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Fercargo Luigi Legnani

Luigi Legnani

Fercargo

Negli ultimi anni il settore del trasporto merci ferroviario ha segnato una sorta di rinascita, grazie anche al contributo degli operatori privati. Ma con l’emergenza Covid-19 tutto il comparto ha subìto un drastico calo dei traffi ci. Secondo Fercargo, l’associazione delle imprese ferroviarie private operanti nel trasporto merci, questa diminuzione può essere calcolata in un -35% nei mesi di marzo e di aprile, quelli caratterizzati dal blocco quasi totale della produzione.

Ora che si sta tornando progressivamente alla normalità, le previsioni per il settore continuano a essere preoccupanti. Secondo un position paper pubblicato da Fercargo nelle scorse settimane, si stima infatti che in Italia fra il 1° marzo e il 30 giugno 2020 si conterà una perdita di traffi co ferroviario delle merci di circa 150 milioni di euro con extra costi per sanifi cazioni, acquisto di DPI e spostamento di personale operativo di circa 20 milioni di euro per tutto il comparto.

Abbiamo parlato di questo con Luigi Legnani, presidente di Fercargo.

“Il problema che vogliamo sottolineare è che ci preoccupa la ripresa. Nella prima fase abbiamo avuto una situazione diversifi cata a seconda delle fi liere produttive che le nostre imprese andavano a servire. Alcune fi liere hanno tenuto meglio, altre sono andate molto male perché si sono fermate le imprese di produzione e di conseguenza l’attività dei trasporti, ma in generale ora siamo preoccupati nei confronti di una ripresa che vediamo faticosa”.

Per questo è stato realizzato un position paper da consegnare alla ministra Paola De Micheli.

Noi riconosciamo che gli interventi del Governo sono stati apprezzabili. Ma ci sono altre misure, alcune delle quali a costo zero, che potremmo inquadrare nella voce semplifi cazione e che sono estrema

mente importanti perché possono dare una risposta in termini di effi cienza del settore, permettendo un recupero di competitività e un allineamento alle modalità operative, ormai diffuse a livello europeo. Noi, infatti, abbiamo modalità operative diverse, delle specifi cità nostre, che riteniamo essere appesantimenti che se superati potrebbero creare le condizioni per una maggiore competitività del settore e anche del Paese.

Come stava andando il settore prima dell’emergenza e nei primi mesi del 2020?

Nel 2019 abbiamo avuto un dato di crescita rispetto al 2018 con un signifi cativo incremento: siamo arrivati a 49 milioni di treni/chilometro e sostanzialmente 24 milioni sono stati prodotti dalle nostre imprese. Eravamo, quindi, in una fase di ripresa rispetto al periodo precedente caratterizzato da una contrazione del trasporto ferroviario.

Durante l’emergenza abbiamo avuto all’inizio una tenuta sostanziale in alcuni settori, in particolare nell’intermodale e, invece, un impatto più forte in segmenti che seguivano fi liere come quella dell’automotive, perché se si fermano le fabbriche si ferma anche il trasporto. Poi abbiamo iniziato a registrare diffi coltà anche nell’intermodale e da lì è nata la preoccupazione circa la necessità di capire come si svilupperà la dinamica anche nei prossimi mesi.

Finita l’emergenza e superata la contrazione della domanda quale sarà il futuro del settore?

Innanzitutto, credo che questo periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria abbia consentito a molti clienti di comprendere l’importanza del trasporto merci su ferrovia. Ad esempio, sui trasporti internazionali di lunga percorrenza hanno potuto fare esperienza, vedere che vi sono delle facilitazioni nei passaggi alle frontiere e delle possibilità di semplifi cazioni anche rispetto alle procedure di sicurezza per il contagio: noi con un treno che ha a bordo al massimo due persone possiamo portare 40 semirimorchi. Nell’intermodale abbiamo la possibilità di integrare molto bene ferro e gomma che serve per l’ultimo miglio. Ci sono ridefi nizioni della logistica estremamente importanti perché consentono di integrare bene e di sfruttare al meglio le peculiarità delle diverse modalità, senza fare contrapposizione ferro – gomma. Questo, credo, potrebbe essere un elemento importante per il futuro.

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