Voci - Numero 4 Anno 1 - Amnesty International in Sicilia

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Buone notizie

BUONE NOTIZIE Il 30 luglio due sposi della città di Kilis, nel sud della Turchia, hanno deciso di festeggiare la loro unione offrendo ad oltre quattromila rifugiati siriani cibo che hanno distribuito personalmente.

seguito al quale il 62,2 per cento dei votanti ha votato SI al quesito che proponeva di inserire nella Costituzione Irlandese il principio che “Il matrimonio può essere contratto per legge da due persone, senza distinzione di sesso“. L’Irlanda si aggiunge ai 21 paesi del mondo (di cui 13 europei) che hanno legalizzato i matrimoni dello stesso sesso. Paesi europei: Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Galles, Inghilterra, Islanda, Norvegia, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia.

La città di Kilis si trova nella zona della Turchia al confine con la Siria nella quale si è rifugiata una gran quantità di profughi siriani.

Paesi extraeuropei: Argentina, Brasile, Canada, Messico (in 5 dei 31 stati), Nuova Zelanda, Sudafrica, Uruguay, USA (in 38 dei 50 stati).

Secondo l’ACNUR (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) a fine agosto 2015, dei 4 milioni di profughi dalla Siria, 2 milioni si trovavano nel sud della Turchia.

Un passo avanti, sia pure piccolo e sofferto (per il ritardo con cui è arrivato), si prospetta nel futuro delle donne dell’Arabia Saudita.

In seguito all’appello lanciato dalla scrittrice Bryndis Bjorgvinsdottir, 12.600 famiglie islandesi hanno chiesto al proprio governo di ospitare nelle proprie case profughi siriani. Molte di queste famiglia hanno anche offerto di pagare i biglietti aerei. In seguito a tali richieste il governo islandese (che aveva originariamente previsto di accogliere 50 profughi) ha dichiarato che sta considerando di chiedere un aumento del numero di profughi siriani da accogliere.

Il 23 maggio 2015 l’Irlanda ha legalizzato il matrimonio fra persone dello stesso sesso. La decisione è stata affidata al popolo mediante referendum, in 23

Re Abdullah ha infatti deciso che, a partire dalla elezioni amministrative del 2019, le donne potranno votare e candidarsi. In Arabia Saudita non si svolgono elezioni politiche poiché il potere legislativo è detenuto dal re. Già dal 2013 le donne sono entrate a far parte della Shura, il consiglio consultivo del re. Tuttavia esse devo accedere da un ingresso a loro riservato, devo sedere in un settore distinto da quello degli uomini ed indossare l’hijab, il copricapo arabo.

famiglia, non possono lavorare nel settore petrolifero (come si sa il principale del paese).

A fine agosto 2015 un giudice federale degli Stati Uniti ha accolto l’istanza di tre detenuti dello stato del Mississippi che, appellandosi all’ottavo emendamento della Costituzione Americana, avevano sostenuto che l’iniezione letale non garantisce una morte senza sofferenza. Il giudice, in attesa di chiarire se le sostanze attualmente usate rendano disumana l’iniezione letale, ha quindi sospeso le esecuzioni in Mississippi.

In Connecticut (uno dei 19 stati abolizionisti degli USA, a cui si devono aggiungere gli 8 in cui vige la moratoria) la pena di morte fu abolita nel 2012 con una legge che non aveva valore retroattivo. Erano quindi rimasti nel braccio della morte 11 detenuti. A fine agosto 2015, una sentenza della Corte Suprema del Connecticut, accogliendo il ricorso di uno di quei detenuti, ha stabilito che la pena di morte in quello stato è incostituzionale. La pena di morte di questi ultimi condannati a morte del Connecticut è stata quindi revocata. La pena di morte rimane pienamente in vigore in 23 dei 50 stati degli USA.

In Arabia Saudita le donne non possono guidare l’auto, possono essere costrette dalla polizia religiosa a rispettare le regole islamiche sull’abbigliamento, non possono viaggiare da sole fino a 45 anni se non autorizzate dal capo OTTOBRE 2015 N. 4 / A.1 - Voci


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