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SPECIALE NC AWARDS 2020: vincitori, THE EMBASSY

FONDATA NEL 2018 IN SENO A OIC GROUP, È BASATA SU UN MODELLO CHE MIXA L’AGILITÀ, L’APPROCCIO BESPOKE E LA VOGLIA DI SPERIMENTARE DI UNA BOUTIQUE CREATIVA, CON LE COMPETENZE STRATEGICHE E CONSULENZIALI DI UNA GRANDE STRUTTURA. SUO IL PRODOTTO DI CONSULENZA STRATEGICA IN REAL TIME ‘CHARLES’, FRUTTO DI INVESTIMENTI IN STRUMENTI AVANZATI DI COLLABORAZIONE E NELLE PARTNERSHIP CON DIVERSE INTELLIGENCE PLATFORM. ECCO L’‘AGENZIA EMERGENTE’ 2020.

DI DALIA PACE

Attitudine evolutiva, diversità di pensiero, ricerca della felicità: sono questi i tre pilastri su cui si fonda The Embassy, agenzia di comunicazione nata in seno a Oic Group nel novembre del 2018, che in soli due anni ha ottenuto risultati di crescita importanti, che le hanno fatto meritare il premio di ‘Agenzia emergente’ agli NC Awards 2020, destinato all’agenzia di comunicazione che si è distinta per innovazione, risultati e velocità di crescita. A Silvia Sgarbi, general manager The Embassy, il compito di spiegarci il segreto di questo successo.

Innanzitutto, che cosa significa questo premio per voi? Quali sono i risultati che vi hanno consentito di salire sul podio degli NC Awards 2020?

Per noi è stata una soddisfazione immensa, a maggior ragione se pensiamo che il premio è stato assegnato con l’avallo di una giuria composta da professionisti del marketing e della comunicazione che lavorano in aziende di primo piano. Credo che dai nostri progetti e dal modo in cui l’agenzia si sta muovendo sul mercato sia risultato evidente che The Embassy rappresenta un nuovo modello di agenzia, un modello che mixa l’agilità, l’approccio bespoke e la voglia di sperimentare di una boutique creativa con le competenze strategiche e consulenziali di una grande struttura.

Quali sono i pilastri del vostro posizionamento? Quali servizi offrite ai clienti?

Quando dai vita a un’agenzia indipendente come la nostra hai un enorme vantaggio, competitivo, ma soprattutto esistenziale: puoi decidere esattamente chi vuoi essere, come e perché. E anziché un posizionamento puoi avere una presa di posizione, reale e profondamente tua. Attitudine evolutiva, diversità di pensiero, ricerca della felicità: sono questi i pilastri su cui è fondata The Embassy, le cose di cui parliamo nei colloqui di lavoro e nelle presentazioni d’agenzia, le cose che ci fanno capire se un talento o un cliente sono giusti per noi. Nei nostri due anni e mezzo di vita abbiamo investito moltissimo in strumenti avanzati di collaborazione e nelle partnership con diverse intelligence platform che ci hanno aiutato a sviluppare ‘Charles’, il prodotto di consulenza strategica in real time che contraddistingue il nostro approccio.

The Peak è il progetto creato da The Embassy per il lancio degli zaini Jolly Invicta in Ecomaterial, il nuovo tessuto interamente derivato da bottiglie di plastica riciclate

Quali profili e quante persone compongono l’organico? E quale modello di lavoro utilizzate?

L’agenzia oggi è composta da una quindicina di persone: a rappresentare il connubio profondo tra strategia e creatività ci sono il chief strategy & innovation officer Fabio Paracchini e il creative director Fabrizio Piccolini, che lavorano insieme su tutti i clienti dell’agenzia, come potrebbe fare una tradizionale coppia creativa. E con loro si ritrovano sui diversi progetti dei team di strategist, creativi e account, oltre a tutte le competenze specifiche necessarie per quel lavoro specifico, visto che ci occupiamo di cose che vanno dalla campagna tv all’installazione immersiva, dalle stories di Instagram ai documentari. A ciascun progetto vengono assegnati anche un project leader e un creative leader, che hanno la responsabilità di stimolare e difendere la qualità di ciò che facciamo.

Come è andato quest’ultimo anno in termini di risultati economici? Quali new business vi siete aggiudicati?

Nel 2019 abbiamo avuto una crescita delle revenue anno su anno superiore al 100%, grazie a progetti per clienti come Invicta, ActionAid, NaturaSì, Dr. Schär, ma anche al focus su aziende healthcare e pharma come Gsk, Menarini e Angelini. E negli ultimi mesi, in pieno lockdown, ci ha reso molto felici avere vinto, tra le altre, la gara per la comunicazione internazionale di Flower Burger.

The Peak è una data-physicalization immersiva e navigabile che dà forma all’accumulo di plastica dal 1973 a oggi e racconta la natura di un nuovo prodotto e la responsabilità sociale di un’azienda

Quali prospettive e progetti avete per il prossimo futuro? Quale previsione avete per la chiusura dell’anno?

Naturalmente molti dei progetti e delle previsioni che avevamo fatto all’inizio di quest’anno sono stati sconvolti dal Covid-19, e non necessariamente in negativo. Per esempio lo stop improvviso degli eventi e dei congressi tradizionali ha consentito a molti nostri clienti di cogliere in tempi velocissimi un elemento distintivo del gruppo di cui facciamo parte. Oic Group, infatti, mixa una grande expertise nella gestione e organizzazione di eventi di ogni dimensione con le potenzialità che contraddistinguono un’agenzia come The Embassy. Questo ci ha permesso di mettere subito a disposizione dei nostri clienti delle soluzioni per la virtualizzazione degli eventi già in calendario, ma anche una consulenza strategica per la progettazione di eventi nativi digitali. In questo inizio di 2020 The Embassy ha visto quindi una redistribuzione del fatturato anche in ambiti imprevisti, che sta contribuendo a farci raggiungere risultati importanti nonostante il Covid-19: nei soli primi 3 mesi di attività abbiamo già superato le revenue del 2019, e puntiamo a una crescita anno su anno intorno al 300%.

Ci può raccontare una case history significativa da voi sviluppata nell’ultimo anno?

Sicuramente The Peak, il progetto che abbiamo creato per il lancio degli zaini Jolly Invicta in Ecomaterial, il nuovo tessuto interamente derivato da bottiglie di plastica riciclate. Si tratta di una data-physicalization immersiva e navigabile che dà forma all’accumulo di plastica dal 1973 a oggi e partendo proprio dai dati racconta al tempo stesso la natura profonda di un nuovo prodotto e la responsabilità sociale di un’azienda. È un progetto che trasmette molto bene l’attitudine evolutiva e la capacità di pensare in modo digitale+analogico che caratterizzano l’agenzia. E tra le altre cose è un progetto che ci ha fatto conquistare una discreta quantità di metalli in diversi premi italiani e internazionali. nc

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