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Paolo Melfa Sna-Casartigiani

Paolo Melfa

Sna-Casartigiani

L’emergenza partita dal 9 marzo e la necessità di chiudere forzaL’emergenza partita dal 9 marzo e la necessità di chiudere forza- tamente quasi tutte le unità produttive del nostro Paese ha avuto un impatto tremendo sull’economia e le poche attività che hanno continuato il loro lavoro hanno avuto delle enormi diffi coltà.

In particolare le imprese di autotrasporto che hanno assicurato il servizio, sia per onorare i contratti sottoscritti ante Covid-19, sia per il senso di responsabilità necessario per assicurare la fornitura di supermercati, ospedali e farmacie, hanno registrato delle diffi coltà non solo operative ma anche di sopravvivenza dell’attività.

Gli autotrasportatori che hanno chiuso per mancanza di liquidità e che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione sono ancora in attesa di risorse per i dipendenti e per loro stessi, atteso che solo alcuni hanno benefi ciato dei 600 euro previsti per le partite Iva.

Coloro che hanno continuato a lavorare non sono stati pagati per il servizio svolto e devono ancora riscuotere i compensi ante coronavirus. A ciò si aggiunga la mancanza di provvedimenti specifi ci per l’autotrasporto che aggrava ancora di più la già drammatica situazione economica delle imprese.

I provvedimenti adottati fi no ad oggi dal Governo non hanno spiegato ancora alcun effetto perché all’annuncio dei provvedimenti non sono seguite le erogazioni conseguenti.

Diamo atto alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, di essersi impegnata a sostenere le istanze dell’autotrasporto e di avere avuto un attestato di riconoscenza per l’opera svolta dalle categoria. Nell’ultima riunione dello scorso 4 giugno sono state presentate una serie di richieste, tra cui alcune di grande interesse per le imprese artigiane di trasporto, quali i costi indicativi di riferimento, i tempi di pagamento, la deduzione forfettaria delle spese non docu

mentate; il rimborso delle accise per il gasolio, e anche la formazione professionale per il riavvio dei corsi in presenza svolti da enti di formazione professionale privata.

Allo stato attuale e con l’impossibilità di poter effettuare una programmazione seria ed effi cace per il futuro del settore, dobbiamo sperare di riuscire a salvare il maggior numero di imprese per continuare ad assicurare il trasporto delle merci nel nostro Paese, sempre pronti a seguire nuove opportunità che consentano il rispetto della dignità professionale e di uomo, dell’imprenditore e dei suoi dipendenti.

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