COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 68° numero 5 20 MAGGIO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
Speciale emergenza cinghiali, mobilitazione Coldiretti
Piano Sviluppo Rurale, novità e scadenze per Bandi Misure 10 e 11
2021
Settore vitivinicolo i progetti per il rilancio del settore nel post Covid
COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 68° numero 5 20 MAGGIO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
Speciale emergenza cinghiali, mobilitazione Coldiretti
COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Gianni Mario Stoppini, Valerio Scarrone, Gian Carlo Bassi, Luisa Bo, Davide Biglia. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA Nuova Grafica Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria
COLDIRETTI ALESSANDRIA
Piano Sviluppo Rurale, novità e scadenze per Bandi Misure 10 e 11
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2021
Settore vitivinicolo i progetti per il rilancio del settore nel post Covid
n.5 - Maggio 2021
EMERGENZA CINGHIALI
AVVIATA UNA MOBILITAZIONE SUL TERRITORIO
RECOVERY PLAN
PIANO DI RIPRESA E RESILIENZA, COSA SUCCEDE IN AGRICOLTURA
PIANO SVILUPPO RURALE
I BANDI MISURA 10 E 11. NOVITÀ E SCADENZE
SETTORE AGRITURISTICO
DIPLOMA AI “MAESTRI DELL’OSPITALITÀ CONTADINA”
SETTORE FISCALE
DOPPIA CU PER LAVORATORI PERCETTORI DI CASSA INTEGRAZIONE
SCHEDA TECNICA
CONSIDERAZIONI SULL’OIDIO DELLA VITE
SETTORE VITIVINICOLO
NO AL VINO ANNACQUATO E LE STRATEGIE PER IL RILANCIO
POLITICA AGRICOLA COMUNE
PROROGA AL 15 GIUGNO E NOVITÀ OCM UNICA
GIOVANI E DONNE IMPRESA
DAL BANDO ISMEA AL PROGETTO SOLODALCUORE
CISTERNE DEL GASOLIO
COSA BISOGNA SAPERE E REQUISITI A NORMA DI LEGGE
SETTORE CORILICOLO
ANTICIPAZIONI NUOVA ANNATA MA SERVE PIÙ TRASPARENZA
PATRONATO EPACA
INDENNITÀ DISOCCUPAZIONE AGRICOLA, NDICAZIONI DALL’INPS
SOLIDARIETÀ
NUOVE CONSEGNE IN TUTTA LA PROVINCIA PER FAMIGLIE BISOGNOSE
MERCATINO
Sul prossimo numero di “Agricoltura Alessandrina” speciale dedicato all’inaugurazione dei nuovi Uffici Zona di Tortona e Castelnuovo Scrivia. Per la anticipazioni seguiteci sui nostri canali social Facebook, Instagram, Twitter e Telegram
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Editoriale | Il Presidente
LA PAROLA CHE PIÙ CI RAPPRESENTA È “PROSSIMITÀ”, ALLA BASE DEL NOSTRO ESSERE FORZA SOCIALE
VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MULTIFUNZIONALITÀ AGRICOLA: LA LEGGE CHE HA CAMBIATO IL MODO DI AGIRE E FARE AGRICOLTURA 4
L
a parola che più ci ha contraddistinto in questi mesi difficili è stata “prossimità”. E continua ad essere così, anche oggi, mentre lentamente vediamo un graduale ritorno alla normalità. “Prossimità” perché ci siamo sempre stati, anche quando nessuno poteva esserci. “Prossimità” perché abbiamo garantito rifornimenti alimentari e spese a domicilio quando il mondo era in completa sofferenza. Oggi la parola ha assunto una dimensione diversa ma ugualmente potente perché rappresenta la forza strategica del settore agroalimentare. Ciò vuole dire non solo farsi carico delle problematiche del territorio ma cercare di trovare risposte di concerto con le istituzioni per portare maggiore reddito alle imprese e migliorare la qualità della vita. Qualche giorno fa su un quotidiano on line locale ho letto un articolo dove veniva sottolineato come la pandemia avesse rilanciato la domanda di case in campagna, rustici e casali, con un incremento delle ricerche pari al 29% rispetto al periodo pre-Covid, il dato del Rapporto Italia 2021 di Eurispes colloca la provincia di Alessandria subito dopo quella di Brescia. Questo a testimonianza di come la necessità di sicurezza e la ricerca di luoghi poco affollati sia tra le priorità di chi vuole lasciarsi alle spalle la pandemia rivalutando i piccoli borghi, veri scrigni di tesori da proteggere e promuovere attraverso un turismo consapevole e attento alla qualità della vita più che al Pil. Un passo importante sarà il ritorno in agriturismo con le riaperture senza coprifuoco, ripresa non solo economica ma anche di tutte quelle attività connesse strettamente collegate al mondo dell’accoglienza come la fattoria didattica e la fattoria sociale. Nei giorni scorsi, il 18 maggio per l’esattezza, abbiamo festeggiato una data fondamentale, il ventesimo
anniversario della Multifunzionalità Agricola. Una parola ancor prima di una Legge, voluta fortemente da Coldiretti, che vent’anni fa ha cambiato radicalmente il nostro modo di pensare, agire e “fare agricoltura”. Siamo passati dall’essere fornitori di “materie prime” a “produttori di cibo”, custodi dell’ambiente, dei territori, della tradizione, della biodiversità. Siamo diventati fautori di un modello agricolo che affonda le sue radici nella sostenibilità, economica, ambientale e sociale, un modello che ci ha consentito di esaltare la straordinaria cultura di cui è intrisa la nostra agricoltura in tutte le sue sfumature. Vent’anni durante i quali non abbiamo mai smesso di dare un contributo di innovazione, creatività, sinergia e nuove competenze che hanno arricchito, e continuano ad arricchire, questo straordinario quanto strategico settore della nostra economia. “L’Italia ritorna contadina” e si fa sempre di più portavoce delle necessità di imprenditori e consumatori, di progetti di filiera che sappiano cogliere le eccellenze di ogni territorio. Un territorio che va difeso, sempre e ad ogni costo, per questo abbiamo deciso di prendere una posizione ancora più forte e decisa per contrastare l’emergenza cinghiali: nelle prime pagine del giornale trovate uno speciale dedicato a tutto quello che è successo in queste settimane e ciò che abbiamo in programma di fare nei prossimi mesi. Tutto questo senza sottovalutare i progetti di filiera che si rafforzano, quello con l’industria dolciaria Novi-Elah-Dufour in particolare che si prepara a ricevere i conferimenti della nuova annata corilicola che si prospetta non di grande qualità come quella del 2020 ma comunque soddisfacente nonostante il gelo di inizio aprile abbia procurato danni piuttosto ingenti anche ai noccioleti.
Siamo passati dall’essere fornitori di “materie prime” a “produttori di cibo” e custodi dell’ambiente
Mauro Bianco Un meteo sempre più pazzo che fa danni e disorienta le api, fa aumentare i prezzi del carrello a scapito dei due anelli più deboli della catena: chi produce e chi acquista. E proprio per contrastare le nuove povertà che presentano numeri sempre più preoccupanti continuiamo a portare la nostra solidarietà sul territorio, sempre in stretto contatto con sindaci, associazioni di volontario e parrocchie per arrivare in modo mirato alle famiglie più bisognose. Continueremo a farlo non soltanto in occasioni particolari, quali le festività, ma in maniera sistematica perché crediamo che la beneficenza sia parte importante del nostro essere forza sociale. Per fortuna stiamo tornando “in presenza” sui territori con iniziative e incontri e se ancora per un po’ dovremo tenere la mascherina non ha importanza.
Editoriale | Il Direttore
IL TERRITORIO HA DIMOSTRATO GRANDE DINAMICITÀ ANCHE DURANTE GLI STOP AND GO IMPOSTI DAL COVID
LA RIPRESA POST PANDEMIA SI BASA SULLA VALORIZZAZIONE DELLE FILIERE E SU CAMBIAMENTI CHE PUNTANO A NUOVE PROGETTUALITÀ
O
rmai si parla di zona bianca per la provincia di Alessandria quindi voglio partire da una bella notizia. L’allentamento delle misure anti contagio, infatti, è atteso come un miraggio dopo mesi di lockdown che ci hanno privato di una componente importante della socialità e tagliato pesantemente i redditi degli operatori con crolli vertiginosi del fatturato. Nelle scorse settimane, per ovvi motivi legati al Covid, abbiamo dovuto rimandare un’inaugurazione che era già programmata e organizzata nel mese di marzo. Zone rosse e arancioni ci hanno obbligato ad un rinvio ma ora, finalmente, è tutto pronto per il taglio del nastro. Mi riferisco ai nuovi locali degli uffici di Tortona e Castelnuovo Scrivia: sul prossimo numero del giornale ci sarà un ampio servizio dedicato alla cerimonia, al momento di andare in stampa mancano due giorni all’inaugurazione ma ci tenevo ad iniziare a raccontarvi da dove è nata l’esigenza di questo rinnovamento. Concedetemi di esserne un po’ orgoglioso. Dopo mesi così complicati l’apertura di nuovi uffici significa voler guardare al futuro con fiducia, una conferma del nostro protagonismo, dall’essere sempre più vicini sia alla vita economica delle imprese agricole, che a quella di tanti cittadini che quotidianamente si rivolgono a noi trovando la massima professionalità e disponibilità, un razionale e concreto rafforzamento della presenza di Coldiretti sul territorio. Sono consapevole che l’apertura di uffici funzionali e moderni rappresentino un’assunzione di responsabilità ed un impegno in termini di efficienza ed efficacia, un segnale forte di crescita che va a inserirsi in un progetto ancora più ampio che vuole Coldiretti Alessandria punto di riferimento sull’intero territorio provinciale. Un progetto che ha trovato, grazie ad una posizione logistica strategica, il favore della Dirigenza che ha capito l’im-
portanza di essere presente in modo ancora più capillare in questa parte del territorio provinciale, compreso il recapito a Castelnuovo Scrivia per agevolare una parte di associati. Grazie quindi a tutti coloro che hanno permesso ciò e alla grande collaborazione dimostrata da dirigenti e soci per la pazienza avuta durante le fasi di trasloco e grazie alla struttura per aver fatto tutto a tempo di record senza risparmiarsi. Un cambiamento che si è inserito in un periodo in cui è stato complicata anche la quotidianità: ad esempio, alle aziende serve manodopera che al momento non c’è, servono lavoratori stagionali che al momento non ci sono e servono certezze che la Regione Piemonte non sempre riesce a garantire. Per questo l’attenzione incentrata alla stesura del nuovo PSR è molto alta: chiediamo Misure e Bandi che siano a portata di mano per le nostre imprese, che ci siano misure finanziate con una prassi burocratica snella e leggera e soprattutto rivolta a chi si dedica veramente al mantenimento del territorio facendo agricoltura. E continuiamo a chiedere a gran voce voucher semplificati ma ancora nessuna risposta. Comunque non ci arrendiamo. Un bel segnale di determinazione e fiducia nel futuro, e colgo l’occasione per ringraziarli, è arrivato dai ragazzi della nostra provincia che hanno scelto di partecipare all’edizione 2021 del concorso “Oscar Green” dedicato alle aziende innovative che hanno saputo sfidare il Covid e rimanere propositivi sul mercato. Aziende che rispecchiano e rappresentano quella che è la politica di Coldiretti che si traduce in valorizzazione della filiera e delle “cose giuste”: del prodotto, del produttore, del lavoratore e di tutti gli attori che permettono al consumatore finale di poter avere in tavola un prodotto genuino a chilometri zero e soprattutto controllato. A questo proposito ci tengo a sottolineare come le attività dei mercati di
I nuovi uffici di Tortona e Castelnuovo Scrivia, un concreto rafforzamento della nostra presenza
Roberto Rampazzo Campagna Amica dislocati su tutto il territorio provinciale continuino a riscuotere ampi consensi tra i consumatori, in modo particolare sono molto apprezzate le giornate a tema organizzate nel Mercato Coperto di via Guasco dove oltre al semplice acquisto c’è la possibilità di personalizzare la propria spesa e direttamente dai cuochi contadini scoprire curiosità e trucchi per realizzare piatti semplici ma mai banali. Ricette che si consiglia ovviamente di gustare in agriturismo, luoghi perfetti per unire relax e sicurezza: infatti, non a caso ben l’80% ritiene che le strutture agrituristiche abbiano un ruolo importante per il rilancio del turismo post pandemia. Il modo migliore per valorizzare le produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo. Un bell’inizio dell’era post-Covid, siete d’accordo con me?
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Speciale Fauna Selvatica
Una delegazione ricevuta in Prefettura ad Alessandria
CINGHIALI: COLDIRETTI CHIEDE AL PREFETTO AZIONI STRAORDINARIE DI CONTENIMENTO SUL TERRITORIO 6
E’
necessario trovare risposte efficaci e non continuare a tergiversare su una problematica che è ormai fuori controllo. L’insostenibilità delle devastazioni della fauna selvatica sul territorio, dove ai danni economici alle aziende agricole si sommano i rischi per l’incolumità pubblica, è stato l’argomento al centro dell’incontro che si è tenuto a Palazzo Ghilini tra il neo Prefetto di Alessandria Francesco Zito e il Presidente provinciale Coldiretti Mauro Bianco. L’incontro rientra nell’ambito della mobilitazione che Coldiretti sta mettendo in atto in tutta la regione per arginare in maniera decisa l’emergenza dei danni da fauna selvatica, per chiedere azioni straordinarie, anche di natura normativa, per un contenimento più efficace della specie: numerosi studi, infatti, hanno dimostrato la presenza nel sangue di diverse popolazioni di cinghiali di anticorpi per virus a carattere zoonosico, ovvero quelle malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo come il batterio responsabile dell’epatite E, dell’influenza suina e quello dell’encefalite Giapponese. Al Prefetto è stata consegnata copia della lettera spedita nei giorni scorsi da Coldiretti a tutti i Sindaci del territorio affinché, in qualità di responsabili della sanità e sicurezza pubblica, prendano formalmente posizione. “Occorre massima attenzione da parte delle istituzioni sulla questione dell’equilibrio faunistico – ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Mauro Bianco – ed abbiamo avuto conferma dal Prefetto che sta seguendo la vicenda con la dovuta sensibilità. Abbiamo chiesto che venga stretta la rete dei controlli sull’effettivo numero dei cinghiali abbattuti, esattamente come avviene per altre tipologie di fauna selvatica. Una problematica la cui gravità sembra ancora non essere stata ben recepita da parte di tutti, nonostante i danni sempre più visibili nelle campagne, con scorribande di decine di esemplari sui terreni e la presenza dei cinghiali sulle strade urbane e sulle vie di comu-
Indispensabile adeguamento dei controlli sull’abbattimento come avviene per altra fauna selvatica
nicazione. Il mancato riscontro di una reale e completa percezione del fenomeno, rappresenta per il mondo agricolo, la classica beffa che si aggiunge al danno”. Durante l’incontro, alla presenza del Direttore provinciale Coldiretti Roberto Rampazzo, è stato sottolineato quanto, mai come oggi, sia importante dare certezze alle imprese agricole e garantire il futuro agli agricoltori con risposte strutturali ed efficaci, partendo dalla modifica della legislazione nazionale. Infatti, la Legge 157 del 1992 è ormai superata nella parte in cui affronta la tematica della lotta alla proliferazione di alcune specie, ed in particolare dei cinghiali, al fine di consentire il ripristino anche con personale specializzato, dell’equilibrio ambientale che è stato visibilmente compromesso. Una richiesta che era già stata avanzata durante la mobilitazione organizzata da Coldiretti il 7 novembre del 2019 in piazza Montecitorio e rimasta senza risposta. Gli agricoltori non lavorano per avere un risarcimento danni ma per realizzare una produzione di qualità che va tutelata e salvaguardata soprattutto in un momento difficile come questo, in cui l’emergenza sanitaria ha fortemente compromesso l’equilibrio economico del Paese. La perdita di reddito arrecata agli imprenditori, infatti, va ben oltre il valore del risarcimento ottenibile, “a risentirne è la funzionalità degli ecosistemi per questo ribadiamo l’urgenza ad intervenire, con un approccio integrato, un pacchetto di azioni che se da un lato deve agire sulla riduzione sia numerica, che spaziale, dall’altro deve concretizzarsi in provvedimenti che possano consentire anche ai
Speciale Fauna Selvatica sindaci l’adozione di ordinanze di emergenza per autorizzare misure straordinarie di contenimento”, ha aggiunto il Presidente Bianco. Un numero di cinghiali insostenibile che sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vaste aree territoriali, anche in zone ad elevato pregio naturalistico: infatti, le modalità di ricerca di cibo attraverso un’attività di scavo ben visibile sui campi coltivati provoca, anche su superfici non coltivate, notevoli danni alla biodiversità. Senza contare il numero di incidenti procurati da incursioni sulla rete autostradale con esito, purtroppo, anche mortale. Questi animali, stimati in oltre 2 milioni di esemplari sul territorio nazionale, raggiungono anche i 180 centimetri di lunghezza per due quintali di peso e hanno zanne che arrivano sino a 30 centimetri, vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali, oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti. Sull’argomento l’indagine Coldiretti/Ixè evidenzia come siano, in primis, proprio cittadini ad essere spaventati
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dalla loro presenza: oltre 6 persone su 10 (62%) ne hanno
paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona “infestata” da questi animali. Una situazione arrivata al limite tanto che più di 8 su 10 (81%) pensa-
no che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti incaricando personale specializzato per
ridurne il numero.
Un centinaio di sindaci della provincia si sono attivati per fermare l’emergenza
CINGHIALI: GRAZIE AI NUMEROSI COMUNI CHE HANNO GIÀ ACCOLTO L’APPELLO DI COLDIRETTI
C
oldiretti Alessandria ha inviato nei giorni scorsi uno specifico documento a tutti i 187 Comuni della provincia di Alessandria per fermare cinghiali e selvatici chiedendo ai Sindaci di farlo proprio e inoltrarlo alle autorità territoriali, in particolare a Prefetto, Presidente della Regione e della Provincia. Un centinaio, a pochi giorni dall’invio, hanno già risposto all’appello per chiedere interventi urgenti per far fronte al problema dei danni dalla proliferazione da cinghiali che sta impattando in maniera così forte sull’agricoltura e la salute dei cittadini come gli incidenti che continuano a verificarsi su strade e autostrade. “La situazione è insostenibile, sotto tutti i punti di vista: la nostra è una vera e propria mobilitazione poiché, dopo trent’anni di denunce, bisogna agire in modo concreto sul contenimento dei numeri. Ricordiamo che ridurre la popolazione dei cinghiali è la priorità rispetto anche alla diffusione di malattie infettive batteriche all’uomo oltre che della Peste suina africana che rappresenta un elevato rischio per il nostro patrimonio suinicolo e per l’intera filiera collegata – hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Un lavoro sinergico che si sta portando avanti su tutto il territorio provinciale insieme ai sindaci che, appunto, vivono direttamente la problematica della fauna selvatica con numeri sempre in crescita tanto da generare, ormai da troppo tempo, gravi problemi ambientali, di pubblica sicurezza e di ordine sanitario. Ribadiamo l’urgenza ad intervenire, quindi, con un approccio integrato, un pacchetto di azioni che se da un lato deve agire sulla riduzione sia numerica, che spaziale, dall’altro deve concretizzarsi in
Problema ambientale, sanitario e di sicurezza stradale: obiettivo un’azione sinergica su tutto il territorio provvedimenti che possano consentire anche ai sindaci l’adozione di ordinanze di emergenza per autorizzare misure straordinarie di contenimento”. Nell’ultimo anno i danni da cinghiale segnalati dalle aziende agricole sono più che raddoppiati: “È noto – si legge nella lettera inviata da Coldiretti Alessandria ai Comuni – come il fenomeno abbia assunto i caratteri dell’emergenza connotata da trasversalità, costituendo un vero e generalizzato problema di sicurezza pubblica, sanitaria ed ambientale, cui le attività di contenimento sino ad ora attuate non sono riuscite e non riescono più a porre rimedio. A tale proposito è sufficiente ricordare il crescente pericolo alla sicurezza stradale causato dalla massiva presenza di animali, con il numero di incidenti stradali in costante crescita; o, ancora, all’invasione ormai all’ordine del giorno da parte delle specie animali anche degli spazi urbani, con pericoloso avvicinamento ai cittadini e alle abitazioni. Dal punto di vista sanitario, deve rilevarsi il rischio di diffusione di malattie e di patogeni, di cui la fauna selvatica può essere portatrice. Dal punto di vista ambientale, è ormai evidente il pericolo cui sono esposte le esigenze di conservazione delle specie e delle biodiversità dai danneggiamenti causati dalla fauna selvatica al patrimonio naturale e animale”.
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In risposta al comunicato stampa divulgato dall’assessore regionale Protopapa
DANNI DA SELVATICI: INTERVENIRE RAPIDAMENTE SUL CONTENIMENTO INVECE DI PENSARE A FILIERE CARNI 8
“S
i intervenga in modo efficace e determinato per contenere il numero dei selvatici, invece di parlare di filiera delle carni di selvaggina. Questo pare un modo per non trovare una soluzione radicale al problema”. E’ questo il commento del Presidente e del Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo al comunicato stampa dell’assessore regionale Marco Protopapa lanciato lo scorso 10 maggio, in cui si ipotizza una filiera di qualità delle carni di selvaggina. “La saturazione del nostro territorio è evidente e pensare a formule che parlano di valorizzazione del benessere animale riferito alla selvaggina, in quanto citando la frase stessa del comunicato “le carni di selvaggina derivano da animali a vita libera, che si cibano spontaneamente di ciò che la natura offre e che non entrano mai in contatto con situazioni di stress”, è perlomeno surreale in quanto lascia intendere che, secondo la Regione, non sia vero come i selvatici distruggano le coltivazioni, ma, a parer loro, si cibano esclusivamente di ciò che la natura offre, come se – continuano Bianco e Rampazzo – i campi di mais e le produzioni orticole regionali crescessero senza il grande, difficile, faticoso ed insostituibile lavoro dell’uomo. Benessere animale insieme a sicurezza sanitaria ed alimentare sono portate dai nostri allevamenti controllati e certificati e non da animali veicolo di Peste suina africana ed altre malattie. Lasciamo, poi, perdere il timore che il comunicato riporta relativo alla preoccupazione per lo stress degli animali selvatici. Non ci sono parole per descrivere come si possa pensare allo stress di un cinghiale in confronto alla fatica, alla rabbia ed ai rischi che la società vive ed al vero stress che i nostri imprenditori sopportano nel vedersi quotidianamente distrutti i raccolti. Questo è lo stress che dovrebbe far riflettere e pensare l’assessore e l’intera Giunta. Leggendo il comunicato sembra di vivere nell’Isola che non c’è. Se le risposte alle nostre prese di posizione –concludo-
Se le risposte alle nostre prese di posizione sono queste la preoccupazione non può che salire no Bianco e Rampazzo - sono veramente queste, la nostra preoccupazione non può che salire. Un invito a tornare alla triste realtà è indispensabile per definire azioni adeguate rispetto ad una condizione di saturazione insostenibile”.
Cinghiali: passo avanti aumentare soggetti autorizzati per il controllo “Un passo avanti che, parallelamente, deve vedere anche un lavoro di monitoraggio e verifica affinché ci sia una effettiva applicazione da parte di tutte le amministrazioni provinciali dei piani di contenimento dei cinghiali, attraverso il coinvolgimento oltre che dei proprietari o conduttori di fondi, anche dei nuovi soggetti individuati dalla Giunta regionale”. E’ quanto commentano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo rispetto alle decisioni assunte dalla Giunta regionale che ha recepito la sentenza della Corte Costituzionale n.21 del 14 gennaio 2021, nella quale si integrano le figure che possono essere impiegate nell’attuazione dei piani di abbattimento. “Sicuramente un’altra necessità fondamentale ora è quella di potenziare, anche attraverso lo stanziamento di adeguate risorse e tramite il superamento regionale del blocco delle assunzioni di guardie in servizio presso le Province, il numero di guardie venatorie così da permettere un’efficace azione di intervento e coordinamento – continuano Bianco e Rampazzo -. Per cui serve una regia chiara a livello regionale, affinché gli enti provinciali agiscano davvero e fin da subito in modo comune verso l’obiettivo che è e resta quello del contenimento dei numeri vista ormai la situazione di saturazione in cui siamo, fornendo anche un puntuale e frequente aggiornamento rispetto ai risultati raggiunti da tutti gli Enti coinvolti. Ricordiamo che ridurre la popolazione dei cinghiali è la priorità rispetto anche alla diffusione del virus della Peste suina africana che rappresenta un elevato rischio per il nostro patrimonio suinicolo e per l’intera filiera collegata. E’ urgente, dunque, un approccio integrato che possa risolvere la questione concretamente poiché la situazione è insostenibile per le nostre imprese e per la sicurezza dei cittadini e sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vaste aree territoriali, anche in zone ad elevato pregio naturalistico”.
Speciale Fauna Selvatica
TCR RINVIABILI PER AZIENDE FAUNISTICO-VENATORIE E AGRI-TURISTICO-VENATORIE
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lteriormente spostato dal 30 aprile al 30 settembre 2021 il termine per il pagamento tardivo, senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri, delle tasse sulle concessioni regionali (TCR) e della relativa soprattassa di cui al numero d’ordine 16 della tariffa allegata al decreto legislativo n. 230/91, il cui pagamento era dovuto entro il 31 gennaio dalle aziende faunistico-venatorie e agri-turistico-venatorie. Lo stabilisce la deliberazione della Giunta regionale n. 19-3134
del 23 aprile 2021, di prossima pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, nella quale si precisa inoltre che: · non si fa luogo al rimborso di quanto già versato; · le disposizioni di cui alla predetta deliberazione non hanno rilievo ai fini dell’individuazione del soggetto passivo, che resta quello obbligato con riferimento alla scadenza ordinaria.
Aperto il bando per il risarcimento dei danni causati dai lupi E’ aperto il bando 2021 della Regione Piemonte a favore degli allevatori di ovini, caprini, bovini, equini, con una dotazione finanziaria complessiva di 300 mila euro a sostegno dei costi per la difesa del bestiame e per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni da grandi carnivori selvatici al patrimonio zootecnico piemontese. Le domande per la richiesta di aiuti vanno presentate entro il 30 giugno 2021 per l’indennizzo dei capi predati nel periodo che intercorre dal 1/06/2020 al 31/05/2021. Viene riconosciuto il risarcimento anche per i capi dispersi a seguito dell’evento predatorio se inseriti nel verbale Asl.
E’ previsto il rimborso diretto agli allevatori che hanno denunciato la predazione, pari al 100% del valore commerciale del capo. Vengono inoltre riconosciuti i danni indiretti da predazione per le spese veterinarie e farmaceutiche per gli animali feriti; per la rimozione e smaltimento dei capi, per il risarcimento delle perdite di produzione. Il bando è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/costi-difesa-bestiame-indennizzi-predazioni-grandi-carnivori-bando-n12021
CINGHIALI: PRIMI PIANI DI SELEZIONE APPROVATI
L
a Regione Piemonte ha approvato, in relazione alla stagione venatoria 2021/2022, un primo elenco riguardante i piani di prelievo selettivo della specie cinghiale. Su indicazione dell’ISPRA, tuttavia, le quote di prelievo che verranno indicate dovranno risultare adeguate e superiori a livello minimo indicato; in caso contrario i piani potranno essere integrati d’ufficio sulla base di una proposta tecnica elaborata dal competente Settore della Direzione agricoltura. In attesa della formale approvazione del calendario venatorio relativo alla stagione 2021/2022, il periodo in cui è consentito il prelievo selettivo sul cinghiale decorre dal 24 aprile 2021 fino al 14 marzo 2022. Per la provincia di Alessandria il primo elenco provvisorio prevede un piano di prelievo pari a 2.000 capi.
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Recovery Plan
Rivoluzione da tempo auspicata e in grado di segnare la strada del rilancio
RECOVERY PLAN E PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA: ECCO COSA SUCCEDE IN AGRICOLTURA
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iscostruire il Paese è la parola d’ordine. Il Covid certo ha dato la spallata finale, ma con questo Piano si prova a mettere mano ad arretratezze strutturali storiche. Ecco perché molto dipenderà, e non solo perché lo chiede l’Unione europea, dal tenore delle riforme. Semplificazione innanzitutto, una delle spine nel fianco dell’agricoltura. Gli imprenditori si trovano alle prese con montagne di scartoffie prodotte dalla burocrazia italiana, ma anche da quella europea. Il Recovery plan può davvero rappresentare quella rivoluzione da tempo auspicata e in grado di segnare la strada del rilancio dell’economia agricola. Oltre a una consistente dose di risorse finanziarie, con 5,7 miliardi destinati agli interventi squisitamente agricoli, l’agroalimentare rientra a pieno titolo in moltissime misure trasversali. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è stata recepita quella strategia che da anni la Coldiretti porta avanti e che vede l’agricoltura e l’agroalimentare connessi con tutti gli altri settori produttivi e con le azioni di sviluppo del sistema Paese. Il Piano prevede infatti progetti come quelli legati alla valorizzazio-
ne delle filiere, alla digitalizzazione e alle infrastrutture idriche con la realizzazione di bacini di accumulo che erano stati da tempo individuati e presentati dalla Coldiretti al Governo non solo come idee, ma come iniziative immediatamente cantierabili. Il Pnrr Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” ha dedicato un ampio capitolo all’agricoltura che proprio in occasione di questa tragica pandemia ha dimostrato di essere un settore strategico per l’economia (l’export agroalimentare è stato il solo ad andare in controtendenza nel generale crollo) al pari della farmaceutica e ha contribuito a mantenere la pace sociale del Paese fornendo cibo e servizi di qualità. Il Piano Draghi dimostra che la visione è cambiata. Ecco perché se si considerano finanziamenti e riforme in un’ottica di integrazione il budget agricolo schizza molto più in alto dei 5,7 miliardi blindati alle azioni squisitamente di settore. Nella Mission 2 rientrano infatti anche i 23,78 miliardi dell’energia rinnovabile, i 15,22 dell’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici e i 15.06 miliardi della tutela del territorio e della ri-
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www.capnordovest.it
Recovery Plan sorsa idrica. Tutte questioni strettamente connesse con l’agricoltura e con la salvaguardia di territori sfregiati, a causa di anni di abbandono e di cementificazione selvaggia come da tempo denuncia Coldiretti. L’agricoltura può contare sugli effetti benefici dell’alta velocità, della digitalizzazione e dell’investimento nelle strutture portuali per garantire alle eccellenze del Made in Italy il più facile accesso alle grandi rotte commerciali. Il piano in chiave agricola, dunque, va visto nella sua circolarità e nella stretta connessione di un tassello con l’altro. Al centro, come si legge nel documento, una filiera agroalimentare sostenibile, con aziende agricole più competitive in grado di garantire migliori prestazioni climatico-ambientali e aperte all’innovazione. Ma vediamo nel dettaglio alcuni progetti. L’acqua in primis, per le risorse idriche sono stanziati 4,8 miliardi. La Coldiretti ritiene fondamentale conservare l’acqua piovana con strutture ad hoc perché oggi se ne riesce a tesorizzare solo il 10%. La risorsa idrica è fondamentale infatti per conseguire l’obiettivo dell’aumento delle rese produttive, in un’ottica di autosufficienza alimentare, ma anche per garantire livelli
elevati di standard qualitativi. Fondamentale per centrare gli obiettivi è dunque una pubblica amministrazione amica. Così come sono strategiche le riforme e gli investimenti in materia di politiche del lavoro che puntano anche sulla lotta al sommerso. Una delle questioni aperte che non è riuscita a risolvere neppure una legge ad hoc, quella di contrasto al caporalato, una piaga che rappresenta un vulnus per le aziende sane costrette a subire una concorrenza sleale in termini di costi e regole.
STOP ALLE SPECULAZIONI CONTRO GLI AGRICOLTORI, OK ALLA LEGGE SULLE PRATICHE SLEALI
È
importante lo stop alle aste capestro al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione in un momento proprio in cui è fondamentale difendere la sovranità alimentare del Paese con l’emergenza Covid. Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato. Le vendite sottocosto dovranno ora rispettare una serie di parametri a partire dal semplice superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’ Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea). Ma la legge colpisce anche il meccanismo delle aste al doppio ribasso che provoca forti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera
della ripartizione del valore visto che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive è tra l’altro previsto si interviene anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. E’ stato introdotto nel provvedimento anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci. Nel testo approvato è importante la valorizzazione dell’intervento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentare (Icqrf) funzionale al rispetto del funzionamento del mercato e delle filiere per le acquisite competenze in ambito agroalimentare.
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Piano
di
Sviluppo Rurale |
a cura di
Giancarlo Bassi
PSR 2014-2020: APERTI BANDI MISURA 10 E 11
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L
a Regione Piemonte ha approvato, in forma condizionata (in attesa del parere di Bruxelles sulle modifiche apportate al PSR 2014-2020), i nuovi bandi relativi alla Misura 11 (Agricoltura biologica) e Misura 10 (Pagamenti agro-climatico-ambientali) del PSR 2014-2020. MISURA 11 Riguardo la misura 11, sono previsti i seguenti interventi: · Operazione 11.1.1 Conversione agli impegni dell’agricoltura biologica; · Operazione 11.2.1 Mantenimento degli impegni dell’agricoltura biologica. Per entrambe le suddette Operazioni, è prevista una durata triennale degli impegni, a decorrere dal 11 novembre 2020 su tutta la SAU aziendale, con possibile esclusione dei corpi aziendali separati. La dotazione finanziaria complessiva, seppur “sotto condizione”, si attesta in € 30.000.000, così suddivisi: · Operazione 11.1.1: € 9.000.000; · Operazione 11.2.1: € 21.000.000. La presentazione delle domande di sostegno potrà avvenire fino al 15 giugno 2021. I beneficiari sono gli agricoltori in attività o le associazioni di agricoltori attivi. La qualifica di agricoltore in attività deve essere posseduta al momento della presentazione della domanda di sostegno e mantenuta per tutto il periodo di impegno. Al fine di garantire la corretta applicazione degli impegni per la campagna agraria in corso, per l’accesso all’Operazione 11.1.1 è necessario aver effettuato la prima notifica di produzione biologica entro il 31 marzo 2021; per essere ammissibili le domande devono garantire almeno un anno di livello di premio conversione; coloro non possono garantire per l’intero primo anno di impegno (2021) il rispetto delle condizioni per l’accesso all’Operazione 11.1.1, possono aderire all’Operazione 11.2.1. MISURA 10 Riguardo la misura 10 (che a sua volta è suddivisa in 9 operazioni) sono stati aperti bandi per presentare nuove domande di sostegno sulle seguenti operazioni: · Interventi a favore della biodiversità nelle risaie · Tecniche di agricoltura conservativa · Sistemi colturali ecocompatibili · Tecniche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera · Tecniche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera · Difesa del bestiame dalla predazione da canidi sui pascoli collinari e montani · Gestione di elementi naturaliformi dell’agroecosistema · Allevamento di razze autoctone minacciate di estinzione · Gestione eco-sostenibile dei pascoli La dotazione finanziaria complessiva, necessaria per sostenere tutti gli anni di impegno richiesti, attesta in € 56.100.000, tale dotazione è sotto condizione cioè deliberata in attesa del parere di Bruxelles circa le modifiche apportate al PSR. La presentazione delle domande di sostegno potrà avvenire fino al 15 giugno 2021. I soggetti beneficiari sono le imprese agricole, le associazioni di agricoltori, le associazioni miste di agricoltori ed altri soggetti gestori del territorio che assumono volontariamen-
te uno o più impegni agro-climatico-ambientali. Non possono presentare domanda le imprese che, relativamente alla medesima Operazione/Azione, hanno impegni in corso; relativamente all’Operazione 10.1.4/Azione 1 (conversione di seminativi in foraggere permanenti) e 10.1.7 (gestione di elementi naturaliformi) non sono ritenute ammissibili le istanze presentate da aziende che nel 2020 hanno completato impegni riconducibili al medesimo intervento (tali imprese possono presentare la domanda di proroga annuale degli impegni in scadenza). AGRO AMBIENTE: PROLUNGATI IMPEGNI PSR 20142020 La Regione Piemonte ha approvato le disposizioni per la proroga annuale, in forma condizionata, degli impegni delle seguenti Operazioni della Misura 10 (Pagamenti agro-climatico-ambientali) del PSR: Soggetti beneficiari sono le imprese agricole singole o associate che intendono prolungare gli impegni terminati nel 2020 (compresi quelli già oggetto di proroga annuale), oltre alle associazioni o enti gestori del territorio (per la sola Operazione 10.1.7). Nell’anno di prolungamento è stabilito che i soggetti che intendono aderire alla proroga, devono rispettare tutti gli impegni, vincoli ed obblighi già sottoscritti con la domanda iniziale e con gli aggiornamenti successivi. L’adesione al bando in oggetto, invece, è obbligatoria per i beneficiari dell’Operazione 10.1.4 – Azione 1 (Conversione di seminativi in foraggere permanenti), che nel 2017 hanno adeguato l’impegno assunto nel 2016 inserendo nuove particelle a premio. In relazione all’Operazione 10.1.1 (Produzione integrata) la proroga riguarda gli impegni derivanti da istanze riferite al bando 2015 dell’azione 214.1 (PSR 2007-2013), proseguiti nel 2016 mediante adeguamento e già oggetto di un prolungamento annuale nel 2020. Sono inoltre, autorizzati tra gli altri, la conversione dagli impegni dell’Operazione 10.1.1 (Produzione integrata) agli impegni della Misura 11 (Agricoltura biologica) e la conversione dagli impegni dell’azione 10.1.3/1 (Minima lavorazione) agli impegni dell’azione 10.1.3/2 (Semina su sodo). Tali conversioni si realizzano mediante partecipazione ai bandi per nuove adesioni e sono condizionate all’utile collocazione delle domande nelle relative graduatorie; la corresponsione della quota aggiuntiva di premio è subordinata alla disponibilità di risorse finanziarie sufficienti. Il termine inerente la presentazione delle domande è fissato al 15 giugno 2021.
Settore Agrituristico |
a cura di
Luisa Bo
Concluso il primo corso, tre le strutture della provincia che hanno conseguito il “diploma”
MAESTRO DELL’OSPITALITÀ CONTADINA: FARE RETE PER OFFRIRE IL MEGLIO DEL TERRITORIO
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tefania Grandinetti dell’agriturismo “Le Piagge” a Ponzone, Laura Ciceri dell’agriturismo “Cascina Trapella” in frazione Roncaglia a Casale Monferrato e Lidia Oggioni dell’agriturismo e fattoria sociale “L’orto dei nonni” a Cavatore sono le prime tre diplomate per la provincia di Alessandria al corso “Maestro dell’Ospitalità contadina” organizzato da Terranostra con Inipa NordOvest, dedicato agli agriturismi di Campagna Amica di tutta la regione. Impostato sulla base di un format nazionale sono stati venticinque gli imprenditori piemontesi che hanno seguito le lezioni e conseguito il “diploma”. L’obiettivo del corso è stato quello di puntare a far crescere la qualità dell’accoglienza e dell’ospitalità nelle strutture, legando cultura ed esperienze uniche di turismo, fondate sull’autenticità, sostenibilità e tradizione locale. In particolare sono state approfondite le tematiche dell’identità dell’agriturismo, la comunicazione efficace dell’offerta agrituristica e la capacità di leggere il territorio per fare rete. In chiusura sono stati analizzati gli elementi fondamentali per proporre un pacchetto vacanza. “Per rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori – hanno affermato il Presidente e il Direttore
Tornare al vero significato dell’agriturismo puntando su multifunzionalità e valori della tradizione Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo - sempre più attenti ai territori che visitano, occorre tornare al vero significato dell’agriturismo, un’azienda agricola che puntando sulla multifunzionalità, offre agli ospiti i propri prodotti, il meglio del territorio, e che riesce a trasmettere, in ogni aspetto, il valore di accogliere un ospite per raccontare e far vivere la storia e la tradizione di un luogo. Nella nostra provincia il turismo rurale e l’ospitalità in campagna stanno dimostrando di poter ricoprire un ruolo fondamentale di volano per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio e, anche nel prossimo futuro quando questa emergenza sanitaria sarà passata, riteniamo che l’agriturismo saprà rispondere nel migliore dei modi alle esigenze dei viaggiatori attenti ai valori che le nostre strutture sanno trasmettere.
PREVENZIONE LEGIONELLOSI: ATTENZIONE ALLA RIAPERTURA Se è pur vero che il mondo agrituristico si sta rimettendo in movimento e nelle prossime settimane la stagione compiacente porterà certamente il tanto sperato turismo, dopo questo interminabile periodo di pandemia, sarà, altresì, particolarmente importante prestare attenzione nella gestione delle riaperture delle strutture, anche in merito alla prevenzione della Legionellosi. “Le Linee Guida per la prevenzione e il controllo della Legionellosi” del 7/5/2015 definiscono chiaramente le procedure alle quali le strutture con ospitalità si devono attenere, modalità più che mai attuali e importanti, dopo questo lungo periodo di chiusura. A livello ambientale, la Legionella è ampiamente diffusa: il batterio si trova principalmente associato alla presenza di acqua, si diffonde attraverso le condotte e gli impianti idrici degli edifici. Favorevoli alla proliferazione della Legionella sono le condizioni di stagnazione e la presenza di incrostazioni, sedimenti e biofilm negli impianti idrici di abitazioni e di strutture turistico ricettive (incidono in modo par-
ticolare la lunghezza delle tubazioni e le tubazioni con terminali ciechi o senza circolazione dell’acqua), nelle torri di raffreddamento degli impianti di condizionamento, nelle docce, nelle cisterne e nelle piscine. La temperatura dell’acqua favorevole per la Legionella è compresa in un range molto ampio, tra i 5,7 e i 55°C, mentre le condizioni ottimali per la proliferazione sono date dal ristagno dell’acqua (25-42°C) ad un pH compreso tra 5.4 e 8.1, pertanto con la riapertura dell’attività ricettiva sarà molto importante adottare delle misure gestionali che andranno registrate nel piano di Autocontrollo. In particolare è importante: lasciare scorrere l’acqua ad alte temperature (oltre i 55°C) prima di utilizzarla, per neutralizzare il batterio, allontanandosi dal punto di emissione dopo l’apertura dei rubinetti e spalancando le finestre; pulire bene i filtri dei rubinetti, i bollitori e altri serbatoi di acqua domestica; preferire sistemi istantanei di produzione dell’acqua calda ai sistemi che prevendono serbatoi di accumulo. Per ulteriori info: Terranostra 0131-235891-665
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Settore Fiscale |
a cura di
Daniela Colombini
IL CAF COLDIRETTI È A DISPOSIZIONE PER LA CORRETTA COMPILAZIONE
DOPPIA CU PER I LAVORATORI PERCETTORI DELLA CASSA INTEGRAZIONE È OBBLIGATORIO PRESENTARE IL MODELLO 730/2021 14
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el 2020, per effetto delle misure contenitive conseguenti all’emergenza sanitaria, per un’ampia platea di contribuenti si è presentata una situazione per molti lavoratori nuova: la cassa integrazione. E, in effetti, il passaggio di un contribuente in cassa integrazione, quando l’indennità è corrisposta direttamente dall’Inps, non è neutrale da un punto di vista fiscale. Il contribuente cha ha percepito la cassa integrazione infatti, si troverà nella medesima situazione in cui si trovano, ad esempio, tutti coloro che, effettuando due lavori, hanno una doppia Certificazione Unica che nel caso specifico sarà: 1. quella dell’Inps per l’indennità percepita 2. quella del datore di lavoro per il lavoro dipendente prestato. Il problema che nasce è che i due soggetti coinvolti, il datore di lavoro e l’ente previdenziale, hanno rilevato le imposte, sotto forma di ritenute, come sostituti di imposta, per conto del lavoratore, basandosi su quanto da loro erogato, e non sul reddito complessivo. Di conseguenza, per il contribuente in cassa integrazione, come generalmente per tutti coloro con doppia Certificazione Unica, la predisposizione del modello 730 (o del modello Reddito PF) è obbligatoria, perché necessaria per quantificare i corretti saldi di imposta che, nel caso in cui le aliquote applicate ai redditi parziali dovessero essere inferiori a quelle del reddito totale, potrebbero concretizzarsi in un debito d’imposta. Certo è che i debiti si possono annullare con eventuali detrazioni in capo al contribuente, per le quali bisognerà però valutare il caso specifico: l’elenco delle detrazioni fiscali per l’anno 2020 da inserire nella dichiarazione 730/2021 è lungo ed articolato e comprende una
variegata categorie di spese. Inoltre non dimentichiamoci che dall’anno d’imposta 2020, la detrazione fiscale spetta a condizione che il pagamento sia stato effettuato con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento tracciabili. L’obbligo di tracciabilità non si applica in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché alle detrazioni per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio Sanitario Nazionale. Pertanto, riassumendo, per la corretta predisposizione della dichiarazione dei redditi, sarà quindi necessario conoscere i dati presenti nella Certificazione Unica del datore di lavoro e nella Certificazione Unica predisposta dall’Inps. A differenza del datore di lavoro, che consegna il documento al lavoratore, per il caso dell’Inps dovrà essere il contribuente ad acquisire il documento dal sito dell’ente previdenziale; ma l’operazione potrà essere effettuata dal Caf Coldiretti previa delega del contribuente che in tal modo autorizzerà le nostre strutture a prelevare i dati per la corretta compilazione del 730/2021 o del modello Redditi PF 2021.
Coldiretti in pressing sulla cessione del credito d’imposta Coldiretti in pressing per il ripristino della cessione del credito d’imposta sugli investimenti relativi alla misura Transizione 4.0. Il provvedimento era stato approvato dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato della Repubblica ma a sorpresa è arrivata poco dopo la bocciatura della Ragioneria di Stato. Vista l’importanza della misura, che consente ai beneficiari di cedere il credito, anche parziale, ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari, si lavora per trovare una soluzione che ne garantisca il recupero. L’emendamento sostenuto dalla Coldiretti assume ancora più rilievo considerando che nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) il Governo destina al capitolo della Transizione 4.0 risorse pari 18,45 miliardi di euro con interventi trasversali anche al settore agricolo. Proprio nell’anno della pandemia il settore agroalimentare è diventato la prima ricchezza del Paese con – sottolinea Coldiretti – 538 miliardi di euro di fatturato, 3,6 milioni di occupati e quasi 740mila imprese agricole impegnate nella produzione per garantire le forniture alimentari alle famiglie italiane. “L’agricoltura italiana è una risorsa fondamentale per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e lavoro per il Paese” spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “per questo dobbiamo mettere in campo gli strumenti per aiutare tutte le aziende nei processi di innovazione e di maggiore sostenibilità per agevolare la transizione verso un modello di economia circolare che migliori l’efficienza nell’uso delle risorse con una decisa semplificazione burocratica e dei servizi”.
Considerazioni sull’Oidio della vite
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Scheda
tecnica
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a cura di
Presenza di biotipi differenti L’importanza del palizzamento L’età della foglia Prodotti mono e multi-sito
Alberto Pansecchi
scheda vite n°64 15
Le condizioni climatiche stanno, soprattutto negli ultimi anni, mutando più rapidamente del solito. A rendersi conto di queste variazioni non siamo soltanto noi uomini ma anche le piante, gli animali e tutti i microrganismi che popolano la terra. È possibile affermare che più semplici e primitivi sono gli esseri viventi e più l’effetto di questi cambiamenti climatici viene avvertito. Tra gli organismi particolarmente influenzati da queste mutazioni climatiche vi sono i funghi e tra di essi anche quelli già conosciuti come un reale pericolo per le produzioni vegetali. A esserne influenzati però, non vi sono soltanto i comportamenti fisiologici dei vari organismi interessati, ma gli stessi rapporti tra pianta e patogeno. Tra le malattie della vite che stanno incrementando la propria presenza nei vigneti piemontesi, vi è certamente il “Mal Bianco”.
Il fungo Il micelio del fungo si nutre di zucchero dalle cellule epidermiche ed è proprio la differente concentrazione degli zuccheri nel corso delle diverse fasi fenologiche che rende le foglie più o meno suscettibili all’infezione. Il livello dell’infezione è determinato in modo congiunto dalla temperatura, dall’età delle foglie e dalla loro sensibilità: la combinazione di questi tre fattori è causa della variabilità delle infezioni nelle differenti annate, per cui è pressoché impossibile formulare previsioni in merito alla loro entità. Il viticoltore ha comunque la possibilità di agire con tecniche colturali in modo da rendere il vigneto meno suscettibile all’infezione di Oidio. In conformità a questi elementi, notevole influenza hanno il sistema di palizzamento, l’attenzione e la progressività con cui si opera in potatura verde, la forma di allevamento e la nutrizione chimica alle piante. I raggi ultravioletti rendono il tessuto della foglia più resistente attivando le difese della pianta. La durata del periodo di liberazione nell’ambiente delle ascospore del fungo è lunga ed è influenzata dal clima.
Scheda
tecnica
Recettività della pianta
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Tutti gli organi erbacei sono bersagli potenziali per l’Oidio ma, nel corso della stagione, cambia la loro sensibilità nei confronti del fungo. Quando si riduce la velocità di crescita della foglia, si riduce anche la sporulazione del fungo che aumenta invece proporzionalmente con la dimensione della foglia stessa. Vi è pertanto un periodo abbastanza ristretto in cui le foglie sono ancora in fase di sviluppo, ma già sufficientemente ampie, entro cui il fungo è più attivo e si moltiplica più rapidamente. Quando nelle foglie non importano più zucchero, divengono più resistenti (foglie adulte o vecchie). Le fasi fenologiche più sensibili all’infezione vanno dalla seconda - quarta foglia, fino all’invaiatura. La recettività dei grappoli è invece massima alla fioritura e all’allegagione. In seguito, si formano nel grappolo barriere di difesa con la sintesi di composti antigerminativi. Più precoci e numerosi saranno i focolai d’infezione che si sviluppano a livello delle foglie e più frequenti saranno gli attacchi ai grappoli. L’incidenza della malattia sulla foglia è invece tanto minore quanto più tardiva sarà l’infezione. In ultima analisi, la prevenzione colturale all’Oidio consiste nel gestire il vigneto in modo da non esaltare la vigoria dei singoli germogli, al fine di conseguire nel minor tempo possibile quell’equilibrio trofico necessario sul maggior numero di foglie possibile.
Il vigore della vite La velocità di progressione della malattia è fino a quattro volte inferiore sulle piante meno vigorose. Le foglie con un livello di azoto maggiore sono più sensibili all’Oidio. Le foglie a 10 giorni dall’inizio del loro sviluppo, hanno già sviluppato una resistenza al patogeno. In merito a quest’ultimo punto, si pone l’accento su quanto sia pericolosa l’eterogeneità d’età delle foglie nell’ambito della chioma, poiché induce differenti sensibilità al fungo e la possibilità che vi siano inoculi sempre in evoluzione, che l’azione dei fitofarmaci sia difforme e talvolta inadeguata e che sia più probabile la formazione di ceppi resistenti. La gestione razionale della chioma consiste pertanto nel non stimolare troppo la vegetazione, il che non significa mantenere le piante ad un livello non ottimale di nutrizione. È da evitare il lussureggiamento e, in particolare, il periodo di sviluppo erbaceo troppo prolungato, proprio della fase giovanile dei vigneti, ancor più se innestati su portinnesti vigorosi. Il palizzamento precoce permette alle foglie dei germogli primari di avere, a seconda dell’altezza sulla spalliera, tutte la stessa età. La sfemminellatura laterale effettuata con macchine cimatrici, deve essere tempestiva, ripetuta e frequente. È, infatti, necessario che si sviluppi una massa vegetativa la più possibile coetanea sull’intera spalliera e alle varie altezze.
La relazione patogeno– fungicida La relazione tra patogeno e fungicida può essere di tipo preventivo (prima dell’infezione), curativo prima della formazione del micelio) oppure antisporulante (inibente la fase di moltiplicazione e diffusione). I trattamenti preventivi devono avvenire in assenza d’infezione mentre l’azione curativa inizia dalla formazione dell’appressorio del fungo. Le finestre per effettuare sia i trattamenti preventivi che quelli curativi, sono estremamente ridotte e richiedono grande tempestività da parte del viticoltore. Su sintomi già presenti sono necessari interventi detti di recupero. Lo zolfo dopo un periodo iniziale di evaporazione, acquisisce un effetto preventivo. Dopo 2 ore, il 75% dello zolfo è legato alla cuticola, il resto rimane in superficie e per cinque giorni la sua efficacia rimane inalterata. Lo zolfo è il fitofarmaco multi-sito per eccellenza e rappresenta, pertanto, il prodotto esistente con la maggiore azione anti-resistenza. Le varie famiglie chimiche di fitofarmaci impiegati, possiedono notevole efficacia, interferendo sulla biologia del fungo e contrastando così la sua vitalità o la sua capacità di diffusione.
Settore Vitivinicolo |
a cura di
Valerio Scarrone
DEALCOLAZIONE RAPPRESENTA GROSSO RISCHIO PER UN SETTORE FORTEMENTE PENALIZZATO DAL COVID
VINO È VINO, BRUXELLES VUOLE ANNACQUARLO. PROPOSTA ASSURDA, INGANNO PER I CONSUMATORI
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ogliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua è l’ultima trovata di Bruxelles per il settore enologico già sotto attacco con la proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo previste nella Comunicazione sul “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei”. E’ quanto afferma la Coldiretti nello svelare i contenuti del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini. La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine. “Assurda questa possibilità che farebbe sì che venisse chiamato vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di un trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Un inganno legalizzato per i consu-
matori che si ritroverebbero a pagare l’acqua come il vino”. L’introduzione della dealcolazione parziale e totale come nuove pratiche enologiche rappresenta un grosso rischio, oltre ad un precedente pericolosissimo che metterebbe fortemente a rischio l’identità del vino italiano e europeo, anche perché la definizione “naturale” e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua. Tale proposta rappresenta, quindi, una minaccia al comparto vitivinicolo alessandrino che conta circa 3.000 aziende vitivinicole per oltre 11.000 ettari di superficie vitata, 7 Docg e 12 Docg, settore già pesantemente messo alla prova dalla pandemia con il blocco della ristorazione e dell’export. “La proposta di aggiungere acqua nel vino – conclude il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - è solo l’ultimo degli inganni autorizzati dall’Unione Europea che già consente l’aggiunta dello zucchero nei paesi del Nord Europa per aumentare la gradazione del vino mentre lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi
Verrebbe chiamato vino un prodotto in cui sono state compromesse tutte le caratteristiche del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva”. Ma Bruxelles ha dato anche il via libera al vino “senza uva” ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica che altera la natura stessa del vino che storicamente e tradizionalmente è solo quello interamente ottenuto dall’uva. Per approfondimenti sul settore vitivinicolo, e non solo, l’invito è di consultare il sito del Centro Studi della Fondazione Divulga (www.divulgastudi.it) dove è possibile scaricare focus specifici, mini guide, rapporti strategici, studi e ricerche.
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Settore Vitivinicolo
VINO: ECCO IL “PACCHETTO” PRESENTATO AL GOVERNO PER SALVARE IL SETTORE
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U
na nuova misura di distillazione indirizzata a Do e Ig, tutela dei vitigni autoctoni, semplificazione, ma soprattutto promozione. Sono le principali misure contenute nel “pacchetto” di interventi richiesti al Governo dalla Coldiretti per rilanciare il vino made in Italy fortemente danneggiato dalla pandemia. Un trend preoccupante confermato anche dal recente report “Cantina Italia”, pubblicato dal Mipaaf, che al 31 marzo 2021 segnalava giacenze per 56 milioni di ettolitri, quasi 2 milioni in più rispetto al 2020. Per quanto riguarda la promozione necessaria per sostenere in ogni modo la ripresa dei consumi anche sui mercati internazionali, occorre rafforzare le iniziative che non devono essere limitate all’Ocm. Secondo la proposta Coldiretti la misura va estesa ai mercati interno e della Ue con un’attenzione particolare all’enoturismo. Anche per quanto riguarda i mercati terzi si punta a una revisione con un’azione più incisiva a favore del Made in Italy. Si chiede pertanto un bando condiviso con il mondo produttivo con maggiore semplificazione, più risorse e una percentuale superiore di contribuzione. Coldiretti chiede poi di rafforzare la tutela dei vitigni autoctoni intervenendo anche sull’etichettatura con l’obiettivo di consentire la limitazione territoriale agli specifici areali di produzione delle varietà strettamente legate al territorio di produzione. Un invito anche a completare le norme applicative del Testo unico del vino per definire il processo di semplificazione a cui mancano ancora alcuni tasselli, dallo schedario vitivinicolo per accelerare il passaggio allo schedario grafico, alle dichiarazioni per mettere al centro il registro telematico. E ancora, l’etichettatura per una più incisiva tutela dei vini autoctoni, ma anche per prevedere
l’obbligo di indicazione dell’origine per i vini spumanti non Do e Ig. Per favorire poi l’utilizzo di vino italiano nella produzione di aceti la Coldiretti richiede l’obbligo dell’etichettatura di origine per gli aceti di vino con il riferimento al paese di produzione del vino. Sul fronte dell’Unione europea per Coldiretti non solo vanno mantenute fino al 2023 le misure straordinarie e di flessibilità adottate da Bruxelles nel 2020, ma devono essere anche implementate le risorse finanziarie. Chiesta anche la proroga di almeno un altro anno della durata delle autorizzazione in scadenza nel 2021 e nel 2022. Il sistema delle autorizzazioni va comunque mantenuto oltre il 2030, ma con la revisione di alcune regole. E infine la Coldiretti ha posto la questione degli attacchi ”strumentali ” di alcune lobby anti alcol che continuano a mettere sul banco degli imputati i prodotti mediterranei nel piano di lotta al cancro, ponendole sullo stesso piano del fumo.
Settore Vitivinicolo
DIVULGA: CON LA BREXIT CROLLA IL VINO ITALIANO IN UK, SOS BUROCRAZIA
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torico crollo del 36% % delle esportazioni di vino Made in Italy in Gran Bretagna per effetto degli ostacoli burocratici ed amministrativi che frenano gli scambi commerciali dopo la Brexit. E’ quanto emerge dall’analisi del Centro Studi Divulga (www. divulgastudi.it) sulla base dei dati Istat relativi al commercio esterno nel primo mese del 2021, dopo l’uscita dall’Unione Europea. La Gran Bretagna resta il terzo mercato di sbocco del vino Made in Italy, dopo Stati Uniti e Germania, ma le spedizioni hanno raggiunto quest’anno il minimo del decennio. I dodici (nuovi) vincoli obbligatori solo per esportare il vino nel Regno Unito nel post-Brexit sono solo la punta dell’iceberg di una overdose di burocrazia con la quale le imprese nazionali del settore agroalimentare dovranno dunque fare i conti. La complessa documentazione richiesta per entrare in Gran Breta-
gna è una delle numerose criticità evidenziate dal primo completo report sull’export nel Regno Unito delle imprese vitivinicole realizzato dal Centro Studi Divulga. Si parte dall’etichettatura: fino al 30 settembre 2022 nessuna modifica, ma successivamente a tale data bisogna cambiare etichetta e indicare nome e indirizzo dell’importatore o imbottigliatore che opera nel Regno Unito. E’ richiesto subito un certificato specifico, incerto invece il Modello VI-1-. Per il vino biologico nel 2022 scatta un certificato di ispezione. E ancora, novità sugli obblighi degli imballaggi, un nuovo codice, informazioni in etichetta che scoraggino l’uso di alcol, registrazione su Banca dati Rex per spedizioni di oltre seimila euro e infine un nuovo regime tariffario (che per il momento salva le produzioni di origine Ue).
MOSCATO: ATTESO LO SBLOCCO PARZIALE La situazione di mercato, nel complesso soddisfacente, consentirà di svincolare una parte dei mosti potenzialmente atti a Asti DOCG ancora detenuti nelle cantine dall’ultima campagna di raccolta in “riserva vendemmiale” (blocage). Il Consorzio dell’Asti tramite assemblea a distanza tenutasi nei giorni scorsi, ha raccolto l’assenso dei produttori e nei prossimi giorni la Regione, sentite le Organizzazione Professionali emanerà la determinazione di sblocco per un quantitativo proporzionato a 5 quintali per ettaro. Questo permetterà di passare tali quote di mosto “sospeso” alla DOCG (deblocage) e di conseguenza anche una parte del prodotto provvisoriamente stoccato (5 q/ha) e anonimo sarà certificabile DOCG ed vendibile nelle tipologie Moscato d’Asti e Asti spumante. Per chi ha ceduto le uve dovrà esserci il saldo integrativo dovuto alla valorizzazione, rispetto l’acconto avuto, che generalmente riconosceva a quella produzione provvisoriamente il prezzo dei “superi”.
DECRETO SOSTEGNI BIS: DALL’ESONERO CONTRIBUTO AGLI ANTICIPI PAC FINO AGLI AIUTI AD AGRITURISMO E VINO
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iù risorse per garantire la liquidità alle aziende agricole. L’esigenza di immediati interventi di sostegno è soddisfatta dalla previsione dell’esonero del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il mese di febbraio 2021 a favore delle imprese delle filiere agricole dei settori agrituristico e vitivinicolo, incluse le imprese produttrici di vino e birra, in considerazione dei gravi effetti negativi che sono derivati tali imprese a causa della pandemia. Nel provvedimento si danno risposte concrete alle imprese di allevamento di bovini e suini, aumentando per il 2021 le percentuali di compensazione IVA per le cessioni degli animali vivi portandole al 9,5%: tale intervento avrà immediati effetti anche in termini di liquidità disponibile per gli allevatori. Di grande rilievo le disposizioni in tema di agriturismo, soprattutto per l’incremento dell’occupazione, in quanto i lavoratori addetti all’agriturismo vengono considerati lavoratori agricoli anche ai fini di stabilire il rapporto di connessione tra attività agricola ed agrituristica. Importante l’intervento a favore
dell’imprenditoria agricola femminile in quanto si estendono alle imprese condotte da donne, a prescindere dall’età, le misure agevolative sull’autoimprenditorialità previste solo per i giovani dai 18 ai 40 anni, quali ad esempio i mutui agevolati a tasso zero per gli investimenti o un contributo a fondo perduto sempre per gli investimenti. Inoltre, per garantire il rafforzamento della tutela economica ed occupazionale delle imprese agricole danneggiate dalle recenti gelate. Significativo l’intervento per l’anticipazione, a favore delle imprese agricole, dei pagamenti diretti, nell’ambito degli aiuti PAC, in considerazione delle situazioni di crisi, anche di natura sanitaria e fitosanitaria o determinate da avverse condizioni metereologiche, in cui versano le imprese agricole. Le difficoltà derivanti dalla mancanza di liquidità da parte delle imprese agricole sono affrontate dal decreto “Sostegni bis” anche tramite l’integrazione del fondo ISMEA per la gestione delle garanzie, a titolo gratuito, che l’Istituto eroga a favore delle imprese agricole.
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Politica Agricola Comune |
a cura di
Davide Biglia
Il consiglio è di recarsi per tempo negli uffici del CAA Coldiretti Alessandria
LA DOMANDA PAC SLITTA AL 15 GIUGNO 2021
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nche quest’anno la domanda Pac slitta a giugno. Il Mipaaf ha dato notizia dell’accordo raggiunto nella Conferenza Stato Regioni dell’allungamento al 15 giugno (dal 15 maggio) del termine per la presentazione della domanda unica dei pagamenti diretti della Politica Agricola Comune per il 2021. Il Ministero ha anche annunciato un decreto che
consentirà di allungare i termini per le domande di sostegno e di pagamento per gli aiuti a superfice e le misure connesse agli animali nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale. Infine per quanto riguarda le modifiche alle domande presentate entro il 15 giugno, il termine fissato è il 30 giugno 2021.
PAC: CONTROLLI AGEVOLATI ANCHE NEL 2021
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ontrolli sulla Pac più flessibili nell’Unione europea. La Commissione Ue ha adottato il 4 maggio le regole per estendere anche a tutto il 2021 la possibilità di effettuare i controlli non con visite in azienda, ma con l’uso di fonti di prova alternative, comprese le nuove tecnologie come le immagini satellitari o foto geotaggate. In questo modo si possono garantire controlli affidabili, ma rispettando il distanziamento richiesto dall’emergenza Covid. Si limitano infatti gli spostamenti e si evitano i
contatti tra ispettori e agricoltori. Inoltre è possibile per gli Stati membri posticipare i controlli e ridurre quelli in loco per le misure relative alla superficie e agli animali nell’ambito dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale, agli investimenti nello sviluppo rurale e alle misure di mercato per la frutta, la verdura, il vino, settori dell’olio d’oliva e dell’apicoltura. Questa modalità di monitoraggio scatta retroattivamente dall’inizio del 2021.
LA PAC NEL 2021 E 2022
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a partenza della nuova Politica Agricola Comunitaria è prevista per il 1° gennaio 2023. Pertanto, essendo terminata nel 2020 la precedente programmazione, gli anni 2021 e 2022 costituiscono il cosiddetto “periodo transitorio” tra le due programmazioni. Nel biennio di transizione si osserveranno le regole stabilite dal Regolamento 2020/2220 (il Regolamento transitorio) che di fatto proroga di due anni la vecchia programmazione. Pagamenti diretti Gli agricoltori potranno mantenere l’assegnazione degli attuali titoli della PAC anche per gli anni 2021 e 2022. Commissione Ue: la Pac può fare di più per i redditi degli agricoltorii La Politica agricola comune (Pac) ha contribuito a sostenere il reddito degli agricoltori, ma nonostante il costante miglioramento resta rilevante il divario tra reddito agricolo e non agricolo. E’ il dato principale che emerge dal documento sulla valutazione dell’impatto della Pac sulla produzione alimentare sostenibile pubblicato dalla Commissione Ue il 12 maggio. Il documento rileva che la quota media del sostegno della Pac sul reddito è del 36%, quella dei pagamenti diretti del 26%.
Il sostegno diretto al reddito contribuisce fortemente a stabilizzare il reddito agricolo, con pagamenti diretti e sostegno alle aree soggette a vincoli naturali che giocano un ruolo importante. Anche le misure di mercato, i regimi di qualità Ue e varie misure di sviluppo rurale svolgono una funzione rilevante soprattutto nell’azione di sostegno dei prezzi evitando i ribassi e migliorando la competitività. La valutazione è positiva in merito all’efficacia delle misure Ue, ma vengono evidenziati margini di miglioramento in particolare per quanto riguarda il sostegno del reddito e la stabilizzazione dei mercati agricoli. Viene indicata anche la necessità di ulteriori interventi relativamente alla gestione dei pagamenti ecologici e alle norme che definiscono gli agricoltori attivi. E infine viene sollecitato “uno stretto monitoraggio” sulla maggiore flessibilità nell’attuazione della nuova Pac e sugli obiettivi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità.
Politica Agricola Comune
OCM UNICA
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er quanto riguarda l’OCM unica (Reg. 1308/2013), il Regolamento transitorio autorizza la proroga di tutti i regimi di sostegno (ortofrutta, vitivinicolo, apicoltura, olio di oliva) fino all’entrata in vigore della nuova PAC. Settore ortofrutticolo: i programmi operativi che non hanno raggiunto la durata massima di cinque anni possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2022. Il Regolamento transitorio raccomanda di approvare nuovi programmi operativi nel settore degli ortofrutticoli solo per una durata massima di tre anni. Settore vitivinicolo: i regimi di aiuto sono prolungati fino al 16 ottobre 2023. Gli Stati membri che hanno consentito ai produttori di presentare richieste di conversione dei diritti di impianto fino al 31 dicembre 2020, non ancora utilizzati, possono essere autorizzati a prorogare il termine per la presentazione di tali richieste al 31 dicembre 2022. L’ultima data per la validità di tali autorizzazioni convertite dovrebbe essere adattata di conseguenza e dovrebbe pertanto concludersi al più tardi entro il 31 dicembre 2025. Pagamento PAC ecologico (greening) Il pagamento ecologico viene erogato in aggiunta al pagamento di base e rappresenta circa il 50% dell’importo degli aiuti percepiti dalle aziende. Le tre pratiche agricole che compongono il greening sono: diversificazione delle colture; mantenimento dei prati e pascoli permanenti; presenza di un’area di interesse ecologico (EFA). Tali pratiche vanno rispettate congiuntamente
e sono uguali per tutti gli agricoltori dell’Unione europea, senza possibilità per gli Stati membri di modificare tali vincoli. Sono esonerate dal rispetto del greening le aziende biologiche e le aziende che aderiscono al regime dei piccoli agricoltori (importo degli aiuti che non supera i 1.250 euro all’anno). Diversificazione delle colture La diversificazione delle colture è obbligatoria per le aziende che abbiano più di 10 ettari a seminativo (le colture permanenti e il riso sono esentati). Per le aziende con seminativi compresi tra 10 e 30 ettari, l’impegno prevede la presenza in azienda di almeno due colture, nessuna delle quali copra più del 75% dei seminativi. Per le aziende con più di 30 ettari a seminativo, l’impegno implica la presenza di almeno tre colture di cui la principale non occupi più del 75% dei seminativi e le due principali insieme non ne occupino più del 95%. Sono esonerate dall’obbligo della diversificazione le aziende con le seguenti caratteristiche: • superfici a seminativo inferiori a 10 ettari; • seminativi interamente investiti a colture sommerse per una parte significativa dell’anno o del ciclo colturale, ad esempio il riso; • seminativi utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o piante erbacee da foraggio o tenuti a riposo, a condizione che la superficie dei seminativi non sottoposti a tali utilizzi non superi
i 30 ettari; • più del 75% della superficie agricola ammissibile costituita da prati permanenti o da colture sommerse o da una combinazione dei due utilizzi, a condizione che i seminativi rimanenti non siano superiori a 30 ettari. Mantenimento di prati e pascoli permanenti Il mantenimento dei prati e pascoli permanenti è un vincolo che ogni Stato membro deve rispettare. La norma prevede che a livello nazionale il rapporto tra prati e pascoli permanenti e superficie agricola totale non diminuisca in misura superiore al 5%; a tale scopo è stato creato un Registro nazionale dei prati e pascoli permanenti. Per poter trasformare in seminativi i prati o pascoli permanenti, occorre richiedere l’autorizzazione ad AGEA. Una volta richiesta l’autorizzazione, se entro 30 giorni AGEA non si esprime, la conversione può aver luogo: vale il silenzio assenso. Nelle aree facenti parte della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) i prati e pascoli permanenti non si possono convertire in seminativi. IMPORTANTE Il mancato rispetto del greening comporta la perdita totale del pagamento ecologico e causa l’applicazione di una sanzione pari al 25% degli altri pagamenti spettanti all’azienda (pagamento di base ed eventuali premi accoppiati). Pertanto la riduzione del pagamento complessivo può essere molto pesante arrivando ad una decurtazione del 75% rispetto a quello che si sarebbe ottenuto rispettando le pratiche ecologiche.
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Giovani Impresa / Donna Impresa
Con la partecipazione del Coordinamento Donne Impresa Alessandria
INIZIATIVA #SOLODALCUORE PER SOSTENERE IL PROGETTO RUMBEK
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olo dal cuore” è l’iniziativa di Donne Impresa Coldiretti Piemonte che si è svolta, con la partecipazione del Coordiamento Donne Impresa Alessandria in occasione della Festa della Mamma, al mercato coperto di Campagna Amica ad Asti per sostenere il progetto Rumbek insieme ai volontari del Cuamm Medici con l’Africa. Tanti diversi cuscini a forma di cuore realizzati dalle agrisarte di Sant’Erasmo con i tessuti Wax originali africani e stoffe italiane per una mobilitazione di solidarietà lungo tutta la Penisola. “L’obiettivo del progetto – spiega Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Coldiretti Piemonte e Alessandria – è quello di migliorare l’accesso e la qualità delle cure rivolte a tante donne, mamme e bambini, in particolare presso l’ospedale di Rumbek, in Sud Sudan, dove l’assistenza sanitaria è un diritto da promuovere ogni giorno. Attraverso, infatti, la vendita di questi cuscini a forma di cuore abbiamo sostenuto la realizzazione
di una zona ospedaliera per la maternità, una scuola per la formazione di ostetriche ed una casa d’attesa per le donne in procinto di partire”.
Con i volontari del Cuamm Medici con l’Africa
GIOVANI: MOLTISSIME LE DOMANDE IN ARRIVO SUL PORTALE DELL’ISMEA
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oltissime le domande presentate sul portale dell’Ismea dedicato alla ricezione della misura del subentro ed ampliamento estesa all’intero territorio nazionale. Il decreto Semplificazioni ha, infatti, allargato a tutta Italia il campo di azione delle agevolazioni riservate ai giovani agricoltori, in particolare mutui agevolati a tasso zero (della durata massima di 15 anni) per un importo che non deve superare il 60% della spesa ammissibile e un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa. Gli investimenti non devono superare 1.500.000 euro. Le domande saranno ammesse in base all’ordine di arrivo, per questo è decisivo, per il buon esito della domanda, la sua presentazione sin dal primo giorno di apertura del portale, ossia dal 30 aprile 2021. Obiettivo dell’intervento è di favorire il ricambio generazionale e l’ampliamento delle aziende dei giovani agricoltori. L’agevolazione è indirizzata a micro, pic-
cole e medie imprese individuali, ma anche a società composte da giovani tra i 18 e i 40 anni che operano nella produzione agricola, nella trasformazione e commercializzazione e nelle attività connesse. Le modalità di finanziamento sono due: • subentro: imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; • ampliamento: imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane Lo strumento finanzia progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in
Cisterne GASOLIO | particolare: • la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell’investimento da realizzare; • le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria; • la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell’ammissibilità non deve superare il 40% dell’investimento da realizzare; • per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento da realizzare; • la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità
a cura di
Giancarlo Bassi
produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento. Le agevolazioni sull’intero territorio nazionale prevedono: 1. mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per cento delle spese ammissibili; 2. contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per cento delle spese ammissibili. Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di 200.000,00 €. Lo strumento non finanzia i diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante. Tutte le info al link http://w w w.ismea.it /flex /cm/pages/Ser veBLOB. php/L/IT/IDPagina/9406
Le dimensioni, il posizionamento e i requisiti a norma di legge
CISTERNE DEL GASOLIO: COSA BISOGNA SAPERE
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a cisterna del gasolio è un argomento che riguarda trasversalmente tre settori: PAC (condizionalità), servizio UMA per la gestione del gasolio agricolo e sicurezza in azienda. La normativa di riferimento che tratta nel dettaglio l’istallazione e l’esercizio delle cisterne gasolio è il DM del 22 novembre 2017 che abroga la precedente Legge del 19 marzo 1990. Dal 2021 per poter richiedere il gasolio agricolo come azienda agricola è diventato obbligatorio indicare la presenza della/e cisterna/e del carburante (fisse o mobili), le loro capacità e le loro localizzazioni. Diventa così fondamentale la verifica dei seguenti aspetti che deve possedere una cisterna per legge: vasca di contenimento, copertura (tetto o tettoia), posizionamento e distanze, estintori e manutenzione. Vasche di contenimento: specifiche Tutte le cisterne devono avere la vasca di contenimento, anche quelle di piccole dimensioni e non è consentito il “fai da te”. Dal 2017 la vasca deve essere dimensionata in maniera tale da contenere il 110% della portata della cisterna stessa per evitare perdite o fuo-
riuscite in caso di rottura. È importante che la vasca abbia sempre il tappo di chiusura. Cisterne realizzate e omologate prima del 2017, ovvero con vasche di contenimento non del 110% sono da considerarsi a norma, sempre che siano di tipo approvato dalla normativa precedente (verificabile tramite la targa di identificazione in cui viene riportato l’anno di creazione pre o post 2017). Nel caso di un nuovo acquisto occorre inoltre fare attenzione che la cisterna sia di tipo approvato e conforme alle normative vigenti (110% della vasca), in quanto i vecchi modelli potevano essere venduti in deroga tassativamente solo fino a febbraio 2019! Le vendite tra privati non sono consentite se la cisterna è anteriore al 2017 e non è messa a norma secondo la direttiva vigente. Tettoia o copertura ignifuga Tutte le cisterne devono essere munite di apposita copertura in materiale ignifugo in grado di coprire l’intera cisterna (gruppo elettrico compreso). Le cisterne devono possedere una propria copertura in quanto non è possibile posizionarle sotto un’altra tettoia o struttura. A differenza della vasca di contenimento, la
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Cisterne Gasolio tettoia può essere auto costruita.
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Posizionamento e distanze Tutte le cisterne devono essere posizionate in sicurezza su apposito battuto di cemento in piano e deve essere garantita la conformità della realizzazione e dell’installazione degli impianti e delle apparecchiature elettriche (dove presenti). Deve esserci la cartellonistica di pericolo e quella riportante i numeri utili in caso di necessità o pericolo. Tutte le cisterne devono avere un vuoto attorno di tre metri, non possono essere posizionate sotto altre tettoie o in una struttura (anche se aperta) e devono avere le seguenti distanze: cinque metri dai depositi aziendali; dieci metri dalle abitazioni, depositi di materiale combustibile e/o infiammabili e dalle attività non agricole. Queste distanze possono essere derogabili qualora siano adottati dall’azienda accorgimenti idonei rispettanti quanto previsto nel DM del 2017, quali ad esempio l’interposizione di muri ignifughi, disciplinati da eventuali pratiche di competenza dei tecnici specializzati nella prevenzione incendi. Le uniche cisterne che possono essere esentate dalle regole della distanza sono quelle interrate, ma la scelta di dotarsi di cisterne interrate, richiede pratiche di prevenzioni incendi e correlate autorizzazioni e bisogna appoggiarsi a tecnici compenti in antincendio. Tipologia degli estintori Ai fini della sicurezza, ogni azienda che possiede un deposito di carburante deve essere munito di estintori. Il numero e la tipologia di estintori dipendono dalla data della cisterna. Se la cisterna è antecedente al 2017: sotto i 6.000 litri servono 3 estintori a polvere da 6 chili; sopra i 6.000 litri oltre ai 3 estintori a polvere serve anche un estintore carrellato da 30 chili. Se invece la cisterna è successiva al 2017: sotto i 6.000 litri servono 2 estintori a polvere da 6 chili; sopra i 6.000 litri serve anche un carrellato da 30 chili. Manutenzione e registri di carico La normativa non prevede nello specifico apposita manutenzione, si rimanda però al libretto della cisterna stessa. Buona norma, una corretta e attenta verifica
da parte del titolare che non vi siano perdite o malfunzionamenti. Viste le specifiche delle cisterne, analizziamo di seguito alcune specifiche della normativa. Per quanto concerne la SCIA è obbligatoria dal 2017 unicamente per le cisterne con capacità compresa tra i 6.000 e i 9.000 litri, sotto tali dimensioni è stata derogata. Per aziende adiacenti o confinanti, magari anche tra parenti (padre e figlio, ad esempio): • si può evitare la pratica della SCIA se le due o più cisterne sono almeno a cinque metri di distanza e se la capacità di ogni singola azienda è inferiore ai 6.000 litri; • nel caso di azienda contoterzi e agricola, la teoria si complica poiché occorre riuscire a suddividere il consumo di gasolio agricolo per entrambe le attività; • nel caso di aziende di padre e figlio o adiacenti ad esempio, non è possibile unire i due fabbisogni di gasolio in una sola cisterna, ogni azienda deve avere la propria cisterna se richiede il gasolio agricolo. Per quanto riguarda il registro di carico/scarico, le aziende agricole che fanno richiesta del gasolio agricolo sono esonerate e per legge necessitano unicamente del buono gasolio. Infine, descritte le regole è importante ricordare che la cisterna del gasolio e la gestione del gasolio agricolo possono essere sottoposti a diversi di tipi di controlli che possono essere svolti ad esempio dai Vigili del Fuoco, Spresal, NAS, Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza ecc. I controlli possono verificare: • rispetto della condizionalità con conseguente perdita di parte del premio PAC; • rispetto della normativa per l’acquisizione ed utilizzo del gasolio agricolo con rischi anche penali; • sicurezza in azienda essendo materiale combustibile e pericoloso. Qualora avvenga un controllo, la cisterna e la verifica delle sue specifiche diventerà un punto fondamentale dell’ispezione. Infine ricordiamo che anche per le aziende aderenti a misure PSR, il rispetto della normativa sulle cisterne diventa fondamentale in caso di controllo in azienda. Per maggiori informazioni rivolgersi agli Uffici tecnici di Coldiretti Alessandria.
Settore Corilicolo
PIÙ 9% DI CONSUMI DI FRUTTA SECCA MA È INVASIONE TURCA, SOPRATTUTTO PER SNACK E DOLCI
NOCCIOLE: CON IMPORT RECORD NEL 2020 URGENTE PIÙ TRASPARENZA SULL’ORIGINE Il maltempo di aprile ha portato in sofferenza anche i noccioleti: 40% di danno per la corilicoltura nelle zone di Casale Monferrato e Cerrina e nella pianura alessandrina, 30% per l’area compresa tra acquese e novese. Si potrà essere più precisi con il passare dei giorni quando emergerà chiaramente quanto hanno inciso le gelate e le basse temperature dei giorni scorsi sulle piante in piena fioritura. Un taglio alla produzione che si inserisce in un’annata dalle previsioni contrastanti, meno generosa di quella passata anche se, quasi sicuramente, le nocciole presenteranno calibri superiori e maggiori sbocchi di mercato. Quindi, se uno dei problemi che hanno ridotto il valore della nocciola del Piemonte la scorsa campagna è stata la ridotta pezzatura, si può già sin d’ora ipotizzare che per il 2021 questo problema non si ripresenterà. “Nell’anno del Covid i consumi di frutta secca sono cresciuti del 9% ma è allarme per l’invasione di nocciole sgusciate dalla Turchia, da cui arrivano i 2/3 del totale usato per snack e dolci, nonostante le allerte scattate per gli elevati livelli di aflatossine cancerogene – affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea che evidenziano come nonostante le limitazioni al commercio internazionale imposte dalla pandemia non si sia arrestato il flusso di prodotto estero che viene spacciato come italiano e finisce nelle confezioni di frutta secca pronta da mangiare, nei gelati e nei dolci industriali, grazie alla mancanza dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta sulla frutta trasformata”. Importazioni straniere praticamente raddoppiate negli ultimi dieci anni (+98%), e dei 61 milioni di chili che nell’anno del Covid hanno varcato i confini nazionali quasi 40 milioni di chili sono di origine turca, che è anche il maggior produttore mondiale. Sul paese ottomano pende peraltro
l’accusa di sfruttamento del lavoro minorile, sulla base della lista stilata dal Dipartimento del lavoro statunitense. Al secondo posto si colloca l’Italia dove negli ultimi dieci anni la superficie coltivata a nocciole è passata da circa 71.000 ettari a 88.747 ettari, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, con una crescita generale in tutte le aree del Paese e la conquista di tre denominazioni di origine per la Nocciola Piemonte Igp, la Tonda di Giffoni Igp e la Tonda Gentile Romana Dop. Il terzo paese produttore sono gli Stati Uniti, davanti alla Georgia. “Questa situazione, con l’aumento delle importazioni, nonostante la crescita degli impianti in Italia, in assenza di un obbligo di tracciabilità delle nocciole utilizzate nei derivati rischia – hanno continuato Bianco e Rampazzo - di dare un immagine ingannevole della qualità delle nocciole nazionali che frequentemente vengono tagliate, miscelate o sostituite con quelle di importazione. Da qui l’esigenza di portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine su tutti quegli alimenti ancora anonimi, a partire da quelli trasformati, come nel caso delle nocciole utilizzate nell’industria dolciaria”.
Conferimenti campagna 2021: filiera nocciolo Coldiretti-Novi
Al fine di organizzare i ritiri, le tempistiche e la logistica, per quanto riguarda i conferimenti delle nocciole destinati al Gruppo dolciario Novi, ricordiamo che la scadenza è fissata come ogni anno al 31 maggio 2021. Entro tale data sarà necessario ratificare la propria iscrizione o gli eventuali recessi. Per tutti coloro invece intenzionati a proseguire nell’impegno non è richiesta alcuna comunicazione. Tale data è improrogabile. Per informazioni rivolgersi agli Uffici Zona Coldiretti.
La provincia di Alessandria si prepara alla nuova annata corilicola potenziando accordi di filiera
La produzione corilicola alessandrina conta su una base di circa 3.500 ettari tra allevamento e fase adulta distribuiti nell’intero territorio collinare provinciale. Il prezzo dell’ultima campagna, mediamente di 330 euro per quintale, per certi versi insoddisfacente, non deve trarre in inganno né essere considerato un inizio di crisi: le quantità prodotte hanno ampiamente sopperito al minor valore e lo spazio sul mercato per le nocciole alessandrine rimane inalterato. L’attenta selezione svolta sulle partite di nocciole che hanno ottenuto il benestare per entrare nel novero di quelle destinate alla filiera dell’agroindustria virtuosa in essere tra Coldiretti e Novi-Elah-Dufour ha permesso comunque di poter consegnare all’industria alessandrina più di 13.000 quintali di nocciole di pregio tra la provincia di Alessandria e quella di Asti. “Coldiretti chiede che nel nuovo piano di settore sia verificata l’effettiva superficie attualmente coltivata ed il potenziale produttivo derivante, ponendo tra gli obiettivi la valorizzazione delle nocciole italiane, una maggiore trasparenza dell’origine delle nocciole utilizzate nei trasformati e in quelle commercializzate sgusciate ed un potenziamento dei controlli”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.
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Patronato Epaca |
a cura di
Gianni Mario Stoppini
INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE AGRICOLA: PRIME INDICAZIONI DALL’INPS 26
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rime indicazioni dell’Inps con la circolare 69 del 23 aprile sulle modalità di liquidazione dell’indennità di disoccupazione agricola per il 2020 (articolo 22 del decreto legge 17 marzo 2020 convertito nella legge 27/24 aprile 2020). Si tratta della cassa integrazione in deroga concessa a seguito dell’emergenza Covid 19. Le istruzioni operative – fa sapere l’Inps - saranno fornite in un prossimo messaggio. I beneficiari dell’indennità di disoccupazione – precisa la circolare
– sono gli operai a tempo determinato iscritti negli elenchi nominativi per almeno un giorno nell’anno di competenza delle prestazioni, e cioè il 2020, e gli operai a tempo indeterminato assunti o licenziati nell’anno a cui si riferisce l’indennità e che abbiano prestato almeno un giorno di lavoro effettivo. Per questi ultimi l’intervento scatta nonostante siano destinatari del Cisoa (Cassa integrazione speciale per gli operai agricoli) un ammortizzatore ordinario. I periodi di trattamento di cassa integrazione in deroga sono equipa-
rati a lavoro ai fini del calcolo delle prestazioni di disoccupazione agricola. Questo per evitare che i lavoratori che nel biennio non siano riusciti a raggiungere a causa della pandemia le 102 giornate richieste per accedere all’ammortizzatore sociale ne risultino esclusi. Anche per gli operai agricoli a tempo indeterminato vale la stessa regola e cioè saranno equiparate a lavoro le giornate di cassa integrazione in deroga e i periodi di Cisoa e quelli di Cigo. L’indennità di disoccupazione, precisa la circolare Inps, per il 2020 è pertanto calcolata sulla base delle giornate di lavoro effettivo a cui saranno aggiunti i periodi di trattamento di integrazione salariale in deroga per gli operai a tempo determinato e per quelli a tempo indeterminato e per questi ultimi anche i periodi di Cisoa e Cigo. L’importo di disoccupazione per gli operai a tempo determinato è pari al 40% della retribuzione, mentre per gli operai a tempo indeterminato è del 30% della retribuzione effettiva.
LA MISURA ESTESA ANCHE AI NUOVI ISCRITTI ALLA PREVIDENZA AGRICOLA
UNDER 40: PER IL 2021 ESONERO CONTRIBUTIVO
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a Legge di Bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019 aveva introdotto un nuovo incentivo per i coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori agricoli professionali (IAP). Sulla disciplina dell’esonero è intervenuto Legge di Bilancio 2021, che lo ha esteso anche alle nuove iscrizioni con decorrenza dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021. Si ricorda che tale incentivo ha come beneficiari i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali che non abbiano compiuto 40 anni d’età alla data d’inizio della nuo-
va attività imprenditoriale e che si iscrivono alla previdenza agricola nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021. La misura consiste nell’esonero dal versamento del 100% della contribuzione dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (IVS), per un periodo massimo di 24 mesi. L’esonero non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente ed è applicabile nei limiti previsti dai regolamenti UE
relativi agli aiuti de minimis. Come accedere al beneficio L’INPS ha chiarito, con apposita circolare i requisiti per l’ammissione al beneficio: • i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali devono aver presentato tempestivamente la comunicazione di inizio attività autonoma in agricoltura utilizzando il relativo servizio on-line “ComUnica”; • l’istanza di ammissione all’incentivo deve essere presentata entro 120 giorni dalla data di
Patronato Epaca comunicazione di inizio attività. Inoltre la fruizione del beneficio è subordinata alla regolarità riguardante: • l’adempimento degli obblighi contributivi; • l’osservanza delle norme poste a tutela delle condizioni di lavoro;
• il rispetto degli altri obblighi di legge; • il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamen-
te più rappresentative sul piano nazionale. L’istanza di ammissione al beneficio deve essere inoltrata esclusivamente telematicamente. Le domande vanno presentate tramite programma telematico INPS
LA VALIDITÀ DELLE AUTOCERTIFICAZIONI PROROGATA FINO AL 31 MARZO 2022
ESENZIONE TICKET PER REDDITO
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onsiderata l’emergenza Covid-19,su proposta dell’Assessorato alla Sanità, la Giunta regionale ha confermato fino al 31 marzo 2022 la validità delle autocertificazioni di esenzione per reddito dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per la specialistica riguardanti le seguenti categorie: cittadini di età inferiore a 6 anni e superiore a 65 anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro. Attenzione: al compimento del sesto anno, il minore non potrà più usufruire di tale esenzione (codice E01); titolari di assegno (ex pensione)sociale e loro familiari a carico (codice E03); titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a euro 8.263,31, incrementato fino a euro 11.362,05 in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori euro 516,46 per ogni figlio a carico (codice E04). In considerazione dell’emergenza Covid-19, e quindi della necessità di evitare gli affollamenti agli sportelli
delle ASL, la Giunta regionale ha deciso la proroga sino al 29 luglio 2021, per i cittadini in possesso dell’autocertificazione di esenzione con il codice E02: disoccupati e loro familiari a carico, con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. Il cittadino può presentare l’autocertificazione in via telematica, attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID) o in alternativa con credenziali di tessera sanitaria con microchip (Tessera sanitaria - Carta nazionale dei servizi) o qualsiasi altra Carta Nazionale Servizi. Nel comunicato si precisa che, in caso di eventuale perdita dei requisiti di reddito che danno diritto all’esenzione, l’assistito è tenuto a darne tempestiva comunicazione all’ASL anche attraverso la funzionalità telematica, per la cessazione del diritto all’esenzione e, pertanto, a non utilizzare più il certificato di esenzione per reddito; gli abusi di utilizzo del certificato di esenzione comportano responsabilità amministrative e penali.
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Attualità
La distribuzione è partita nei giorni scorsi e sta toccando tutte le zone della provincia
SOLIDARIETÀ: AL VIA NUOVE CONSEGNE PER LE FAMIGLIE BISOGNOSE DEL TERRITORIO ALESSANDRINO
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l via un’ulteriore azione di solidarietà in provincia di Alessandria. Dalla pasta al Grana Padano, dall’olio extra vergine di oliva ai biscotti, dalla salsa di pomodoro allo zucchero e molto altro ancora: ogni famiglia in difficoltà, a causa del Covid, è destinataria di un pacco con il meglio del Made in Italy. “La distribuzione viene fatta in collaborazione con i sindaci, i parroci e le associazioni di volontariato del territorio che ci aiutano ad individuare chi ha più bisogno di aiuto. Abbiamo ricevuto altri 30 pacchi da distribuire sul territorio alessandrino per un totale, su tutto il Piemonte, di oltre 15 mila chili in consegna: un modo per continuare l’attività di solidarietà e dare un segno tangibile dell’attenzione che l’intera filiera agroalimentare italiana sta rivolgendo alle fasce più deboli della popolazione colpita dalle difficoltà economiche – affermano
Sul prossimo numero continua il report fotografico delle consegne ha permesso di aiutare già diversi bisognosi sia a livello provinciale che regionale. il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Un’operazione che vuole essere un segnale di speranza per il Paese e per tutti coloro che in questi mesi hanno pagato più di altri le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza Covid. Le nostre imprese, nonostante le difficoltà, non hanno smesso di produrre cibo, garantendo così l’approvvigionamento alimentare ai cittadini. Ora, il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza diventi un impegno strutturale che aggiunge valore etico alla spesa quotidiana”. Su questa scia, si inserisce anche la Spesa Sospesa nei mercati di Campagna Amica, alla quale aderiscono volontariamente i cittadini e che
In occasione del passaggio in Valcerrina della centoquattresima edizione del Giro d’Italia
UNA BICICLETTA GIGANTE IN OMAGGIO ALLA CAROVANA ROSA Realizzata con 88 balle di fieno da un gruppo di associati Coldiretti
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a Murisengo a Pontestura, domenica 9 maggio, tutta la Valcerrina si è vestita a festa, colorando di rosa elementi ai bordi di strade, staccionate, edifici e prati, in omaggio al passaggio della centoquattresima edizione del Giro d’Italia. Ad accogliere il Giro, nella Terra dei Tartufi qual è Murisengo e, più precisamente, a San Candido, una grande bici stilizzata
(40 metri di lunghezza per 20 metri di altezza) disegnata da ben 88 rotoball di fieno, posizionati alla virgola sul grande prato che delimita l’incrocio, al di sotto di una grande scritta bianca “W il Giro” ritagliata da un grande telone. L’originale iniziativa, apprezzata anche dai cronisti sugli elicotteri e velivoli al seguito della gara, è stata ideata e realizzata dai murisenghesi Rober-
to e Fabrizio Gamarino, Sergio Iura, Roberto e Marco Rosso e Daniele Fava (immagine col drone di Gabriele Bianco).
Consigliere Ecclesiastico
LA CARITA’ SOCIALE Il nuovo messale nel primo prefazio dell’Ascensione del Signore, recita: il Signore Gesù... Signore dell’Universo, ci ha preceduti nella dimora eterna, non per separarsi dalla nostra condizione umana, ma per darci la serena fiducia che dove è Lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra. Noi siamo, in Lui, figli adottivi del Padre e di conseguenza eredi. E’ qui il valore di ogni persona. I discepoli domandano a Gesù quando avrebbe ricostruito il suo regno. Oggi potrebbe chiederci che cosa abbiamo fatto noi per questo regno fondato sull’amore, sulla giustizia, sulla pace. Il regno è già in mezzo a noi perchè ci dona il suo Spirito, cioè il suo amore. Noi non camminiamo perchè abbiamo tutto chiaro, ma perchè amiamo. Se smettiamo di amare, diventiamo fatalisti, guidati dalla vendetta, accecati dall’odio e dal pregiudizio e nulla mai cambierà. Il cristiano è un uomo del cielo, per questo ama la terra. Il cielo lo troviamo seminando il Vangelo nel cuore de-
gli uomini. Il Santo Padre, papa Francesco, nella lettera enciclica “Fratelli tutti”, ci ricorda che la carità sociale ci fa amare il bene comune e fa cercare il bene di tutte le persone. Partendo dall’amore sociale è possibile progredire verso una civiltà dell’amore. La carità può costruire un mondo nuovo (n. 182 e 183). Leggere gli ultimi dati Eurispes vuol dire raccontare un’altra storia. A fronte di tanti proclami: “non lasceremo indietro nessuno” leggiamo una percentuale impressionante di nuovi poveri, fatta di chi ha perso il lavoro, la casa, la dignità e il futuro. Qualcuno però, anche nelle disgrazie, come l’attuale pandemia, ha aumentato le proprie ricchezze. Peccato che questi ultimi non vengano mai censiti. Nei prossimi piani di sviluppo per portare a casa i fondi del Recovery, potremmo inserire con il green, il digitale, la sanità, anche l’amore sociale. Purtroppo questo non si può comprare o vendere, ma solo donare.. Don Ivo Piccinini
API: UN TAVOLO PER TUTELARE IL SETTORE Crolla di almeno il 30% la produzione di miele in un 2021 segnato da grandinate e gelo in piena primavera che ha distrutto le fioriture compromettendo pesantemente il lavoro delle api. Il danno economico e ambientale colpisce il Paese in un momento in cui la svolta salutista per effetto Covid ha portato all’aumento del
13% degli acquisti di miele nel 2020 ma sugli scaffali dei supermercati già più di 1 vasetto di miele su 2 viene dall’estero. A livello regionale è stato creato da Giovani Impresa un tavolo apistico a cui partecipa Coldiretti Alessandria chi, tra gli under 40, volesse partecipare può segnalarlo a alessandria@ coldiretti.it.
La Federazione Provinciale di Coldiretti Alessandria, esprime sentite condoglianze a Enrica Marchesotti, addetta Patronato Epaca per la Zona di Alessandria, per la scomparsa del caro PAPA’
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Mercatino
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La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno - OSAS, è una patologia caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, normalmente associati ad una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue ed a micro risvegli a livello cerebrale che la persona non avverte, ma che comportano la frammentazione del sonno. I sintomi principali di questa patologia sono rappresentati da: Frequenti episodi di blocco della respirazione durante il sonno spesso riferiti dal partner - Russamento - Bocca asciutta al risveglio - Improvvisi Risvegli notturni con senso di soffocamento - Nicturia, Sudorazione notturna, Sonnolenza diurna - Ridotta capacità di memoria e Ridotta capacità di concentrazione In Italia 1.600.000 persone, ovvero il 4% degli uomini ed il 2% delle donne, sono affette da questi disturbi, ma solo una piccola parte ricevono un trattamento adeguato. Le conseguenze di tale patologia sono molto rilevanti, perché i soggetti affetti da OSAS hanno un rischio elevato di complicanze cardiovascolari e cerebrovascolari (ictus), ipertensione arteriosa, deficit cognitivi. Inoltre le OSAS sono spesso causa di incidenti automobilistici (colpo di sonno alla guida) e sul lavoro. La diagnosi della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno si esegue con il Monitoraggio Cardiorespiratorio Completo (Polisonnografia), una misurazione che registra il flusso oronasale, i movimenti toracici ed addominali, la saturazione arteriosa, la frequenza cardiaca, il russamento e la posizione corporea. In pazienti affetti da Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno può essere necessaria una terapia che mantenga pervie le vie aeree, rendendo possibile la ventilazione senza occlusione delle vie aeree superiori. Questa terapia si effettua tramite un dispositivo notturno (CPAP) collegato ad una maschera nasale o naso-buccale, il cui principio di funzionamento è basato sull’erogazione di pressione nelle alte vie aeree, che ne consente la pervietà. La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno è stata inserita tra gli accertamenti medico legali previsti per il conseguimento e la conferma di validità della Patente di Guida a seguito del Decreto del 22 Dicembre 2015, con entrata in vigore il 28 Gennaio 2016
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