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Emergenza Covid-19: l’Italia va in lockdown

Il 21 febbraio 2020 sarà ricordato come la notte che ha cambiato l’Italia. È da poco passata la mezzanotte, infatti, quando l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, dà la notizia di un 38enne positivo al Covid-19 ricoverato all’ospedale di Codogno (Lodi). Da quel giorno in poi è un susseguirsi di notizie allarmanti; il numero dei contagiati cresce sempre più e il Governo prende le prime misure per arginare la diffusione del virus. Il 1° marzo, 11 comuni tra Lombardia e Veneto vengono dichiarati zona rossa con il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio; qualche giorno dopo vengono chiuse le scuole in tutta Italia; nella notte tra il 7 e l’8 marzo un nuovo decreto vieta ogni spostamento in Lombardia e in quattordici provincie di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Marche. Infi ne, l’11 marzo, la zona rossa viene estesa a tutto il Paese. L’Italia è in lockdown e vi resta fi no al 4 maggio, quando iniziano le prime riaperture.

Ma mentre l’Italia si chiude in casa, alcune categorie, tra cui l’autotrasporto, continuano a lavorare per assicurare a tutti i cittadini i servizi essenziali. Infatti, fi n da subito il Governo fa sapere che le restrizioni non riguardano il transito delle merci e dei lavoratori transfrontalieri e che i conducenti dei mezzi possono spostarsi in tutta Italia, anche se limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

Per assicurare le attività di movimentazione e di consegna delle merci in piena sicurezza, fi n da subito il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha predisposto un protocollo, condiviso con le organizzazioni di categoria e con le rappresentanze sindacali, con le linee guida da applicare per lavoratori, ambienti di lavoro e per i mezzi di trasporto. Tra i punti principali, quello di mantenere la distanza interpersonale di un metro per tutto il personale viaggiante, così come per coloro che hanno rapporti con il pubblico; l’uso dei dispositivi di protezione individuale nel caso in cui non fosse possibile mantenere la distanza; la sanifi cazione e l’igienizzazione degli ambienti di lavoro.

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