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il futuro dell’edilizia
I criteri ESG e le imprese di costruzioni
di Angelo Luigi Camillo Ciribini DICATAM & eLux Lab, Università degli Studi di Brescia
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La digitalizzazione, che include il Building Information Modeling (BIM), è una tematica relativamente poco diffusa, all'atto pratico, nella maggior parte delle imprese di costruzioni. Al contempo, per quanto si parli spesso di Costruzione 4.0, e, addirittura, di Gemello digitale del processo cantieristico, l'istanza principale che vi è sottesa, vale a dire quella del misurare l'efficienza e l'efficacia dello stesso processo, le sue prestazioni, ovvero sia gli esiti, che, peraltro, devono scontare una irriducibilità rispetto al modello manifatturiero, appare piuttosto parziale o embrionale, di là della retorica propria di una certa pubblicistica. In buona sostanza, proprio a partire dai cosiddetti modelli informativi 4D BIM e 5D BIM, la capacità di rendere certe metodologie e certi strumenti realmente utili sotto il profilo gestionale, rimandano a una pregressa diffusione dei sistemi di controllo di gestione relativi sia all'azienda in quanto tale, sia alle commesse e ai cantieri di cui è composto il proprio portafoglio. In altre parole, servirebbe introdurre o potenziare nell'impresa di costruzioni i temi della economia aziendale e della gestione integrata dell'informazione, del rischio e della commessa. Si tratta del primo livello di una relazione, legata alla nozione di cultura industriale, che potrebbe giovare nel miglioramento dei rapporti che si instaurano con il mondo della finanza, coinvolto ora direttamente, ad esempio, nel sistema dei bonus, sismici ed energetici, ma, soprattutto, attore fondamentale, oltreché del rilascio delle tradizionali linee di credito, delle politiche di finanziamento e di investimento per la rigenerazione urbana. Sotto questo profilo, termini quali «ambiente di condivisione dei dati» oppure «piattaforma digitale» evocano la necessità di mettere a disposizione, appunto, dei finanziatori e degli investitori indicatori prestazionali utili a condividere con le istituzioni finanziarie determinate metriche e specifici indicatori. Ciò che, tuttavia, attualmente sta emergendo è che, in virtù di regolamentazioni di carattere comunitario, istituti di credito, compagnie assicurative, società di gestione del risparmio, fondi pensione e altre entità finanziarie si trovano a dover sottostare ai criteri ESG (Environmental Social Governance), dedicati alle tematiche ambientali, sociali e organizzative, e a doverne verificare la conformità presso gli attori delle catene di fornitura che coinvolgono gli investimenti immobiliari e infrastrutturali, tanto come sviluppo quanto come gestione dei cespiti, ivi incluse le imprese di costruzioni. La qual cosa si accompagna all'esigenza di non limitarsi al ricorso ai servizi di valutazione offerti dalle agenzie di rating (basate su approcci non normalizzati a punti eterogenei), ovvero ai diversi marchi volontari dedicati ai temi disparati inerenti, bensì di disporre di metriche computazionali che, più che alla descrizione e alla narrazione delle attività e delle misure intraprese, si rivolgano ai risultati effettivamente conseguiti, agli outcome. Si parla, in questo caso, di una gamma di azioni che possano comprendere: dal Pia-
simile ipotesi, proprio nell'ottica di restituire all'impresa di costruzioni una centralità che non si limiti alla sola esecuzione materiale degli interventi, specie laddove la rigenerazione urbana coinvolga entità eterogenee e connesse, quali gli edifici, le infrastrutture e le reti. Nell'ambito di uno scenario così vasto e così evolutivo, una prima iniziativa orientata potrebbe consistere nella configurazione di modelli 4D BIM, aggiornabili in tempo reale e condivisibili in remoto con le istituzioni finanziarie e con i rater, dei processi cantieristici nei quali compaia, accanto alla visualizzazione tridimensio-
no ambientale di cantierizzazione, inclusi gli aspetti relativi al consumo di acqua, alla tutela del suolo e alla preservazione della biodiversità, al Piano di gestione dei rifiuti, dalla Strategia di efficientamento energetico del cantiere al Piano operativo di sicurezza, al Piano di de-carbonizzazione della produzione manifatturiera e cantieristica (e di rendicontazione delle emissioni), alla elettrificazione e alla interconnessione del parco macchinari, dalla selezione di materiali low carbon al packaging inteso a ridurre l'emissione di gas a effetto serra e a favorire la circolarità e la riduzione degli sfridi, dalle soluzioni tecnologiche digitali che permettano l'incremento della presenza di genere o di etnìa nel cantiere ai Piani di comunicazione e di coinvolgimento delle comunità e delle popolazioni nelle aree interessate dai lavori (o di Stakeholder Engagement in senso lato), dai piani di formazione digitale e sostenibile del capitale umano alle strategie per contrastare i fenomeni corruttivi. L'elencazione qui proposta evidenzia, tra l'altro, come la focalizzazione sulla tematica si stia lentamente spostando, per le emittenti e per i finanziatori, sia entro gli obblighi regolamentari, sia all'interno della percezione da parte degli investitori istituzionali di un sistema valoriale che influisca sempre più sui rendimenti, dall'aspetto energetico e ambientale dei processi produttivi e dei cantieri a quelli sociali, sanitari, inclusivi, etici, talché, appunto, forse i manifesti, pur utili, non appartengano alla sfera delle aspettative di cui si è detto, che agiscono sulla selezione dei fornitori e sul merito di credito. Si tenga peraltro conto che l'utilizzo della Data Intelligence per la valutazione dei criteri ESG è oggi prevalentemente incentrata sulla gestione degli edifici e delle infrastrutture, interconnessi con soluzioni legate all'Internet of Things, piuttosto che non sulla loro realizzazione, È chiaro, allora, da questo punto di vista, quale possa essere il ruolo della digitalizzazione nel facilitare e nell'abilitare una nale diacronica e all'andamento delle curve a S dell'Earned Value Management, una dashboard che, a titolo esemplificativo, riporti in tempo reale e in remoto alcuni indicatori relativi, ad esempio, alle condizioni ambientali del cantiere in termini di emissioni di gas a effetto serra, dell'impiego di materiali e di componenti ispirati alla economia circolare e alla decarbonizzazione, al risparmio energetico dei mezzi e degli apprestamenti, alla salute, alla sicurezza, alla regolarità, alla parità di genere e di etnìa dei lavoratori. Parimenti, una diversa versione della soluzione immaginata potrebbe essere utilizzata per il coinvolgimento delle comunità interessate: si pensi all'impatto della costruzione di linee metropolitane negli isolati urbani o alle campagne di comunicazione relative a interventi di restauro nei centri storici. Queste soluzioni digitali potrebbero, infine, essere collegate a Modelli organizzativi e gestionali, attagliati alle caratteristiche delle tipologie di imprese di costruzioni finalizzati ai criteri ESG.