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rigenerazione urbana

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Com’è bella la città

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Evento dell’Ance a Parma sulla rigenerazione urbana

di Adriano Baffelli La rigenerazione urbana, il ruolo delle città, dei progettisti, degli urbanisti e ovviamente dei costruttori, le considerazioni di amministratori e politici, la presentazione dei risultati del progetto “Verso Parma 2022” dopo il lavoro di oltre un anno del gruppo di lavoro “Urban Renovation Lab”, si sono condensati dinamicamente nell’iniziativa “Com’è bella la città”, ospitata dal Teatro Regio della città emiliana, già regno di Maria Luigia d’Austria. Nell’occasione Ance ha consegnato alla collettività un corposo “Decalogo per la rigenerazione urbana”, utile vademecum su un tema da molti anni al centro dell’attenzione, senza che siano stati chiaramente indicati gli obiettivi principali e soprattutto gli strumenti necessari ad attuarla. L’urgenza di arrivare a una proposta concreta è accresciuta dall’imperdibile opportunità offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dedica una parte rilevante dei fondi e delle riforme al tema della città. È emerso, fra il resto, come si sia assistito a 76 provvedimenti, in 26 anni, per provare a scrivere una nuova legge urbanistica, ma il Parlamento non è mai arrivato fino in fondo. Da qui la necessità di una legge nazionale per la rigenerazione urbana che faccia da cappello consentendo ai singoli territori di esprimere le proprie potenzialità, favorendo il loro sviluppo. Dal palco del Regio l’Ance ha inteso presentare nuovi chiavi di lettura e strumenti per interpretare e positivamente gestire i nuovi paradigmi della riqualificazione urbana. Ad iniziare dal citato decalogo che nelle intenzioni degli estensori e promotori dovrebbe risultare utile alla collettività. Una richiesta è stata forte e chiara: “Le proposte che presentiamo devono diventare realtà in tempi brevissimi. Lo richiedono le mutate condizioni e la necessità di recuperare il tempo perduto sulla strada della rinascita delle nostre città”. L’appello dei vertici di Ance ha trovato riscontro nelle riflessioni e nelle considerazioni emerse da una serie di interessanti interventi: l’amministratore delegato di Generali Real Estate, Paolo Mazzocco, l’ad di Redo Sgr, Fabio Carlozzo, l’amministratore delegato e direttore generale di Crédit Agricole Italia, Giampiero Maioli, la fondatrice di T-Studio Guendalina Salimei, il Senior partner di “Cittamoderna” Spa, Angelo Prezioso. Un’indicazione è emersa univoca: i nuovi progetti debbono essere anzitutto sostenibili sui versanti ambientale e sociale e rispettare i criteri Esg. Lo debbono essere intrinsecamen-

Con l’iniziativa “Com’è bella la città” Ance riflette sul tema e propone il Decalogo per la Rigenerazione urbana

te per molti motivi e, aspetto non secondario, qualora non lo fossero non sarebbero finanziati. Nemmeno se di taglio minimo. Ai sindaci la rigenerazione urbana piace, soprattutto se supportata dal Pnrr, come hanno evidenziato le testimonianze dei primi cittadini di Bergamo, Giorgio Gori e di Cagliari, Paolo Trezzu. La presidente di Assimpredil Ance (Milano, Lodi e Monza Brianza), Regina De Albertis, ha posto l’accento sui tempi tuttora eccessivi per realizzare un’opera pubblica, auspicando un provvedimento legislativo a breve che possa davvero risolvere la situazione. In un italiano fluente e dimostrando padronanza della materia e capacità di rendere semplici gli aspetti complessi, in netta controtendenza rispetto a molti politici, all’assise di Ance ha partecipato da remoto da Bruxelles anche il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans. Quasi conoscesse la situazione italiana nei dettagli, ha evidenziato l’urgenza di introdurre semplificazioni e insieme di accelerare gli iter autorizzativi: “Non possiamo più permetterci di attendere anche sette anni per ottenere un permesso di costruzione. Non l’hanno più i cittadini così come le imprese, servono interventi adeguati dell’Unione europea”. Anche il vicepresidente della Commissione europea sostiene la necessità di una duplice cornice, quella quadro centrale, affiancata, però, dalla necessaria flessibilità, citando espressamente Parma e ricordando che presenta una situazione completamente differente a quella di Copenaghen, la capitale danese. Di rilievo l’anticipazione di Timmermans sul Piano energetico imperniato sull’idrogeno al quale sta lavorando l’Unione europea coinvolgendo anche paesi mediterranei come Algeria e Marocco. Presentando il Decalogo di Ance è stato richiamata la necessità del coraggio di affrontare la rigenerazione urbana. Coraggio perché si deve superare uno steccato culturale all’interno del quale il mondo del costruito è stati confinato da troppi anni. C’è bisogno di coraggio per andare oltre, quando si parla di densificare. Barbara Lori, assessore alla Programmazione territoriale della Regione Emilia-Romagna ha dichiarato di considerare utile sotto molti punti di vista una legge sulla Rigenerazione urbana, mentre Paolo Giandebiaggi, docente di Architettura dell’Università degli Studi di Parma ha condiviso i risultati del caso studio di Parma, risultato interessante per l’applicazione di innovativi parametri di analisi economicofinanziaria e dell’impatto in termini di sostenibilità ambientale, sociale, economica. Per il sociologo Francesco Morace, evocando Renzo Piano e il suo concetto di rammendo delle città, è necessario ragionare in termini di tessuto sociale e sulla catena della fiducia che deve essere ricostruita. Insomma, com’è bella città, ma rigenerata lo è ancor di più e diviene più accogliente.

Un Decalogo per la rigenerazione

Oggi non è più possibile governare le trasformazioni in atto con leggi e decreti che risalgono al 1942 (legge urbanistica) o al 1968 (decreto sugli standard urbanistici). Serve finalmente una legge di principi statale! Ance chiede una nuova governance per la politica urbana nazionale e propone un Decalogo: incentivi, semplificazioni, un nuovo sistema di fiscalità immobiliare e misure specifiche per la riqualificazione energetica e sismica.

Dieci passi verso la città del futuro

1

Definizione di rigenerazione urbana e dichiarazione di interesse pubblico degli interventi

2

Governance per la nuova politica urbana nazionale e partecipazione dei cittadini

3

Contenimento del consumo di suolo

4

Nuova perequazione per la città contemporanea

5

Nuova disciplina degli standard urbanistici

6

Contributo di costruzione

7

Modifiche alle destinazioni d’uso, incentivi e semplificazioni

8

Centri e nuclei storici

9

Fiscalità immobiliare e coinvolgimento del risparmio privato

10

Semplificazione per gli interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico degli edifici esistenti

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