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Amedeo Genedani Confartigianato T rasporti
Amedeo Genedani
Confartigianato Trasporti
In questi mesi estremamente diffi cili l’autotrasporto ha dato prova In questi mesi estremamente diffi cili l’autotrasporto ha dato prova di grande responsabilità, sotto gli occhi del Paese in ginocchio di fronte all’emergenza sanitaria. Nei settori dei beni essenziali le nostre imprese hanno garantito gli approvvigionamenti negli ospedali, nei supermercati e quindi nelle case di tutti gli italiani. Le aziende, gli autisti, hanno operato in condizioni di totale rischio mentre contemporaneamente altre imprese sono state costrette a fermarsi in seguito alla sospensione delle attività produttive. E, va sottolineato con forza: molte aziende di autotrasporto hanno lavorato in perdita pagando carburante e pedaggi, senza nel frattempo poter incassare le fatture dei servizi, magari pure di quelli svolti a gennaio e febbraio. Per paradosso sono proprio quelle aziende che, non avendo subito una riduzione del fatturato superiore al 33%, adesso non hanno diritto ai contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio. Il meccanismo infatti tiene conto dei fatturati ma non dei costi sostenuti. Una beffa.
Altro elemento che non va dimenticato: durante il lockdown i vettori stranieri (gli stessi che adesso sono tornati a circolare sulle nostre strade praticando una guerra delle tariffe) hanno abbandonato ogni servizio perché, arrivati al Brennero, gli autisti si rifi utavano di proseguire i viaggi per paura di contrarre il virus.
Nel Decreto Liquidità le nostre imprese inizialmente erano state escluse da sgravi e provvedimenti di sostegno, come la cassa integrazione. Per fortuna la ministra Paola De Micheli ha subito recepito le nostre istanze e così anche il settore dell’autotrasporto è stato inserito tra quelli che potevano benefi ciare di questi interventi.
Giudico poi molto positivo lo stanziamento dei 20 milioni per il rimborso dei pedaggi autostradali. Grazie a questo provvedimento è arrivata un po’ di liquidità, ma purtroppo non in misura suffi ciente per
rispondere alla crisi. Occorre, lo chiediamo da tempo, un canale prioritario per le imprese attraverso il quale ottenere le risorse fi nanziarie. Molte aziende sono in totale affanno e lo saranno ancora di più nei prossimi mesi. Di qui la necessità di stabilire tempi certi di pagamento come i valori di riferimento, due nostre antiche “battaglie”. Non è sostenibile la concorrenza spietata di chi pratica tariffe al di fuori del mercato. Nelle ultime settimane, fi nito il lockdown, assistiamo a un’autentica corsa al ribasso. Da parte dei committenti, come degli intermediari. Si innesca un gioco perverso e spregiudicato alla fi ne del quale tutti gli oneri si scaricano sugli autotrasportatori. Ricordiamolo: non è colpa nostra se aumentano i prezzi di alcuni beni, anzi siamo i primi a subire direttamente gli effetti di questi meccanismi.
Dopo questa esperienza drammatica ci sono pesanti incognite sul futuro, a partire dal prossimo autunno quando molte aziende faticheranno a non portare i libri in Tribunale. Per questo da parte dell’intero comparto logistico occorre fare un passo in avanti convinto per instaurare fi liere più effi cienti, moderne, digitalizzate e tecnologicamente evolute, per arrivare alla fi ne a un sistema che non sia dominato solo dagli interessi di alcuni attori a scapito degli altri.
E poi, di base, occorre un impegno preciso da parte del Governo, delle istituzioni. Mi spiego. L’autotrasporto deve essere considerato un settore strategico per il Paese. Ce ne fosse stato ancora bisogno, in questi mesi ha dimostrato pienamente di esserlo. E se l’autotrasporto è un settore strategico riconosciuto, deve usufruire di adeguate forme di sostegno: economiche, politiche e sociali.