Voci - Numero 1 Anno 1 - Amnesty International in Sicilia

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ATTUALITÀ

IL POPOLO CURDO, DALLE SUE ORIGINI ALL’ATTUALITÀ GEOPOLITICA Per avere una pertinente chiave di lettura del coinvolgimento del popolo nella crisi che scuote la parte settentrionale dell’Iraq, la Siria e la Turchia, è necessario partire dalla conoscenza storica del popolo curdo. In effetti dalla folgorante offensiva dell’ISIS (Islamic State of Iraq and Siria) nel nord dell’Iraq, la questione curda è più che mai di attualità.

imposto lo sciismo come religione di Stato cerca di espanderlo ai suoi vicini. Dall’altro lato, gli ottomani vogliono bloccare la politica espansionista dello Scià , rafforzare le loro frontiere con l’Iran per poter lanciarsi nella conquista dei paesi arabi. Preso tra i due giganti, il popolo curdo politicamente frammentato non aveva nessuna chance di sopravvivere come entità indipendente.

Gli storici1 si accordano generalmente ad attribuire ai curdi un’appartenenza al ramo iraniano della grande famiglia del popolo indoeuropeo. Tra il 1169 e il 1250 una dinastia curda fondata dal famoso Saladino emerge ed assume la leadership del mondo musulmano per circa un secolo fino all’invasione turco-mongola del XIII secolo. L’impero di Saladino comprendeva oltre la quasi totalità del Kurdistan2, tutta la Siria, l’Egitto e lo Yemen. Nella secondo metà del XV secolo il Kurdistan inizia a riprendersi dall’effetto delle invasioni turco-mongole e ad assumere la forma di un’entità autonoma , unita dalla sua lingua, la sua cultura e la sua civilizzazione ma politicamente frammentata in una seria di principati. Già all’inizio del XVI secolo, il Kurdistan diventava una questione centrale delle rivalità tra l’Impero ottomano e la Persia. Da un lato, il nuovo Scià della Persia che ha

Posto davanti alla scelta di essere un giorno o l’altro annesso dalla Persia o accettare formalmente la supremazia del Sultano ottomano in cambio di una larghissima autonomia, i dirigenti curdi optarono per la seconda soluzione. Pertanto il Kurdistan o più esattamente i numerosi feudi e principati entrarono sotto la protezione ottomana attraverso

la via della diplomazia. Questo statuto particolare assicurò al Kurdistan quasi tre secoli di pace (fino all’inizio del XIX secolo). In effetti, gli ottomani, protetti dalla possente barriera curda di fronte all’Iran potevano concentrare le loro forze su altri fronti. Rimane in ogni caso il fatto che ogni principe era più preoccupato ad occuparsi degli interessi della sua dinastia, per cui le dinamiche familiari e del clan prevalsero spesso su tutte le altre considerazioni. Perciò decisero di sollevarsi tentando di creare un Kurdistan unificato solo quando all’inizio del XIX secolo l’impero ottomano si ingerì nei loro affari e cercò di porre fine alla loro autonomia. Dal 1847 al 1881, si susseguirono numerose insurrezione guidate da capi tradizionali, sovente religiosi, per la creazione di uno Stato curdo, insurrezioni che durarono fino alla prima guerra mondiale . Dopo aver annesso uno dopo l’altro i principati curdi, il potere turco s’impegnò ad integrare l’aristocrazia curda dando generosamente loro dei posti di prestigio. La società curda affrontò la prima guerra mondiale divisa, decapitata e senza un progetto collettivo per il suo futuro. Nel 1915, gli accordi franco-britannici detti Sykes-Picot3 previdero lo smembramento del loro stato. I curdi erano già in conflitto sul futuro della loro nazione: da un

Per grande parte del contesto storico, ref. Kendal Nezan, Presidente dell’Istituto curdo di Parigi in, “Un aperçu de l’histoire des kurde,2014. Se il termine Kurdistan – letteralmente “paese dei curdi” è regolarmente impiegato, il Kurdistan in quanto Stato unificato alle frontiere internazionalmente riconosciuto non esiste. 3 http://www.europe-solidaire.org/IMG/article_PDF/article_a30786.pdf. 1 2

Foto - Kurd Kurdistan - © jan Sefti - https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/

Voci [ GENNAIO 2015 - N. 1 / A. 1 ] 11


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