Speciale Fauna Selvatica
Una delegazione ricevuta in Prefettura ad Alessandria
CINGHIALI: COLDIRETTI CHIEDE AL PREFETTO AZIONI STRAORDINARIE DI CONTENIMENTO SUL TERRITORIO 6
E’
necessario trovare risposte efficaci e non continuare a tergiversare su una problematica che è ormai fuori controllo. L’insostenibilità delle devastazioni della fauna selvatica sul territorio, dove ai danni economici alle aziende agricole si sommano i rischi per l’incolumità pubblica, è stato l’argomento al centro dell’incontro che si è tenuto a Palazzo Ghilini tra il neo Prefetto di Alessandria Francesco Zito e il Presidente provinciale Coldiretti Mauro Bianco. L’incontro rientra nell’ambito della mobilitazione che Coldiretti sta mettendo in atto in tutta la regione per arginare in maniera decisa l’emergenza dei danni da fauna selvatica, per chiedere azioni straordinarie, anche di natura normativa, per un contenimento più efficace della specie: numerosi studi, infatti, hanno dimostrato la presenza nel sangue di diverse popolazioni di cinghiali di anticorpi per virus a carattere zoonosico, ovvero quelle malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo come il batterio responsabile dell’epatite E, dell’influenza suina e quello dell’encefalite Giapponese. Al Prefetto è stata consegnata copia della lettera spedita nei giorni scorsi da Coldiretti a tutti i Sindaci del territorio affinché, in qualità di responsabili della sanità e sicurezza pubblica, prendano formalmente posizione. “Occorre massima attenzione da parte delle istituzioni sulla questione dell’equilibrio faunistico – ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Mauro Bianco – ed abbiamo avuto conferma dal Prefetto che sta seguendo la vicenda con la dovuta sensibilità. Abbiamo chiesto che venga stretta la rete dei controlli sull’effettivo numero dei cinghiali abbattuti, esattamente come avviene per altre tipologie di fauna selvatica. Una problematica la cui gravità sembra ancora non essere stata ben recepita da parte di tutti, nonostante i danni sempre più visibili nelle campagne, con scorribande di decine di esemplari sui terreni e la presenza dei cinghiali sulle strade urbane e sulle vie di comu-
Indispensabile adeguamento dei controlli sull’abbattimento come avviene per altra fauna selvatica
nicazione. Il mancato riscontro di una reale e completa percezione del fenomeno, rappresenta per il mondo agricolo, la classica beffa che si aggiunge al danno”. Durante l’incontro, alla presenza del Direttore provinciale Coldiretti Roberto Rampazzo, è stato sottolineato quanto, mai come oggi, sia importante dare certezze alle imprese agricole e garantire il futuro agli agricoltori con risposte strutturali ed efficaci, partendo dalla modifica della legislazione nazionale. Infatti, la Legge 157 del 1992 è ormai superata nella parte in cui affronta la tematica della lotta alla proliferazione di alcune specie, ed in particolare dei cinghiali, al fine di consentire il ripristino anche con personale specializzato, dell’equilibrio ambientale che è stato visibilmente compromesso. Una richiesta che era già stata avanzata durante la mobilitazione organizzata da Coldiretti il 7 novembre del 2019 in piazza Montecitorio e rimasta senza risposta. Gli agricoltori non lavorano per avere un risarcimento danni ma per realizzare una produzione di qualità che va tutelata e salvaguardata soprattutto in un momento difficile come questo, in cui l’emergenza sanitaria ha fortemente compromesso l’equilibrio economico del Paese. La perdita di reddito arrecata agli imprenditori, infatti, va ben oltre il valore del risarcimento ottenibile, “a risentirne è la funzionalità degli ecosistemi per questo ribadiamo l’urgenza ad intervenire, con un approccio integrato, un pacchetto di azioni che se da un lato deve agire sulla riduzione sia numerica, che spaziale, dall’altro deve concretizzarsi in provvedimenti che possano consentire anche ai