneo, insomma, sarebbe rappresentato da 22,89 euro. Bisogna aggiungere, però, che all’impresa quei 100 euro costano in realtà 130, per i contributi previdenziali a sua volta versati all’Inps (23,8), per le prestazioni temporanee all’Inps (malattia, maternità, disoccupazione) e all’Inail per l’assicurazione contro gli infortuni, tfr o tredicesima. Quindi, dato che tutti desiderano una busta paga più gonfia, come si può ridurre il cuneo fiscale? Il dibattito sulla riduzione, di solito, termina qui perché nessuno vuole addentrarsi sulle magie della matematica. Se si vogliono ridurre i contributi previdenziali, per esempio, chi andrà in pensione tra qualche anno non riceverà più il 72% dell’ultimo reddito, ma una cifra minore. Chi glielo dice a un dipendente che in futuro sarà più povero? L’obiezione più frequente è: quella differenza ce la metterà lo Stato. Cioè il debito pubblico, che oggi è di circa 150 volte il Pil, una cifra che è già difficilmente sostenibile nei prossimi anni con i tassi in aumento. Una riduzione di solo il 3% del cuneo fiscale a parità di trattamento previdenziale, per esempio, costerebbe 18 miliardi di debito pubblico l’anno. Vogliamo finanziarla con nuove tasse? In alternativa, si può ridurre il contributo all’Inail. Poi, però, non bisogna lamentarsi di indennizzi ancora più ridotti in caso di incidenti sul lavoro, meno ispezioni, più morti nei cantieri. Un’altra strada è quella di eliminare la tredicesima mensilità e il tfr, facendoli confluire in busta paga. Sarebbe evidentemente una partita di giro (e una presa in giro). Ridurre l’Irpef? Ok, quindi dare meno soldi per scuola, polizia, sanità pubblica? Insomma, ridurre il cuneo fiscale è un bello slogan elettorale, ma nella pratica è molto difficile, se non a costo di ridurre contemporaneamente le prestazioni sostenute dai contributi. Come fare, quindi? Le imprese, in realtà, lo sanno benissimo: per guadagnare di più bisogna aumentare la redditività. Fare di più e meglio è l’unica strada per aumentare ricavi, profitti e potere d’acquisto. Il resto assomiglia tanto alla eterna tecnica politica e a una canzone di Mina: parole, parole, parole.

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martedì 25 ottobre 2022 ore 19

Serata di gala con la consegna degli YouTrade Awards Premiazione delle migliori aziende dell'anno selezionate

mercoledì 26 ottobre 2022 ore 9 Convegno YouTrade

BOOM DELL’EDILIZIA, MERCATO, INVESTIMENTI LE NUOVE SFIDE DELLA DISTRIBUZIONE

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n’edilizia che, nonostante tutto, continua a marciare a ritmo sostenuto. Ma anche una distribuzione che deve cogliere il momento per ripensarsi, riorganizzarsi e rilanciare. Perché è quando il mercato corre che bisogna prepararsi al domani. Le opportunità, ma anche le insidie, sono molte. Per esempio, i maxi investimenti collegati al Pnrr, i bonus fiscali che continueranno, per almeno un altro anno, a spingere la domanda, le tecnologie che, anno dopo anno, riservano strumenti innovativi per il marketing e la logistica. Ma anche la corsa dei prezzi e la guerra in Ucraina, la necessità di adeguarsi agli standard europei, la concorrenza della Gdo. Il XV Convegno YouTrade parlerà di tutto questo, per fornire agli operatori le informazioni necessarie a competere meglio in un mondo in piena trasformazione.


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LA SPINA DELL’INFLAZIONE Mentre gli indicatori continuano a fotografare una congiuntura positiva, nelle imprese cresce l’allarme per l’aumento dei prezzi. Ma per ora non c’è aria di tempesta

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grafici riportati in queste pagine illustrano tre economic sentiment, ai quali è affiancato il grafico sull’andamento dell’inflazione. Il primo grafico illustra l’Economic sentiment indicator elaborato da Eurostat, sulla base delle rilevazioni svolte dalla Direzione generale Economica e Finanziaria della Commissione Europea, e riporta il sentiment del mercato rispetto ai trend in atto a livello europeo (Europa a 27 Paesi), di area euro (19 paesi) e nazionale. Il grafico evidenzia un livello di confidence, ovvero di fiducia

delle imprese nel mercato, crescente nel nostro Paese fino a dicembre 2021, con un tasso di crescita superiore a quello medio europeo, con un andamento poi stazionario nei mesi successivi, segno di un consolidamento della fiducia da parte del mercato. Il secondo grafico confronta lo stesso indicatore a livello nazionale nei diversi settori economici (industria, costruzioni, servizi, commercio e lato consumatori). Il settore delle costruzioni evidenzia una stabilità nell’andamento, rispetto agli altri settori, con una forte caduta della fiducia dei

Economic sentiment nelle costruzioni

Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario 12,0

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Area Euro - 19 paesi

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Unione Europea - 27 paesi

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)

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Economic sentiment dei settori economici in Italia Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0 -25,0 -30,0

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Costruzioni

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Commercio

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Consumatori

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)

Economic sentiment nelle costruzioni per i prossimi tre mesi consumatori, dovuta principalmente allo scenario di guerra, in stabilizzazione anche se su dati molto negativi. Il terzo grafico presenta il sentiment delle imprese del settore delle costruzioni per i prossimi tre mesi e, nonostante la positività degli indicatori riportati (ordini e/o piani di costruzione e occupazione), si evidenzia da un lato un’aspettativa positiva relativamente agli ordini, mentre lo scenario occupazionale previsto è in leggera flessione e comunque tendente a una stabilizzazione. Il quarto grafico riporta l’andamento del tasso di inflazione che vede, dopo una leggera frenata ad aprile, una ripresa consistente del dato a maggio, dato che crea una preoccupazione significativa, anche per i risvolti che può avere nell’aumento non solo dei prezzi, ma anche del costo del denaro, azione che la Bce ha intrapreso recentemente con conseguenze inevitabili sui mercati. A cura del Centro Studi YouTrade

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Ordini e/o piani di costruzione delle imprese

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Occupazione presso le imprese

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat

Andamento del tasso di inflazione in Italia Variazione % sullo stesso mese dell'anno precedente 8,0%

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Tasso di inflazione

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat

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Rubriche E C O N A U TA

Non rompete le scatole, riciclatele

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a necessità di tutelare il consumatore, ma anche l’ambiente, ha introdotto nuove regole sia per i produttori sia per i distributori. Una delle novità recenti consiste nel numero di informazioni che, per certe classi di prodotto, l’impresa deve fornire ai propri clienti sulla confezione. Il packaging, così, diventa sempre più un biglietto da visita non solo dell’azienda, attraverso colori, logo e advertising, ma anche una garanzia della qualità e dell’osservanza delle norme di legge. A questo si aggiunge, a partire dal prossimo gennaio, l’obbligo dell’etichettatura ambientale, per comunicare ai consumatori la destinazione finale di un prodotto, oltre che i materiali di cui è composta la confezione per il settore food. Il packaging, insomma, sarà non solo un modo di comunicare la qualità del prodotto, ma anche un passo avanti verso la tanto necessaria (sognata?) economia circolare. Bisogna aggiungere che, secondo Comieco, in Italia gli imballaggi di poliaccoppiato a base carta raggiungono annualmente un immesso al consumo di 90 mila tonnellate. Insomma, non è un problema da poco. Quindi, non solo il contenuto, ma anche il contenitore dovranno essere trasparenti, più o meno compatibili e sostenibili. D’altra parte, sono questi piccoli grandi passi che possono cambiare la percezione dell’utilizzatore finale e contribuire a estendere la cultura di salvaguardia dell’ambiente. A parità di prodotto, insomma, non è la stessa cosa, per

chi acquista, scegliere qualcosa che è impacchettato in una confezione piuttosto che un’altra sotto il profilo della sostenibilità o della riciclabilità. Può sembrare una preoccupazione eccessiva per prodotti «hard», come materiali base o attrezzature, ma una volta che una cultura attenta alla qualità del packaging si è diffusa, difficilmente può essere confinata solo ad alcuni generi di prodotti. Non a caso Apple vanta un apprezzato primato anche in fatto di design per le confezioni dei propri computer, iPhone o iPad, che sono prima di tutto anche riciclabili. La casa della Mela è arrivata a chiudere i suoi nuovi Mac in una scatola di cartone con maniglia in stoffa, perfettamente riciclabile: un esempio del connubio tra prodotto tecnico e rispetto per l’ambiente. E YouTube è zeppa di utenti che fanno unboxing e lodano la scatola prima ancora del prodotto. Federico Mombarone Giornalista

CHIACCHIERE IN CANTIERE

Il rischio boomerang del superbonus

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he ne sarà del superbonus? Ombre scure si addensano sull’incentivo fiscale più amato dagli italiani. E non è solo il freno burocratico e dei controlli anti-truffa a frenare la corsa dello sconto al 110%. Un ostacolo è rappresentato dalla capienza fiscale dei grandi soggetti, banche innanzitutto, deputate ad accogliere a braccia aperte la cessione del credito da parte di imprese e utenti finali. Capienza che, anche se vasta e generosa, non può essere illimitata. Infatti, la corsa allo sconto ha presto colmato la «cassaforte di crediti fiscali» delle banche. Il governo è quindi corso ai ripari con un nuovo decreto per allargare la platea dei soggetti deputati ad accogliere la cessione dei crediti. In attesa, peraltro, del testo definitivo, visto che il provvedimento deve essere convertito in legge prima di poter esercitare qualche effetto. Certo, non è facile piantare paletti per limitare un mercato selvaggio dei crediti fiscali, improvvidamente aperto dai precedenti governi (eppure c’era anche che si lamentava che le regole fossero troppo restrittive). Ma sta di fatto che questo stop and go al contrario ha messo nei guai parecchie aziende e bloccato più di un cantiere. Le imprese che si sono lanciate nell’accogliere lavori e si sono trovate senza la possibilità di cessione del credito si trovano in bilico e rischiano, nei casi peggiori, di finire a gambe all’aria. Che fare, quindi? Secondo InfoCamere, società delle Camere di commercio, se si allargasse la platea dei soggetti che possono gestire la cessione del credito a più imprese, circa quasi 350mila, che possono godere di una compensazione fiscale, si potrebbe assorbire circa 50 miliardi di superbonus. Sono, in sostanza, i debiti a breve, entro 12 mesi, che queste imprese hanno verso lo Stato e che potrebbero essere saldati in compensazione, utilizzando cioè i crediti fiscali dei bonus. Ma il bilancio dello Stato può permettersi di eliminare entrate per una cifra così elevata? Franco Saro giornalista

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L’AV V O C ATO

Il condomino dissente, ma paga

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Codice civile (maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio). In difetto, la proposta si deve intendere non accettata. La citata ordinanza è stata resa a seguito del ricorso presentato da un condomino secondo cui la transazione conclusa tra il condominio e l’impresa esecutrice dei lavori non gli fosse opponibile perché, a suo dire, si era scissa l’unità condominiale sull’oggetto della lite che lo vedeva contrapposto al condominio. In altre parole, si considerava terzo rispetto al condominio e alla transazione, sicché sosteneva sarebbe stata necessaria una sua specifica adesione. Respingendo il ricorso, la Suprema Corte ha ritenuto che l’assemblea possa deliberare a maggioranza anche transazioni con oggetto la controversia insorta con un terzo creditore in relazione all’esecuzione di lavori sulle parti comuni dello stabile. Poiché il condominio assume obbligazioni nei confronti dei terzi tramite le delibere assembleari che non sono sindacabili nel merito, le delibere sono vincolanti per tutti, compresi gli assenti e i dissenzienti, che possono opporsi mediante impugnazione ex articolo 1137 del Codice civile solo nel caso in cui la decisione sia contraria alla legge o al regolamento di condominio. L’obbligo dei condomini al pagamento delle spese che derivano dalla transazione non discende dall’efficacia soggettiva del contratto, bensì trova fondamento nelle norme in materia di condominio. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu

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on l’ordinanza 15302 del 13 maggio scorso, la Corte di Cassazione si è pronunciata sul tema dell’obbligo del singolo condomino di contribuire alle spese che derivano dalla transazione conclusa in relazione alla controversia tra il condominio e un soggetto terzo. La giurisprudenza è costante nell’affermare che spetta all’assemblea il potere di approvare una transazione relativa alle spese d’interesse comune, oppure la stessa assemblea può delegare l’amministratore a transigere, indicando i limiti dell’attività dispositiva affidatagli. La giurisprudenza ha altresì chiarito che l’assemblea può deliberare a maggioranza su tutto ciò che riguarda le spese d’interesse comune e, quindi, anche sulle transazioni che si riferiscono a tali spese, mentre il consenso unanime dei condomini si rende necessario solo nel caso in cui la transazione abbia per oggetto i diritti reali comuni. L’articolo 1108 comma 3 del Codice civile, infatti, prevede il consenso di tutti i partecipanti per gli atti di alienazione o di costituzione di diritti reali sul fondo comune e per le locazioni di durata superiore a nove anni. In merito alla maggioranza necessaria per approvare un accordo transattivo, si ritiene applicabile l’articolo 1136 comma 4 del Codice civile, che rinvia alla maggioranza del secondo comma, ossia la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio. La norma fa riferimento alle liti attive e passive relative a materie che esorbitano dalle attribuzioni dell’amministratore e, se l’assemblea può deliberare su una controversia, è legittimata anche a transigere detta querelle. Tale interpretazione pare confermata dall’articolo 71 quater comma 5 disposizioni attuative del Codice civile, dettato in materia di mediazione, a mente del quale la proposta di mediazione deve essere approvata dall’assemblea con la maggioranza di cui all’articolo 1136 comma 2 del

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Rubriche I FAT T I N O S T R I

Cronache di un caos annunciato

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aramente, da che ho memoria, il settore dell’edilizia ha vissuto momenti così complessi e, per certi versi, surreali. Ovviamente, non è la prima volta che un cliente non paga, o che un materiale non è disponibile, o che un cantiere, per un motivo qualsiasi, si ferma. Ma credo che sia la prima volta che le tre calamità qui sopra indicate si manifestino, tutte insieme, all’ennesima potenza. Soprattutto in un momento in cui la congiuntura di settore ipotizza per quest’anno segnali di crescita ancora molto interessanti, rispetto agli anni passati. La memoria, ahimè, rimanda a quella che, nel 2009, veniva definita “la bolla immobiliare” più devastante della storia dell’edilizia italiana. Della situazione di oggi si parla forse meno di quel che si dovrebbe, perché siamo probabilmente obnubilati dai fatturati (che si riferiscono alla consegna di materiali ordinati anche più di un anno fa) oppure perché le notizie sono frammentate e ci arrivano con il contagocce, alimentando a questo punto una tensione di cui faremmo volentieri anche a meno. Tuttavia, ascoltando la vostra voce non si può evitare di raccogliere tanta preoccupazione. Qualche settimana fa, il Corriere della Sera titolava con disarmante semplicità che «I fondi per l’edilizia sono finiti». Scusate, non ho capito, potete ripetere? Non so in che mondo vivano i tipi del governo, sicuramente non nel nostro. Alla gogna, tanto per cambiare, c’è la cessione del credito che ormai nessuno vuole più accollarsi perché il governo, evidentemente, non offre più le dovute garanzie, e i messaggi più o meno velati che si rincorrono sono il preludio a un autunno che, nella migliore delle ipotesi, sarà alquanto difficile. Già ora il panico inizia a farsi strada: forniture sospese, cantieri bloccati, progetti nemmeno iniziati. Le imprese non vedono più un centesimo e sono già indebitate, i fornitori (rivenditori e

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produttori) non sono pagati e il cliente privato non sa più da che parte girarsi perché i prezzi continuano a essere alle stelle, i materiali latitano e non esiste alcuna garanzia che i lavori andranno avanti o, addirittura, che inizieranno (nonostante gli anticipi versati, altra materia su cui riflettere, perché i privati che sciaguratamente si sono affidati a imprese fantasma sono purtroppo una infinità). Se poi aggiungiamo impietosamente il discorso inflazione, come quadretto non è male, e questa “bolla da Superbonus” ha tutte le caratteristiche per lasciare dietro di

Cantieri bloccati, pagamenti che non arrivano, l’incubo della cessione del credito, l’inflazione che sale, i prezzi più o meno impazziti. Eppure anche per quest’anno la congiuntura di settore annuncia un segno positivo. Nel nostro mercato la confusione regna sovrana sé diverse ammaccature. Pur considerando, come ripetiamo da diverse mesi, che la situazione congiunturale che stiamo vivendo (o che abbiamo fino a oggi vissuto) è assolutamente anomala e che, come tale, avrebbe avuto vita breve, rimane il fatto che nel nostro mondo regna il caos. Gli unici distributori che non sono particolarmente preoccupati sono coloro i quali si sono mossi con prudenza in ambito

superbonus, non incoraggiando forniture monstre e soprattutto adottando metodi di riscossione draconiani e certamente poco popolari, come per esempio il pagamento in anticipo, sennò niente merce. Certamente, così si perdono occasioni di fatturato, ma si salvano gli incassi di ciò che si vende, e possiamo considerarla una prova superata di maturità imprenditoriale. Però, forse qualcuno si è posto il quesito, non siamo qui per non vendere. È piuttosto evidente che l’anomala situazione congiunturale ha reso anomalo anche tutto il resto. Se un commerciante rinuncia a vendere perché non ha alcuna tutela sui pagamenti (e anche questa non è una novità) è anche difficile fare discorsi sulla creazione del valore, sull’importanza di fare investimenti, sull’opportunità di acquisire nuove quote di mercato. Qualcuno di voi, giuro più di uno, mi ha candidamente confessato che a un atteggiamento più aggressivo nelle vendite preferisce mille volte di più dormire la notte. Non riesco nemmeno a pensare che sia un atteggiamento puramente rinunciatario, anzi, annuncio con soddisfazione che il celebre motto chi si accontenta gode è tornato prepotentemente di moda. Magari non è un discorso squisitamente imprenditoriale, ma è anche giustificato da un mercato che, a parte il superbonus e gli altri benefici a tempo che ancora sussistono, ha ormai una sua fisionomia piuttosto precisa: la casa è e rimane uno dei pochi progetti su cui investire. La distribuzione edile ha tutti gli strumenti e la competenza per metterla al centro del suo business. Continuando a dormire la notte. di Roberto Anghinoni Giornalista G i u g n o

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MAPEI, NUOVA SEDE A ROMA Mapei rafforza la presenza a Roma spostando le proprie attività in uno spazio completamente rinnovato all’Eur, che farà da centro di formazione e punto di riferimento dell’azienda per tutta l’area. La nuova sede, realizzata dallo studio di progettazione Onsitestudio, offre ai visitatori un viaggio immersivo e partecipativo nel mondo delle soluzioni per l’edilizia Mapei: dal residenziale alle grandi opere infrastrutturali, dagli interventi di ripristino alle strutture architettoniche contemporanee. http://www.youtradeweb.com/

2 BARRIERE E PRIVACY IN CONDOMINIO

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L’esigenza di abbattere le barriere architettoniche presenti all’interno di un condominio implica la presa di coscienza da parte degli altri condòmini, ma anche dell’amministratore, di problematiche che riguardano la salute di uno o più condomini. La definizione di «dati relativi alla salute» è contenuta nell’articolo 4 del Gdpr («sono i dati personali attinenti alla salute fisica o mentale di una persona fisica, compresa la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, che rivelano informazioni relative al suo stato di salute»). http://www.casacondominio.net/

3 IUAV A IRPIN PER RICOSTRUIRE Cooperazione tra l’università Iuav di Venezia e la città di Irpin (Ucraina). L’obiettivo è realizzare strategie e azioni per ripristinare le aree urbane e rurali della comunità territoriale di Irpin, superare rapidamente le conseguenze della distruzione delle infrastrutture urbane causate dai bombardamenti russi e ricostruire il territorio su basi sostenibili, anche attraverso il sostegno allo sviluppo delle piccole e medie imprese del territorio, del turismo solidale e del volontariato. https://www.youbuildweb.it/



seggiole & poltrone È FEDERICA BRANCACCIO LA NUOVA PRESIDENTE ANCE Federica Brancaccio è la nuova presidente dell’Ance, eletta dall’Assemblea dell’associazione al primo turno con oltre il 70% dei voti. Sostituisce Gabriele Buia. Brancaccio è anche la prima donna alla guida dell’associazione nazionale dei costruttori. Eletta anche la nuova squadra dell’associazione: Carlo Trestini (Veneto), vicepresidente per le Relazioni industriali e gli affari sociali; Domenico De Bartolomeo (Puglia), vicepresidente per i Rapporti interni; Luigi Schiavo (Veneto), vicepresidente per le Opere pubbliche; Stefano Betti, vicepresidente per Edilizia e territorio; Massimo Deldossi (Lombardia), vicepresidente per Tecnologia e innovazione; Vanessa Pesenti (Lombardia), vicepresidente Economico fiscale tributario; Piero Petrucco (Friuli Venezia Giulia), vicepresidente per il Centro studi. È stato inoltre eletto Stefano Frangerini (Toscana) in qualità di Tesoriere. A Marco Dettori (Lombardia) va una delega speciale per la transizione ecologica, fortemente voluta dalla Presidente, che

ha posto grande attenzione strategica al tema già nel suo programma.

BENEDETTA GRIGOLIN AD DI MAGNETTI BUILDING Benedetta Grigolin, impreditrice proprietaria di Gruppo Grigolin, diventa anche amministratore delegato della controllata Magnetti Building. «L’acquisizione di Magnetti Building ha rappresentato una sfida per il Gruppo Grigolin di guardare oltre i territori del nord-est italiano e si inserisce in un progetto di ampliamento territoriale e di sviluppo che il Gruppo ha intrapreso. Vogliamo che Magnetti Building continui e potenzi il suo percorso di innovazione e ampliamento della sua presenza sul mercato», ha spiegato Benedetta Grigolin. Oltre all’incarico di ad in Magnetti Building, l’imprenditrice ricopre ruoli in altre società del gruppo.

CURATI (KNAUF) PRESIDENTE DI FIVRA

Paolo Curati, managing director di Knauf Italia, è stato eletto nuovo presidente di Fi-

vra, associazione di riferimento in Italia per i produttori di manufatti in lana minerale di vetro e roccia. «Raccolgo questa nuova sfida con particolare entusiasmo,orgoglioso di assumere un ruolo istituzionale in Fivra e rappresentare un gruppo di aziende leader nella sostenibilità dell'edilizia urbana», è stato il commento del manager.

MARCO BALDUCCI NUOVO CEO DI NHOOD Marco Balducci è il nuovo Ceo di Nhood e amministratore delegato di Nhood Francia. La società è uno dei principali attori dell’industria immobiliare in Italia, specializzato in interventi di riqualificazione urbana, oltre che importante player del settore commerciale. «Sono stati due anni intensi e ringrazio i team Nhood Italia e Nhood Ucraina per il lavoro condiviso insieme. È mia intenzione proseguire la direzione intrapresa accelerando la trasformazione di Nhood e dei progetti di investimento e sviluppo verso i quali ci siamo posti un impegno concreto, trasparente, esigente, in termini di transizione ecologica, evoluzione del retail e rigenerazione urbana, avendo sempre le persone al centro».

JEAN-PIERRE CANDELORO DIRETTORE COSTRUZIONI ALLA SUPSI

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Jean-Pierre Candeloro è stato nominato nuovo direttore del Dipartimento ambiente costruzioni e design della Supsi, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. Di nazionalità svizzera e canadese, Candeloro, dopo gli studi in comunicazione di massa e nuovi media, ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze della comunicazione presso l’Università della Svizzera italiana. Nel 2008 ha iniziato a collaborare a g g ivisiva o 2 0 2 1 con l’allora LaboratorioMcultura della Supsi, oggi Istituto design.



Attualità LE LANCETTE DELL’ECONOMIA

IMPRESE STRETTE TRA GUERRA E PREZZI

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Le (false) notizie sull’economia in Russia alimentano speranze che non sembrano legittimate dai numeri. E l’incertezza provocata dall’invasione dell’Ucraina potrebbe riverberarsi a lungo sulla dinamica dell’inflazione, in un contesto meno globalizzato

di Giuseppe Rossi

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Attualità IL PREZZO DEL GAS

IMPRESE DI COSTRUZIONI, AUMENTO DEI PREZZI DI VENDITA E DOMANDA

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LA CRESCITA DEI SALARI

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PESO DELLE ECONOMIE SUL PIL MONDIALE

Fonte Fmi

PREVISIONI A TRE MESI SULLE CONDIZIONI ECONOMICHE PER LE IMPRESE

Fonte Bankitalia

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Attualità SITUAZIONE ECONOMICA GENERALE, SALDO GIUDIZI

OSTACOLI ALL'ATTIVITÀ PRODUTTIVA

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Fonte Bankitalia

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GLI ITALIANI? SONO SOLIDALI

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Attualità

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Attualità EVENTI

MEGLIO FARE I CONTI CON L'INCERTEZZA

Virginia Gambino Editore organizza un webinar per il 5 luglio. Obiettivo: fornire indicazioni alle imprese su come affrontare l’inflazione e l’aumento dei tassi, come gestire gli equilibri finanziari e gettare uno sguardo sull’andamento dell’edilizia di Paolo Caliari

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a Banca d’Italia, ma soprattutto l’esperienza sul campo di chi fa impresa, sia come distributore sia come produttore, lo ha certificato: l’inflazione erode i margini, quando non li annulla del tutto, e l’instabilità geopolitica (eufemismo per indicare l’invasione della Russia in Ucraina) ha creato incertezza, se non prospettive allarmanti. Quindi, che cosa fare di fronte a un’inflazione che ha superato il 6%, con una guerra che ha dato un ulteriore boost al costo delle materie prime, a tassi che sono in aumento? Ma, poi, siamo sicuri che lo stato dell’economia sia davvero così terribile? Per il mondo dell’edilizia il 2022 si presenta a due facce, con cantieri che si aprono, altri che si arrestano a causa di un superbonus che ha dopato la domanda, ma soprattutto con grande incertezza sul

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futuro e prezzi che gonfiano i fatturati, ma comprimono gli utili. Occorre fare il punto ma, soprattutto, è bene guardare in azienda e scegliere gli strumenti giusti per restare in equilibrio sull’altalena della congiuntura. LA CONGIUNTURA Con questo obiettivo Virginia Gambino Editore ha organizzato un webinar per martedì 5 luglio, con l’obiettivo di fornire elementi utili alle imprese della distribuzione edile (e non solo). Il webinar seguirà due linee direttive: una fotografia aggiornata della congiuntura, che sembra mutare velocemente come il meteo in aprile, e un’analisi degli strumenti finanziari per governare l’impresa nei prossimi, probabilmente movimentati, mesi. Per questo il webinar lascerà spazio anche agli interventi e alle domande dei partecipanti.

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L’IMPATTO L’inflazione, infatti, è un fenomeno che va capito, nelle sue cause e nei suoi impatti sulla gestione delle imprese. All’apparente miglioramento dei risultati economici, infatti, spesso segue un drenaggio di liquidità, con possibili difficoltà finanziarie. Il webinar affronterà questo tema, spiegando come prepararsi alla corsa dei prezzi e quali accorgimenti è meglio adottare nella gestione di un’azienda, per evitare di cadere nell’effetto positivo, ma «illusorio» dell’aumento dei ricavi. Occorre concentrarsi, invece, sulla gestione della cassa, come la variabile chiave da gestire, attraverso la gestione del credito, delle scorte e un nuovo rapporto con i fornitori. Iscrizioni online al qrcode.

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PROGRAMMA Ore 15,00

Introduzione Roberto Di Lellis, giornalista

Ore 15,10

Edilizia ai raggi X: la congiuntura Federico Della Puppa, Centro Studi YouTrade Domande & Risposte

Ore 15,50

Con l’inflazione non basta fatturare di più Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc Domande & Risposte

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Attualità INCENTIVI

I DOLORI DEL SUPERBONUS

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La cessione del credito si è in parte bloccata e molte imprese si trovano in difficoltà. Alla base ci sono la mancata previsione dell’impatto economico sul bilancio pubblico, la saturazione del cassetto fiscale delle banche ma anche una strategia incerta

di Federico Della Puppa

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ttualità IMPRESE

COM’È DIFFICILE TROVARE UN EREDE Un’indagine dell’università Liuc mette il dito nella piaga: solo un giovane su dieci pensa di entrare nell’azienda di famiglia entro cinque anni dalla fine degli studi. Gli altri preferiscono lavorare come dipendenti (altrove) o fondare la propria attività

di Giuseppe Rossi

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Attualità SALONE DEL MOBILE

IL DESIGN CORRE NONOSTANTE TUTTO

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La manifestazione milanese, dopo la pausa dettata dalla pandemia, è tornata ad attirare business: 262 mila presenze, 2.175 brand e, soprattutto buyer. La prossima edizione è già programmata alla tradizionale data di aprile di Veronica Monaco

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attesa era tanta e i numeri non hanno deluso. Certo, siamo lontani dall’affluenza 2019, che aveva fatto registrare un record di 386 mila visitatori, ma dopo tre anni segnati da una pandemia globale, mercati sulle montagne russe e un conflitto nel giardino di casa, la sessantesima edizione del Salone del Mobile di Milano ha segnato un nuovo successo. Oltre 262 mila le presenze da 173 Paesi e 2.175 i brand espositori, di cui il 27% esteri. E il 61% di buyer e operatori di settore proveniva dall’estero,

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Attualità M O N D I A L D U B ÂT I M E N T

PER LE COSTRUZIONI IL FUTURO È A PARIGI Conto alla rovescia per il grande evento nella capitale francese dedicato al nuovo modo di intendere l’edilizia. L’appuntamento comprende Batimat, affiancato da Idéobain e Interclima, per abbracciare l’intera filiera. Sono già 1.157 gli espositori iscritti di Paolo Caliari

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Dossier MULTIPOINT DOPO IL BOOM È un anno di svolta? O di attesa? Oppure, ancora, l'edilizia farà il bis del 2021? Il Centro Studi YouTrade ha passato al setaccio 27 distributori di materiali edili che gestiscono fino a tre punti vendita. Obiettivo: fotografare il sentiment di una significativa fetta della distribuzione. Ma anche capire come intendono affrontare nei prossimi mesi una congiuntura divisa tra una domanda ancora forte, le incertezze provocate dall'aumento dei prezzi e il riverbero della guerra in Ucraina

a cura del Centro Studi di Youtrade schede a cura di Valentina Anghinoni e Veronica Monaco

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LOGISTICA, E-COMMERCE, SHOWROOM: TANTE NOVITÀ DOSSIER RIVENDITE

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OCCHI PUNTATI SUL 2024 DOSSIER RIVENDITE

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Fabio Gerbi

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SUL PROSSIMO NUMERO DI

Dossier Gruppi & Consorzi OLTRE MILLE RIVENDITORI ASSOCIATI 1.500 PUNTI VENDITA QUASI 600 SHOWROOM Un dossier speciale e le schede sulle rivendite edili associate e consorziate in gruppi

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Da sinistra Francesco e Franco Di Maio

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Mario Colombino

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CAMBIO DI MARCIA CON IL NUOVO ERP DOSSIER RIVENDITE

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IL TRAGUARDO PIÙ IMPORTANTE: LA QUALITÀ DOSSIER RIVENDITE

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Dante Cianciosi

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CARO PREZZI, MA ASPETTATIVE POSITIVE DOSSIER RIVENDITE

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Luigino Bordichini

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NUOVI SPAZI, NUOVE ASSUNZIONI DOSSIER RIVENDITE

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Claudio Eustacchi

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TRA SPRINT SUPERBONUS E INCERTEZZA DOSSIER RIVENDITE

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Ermanno Chiari

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PUNTIAMO SUGLI INTERNI DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ

Emanuele Loperfido

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AUMENTANO I RICAVI, MA ANCHE I PREZZI DOSSIER RIVENDITE

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Alberto Franzosi responsabile tecnico

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APERTURA AL COMPARTO BRICO DOSSIER MULTIPOINT RIVENDITE DOSSIER

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IL CLIENTE LO PORTIAMO ANCHE AL BAR DOSSIER MULTIPOINT RIVENDITE DOSSIER

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BOOM GRAZIE A INDUSTRIA 4.0 DOSSIER RIVENDITE

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Enrico Bergamelli

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FATTURATO BOOM, PREOCCUPA IL POST BONUS CARTA D’IDENTITÀ

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UN 2021 DI CRESCITA E QUALITÀ DOSSIER RIVENDITE

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Da sinistra, Massimo e Luca Martinelli

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FATTURATO OK, MA PREVENTIVI DA RIVEDERE CARTA D’IDENTITÀ

Da sinistra, Gaetano Carra, Federica Mattioli, Aldo Mattioli, Marco Carra, Nicola Carra e Giovanna Montalbano

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UNA STRATEGIA PER AGGIORNARE I LISTINI

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IN PROGRAMMA L’AMPLIAMENTO DELLA GAMMA CARTA D’IDENTITÀ

Luciano Vallati

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LE CONSEGNE? IN GIORNATA CARTA D’IDENTITÀ

Andrea Zanetti

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ivendite DE GREGORIS

PARTNERSHIP A PRESA RAPIDA La rivendita che opera nel Lazio negli anni ha ampliato la gamma di prodotti offerti alla clientela, e ha conservato una speciale preferenza per i «rapidi» di Italcementi. Perché, accanto all’attenzione alla sostenibilità, garantisce anche una copertura totale

di Veronica Monaco

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ove nasce casa. Con questo claim la rivendita De Gregoris si è distinta come punto di riferimento per le province di Latina, Roma e Frosinone per il comparto edilizia e ristrutturazioni, ampliando la propria offerta anche a cucine e arredamento, porte e infissi, oltre che alla termoidraulica. Fondata nel 1948 dal capostipite Antonio De Gregoris, l’azienda opera oggi con due punti vendita a Sonnino e Sabaudia, in provincia di Latina, e garantisce i più elevati standard qualitativi e la più vasta scelta nel settore attraverso i suoi fornitori, attentamente selezionati. Tra questi spicca la collaborazione storica con Italcementi, che risale ai tempi in cui è nata la stessa De Gregoris, una vera e propria partnership basata su fiducia reciproca, dialogo costante e sguardo rivolto all’innovazione e alla sostenibilità. Come spiega a YouTrade Antonio De Gregoris, terza generazione alla guida dell’azienda di famiglia, insieme al padre Alfredo e al cugino Massimo Monti. Domanda. Com’è cambiata la gestione dell’azienda nel corso degli anni? Antonio De Gregoris. L’azienda è stata fondata da mio nonno Antonio nel 1948 e l’attività principale è stata sempre l’edilizia. Nei primi anni Novanta al punto vendita storico di Sonnino, in pro-

Antonio De Gregoris nello showroom cucine

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Rivendite

Da sinistra, Diego Labonia (Italcementi), Antonio e Alfredo De Gregoris (De Gregoris) e Mario Bartolucci (Italcementi)

Esterno della sede De Gregoris di Sonnino (Latina)

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vincia di Latina, si è aggiunto il secondo punto vendita a Sabaudia, sulla Pontina. Nel 2008 abbiamo ristrutturato lo store di Sonnino realizzando un nuovo showroom con una gamma di prodotti molto più ampia, che ha incluso anche settori complementari a quello edile, come cucine, arredo, porte, infissi e termoidraulica. Oggi in termini di estensione l’azienda vanta circa 80 mila metri quadrati di area scoperta, 15 mila di area coperta e 5 mila metri quadrati di sala esposizioni per finiture e prodotti per gli interni. D. Per entrare nel settore della termoidraulica servono le giuste competenze: come avete fatto? Antonio De Gregoris. Abbiamo sempre pensato che il vero punto di forza di qualsiasi azienda sia la competenza. Per questo non abbiamo mai inserito un nuovo settore, compresa la termoidraulica, se non dopo aver individuato persone molto competenti da inserire in azienda. Siamo stati sempre un po’ diffidenti dei tuttologi e non nascondo che trovare i giusti collaboratori non è stato facile. Una volta selezionati, abbiamo costruito intorno a loro il nuovo comparto, realizzando anche investimenti importanti che hanno riguardato l’ammodernamento dell’esposizione, dei depositi e degli approvviG i u g n o

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DISTRIBUTORI, SPECIALIZZATEVI «L’arma vincente del rivenditore del futuro è la specializzazione e la professionalità». Ne è sicuro Mario Bartolucci (nella foto), Sales Area Manager di Italcementi, che chiede ai distributori di cogliere il cambiamento in atto per creare nuove opportunità. Domanda. Quali scenari intravede per il mondo della distribuzione? Risposta. Vedo una realtà che si sta sempre più radicalizzando: da una parte la Gdo, dall’altra i gruppi di acquisto e le rivendite multipoint che vantano capacità di finanziarie e di investimento tali da permettersi un potenziale di offerta molto distante da quello delle rivendite tradizionali a conduzione familiare, che fanno sempre più fatica ad offrire i servizi richiesti dal mercato odierno. Proprio per questo è importante che le rivendite si attivino per cogliere il cambiamento e le opportunità in esso contenute. Quello che sta succedendo nel mondo delle rivendite edili sta a testimoniare che non si può più gestire il business con i metodi del passato. D. Quindi, quale messaggio si sente di dare ai rivenditori? R. Alzate lo sguardo e specializzatevi. Non pensate che quello che hanno fatto i vostri nonni e i vostri genitori continui a funzionare. Mettetevi in discussione, diventate formatori di opinioni, collaborate e scegliete i vostri fornitori anche in funzione dello scambio di informazioni, della capacità di dialogo che sono in grado di offrirvi. Italcementi crede e investe da sempre moltissimo sulla relazione commerciale, anche al di là della vendita in sé. E poi attenzione al credito. D. Quali sono le zone che segue come Sales Manager Italcementi? R. Il Lazio, l’Umbria, le provincie di Siena Livorno e Grosseto, e la Sardegna. D. Quali sono i materiali più richiesti per la sua area di riferimento? R. Il cemento grigio sfuso è sicuramente per volumi il protagonista delle nostre vendite. Viene destinato ai canali tradizionali: centrali di betonaggio, prefabbricatori industriali, premiscelatori, manufatturieri e imprese di costruzione, penalizzate negli ultimi anni dalla carenza di grandi cantieri. Per i prodotti in sacco il nostro canale privilegiato è da sempre la rivendita di materiale edile e secondariamente l’impresa di costruzioni. D. Riscontrate problemi di logistica? R. No, non abbiamo problemi di logistica. Grazie alla cementeria di Colleferro, che serve la parte continentale, e quella di Samatzai per la Sardegna, supportata da un deposito in sacchi a Sassari, riusciamo a essere molto tempestivi nel rifornire i nostri clienti. Solitamente le consegne vengono prenotate con circa 24

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ore di anticipo e nel 90% dei casi riusciamo a consegnare nella giornata successiva. In particolari momenti dell’anno, quando ci sono picchi di domanda, possono presentarsi difficoltà sui prodotti in deposito che sono in produzione su altri stabilimenti, ma riusciamo comunque a consegnare abitualmente nel giro di pochi giorni. D. Quali sono questi prodotti? R. Per esempio i prodotti solfoalluminosi a presa rapida che produciamo dalla cementeria di Guardiaregia, in provincia di Campobasso, che deve soddisfare le richieste di tutta Italia e con destinazioni estere per alcune linee di prodotto. Quando ci sono picchi di domanda, c’è il rischio di andare un po’ in sofferenza anche a causa delle ben note difficoltà logistiche e di carenza dei materiali legate al post pandemia. D. Per quanto riguarda la cessione dei crediti avete riscontrato dei blocchi? R. È un fenomeno che non viviamo in prima battuta ma che ci viene riferito dai nostri clienti. Ci giungono segnali di grande preoccupazione dal mondo delle rivendite edili, che vedono una battuta d’arresto rispetto al bonus 110% da parte delle imprese che non riescono a riscattare i crediti d’imposta. Si sta iniziando a innescare un meccanismo perverso e, a peggiorare il quadro, c’è la minore capacità di spesa delle famiglie strette dalla morsa dell’inflazione. Alle rivendite inizia a mancare il livello di domanda che ha animato il mercato dal post lockdown del maggio 2020. D. Quali sono le sue previsioni a fine 2022? R. Viviamo un mercato estremamente volatile ed è difficile fare previsioni sull’andamento della domanda. Sicuramente immaginavamo un 2022 che avrebbe visto una accelerazione dei consumi nella seconda parte dell’anno, confidando nell’ingresso dei grandi lavori strategici previsti dal Pnrr. Questo purtroppo non si sta realizzando. I premiscelatori continuano a vivere una stagione positiva trainati dal 110% ma per il comparto delle infrastrutture stanno mancando sia i grandi cantieri che quelli medio-piccoli. Un settore che ancora manifesta un buon trend è quello legato ai poli logistici e i prefabbricatori industriali dichiarano un portafoglio ordini abbastanza importante ancora per i prossimi mesi. L’edilizia residenziale invece è praticamente ferma con i costruttori in attesa capire cosa succederà anche sul fronte dei prezzi in continuo rialzo. La guerra poi ha contribuito a creare un corto circuito sulla reperibilità di alcuni materiali con un tilt dei flussi tradizionali e la rimappatura delle rotte commerciali. Ci vorrà tempo perché si stabilisca un nuovo equilibrio.

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Rivendite

Lo showroom De Gregoris dedicato a cucine e arredamento

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CARI RIVENDITORI, FATE BENE I CONTI «La sostenibilità è una prerogativa che costa, soprattutto nel far cambiare la mentalità delle persone», afferma Diego Labonia (nella foto), responsabile commerciale per le zone di Roma e Latina, da 33 anni in azienda. «Da anni Italcementi cerca di rendere più sostenibile la propria attività ma è un’azione che deve essere accompagnata da misure e prescrizioni in grado di sensibilizzare anche gli utilizzatori finali affinché la transizione sia più veloce e fluida». Domanda. Quindi, cosa bisognerebbe fare? Risposta. Le amministrazioni pubbliche dovrebbero cominciare a dare direttive molto più precise e accettare il fatto che fare sostenibilità può costare di più. Oggi oltre alla variabile economica nell’assegnare gli appalti occorre prestare attenzione anche agli aspetti di sostenibilità. D. Quando è iniziato il suo rapporto con la rivendita De Gregoris? R. De Gregoris è un cliente storico di Italcementi con il quale abbiamo sempre avuto rapporti ineccepibili sotto tutti i punti di vista. Mi trovo molto bene, è un’azienda con la quale abbiamo un dialogo e un confronto sempre aperto e costruttivo. D. In questi tre anni è cambiato un po’ il mondo. Come si è evoluto il mercato e il rapporto con De Gregoris? R. Dalla fine del lockdown, verso maggio 2020, il mercato è ripartito piuttosto velocemente e anche De Gregoris ha avuto una esigenza di cemento più sostenuta. I volumi sono aumentati in modo importante nel corso del secondo semestre 2020. Anche all’inizio del 2021 il mercato ha tenuto, poi nella seconda parte dell’anno ci sono stati i primi segnali di raffreddamento della domanda che hanno influenzato

anche la De Gregoris. Il 2022 è proseguito sulla falsariga del 2021: il mercato sta dimostrando una scarsa vivacità e anche le vendite ne stanno risentendo. D. Qual è il punto di forza del suo rapporto con la De Gregoris? R. Direi che è una relazione basata sulla lealtà e ascolto reciproco. D. Come sta andando il lavoro nella zona che segue? R. Purtroppo la domanda è molto ridotta, in linea con il resto d’Italia. Il mercato del cemento oggi, in termini di assorbimento, ricalca un po’ l’Italia degli anni Sessanta, con la differenza che allora il volano iniziava a prendere velocità per la ricostruzione postbellica. Oggi c’è carenza di opere pubbliche, che rappresentano lo zoccolo duro delle costruzioni e incoraggiano imprese e privati a investire nel settore edile. I bonus hanno sicuramente provocato una accelerazione della domanda, circoscritto al comparto delle riqualificazione edilizia, ma è una velocità che rischia di essere solo temporanea. D. Quali sono le principali problematiche che stanno riscontrando i rivenditori? R. Sono legate essenzialmente al credito, in particolare quello erogato ai loro clienti finali. È tempo che i rivenditori comincino ad adottare una politica creditizia più rigida, a fare delle scelte, soprattutto nella selezione della propria clientela. D. Quindi, quale messaggio vuole lanciare ai rivenditori? R. Lavorate sui crediti, verificate la capacità finanziaria dei vostri clienti e le esposizioni che questi generano.

gionamenti secondo le peculiari necessità del settore. Infine, abbiamo portato avanti un programma di costante formazione, perché la termoidraulica è un settore in cui le innovazioni sono continue e anche il personale deve essere sempre aggiornato. Quindi, c’è stato da un lato un grande investimento sulla struttura interna e nel trovare persone all’altezza, e dall’altro un grande investimento per mettere a magazzino il materiale, perché tendenzialmente la termoidraulica è un settore in cui la merce si vende se disponibile. D. Qual è la vostra dimensione? Antonio De Gregoris. Al momento il nostro fatturato si aggira intorno ai 16 milioni di euro e abbiamo 43 collaboratori. G i u g n o

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Rivendite

L’area ceramiche e rivestimenti

D. Tra i vostri partner storici c’è Italcementi: come è nata la scelta? Alfredo De Gregoris. Ci riforniamo da Italcementi dal 1948. Inizialmente penso sia stata una scelta obbligata dovuta alla vicinanza con il nostro punto vendita della cementeria di Colleferro, tra Roma e Frosinone. Poi, a quei tempi, la cementeria di Colleferro produceva anche calce, quindi era comodo avere a disposizione entrambi i prodotti. All’inizio si caricavano solo prodotti in sacco, poi anche cemento sfuso per le imprese. Quindi, quella che al principio è stata una scelta di prossimità, poi è diventata una partnership molto solida che dura tutt’ora. Con i funzionari c’è un vero rapporto di amicizia. D. Qual è l’aspetto di Italcementi più interessante? Antonio De Gregoris. Direi il servizio, nel tempo sempre migliorato. Oggi l’azienda vanta una serie di procedure molto efficienti, anche sul discorso dei carichi programmati che, per noi che viviamo sempre sull’onda dell’emergenza, è fondamentale. Il più importante valore aggiunto però è lo scambio costante che c’è con il personale e i funzionari, anche su commesse particolari. Per Italcementi il cliente è veramente al centro. Alfredo De Gregoris. Un altro aspetto da non dimenticare è che Italcementi possiede diverse cemeneterie in Italia che ci consentono di rifornire anche le imprese che effettuano dei lavori nel Nord Italia. In questo modo possiamo seguire i nostri clienti più da vicino. D. Italcementi è sensibile all’aspetto della sostenibilità? Antonio De Gregoris. Certamente sì, sono stati dei precursori in Italia, sviluppando tra i primi prodotti con un minore impatto ambientale e con l’obiettivo di ridurre la Co2. Italcementi spinge molto sul tema della sostenibilità, anche a livello di comunicazione. Per noi questo aspetto è certamente importante, ma probabilmente

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non tutta la nostra clientela è sensibile e pronta a recepire questo aspetto. Le soluzioni ci sono ma, se ancora non c’è un grande diffusione, probabilmente è perché bisogna spingere ancora di più sulla sensibilizzazione dei clienti, soprattutto imprese. D. Il cemento può essere sostenibile? Antonio De Gregoris. La produzione del cemento è sicuramente molto impattante, ma ci sono delle tecnologie che possono aiutare le

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applicazioni dove questo materiale viene utilizzato affinché siano in linea con le mutate esigenze di sostenibilità. Italcementi, per esempio, è stata la prima azienda a sviluppare la tecnologia del cemento fotocatalitico per ridurre l’inquinamento ambientale. D. Qual è la tipologia del cliente più sensibili all’aspetto della sostenibilità? Antonio De Gregoris. Le prime istanze sul minore impatto am-

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bientale provengono innanzitutto dai progettisti e dai tecnici. Come categoria di clienti, i privati sono più sensibili delle imprese, in particolare le generazioni più giovani. D. Perché ci sono imprese meno sensibili all’aspetto della sostenibilità? Antonio De Gregoris. Purtroppo, credo ci sia ancora un retaggio collegato al prezzo dei prodotti. È evidente che un prodotto

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Rivendite

La sala mostra dedicata all’esposizione di porte e infissi

tecnologicamente più avanzato, che consente di avere un migliore impatto ambientale, può costare un po’ di più, e alcune imprese questo extra costo non vogliono sostenerlo. Ma si tratta di un piccolo investimento che ha un grande ritorno nel futuro. Tutte le imprese che hanno capito questo meccanismo e hanno guardato all’innovazione e alla sostenibilità delle soluzioni, anziché al prezzo, hanno incrementato il proprio business e migliorato il loro appeal nei confronti dei clienti. Da parte nostra cerchiamo di fare più formazione possibile, puntando sulle soluzioni più innovative e sostenibili. D. Come affrontate il tema della sostenibilità in azienda? Antonio De Gregoris. Il nostro impegno si misura nel proporre soluzioni sostenibili e di basso impatto ambientale. Abbiamo realizzato, inoltre, un grande investimento per installare su tutti i capannoni del nostro punto vendita di Sonnino un impianto fotovoltaico che ci consente di essere quasi autonomi dal punto di

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vista dei consumi elettrici. Abbiamo in previsione di fare un investimento simile anche per la sede di Sabaudia. Inoltre, abbiamo un progetto ambizioso nell’ambito delle digitalizzazione dell’azienda, che prevede l’eliminazione completa dell’uso della carta. Infine desideriamo in futuro sostituire tutti i nostri mezzi a gasolio in favore di mezzi elettrici. D. Qual è il prodotto Italcementi più richiesto in questo momento? Antonio De Gregoris. Con il fatto che i tempi per le lavorazioni sono sempre più ristretti, sono molti richiesti i prodotti veloci, come i cementi a presa rapida Ali Flash e Ali Easy. Nelle nostre zone inoltre è molto richiesto il Pavi Forte, prodotto principe per la realizzazione dei massetti. D. Quali sono i settori che vi danno più soddisfazione? Antonio De Gregoris. Sicuramente i settori storici, come l’edilizia e l’arredobagno per cui siamo riconosciuti sul mercato da tantissimo tempo. Anche i nuovi settori, quindi cucine, arredo, porte, infissi, termoidraulica e condizionamento, ci stanno dando molte soddisfazioni e risultati importanti. Sta cominciando a risultare vincente l’idea che abbiamo avuto originariamente, cioè quella di presentarci come un unico punto di riferimento nel settore della ristrutturazione e della casa, dove è possibile trovare le giuste competenze e soluzioni. D. Qual è il vostro punto di forza? Antonio De Gregoris. Sono almeno due. Il primo è la competenza dei nostri collaboratori, il secondo è la capacità di avere materiale disponibile, soprattutto in questo momento storico in cui c’è grande carenza di prodotti ed è molto difficoltoso l’approvvigionamento. Siamo organizzati per garantire sempre la disponibilità di tutti i G i u g n o

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Interno del punto vendita De Gregoris

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prodotti necessari per la ristrutturazione. Poi ovviamente ci sono dei prodotti per applicazioni specifiche, che vanno su ordinazione, e lì soffriamo come tutti la carenza generale. D. In percentuale quanto pesano i prodotti su ordinazione e quanto quelli in pronta consegna? Antonio De Gregoris. Quelli su ordinazione pesano intorno al 30% del nostro fatturato e riguardano tutta la parte di arredo, cucine, porte e infissi. D. Da quali province arrivano i clienti? Antonio De Gregoris. A parte Viterbo e Rieti, che sono più lontane, il nostro mercato di riferimento comprende la provincia di Latina, la provincia di Frosinone che serviamo con il punto vendita di Sonnino e il mercato di Roma che serviamo con l’altro punto vendita di Sabaudia. Su tutte queste province effettuiamo consegne costantemente. D. Chi è il concorrente più insidioso? Antonio De Gregoris. Rispetto alla grande distribuzione, sentiamo di porci su un livello diverso, più professionale. La Gdo guarda maggiormente al mondo del bricolage e del fai-da-te. Noi, invece, ci rivolgiamo a imprese e professionisti, che hanno esigenze diverse e bisogno di un supporto più mirato. Sentiamo invece poco la concorrenza dell’e-commerce: sebbene qualche incursione ci sia, difficilmente il web può rispondere alle esigenze di un mondo così complesso qual è la ristrutturazione di una casa. Non si tratta del semplice acquisto di un prodotto, ma di un complesso di soluzioni che si devono integrare tra di loro. Sul web si può trovare un prodotto a un prezzo più basso, ma probabilmente non la competenza necessaria per arrivare a quella determinata soluzione. I nostri clienti cercano competenza, consigli, suggerimenti ed esperienza. Questo non vuol dire necessariamente pagare di più i prodotti, perché la nostra forza di acquisto ci consente di essere molto competitivi. Quello che va considerato però, sia nella Gdo che nel web, è che se si paga qualcosa in meno, è in termini di mancata consulenza e servizio, che si traducono poi in costi ulteriori in caso di eventuali problemi. D. Qual è la tipologia dei vostri clienti? Antonio De Gregoris. Il 60-65% del fatturato proviene dalle imprese edili e dagli impiantisti, il restante 35-40% dai privati, soprattutto per il settore delle finiture di interno. I privati sono spesso accompagnati dai progettisti. D. Fornite anche un servizio di consulenza? Antonio De Gregoris. Sì, sempre. Devo dire che la nostra clientela formata dalle imprese e professionisti è molto formata e competente. Offriamo un servizio di consulenza importante ai privati, assolutamente profani del settore, che hanno bisogno di tante informazioni e dettagli. Nel settore delle finiture da interno questa consulenza si estrinseca anche nell’offerta di soluzioni renderizzate, che viene ulteriormente strutturata con l’aiuto dei professionisti tecnici a cui il cliente si è rivolto a monte. D. Avete delle tecnologie particolari per questo tipo di supporto? Antonio De Gregoris. Sì, abbiamo un server grafico per la renderizzazione dei progetti e offriamo anche un servizio di visori che consentono al cliente di vedere il progetto in realtà aumentata. D. Come avviene la scelta dei brand su cui puntate?

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Rivendite

Sacchi Italcementi in magazzino

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Antonio De Gregoris. Ci reputiamo un’azienda seria e vogliamo avere a che fare solo con aziende produttrici serie. La scelta guarda anzitutto ai leader di mercato, ai produttori che sanno fare ricerca e innovazione. Pensiamo che il nostro carattere distintivo sia quello di doverci differenziare e la differenziazione passa anche dall’innovazione di prodotto. Poi a determinare la scelta c’è ovviamente la qualità intrinseca dei prodotti. D. Quale tipologia di prodotti è più richiesta in questo momento? Antonio De Gregoris. Indubbiamente i prodotti per la ristrutturazione. Dalla crisi del 2008 c’è stato un grandissimo calo delle nuove costruzioni e il mercato si è orientato quasi esclusivamente sui prodotti per la ristrutturazione, cresciuto ancora di più anche grazie ai bonus che sono stati introdotti di recente. D. Parliamo di logistica: come siete organizzati? Antonio De Gregoris. Abbiamo 13 mezzi di proprietà, tutti muniti di gru, con cui riusciamo a eseguire anche consegne al piano e in posti angusti. La logistica viene organizzata internamente, ottimizzando gli spostamenti per ridurre costi e consumi, e diminuire l’impatto ambientale. D. Il rincaro dei materiali è un problema superabile? Antonio De Gregoris. È un problema che sfugge al nostro controllo e probabilmente anche a quello dei produttori. Credo sia legato indissolubilmente al costo dell’energia, un elemento su cui nessuno nella filiera delle costruzioni ha il controllo. Se i prezzi di petrolio e gas continueranno a rimanere alti, probabilmente i costi continueranno ad aumentare. C’è però un limite oltre il quale il mercato non potrà recepire ulteriori aumenti: i costi saranno talmente alti da disincentivare l’acquisto e la domanda comincerà a scendere. D. Attualmente la domanda si è un po’ raffreddata? Antonio De Gregoris. Abbiamo notato un leggero raffreddamento già dalla fine del primo trimestre. A differenza del 2021, in cui c’è stato un boom, ora la domanda gradualmente sta scendendo. Con G i u g n o

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Area esterna. Sotto il magazzino

il passare delle settimane abbiamo visto che gli ingressi nelle sale mostra sono diminuiti e alcuni preventivi non sono rientrati perché i privati hanno bloccato i lavori in attesa di tempi migliori. La corrente inflattiva non è un problema di queste ultime settimane, ma è già in atto da almeno dieci mesi. D. Quindi per il 2022 che cosa vi aspettate? Antonio De Gregoris. Ogni anno ci poniamo degli obiettivi un po’ più ambiziosi rispetto agli anni precedenti. Dal 2007 a oggi siamo in costante crescita. Quest’anno invece siamo molto più cauti e chiudere il fatturato in linea con il 2021 sarebbe comunque un ottimo traguardo. Per tutte le dinamiche a cui accennavo in precedenza, infatti, ci sono molte criticità all’orizzonte. G i u g n o

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D. C’è qualche novità in vista? Antonio De Gregoris. Gli ultimi anni hanno visto costanti investimenti, quindi probabilmente nei prossimi anni non ci saranno grandissime novità. Sarà più una fase di consolidamento. Forse ci impegneremo per ampliare di più la rete vendita sul mercato di Roma, al momento composta da tre agenti. D. Come si immagina la sua azienda tra dieci anni? Antonio De Gregoris. Si dice che la terza generazione è quella che distrugge il lavoro delle generazioni precedenti. Oltre a non voler assolutamente macchiarmi di questo disonore, vorrei ampliare l’azienda con qualche nuovo punto vendita su Roma e continuare sulla strada della specializzazione.

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Rivendite G E D I M AT

IL GIGANTE BUONO CHIAMA IL PRIVATO È un gruppo francese cresciuto da 34 a 194 imprese associate, con 514 punti vendita. Punta non solo al mercato professionale, ma anche a quello consumer con riviste, sito web, e-commerce e programmi tv. E coinvolge con la filosofia del «terzo tempo» di Federico Della Puppa

Entrata del magazzino di vendita di Imbert

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La rete dei punti vendita Gedimat in Francia e in Belgio

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La rete di vendita Gedibois in Francia

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Rivendite Il punto vendita Gedimat Brochard di Saint Maur. Sotto, il sito web di Gedimat

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Showroom dei punti vendita Gedimat. A sinistra, l'ampia scelta di cataloghi dedicati ai propri clienti. Sotto, punto vendita Gedibois

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Rivendite News a cura di Veronica Monaco B I G M AT

ANDREA CASTRIGNANO NUOVO TESTIMONIAL DEL GRUPPO

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ndrea Castrignano, esperto di interior design e volto del programma televisivo Cambio Casa, Cambio Vita!, sarà il nuovo volto del Gruppo BigMat e del marchio Habimat in Italia per i prossimi due anni. BigMat, con i suoi prodotti e i suoi servizi, sarà presente all’interno di cinque puntate di Cambio Casa, Cambio Vita! Web sui canali social di Castrignano e sul blog a partire da fine giugno 2022. Negli e p i s o d i l ’e s p e r t o proporrà le migliori soluzioni e prodotti per risolvere a lcune delle problematiche di ristrutturazione, con la consulenza tecnica di BigMat e Habimat. «Essere stato scelto come testimonial del Gr uppo BigMat mi ha confermato, ancora una volta, quanto sia impor tante a ma re i l propr io lavoro e collaborare solo con aziende di cui si condividono la filosofia e i va lori», afferma C a s t r i g n a n o . « Pe r

Interno Habimat Simic

costruire rapporti che siano di successo e duraturi è fondamentale possedere una visione comune e, fin dal primo approccio, mi sono reso conto che per me e il Gruppo BigMat era così. La sartorialità è da sempre al centro del mio lavoro, e io mi sento un po’ sarto e un po’ psicologo. Nelle mie ristrutturazioni ogni dettaglio è studiato, pensato e ragionato, non lascio mai nulla al caso. La nostra partnership è vincente perché combiniamo e fondiamo i nostri diversi know-how nella convinzione comune che i progetti migliori hanno bisogno di solide fondamenta, un dettaglio dopo l’altro».

GRUPPO MADE

DUE NUOVI INGRESSI PER IL NETWORK

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ue nuovi ingressi in Gruppo Made, l’insegna italiana della distribuzione edile che raggruppa più di 150 ragioni sociali e oltre 180 punti vendita sul territorio nazionale. In questa occasione le regioni interessate sono la Sardegna con la Edil GM di Siniscola (Nuoro) e la Liguria con Bisio 1885. Edil GM di Siniscola (Nuoro) è presente sul mercato dalla fine degli anni Cinquanta. Al commercio di materiali edili ha affiancato negli anni anche trasporti per conto terzi e un’attività di locazioni di edifici commerciali. Una struttura a parte, Eurocalce, si occupa dell’acquisto di cemento e calcestruzzo cellulare. Fra i principali motivi che hanno spinto Edil GM a entrare a far parte di Gruppo Made c’è il desiderio di organizzare il futuro in prospettiva: la terza generazione di imprenditori della famiglia Sirigu desidera infatti potenziare la sua competitività utilizzando i servizi del network Made per migliorare e diversificare il suo posizionamento e conquistare nuovi segmenti di mercato. È giunta invece già alla quarta generazione Bisio 1885, rivendita storica di Genova, vicina a festeggiare

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i 140 anni di attività. Anche se è un preciso punto di riferimento nel mercato locale, l’azienda desidera aumentare ancora la propria visibilità e sviluppare ulteriormente il proprio business: è questo infatti il principale motivo che ha spinto l’azienda a entrare a far parte di Gruppo Made.


LEGGERO PRATICO RESISTENTE SICURO ECONOMICO

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SHOW room

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1 Ghisa, la nuova collezione Antrax disegnata da Rodolfo Dordoni, ricostruisce l’immagine degli storici caloriferi in ghisa e ne riprogetta proporzioni, spessori e profondità. In alluminio 100% riciclabile e a elevate prestazioni termiche, Ghisa è personalizzabile in una selezione di finiture e può essere accessoriato con ganci e portasalviette in acciaio inox lucidato. 4 La semisfera diventa l’elemento distintivo della nuova linea Ale S di Catellani & Smith, declinata in quattro differenti modelli: lampada da tavolo a batteria wireless Be T, lampada da soffitto Ale C e la versione a parete Ale W, lampada da tavolo Ale Big da 75 centimetri. Oltre che in bianco e nero, alcuni modelli sono disponibili anche con verniciatura fluo e nella finitura colourful, che gioca con la combinazione dei colori primari.

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2 Bellezza estetica e piacere dei sensi si fondono in Mirage, il nuovo progetto benessere ideato da Marc Sadler per Treesse che unisce doccia, sauna e bagno turco in una sola cabina. Può essere collocata ad angolo, all’interno di una nicchia oppure a centro stanza per valorizzare al massimo le pareti panoramiche.

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3 Con Metamorfosi, Rak Ceramics rende omaggio alle forme maestose e agli effetti visivi della natura con lastre in gres porcellanato spatolato effetto resina. Disponibile in nove colori e undici decori e sviluppata in 120x260 (6mm) e 120x120 (9mm), questa collezione offre una moltitudine di applicazioni e combinazioni per l’interior design.

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5 Modernità delle linee

e design essenziale caratterizzano Vita Collection, disegnata per Cisal Rubinetteria da Karim Rashid. Le forme morbide ricordano la silhouette di un ramo o di un bamboo, mentre il collo affusolato del miscelatore comunica sensorialità al tatto ed esprime una forte sensazione di comfort.


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6 Particolarmente indicate per pavimentare spa, aree wellness e bordi piscina, grazie allo speciale effetto antiscivolo, le nuove piastrelle Journey di Ceramiche Piemme sono extra-morbide al tatto e super resistenti. Come lastre di pietra appena tagliate, le superfici riproducono increspature e segni irregolari delle grandi seghe circolari utilizzate nelle cave.

8 Wall2Floor Terrazzo

di Novacolor è il sistema continuo di natura minerale, con cristalli di vetro di Murano, per un effetto terrazzo veneziano. Questa soluzione fa parte della gamma Wall2Floor, che permette di ottenere rivestimenti continui e senza giunte, in linea con le più recenti tendenze dell’architettura di interni.

7 7 Le vasche freestanding Iconik by Kinedo si

presentano con 33 nuovi colori di tendenza che renderanno ancora più personale e unico l’ambiente bagno e che si andranno ad affiancare alle tinte già disponibili (bianco, grigio, antracite, panna, greige e nero).

9 Nabi di Ceramica del Conca è la nuova proposta di superfici dall’effetto legno, calde e dalle tonalità chiare e neutre. Texture delicate ma anche vivaci, sulle quali si scorgono leggere nodosità recuperate tramite una tecnica di stuccatura tono su tono, per un effetto realistico e vissuto. Disponibile nel doppio formato 20x120 e 26,5x180 e 40x120 per l’outdoor, in cinque diverse tonalità.

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10 Per l’estate, Talenti presenta l’innovativo Mrx: non

è una pergola, non è un ombrellone, ma una innovativa soluzione che permette di ombreggiare il proprio spazio outdoor in maniera semplice, versatile e poco ingombrante. Grazie all’apertura a compasso permette l’estensione della tenda per un’ombra ampia e gradevole.


Rivendite D I G I TA L T R A N S F O R M AT I O N

La strategia si fa con uno Swot

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ontinuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei classici, ma pur sempre validi ed efficaci, strumenti di pianificazione in cui la comprensione della situazione attuale e prospettica dell’azienda costituisce il punto di partenza per qualsiasi decisione strategica. Nel numero di maggio abbiamo parlato di Ciclo di Vita del Settore e di quanto questo sia importante per un’impresa poiché consente di approfondire il mercato, comprendere la variabilità delle forze esterne che agiscono sull’ambiente competitivo e sviluppare quindi interventi mirati e coerenti con le dinamiche di un mercato caratterizzato da un nuovo paradigma tecnologico che vede un’accelerazione con l’affermarsi della digitalizzazione e automazione. In questo contesto di profonda trasformazione, un altro valido strumento a supporto della strategia aziendale è l’Analisi Swot. Come l’Analisi del Ciclo di Vita, anche l’Analisi Swot è indispensabile per focalizzare i punti cruciali della propria attività ed è la base per sviluppare una pianificazione attenta ed efficace. La Swot Analysis serve a valutare i processi interni ed esterni coinvolti nel nostro mo-

dello di business, allo scopo di prendere delle decisioni che tengano conto degli obiettivi da raggiungere e del contesto all’interno del quale l’impresa opera. L’analisi di queste quattro variabili vengono rappresentate attraverso una matrice che si configura utile ad incoraggiare il potenziamento dei punti di forza e a ridurre i punti di debolezza, così come a cogliere le opportunità e contrastare le minacce (figura 1). La matrice Swot si sofferma su quattro pilastri che raffigurano il modello di analisi da effettuare: • Strengths, i punti di forza • Weaknesses, i punti deboli • Opportunities, le opportunità del mercato da cogliere • Threats, le minacce esterne alla realizzazione degli obiettivi È dunque uno strumento di analisi che consente di sfruttare al meglio ciò che si ha, a vantaggio della propria azienda e di ridurre le probabilità di fallimento, comprendendo ciò che manca ed eliminando i pericoli che altrimenti coglierebbero l’azienda alla sprovvista. È dunque un procedimento di tipo logico che consente di rendere fruibili le informazioni raccolte circa un tema

specifico per la definizione di strategie e di posizionamento nel mercato. L’esaustività e la bontà della valutazione condotta con tale metodologia sono quindi funzione della completezza dell’analisi preliminare. Ma come elaborare un’analisi di questo genere? Come si vede dalla figura, nella prima riga occorre elencare i fattori interni, ovvero gli aspetti del business che dipendono dall’organizzazione stessa e su cui questa ha controllo: i punti di forza e i punti di debolezza dell’organizzazione che possono essere attivamente modificati dall’organizzazione. Forza e debolezza Per esempio, punti di forza sono una rete vendita aggiornata e competente, oppure un’ampia gamma di prodotti per il restauro. Punti di debolezza sono un sistema distributivo isolato e poco sviluppato oppure un’assistenza tecnica non all’altezza. Nella seconda riga, invece, occorre individuare i fattori esterni, su cui l’organizzazione non ha controllo e che pertanto devono essere trattati come elementi di contesto, da tenere in considerazione in quanto impatteranno positivamente o negativamente sulla gestione aziendale. Per esempio, opportunità è un ciclo economico edilizio espansivo, oppure un’area geografica con una dotazione infrastrutturale ben sviluppata. Minaccia è il peso del regime fiscale, oppure l’aumento del costo dell’energia elettrica. Check-list La prima domanda da rivolgersi è: quali aspetti esaminare e fare rientrare nel campo dell’analisi? Esistono molte check-list elaborate da consulenti e società di ricerca.

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Tuttavia, molto dipende dal tipo di organizzazione, dal settore in cui opera e dal grado di approfondimento che si vuole conferire all’analisi. Le fasi dell’analisi Swot sono (figura 2): • Individuazione e definizione dell’obiettivo aziendale da raggiungere • Definizione dei fattori interni: i punti di forza che aiuteranno a raggiungere l’obiettivo e i punti deboli che potrebbero impedire di farlo • Definizioni di opportunità e minacce esterne • Compilazione della matrice Swot (elencare le variabili di ciascun quadrante) • Individuazione delle possibili azioni e priorità da intraprendere per il raggiungimento degli obiettivi prefissati tenendo in considerazione l’impatto degli elementi elencati nella matrice • Verifica del successo rispetto al contesto È facile intuire che per fare un’idonea analisi Swot occorrerà sia la curiosità sia l’obiettività tipica di chi fa ricerca, dovendo analizzare una grande mole di dati oggettivi senza farsi manipolare dagli interlocutori o da presunzioni di varia natura.

Essa dovrebbe essere sviluppata attraverso un processo collaborativo e coinvolgente di una parte dell’organizzazione. In questo modo si avrà l’occasione di ascoltare più opinioni e punti di vista diversi che arricchiranno la discussione durante la fase di analisi. I vantaggi di una analisi di questo tipo si possono sintetizzare in tre punti: • l’attenta analisi dell’ambiente esterno in cui si agisce, derivante dalla preliminare osservazione e raccolta dei dati e da una loro idonea interpretazione, si traduce in una puntuale definizione delle strategie • il raffronto continuo tra le esigenze organizzative e le strategie adottate porta ad un’ottimizzazione della efficacia raggiunta • il coinvolgimento nell’analisi numerosi soggetti consente di raggiungere un maggiore consenso nella scelta delle strategie Ovviamente esistono anche dei limiti legati a questo tipo di analisi: • il rischio di descrivere la realtà in maniera troppo semplicistica • la sua attuazione richiede collaborazione e coinvolgimento che se non si

realizza, si corre il rischio di uno scollamento tra il piano teorico e quello pratico il rischio di procedure soggettive da • parte del team di valutazione nella selezione delle azioni Studiare, quindi, il processo di adattamento tra impresa e ambiente attraverso l’approccio dell’Analisi Swot, presuppone l’elaborazione di una pianificazione strategica che consenta di evidenziare, all’interno e all’esterno, le caratteristiche distintive possedute dall’azienda che ne determinano il vantaggio competitivo e le lacune da colmare affinché tale vantaggio permanga e non si perda. Questo adattamento risulta complesso e sofisticato perché sono sempre di più i fattori interni ed esterni con i quali l’azienda deve confrontarsi quotidianamente. In conclusione, qualsiasi sia il progetto in cui un’organizzazione debba intraprendere una decisione strategica volta al raggiungimento di un obiettivo, combinando i fattori dell’analisi Swot e del Ciclo di Vita, si riusciranno a definire le azioni da implementare e le relative priorità. Avere consapevolezza di questi elementi mette l’impresa nelle condizioni di: • concentrarsi sui suoi punti di forza • minimizzare i suoi punti deboli • sfruttare al massimo le opportunità • evitare o prepararsi ad affrontare eventuali minacce • prevedere l’evolversi di un business, di un marchio o di una linea di prodotti futuri e scegliere la strategia più appropriata in funzione della fase del ciclo di vita di Michele Ripepi Laurea in Economia. Master in Organizzazione Aziendale e in Marketing Management. Docente di Marketing Industriale e di imprenditorialità in Fondazioni JobsAcademy. Docente a contratto di Marketing, Comunicazione e Organizzazione Aziendale in Fondazione Et Labora. Ventennale esperienza in realtà industriali, tra cui nel Gruppo Italcementi dove ha ricoperto ruoli di marketing e business development sia nazionale sia internazionale. Collabora con aziende nei campi del marketing B2B, della internazionalizzazione e nella definizione di processi di pianificazione strategica e piani operativi.

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To Build IMPERMEABILIZZANTI SUPER RIFLETTENTI PER WINKLER

DA MAPEI OTTO NOVITÀ PER LA PULIZIA DELLE SUPERFICI

I laboratori di ricerca e sviluppo di Winkler hanno messo a punto una gamma di impermeabilizzanti riflettenti, dalle alte prestazioni di durabilità garantite nel tempo, premiati dai più autorevoli Istituti di certificazione e analisi a livello mondiale, come lo statunitense Crrc Rating, che attesta l’indice di riflettanza solare e i valori delle emissioni solari. La sfida, vinta, era quella di realizzare prodotti che mantenessero nel tempo le caratteristiche prestazionali, conservando a lungo il caratteristico colore bianco neve, il più riflettente in assoluto, senza ingrigire rapidamente. L’Indice di riflettanza solare Sri, il cui punteggio è di oltre 100 per i prodotti più prestazionali, per quelli Winkler ha raggiunto il valore di 107 con apposita certificazione dell’Istituto Giordano e il rating Crrc. Fanno parte della gamma l’impermeabilizzante liquido elastomerico a base acquosa Wingum Plus H2O Reflex, anche nella nuovissima versione Rapid, l’impermeabilizzante liquido per applicazioni estreme Winkler One e la pit-

LA GAMMA ULTRACARE DI MAPEI, PRESENTE SUL MERCATO CON NOVE PRODOTTI PER LA PULIZIA DELLE SUPERFICI, SI ARRICCHISCE DI OTTO NUOVI PRODOTTI PRONTI ALL’USO DEDICATI ALLA PROTEZIONE DI PAVIMENTI E PIASTRELLE PENSATA SIA PER L’USO PROFESSIONALE SIA PER IL FAI-DA-TE. SI PARTE DA ULTRACARE INTENSIFIER W, MICROEMULSIONE POLIMERICA A BASE ACQUA A ELEVATA

PENETRAZIONE, CON EFFETTO RAVVIVANTE E PROTETTIVO, E ULTRACARE INTENSIFIER S, MISCELA DI POLIMERI A BASE SOLVENTE A ELEVATA PENETRAZIONE, CON EFFETTO RAVVIVANTE E PROTETTIVO, PER ARRIVARE A ULTRACARE STAIN PROTECTOR W E W PLUS, EMULSIONE POLIMERICA A BASE ACQUA CON AZIONE PROTETTIVA E ANTIMACCHIA A EFFETTO NATURALE, IL PRIMO INDICATO PER SUPERFICI NON LUCIDE. A QUESTI SI AGGIUNGE ULTRACARE STAIN PROTECTOR S, MISCELA DI POLIMERI A BASE SOLVENTE CON AZIONE PROTETTIVA E ANTIMACCHIA A EFFETTO NATURALE. A COMPLETARE LA LINEA SONO ULTRACARE GROUT RELEASE, DISPERSIONE ALL’ACQUA PER LA PROTEZIONE PRE-STUCCATURA DI MATERIALI POROSI, ULTRACARE GROUT PROTECTOR, DISPERSIONE ALL’ACQUA PER LA PROTEZIONE DELLE STUCCATURE CEMENTIZIE E DEL GRÈS PORCELLANATO E ULTRACARE FUGA FRESCA, VERNICE POLIMERICA PER RINNOVARE IL COLORE DELLE FUGHE CEMENTIZIE. COME PER TUTTI GLI ALTRI PRODOTTI DELLA LINEA ULTRACARE, LA PRODUZIONE AVVERRÀ NELLO STABILIMENTO ITALIANO DI MEDIGLIA (MILANO).

MULTITEC NATURA, FACCIATA VENTILATA PER CASA PASSIVA

tura protettiva elastomerica Winkler 2000 Plus Reflex. A completamento della gamma, Winkler propone Winclean, un prodotto protettivo trasparente a bassa presa di sporco, specificamente studiato per la protezione delle superfici riflettenti e impermeabilizzanti Wingum Plus H20 Reflex e 2000 Plus Reflex.

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Kampa, azienda specializzata in case prefabbricate in legno a telaio, presenta MultiTec Natura, la facciata ventilata per casa passiva realizzata interamente in legno e con isolanti in legno completamente naturali, non trattati e senza additivi. La parete MultiTec Natura ha uno spessore di 42 centimetri ed è caratterizzata da una stratigrafia pensata per garantire le massime prestazioni a livello di isolamento termico e acustico e di resistenza al fuoco. Il telaio in legno, di 22 centimetri, è realizzato con materie prime rinnovabili e le-


gni non trattati che rispettano sia l’ambiente che la salute di coloro che abiteranno la casa. Il pannello isolante in fibra di legno, spesso 8 centimetri, montato sulla struttura del telaio senza ponti termici, garantisce un’ottima protezione dal calore estivo e forma un secondo livello di drenaggio dell’acqua dietro la facciata esterna. La camera di ventilazione, a ridosso della superficie esterna della parete, garantisce l’eliminazione dell’umidità e crea uno scudo di protezione contro le intemperie e le sollecitazioni meccaniche. Infine, l’umidità e il vapore degli ambienti interni possono essere assorbiti dai materiali della parete e successivamente restituiti all’ambiente, aumentando la salubrità e il benessere.

NIENTE ALLAGAMENTI DA RIFLUSSO CON ALIAXIS OTTIMA È LA VALVOLA ANTIRIFLUSSO DI ALIAXIS CHE CONSENTE DI RISOLVERE I PROBLEMI DI ALLAGAMENTO IN CASO DI SOVRACCARICO DELLE RETI FOGNARIE. QUESTA SOLUZIONE È DOTATA DI UNICO (NEL TIPO 1) O DOP-

PIO PIATTELLO (NEL TIPO 2) IN ACCIAIO INOX BASCULANTE CHE PERMETTE IL NORMALE DEFLUSSO IDRICO IN USCITA DAL FABBRICATO VERSO LA FOGNATURA MA CHE, IN CASO DI RIFLUSSO, SI CHIUDE MECCANICAMENTE CON LA SPINTA DELL’ACQUA. IL DOPPIO PIATTELLO BLOCCA ANCHE TOPI E RODITORI CHE, ALTRIMENTI, POTREBBERO RISALIRE FINO ALL’ABITAZIONE ATTRAVERSO I TUBI DELLA FOGNATURA. LA VALVOLA ANTIRIFLUSSO OTTIMA È DISPONIBILE NELLE VERSIONI A INNESTO, CON GUARNIZIONE A LABBRO, A INCOLLAGGIO MASCHIO/FEMMINA E MASCHIO/MASCHIO A UNO E DUE PIATTELLI. SI INSTALLA NELLE TUBAZIONI DI SCARICO, IN UN POZZETTO ACCESSIBILE E ISPEZIONABILE, ANCHE SU IMPIANTI ESISTENTI GRAZIE ALLA VERSIONE MASCHIO/MASCHIO.I MATERIALI CON CUI SONO REALIZZATI IL CORPO E I VARI COMPONENTI DELLA VALVOLA EVITANO I PROBLEMI DI CORROSIONE, OSSIDAZIONE E RUGGINE.

SOL-DESIGN PROTEGGE DAI RAGGI DEL SOLE

Il sistema persiana Sol-Design in pvc è studiato da Rehau per completare l’elemento finestra con una soluzione oscurante pratica e al contempo elegante. Adatto a qualsiasi tipo di facciata, classica o moderna, Sol-Design è realizzato con i più avanzati materiali polimerici, che permettono di creare ante di grandi dimensioni e soluzioni a più ante caratterizzate da un’eccellente stabilità grazie al rinforzo di grande sezione. L’ottimale oscuramento è invece garantito dalla speciale sagoma delle lamelle Kombi, disponibili in versione fissa e orientabile. Dall’elevata resistenza ai raggi Uv e agli agenti atmosferici, il sistema oscurante Rehau permette di assecondare le più diverse esigenze progettuali. Oltre a consentire di realizzare

persiane di diverse forme, tra cui rettangolari, inclinate, segmentate e a tutto sesto, sono disponibili molteplici colori e pellicole decorative capaci di armonizzarsi e di rispettare il decoro architettonico di qualsiasi edificio.

TAPCON, ANCORANTI AD ALTE PRESTAZIONI SPIT, PROFESSIONISTA DEL FISSAGGIO SU CALCESTRUZZO, PRESENTA TAPCON, GLI ANCORANTI A VITE PER FISSAGGI AD ALTE PRESTAZIONI. DOTATE DI MARCATURA CE E CERTIFICATE ETA, LE VITI TAPCON PER CALCESTRUZZO GARANTISCONO QUALITÀ E SICUREZZA ANCHE PER I PROGETTI PIÙ AVANZATI, GRAZIE ALLA GAMMA TAPCON XTREM UTILIZZABILE E APPROVATA PER PRESTAZIONE SISMICA C1. LE APPLICAZIONI SONO MOLTEPLICI (CANALIZZAZIONI ELETTRICHE, CONTROSOFFITTI SOSPESI E RINGHIERE) COSÌ COME LE VARIE TIPOLOGIE DI VITE TAPCON. LA LORO FACILITÀ DI RIMOZIONE, INOLTRE, LE RENDE ADATTE ANCHE PER FISSAGGI TEMPORANEI DI CANTIERE. AD ESEMPIO L’ANCORANTE A VITE TAPCON HFL Ø6, CON TESTA ESAGONALE E LUNGHEZZE DA 50 FINO A 100 MILLIMETRI, È ADATTO AL FISSAGGIO DI SOTTOSTRUTTURE PER CONTROSOFFITTI IN SEMI-ADERENZA, OLTRE CHE PER I CONTROSOFFITTI ANTI-SFONDELLAMENTO. COME IL PRECEDENTE, ANCHE LA VITE PER CALCESTRUZZO CON FILETTATURA INTERNA TAPCON ROD È ADATTA PER I CONTROSOFFITTI ANTI-SFONDELLAMENTO, COSÌ COME PER TRAVETTI STRETTI E NON INTONACATI. PER IL FISSAGGIO DI STAFFE PER CANALIZZAZIONI CHE TRASPORTANO CAVI, SPIT PROPONE INVECE L’ANCORANTE TAPCON DOME, CON TESTA DA Ø18 MILLIMETRI, CONFORME E CERTIFICATO PER CALCESTRUZZO SOTTILE, RESISTENTE AL FUOCO IN AMBITO ELETTRICO.

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toria di copertina GEOPLAST

VESPAIO AL VOLO CON SKYNET

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L’azienda, tra le più innovative in Italia, lancia un nuovo sistema più flessibile rispetto all’ormai classico Elevetor: consente al progettista di decidere dove installare le colonne di sostegno. Ed è entrato nella normativa europea e Usa

Mirco Pegoraro, ceo Geoplast

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di Veronica Monaco

L’

innovazione è il motore che muove Geoplast, azienda padovana specializzata nell’ingegnerizzazione e produzione di soluzioni in plastica rigenerata per l’edilizia sostenibile. Con più di 20 anni di esperienza nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni e materiali, la società ha di recente segnato un importante risultato in termini di proprietà industriale per il brevetto della cassaforma Geopanel, e si prepara ad affrontare le nuove sfide del mercato. YouTrade ha incontrato l’amministratore delegato Mirco Pegoraro. Domanda. L’innovazione è la caratteristica che distingue un’azienda. Ma scoprire che c’è chi copia è la testimonianza del successo. Che cosa è avvenuto con Geoplast? Risposta. Fin da quando è nata, Geoplast ha sempre sviluppato ogni anno nuovi prodotti. L’innovazione fa parte del nostro Dna, per questo in un certo senso sono orgoglioso di quello che è successo con Geopanel. Questo prodotto è stato lanciato nel 2005: si tratta di un pannello prodotto interamente in plastica rigenerata a sostituzione delle tradizionali casseforme in legno, che ritenevo una risorsa non più sostenibile a cui attingere. Ho pensato a qualcosa di diverso, che utilizzasse materiale rigenerato dagli scarti della plastica e che fosse facile da usare. Volevo che questo nuovo prodotto potesse davvero essere utilizzato da chiunque, manodopera specializzata e non specializzata, oltre alla nuova manodopera dei Paesi in via di sviluppo. Anche la semplificazione fa parte dell’innovazione. Fatto sta che la tedesca Peri nel 2016 ha lanciato un prodotto esattamente uguale al nostro, proponendolo nel mondo con tutta la forza di una multinazionale. Da lì è iniziata una lunga azione legale per difendere la nostra invenzione. Il 7 di febbraio di quest’anno il Tribunale di Venezia ha inibito Peri dalla produzione e commercializzazione in Italia del suo prodotto. D. Quali sono state le motivazioni del Tribunale di Venezia che vi hanno dato ragione? R. Il Tribunale di Venezia è forse una delle corti più specializzate in Italia in materia di proprietà intellettuale. Prima di arrivare in tribunale, c’è stata una lunga corsa per capire se il nostro brevetto fosse valido. Si è pronunciato prima l’Epo, l’European Patent Office, che ha concluso che Geopanel è un brevetto d’invenzione. Inventing step è stata la parola magica pronunciata dall’ufficio europeo dei brevetti. Dopodiché è stata fatta un’analisi lunga due anni per decretare se da parte di Peri ci fosse stata una violazione brevettuale nei nostri confronti. Finalmente quest’anno il Tribunale di Venezia si è espresso a nostro favore e Peri è stata inibita alla produzione e commercializzazione del suo prodotto in Italia. Questa sentenza è stata per me motivo di orgoglio: vedere riconosciuta la validità del nostro brevetto e sapere di aver inventato qualcosa di nuovo, mi ha fatto pensare di aver in qualche modo

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Storia di copertina

Il nuovo sistema Skynet di Geoplast per riempimenti strutturali e compensazioni di quota

contribuito al progresso. D. C’è stato un momento in cui avete temuto di non farcela? R. No, è stato come una partita. Ho lottato per le mie ragioni fino in fondo, sempre in buona fede. D. La creatività italiana alla fine ha vinto. Ma ora vi accingete a lanciare un nuovo prodotto, Skynet. Di che si tratta? R. Skynet fa parte della categoria dei vespai ventilati. È un sistema più flessibile rispetto al nostro classico Elevetor, nel senso che permette al progettista di decidere dove installare le colonne di sostegno con dimensione da 200 a 300 millimetri di diametro. Proprio per questo motivo il sistema ha superato la barriera di ingresso per entrare di diritto nell’Eurocodice europeo e americano, le linee guida per l’ingegneria mondiale. Finora i vespai

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Lo showroom Geoplast presso la sede di Grantorto (Padova)

in Italia sono sempre stati adottati in base ai test di laboratorio che eseguivano le singole aziende. Ci siamo scontrati più volte con questa discriminazione rispetto ai sistemi proposti all’estero, che non dava modo ai prodotti italiani di ottenere i requisiti per l’ingresso nell’Eurocodice. Ora che questo ostacolo è stato superato, ritengo che Skynet sarà un prodotto su cui Geoplast punterà molto in futuro, che ci aprirà le porte anche per uno sviluppo nei

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mercati esteri. Inoltre, questa tecnologia ha vantaggi in termini economici e ambientali. Il mercato dei riempimenti di fondazione è un mercato molto impegnativo: riempire le fondazioni con sistemi tradizionali, come terreni, sabbie, ghiaie, è costoso anche a livello logistico. Skynet consente di risparmiare sul materiale e risparmiare sui trasporti, quindi anche di emettere meno CO2, e incentivare materiali prodotti dal riciclo al posto di materiali

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Storia di copertina

Sistemi Geoplast in mostra in showroom

derivanti da materia prima vergine. D. Quali sono le caratteristiche tecniche di Skynet? R. Skynet consente la creazione di un solaio nervato sopraelevato che poggia su colonne di diametro 250 o 300 millimetri, messo in opera attraverso un sistema di casseforme in plastica a perdere. Il risultato richiama un solaio cassettonato su pilastri. D. Per quali impieghi è stato progettato? R. Per tutti gli impieghi che riguardano le sopraelevazioni. D. È un sistema brevettato? R. Sì, abbiamo brevettato il fatto che, per sorreggere la struttura in plastica, Skynet utilizza questi pilastri strutturali che non erano presenti nel sistema Elevator. D. È in regola con le normative? R. Sì, Skynet è l’unico cassero a perdere per riempimento strutturale

conforme alle normative mondiali di riferimento. D. Quali sono i vantaggi che offre? R. Una maggiore flessibilità di progettazione. Con Skynet il progettista è in grado di decidere in base alla pianta dell’edificio il posizionamento delle varie colonne di sostegno e quindi posizionare le varie luci a sua discrezione. D. Il tema della sostenibilità è in primo piano. Come si pone Geoplast? R. Fa parte del nostro Dna. Credo che dobbiamo avere rispetto del pianeta e delle sue risorse, e costruire un futuro sostenibile nel lungo periodo. Se vuoi essere un’azienda che dura per sempre, devi essere in grado anche di realizzare prodotti che durino per sempre. D. Un altro prodotto di punta di Geoplast è Aquabox. A chi è destinato?

Alcuni prodotti per il verde di Geoplast

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R. Aquabox è un prodotto infrastrutturale, che non è parte dell’edificio in sé ma una sua parte complementare, ormai imprenscindibile. Si tratta di un sistema modulare ad alta capacità per la ritenzione, infiltrazione, smaltimento o riutilizzo dell’acqua piovana. Indipendentemente dal trend economico del mercato delle costruzioni, ritengo che Aquabox sia un prodotto destinato a crescere sempre di più. La gestione dell’acqua piovana è ormai una necessità e c’è sempre più attenzione nei confronti di questi sistemi, un po’ anche condizionata dagli eventi meteorici eccezionali a cui stiamo assistendo. E poi l’acqua è vita, quindi averne rispetto è un obbligo. D. Quali sono le sue peculiarità? R. Diversamente da altri prodotti Geoplast, Aquabox non è destinato a essere riempito di materiale come il calcestruzzo. Dato

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Storia di copertina Il sistema Aquabox per l’accumulo delle acque piovane

che viene installato a secco sottoterra per la creazione di bacini di accumulo e riutilizzo delle acque meteoriche, non potevamo permetterci che collassasse. Per questo abbiamo impiegato tre anni di studi e test per arrivare a definire un’adeguata geometria costruttiva. Sembra banale, ma questo elemento è stato fondamentale per arrivare a ottenere uno dei prodotti migliori sul mercato. Stiamo continuando la ricerca e stiamo testando ulteriormente questo prodotto in collaborazione con istituti tedeschi, per offrire sempre più garanzie ai clienti che installano Aquabox. D. Qual è stata l’idea di partenza? R. Siamo partiti dai bisogni del mercato. Avevamo percepito che il mercato aveva bisogno di qualcosa di nuovo e ci siamo mossi.

Essere sempre in giro, visitare le fiere, sentire di cosa hanno bisogno clienti e progettisti è il nostro modus operandi. D. Chi sono i clienti di questo prodotto? R. Un po’ tutta la filiera. Anche i distributori di materiali edili hanno capito l’importanza di questo prodotto, arrivando a proporlo in maniera proattiva ai propri clienti. Non lo fanno più per dovere, ma perché vogliono offrire una soluzione. Spero che questo approccio sia sempre più diffuso. E poi c’è tutto il mondo della progettazione, deus ex machina del settore. Anche se il rivenditore resta un attore importante per andare sul mercato. D. Drenaggio e ambiente sono due aspetti dello stesso problema: si sta facendo abbastanza?

Posa di Aquabox per un cantiere ad Assago (Milano)

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Posa di Geocross, pavimentazione in materiale plastico rigenerato per il consolidamento di aree verdi esistenti

R. Sì, anche se a volte si procede in maniera un po’ confusa. Diciamo che apprezzo il fatto che oggi venga enfatizzato il concetto di sostenibilità, in quanto siamo arrivati a un punto in cui è doveroso accelerare il passo e trovare nuove linee guida. Si sta facendo tanto, ma è necessario raggiungere nuovi parametri per una sostenibilità sostenibile anche economicamente. D. Perché dai vespai vi siete allargati al drenaggio in modo innovativo? R. Per curiosità. Amo tutto quello che è collegato alla casa, ma la linea conduttrice è sempre l’ambiente. D. Quali sono i prodotti di punta? R. Oggi Geoplast è riconosciuta sicuramente per i vespai, le cas-

Matrix, la nuova cassaforma per pavimentazione sopraelevata a elevata capacità portante

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seforme e il settore acqua. Anche i prodotti per il verde stanno cominciando a essere un elemento distintivo dell’azienda. Abbiamo realizzato molti interventi di tetti pensili, soprattutto nel settore agronomico. Sono i prodotti che vanno a lavorare direttamente con la componente vegetale e l’ambiente vivo. A tal proposito abbiamo avviato sinergie interessanti con aziende italiane che prevegetano moduli destinati ai giardini pensili, sempreverdi e a bassissima manutenzione. D. Avete in programma l’inserimento di altri prodotti? R. Stiamo sviluppando un altro sistema che riguarda sempre i bacini di accumulo idrico, che sarà un’evoluzione di Aquabox. Stiamo poi sviluppando un ampliamento del settore casseforme per inserire diametri maggiori di un metro e lanceremo un prodotto specifico per il mercato australiano. Insomma, nel cassetto ci sono tanti nuovi progetti, a testimonianza dell’innovazione continua che caratterizza la nostra azienda. D. In che modo bisogna affrontare il cambiamento climatico? R. Cambiando in primis la cultura delle persone. La trasformazione a cui ci mette di fronte il cambiamento climatico è una trasformazione positiva, che dobbiamo spingere. Certo, i cambiamenti a cui andiamo incontro saranno bruschi e dolorosi, non esiste un mutamento di questa portata che non sia problematico, ma tra qualche anno ci troveremo davanti a un mondo nuovo. D. L’emergenza clima è un driver per l’innovazione? R. Senza innovazione non si va da nessuna parte. Se non corri insieme all’innovazione, non potrai mai realizzare un cambiamento sostenibile. D. Quanto conta l’investimento in ricerca nell’azienda? R. Dall’8 al 10%, ci sono poi anche altri investimenti collaterali. Siamo orgogliosi del nostro impegno, è una condanna, ma anche una missione. Spero che dopo di me, ci sia una generazione che continuerà a investire in innovazione. D. E la formazione di chi distribuisce? R. È fondamentale. C’è un grande sforzo da parte delle aziende per convincere i distributori sul carattere di innovazione dei propri prodotti. I distributori sono attori fondamentali perché hanno le connessioni, il network, il territorio, senza di loro è impossibile

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Storia di copertina Sede Geoplast a Grantorto (Padova). Sotto, test room

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L’area logistica e il magazzino

andare sul mercato e creare i volumi per creare il cambiamento. Il treno deve avere tutti i vagoni che corrono alla stessa velocità. D. Qual è la situazione del mercato attuale e quali sono le previsioni per il 2022? R. Attualmente il mercato sta reggendo ancora bene, sulla scia del 2021. In futuro non penso sarà altrettanto. I bonus e le politiche di quantitative easing messe in campo dalle banche centrali hanno sovradimensionato il mercato e i prezzi, creato speculazione e incertezza. La mia speranza è che la discesa non sia brusca, ma graduale. In futuro prepariamoci a una selezione: vivrà chi avrà investito in una gestione finanziaria adeguata e nell’offerta di prodotti innovativi. D. In Italia le imprese innovative come la vostra sono tutelate a sufficienza? R. Non molto. In un mondo globalizzato bisogna difendersi anche dagli attacchi che arrivano dall’estero, da Paesi che hanno G i u g n o

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vantaggi fiscali e costi inferiori ai nostri. Investire in innovazione in Italia è eroico. D. Il rincaro dei prezzi delle materie prime vi sta creando difficoltà? R. Il rincaro dei prezzi delle materie prime prima o poi viene assorbito dal mercato, il vero problema è la carenza. Negli ultimi mesi la situazione è migliorata sui materiali vergini, mentre su quelli riciclati c’è ancora difficoltà. D. E per quanto riguarda la logistica? R. La logistica conto terzi all’estero è sempre difficoltosa, mentre in Italia siamo attrezzati. La rete creata in passato funziona. C’è stato un periodo critico quattro-cinque mesi fa, ma oggi la situazione è migliorata. D. Avete un messaggio per i rivenditori di materiali edili? R. Innovare e credere nell’innovazione perché porta sostenibilità, benessere e futuro.

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mprese DIERRE

VITA DURA PER I LADRI L’azienda ha messo a punto diverse soluzioni per rendere più sicure abitazioni e cantine. Battenti super robusti, lamiera e piastra antitrapano, ma anche la comodità che deriva dall’innesto con l’elettronica per le barriere anti intrusione di Paolo Caliari

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Milano si contano 4.866 denunce ogni 100 mila abitanti: di queste circa 200 sono relative a furti in abitazioni o cantine, specialmente in estate, che si sommano a quelle genericamente per lo stesso reato, ad altre 2 mila. In totale, polizia e carabinieri hanno registrato nel 2021 quasi 160 mila denunce nella sola città lombarda. Il bilancio, insomma, è quanto mai spiacevole, visto che buona parte dei furti non viene neppure denunciato: la cronaca quotidianamente riserva notizie

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La linea di porte Under di Dierre garantisce lo stesso livello di sicurezza delle porte blindate anche per cantine, depositi e locali di servizio

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di svaligiamenti in appartamenti, box e cantine. Per questo una porta robusta e affidabile è un’ottima, e spesso definitiva, barriera all’ingresso di malintenzionati in casa. Dierre, azienda italiana che è sinonimo di porte, ha messo a punto diverse soluzioni per tenere fuori i ladri. UNDER È una linea di porte che garantisce lo stesso livello di sicurezza delle porte blindate anche per cantine, depositi e locali di servizio. Sono ambienti che spesso custodiscono beni preziosi o ri-

Serratura della porta blindata Dierre Sentry Evo-versione Doble con chiave pieghevole Jack Kay

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cordi importanti, ma dove solitamente vengono installate porte o portoncini facili da scassinare. La porta blindata Under è disponibile in due versioni: monolamiera e doppia lamiera, entrambe con un battente di 48 millimetri in acciaio zincato, verniciato e rinforzato da traverse orizzontali a omega di grandi dimensioni. Una struttura che rende la porta particolarmente robusta. Il sistema di chiusura prevede una serratura a cilindro con sistemi anti manipolazione brevettati, quattro catenacci, piastra antitrapano, aste telescopiche di chiusura superiore e inferiore, boccola a pavimento in ottone e tappo parapolvere. Inoltre, sul lato delle

cerniere sono presenti quattro rostri avvitati al battente, che resistono alle sollecitazioni più violente e rendono ancora più solida la porta. Un ulteriore elemento di sicurezza è costituito dall’asta telescopica di chiusura superiore e inferiore. Le porte Under sono disponibili con sette punti di chiusura, con scrocco azionato dalla maniglia o dalla chiave. Griglie di aerazione sulla parte superiore e su quella inferiore dell’anta consentono la ventilazione degli spazi per evitare il caratteristico odore di chiuso in cantina. La porta permette anche di accedere alle detrazioni previste dal bonus sicurezza.

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Imprese

Sezionali o basculanti, i portoni Freebox di Dierre garantiscono sicurezza, isolamento e caratteristiche di personalizzazione uniche

SENTRY-EVO Questa linea di porte è studiata a partire dalla struttura dell’anta: un monoblocco con doppia lamiera in acciaio zincato a caldo per mettere al riparo la porta anche dalla corrosione, a tutte le latitudini. Uno speciale sandwich termoisolante brevettato da Dierre raggiunge una trasmittanza termica di serie di 1,3 W /m2K per arrivare fino a 0,9 W/ m2K. Anche i rumori restano fuori casa con un isolamento acustico che parte da 40 dB, un valore a cui concorre la soglia mobile automatica, disponibile in una versione speciale che permette di raggiungere fino a 42 dB. Guarnizioni magnetiche corrono lungo il perimetro dell’anta, migliorando la fluidità di tutte le operazioni di chiusura e apertura. Tra le soluzioni per aumentare la protezione c’è il limitatore di apertura Open View, evoluzione della vecchia catenella, completamente riprogettata dai tecnici Dierre per essere ancora più resistente e allo stesso tempo invisibile agli occhi. Rostri Shild e deviatori Hook hanno invece il compito di ancorare perfettamente anta e telaio per impedire ogni tentativo di strappo. Infine, c’è l’evoluzione della serratura con il cilindro desmodromico New Power, che integra diverse trappole contro i più diffusi tentativi di effrazione e utilizza al posto dei classici pistoncini un efficace sistema di lamelle laterali. Quando è utilizzata una chiave non originale, Sentry-Evo si blocca. Tre le diverse configurazioni disponibili: con uno o due cilindri di sicurezza indipendenti oppure con un cilindro di sicurezza e uno di servizio dalle chiavi diverse. Sentry Evo può essere rivestita con pannelli abbinabili alle porte interne

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in molte varianti colore oltre ai classici Tanganika e Mogano. Di serie Bianco e Grigio con telaio e carenatura Testa di Moro, Bianco, Grigio Argento e Grigio Dierre. Telaio e carenatura possono essere abbinati con maniglieria disponibile in bronzo e argento. FREEBOX È portone sezionale con pannelli snodati che scorrono su guide laterali e a soffitto, riducendo così notevolmente l’ingombro in movimento dell’anta. Le più severe norme europee certificano la sicurezza delle parti in movimento nonché la trasmittanza termica dei pannelli, l’isolamento acustico, la resistenza al carico del vento e la sicurezza dell’apertura. È disponibile in versione Linear e Personal, personalizzabile a richiesta con motorizzazione, finestrature, maniglia incassata a filo anta, porta pedonale interna al sezionale e pannello della porta pedonale esterna coordinato. Presenta diverse anche le finiture e le colorazioni dei pannelli che possono essere scelte tra tutte le tonalità della scala Ral. In base al modello, garage e portoncino blindato Dierre possono inoltre condividere lo stesso sistema di apertura, grazie a un sistema simile al Telepass autostradale: basta avere il Dierre Door Pass Garage in auto per aprire automaticamente il portone già da 15 metri. Oppure il Key Control: un portachiavi dotato di chip non clonabile che invia un segnale di apertura alla serratura. Infine la Keycard, che si avvicina al lettore come una carta di credito. G i u g n o

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Radiatori di design per il bagno

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Una bella forma per un bagno di design FIV presenta la nuova gamma Figuresse, radiatori per un bagno di design, che combina perfettamente funzionalità e stile. • Forme accattivanti e insolite. • Versione idronica, elettrica o combinata. • Di facile installazione. • Versioni elettriche di facile utilizzo grazie ai comandi intuitivi. • 3 colori di tendenza sempre disponibili: bianco, nero corvino opaco e grigio antracite opaco. Ora il professionista può rispondere alle esigenze del cliente orientato al design!

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In collaborazione con DÖRKEN

NUOVA GAMMA DELTA TERRAXX BY DÖRKEN Sulla superficie esterna del geotessuto Delta-Terraxx è ora impresso un reticolo che aiuta il taglio. È possibile distinguere le tre tipologie della gamma prodotto semplicemente dal colore e dalla simbologia che ne indica la destinazione d’uso di Paolo Caliari

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a oltre 20 anni il marchio Delta-Terraxx è sinonimo di membrana di protezione e drenaggio ad alte prestazioni durevole nel tempo: una soluzione sia per applicazioni orizzontali sia verticali, ma anche per la posa su tutti i sottofondi resistenti alla compressione. Oltre 20 milioni di metri quadrati posati testimoniano le sue elevate performance. Le funzioni primarie delle membrane Delta-Terraxx restano confermate dai test. CHE COSA C’È DI NUOVO Come produttori specializzati nella realizzazione di membrane

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di protezione e drenaggio ad alte prestazioni e durevoli nel tempo per differenti applicazioni, Dörken ha sfruttato l’esperienza e la tecnologia di Delta-Terraxx come base per la creazione di una famiglia di prodotti completamente nuova, con l’obiettivo di rispondere in modo ancora più specifico alle richieste del mercato. Per mostrare al meglio che si tratta di una nuova gamma con prodotti dalle caratteristiche notevolmente migliorate, è stata modificata anche la forma del marchio. Sulla superficie esterna del geotessuto è ora impresso un reticolo, come aiuto per il taglio, ed è possibile distinguere immediatamente le tre tipologie disponibili della gamma prodotto semplicemente dal colore e dalla simbologia che ne specifica la destinazione d’uso. A questo G i u g n o

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UNA GRANDE FAMIGLIA La famiglia di prodotti Delta-Terraxx comprende tre prodotti specifici, tra i quali Delta-Terraxx Ultra, Delta-Terraxx e Delta-Terraxx Light. Delta-Terraxx Light. È una membrana alveolare di protezione e drenaggio con banda auto-adesiva integrata. Viene applicata sotto coperture a verde estensivo come strato di protezione, filtrazione e drenaggio per la prevenzione del ristagno d’acqua. Oppure sotto aree pedonabili in pietrisco e materiale granulare per un rapido drenaggio dell’acqua a ridosso delle strutture, per la prevenzione dei danni dovuti alle azioni di gelo/disgelo e delle efflorescenze saline e per proteggere l’impermeabilizzazione. Inoltre, in applicazioni in verticale in opere interrate di ingegneria civile con profondità di installazione fino a 7 metri. Delta-Terraxx. È una membrana alveolare di protezione e drenaggio. Protegge l’impermeabilizzazione anche in caso di carichi elevati con banda auto-adesiva integrata. Viene applicata sotto coperture a verde intensivo come strato di protezione, filtrazione e drenaggio per la prevenzione del ristagno d’acqua. Oppure, sotto aree pedonabili Delta-Terraxx Light

Delta-Terraxx

scopo sono stati ottimizzati la robustezza del geotessuto filtrante e il suo comportamento all’intasamento, così come la resistenza alla compressione della membrana alveolare. I VANTAGGI Grazie a queste caratteristiche gli utilizzatori ottengono importanti benefici rispetto all’utilizzo di membrane di protezione e drenaggio di qualità standard. La membrana è drenante a lungo termine, ha una elevata capacità di drenaggio anche in caso di carichi estremamente pesanti, un mantenimento di oltre il 70% delle prestazioni iniziali anche dopo severi test di stress da carico (400 mila cicli), il mantenimento di oltre l’80% delle prestazioni dopo test di intasamento e migliorata resistenza agli Uv del tessuto-non tessuto. Il materiale è anche durevole nel tempo. È prodotto al 100% da materia prima vergine, ha una resistenza a lungo termine di cento anni certificata, ed è al 100% riciclabile dopo lo smaltimento. Un altro aspetto da considerare è la conformità agli standard Ce, Cstb (AvisTechnique) G i u g n o

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in pietrisco ed eventuale strato di sottofondo o livellamento per superfici asfaltate, o anche sotto aree carrabili per un rapido drenaggio dell’acqua a ridosso delle strutture, per la prevenzione dei danni dovuti alle azioni di gelo/disgelo e delle efflorescenze saline e per una protezione ottimale dell’impermeabilizzazione. Inoltre, in applicazioni in verticale in opere interrate di ingegneria civile con profondità di installazione fino a 10 metri. Delta-Terraxx Ultra. Membrana alveolare ad altissima resistenza alla compressione protegge l’impermeabilizzazione in caso di carichi estremi e nelle applicazioni a grandi profondità, con banda auto-adesiva integrata. È applicata sotto aree carrabili a intenso traffico veicolare (come grandi aree parcheggio) o sotto aree carrabili soggette a traffico pesante (per esempio, aree di accesso ai mezzi dei Vigili del Fuoco) per un rapido drenaggio dell’acqua a ridosso delle strutture, per la prevenzione dei danni dovuti alle azioni di gelo/ disgelo e delle efflorescenze saline e per una protezione ottimale dell’impermeabilizzazione. Inoltre, in applicazioni in verticale in opere interrate di ingegneria civile con profondità di installazione fino a 20 metri. Delta-Terraxx Ultra

Asqual, Fifa (manti sintetici), ma anche la conformità Uni 11235 e al regolamento Fll sui giardini pensili. Questo tipo di membrana non inquina l’acqua potabile, riduce i rumori da impatto fino a 32 dB, offre protezione dell’impermeabilizzazione dai danni di punzonamento dovuti al rinterro (superficie di contatto oltre l’80%) e contro l’ingresso accidentale di ghiaia e di terreno grazie alla banda autoadesiva integrata. FACILE DA POSARE Tra i plus della membrana si può considerare anche che è adatta sia per applicazioni orizzontali sia verticali, resiste alla compressione fino a 750 kN/m² per adattarsi alle differenti esigenze progettuali, ha una posa facile e veloce anche nei dettagli più difficili grazie al pratico formato in rotolo, all’altezza di 2,40 metri e alla facilità nel taglio. Una banda adesiva integrata migliora la stabilità delle sovrapposizioni in caso di vento e con uno spessore totale di soli 10 millimetri equivale a una capacità drenante pari a 50 centimetri di substrato minerale

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YouTrade News A Fila Solutions il Premio Mediastars Fila Solutions si aggiudica il Premio Mediastars, nella categoria Restyling Social, con la campagna Because we care, creata in collaborazione con l’agenzia KF Adv. La strategia ha visto veicolare la comunicazione del brand e i contenuti legati alla sostenibilità e alla responsabilità sociale di impresa, l’ideazione di una materioteca su Instagram con soluzioni rapide per ogni materiale e l’intuizione di declinare ogni messaggio del brand come una micro-campagna. «Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento. La strategia di comunicazione progettata con Kf Adv ci ha permesso di veicolare in modo efficace e puntuale i messaggi e coinvolgere gli utenti su tutti i touchpoint. I risultati in termine di engagement parlano da soli: oltre 22 milioni di impressions, con una reach complessiva di 12 milioni di utenti e 250 mila atterraggi sul sito Fila», commenta Davide Carpin, Head of Digital & E-commerce di Fila Solutions.

Il Bilancio di Sostenibilità firmato Florim Florim pubblica la 14esima edizione del Bilancio di Sostenibilità, che descrive i risultati ottenuti nel 2021 sul piano economico, sociale e ambientale e presenta gli obiettivi in programma per il prossimo futuro, come il progetto di internazionalizzazione, che vedrà entro il 2023 l’apertura di flagship store a Los Angeles, Parigi, Roma e New York. Il profilo economico dell’azienda ceramica evidenzia nel 2021 un fatturato consolidato di oltre 480 milioni di euro e un margine

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operativo lordo di oltre il 25%, i numeri più alti nella storia di Florim. Gli ultimi cinque anni hanno visto investimenti per oltre 280 milioni di euro e 50 milioni di euro sono stati gli investimenti green dal 2011. In materia ambientale, oltre alle 111.042 tonnellate di Co2 non emessa dal 2012, si segnalano anche i 12,8 milioni di litri di acqua piovana recuperati e riutilizzati nel processo produttivo nel corso del 2021. L’energia elettrica che non è autoprodotta internamente è però acquistata dall’azienda esclusivamente da fonti rinnovabili con Garanzia di Origine. «A dieci anni dall’inizio della produzione di energia pulita, Florim ha modificato il proprio statuto formalizzando l’impegno ad attuare un’evoluzione progressiva del modello di business verso un’economia a zero emissioni nette, in linea con gli obiettivi europei e nazionali di transizione ecologica. Questi traguardi sono un’ulteriore conferma che il cammino intrapreso porta l’azienda a distinguersi per qualità, sensibilità e bellezza», ha commentato il presidente, Claudio Lucchese.

necessaria ai mezzi. «Mapei ha aderito subito con entusiasmo a questo progetto», ha spiegato l’amministratore delegato Marco Squinzi. «In particolare, il nostro ruolo è stato quello di sviluppare, nei nostri laboratori di ricerca, una tecnologia innovativa per rendere gli strati della pavimentazione stradale che ospitano le spire ad induzione magnetica, più durevoli e compatibili alla presenza di campi magnetici localizzati. Grazie ai nostri additivi e prodotti abbiamo reso anche più rapida la manutenzione, rispetto alle normali pavimentazioni, in modo da facilitare eventuali interventi». Per la realizzazione del progetto, il Gruppo Mapei ha messo in campo ben tre delle sue aziende: Mapei e Vaga, per le soluzioni avanzate nel campo di malte e additivi per conglomerati bituminosi e premiscelati e Polyglass per le membrane bituminose, oltre a tutta l’esperienza dei propri esperti e dell’assistenza tecnica per la realizzazione delle diverse fasi del progetto.

Autostrada hi-tech con Mapei

Coordinato da A35 Brebemi e Aleatica, il progetto pilota italiano Arena del Futuro per la ricarica a induzione per auto elettriche (Dwpt) è quello allo stadio più avanzato di sperimentazione. Questa tecnologia permette ai veicoli elettrici di ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate, grazie ad un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia YO U T R A D E

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Imprese MUOVIAMOCI

I 10 comandamenti del magazzino

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ome ormai è stato consolidato anche dalla letteratura, le attività di un magazzino sono in grado di influire positivamente o negativamente sul livello di soddisfazione del cliente o sull’efficienza aziendale. Imballi non adeguati, scarsi controlli in ingresso o in uscita, dichiarazioni non complete comportano, per esempio, la consegna di prodotti danneggiati al cliente esterno o in condizioni non idonee al cliente interno, rappresentato per esempio dalla produzione. La tecnologia e il controllo dei processi possono contribuire positivamente al miglioramento delle prestazioni anche se spesso la componente umana può ridurre l’efficacia delle scelte adottate. Per evitare questo problema, l’organizzazione di un buon magazzino, come per qualsiasi attività di business, necessita di regole che devono essere condivise da tutti coloro che lavorano in quell’ambiente. Tanto più semplici e chiare sono, tanto è più probabile che chiunque le segua, contribuendo a mantenere i processi efficaci ed efficienti. Per quanto riguarda il magazzino, ecco i dieci punti da rispettare: 1. Non mettete a rischio la sicurezza. In primis il luogo di lavoro deve essere sicuro per tutti. Lavorare in sicurezza significa lavorare meglio, rispettando le distanze da carrelli o mezzi in movimento, stoccando correttamente i materiali in modo da evitare che possano cadere, percorrendo i corridoi tra gli scaffali a una velocità adeguata, dando la precedenza e facendo

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attenzione quando la visibilità e limitata. Un incidente può costare molto caro. Fate in modo che il cliente apprezzi il vostro lavoro. Un packaging fatto correttamente, una consegna puntuale e completa, la giusta documentazione allegata costituiscono dei plus che rafforzano la relazione tra azienda e cliente. Rispettate i colleghi. Il rispetto tra le persone è fondamentale. Chiunque deve essere libero di proporre soluzioni senza il timore di essere giudicato. Nei luoghi di lavoro sesso, razze, religioni e culture devono essere parificati. Non sprecate. Il bene dell’azienda è anche un bene personale. In un contesto ambientale in cui è assolutamente necessario salvaguardare tutte le risorse (sia per motivi di costo, che per motivi ambientali) ognuno deve avere il buon senso di usare lo stretto necessario. Un uso eccessivo di materiali per l’imballo, per esempio, non solo non viene apprezzato dal cliente, ma non aggiunge valore al prodotto: sono solo dei costi pagati sia per il loro utilizzo (tempo impiegato) sia per il loro consumo. Non fate straordinari. L’obiettivo per qualsiasi funzione aziendale è l’efficientamento dei processi al fine di ridurre anche i tempi della loro esecuzione. Non dovere ricorrere al tempo straordinario significa puntare a valorizzare la qualità del tempo e non la quantità di tempo. Trattate il materiale con cura. Un cliente

può lamentarsi o può restituire un prodotto se esso arriva danneggiato, sporco o comunque non conforme. Gestire i materiali in modo da preservarli e mantenerli integri è un must per qualsiasi magazziniere. 7. Lasciate gli strumenti usati al loro posto e puliti. Per lavorare sono necessarie risorse che spesso sono condivise come un carrello elevatore, una postazione, un lettore, una stampante o un transpallet. Questa regola suggerisce di trovare un posto dove mettere lo strumento / risorsa quando la si è utilizzata, pulendola e rendendola funzionale a chi la userà successivamente. Non rispettare questo punto fa generare tempi persi sia per la ricerca che per la sistemazione. 8. Dichiarate ogni spostamento della merce. Oggi ogni materiale ha una sua identificazione digitale. Per questo motivo il dato contabile deve esattamente replicare la situazione reale. Per raggiungere questo obiettivo è necessario dichiarare qualsiasi attività venga fatta con un articolo, dallo spostamento di ubicazione al suo prelievo o alla sua eliminazione (in caso di scarto). 9. Non cercate e non fate cercare la merce. Cercare la merce è uno dei principali errori da eliminare nei magazzini in quanto comporta perdite di tempo oltre al rischio di smarrire lo stesso materiale. Una corretta gestione delle ubicazioni e una corretta dichiarazione dei movimenti, come riportato nel punto precedente, sono in grado di far trovare ciò che è necessario quando è necessario. 10. Non Rubare. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice) G i u g n o

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Come si Fa (ad aumentare il business)

di Roberto Bolici*

Il business della e-sicurezza I dispositivi di protezione individuale, obbligatori sui luoghi di lavoro, sono più connessi e tecnologici: trend da non perdere

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arantire la massima prevenzione e sicurezza nello svolgimento delle attività nei cantieri e l’applicazione rigorosa delle norme». Questi i contenuti, in sintesi, dell’accordo tra ministero del Lavoro e sindacati edili, che ha dato vita, peraltro, all’Osservatorio nazionale sulla sicurezza nei cantieri. La finalità è chiara: creare le condizioni necessarie per la realizzazione delle opere previste dal Pnrr, senza rinunciare alla qualità, alla sostenibilità ambientale e alla tutela e valorizzazione dei lavoratori. Il cantiere è uno dei luoghi di lavoro con la percentuale più alta di incidenti e infortuni. Per questa ragione assumono grande rilevanza i dispositivi di protezione individuale (Dpi), poiché l’eliminazione del rischio passa attraverso ciò che viene indossato. Come e quali scegliere? È l’interrogativo che si pongono le strutture aziendali, supportate dai servizi di prevenzione e protezione, affinché vengano

forniti ai lavoratori i dispositivi adeguati e conformi alla valutazione dei rischi. Il distributore di materiali per l’edilizia, da sempre attore partecipe e attivo nella loro fornitura, può dare loro una «risposta intelligente». Opportunità da cogliere Tradizionalmente, i Dpi commercializzati sono suddivisi in funzione delle parti del corpo da proteggere. Alcuni sono legati ad alcuni rischi specifichi, come quello relativo alla scarsa illuminazione e alla scarsa visibilità, oppure alla possibile caduta dall’alto. In questo scenario, i Dpi saranno portatori anche di una dimensione immateriale: l’intelligenza. Infatti, i dispositivi smart associano sistemi tradizionali di protezione con materiali o componenti elettronici avanzati e possono registrare dati relativi all’utente, all’ambiente di lavoro o all’uso del dispositivo stesso. I Dpi di nuova generazione avranno il

grande potenziale di rendere in futuro i luoghi di lavoro ancor più sani e sicuri. L’avvento di questi dispositivi evoluti è un’opportunità che il distributore deve cogliere. Protezione più elevata Rafforzare la capacità di protezione dei vari sistemi di sicurezza, attraverso l’adozione dell’elettronica, come sensori e rilevatori, significa far crescere la protezione dell’operatore. Ai cosiddetti smart Dpi (giubbotti, caschi, guanti e scarpe) sono installati dei sensori collegati ad altri strumenti elettronici, che rilevano, registrano e comunicano i dati all’istante, spesso senza la necessità dell’intervento umano. Infatti, i Dpi intelligenti promettono un livello di protezione più elevato e un maggiore comfort, grazie all’uso di materiali migliorati o componenti elettronici. A servizio dell’utilizzatore Il variegato panorama dei dispositivi intelligenti offre il medesimo vantaggio: tempestività nello scambio di informazioni e velocità di intervento in caso di pericolo. Con l’introduzione dell’elettronica i congegni di sicurezza smettono di essere strumenti passivi e si mettono al totale servizio dell’utilizzatore, comunicando e reagendo attivamente di fronte alle criticità. I benefici abbracciano molteplici circostanze: rilevamento di gas tossici, misurazione della temperatura, segnalazione dell’uso improprio del prodotto, invio di un segnale di allarme con la posizione geografica dell’operatore, segnalazione di situazioni potenzialmente rischiose e tanti altri. Un mercato promettente.

*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano

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ROTOTEC: la soluzione Problemi di invarianza idraulica?

Scopri tutte le nuove soluzioni in Polietilene di Rototec La gestione delle acque piovane sta diventando sempre di più l’argomento principe delle politiche ambientali e di sicurezza urbana. Da un lato c’è stata una cementificazione selvaggia che ha interessato le nostre città negli ultimi decenni, dall’altro l’intensificarsi di eventi meteorologici straordinari causati dai cambiamenti climatici hanno reso necessario un approccio innovativo legato alle tematiche relative al controllo e al governo delle acque di pioggia in ambito urbano. Per questo abbiamo sviluppato delle soluzioni in polietilene, specifiche, per questo tipo di applicazione:

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SPECIALI di

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DOSSIER: SOLUZIONI PER IL DRENAGGIO E L’EMERGENZA ALLUVIONI

Soluzioni a uno dei maggiori problemi italiani: il dissesto idrogeologico

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SPECIALE CONTROSOFFITTI PRESTAZIONALI

Il silenzio, la tranquillità, ma anche la salute si conquistano con i materiali giusti G i u g n o

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S PEC IA L E Drenaggio EQUILIBRIO IDROGEOLOGICO

MEGLIO NON RESTARE CON I PIEDI IN ACQUA

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Le pavimentazioni permeabili possono essere realizzate secondo due differenti metodi costruttivi: con la stesura di una superficie continua in calcestruzzo, bitumata, in graniglie naturali legate con resine o con elementi modulari a secco di Massimo Colombo* SCHEMA DI ELEMENTI NECESSARI PER L’INVARIANZA IDRAULICA

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S PEC IA L E Drenaggio TIPOLOGIE DI STRUTTURE PER PAVIMENTAZIONI DRENANTI

COEFFICIENTI DI PERMEABILITÀ PER VARI TIPI DI MATERIALI (M/SEC)

COEFFICIENTI DI AFFLUSSO E DEFLUSSO DELLE ACQUE

VALORI INDICATIVI DI POROSITÀ E POROSITÀ EFFICACE PER TIPOLOGIA DI MATERIALI

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ANDAMENTO DELLA PERMEABILITÀ NEL TEMPO

Canali di drenaggio in calcestruzzo

Canali di drenaggio Greenpipe

G i u g n o 2a 0 2servizio 2 L’ingegno delle persone

Sistemi a Fessura

Canali tecnici passacavi

Canali di drenaggio Filcoten

Canali di drenaggio autoportanti

Griglie design

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S PEC IA L E Drenaggio

PIANO DI MANUTENZIONE SECONDO I RISULTATI DEL CONTROLLO ASTM C1781

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In collaborazione con S TA R P L A S T

LA GIUSTA SOLUZIONE ALLE INONDAZIONI Le vasche di laminazione rappresentano un valido sistema per la gestione delle acque meteoriche. L’azienda, specializzata in prodotti e impianti idrici, annovera una vasta scelta di dispositivi per l'accumulo e un corretto deflusso delle acque di dilavamento di Sara Giusti Dal punto di vista delle strategie di intervento legate al dilavamento delle superfici impermeabili e in forza del continuo perdurare di fenomeni di allagamento urbano, si sono introdotti anche dal punto di vista legislativo i concetti di invarianza idraulica e di invarianza idrologica. Tali concetti sono la base per una corretta progettazione delle opere idrauliche a servizio di intere porzioni di territorio urbanizzato impermeabile. Starplast, nel suo programma di commercializzazione dei prodotti che realizza, annovera una vasta scelta di sistemi per l'accumulo e la laminazione delle acque di dilavamento assieme ad impianti necessari a restituire all'ambiente un refluo correttamente depurato al fine di salvaguardare tutti i corpi idrici recettori come fiumi laghi e mari dei nostri territori.

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l continuo aumento dell’urbanizzazione e i cambiamenti climatici in atto hanno un forte impatto sulla qualità e sulla quantità delle acque di dilavamento meteorico. La gestione delle acque meteoriche e il loro corretto trattamento possono e devono contribuire in maniera sostanziale alla salvaguardia dell'ambiente, con particolare attenzione all'inquinamento dei corsi d'acqua.

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S PEC IA L E Drenaggio GREENPIPE

CATTURARE L’ACQUA CON UNA FORMULA L’azienda di Correggio ha messo a punto un calcolo per individuare la soluzione ottimale da applicare per il drenaggio delle piogge. È un modello matematico che è applicato nella scelta del sistema di scarico più adatto alle diverse esigenze di Sara Giusti

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a regolazione delle acque meteoriche attraverso l’utilizzo dei canali di drenaggio è diventata parte integrante della progettazione di opere pubbliche, come strade, porti, aeroporti, e di opere private, dai parchi ai centri residenziali o commerciali. In funzione del luogo di installazione, la norma tecnica di riferimento En1433 indica il tipo di canali da utilizzare in funzione dei carichi di esercizio, da quelli pedonali a quelli aeroportuali. Ma come scegliere quale sezione utilizzare? Come gestire le acque una volta canalizzate all’interno della rete di drenaggio, ovvero come scaricarle verso il recettore finale? Greenpipe, azienda di Correggio (Reggio Emilia) specializzata in canali e soluzioni per il drenaggio delle acque di pioggia, ha sviluppato, in collaborazione con un’importante università italiana, un modello di calcolo per il dimensionamento e la verifica delle reti di drenaggio. QUESTIONE DI METODO La portata Q che fluisce lungo un canale è espressa in litri/secondo (l/s), è costante nel tempo mentre varia nello spazio in funzione delle immissioni di portata (pioggia) e degli scarichi. Le immissioni generalmente sono distribuite lungo la lunghezza del collettore in funzione dell’area del bacino afferente, della pluviometria locale e delle caratteristiche di assorbimento delle superfici di scolo, mentre le sezioni di scarico, in corrispondenza delle quali l’efflusso si suppone libero, possono essere introdotte in uno o più punti lungo il collettore. I canali di raccolta delle acque meteoriche sono dimensionati e verificati risolvendo le equazioni che esprimono la conservazione della massa, dell’energia e della quantità di moto nell’ipotesi di moto stazionario e fluido incomprimibile. Senza sviluppare il discorso dal punto di vista matematico, è utile sottolineare come un importante parametro che influenza il risultato è il materiale di cui è composto il canale. La sua scabrezza, infatti, determina la quantità di energia dissipata dal fluido durante il moto e quindi la capacità di portata del canale. Canali molto lisci come quelli sviluppati da Greenpipe devono essere trattati con approcci matematici adatti e non comuni nella pratica applicativa.

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IL SOFTWARE Quando riceve dal cliente le informazioni necessarie (dimensione dell’area scolante da trattare, lunghezza della tratta dei canali, tipo di superficie, precipitazione a partire da uno studio idrologico precedente, pendenze, eventuali immissioni), il modello di calcolo sviluppato da Greenpipe ne elabora i dati tramite il software, restituendo il grado di riempimento del canale in percentuale rispetto all’altezza della sezione, l’andamento della portata, della velocità della corrente e dello sforzo tangenziale al fondo sotto forma di grafici. Aldo Vergari, direttore tecnico di Greepipe che ha seguito lo sviluppo del software spiega: «Per uno stesso studio possono coesistere differenti soluzioni per un corretto drenaggio delle acque: sezioni più piccole con molti scarichi o viceversa, fino a canali di dimensioni notevoli con scarico a fine tratta. La scelta dipenderà da considerazioni tecniche legate alla velocità dell’acqua all’interno del canale, che deve restare entro determinati limiti, e allo sforzo tangenziale al fondo, che è la misura della capacità autopulente della canaletta: maggiore è lo sforzo tangenziale al fondo, maggiore è il diametro dei sedimenti che la corrente è in grado di mobilitare dal fondo, contrastando così il progressivo interrimento del canale». A determinare la scelta della soluzione più adeguata si aggiungono inoltre considerazioni economiche e specifiche peculiarità di ogni progetto. G i u g n o

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Mapestone Joint ®

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S PEC IA L E Drenaggio ROTOTEC

STRUMENTI DIGITAL PER I PARTNER L’azienda specializzata nella produzione di serbatoi in polietilene, impianti di depurazione e recupero acque mette a disposizione, gratuitamente, articoli tecnici, app e Librerie Bim per aiutare i clienti ad affrontare la sfida tecnologica di Franco Saro

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aper supportare i propri clienti nella scelta delle giuste soluzioni, oggi è più che mai fondamentare per ogni attore della filiera commerciale. L’avvento del digitale ha abituato utenti e consumatori a ottenere risposte immediate ai quesiti che quotidianamente sono posti attraverso il web. Questo tipo di comportamento è poi applicato anche in ambiti commerciali più complessi: distribuzione, imprese e progettisti si trovano quotidianamente a dover fornire risposte tecniche e soluzioni rapide ai propri interlocutori.

I Rototec Digital Tools si dividono in tre categorie: articoli tecnici e applicativi per dimensionamento impianti, Rototec App e Librerie Bim

LA FORMAZIONE Per questo motivo Rototec, azienda specializzata nella produzione di serbatoi in polietilene, impianti di depurazione e recupero acque, ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente strumenti digitali che permettono ai partner dell’azienda di assolvere a queste

nuove necessità richieste dal mercato. L’azienda ha quindi creato i Rototec Digital Tools, che si dividono in tre macro categorie: Area tecnica (articoli tecnici e applicativi per dimensionamento impianti), Rototec App, Librerie Bim. Tutti e tre gli strumenti sono gratuiti e raggiungibili sul sito aziendale rototec.it. Inoltre, l’azienda ha anche un programma di formazione continua, Rototec Academy, che durate l’arco di tutto l’anno, assieme ai principali ordini professionali d’Italia eroga formazione tecnica. La filosofia di Rototec, infatti, insiste molto sulla formazione e il confronto diretto con tutti i tecnici che giornalmente realizzano progetti utilizzando prodotti in polietilene, con i quali l’impresa punta a migliorare e sviluppare nuove soluzioni da portare sul mercato.

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Grigliato Armonia® serie Drenanti col. Bianco

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Il nuovo grigliato in calcestruzzo che unisce la performance all’estetica. Perfetto sia nelle aree residenziali che nelle aree industriali e urbane. Un prodotto particolarmente adatto alla salvaguardia dell’ecosistema e dell’equilibrio idrologico grazie alle caratteristiche drenanti.

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S PEC IA L E Drenaggio DALIFORM GROUP

COSÌ LA PIOGGIA NON FA PAURA Atlantis è un sistema di casseforme in plastica riciclata per la creazione di intercapedini in genere, vasche di accumulo e di dispersione in calcestruzzo armato, costruite direttamente in loco con varie dimensioni in pianta e in altezza fino a 300 centimetri di Sara Giusti

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on le sue attività l’uomo ha trasformato profondamente la natura, con conseguenze catastrofiche dal punto di vista ambientale. Il progressivo estendersi delle aree cementificate, dovuto a una crescita costante della densità di insediamento, quasi raddoppiata negli ultimi 50 anni, ha provocato grandi alterazioni al regime delle acque superficiali e sotterranee e alle loro caratteristiche qualitative. A questo elemento si è sommato l’aumento della temperatura che, anche se di pochi decimi di grado, ha modificato le dinamiche meteorologiche tradizionali. L’effetto più visibile è la tropicalizzazione del clima anche nelle zone temperate, con conseguenti precipitazioni più violente e intense in periodi di tempo molto concentrati, seguite da periodi più prolungati di assenza di precipitazioni. LA SOLUZIONE Questi eventi concomitanti hanno portato ad alterazioni notevoli del ciclo dell’acqua. La maggior impermeabilizzazione, e la maggiore velocità dei deflussi superficiali durante le piogge, hanno aumen-

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tano le portate idrauliche consegnate ai ricettori, le esondazioni e un sovraccarico della rete fognaria e degli impianti di depurazione. Inoltre la minor infiltrazione delle acque meteoriche nel sottosuolo comporta un abbassamento del livello dell’acqua di falda. A tutto questo si aggiunge la qualità delle acque meteoriche che, percorrendo i tratti urbani, si inquinano e lo spreco di acqua potabile. La soluzione è rappresentata dalle vasche di raccolta di acqua piovana, impianti per raccogliere i picchi di precipitazione e consentire agli impianti fognari e di trattamento delle acque di lavorare in regime il più possibile costante, con benefici economici e di efficienza operativa anche in situazioni di picco di carico. Daliform Group, specializzato da 30 anni in prodotti evoluti per l’edilizia civile e industriale, propone il Sistema Atlantis, che prevede casseforme in plastica riciclata per la creazione di intercapedini in genere, vasche di accumulo e di dispersione. IL SISTEMA ATLANTIS Nato per la creazione di pavimenti, il Sistema Atlantis si adatta perfettamente anche nel campo della raccolta e utilizzo di acque meteoriche. La sua conformazione permette di realizzare vasche in calcestruzzo armato, costruite direttamente in loco, con varie dimensioni in pianta e in altezza fino a 300 centimetri per massimizzarne il volume. La struttura che si ottiene è formata da una platea, da muri perimetrali e da una soletta sorretta da pilastrini, in grado di garantire un’elevata resistenza ai sovraccarichi sia permanenti che accidentali. La vasca formata con il Sistema Atlantis di Daliform Group può essere progettata per supportare qualsiasi carico sovrastante, che sia un pavimento pedonabile, un’area verde o un parcheggio transitato da automezzi, anche pesanti. Può essere realizzata sotto piazzali, strade e parcheggi, sia commerciali sia industriali, con lo scopo di mitigare l’effetto di piena causato da eventi meteorici eccezionali. Nel caso di vasche di raccolta, l’acqua meteorica accumulata può essere riutilizzata per tutte quelle applicazioni che non richiedano acqua potabile quali: irrigazione giardini, pompe antincendio, scarico wc, pulizie della casa e della persona, etc.

Il Sistema Atlantis di Daliform Group

PAVIMENTAZIONI STRADALI DURATURE Che si tratti di inondazioni improvvise dovute a forti piogge, allagamenti fognari o mareggiate, anche l’effetto su edifici e pavimentazioni stradali può essere catastrofico. Sono moltissime le città e le aree costiere di tutto il mondo impegnate a cercare soluzioni, come l’innalzamento delle strade. Il mercato della viabilità stradale è in continuo rinnovamento ed è sempre alla ricerca di nuove soluzioni economiche per pavimentazioni stradali sostenibili e durature. Il Sistema Atlantis di Daliform Group risponde anche a questa esigenza, con un risparmio sul consumo di materiali e un’agevole gestione in cantiere rispetto ai sistemi tradizionali. Grazie ai tubi elevatori, forniti su misura, è possibile anche creare superfici inclinate o multilivello. PROTEZIONE IDRICA Le normative nell’ambito della protezione idrica pongono l’accento sulla necessità di realizzare vasche di raccolta e dispersione al fine di scongiurare il pericolo di alluvioni, senza contare che il tema della trasformazione sostenibile del territorio sta assumendo importanza via via crescente. Oltre a costituire una soluzione economica e attuabile in tempi brevi per adeguare le reti fognarie alle aumentate esigenze operative che derivano dall’espansione delle aree urbane, le vasche di raccolta di acque meteoriche formate con il sistema Atlantis, danno la possibilità di stipare l’acqua e riutilizzarla successivamente. Totalmente interrate, senza nessuna limitazione di carrabilità, restituiscono al suolo la capacità drenante che il cemento gli aveva tolto, senza alcun impatto visivo e ambientale.

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S PEC IA L E Drenaggio R E C O R D B A G AT T I N I

TRIPLO PLUS CON CLODIA Il nuovo massello autobloccante coniuga design e sostenibilità. La pavimentazione multiformato è composta da quattro elementi, dalla finitura liscia e uniforme. Non si surriscalda, non rilascia calore e filtra l’acqua direttamente nel sottosuolo di Franco Saro

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on si surriscalda, non rilascia calore e filtra l’acqua direttamente nel sottosuolo: un triplice plus per una pavimentazione destinata a spazi esterni. Ed è quella presentata in occasione di Klimahouse, la fiera internazionale specializzata in edilizia sostenibile, da Record Bagattini, azienda leader nella produzione di pavimentazioni per esterni. La novità si chiama Clodia ed è un nuovo massello autobloccante che coniuga design e sostenibilità ambientale. Clodia è una pavimentazione multiformato composta da quattro elementi caratterizzata dalla finitura liscia e uniforme tipica della linea graniti di Record. Le colorazioni disponibili presentano nuances tono su tono sofisticate ed eleganti. SUPERFICI FRESCHE ED ECOCOMPATIBILI Le particolari colorazioni e finiture sono testate e certificate Sri (indice di riflettanza solare) e rispondono alle richieste dei protocolli ambientali quali Leed, Itaca, Beeam e Cam. Questa caratteristica garantisce che le superfici, quando sottoposte a forte irraggiamento solare, limitino il proprio surriscaldamento, migliorando il microclima e garantendo il comfort per persone, animali e piante. Grazie a questa proprietà, i pavimenti divengono indispensabili soprattutto in caso di aree come bordi piscina, arenili, complessi sportivi e, più in generale, dove c’è una percorribilità a piedi nudi. DRENANTI AL 100% Clodia è disponibile anche nell’esclusiva finitura Drenopav, che garantisce 100% di permeabilità alle superfici. Questa pavimentazione permette alle acque piovane di infiltrarsi naturalmente nel sottosuolo, mantenendo la falda acquifera, prevenendo gli alla-

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gamenti, migliorando il microclima ed evitando la formazione di fastidiose pozzanghere. CICLO DI VITA GREEN Clodia, come le altre pavimentazioni Record Bagattini, ha un ciclo vita sostenibile a partire dall’approvvigionamento delle materie prime, acquistate nei pressi dello stabilimento produttivo per limitare i trasporti e le conseguenti emissioni di Co2. La produzione avviene utilizzando un ridotto consumo di acqua e a temperatura ambiente (non sono richiesti forni che riscaldano l’ambiente o che producono Co2). La posa in opera avviene a secco, quindi senza l’utilizzo di G i u g n o

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Clodia Drenopav Granito. Sotto, Clodia Drenopav Luna

Clodia Drenopav Mix Grigio. Sotto, Clodia Drenopav Mix Rosso e Clodia Drenopav Tundra

malte, collanti o composti chimici che potrebbero alterare il Ph del terreno o contaminare l’ambiente e senza la necessità di mezzi meccanici inquinanti. RIUTILIZZABILI AL 100% I masselli autobloccanti Record Bagattini richiedono la minima manutenzione e, qualora fosse necessario, è possibile sostituirli o integrarli facilmente. A fine vita del cantiere o in caso di riconversioni, i prodotti possono essere riutilizzati altrove, senza particolari costi di smontaggio e non necessitando di demolizioni, oppure possono rientrare nel processo produttivo. G i u g n o

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S PEC IA L E Drenaggio ECOSYSTEM

INDESIDERABILI AL BANDO NEL SIFONE Le acque reflue possono usufruire di diversi presidi come i chiusini, le caditoie, pluviali e le canalette, la cui principale funzione è quella di incanalare le acque reflue e condurle alla rete fognaria rendendo agevole la circolazione dei pedoni e dei mezzi. I pozzetti ricoprono un ruolo cardine nel sistema di gestione delle acque piovane, creando una barriera contro la diffusione dei miasmi provenienti dalle fognature. Un elemento fondamentale del pozzetto è il sifone, che convoglia correttamente i liquidi, impedisce la risalita dei cattivi odori dagli scarichi ed evita intasamenti. COME FUNZIONA Nella maggior parte dei sifoni, però, ristagnano liquidi e detriti, che diventano un ambiente di proliferazione di insetti indesiderati come zanzare tigre, scarafaggi, mosche dello scarico, e di alcuni piccoli animali come i topi. Questo ristagno crea spesso problemi igienici, che richiedono una disinfestazione chimica che, nel lungo periodo, può risultare dannosa per l’ambiente. In un’ottica di sostenibilità, Link Industries propone l’innovativo Ecosystem. Si tratta di un intelligente meccanismo di apertura e chiusura a leva basculante, realizzato in acciaio inox Aisi 304, che permette il deflusso dei diversi materiali di scarto, sia

solidi sia liquidi, nel condotto di scarico del chiusino, richiudendosi automaticamente grazie ad una valvola di ritegno evitando qualsiasi intrusione indesiderata. Il sistema presentato permette di preservare l’habitat dalla deposizione delle larve, evitando le disinfestazioni degli insetti adulti che inevitabilmente eliminano anche altri insetti utili e impollinatori determinanti per l’ambiente.

MICHELETTO

PIÙ EFFICIENZA CON PAVIMENTAZIONI DRENANTI L’impiego di pavimentazioni drenanti rappresenta una delle soluzioni urbanistiche preferenziali per far fronte ai sempre più intensi e frequenti fenomeni temporaleschi e alluvionali. L’ampia gamma di prodotti drenanti Micheletto spazia dalla classica serie dei grigliati, recentemente arricchita dal nuovo Grigliato Armonia, ai più moderni e robusti masselli drenanti, come l’Eco-Filter e il Borgo Veneto Filter, che coniugano ottime proprietà meccaniche, finiture estetiche di pregio ed

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elevate capacità drenanti. Se, di norma, in un contesto urbano solo il

soluzione vantaggiosa sia a livello ecologico che economico, in quanto

5% delle acque piovane torna al sottosuolo, con l’uso di pavimentazioni

permette di ridurre i rischi di allagamento delle aree edificate, ridurre o

drenanti è possibile portare tale valore a circa il 70%, a patto che

eliminare l’effetto aquaplaning, abbattere i costi delle reti di scarico e

queste vengano posate e sigillate con i giusti aggregati. Si tratta di una

aumentare la disponibilità dell’acqua di falda.

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FAVARO1

PAVIMENTAZIONE DRENANTE POROSA Favaro1, azienda trevigiana leader nelle pavimentazioni, presenta Recycle. Costituito da una miscela di calcestruzzo caratterizzata da una percentuale di vuoti tra il 15% ed il 20%, garantisce l’assorbimento dell’acqua, al momento del contatto con la superficie, evitando così anche il minimo ruscellamento superficiale, presente invece in qualsiasi pavimentazione drenante non porosa. Recycle demanda la gestione idraulica agli strati drenanti sottostanti e al terreno, escludendo totalmente la necessità di un sistema di drenaggio e canalizzazioni sub-superficiali. Consente inoltre di ridurre l’effetto «isola di calore» e un’accelerazione dei tempi di scioglimento di neve o ghiacci. La posa adeguata di Recycle permette una riduzione degli oneri derivanti dalla posa di pozzetti e canalette per lo scolo dell’acqua piovana, nonché permette una manutenzione ordinaria sui sottoservizi, consentendo facilmente la rimozione degli elementi. Inoltre favorisce la naturale alimentazione delle falde salvaguardando le caratteristiche microclimatiche del luogo in cui è posato.

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S PEC IA L E Drenaggio

GRANULATI ZANDOBBIO

PAVIMENTAZIONE STABILE CON GRAVELFIX Gravelfix è la soluzione consigliata da Granulati Zandobbio per stabilizzare granulati e ciottoli decorativi, e ottenere i migliori risultati per una pavimentazione economica, stabile, solida e duratura. Progettato per risolvere le tipiche problematiche di spostamenti delle ghiaie dovuti al passaggio veicolare nei parcheggi o nelle zone di transito, è ideale per realizzare parcheggi pubblici e privati, terrazze, giardini pensili, piste pedonali e ciclabili, passi carrabili, aree giochi, condominiali e cimiteriali, parchi, giardini. La sua struttura, 100% riciclabile, è disponibile in due colori, bianco o grigio, e in due misure: Gravelfix Pro 117,6 x 76,4 centimetri e Gravelfix Smart 39,2 x 76,4 centimetri. Oltre a stabilizzare il pavimento in ghiaino, Gravelfix è un rimedio perfetto contro le erbe infestanti. Facile da posare, non necessita di manutenzione, ed è perfetto per i professionisti e gli amanti del fai-da-te che cercano un prodotto altamente qualitativo.

EDILFLOOR-GEOSINTEX

TRINCEE E VASCHE DRITTE IN CANTIERE Il gruppo Edilfloor-Geosintex è distributore in Italia degli elementi modulari per la realizzazione di trincee drenanti e vasche di laminazione realizzati dall’azienda tedesca Otto Graf, leader mondiale nell’ideazione e nello stampaggio di prodotti in materiale plastico per la gestione delle acque meteoriche. La gamma dei blocchi, dotati delle principali certificazioni internazionali che ne attestano l’affidabilità a lungo termine, è la più ampia nel mercato e consente all’utilizzatore di trovare la soluzione più idonea per ogni sua esigenza progettuale. Geosintex affianca il cliente offrendo un supporto completo che va dalla scelta e dal dimensionamento del sistema fino alla sua installazione. Grazie all’elevata capacità produttiva e al supporto logistico fornito da Graf, nonché al packaging ottimizzato, i moduli vengono forniti in tempi brevi direttamente in cantiere, evitando lo stoccaggio a magazzino e minimizzando gli oneri di trasporto. La partnership ormai decennale ha portato alla realizzazione di importanti lavori in tutto il territorio nazionale.

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Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie i u gperché n o 2 0 2 2 migliori. GEcco l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.

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TRANQUILLITÀ A TAVOLETTA Le lastre studiate per controsoffitti capaci di assorbire il rumore sono la soluzione per risolvere situazioni anche al limite. I materiali ci sono, ma per la scelta dell’applicazione bisogna tenere conto delle specificità dell’ambiente da insonorizzare di Cristiano Vassanelli

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S PEC IA L E Controsoffitti prestazionali

Rappresentazione grafica di controsoffitto pendente con struttura metallica di sostegno e riempimento in fibra poliestere

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Esempi di ganci antivibranti per fissaggio delle strutture metalliche in interventi di contro soffitto

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Dettaglio del controsoffitto a doppia membrana: si può vedere il rivestimento in materiale assorbente in fibra sintetica di poliestere derivante da riciclo, la lastra di gesso rivestito posata tra i travi dell’orditura portante secondaria e la struttura metallica di sostegno delle ulteriori lastre che chiuderanno il controsoffitto

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Dettaglio del controsoffitto a doppia membrana: si può vedere la posa del primo strato di lastre, la loro stuccatura e la conseguente conclusione con la posa del secondo ed ultimo strato di lastre che chiuderanno il controsoffitto

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S PEC IA L E Controsoffitti prestazionali Spettri sonori dei due collaudi effettuati prima e dopo l’intervento di controsoffitto a doppia membrana

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S PEC IA L E Controsoffitti prestazionali AT E N A

IL MODULO È SU MISURA L’azienda veneta è all’avanguardia nella progettazione e produzione di controsoffitti metallici, rivestimenti per facciate architettoniche, allestimenti navali e sistemi costruttivi a secco, anche custom. E adesso lancia nuove soluzioni sul mercato di Sara Giusti

Atena Baffle, sede Sanofi, Città di Panama - Panama

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mpiezza di gamma, qualità dei materiali e delle finiture estetiche, precisione esecutiva e servizi di consulenza commerciale per il corretto dimensionamento dei sistemi in termini di sicurezza antisimica, prestazione acustica e durabilità dei materiali in funzione delle condizioni di esposizione: questi gli assett che contraddistinguono i controsoffitti di Atena per l’architettura. Soluzioni innovative che danno forma a design e aspirazioni estetiche, superando vincoli di cantiere e canoni progettuali. CLASSICI E AD HOC Oltre ai sistemi modulari classici in pannelli, doghe, baffle e grigliati, Atena ha sviluppato una linea custom in costante evoluzione, che comprende isole acustiche e pannellature di dimensioni speciali, complanari, curve o minimali, in acciaio, alluminio o lamiera stirata con strutture a vista e nascoste che consentono di mascherare il plenum caretterizzando gli ambienti dove sono inserite. Una gamma completa di soluzioni appositamente studiate per rispondere ai requisiti specifici di ogni ambito di applicazione, come la linea Atena H+, che comprende sistemi a tenuta per camere bianche, certificati Iso2 con trattamento antibatterico che assicurano la purezza particellare impedendo la proliferazione di agenti patogeni e lo scambio di molecole aereiformi tra il plenum e l’ambiente sottostante.

Controsoffitti Atena Enigma Syncro Parallel, sede Duka, Bresssanone (BZ) - Italia. Sotto, controsoffitti Atena in moduli speciali realizzati con lamiera stirata Atena Macramè in appoggio su travetti a vista, sede Hotel Monaco, Caorle (VE) - Italia

L’AZIENDA Presente sul mercato dell’edilizia da oltre 30 anni, lo stabilimento di Gruaro (Venezia) è oggi un sito produttivo all’avanguardia, sede di quattro unità di business specializzate nella progettazione e produzione di controsoffitti metallici, rivestimenti per facciate architettoniche, allestimenti navali e sistemi costruttivi a secco. Qui si svolgono tutti i processi produttivi, dal taglio del coils e della lamiera ai trattamenti di finitura del metallo. Tra le recenti commesse di fornitura si segnalano il Museo di Jesolo, le sedi di Ote azienda tedesca, leader nel settore delle telecomunicazioni, di Apple in Israele, Samsung in Slovacchia, la metro station di Tel Aviv, gli store di Balenciaga in Italia, Olanda, Marocco e Spagna, l’Aeroporto di Tenerife. E, ancora, le sedi di Duka a Bressanone, Sanofi a Panama, l’hotel Monaco e l’hotel The One a Caorle. Nel settore navale i prodotti Atena trovano ampio impiego nelle navi da crociera di Msc, Costa Crociere, Carnival Cruise Line, Royal Carribean. FINITURE DI PREGIO Per la finitura della superficie metallica Atena utilizza una pluralità di tecniche decorative come tagli laser, modanature, forature artistiche, verniciature nanotecnologiche, sublimazioni e stampe digitali di ultima generazione, che consentono fedeli riproduzioni di immagini e materiali naturali come legni, marmi, corten e metalli invecchiati. Tutte le lavorazioni sono eseguite all’interno del proprio stabilimento in Italia: un reparto per la finitura decorativa, in continua evoluzione, che utilizza inchiostri e sostanze prive di composti organici volatili, opera con immagini ad altissima risoluzione e metriche di controllo puntuali. G i u g n o

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S PEC IA L E Controsoffitti prestazionali LE NOVITÀ Isola modulare con cornice perimetrale Atena COMBi e profilo COMBi

COMBi. La nuova cornice perimetrale a rapido innesto per la realizzazione di controsoffitti modulari ad isola, con strutture Atena Easy-T24, Easy Line e Z System.

TRIGON. Stile city chic per il nuovo controsoffitto in grigliato continuo Atena Trigon. La forma triangolare delle celle caratterizza il pattern estetico del sistema. Un gioco visivo di forme dove il triangolo diventa esagono o rombo creando dinamiche simmetrie. Trigon sarà presto disponibile sia in versione continua, sia in appoggio su base 24, con maglie 120x120, 150x150 e 200x200 in tinte bianco, silver, colori Ral ed effetti legno.

Controsoffitto in grigliato Atena Trigon e dettaglio del sistema

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Controsoffitti Atena Metal Baffle, sede Achava Academic College, Israele

Controsoffitti Atena Enigma Syncro Parallel, sede Duka, Bresssanone (BZ) - Italia

PROGETTAZIONE Per caratterizzare l’architettura del controsoffitto è necessario un know how davvero specifico, che consenta al progettista di intervenire contemporanemente sia sugli aspetti estetici, sia su una molteplicità di fattori come le necessità di posa degli impianti e il rispetto dei requisiti normativi e ambientali, oggi sempre più stringenti. Punto di forza del modello di business sviluppato da Atena è proprio questo know-how: alla continua ricerca della perfetta combinazione tra funzionalità, comfort e design, l’azienda, ogni giorno, si rinnova con sistemi facili da installare, sicuri e durevoli nel tempo che si distinguono per la qualità dei materiali e la varietà delle finiture estetiche e decorative. Presente in oltre 50 paesi Atena affianca progettisti, rivenditori, installatori e imprese per assicurare una filiera controllata e certificata dalla materia prima al prodotto finito.

Controsoffitti e contropareti acustiche Atena Metal Baffle effetto legno, sede Hotel The One, Caorle (VE) - Italia

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BAUMIT CERAMICA SOLIDALE LUXURY GOOD LE NOVITÀ 183


Casa

MACCHÉ IGIENE

In questi ultimi anni

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IL BAGNO È RELAX NON È SOLO IL LUOGO DEPUTATO ALLA PULIZIA DEL CORPO. IL LOCALE PIÙ INTIMO DELLA CASA NEGLI ULTIMI ANNI SI È TRASFORMATO, SE LO SPAZIO NON MANCA, IN UN AMBIENTE DENSO DI COMFORT E DI FUNZIONALITÀ PER IL BENESSERE. E PERFINO IN LUOGO DI RAPPRESENTANZA

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di Francesca Longoni


Casa

BAGNO LUPETTATELIER

Un luogo per stare in pace

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BAGNO CAROLINE ANDRÉONI

In marmo, un classico

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BAGNO ATELIER STEVE RUE REMES

Rivestito dalla ceramica

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Casa PUCCI

Così lo scarico diventa un’App L’azienda piemontese ha messo a punto un’evoluzione dei sistemi per i bagni che consente, in particolare nei luoghi pubblici, di evitare il contatto diretto con la cassetta del Wc perché dotata di rilevatore ad infrarossi di Sara Giusti

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ncora più intelligente e versatile, la cassetta Sara Tronic di Pucci è la prima programmabile da smartphone grazie alla apposita App, disponibile per iOs o Android. Scaricabile dal sito Pucci, la App consente di programmare la cassetta in base alle specifiche del bagno. Dopo aver selezionato la distanza dal wc in cui entra in azione il rilevatore a infrarossi che aziona lo scarico (da 0,50 a 1,50 metri), è possibile scegliere quanta acqua scaricare: 9 litri per uno scarico completo, 6 litri per risparmiare acqua, 4 litri per wc a scarico ridotto. Grazie al sistema a impulso elettronico, la cassetta entra in azione in modo automatico, senza contatto: un plus fondamentale per garantire una maggiore igiene e una più efficace protezione da virus e batteri. Grazie alla programmazione via App, facile e veloce, Sara Tronic offre una scelta di soluzioni che incontrano perfettamente le esigenze specifiche del bagno e dell’utente. Disponibile anche sui sistemi Pucci per wc sospesi Rapido e Modulo.

IMPRESA INNOVATIVA Fondata da Dorino Marabese negli anni Cinquanta, Pucci è diventata sinonimo di cassetta a incasso per wc. Fin dal primo brevetto, l’azienda di Quargnento (Alessandria), ha puntato sull’innovazione continua, facendo la storia del bagno moderno e sviluppando prodotti diventati punto di riferimento del mercato. Dalla prima cassetta a incasso, presentata alla Fiera di Milano del 1950, Pucci ha ampliato la sua offerta di prodotti per rispondere sempre alle nuove esigenze dei consumatori, come la cassetta Eco a doppio tasto, la prima a consentire il risparmio dell’acqua all’inizio degli anni Novanta, e la versione Eco Matic, che ha permesso all’azienda di vincere il premio Oasis Green Innovation Award 2019 per l’innovativo contributo alla sostenibilità ambientale e l’impegno produttivo responsabile. In tempo di post pandemia, in cui osservare l’igiene è diventato più che mai necessario, come la condivisione di alcuni luoghi e dispositivi, l’innovazione Sara Tronic di Pucci può rivelarsi quantomai appropriata.

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BAUMIT

La giusta adesione per la ceramica L’azienda austriaca ha ampliato la sua linea di adesivi per piastrelle con due nuovi prodotti premium: Baumacol FlexTreme e Baumacol FlexUni Gel. I due prodotti hanno caratteristiche studiate per far ottenere il risultato migliore ai posatori di Sara Giusti

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l design dell’ambiente bagno riveste sempre più un ruolo fondamentale, con un’attenzione spiccata alle nuove tendenze funzionali ed estetiche. Senza scendere a compromessi su qualità e prestazioni, Baumit propone Baumacol, gamma completa e affidabile di prodotti per la piastrellatura professionale, con un’offerta che spazia dai primer agli adesivi, dai fuganti colorati ai sigillanti elastici. I prodotti della linea Baumacol offrono anche la corretta protezione dall’umidità e arredano con personalità gli ambienti. La gamma costituisce una risposta affermata e consolidata, continuamente arricchita da prodotti innovativi, sviluppati attraverso una costante e intensa attività di ricerca nel Viva Research Park e nei laboratori dell’azienda austriaca.

CATEGORIA PREMIUM Baumit ha ampliato la sua linea di adesivi per piastrelle con due nuovi prodotti premium: Baumacol FlexTreme e Baumacol FlexUni Gel. Baumacol FlexTreme è la soluzione adesiva professionale di alta gamma per sottofondi molto esigenti. Si tratta di un adesivo estremamente flessibile, sia per esterni che per interni, ideale per l’incollaggio di rivestimenti e pavimenti in ceramica di diversi formati e per tutti i tipi di ceramica e pietre naturali. Questa soluzione esprime la sua versatilità in ogni situazione: con piastrelle sottili in pietra, dai mosaici fino al grande formato, anche con sottofondi a bassissimo assorbimento. Classificato come C2TE S2, Baumacol FlexTreme è G i u g n o

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studiato per ridurre le sollecitazioni e favorire la resistenza ai carichi statici, e garantisce a tutti i piastrellisti professionisti la sicurezza di un progetto perfetto senza compromessi. ANCHE PER LA PIETRA Il nuovo Baumacol FlexUni Gel, con innovativa tecnologia gel, rappresenta il nuovo standard degli adesivi per la piastrellatura in ceramica e pietra naturale. È più semplice e flessibile nell’applicazione, adattandosi a ogni esigenza: da viscoso a cremoso fino a più fluido, senza però perdere adesione. Baumacol FlexUni Gel con la sua elevata lavorabilità, un’asciugatura rapida e omogenea, garantisce una lavorazione veloce e sicura su tutti i sottofondi. È un prodotto ideale per la posa di piastrelle da parete in ceramica e mosaico a pavimento, piastrelle in pietra fine e pietra naturale, per interno ed esterno.

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LUXURY GOODS 1

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1. Jean-Michel Wilmotte firma la nuova collezione di prodotti, lavabi e piatti doccia, che esaltano le nobili caratteristiche del Fior di Pesco Carnico, un marmo esclusivo Margraf, proveniente dall’unica cava al mondo a Forni Avoltri (Udine) che vanta delle peculiari tonalità che variano dal grigio al rosa, dal bianco all’avorio. Un materiale perfetto per bagni di alto livello. 2. Arbi affianca alle linee di arredo bagno il programma Ibra Showers, che comprende box doccia, recentemente arricchiti con modelli con vetri da 6 e da 8 millimetri in differenti finiture e varie configurazioni, piatti doccia, pannelli di rivestimento eleganti e resistenti, vasche da bagno, termoarredo e accessori funzionali dal design accattivante. 3. Gli stili architettonici del Ventesimo secolo hanno ispirato la nuova collezione di tavolozze cromatiche di Wallpaper e Victoria + Albert. La editor in chief Sarah Douglas ha studiato le gamme delle tonalità impiegate dai minimalisti belgi, le pennellate di colori primari del modernismo brasiliano e i cromatismi del postmodernismo americano, adattando e immaginando ombre e colori nell’ambiente bagno contemporaneo. 4. La ceramica colorata del nuovo lavabo in ceramica Camaleo di Colavene diventa strumento progettuale da usare in abbinamento a rivestimenti o per giocare sui contrasti con mobili e strutture da appoggio. Accanto al classico bianco smaltato, il lavabo è disponibile in sei tonalità lucide e undici colorazioni matt, oltre che in dieci originali versioni bicolor, che alternano interno bianco lucido a esterni colorati. 5. Tiberio è il nuovo mobile freestanding con lavabo integrato in ceramica disegnato da Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano per Ceramica Cielo. La forma ovale del lavabo è abbracciata da una sinuosa e sofisticata curva in legno laccato o in essenza, che funge anche da pratico elemento contenitore. 6. Alcuni modelli della linea di cabine doccia duka stila 2000 sono ora disponibili con profilo nero, che conferisce


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un look sofisticato e contemporaneo, perfetto per evocare atmosfere industrial o creare giochi di contrasto. Il cristallo, in vetro temperato di sicurezza da 6 millimetri, è disponibile in finitura trasparente, Cincillà, Nebula, Nubes o serigrafia satinata centrale. 7. Leggero, minimale, essenziale, lo scaldasalviette I Ching di Tubes (designerd by Elisa Ossino) pone l’enfasi sulla pulizia formale e sulla cura dei dettagli. Concepito per essere installato in multipli, I Ching può dar vita a molteplici soluzioni compositive, esaltate dall’adozione di raffinate finiture metalliche oppure personalizzato con i 140 colori della palette Tubes. 8. Autentica sensazione di pioggia sulla pelle con i nuovi soffioni doccia Dornbracht, disponibili anche con due sorgenti luminose integrate, selezionabili indipendentemente l’una dall’altra. Peculiarità dei nuovi soffioni è l’installazione a filo soffitto senza alcun collegamento a vite visibile. Disponibili in otto versioni e con undici finiture a catalogo, tra cui le esclusive Champagne e Dark Chrome. 9. Ideal Standard presenta Solos, un’innovativa combinazione di lavabo e miscelatore totalmente integrato. Progettato da Rober to Palomba, il lavabo è disponibile in bianco o nero lucido e abbinabile a miscelatori di forma cilindrica o quadrata, in un’ampia gamma di colori metallizzati premium e moderne finiture satinate. La collezione si arricchirà di diversi prodotti, tra cui una soluzione doccia e un innovativo vaso, per completarsi con mobili e accessori coordinati. 10. Un elemento colorato e originale per i lavabi Decò di Kerasan (designed by Marco Pisati). I tre modelli da appoggio con base circolare (Cocktail, Flute e Hurricane), sono infatti caratterizzati da un “bottone” di ceramica, dal diametro di 20 centimetri, che copre la piletta dello scarico. I cinque decori sono ispirati a disegni di antiche ceramiche e tessuti, mentre sono otto le colorazioni disponibili, tutte in versione matt.

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Ph. Carlo William Rossi+Fabio Mureddu

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bioCasa RIQUALIFICAZIONE

Quella Sinfonia di colore green Il progetto finanziato dall’Unione Europea ha contribuito in Alto Adige a retrofit energetico, installazione di sistemi di ventilazione meccanica, riscaldamento geotermico, impianti fotovoltaici, ampliamento della rete di teleriscaldamento e... di Valentina Ciolli*

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Facciata del condominio in via Similaun a Bolzano dopo gli interventi di risanamento energetico. Credits: Ivo Corrà / Eurac Research

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bioCasa Appartamento dimostrativo nel complesso condominiale di via Brescia a Bolzano. Credits: Annelie Bortolotti / Eurac Research

RIQUALIFICAZIONE A BOLZANO •

Complessi di edifici risanati con Sinfonia: 5

Appartamenti risanati 369 (di cui 24 di nuova costruzione)

Metri quadri risanati: oltre 30 mila

Serramenti sostituiti: oltre mille

Appartamenti collegati al teleriscaldamento: 97

Ditte coinvolte negli interventi: 35

Studi professionali coinvolti nella progettazione: 20

Display installati negli appartamenti: oltre 100

Riduzione dei consumi energetici stimata: oltre 50%

Nuovi rilevatori/pannelli/smart point: 47

Punti luce intelligenti lungo la ciclabile: 82

Totale costo degli interventi di Sinfonia: oltre 30 milioni di euro

Fondi europei a copertura degli interventi: 8 milioni di euro

Partner a Bolzano: 5

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Fig. 5 – Dashboard dell’applicazione interattiva per il monitoraggio del risparmio installata nei display. Credits: Eurac Research Dashboard dell’applicazione interattiva per energetico il monitoraggio del risparmio energetico installata nei display. Credits: Eurac Research Alcuni esempi pratici: in cucina si sta preparando la cena e in bagno c’è qualcuno che fa una doccia: i sensori

rilevano un’umidità eccessiva non eliminabile tramite il sistema di ventilazione e il display avverte subito l’inquilino suggerendo di aprire la finestra per eliminare l’umidità in eccesso. In questo modo si potrà prevenire la formazione di muffa all’interno dell’appartamento e l’inquilino inizierà a adottare questo tipo di comportamenti che lo faranno vivere meglio nella sua casa. Altra situazione potrebbe essere un’eccessiva quantità di CO2 in una stanza a causa di un sovraffollamento di persone: il display avverte subito l’inquilino suggerendo di aumentare la potenza della macchina di ventilazione per eliminare la C02 in eccesso. Il confort interno migliorerà velocemente e sensibilmente per l’inquilino e gli invitati. I display sono stati esposti e presentati al pubblico anche quest’anno presso lo stand Eurac Research alla fiera Klimahouse 2022 a Bolzano.

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Tutti i risanamenti sono stati certificati dall’Agenzia CasaClima di Bolzano, altro partner di progetto. Con regolari controlli in cantiere i tecnici dell’Agenzia hanno garantito la qualità dei risanamenti e testato su larga scala il protocollo CasaClima R, sviluppato per certificare gli interventi sugli edifici esistenti. Grazie al progetto Sinfonia, ormai conclusosi nel 2020, progettisti, costruttori, imprese, tecnici ed artigiani locali hanno potuto sperimentare nuove soluzioni, in una sorta di laboratorio in cui hanno appreso e provato nuove tecniche. Da parte di Eurac Research auspichiamo che tutti gli attori di questo progetto possano riutilizzare le conoscenze apprese per il futuro.

I numeri di Sinfonia in Europa •

Partner europei nel progetto: 26

Città pilota: 2 (Bolzano e Innsbruck)

Città europee early adopters (interessate a replicare gli interventi del progetto): 5 (Rosenheim, La Rochelle, Pafos, Siviglia, Borås)

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Complesso condominiale in via Palermo a Bolzano in seguito agli interventi di risanamento energetico. Nella pagina a fianco, complesso condominiale in via Palermo a Bolzano prima degli interventi di risanamento energetico. Credits: Ivo Corrà / Eurac Research

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Questo progetto è stato finanziato dal settimo programma dell'Unione Europea per la ricerca, lo sviluppo tecnologico (FP7) tramite accordo di sovvenzione n. 609019

RICERCA APPLICATA L’istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research conduce attività di ricerca applicata in collaborazione con aziende e con enti pubblici, si occupa di sviluppo di prototipi, strumenti di analisi e strategie per la transizione energetica. La ricerca portata avanti è incentrata sui sistemi energetici avanzati che prevedono l’utilizzo di fonti energetiche sostenibili. L’Istituto, che si compone di ben sei gruppi di ricerca specifici, si occupa anche di pianificazione e politiche energetiche sostenibili, sistemi di supporto decisionale e modelli per lo sviluppo energetico sostenibile a livello urbano e regionale.

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Edilizia sostenibile La gestione circolare dell’acqua

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a scarsità di acqua è ormai diventato un problema globale serio e ineludibile, dato che molti Paesi devono far fronte a gravi carenze e a una qualità idrica compromessa, il tutto a causa dell’emergenza climatica. Anche regioni che finora avevano evitato la maggior parte di questi problemi, grazie storicamente a un’abbondante presenza di acqua dolce, sono a rischio: gli impatti dei cambiamenti climatici, i modelli altamente insostenibili di utilizzo dell’acqua e il continuo prelievo dalle falde acquifere rappresentano situazioni urgenti da affrontare nell’immediato futuro. Un approccio circolare all’utilizzo, basato sulle risorse disponibili e una gestione locale, può aiutare a mitigare questi problemi e creare un futuro idrico più resiliente. (NUOVO) CICLO Nello schema olistico del protocollo di sostenibilità Living Building Challenge (Lbc), l’intento del Petalo Acqua è quello di riallineare il modo in cui le persone considerano questa risorsa, affrontare gli aspetti energetici e i contenuti di sostanze chimiche coinvolti nel trasporto, purificazione e pompaggio dell’acqua, e ridefinire le acque reflue non più come uno scarto, ma come un nutriente. Lbc prefigura in definitiva un futuro in cui gli edifici siano configurati in base alla capacità locale di carico

idrico, prevedendo la raccolta dell’acqua piovana per soddisfare il fabbisogno, rispettando l’idrologia locale e l’ecosistema, con l’intento di utilizzare, purificare e riutilizzare l’acqua più volte, in un ciclo continuo. Questo approccio è talvolta non consentito da norme esistenti sulla salute, sull’utilizzo del suolo, o regolamenti edilizi sviluppati proprio a causa di un impiego antropico dell’acqua che non ne salvaguardava adeguatamente la qualità. In uno scenario ideale bisogna quindi mettere in conto che può essere necessario rivedere atteggiamenti e tecnologie obsoleti, adottando altresì soluzioni locali decentralizzate, a livello di edificio o di quartiere, che siano adeguatamente dimensionate, eleganti ed efficienti. L’ESEMPIO Un caso esemplare da questo punto di vista è il Bullitt Center, sede a Seattle dell’International Living Future Institute e della Bullitt Foundation, che ha implementato un serie di soluzioni ad alte prestazioni per essere autosufficiente dal punto di vista idrico. • Le toilette hanno un sistema di risciacquo sottovuoto, con un risparmio di acqua del 70% rispetto a quelle tradizionali. • L’acqua dei lavandini e delle docce viene immagazzinata in un serbatoio per acque grigie, trattata con un processo di filtrazione

Impianto acque grigie, Bullitt Center, Seattle (Bullitt Foundation)

a tre stadi e riutilizzata nel sistema di scarico dei water. • Le acque grigie in eccedenza vengono deviate verso una zona umida, attraverso strati porosi di ghiaia e terreno. L’acqua viene pompata attraverso una serie di linee di gocciolamento in modo che le piante (equiseti) possano assorbire i nutrienti. • Il 100% dell’acqua utilizzata per usi potabili proviene dalla raccolta dell’acqua piovana. REQUISITI OBBLIGATORI All’interno del petalo acqua, l’ultima versione 4.0 di Lbc comprende due imperativi (tutti i requisiti di Lbc sono obbligatori per conseguire la certificazione): • I05 – Uso responsabile dell’acqua L’intento di questo imperativo è di incoraggiare i progetti a trattare l’acqua come una risorsa preziosa, riducendo al minimo gli sprechi e l’uso di acqua potabile, evitando a valle l’impatto am-

Impianto raccolta acque piovane (Bullitt Foundation)

Un bicchiere di acqua potabile da acqua di pioggia, Bullitt Center (Carlo Battisti)


Heron Hall, Bainbridge Island, WA, USA

LIVING BUILDING CHALLENGE Living Building Challenge (LBC) – sviluppato dall’International Living Future Institute (ILFI) - è lo standard per edifici sostenibili più rigoroso al mondo. Gli edifici LBC hanno un bilancio energetico nullo o positivo da fonti rinnovabili, sono privi di sostanze chimiche tossiche e riducono la propria impronta energetica molte volte al di sotto di un tipico edificio di riferimento. ILFI è un’organizzazione senza scopo di lucro che lavora per costruire un mondo ecologico e ristorativo per tutti. Utilizzando principi di giustizia sociale e ambientale, ILFI cerca di contrastare il cambiamento climatico spingendo per un ambiente urbano libero dai combustibili fossili. Living Future Europe (LFE) è il partner europeo di ILFI e ne promuove i programmi nel continente.

LBC, Petalo Acqua (International Living Future Institute) Biofiltrazione con piante di equiseto, Bullitt Center (Carlo Battisti)

LBC, Imperativo 05 (International Living Future Institute)

bientale e l’inquinamento. Gli edifici non possono utilizzare acqua potabile per l’irrigazione. Dal punto di vista dell’efficienza idrica bisogna ottenere un minor consumo d’acqua, rispetto ad un edificio di riferimento locale o nazionale, del 50% per edifici nuovi o del 30% per ristrutturazioni. L’acqua di pioggia deve essere trattata interamente sul posto, senza utilizzo di prodotti chimici, e gestita in base all’idrologia del luogo preesistente e alle condizioni ecologiche, con l’aiuto di un professionista qualificato. • I06 – Bilancio idrico nullo o positivo L’intento di questo imperativo è che l’uso e il rilascio dell’acqua del progetto funzionino in armonia con i flussi d’acqua naturali del sito e dei suoi dintorni. Il 100% del fabbisogno idrico del progetto deve essere garantito attraverso la raccolta dell’acqua di pioggia o G i u g n o

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altri sistemi idrici naturali a circuito chiuso e/o attraverso il riciclo dell’acqua utilizzata, purificata secondo necessità, senza l’uso di sostanze chimiche. L’acqua potabile non può essere utilizzata per usi non potabili. Le acque grigie e nere devono essere analogamente trattate e gestite sul sito, tramite il riuso, un sistema a circuito chiuso o l’infiltrazione. Deve essere definita una strategia di resilienza che garantisca acqua potabile per almeno una settimana a tutti gli occupanti dell’edificio, tramite stoccaggio sul posto. di Carlo Battisti Laurea in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano ed esperienza di circa vent’anni in imprese di costruzioni. Master di secondo

LBC, Imperativo 06 (International Living Future Institute)

livello in Gestione aziendale e sviluppo organizzativo presso Mip, Business School del Politecnico di Milano. Professionista accreditato Leed e Well, Project manager certificato Ipma. Professionista accreditato Living Future, Reset e Gbc Italia. Usgbc Faculty e Well Faculty. Dal 2019 è presidente di Living Future Europe. www.living-future.eu

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HOME AUTOMATION digital house

SONO SEMPRE PIÙ SMART LE CASE DEGLI ITALIANI

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che punto siamo con la domotica? La home automation è entrata nel cuore degli italiani? E, soprattutto, quali sono le priorità dei consumatori nella scelta di dispositivi domestici ad alto contenuto tecnologico? Non sono domande superflue per un mercato in crescita che in Italia vale circa 650 milioni di euro. Secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano il 46% degli italiani possiede almeno un dispositivo connesso alla rete. E l’associazione Altroconsumo ha cercato di rispondere alle domande con un’indagine che ha coinvolto 1.817 persone. Risultato: nel 72% delle case c’è un televisore smart, che risulta così il dispositivo più diffuso. Ma, forse a sorpresa, si fanno largo anche gli assistenti vocali come Amazon Alexa, Google Home, Siri (Apple) in grado di comandare gli oggetti domestici tramite la rete wi-fi con il 29%. Molto presenti anche stampanti (23% ) e lampadine smart (20%) e gli elettrodomestici connessi tra cui, lavatrice (17%), frigorifero (13%) e lavastoviglie (10%). Attenzione, però: questi ultimi non trovano un grande riscontro di utilità, perlomeno nelle loro funzioni smart. Al contrario, il 72% degli italiani rappresentati nell’indagine considera molto utile la funzione intelligente per controllare gli ambienti interni all’abitazione tramite le telecamere di sicurezza, così come gli assistenti vocali, lampadine e termostato smart, per gestire da remoto illuminazione e riscaldamento. Sarebbe sbagliato, però, considerare l’introduzione della tecnologia al servizio dell’abitazione come una strada lastricata di petali. Al contrario, con onestà la ricerca mette in luce anche i problemi. Per esempio un terzo degli intervistati segnala di aver avuto almeno un problema con i dispositivi smart, in particolare con televisori, stampanti e asciugatrici. A rendere la vita difficile è l’interfaccia delle app utilizzate per impartire i comandi elettronici: il 43% di chi le ha utilizzate riferisce di aver avuto problemi. Anche la connessione wi-fi riserva trappole per chi non è un tecnico digitale (36%). Un’altra trappola è costituita dagli aggiornamenti software (30%) che invece di migliorare il funzionamento lo rendono più difficile o addirittura impossibile. Ed è per questo che diverse aziende, come Samsung, Amazon, Google e Apple fanno parte del consorzio Matter, che ha l’obiettivo di stabilire uno standard per rendere i dispositivi smart certificati compatibili tra di loro.

di Giuseppe Rossi G i u g n o

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digital house Stiga

PRATO EASY CON IL ROBOT Un tagliaerba intelligente, programmabile tramite un’app dal cellulare regola il mando d’erba in autonomia, con una copertura fino a 1.200 metri quadrati, due volte al giorno. E se piove evita di attivarsi di Stefano Lavori

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igital house, ok. Ma perché non un digital outdoor? L’Italia è il Paese delle villette, delle case unifamiliari con giardino. L’esigenza di estendere l’automazione anche alla cura del prato, insomma, arriva di conseguenza. Parte da questa idea Stiga Stig, messo a punto Da Stiga, azienda con sede a Castelfranco Veneto (Treviso). Stiga Stig è un tagliaerba smart: può occuparsi di un giardino fino a 1.200 metri quadrati in maniera completamente autonoma. Il tagliaerba esegue in autonomia due tagli al giorno, durante ore di luce per consentire agli steli d’erba di rigenerarsi, preservando la salute del manto erboso. Il dispositivo utilizza batterie con celle agli ioni di litio in grado di assicurare affidabilità e durata, mentre l’eventuale controllo del dispositivo avviene attraverso un’app per smartphone, per esempio, nel caso si voglia modificare la programmazione.

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SENSORI L’aspetto smart consente, tramite i sensori, di segnalare al robot la pioggia: in questo caso, sempre in automatico, il dispositivo rimanda la sessione di taglio, per preservare gli steli d’erba ed evitare di rovinare il prato. Un altro aspetto interessante è la capacità dello smart tagliaerba di adattarsi a terreni difficili, con pendenze fino al 45% (cioè con un angolo di circa 24 gradi) oppure alle aree verdi folte e ricche di piante o altri ostacoli. Le lame in acciaio al carbonio che ruotano a 2.850 giri al minuto possono essere regolate in altezza per un taglio tra i 20 e i 60 millimetri. Altri sensori sono in grado di rilevare movimenti in verticale ed eventuali distacchi da terra, determinando lo spegnimento delle lame in meno di 2 secondi: un modo per evitare danni agli animali di casa.

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SONO IN VENDITA GLI E-CAMION VOLVO

Volvo, con la divisione Trucks, ha messo in vendita i primi veicoli elettrici pesanti. I modelli di camion sono Volvo Fh, Volvo Fm e Volvo Fmx. La produzione in serie dei mezzi inizierà in autunno: i veicoli elettrici saranno prodotti nello stabilimento emissioni zero di Tuve, a Göteborg. Volvo ha già ricevuto ordini, comprese lettere di intenti per l’acquisto, per oltre 1.100 camion elettrici pesanti in oltre 20 Paesi. I mercati più importanti per i camion elettrici Volvo sono Norvegia, Svezia e Germania. Nel 2021 Volvo Trucks si è dimostrata l’azienda leader sul mercato europeo dei veicoli elettrici pesanti, con una quota del 42%, e ricopre una posizione di spicco anche in America del Nord.

DYSON PROGETTA ROBOT DOMESTICI Non solo aspirapolveri: Dyson punta a far entrare in casa robot con funzioni domestiche. L’azienda sta reclutando 250 inge-

HIGH TECH

gneri robotici esperti in diversi campi tra cui visione artificiale, apprendimento automatico, sensori e meccatronica. Obiettivo: assumere 700 persone in più nei prossimi cinque anni per la creazione del più grande e avanzato centro di robotica del Regno Unito presso l’aeroporto di Hullavington e portare la tecnologia nelle abitazioni entro la fine del decennio. L’azienda ha già mostrato gli ultimi prototipi delle mani robotiche progettate per afferrare oggetti.

interfunzionale». Molte grandi aziende che operano nel settore stanno investendo nello sviluppo di dispositivi AR e VR: Meta (Facebook) con visori e occhiali intelligenti della linea Quest, anche in collaborazione con Ray-Ban e si appresta a lanciare i suoi primi occhiali AR nel 2024, anno in cui dovrebbe arrivare anche il visore AR di Google. Il visore di Apple invece potrebbe arrivare nel 2023, mentre Snapchat li ha lanciati a maggio dello scorso anno (anche se ancora non sono arrivati sul mercato) e Microsoft vende gli Hololens da anni.

I SENSORI ANTI MONOSSIDO

REALTÀ AUMENTATA IN CASA CON AMAZON La realtà aumentata utilizzata in casa sembra interessare anche Amazon. Tramite alcuni annunci di lavoro l’azienda è alla ricerca di ingegneri e manager per gestire software destinato a dispositivi AR-XR per ideare e sviluppare software e architettura chiave per un prodotto per la casa intelligente all’interno di un «nuovo team

Un sensore in casa può fare la differenza. E, soprattutto, salvare la vita. Secondo i dati del ministero della Salute, in Italia circa l’80% dei casi di avvelenamento da monossido di carbonio avviene all’interno delle mura domestiche. Da una indagine condotta da Netatmo, azienda specializzata nel settore della smart home, in collaborazione con Dynata, società di ricerche di mercato, che ha coinvolto un campione rappresentativo di 1.000 persone con un’età compresa tra i 25 e i 55 anni, emerge che il 95% degli intervistati sa cosa si intende per monossido di carbonio, un gas mortale, incolore, inodore, insapore e non irritante. Ma pochi riconoscono quali sono gli apparecchi domestici che lo producono: stufa, camino, ma anche i fornelli a gas e apparecchi di riscaldamento. Eppure basta installare un sensore in casa per evitare tragedie. YO U T R A D E

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I BILANCI DELLE COSTRUZIONI 667 produttori

191 società di progettazione

130 imprese costruzioni

86 gestione immobiliari

8 gdo/gds

SUPPLEMENTO A YOUTRADE N.125

Poste Italiane SpA – Sped. In a.p. D.L. 353/2003 conv. In L. 46/2004, art. 1, c. 1 – DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl – Viale Monte Ceneri 60 – 20155 Milano

[ I BILANCI DELLE COSTRUZIONI ]

866 distributori

[ I BILANCI DELLE COSTRUZIONI ] CLASSIFICHE 2021 L’ANALISI DEI CONTI DI 2.000 AZIENDE

La grande sfida

LE IMPRESE CHE VINCONO NELL’ANNO DEL VIRUS

Co ai r Co e ri 2021

Geoplast Sostenibilità e redditività per l'edilizia GeoplastGlobal.com

2000 imprese dell’edilizia ai raggi X I Bilanci delle Costruzioni edizione 2021, contiene i dati di 1.948 imprese, per un totale di quasi 76 miliardi di euro di ricavi da vendite e prestazioni. Comprende l’analisi delle aziende di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.

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