Voci - Numero 4 Anno 2 - Amnesty International in Sicilia

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Editoriale

#VERITÀPERGIULIOREGENI

Scariche elettriche, pestaggi, violenze non possono essere accettati e nemmeno l’incoerenza. di Liliana Maniscalco

Sono giorni in cui per i difensori dei diritti umani, italiani e non, è necessaria la più convinta delle resilienze. Da pochissimo il Comune di Trieste ha deciso di rimuovere lo striscione oggetto della campagna di Amnesty International e del quotidiano “La Repubblica” attraverso la quale si chiede la verità sul caso di Giulio Regeni. Una dismissione che ha provocato grande clamore e mosso le coscienze, ma che è specchio dei tempi in corso. Si è trattato di “un atto intempestivo e fuori luogo, che mostra una grave mancanza di sensibilità in chi lo ha compiuto. La ricerca della verità non può essere sottoposta a date di scadenza, non si prescrive neppure quando occorrono decenni perché gli autori di gravi violazioni dei diritti umani siano portati davanti alla giustizia” – come ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente dell’organizzazione in Italia – “Quello striscione, appeso sui municipi di oltre 170 città italiane, sta a significare un impegno non effimero per la ricerca della verità sulla tortura e l’uccisione di Giulio Regeni. È davvero triste che un vicenda umana così tragica sia diventata oggetto di polemica politica, soprattutto in una città così importante nella vita di Giulio come Trieste”. 3

La capacità di reazione degli attivisti di Amnesty in Friuli Venezia Giulia ha creato le condizioni per un’affissione presso il palazzo regionale, riproducendo, in un’area piccola ma altamente significativa del nostro paese, quello che sta succedendo da noi ed in tutto il mondo: l’entropia dei diritti umani che si reclamano e si negano a seconda di circostanze e convenienze. L’indifferenza, a tratti lo spregio, dei diritti umani è un fatto gravissimo. Il caso Regeni ha portato alla ribalta una realtà tanto sconcertante quanto diffusa. Ha anche acceso i riflettori sul metodo delle sparizioni forzate praticato in maniera sistematica oggi in Egitto per cui è necessario arrivare alla verità e fermare questa terribile pratica. Sono tanti i cittadini che hanno ricominciato a chiedere ed a partecipare, moltissime le istituzioni, le scuole, le università, le biblioteche, gruppi e associazioni e la stampa. Lo stesso governo ha chiesto spiegazioni all’Egitto. Eppure, nonostante tutto questo, e solo per fare un esempio, perché basterebbe semplicemente sottolineare la situazione permanente in Siria, negli OTTOBRE 2016 N. 4 / A.2 - Voci


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