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Confitarma Mario Mattioli
Mario Mattioli
Confi tarma
“La grave emergenza sanitaria ha messo a dura prova tutte le imprese di navigazione e sono diverse le criticità emerse. In particolare, il comparto delle navi da carico risente del generalizzato calo della domanda di materie prime e beni fi niti e di una forte riduzione dei noli, specie nei settori container, carichi secchi e gas liquefatto. Nonostante ciò, le navi non si sono mai fermate per garantire l’approvvigionamento di beni essenziali quali il cibo, i medicinali, le forniture mediche per gli ospedali e l’energia”. È quanto afferma Mario Mattioli, presidente Confi tarma – Confederazione Italiana Armatori, ponendo l’accento sulla situazione ancora più diffi cile per il trasporto passeggeri, in particolare per le crociere “ove l’emergenza da Covid-19 ha costretto le imprese armatoriali al fermo delle unità, con conseguente immediata riduzione del fatturato, a cui si sommano i relativi costi di ormeggio e disarmo delle navi”.
Quali sono state le misure più effi caci adottate dal Governo a favore del comparto marittimo?
In realtà, al momento nessuna misura specifi ca per il settore marittimo è stata inserita nei provvedimenti approvati dal Governo. L’auspicio è che l’iter parlamentare di conversione in legge del DL Rilancio si concluda con l’inserimento di almeno questi provvedimenti fondamentali e urgenti per avviare la ripresa del settore.
Quali sono quindi le misure da prendere per favorire la ripresa del settore?
Confi tarma ha presentato una serie di misure che si inseriscono nel solco del cosiddetto temporary framework adottato dalla Commissione europea per consentire agli Stati membri la piena fl essibilità prevista dal
le norme sugli aiuti di Stato a sostegno delle imprese per fronteggiare la crisi da Covid-19.
Abbiamo chiesto misure per sostenere il reddito dei marittimi italiani e comunitari: non applicare l’incremento del contributo addizionale Naspi dello 0,5% ai contratti di arruolamento, estendere l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per sostenere la liquidità delle imprese e intervenire in materia di diritto concorsuale e per ridurre i costi di approdo delle navi.
Oggi, auspichiamo che vengano adottati almeno tre provvedimenti fondamentali e urgenti per avviare la ripresa del settore.
E cioè: un intervento, a carattere transitorio e senza oneri a carico dello Stato per consentire al mercato delle crociere di ripartire il prima possibile e in modo soft, salvaguardando migliaia di posti lavoro. In pratica, solo nel 2020, le navi da crociera già iscritte nel Registro internazionale italiano dovrebbero poter effettuare servizi che tocchino esclusivamente porti nazionali. Inoltre, chiediamo un ristoro, almeno parziale, delle perdite di fatturato alle navi iscritte nelle matricole nazionali (incluso il bunkeraggio marittimo), che danno lavoro a migliaia di lavoratori italiani a terra e a bordo, ma non godono di alcun benefi cio, nonostante abbiano sofferto come tanti altri settori dell’industria nazionale per l’emergenza Covid-19.
Last but not the least, è urgente provvedere all’avvicendamento degli equipaggi a bordo delle navi in navigazione all’estero. Tale situazione impatta sulle possibilità di recupero delle energie psico-fi siche del personale di bordo e sullo stesso commercio marittimo che non potrebbe funzionare senza le necessarie garanzie di sicurezza.
Nello scenario post Covid-19, quale sarà il ruolo del mare e della logistica?
Certamente, la ripresa dell’attività produttiva rimetterà in moto anche il sistema logistico italiano che ha registrato una contrazione notevole dei volumi di merci trasportate. Ma è importante che nel post-Covid 19 siamo in grado di mettere a frutto il nuovo modo di lavorare più effi ciente che abbiamo imparato.
Effi cienza si coniuga con semplifi cazione e rapidità, fattori di cui ha bisogno tutta l’industria e in particolare lo shipping per poter vincere le numerose sfi de che si prospettano.
È evidente il ruolo vitale del trasporto marittimo e di tutta la blue economy per la vita quotidiana. Sarà quindi molto importante che gli operatori marittimi lavorino insieme alle Istituzioni perché solo quando si fa sistema si trova una soluzione.
Data la natura internazionale dello shipping, il settore sopporterà gli effetti dell’emergenza in atto fi nché la pandemia non sarà completamente debellata in tutto il mondo e con probabili ripercussioni negative anche oltre, specie per alcuni importanti comparti come quello turistico.
In ogni caso, gli armatori italiani si battono e continueranno a farlo, affi nché le nostre navi continuino a trasportare le merci necessarie per la vita quotidiana di tutti.