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UCRAINA OGGI: LEGALITÀ DA RIPRISTINARE È sotto gli occhi di tutti quanto grave sia la situazione in Ucraina, sconvolta nelle regioni orientali, confinanti con la Federazione Russa, da una guerra civile che vede lo scontro fra i separatisti filo russi e le forze fedeli al governo di Kiev. Ovviamente, in presenza di gravi e continue violazioni dei diritti umani in quelle regioni, l’attenzione di Amnesty International è ai massimi livelli con l’occhio imparziale che è tipico dell’Organizzazione, non influenzata da interessi politici o economici ed interessata soltanto a mettere in risalto violazioni dei diritti umani così come definiti da documenti internazionali a partire dalla D.U.D.U. fino alle principali convenzioni promosse dall’ONU a cui l’Ucraina aderisce. La realtà messa in evidenza da Amnesty è che in Ucraina ci si trova in presenza di continue violazioni dei diritti umani compiute da entrambe le parti. Prima di addentrarci sulle più recenti relazioni di Amnesty,
tracciamo brevemente la storia degli ultimi mesi. Tutto ha avuto origine da alcuni mesi di sommosse popolari e di scontri con i servizi di sicurezza, note come le proteste di EuroMaydan, che portarono il 22 febbraio 2014 alla destituzione del presidente Janukovic, fuggito secondo alcuni in Russia e secondo altri in Bielorussia. Stando al Ministero della Salute Ucraino, gli scontri hanno provocato la morte di 103 manifestanti e di 18 agenti delle forze di sicurezza. Fin dalla caduta di Janukovic, le relazioni fra l’Ucraina e la federazione Russa si deteriorano pesantemente. Un referendum tenuto il 16 marzo in Crimea, non riconosciuto a livello internazionale, sancisce il passaggio della regione alla federazione Russa che viene occupata militarmente, mentre il Parlamento Ucraino dichiara la Crimea “territorio occupato militarmente dalla Russia”. Dopo l’occupazione vengono
segnalate violazioni dei diritti umani da parte delle autorità russe nei confronti della popolazione tatara che non aveva preso parte al referendum. Negli stessi giorni la Russia comincia ad ammassare truppe lungo il confine con l’Ucraina. Ai primi di aprile organizzazioni separatiste, e filo russe, delle regioni orientali, in particolare di Donetsk, prendono il controllo di edifici governativi, episodi a cui reagisce il governo di Kiev che invia forze armate con il compito di restaurare il controllo governativo sul territorio. Lo scontro fra le due parti ha finora provocato la morte di parecchie centinaia di persone fra combattenti e civili involontariamente coinvolti, fra cui anche alcuni giornalisti non ucraini, e ha costretto parecchie decine di migliaia di ucraini a lasciare le proprie case per rifugiarsi alcuni in Ucraina occidentale ed altri in Russia.
Voci [ Settembre 2014 - N. 0 / A. 1 ] 4