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sinergie

Revoca dei contributi per la sostenibilità ai Comuni

Ance Brescia e Collegio dei geometri avvertono: la burocrazia rallenta le procedure, serve una piattaforma unica per il caricamento dei dati. A rischio anche il Pnrr.

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“Iter troppo complessi e frammentati. Serve un’unica piattaforma per l’inserimento dei dati”. Asseriscono così all’unisono Ance Brescia e il Collegio Geometri della provincia sul caso innescato dal ministero degli Interni a causa della revoca ad oltre quattromila Comuni italiani dei fondi richiesti per gli interventi di sostenibilità previsti dalla legge 160 del 2019 della norma Fraccaro. “La complessità burocratica messa in moto per la gestione dei contributi e per i pagamenti è inaudita. Si parla di una frammentazione fra numerose piattaforme per il caricamento dei dati necessari alla richiesta, che non comunicano tra loro. Quattro piattaforme gestite da tre diversi ministeri: Bilancio e Programmazione economica, Economia e Finanze, Interno. Si tratta dei portali Cig e Simog della piattaforma Anac, con decine di informazioni da abbinare alla piattaforma Cup e convalidare. Altra piattaforma Bdap da alimentare con centinaia di informazioni e menù a tendina ingannevoli e variabili nel tempo, da collegare poi ai Cig. Il tutto in varie fasi. Poi successiva alimentazione di una quarta piattaforma, la Tibel per caricare i certificati di regolare esecuzione. Prova ne è che ben 4.467 pagamenti di interventi già realizzati riguardanti la metà dei Comuni italiani sono bloccati per questi malintesi burocratici, appesantendo ulteriormente gli uffici già oberati da una mole di lavoro enorme”, dichiara il presidente dei Geometri bresciani Giuseppe Zipponi. “Assistiamo all’ennesima confusione generata dalla ‘mala’ burocrazia. La digitalizzazione deve semplificare i processi e non complicarli, ma occorre organizzarla con chiarezza e coerenza”, afferma

nnn Troppo complesse e poco chiare le procedure per la richiesta di fondi per gli interventi di sostenibilità previsti dalla legge 160 del 2019 della norma Fraccaro.

L’impennata dei prezzi dei materiali

Variazione % 1° trimestre 2022 / 1° trimestre 2021 (fonte: elaborazione Ance su dati Bulletin, Prometeia e Argus)

+21% +24% +27% +39% +39% +40%

Massimo Angelo Deldossi, presidente di Ance Brescia. A dar vita alla denuncia delle due rappresentanze è stata una lettera inviata dal Ministero degli Interni, a più di quattromila Comuni in tutta Italia, i quali avevano fatto richiesta per l’ottenimento del finanziamento 2020-2021 previsti dalla legge 160/2019 della norma Fraccaro, nata per sovvenzionare interventi di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile. Secondo l’organo di Stato la richiesta non sarebbe stata accettata a causa dell’invio scorretto dei dati da parte delle amministrazioni comunali. La risposta ha provocato una vera e propria rivolta, date le gravi ripercussioni che avrebbe provocato. Infatti, solo nel bresciano tale recesso avrebbe causato la perdita di quasi undici milioni di euro. Parrebbe che il ministero abbia in seguito ritirato la revoca, chiedendo ai Comuni la reintegrazione dei dati mancanti. Secondo le due realtà di rappresentanza il caso sussiste e chiedono l’uniformazione delle piattaforme per la gestione delle pratiche della pubblica amministrazione. La problematica, infatti, non coinvolge solo la richiesta dei fondi Fraccaro, ma pesa su numerosi iter burocratici, tanto che nello stesso Pnrr è stato necessario l’inserimento di una mission dedicata alla semplificazione dei processi attraverso la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. “Ma anche nell’applicazione delle mission occorrono coerenza e strategia. In varie audizioni sono state avanzate proposte concrete per la realizzazione di una piattaforma unica, le quali evidentemente non sono ancora giunte ad una fase avanzata di progettazione”, dichiara il presidente dei Costruttori edili bresciani, concludendo con un inciso: “Se questi sono i presupposti, come pensiamo di portare a termine nei tempi previsti le mission del Pnrr?”.

Caro materiali

Ance Brescia e Acb firmano il protocollo per l’avvio del tavolo di monitoraggio dei prezzi

Ance Brescia e Acb firmano il protocollo d’intesa per dare inizio ai lavori del tavolo “tecnico politico legale”, che ha lo scopo di monitorare i prezzi dei principali materiali da costruzione e individuare le difficoltà di approvvigionamento. L’accordo dà seguito alle attività di dialogo intraprese già ad inizio anno fra i rappresentanti degli imprenditori edili e dei Comuni, per gestire l’emergenza attuale dei contratti in corso, per trovare soluzioni condivise. “Le dinamiche pregresse e tuttora in corso di assoluta emergenza, continuano ad ostacolare le imprese di costruzioni, a causa dell’aumento spropositato dei prezzi e della difficoltà di approvvigionamento, e le stazioni appaltanti che devono fare i conti con gli inevitabili slittamenti dell’esecuzione delle opere. Ad oggi i rimedi proposti al problema da parte del Governo sono risultati insufficienti ed ancora non si è riusciti a giungere ad una modalità di controllo dell’oscillazione dei prezzi che permetta la valutazione preventiva del mercato. Con l’istituzione di questo tavolo intendiamo supportare ogni soggetto coinvolto nella fase di realizzazione delle opere, fornendo uno strumento che possa sopperire a tali mancanze, per assicurare un tempestivo riequilibrio negoziale”, ha commentato il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi. “Il percorso prende il via dall’interesse condiviso a non veder interrotti interventi fondamentali per la riqualificazione e realizzazione di opere pubbliche, in un momento storico in cui i Comuni hanno tentato e stanno tentando di fare la loro parte, con investimenti ingenti, dando impulso al settore dell’edilizia e delle costruzioni, fondamentali per la filiera che può far ripartire e per le conseguenze in termini di benessere economico e sociale per tutte le Comunità di riferimento” ha ricordato il presidente ACB Gabriele Zanni. Secondo quanto stabilito dal protocollo, la squadra designata al monitoraggio è costituita da due esperti tecnici scelti da ambo le parti, Acb e Ance Brescia, più un terzo componente in possesso della competenza ed esperienza necessaria per la progettazione delle opere pubbliche nominato da Campus Edilizia Brescia, realtà al servizio dell’intera filiera del costruito e delle Pubbliche amministrazioni. Con cadenza programmata i dati raccolti ed elaborati saranno messi a disposizione delle stazioni appaltanti, dei responsabili unici del procedimento, dei direttori dei lavori e delle imprese, come strumento indicativo per valutare la situazione dei singoli contratti, in modo da offrire la possibilità di avviare i processi di negoziazione.

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