NUMERO 155 MARZO 2022
INNOVAZIONE TRANSIZIONE 4.0
NORMATIVA DIRETTIVA SUP
FABBRICANTI INTERVISTA CON GPE
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VENDING S M V E N D I N G A F F I A N C A G L I I M P R E N D I TO R I D E L L A D I ST R I B U Z I O N E AU TO M AT I C A N E L C R E A R E VA LO R E B U S I N E SS COAC H La nostra società di consulenza raggruppa le competenze necessarie per assistere le gestioni del vending a comprendere le proprie potenzialità e affiancarle nell’analisi e nella corretta pianificazione della strategia d’impresa.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
EDITORIALE
IL VALORE DELLA REPUTAZIONE PERSONALE Sono già passati diversi mesi dalla scomparsa di Vincenzo Scrigna, ma ancor oggi mi capita di pensare a lui. Sembrerà strano, ma uno dei principali ricordi che ho di lui riguarda un suo intervento del 2006 ad un’Assemblea Generale di Confida, quando era ancora Presidente delle imprese di gestione. Salì sul palco e fece un forte richiamo all’etica, affermando che la smania di conquistare un cliente o aumentare le proprie dimensioni non avrebbe mai dovuto portare a comportamenti scorretti con i concorrenti e a perdere di vista il consumatore finale. Sedici anni fa il mercato era fortemente in crescita e, tra gli addetti ai lavori, c’era un clima di entusiasmo che sfociava nell’euforia, eppure Vincenzo si preoccupava di un tema molto alto come il conciliare il profitto con l’etica. Vedeva negli occhi dei suoi colleghi quella frenesia di arrivare all’obiettivo che poteva facilmente portare a imboccare delle scorciatoie. In quel momento così favorevole, invece di arraffare il più possibile a qualunque costo, bisognava costruire delle solide basi che sarebbero servite ad affrontare le sfide future. “Mettere fieno in cascina”, ripeteva spesso. Davvero in pochi hanno fatto proprio quell’appello, ma mi piace pensare che quel forte monito rimanga una delle sue eredità.
importanza che contribuiscono a formare negli anni la reputazione personale, un valore fondamentale in una comunità ristretta come quella del vending. Non si può scappare da una cattiva reputazione: prima o poi il conto da pagare per i propri comportamenti scorretti arriva all’incasso e il malcapitato, una volta a terra, non avrà nessuno che allungherà una mano per aiutarlo a rialzarsi. Viceversa, una buona reputazione Una buona reputazione è una delle poche cose è una delle poche cose che si possono spenche si possono spendere dere nei momenti difnei momenti difficili, ficili, quando qualsiquando qualsiasi altro asi altro argomento, a argomento, a causa della causa della crisi, perde crisi, perde significato. significato.
Sedici anni dopo, per motivi opposti, siamo nella stessa situazione. Il clima che si respira dopo le prime settimane del 2022 è pessimo e un momento così sfavorevole potrebbe indurre alcuni operatori del settore a prendere delle scorciatoie pur di uscire dal gorgo della crisi. Ne consegue che lo stesso forte appello all’etica sia più che mai necessario oggi, perché non intraprendere comportamenti scorretti con i concorrenti è uno dei fondamenti per uscire dalle difficoltà. Spesso gli imprenditori del vending sottovalutano l’importanza dell’etica. Probabilmente pensano che la spregiudicatezza negli affari sia una qualità necessaria per ottenere il profitto e che i “bravi ragazzi” non andranno mai da nessuna parte, perché saranno sempre fregati da qualcuno di più scaltro. Invece non è assolutamente così. Un comportamento etico è sempre la migliore strategia di lungo periodo. Rispettare la parola data o la stretta di mano, seguire le regole, onorare gli impegni e le scadenze, sono tutte azioni della massima
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
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SPEAKER’S CORNER
LO SMART WORKING RIDEFINIRA' IL MODELLO DI BUSINESS DEL VENDING Non è bello autocitarsi, anzi, direi che è perfino un’operazione non elegante, che di regola andrebbe evitata ma le regole, a volte, contemplano un’eccezione. Mesi, anzi anni fa, all’inizio della pandemia e in piena crisi totale del nostro settore, scrivevo su questa rivista che tutto un giorno si sarebbe risolto (non potevo prevedere quando, non sono un veggente) ma qualcos’altro per il nostro settore no, non sarebbe più tornato come prima. Siamo caduti, ci siamo leggermente rialzati ma siamo caduti di nuovo: ora ci rialzeremo ancora, forse con la schiena più dritta di prima -ne sono convinto- ma il settore perderà una parte del suo fatturato e non la recupererà mai più. Lo smart working, come prevedevo anni fa, sarà l’eredità lasciata dal Covid, una forma di lavoro che mette d’accordo aziende -sia pubbliche che private- e lavoratori. Noi, praticamente nel mezzo, pagheremo le conseguenze di questa situazione per sempre, perché ci mancheranno parte dei consumatori, parte dei clienti che, ahimè, non riusciremo più ad intercettare.
Se facciamo bene i conti, questo significa il 40% in meno dei nostri consumatori presenti sul posto di lavoro e qui, purtroppo, il nostro Brunetta nulla potrà fare, questo sarà il vero problema: la modalità di lavoro mista sarà la nostra condanna, irreversibile. Con questi clienti andrà ripensato completamente il modello di business del settore, un modello che preveda un adeguamento prezzi per recuperare parte della marginalità perduta, causa calo delle presenze e quindi delle consumazioni, oltre ad una rimodulazione dell’ampiezza delle aree ristoro, perché non potremo certo pensare di lasciare lo stesso numero di distributori automatici dove la presenza si è ridotta del 40%, anche se quasi sicuramente con un’alternanza di utenti. Un ulteriore problema, non semplice da far accettare, ma che dobbiamo provare a superare da soli: non ci sarà nessun Brunetta ad aiutarci.
Mi fa piacere che il Presidente di Confida, Massimo Trapletti, in una recente intervista abbia dichiarato: “Lo smart working uccide il vending: perdite del -31,55% a gennaio”. Sicuramente i dati di febbraio non saranno migliori e così, continua Trapletti, sarà fino alla fine dello stato di emergenza, previsto al 31 marzo. È lecito chiedere di revocare la circolare del 5 gennaio scorso e promuovere il rientro dei lavoratori in presenza, come è lecito diventare tifosi del Ministro Brunetta, su questo tema dalla nostra parte. Dobbiamo muoverci però con cautela: i clienti/consumatori che di malavoglia torneranno al lavoro non dovranno additarci come complici del provvedimento che li toglie dal divano, altrimenti oltre ai “no vax” ci troveremo di fronte anche al movimento “no macchinette” (come vengono chiamate, purtroppo anche dai media). E il problema non finisce qui. Dobbiamo rassegnarci al fatto che, anche con l’auspicato rientro in presenza dei lavoratori, il lavoro agile continuerà ad esistere. Nei settori che lo consentono, diversi studi (ormai non più recenti) confermano che i lavoratori passeranno tre giorni in azienda e due giorni in smart working.
SPEAKER’S CORNER DI MASSIMO FERRARINI
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Venditalia 2022: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo a Fieramilanocity, una location unica posta al centro del nuovo quartiere City Life di Milano.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
SOMMARIO NUMERO 155 MARZO 2022 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF ELENA FONTANA FOTO HA COLLABORATO MASSIMO FERRARINI LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004 ISCRIZIONE AL R.O.C. 31449
3 EDITORIALE Il valore della reputazione personale
5 SPEAKER’S CORNER Lo smart working ridefinirà il modello di business del vending
10 MERCATO DEL VENDING Latest News
24 FABBRICANTI GPE VENDORS efficienza e tecnologia nel rispetto dell’ambiente
28 NORMATIVA La direttiva SUP sulla plastica monouso è entrata in vigore
38 INNOVAZIONE Transizione 4.0 prorogato fino al 2025 il credito d'imposta per i DA interconnessi
42 FOCUS ON Il vending italiano tra presente e futuro: nuovi scenari di consumo
51 APPUNTAMENTO IN FIERA EVEX torna a maggio all’interno di Venditalia VENDITALIA cambia data e location: appuntamento dall’11 al 14 maggio a Fieramilanocity
PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA ALESSANDRO ALGARDI 13 20148 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL
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FERRERO LANCIA L’E-COMMERCE CON DELIVERTI Ferrero, la storica multinazionale piemontese specializzata in prodotti dolciari, nel 2021 ha incaricato Deliverti di sviluppare il proprio canale e-commerce inaugurando una partnership che ha condotto a risultati significativi nell’anno appena concluso. L’obiettivo della collaborazione è lo sviluppo dello shop online di Ferrero, coordinando ogni aspetto del flusso di vendita, dallo sviluppo dell’applicativo utilizzato per consentire la personalizzazione dei prodotti a quello di gestione delle attività di magazzino, e ancora, dal packaging degli articoli alla fatturazione, incassi e reportistica. La partnership tra Ferrero e Deliverti - azienda leader nel settore delle strategie in ambito e-commerce - nasce nel 2021, anno in cui il fenomeno degli acquisti online è protagonista di una crescita esponenziale, legata in parte anche all’attuale momento socio economico. Nel corso del 2021, il comparto del retail online in Italia ha confermato una crescita del +18% rispetto all’anno precedente. Forte dei successi già ottenuti con le esperienze di collaborazione con noti marchi del settore, Deliverti ha confezionato per lo store digitale di Ferrero una strategia di vendita user-centred in grado di rispondere al meglio alle nuove esigenze di consumo espresse dagli utenti. “L’innovazione di questo progetto sta nel rendere unico il prodotto per il lancio di un nuovo canale distributivo, disintermediando il rapporto con il consumatore. Mi ha colpito la capacità di Ferrero di interpretare in un modo così efficace il tema dell’ecommerce, utilizzando una strategia di personalizzazione che esalta l’univocità del prodotto”, commenta Fabio Scalet, CEO di Deliverti. “La partnership con Ferrero siglata nel 2021 ha rappresentato per noi una grande opportunità di consolidare ulteriormente la nostra presenza sul mercato e soprattutto di curare lo sviluppo di strategie e-commerce in full outsourcing sempre più ambiziose”, aggiunge Giulio Cupini, General Manager della società.
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Deliverti ha lavorato nell’anno per tradurre i valori e l’offerta Ferrero in una user experience completa, fortemente improntata alla funzionalità e alla personalizzazione del prodotto. Partendo da un approccio focalizzato sulla creazione di un’interfaccia user friendly e sulla semplificazione del processo di navigazione, Deliverti ha successivamente concentrato i propri sforzi sulla gestione ottimale della customer journey creando esperienze su misura per ogni consumatore. In linea con l’intento di personalizzare alcuni prodotti del catalogo Ferrero, Deliverti ha curato, durante il periodo delle festività natalizie, il lancio di campagne basate sulla customizzazione di prodotti come Nutella o le confezioni personalizzate Kinder. Il progetto di personalized marketing ha consentito all’azienda Ferrero di lavorare sulla fidelity e grazie anche all’offerta esclusiva di prodotti non disponibili presso i canali tradizionali di vendita della GDO. La partnership tra Ferrero e Deliverti proseguirà nel nuovo anno con l’obiettivo condiviso di migliorare i risultati ottenuti nel 2021 e di collaborare allo sviluppo di strategie innovative per ampliare ulteriormente le prospettive di crescita e di fatturato dello shop online.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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MINERACQUA PRESENTA LA NUOVA CAMPAGNA DEDICATA AL PET “DAVANTI A ME HO UN GRANDE FUTURO” Mineracqua presenta la nuova campagna di comunicazione “Davanti a me ho un grande futuro”, diffusa attraverso la principale stampa quotidiana da lunedì 17 gennaio. Attraverso questa iniziativa la Federazione che – nel sistema di Confindustria – associa le imprese delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente, vuole fare corretta informazione in merito alle bottiglie in PET (polietilene tereftalato) spesso vittime di falsi miti. L’obiettivo è porre l’accento sulle proprietà chimico-fisiche e di sostenibilità di una risorsa riciclabile al 100% e dal basso impatto ambientale. Il pay off “In una bottiglia di oggi, c’è già la bottiglia di domani” – rispecchia a pieno la mission che Mineracqua sostiene nella sensibilizzazione dell’uso del PET, materiale particolarmente idoneo a contenere liquidi alimentari e bevande. Fino a pochi anni fa, una volta esaurito il suo compito, una bottiglia di PET veniva considerata un rifiuto ma oggi, grazie allo sviluppo e al perfezionamento delle tecniche di riciclo, da una bottiglia esaurita ne nasce una nuova garantendo così la purezza originaria dell’acqua minerale. Il sistema bottle to bottle consente, cioè, di partire da una bottiglia post-consumo per realizzarne un’altra nello stesso materiale riciclato: perfetto esempio di economia circolare. “Siamo convinti che solo da un’informazione trasparente possano nascere scelte libere”, ha dichiarato Ettore Fortuna vicepresidente di Mineracqua.” Con questa nuova campagna vogliamo rispondere alle tante fake news che ruotano attorno ad una materia nobile come il PET e ci poniamo l’obiettivo di sensibilizzare il consumatore sull’importanza del riciclo delle bottiglie. Oggi è possibile impiegare il 100% di PET riciclato nella fabbricazione di nuove bottiglie ed è solo attraverso il contributo di ognuno di noi nel non disperderle che si dà la possibilità alle aziende del settore di realizzare perfettamente il principio dell’economia circolare. In questo modo, si riduce l’utilizzo di plastica vergine e si riducono le emissioni di CO2 equivalente, parametro chiave per misurare la sostenibilità”. Conclude Fortuna: “L’industria, dal canto suo, ha già dato un importante contributo in termini di sostenibilità, riducendo il peso delle bottiglie garantendone la sicurezza. Grazie ad investimenti significativi nello sviluppo di sistemi innovativi di Eco Design ed Eco Efficienza, le imprese delle acque minerali sono riuscite a ridurre il peso medio delle bottiglie e immettono oggi sul mercato la stessa quantità complessiva di PET che immettevano dieci anni fa, ma a fronte di un aumento delle vendite del 30%”.
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COCA-COLA, NUOVO POLO PER LA PRODUZIONE DI BOTTIGLIE IN PLASTICA RICICLATA Rilancio imminente per il polo industriale di Gaglianico, in provincia di Biella. Motore dell’operazione il marchio Coca-Cola, che ha siglato un accordo che prevede l’investimento di 30 milioni di euro per uno stabilimento capace di trasformare fino a 30 mila tonnellate di PET all’anno in PET riciclato 100% e destinato a imbottigliare le bevande dell’azienda. L’investimento risponde alle richieste della Direttiva Europea sulla Plastica Monouso (Direttiva SUP), entrata in vigore il 14 gennaio. Nella prima fase, che prenderà il via a fine marzo al termine dei lavori verranno attivata la trasformazione della resina sia di PET vergine che riciclato; nella seconda, dopo l’approvazione da parte della European Food Safety Agency, prevista per luglio, verrà realizzata internamente anche la resina di PET. La fabbrica, che occuperà 18 mila metri quadri alimentati al 100% con energie rinnovabili, occuperà più di 40 dipendenti diretti.
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BIANCHI VENDING PRESENTA FLESSY: SPETTACOLARE FLESSIBILITÀ PER SNACK E BEVANDE Bianchi Vending presenta la nuovissima Flessy, il distributore automatico di snack e bevande fredde della gamma Phygital Solutions. Realizzata in tre diversi formati (M, L e XL) e abbinabile ad una macchina per bevande calde, Flessy nasce con l’obiettivo di semplificare e rendere più produttiva l’attività dei gestori, a cui fornisce tutti gli strumenti per creare un’offerta ampia e variegata, di grande impatto visivo, ma soprattutto aggiornabile con estrema facilità. Spettacolo per il “pubblico”, spettacolo anche per chi lavora “dietro le quinte”. Merito dei tre pilastri su cui poggia tutta la rivoluzione Phygital ideata da Bianchi Vending: Easy Configuration, Easy Maintenance, Easy Interaction. Ciascuna di queste feature è sorretta, a sua volta, dall’innovativa architettura hardware e software delle macchine, che nelle Phygital Solutions uniscono le forze per cambiare, definitivamente, il volto del vending. Entrando nel dettaglio, la Easy Configuration di Flessy si traduce nella possibilità di impostare facilmente la configurazione della macchina e variare in qualsiasi momento l’offerta a seconda della stagionalità e dei gusti dei clienti. Sul lato fisico, il gestore può ridisegnare velocemente l’allestimento della vetrina e sfruttare a pieno la flessibilità della cella (fino a 7 cassetti da 10 spirali), ad esempio, estendendo l’area food grazie al deflettore dell’aria che permette di gestire varie zone a temperatura differente, ma anche di ridurre il consumo di energia, grazie a una migliore gestione del freddo. La versione Plus, inoltre, dispone di una colonna laterale aggiuntiva (due nella versione XL) per aumentare la capacità di bottiglie d’acqua e liberare spazio in vetrina. Sul versante digitale, il nuovo software di configurazione BI-Creator rende totale il controllo delle operazioni: l’interfaccia grafica intuitiva (basato su sistema di navigazione interattivo drag and drop) permette di impostare solo il necessario attraverso un percorso guidato e di modificare il layout della macchina in modo semplice e veloce. Easy Maintenance: tutte le componenti fisiche della macchina sono facili da estrarre, pulire e sostituire, incluso il gruppo frigorifero con Gas R290 di ultima generazione. La vera rivoluzione, però, è la piattaforma elettronica di derivazione automotive, che analizza in tempo reale lo stato di funzionamento della macchina a livello di singoli componenti elettrici ed elettronici, fornendo le istruzioni necessarie per risolvere eventuali problemi. E, per un livello di efficienza ancora più elevato, Flessy offre addirittura la possibilità di “giocare d’anticipo” sui problemi grazie alla manutenzione predittiva: la macchina registra lo stato di tutti suoi componenti rendendo disponibile lo storico di dati per l’integrazione con una qualsiasi piattaforma IOT. Da sempre punto cardine della proposta di Bianchi Vending, l’esperienza d’acquisto con Flessy diventa intuitiva, coinvolgente e attraente grazie alla Easy Interaction. Lo schermo 7’’ guida l’utente nelle scelte, promozioni e bundle sales stuzzicano i suoi desideri, le informazioni sui prodotti ne conquistano la curiosità. Come le altre macchine della gamma Phygital, Flessy apre, inoltre, un’interessantissima finestra su quello che potrebbe essere presto il futuro del vending. Dotato di un sistema nativo di API, il distributore permetterà infatti al gestore di installare applicazioni come meteo, contenuti informativi, sistemi di profilazione utente, digital signage, assistente vocale, proponendo un’interazione con la macchina ancora più immersiva e personalizzata. Completa il tutto un design accattivante con angoli a diamante, porta con ampia superficie personalizzabile con adesivi, display elettronico per la visualizzazione sui cassetti di prezzi, descrizioni e promozioni, illuminazione selettiva con Led su ogni cassetto per massimizzare la visibilità dei prodotti, percorso illuminato per guidare l’utente, vano erogatore con finestra trasparente.
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PERFETTI VAN MELLE È TOP EMPLOYER ITALIA 2021 Perfetti Van Melle Italia ha ottenuto la certificazione Top Employer Italia 2021, “un riconoscimento molto importante” – come sottolinea l’azienda in una nota – “che testimonia l’impegno e i risultati raggiunti nel nostro percorso di valorizzazione delle persone”. Il riconoscimento si aggiunge alla certificazione ottenuta dal gruppo come Top Employer Europe. Sono 1600 le aziende del mondo che quest’anno hanno ottenuto questo riconoscimento dal Top Employer Institute. La certificazione che viene rilasciata alle aziende che raggiungono e soddisfano gli elevati standard richiesti in aree strategiche dell’HR tra cui People Strategy, Work Environnment, Talent Acquisition, Learning, Wellbeing e Diversity & Inclusion. “Lavorare in Perfetti Van Melle significa avere la possibilità di esprimere il proprio potenziale in un ambiente innovativo, dinamico e attento alle esigenze di tutti. Siamo soddisfatti ed orgogliosi di aver raggiunto questo traguardo che premia l’azienda per gli sforzi fatti negli ultimi anni per migliorare i propri processi HR”, ha commentato Samuele Marri, direttore Human Resources di Perfetti Van Melle. La certificazione coinvolge tutti i 1200 dipendenti che lavorano nelle società del gruppo in Italia:Perfetti Van Melle SpA, che produce caramelle e chewing gum (Golia, Vigorsol, Brooklyn, Daygum, Vivident, Big Babol, Alpenliebe etc) in due unità produttive a Lainate (MI); Gelco SrL, che produce liquirizie estruse e gelatine (Fruittella, Morositas, Goleador, Lupo Alberto, etc) a Castelnuovo Vomano (TE); La Giulia SpA, che produce caramelle dure e toffee (Golia e caramelle a marchio privato) a Gorizia; Gum Base Co. SpA, che produce gomma base per il chewing gum a Lainate; Selection, l’agenzia di comunicazione del gruppo a Milano.
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NUOVE NOMINE NEL GRUPPO SAN BENEDETTO Dal primo gennaio Vincenzo Tundo è il nuovo Direttore Commerciale e Marketing Italia del Gruppo San Benedetto con l’obiettivo di supportare la direzione aziendale nel consolidamento del suo percorso di crescita. Tundo vanta un curriculum con oltre 30 anni di esperienza in società multinazionali di beni di consumo in Italia e all’estero. Dal 2008 è alla guida della Direzione Marketing e Trade Marketing Italia di San Benedetto supportando, tra i vari progetti, il posizionamento ambientale del Gruppo che ha visto il riorientamento di tutta l’attività industriale di sviluppo prodotto e di processo verso l’ecosostenibilità. Avvocato e Master in Business Administration alla SAA di Torino, inizia il suo percorso professionale in Danone Birra Peroni per poi intraprendere un’esperienza internazionale in Lussemburgo nel Gruppo Ferrero ricoprendo diverse posizioni fino a quella di Responsabile per l’Innovazione sulla categoria Praline. Successivamente entra in Arena Alimentare come Direttore Marketing e Trade Marketing per tutte le divisioni del Gruppo. Contestualmente l’Azienda ha nominato Mirko Ferrari come nuovo Direttore Vendite Italia del Canale Modern Trade. Mirko Ferrari, dopo solide esperienze commerciali maturate in aziende FMCG come Henkel ed Heinz, entra in San Benedetto nel 2012 con il ruolo di Trade Marketing Manager. Successivamente, nel 2015, al manager viene affidato il ruolo di Direttore commerciale e marketing della filiale Spagnola del Gruppo, ruolo che ricopre con successo fino a giugno 2021. A Ferrari viene oggi affidata la responsabilità delle vendite nel canale moderno per tutte le categorie e brand del Gruppo (Acqua Minerale, The, Bibite gassate, Succhi e Sport drinks). 12
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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RISTORI ANCHE PER IL VENDING (CODICE ATECO 47.99.20). FONDO DA 200 MILIONI C'è anche il codice Ateco del vending, tra i beneficiari del DL Sostegni-TER. È infatti stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2022, il decreto legge recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico” "Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento adottate per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di prevedere specifiche misure di sostegno per i soggetti maggiormente incisi, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico è istituito un fondo, denominato 'Fondo per il rilancio delle attività economiche', con una dotazione di 200 milioni di euro per l’anno 2022, finalizzato alla concessione di aiuti in forma di contributo a fondo perduto a favore delle imprese, in possesso dei requisiti di cui al comma 2, che svolgono in via prevalente attività di commercio al dettaglio identificate dai seguenti codici della classificazione delle attività economiche ATECO 2007: 47.19, 47.30, 47.43, tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99”. Per poter beneficiare degli aiuti previsti dall’Art. 2, le imprese di cui al comma 1 devono presentare: • un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro • una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al trenta per cento rispetto al 2019.
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L’ACCADEMIA DEL CAFFÈ NAPOLETANO, PER LA VALORIZZAZIONE DEL RITO PARTENOPEO Inaugurata l’Accademia del Caffè Napoletano, dedicata alla valorizzazione e alla promozione del rito del caffè napoletano. Una realtà fortemente voluta dall’associazione Medeaterranea in collaborazione con Caffè Borbone, che ha preso forma negli spazi della Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta (Padiglione Piscina, primo piano), dove a febbraio si terranno le prime lezioni. Tre, i livelli, aperti a chiunque volesse specializzarsi o entrare nel mondo del lavoro, ma anche a semplici appassionati. I primi due comprendono lezioni teorico-pratiche di base, il terzo più specifico e avanzato, trasformerà i discenti in veri e propri cultori del caffè napoletano. Una buona occasione per chi è già introdotto nel settore alberghiero e vuole approfondire la materia, ma anche per chi vuole avvicinarsi al mondo del caffè per la prima volta. In programma corsi a numero chiuso, cui avranno accesso 20 partecipanti per volta. Ricche, accattivanti ed utili, le aromatiche lezioni, durante le quali si avrà modo di scoprire, tra l’altro, origini, storia e provenienza del caffè, la differenza tra “arabica” e “robusta”, come servire nel modo migliore il caffè nei vari contesti, focus sul valore sociale che si snoda attorno al “rito del caffè” e moduli interessanti come quello dedicato alla semiotica del caffè. Ma, soprattutto, non mancheranno dritte su gusto, qualità, sicurezza e visite allo stabilimento di Caffè Borbone. Al terzo livello, si aggiungeranno, inoltre, nozioni legate al marketing, alle tecniche sensoriali, all’analisi dei consumi relativi al caffè ed altri approfondimenti. L’intento è quello di creare un polo esclusivo dedicato alla divulgazione dei molteplici aspetti inerenti alla cultura, produzione e consumo di caffè: un’Accademia, che non poteva che nascere a Napoli, città che ha fatto del rito del caffè un culto, tramandato da generazioni, conosciuto ormai in tutto il mondo.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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AL VIA IL NUOVO PROGETTO DI SOSTENIBILITÀ SELLMAT + YOU Sellmat, storica gestione piemontese, un'azienda che è oggi un riferimento a livello nazionale nel settore del vending, fa un altro passo avanti nella direzione della sostenibilità, mettendo al centro le persone e l’attenzione al territorio. Nasce infatti il nuovo progetto Sellmat + You, un’iniziativa di ampio respiro che racchiude nel nome la sua filosofia. “Abbiamo ideato Sellmat + You come un nuovo brand per riunire e valorizzare diversi progetti innovativi che si fondano sull’economia circolare”, spiega Riccardo Zola, Direttore Commerciale di Sellmat: “L’attenzione al benessere delle persone, il rispetto dell’ambiente, l’impegno per il territorio sono tutti elementi che caratterizzano da sempre il nostro DNA aziendale e che, oggi, trovano una nuova espressione in Sellmat + You. Il tratto distintivo di questo progetto è che, per funzionare ed essere efficace, richiede la collaborazione di tutti, perché siamo convinti che solo insieme sia possibile generare il cambiamento, promuovendo nel concreto un uso consapevole delle risorse”. La prima azione di Sellmat + You è “Tracce in fiore”, che prevede il recupero e il riutilizzo degli scarti di polvere di caffè come ammendante per dare vita a isole fiorite. Si tratta di aiuole di piante autoctone che sono create non solo per rendere più piacevole uno spazio, ma anche per favorire gli insetti impollinatori: belle da vedere e buone per l’ambiente.
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BREASY PREMIA GLI UTENTI GRAZIE AL NUOVO PROGRAMMA FEDELTÀ Arriva una grande novità per tutti gli operatori della distribuzione automatica: da oggi grazie a Breasy, l’app gratuita powered by Newis per le macchine dotate di sistema di pagamento cashless Hi!, è possibile lanciare in totale autonomia e da remoto promozioni e programmi fedeltà che premiano i propri clienti con importi cashback. Per accedere al Programma Loyalty di Breasy e ottenere il rimborso previsto, l'utente deve solo dare il consenso a ricevere promozioni e sconti, e in seguito abilitare le notifiche push, che gli segnaleranno la durata della promozione e l’accredito effettivo del cashback. Questa nuova funzionalità conferma come Breasy sia un'app particolarmente “smart” e con una marcia in più dal punto di vista tecnologico, perché offre un'esperienza d'acquisto completamente digitale in modo semplice, sicuro e, da oggi, anche conveniente.
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Ricordiamo che, con Breasy, tutto il processo di selezione del prodotto, personalizzazione e acquisto dai distributori automatici può avvenire direttamente dallo smartphone in modalità touchless, senza toccare la macchina. Inoltre, con la funzione “Controlla la coda”, si può verificare in qualsiasi momento quante persone sono in attesa davanti al distributore: questo garantisce maggiore sicurezza sanitaria, grazie al distanziamento sociale. Breasy è un prodotto di Newis, il marchio che raggruppa le soluzioni digitali e i sistemi di pagamento del gruppo EVOCA, e si integra in un’ampia gamma di offerta che consente agli operatori di gestire il proprio parco macchine da remoto, ottenendo importanti efficienze operative.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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CAFFÈ COVIM AL GULFOOD 2022 DI DUBAI Covim ha preso parte alla 27esima edizione di Gulfood, uno degli eventi internazionali più importanti dell'anno per i professionisti del settore che cercano di reperire nuovi prodotti e valutare le ultime tendenze del mercato, connettendosi con oltre 5.000 fornitori globali. La manifestazione si è svolta all’interno del prestigioso World Trade Center di Dubai dal 13 al 17 febbraio. Durante questo importante evento internazionale, Covim ha presentato tutta la qualità delle sue miscele a marchio dedicate alla GDO, comprese le capsule compatibili con i sistemi Nespresso® e Dolce Gusto®. Molte anche le novità di prodotto dedicate al canale retail, tra cui le capsule in alluminio compatibili Nespresso®, che segnano un nuovo e ulteriore passo verso uno sviluppo produttivo sempre più sostenibile. Oltre alle linee di capsule compatibili con i principali sistemi presenti sul mercato, presso lo stand di Covim era presente l’ampia gamma delle miscele in grani, che già da quattro anni hanno ottenuto la certificazione Halal, un marchio emesso da un ente autorizzato, che non rispecchia solo finalità commerciali. Una scelta che Covim ha perseguito per questioni di trasparenza e correttezza, non solo per favorire l’introduzione dei suoi prodotti a forte influenza islamica: la certificazione è anche un riconoscimento della società multietnica che caratterizza l’Europa, dove molti dei suoi consumatori seguono particolari regole di carattere religioso.
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Nel corso dell’evento, lo staff Covim ha inoltre presentato tutte le potenzialità dei possibili progetti di private label.
CAFFITALY AMPIA LA GAMMA DI OFFERTA ATTRAVERSO UNA PARTNERSHIP CON FOODNESS Caffitaly ha sempre puntato molto sull'ampiezza di gamma della sua offerta di capsule, basti pensare che oltre al caffè a marchio proprio e dei torrefattori partner Caffè Cagliari, Chicco d’Oro e Kimbo, ha diversi caffè aromatizzati e altre bevande calde (a marchio Caffitaly e dei partner Ricola e Twinings). Oggi a tutto questo si aggiungono altre sei referenze: "Caffè al Ginseng Classico", "Caffè al Ginseng Amaro", "Ginseng & Matcha", "Bevanda d’Orzo Bio", e le tisane gusto "Zenzero & Limone" e "Melograno & Mirtillo", frutto della collaborazione con Foodness. Le sei bevande sono già disponibili sull’e-commerce di Caffitaly, negli oltre 100 monomarca e nella rete di oltre 1.000 negozi multimarca specializzati su tutto il territorio italiano. L'amministratore delegato di Caffitaly, Giuseppe Casareto, ha dichiarato: "Il nostro obiettivo è offrire un’esperienza di gusto mai provata prima. Per questo non possiamo che essere entusiasti della collaborazione con Foodness, che, come noi, presta la massima attenzione alla qualità delle materie prime e investe continuamente in R&D per offrire ai consumatori la miglior esperienza possibile. Con questa partnership ampliamo la nostra vasta gamma con sei nuove proposte che coniugano gusto e proprietà benefiche. Il nostro sistema brevettato combina perfettamente la tecnologia di capsule e macchina per esaltare al meglio il gusto e l’aroma dei migliori caffè e delle migliori bevande calde". Franco Lusetti, AD di Foodness Spa, ha concluso: "Teniamo molto a soddisfare ogni tipo di consumatore, in particolare chi ha problemi di intolleranze ma anche chi è semplicemente attento alla lista degli ingredienti e cerca prodotti dall’alto profilo qualitativo". 16
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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Palette igienizzate in Italia
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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CONFIDA: “LO SMART WORKING STA UCCIDENDO IL VENDING” (-31,5% A GENNAIO) C’è un “lato oscuro” dello smart working che ai più non è noto. Si tratta degli effetti che il cosiddetto “lavoro agile” sta avendo su molti settori del commercio. L’aumento repentino dei contagi da Covid a dicembre e la conseguente circolare del 5 gennaio dei Ministri Brunetta e Orlando che raccomandava “il massimo utilizzo della modalità di lavoro agile” ha infatti fatto crollare i consumi di molte imprese e tra queste quelle della distribuzione automatica di alimenti e bevande, settore in cui l’Italia è leader a livello internazionale con 800 mila vending machine installate, e gestite da oltre 3 mila aziende che danno lavoro a più di 30 mila persone. A lanciare un grido d’allarme è l’associazione di categoria della distribuzione automatica, CONFIDA: “A gennaio gli operatori del vending registrano perdite del -31,55%”, spiega Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA,“dovute principalmente alla ripresa dello smart working che ha svuotato aziende e pubbliche amministrazioni contribuendo al crollo verticale delle consumazioni. Le nostre aziende sono in grave difficoltà e difficilmente potranno resistere fino al 31 marzo, ossia alla fine dello stato di emergenza”. Nella seconda parte del 2021, con i contagi prevalentemente sotto controllo, si era invece assistito ad una progressiva diminuzione del lavoro agile, come mostrano i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano: a marzo 2021 gli smart worker in Italia erano 5,37 milioni (di cui 1,95 milioni nelle grandi imprese, 830mila nelle PMI, 1,15 milioni nelle microimprese e 1,44 milioni nella PA), a settembre 2021 erano scesi a 4,07 milioni. Neanche gli aiuti di Stato, in particolare il Decreto Sostegni Ter, hanno aiutato le aziende della distribuzione automatica: i paletti troppo restrittivi del decreto che limita i ristori alle aziende sotto i 2 milioni di euro di fatturato taglia fuori la maggioranza degli operatori del settore. “Nell’ottica dell’allentamento delle misure anti-Covid che sta pianificando il Governo, chiediamo di revocare la circolare del 5 gennaio promuovendo il rientro dei lavoratori in presenza sia nel settore pubblico sia in quello privato”, conclude il presidente di CONFIDA “e in tal senso accogliamo positivamente le recenti dichiarazioni del Ministro Brunetta. Inoltre, occorre modificare il DL Sostegni Ter alzando la soglia di fatturato almeno a 10 milioni e le perdite minime al 20% in modo da far accedere agli aiuti tutte le aziende che in questo momento sono in difficoltà”.
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PINK IS BACK IN FORMULA 1 – BWT ALPINE F1 TEAM, FERNANDO ALONSO & ESTEBAN OCON La scuderia Alpine e BWT, azienda leader mondiale nel settore di trattamento dell’acqua, sono lieti di annunciare una partnership strategica di lungo periodo: BWT diventa infatti title sponsor del team francese a partire dalla stagione 2022 e la denominazione ufficiale sarà BWT Alpine F1 Team. Alpine si impegna a utilizzare l'iconico colore rosa BWT per diffondere un messaggio di sostenibilità e responsabilità sociale, utilizzando in sinergia le piattaforme mondiali di Formula 1 e dell'industria automobilistica. Il rosa simboleggia la mission di BWT "Change the World – sip by sip" che cerca di rendere il mondo un posto migliore, evitando l’utilizzo di bottiglie monouso e sviluppando il concetto Bottle Free Zone. Per Alpine si tratta di un nuovo importante passo in avanti con il quale mira a sfidare il campionato con le sue prossime cento gare in un’era di nuovi regolamenti. Da quando il team è tornato come Alpine in F1 nel 2021, ha dimostrato di essere una squadra dinamica e agile, in grado di correre in testa e farsi valere, in pista e fuori. Da quest’anno si presenta con l'impegno di utilizzare la piattaforma unica di Formula 1 per sostenere questioni sociali importanti.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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PEPSICO EUROPE: OBIETTIVO ELIMINAZIONE DELLA PLASTICA VERGINE DAI PACK DI PATATINE ENTRO IL DECENNIO Dopo l’introduzione di PepsiCo Positive, la trasformazione strategica end-to-end dell’azienda che pone al centro la sostenibilità, PepsiCo Europe annuncia che entro il 2030 prevede di eliminare la plastica vergine a base fossile in tutti i suoi sacchetti di patatine. Questo obiettivo si applicherà a marchi come Walkers, Doritos e Lay’s e si concretizzerà con l’utilizzo del 100% di plastica riciclata o rinnovabile nei suoi pacchetti. I test di prodotto del packaging inizieranno nei mercati europei nel 2022, cominciando nella prima metà dell’anno dalla plastica rinnovabile nella gamma Lay’s in Francia. Durante il corso dell’anno, anche una gamma del marchio Walkers nel Regno Unito sperimenterà l’imballaggio riciclato. Il materiale riciclato nei pacchetti sarà derivato dalla plastica utilizzata in precedenza mentre quello rinnovabile proverrà da sottoprodotti di piante come l’olio da cucina usato o gli scarti della pasta di carta. PepsiCo, grazie al passaggio ai materiali vergini fossil-free, stima di poter ottenere fino al 40% di riduzione delle emissioni di gas serra ogni tonnellata di materiale di imballaggio. Silviu Popovici, Chief Executive Officer, PepsiCo Europe ha commentato: “Il riciclo degli imballaggi flessibili dovrebbe essere la norma in tutta Europa. Vediamo un futuro in cui le nostre borse saranno prive di plastica vergine a base fossile. Queste faranno parte di una fiorente economia circolare in cui gli imballaggi flessibili saranno apprezzati e potranno essere riciclati come nuovo pacchetto. Stiamo investendo insieme ai nostri partner, per costruire capacità tecnologiche che ci aiutino a raggiungere l’obiettivo. In questo momento abbiamo bisogno di un panorama normativo adeguato così che gli imballaggi non diventino mai rifiuti”. PepsiCo utilizza plastica flessibile per i suoi imballaggi di patatine – l’involucro morbido utilizzato per realizzare i suoi sacchetti contenenti patatine è leggero rispetto agli imballaggi alternativi e quindi ha una bassa impronta di carbonio. È anche molto efficace nel mantenere il cibo fresco, riducendo così gli sprechi alimentari. Tuttavia, PepsiCo riconosce che è necessario un cambiamento per ridurre la quantità di plastica vergine a base fossile che viene utilizzata e guidare la circolarità negli imballaggi flessibili. PepsiCo Europe concentrerà il suo lavoro su tre pilastri strategici: il giusto design; la giusta infrastruttura e la giusta “nuova vita” per gli imballaggi flessibili.
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IVS GROUP E GE.S.A: ACQUISIZIONE STRATEGICA AL SERVIZIO DEL VENDING IVS Group con Ge.S.A. (GeSA) ha sottoscritto un contratto finalizzato all’acquisizione di una partecipazione pari al 75,8% del capitale della stessa GeSA, uno dei primi e più importanti operatori italiani nel settore del vending. Fondata nel 1967, con sede a Milano, 8 filiali ed alcuni depositi strategicamente dislocati sul territorio, GeSA opera in Italia settentrionale (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta), con un’identità e un marchio consolidati da oltre 50 anni e si è sempre contraddistinta per le competenze e i servizi di eccellenza. L’acquisto di tale partecipazione, unitamente alla quota del 24,2% circa di GeSA detenuta dal Gruppo Liomatic, con cui IVS Group ha firmato a fine ottobre 2021 un accordo analogo, consentirà di raggiungere il pieno controllo anche di GeSA, che entrerà nel perimetro di consolidamento di IVS Group. Questa unione tra IVS, Liomatic e GeSA, utilizzerà le migliori best practices e tecnologie applicate al settore della distribuzione automatica e grazie alle competenze che ciascuno dei partner ha sviluppato nel corso di lunghe storie aziendali di successo, permetterà di migliorare ulteriormente la copertura commerciale e logistica nazionale, offrendo alla clientela servizi sempre migliori e di maggior valore.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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JACQUEMUS 24/24, L’INNOVATIVO POP-UP STORE AUTOMATICO SBARCA A MILANO Partito lo scorso dicembre a Parigi, approda anche a Milano dal 25 al 27 febbraio il progetto Jacquemus 24/24, un pop-up store concepito come un’enorme vending machine che distribuisce modelli selezionati della griffe francese. Lo store automatizzato è interamente rosa (dal nome della recente capsule collection Pink 2, ndr) e difficilmente potrebbe passare inosservato. Lo spazio è stato concepito per lanciare i più recenti modelli di borsa della maison, le "Bambino Long" oltre ad una serie di accessori, declinati per l’occasione nella nuance rosa shocking. La scommessa è partita: riuscirà Jacquemus a vendere oggetti di lusso attraverso un distributore automatico? L’idea nasce dopo due anni di pandemia e di digitalizzazione diffusa, che hanno cambiato l’idea dell’esperienza d’acquisto, ammettendo il ricorso a nuovi canali. Senza contare che la notizia dell’iniziativa è letteralmente volata su internet, grazie ai social e alla particolare spinta di Instagram, invaso dagli scatti rosa shocking degli influencer e dei passanti della capitale francese con tag #jacquemus2424.
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ESSSE CAFFÈ, UN 2021 ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ Il 2021 si è concluso per Essse Caffè con la collaborazione al Banco di Solidarietà di Bologna, cui hadonato caffè macinato e prodotti complementari, in modo da offrire un Natale più confortevole alle persone in situazione di necessità. “Il contributo di imprese e aziende è fondamentale – sottolinea Margherita Agnoletti, referente del Banco – e ci consente di raggiungere persone e famiglie in difficoltà: è un modo di dimostrare che ogni business può avere un cuore. Nello specifico, stiamo ancora distribuendo oggi, a gennaio inoltrato, i prodotti donati da Essse Caffè, essendo il contributo particolarmente consistente. Questo ci permette di continuare ad aiutare chi ne ha bisogno, anche oltre il periodo del Natale”. Nel mese di novembre è stata la volta dell’iniziativa “Un caffè sospeso per la ricerca”, con il coinvolgimento di bar e locali in Emilia Romagna, Triveneto, Lombardia, Toscana, Piemonte e Marche all’interno del più ampio progetto “Pink is good” di Fondazione Umberto Veronesi, di cui Essse Caffè è partner. A fronte di una donazione dell’equivalente di un caffè, il cliente ha ricevuto un gettone utilizzabile per i carrelli spesa dei supermercati, brandizzato per l’iniziativa; l’importo raccolto è stato di circa 25.000 euro, interamente devoluto a Fondazione Umberto Veronesi per finanziare i migliori ricercatori impegnati nella lotta contro i tumori tipicamente femminili, ossia del seno, dell’utero e dell’ovaio. Un risultato importante, raggiunto grazie all’impegno di tutta l’organizzazione, in particolare della rete commerciale e dei suoi clienti: sono stati molti i bar e locali che hanno aderito all’iniziativa. Per Essse Caffè al centro ci sono sempre le persone: si tratta di un valore condiviso dalla proprietà – la famiglia Segafredo – ma anche da tutta l’Azienda: i dipendenti di Essse Caffè hanno infatti rinunciato al tradizionale regalo di Natale, devolvendo la corrispondente somma a iniziative benefiche e solidali. Nello specifico, alla campagna “A testa alta” di IOR – Istituto Oncologico Romagnolo, volta all’acquisto di caschi refrigeranti Paxman Scalp Cooler, uno strumento importante che permetterà a molte donne sottoposte a chemioterapia di non perdere i capelli durante le cure. Progetti locali e nazionali ma non solo: una parte della somma donata dai dipendenti è stata devoluta all’Organizzazione di Volontariato Centro Aiuti per l’Etiopia ODV (CAE) per il progetto “Emergenza Fame”, attraverso il quale l’associazione interviene per fronteggiare il grave problema della crisi alimentare che sta mettendo in ginocchio l’intera Etiopia. Il CAE distribuisce in loco decine di migliaia di quintali di generi alimentari (latte in polvere, farina, zucchero, olio) alla popolazione stremata dalla fame.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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RICAMBI MACCHINE DA CAFFÈ E DISTRIBUTORI AUTOMATICI: NASCE UN COLOSSO MONDIALE Grandi manovre in corso nel mercato dei ricambi per le macchine da caffè e i DA, è in atto una concentrazione senza precedenti. L'azienda americana Parts Town, leader di mercato, ha infatti acquisito il colosso europeo del settore: il Gruppo REPA. Fanno parte del Gruppo REPA la tedesca GEV, le italiane LF e ATEL, la francese EPGC e la britannica CCS. Questa alleanza permetterà al Gruppo REPA e a PT Holdings di aumentare l’offerta complessiva di parti di ricambio, aggiungendo nuovi marchi europei e americani nel proprio portfolio condiviso. REPA continuerà a operare in tutti i mercati con i propri marchi locali. Tutti i webshop del Gruppo rimarranno operativi, con una gamma ancor più ampia di ricambi per macchine da caffè, distributori automatici e per la refrigerazione professionale. La nuova organizzazione avrà sedi negli Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Spagna e altre aree del mondo.
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THE BLENDED ORCHESTRA, LA COLONNA SONORA DEI PROGETTI DI SOSTENIBILITÀ LAVAZZA Un’orchestra che rende vivi e quasi palpabili gli elementi della natura e gli attrezzi usati da alcune delle comunità rurali in cui opera Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus. Un sapiente e affascinante mix di strumenti impossibili fatti da corde, acqua, cereali e fibre naturali, attraverso il quale il beatmaker e produttore discografico Simone Benussi - in arte Mace - ha realizzato quella che si può definire la colonna sonora dei progetti di sostenibilità che la Fondazione Lavazza supporta e finanzia, sia autonomamente, sia attraverso collaborazioni pubbliche e private, 19 nazioni lungo 3 continenti con 31 progetti, a beneficio di 130.000 persone. I progetti sostenuti dalla Fondazione Lavazza hanno in primo luogo l’obiettivo di migliorare la resa produttiva e la qualità del caffè, promuovendo allo stesso tempo l’imprenditorialità dei produttori e il miglioramento delle loro condizioni di vita.Ideata da Epik, la società di comunicazione votata al branded content, al rafforzamento delle strategie di reputation e all’online, The Blended Orchestra è stata realizzata con la direzione artistica di Vittorio Cosma e la regia di Tobia Passigato di Indiana. Non solo un brano musicale, ma un video disponibile on line sulle maggiori piattaforme e sul sito di Lavazza.
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CAFFÈ MOLINARI, LA PROPRIETÀ PASSA AL COLOSSO TCHIBO Caffè Molinari storico marchio emiliano presente da oltre 200 anni, cambia proprietà e passa al colosso tedesco Tchibo. A dare la notizia è la Gazzetta di Modena, che sottolinea come la stessa azienda modenese avrebbe confermato l’acquisizione, tranquillizzando tutti i dipendenti in merito al passaggio di proprietà alla multinazionale di Amburgo. Caffè Molinari, fondata nel 1804 come ditta commerciale Giuseppe Molinari, si occupa attualmente della lavorazione, torrefazione e commercializzazione del caffè in 60 Paesi, oltre ad essere proprietaria di uno storico bar nel centro storico della città emiliana, aperto nel 1911.Tchibo possiede, oltre a una grande catena di caffetterie, con oltre mille punti vendita in Germania, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria e Romania, ma non solo: la holding tedesca si occupa anche di abbigliamento, oggetti per la casa, elettronica e piccoli elettrodomestici e recentemente ha investito anche nel campo della telefonia mobile, dei viaggi, delle assicurazioni e dell’elettricità green. Inoltre, in otto Paesi europei Tchibo gestisce un e-commerce di servizi non alimentari che cambiano di settimana in settimana, offrendo più di 24.300 depositi al dettaglio. Il gruppo è controllato dalla holding Maxingvest che, oltre ad avere il 100% della Tchibo GmbH, controlla anche il 51% della Beiersdorf AG che gestisce i marchi di creme Nivea, Eucerin, La Prairie, Coppertone.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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NESPRESSO NOMINA THOMAS REUTER NUOVO DIRETTORE GENERALE PER L’ITALIA Nespresso ha annunciato la nomina di Thomas Reuter a nuovo direttore generale per l’Italia. Reuter avrà il compito di guidare la direzione strategica dell’azienda tra i leader nel mercato del caffè porzionato, che conta oggi in Italia oltre 800 dipendenti. Reuter subentra a Stefano Goglio, in carica dal giugno 2017, che passa all'headquarter di Losanna per far parte del Nespresso Leadership Team. Nato nel 1969 a Bruxelles, Reuter è laureato in economia al Trinity College di Hartford (Usa) e ha iniziato la sua carriera in Philip Morris Svizzera, dove ha ricoperto varie posizioni in ambito marketing. Entrato in Nespresso nel 2002 come Marketing Manager per la Svizzera, negli anni ha ricoperto diversi ruoli in azienda, sia all’interno dei singoli mercati che dell’intera zona. Tra questi, quello di New Business Manager presso la sede di Losanna, con il compito di seguire l’apertura di nuovi importanti mercati come Portogallo, Russia e Norvegia. "Con la nomina di Thomas Reuter, Nespresso conferma i suoi obiettivi di crescita in Italia e la volontà di continuare a generare valore positivo nel Paese. Un focus costante sarà la valorizzazione dell'esperienza in Boutique - oltre 70 in Italia - e lo sviluppo di strategie omnicanale per rispondere alle abitudini e alle modalità di acquisto dei consumatori, con un approccio orientato alla sostenibilità e all'innovazione", commenta l'azienda.
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MONITORIAITALIA, ANALISI DELLE PRIME 240 GESTIONI VENDING: FATTURATI IN FORTE CALO Competitive Data ha completato l’analisi dei bilanci delle prime 240 società di capitali appartenenti al settore del vending nella categoria gestori e dei primi 40 produttori di distributori automatici, nel triennio 2018-2020. Il primo dato che emerge è ovviamente quello dei ricavi in forte calo. Le misure adottate per contenere l’emergenza Covid 19 nel 2020 hanno causato un calo complessivo del fatturato del -23,9% nelle prime 240 società di gestione vending. Le regioni del Nord Ovest sono quelle che hanno fatto registrare la performance peggiore con il -28,1%, seguite dalle regioni del Centro in calo del -25,4%, seguono Sud e Isole con il -19,8%, ed infine il Nord Est in flessione del -17,3%. La battuta d’arresto del 2020 è ancora più evidente se guardiamo ai margini. L’ EBITDA complessivo diminuisce del -43,0%, dove le regioni del Nord Est flettono del -36,0%, quelle di Sud e delle Isole del -36,4%, seguono le regioni del Nord Ovest che segnano un -42,1%, ed infine chiudono le regioni del Centro in calo del -62,4%. Il rapporto di indebitamento, o leverage, peggiora e passa da 3,8 del 2019 a 4,1 nel 2020. Compie un balzo peggiorativo anche l’incidenza media degli oneri finanziari sul fatturato che si attesta al 7,4% nel 2020, era il 3,7% nel 2019.
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MONDELĒZ PUBBLICA UNO STUDIO SULLE TENDENZE GLOBALI DEGLI SNACK Il rapporto annuale State of Snacking™ di Mondelēz International è uno studio globale sulle tendenze degli snack che di anno in anno, esamina come i consumatori prendono decisioni riguardo lo snacking. Il report di quest'anno conferma che i consumatori preferiscono fare spuntini come abitudine alimentare rispetto al pasto tradizionale. La tendenza a preferire lo snacking si accentua tra le giovani generazioni, con il 75% della generazione Z che sostituisce almeno un pasto al giorno con uno snack. Il rapporto State of Snacking, sviluppato in collaborazione con lo specialista di sondaggi sui consumatori The Harris Poll, integra le informazioni globali sugli snack di Mondelēz International con una nuova ricerca condotta tra migliaia di consumatori in dodici paesi. Di rilievo la conferma che i consumatori sono sempre più consapevoli. Vogliono conoscere meglio i marchi o le aziende da cui acquistano e stanno diventando più attenti sulla sostenibilità degli snack che scelgono. La riduzione dei rifiuti è in cima alle loro priorità. Il report completo (in inglese) è disponibile sul sito www.mondelezinternational.com
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
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LA RACCOLTA "CAFFÈ SOLIDALE" DI CDA SI REALIZZA PER IL SESTO ANNO CONSECUTIVO Sono stati appena consegnati nella sede della CDA a Talmassons, i proventi della raccolta del progetto di fundraising “Caffè Solidale” promosso da CDA. Beneficiari l’Associazione Friulana Oncologia Pediatrica Luca Odv e alla Fondazione Valentino Pontello. Nel 2021 le adesioni al progetto, che si realizza per il sesto anno consecutivo, sono state un poco meno di diecimila, confermando il trend degli anni precedenti, nonostante il minor numero di consumazioni dovuto all’emergenza Covid. Un risultato che si traduce in 1.000 euro per associazione, per un totale di 2.000 Euro effettivamente donati dall'azienda che ha raddoppiato la cifra raccolta con fondi propri.
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Ispirandosi alla consuetudine napoletana del caffè sospeso, ossia pagare una tazza di caffè a chi non può permetterselo, la CDA ha voluto estendere questa azione di solidarietà dal bar ai propri distributori automatici. Chi lo desidera, può infatti prendersi un caffè al prezzo maggiorato di 10 centesimi trasformando un gesto quotidiano in un dono. “Anche con questa sesta edizione”, commenta il CEO di CDA Fabrizio Cattelan, “oltre che una donazione, desideriamo dare visibilità a realtà che svolgono un fondamentale ruolo di supporto a tutte le persone e alle famiglie del territorio che si trovano a vivere percorsi difficili dovute a malattie come il tumore in età pediatrica o ad handicap di varia natura nel caso della Fondazione . Una scelta condivisa con i miei collaboratori: è insieme a loro che è stato definita la rosa delle onlus che, anche per questo 2022, sarà beneficiario dell’iniziativa, secondo una sensibilità verso l'impegno e la responsabilità sociale condivisa al nostro interno”.
ALLARME PREZZO PLASTICA, UNIONPLAST EMETTE UN COMUNICATO UFFICIALE "L'aumento costi dell'energia sta avendo un forte impatto sulla trasformazione plastica". Il settore manifatturiero della trasformazione delle materie plastiche si trova suo malgrado a fronteggiare un drammatico aumento dei costi delle commodity energetiche, che sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle nostre imprese. Il prezzo dell'energia elettrica continua a registrare valori record: Nel mese di dicembre il prezzo in borsa elettrica ha raggiunto il picco storico di oltre 437,94 C/MWh chiudendo su una media mensile di 281,24 €/Mwh (+463% rispetto al valore di gennaio 2021; +592% rispetto a gennaio 2020). Tali aumenti sono conseguenza della crescita esponenziale delle quotazioni del gas naturale: il prezzo MGP pubblicato da GME di dicembre 2021 è risultato pari a 113,344 €/Mwh, crescendo in questo caso di oltre il 688% rispetto a Dicembre 2020. Le attuali previsioni di mercato (forward del 18/01/22) ci prospettano un prezzo medio energia elettrica nel primo trimestre del 2022 oltre i 200 €/Mwh.
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È chiaro che aumenti di questa portata non possono essere assorbiti dalle nostre aziende. Pur avendo la plastica indubbi vantaggi legati alla sua intrinseca leggerezza che ne fanno uno dei materiali più sostenibili per l'imballaggio, resta molto elevato il fabbisogno energetico per la sua trasformazione. Il settore sta facendo enormi sforzi per ridurre drasticamente i consumi energetici all'interno delle proprie fabbriche, ma nel breve periodo, aumenti di questa portata non possono essere assorbiti dalle nostre aziende.
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
FABBRICANTI
GPE VENDORS EFFICIENZA E TECNOLOGIA NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE
PRESENTE IN CINQUE CONTINENTI E CONNOTATA
GPE, FORTE DI UN KNOW HOW CONSOLIDATO,
DA UNA FORTE IMPRONTA GREEN, GPE VENDORS,
OFFRE UNA SCELTA DI DISTRIBUTORI DI VARIE
CON SEDE A FANO, È UNA DELLE AZIENDE LEADER
DIMENSIONI, CAPIENZE E TIPOLOGIE: REFRIGERATI
NELLA PRODUZIONE DI DISTRIBUTORI AUTOMATICI,
A SPIRALI, DISTRIBUTORI DI BEVANDE CALDE,
RIGOROSAMENTE MADE IN ITALY.
EROGATORI
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DI
BEVANDE
CALDE
E
FREDDE,
• DAITALIA 155 MARZO 2022
ABBIAMO IN SERBO UN’ULTERIORE SORPRESA: UNA NUOVA TIPOLOGIA DI MACCHINA IL CUI PROTOTIPO SARÀ PRESENTATO IN ANTEPRIMA ASSOLUTA PROPRIO NEL CORSO DEL SALONE MILANESE DI MAGGIO.
MACCHINE A 3°C, OLTRE AD UNA SERIE DI
PER OGNI TIPO DI ESIGENZA E LOCAZIONE.
ACCESSORI CHE CONFERMANO LA CONTINUA
LA
RICERCA
SABRINA
DI
SOLUZIONI
TECNOLOGICAMENTE
AVANZATE E FUNZIONALI. NONOSTANTE SANITARIA
I
DUE
APPENA
GPE, ANNI
DI
TRASCORSI,
EMERGENZA
NOSTRA
PERONI,
CHE
NOVITÀ
REDAZIONE HA
HA
INTERVISTATO
ACCOUNTING
ILLUSTRATO
DELL’AZIENDA,
LE
MANAGER PRINCIPALI
COMPRESA
UNA
L’AZIENDA
NUOVA MACCHINA CHE VERRÀ PRESENTATA
NON SI È FERMATA, ANZI, OGGI È PRONTA A
IN ANTEPRIMA IN OCCASIONE DI VENDITALIA,
PRESENTARE TUTTE LE NUOVE SOLUZIONI PER
IN CALENDARIO IL PROSSIMO MAGGIO NEI
IL MERCATO DEL VENDING, STUDIATE AD HOC
PADIGLIONI DI FIERAMILANOCITY.
FABBRICANTI GPE
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• DAITALIA 154 GENNAIO/FEBBRAIO 2022
INTERVISTA CON SABRINA PERONI GPE Vendors negli ultimi due anni è stata incredibilmente attiva, presentando al mercato moltissime novità, anche significative. Come avete fatto a portare a compimento così tanti progetti in un periodo così complicato? Se in questo periodo abbiamo avuto un merito, è stato quello di saper riconoscere nel momento generale di crisi una risorsa: di tempo, di energie, di opportunità. Ogni evento nella vita, anche il peggiore, ci insegna sempre qualcosa e ci rende più forti: lo stesso deve accadere nelle aziende. Ci è stato tolto molto dalla pandemia ma, al tempo stesso, ci sono stati concessi più tempo e meno distrazioni. Quindi abbiamo potuto convogliare le nostre energie in uno sforzo produttivo che ha portato alla nascita di nuovi modelli e nuove tecnologie. Sono infatti nati nuovi distributori sia nel settore acqua che in quello dei refrigerati, novità che saranno presto presentate al settore. 26
Il lungo periodo di restrizioni legate alla pandemia ha portato dei cambiamenti all’interno della realtà GPE? GPE non ha conosciuto cambiamenti a livello organizzativo: siamo sempre stati un’azienda flessibile e questo ci ha permesso di adeguare al meglio le nostre risorse anche in un periodo critico come questo. Abbiamo approfittato poi per concentrarci al massimo sul settore sostenibilità, un tema che avevamo già sposato prima dell’emergenza sanitaria e che poi si è confermato vincente. Nei nostri distributori per acqua microfiltrata abbiamo da sempre puntato anche sul massimo livello di igiene, per cui siamo stati i primi a credere nella necessità di igienizzare il vano erogatore dove si recupera l’acqua microfiltrata: ora quella scelta si è rivelata più che mai strategica ed essenziale. A proposito di sostenibilità ambientale, GPE punta da tempo su questo aspetto. Le vostre scelte strategiche
sono determinate dai valori che vi guidano? Per chi mi conosce, la risposta va da sé. Ho personalmente compiuto una scelta di vita che punta sempre più al rispetto del pianeta, dei suoi abitanti e delle sue risorse. Scelta ben accolta in GPE, dove siamo da anni particolarmente attenti a questa tematica e dove abbiamo addirittura mostrato il lato conveniente (anche a livello economico) di alcune scelte green. Quali sono oggi i modelli che presentate nel comparto “drinking water”? La gamma è cresciuta e sono sempre di più le richieste in tal senso. Abbiamo affiancato alla prima e famosa macchina “Mezzolitro” anche un modello da inserire nei condomini, dal nome evocativo “Habita” e un altro da collocare ovunque, “Aquavai”. Ora presentiamo il modello “Just Water”, che risulta essere un’evoluzione in termini di praticità e flessibilità della Mezzolitro e, infine, il nuovo modello “Azzurra”. Alla
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base resta la “firma” GPE nell’aver predisposto in tutti i modelli i dispositivi di igienizzazione come il getto di vapore (o di ozono) nel vano prelievo, oltre ai dispositivi igienizzanti all’interno della macchina. Il fine vita dei prodotti prelevati dai distributori automatici è un tema sempre più centrale. Quali soluzioni proponete per il riciclo di bottiglie e lattine? Offriamo due tipologie di compattatori e tritatutto, in modo da garantire un’ottimale gestione dei materiali da riciclare e, al tempo stesso, incentivare l’utente a differenziare correttamente. L’ultima novità di gamma, la linea Comfort, nasce per venire incontro alle mutate esigenze del consumatore in materia di igiene e sicurezza? La linea Comfort nasce proprio per offrire un’esperienza migliore all’utente che si interfaccia con il distributore. Il non doversi inchinare per prelevare, il poter acquistare
senza toccare nulla… tutto ci porta in una nuova dimensione di acquisto alle “macchinette”, dove il servizio diventa davvero molto confortevole. Questa macchina sarà senz’altro tra le novità che presenteremo in occasione delle prossime fiere. Ci sono novità per quanto riguarda uno dei vostri prodotti di punta, i distributori automatici di gelati? In effetti i distributori per gelati sono un nostro fiore all’occhiello e ne siamo soddisfatti. Manteniamo due diverse tipologie di macchine, una delle quali ha al suo interno un ampissimo vano magazzino per mantenere in stock i prodotti surgelati per le ricariche successive. Puntiamo tutto sulla comodità non solo dell’utente, ma anche del gestore. State investendo molto in comunicazione, raccontandovi attraverso video e diversi post sui canali social. Cosa ha generato questa nuova strategia comunicativa? Ci siamo
FABBRICANTI GPE
resi conto che produciamo e progettiamo in continuazione ma che, spesso, i clienti o le persone del settore non hanno idea di cosa nasce e cresce dentro GPE. Ci è dunque sembrato fosse arrivato il momento per raccontare meglio chi siamo e cosa facciamo e in questo senso i social sono sicuramente un veicolo eccezionale. Sarete presenti a Venditalia 2022? Presenterete altre novità di prodotto? Assolutamente sì, saremo presenti e, anzi, non vediamo l’ora! Oltre alla gamma acqua, la gamma gelati, la gamma spirali ed il modello Comfort, abbiamo in serbo un’ulteriore bella e grande sorpresa: una nuova tipologia di macchina il cui prototipo sarà presentato in anteprima assoluta proprio nel corso del salone milanese di maggio. Al momento non anticipo di più, voglio lasciarvi la curiosità… Venite a scoprirla al nostro stand! Vi aspettiamo! 27
• DAITALIA 155 MARZO 2022
NORMATIVA
LA DIRETTIVA SUP SULLA PLASTICA MONOUSO E' ENTRATA IN VIGORE
POCHE LEGGI EUROPEE HANNO AVUTO UN
CHE NE POSSA DELINEARNE I RISVOLTI LUNGO
IMPATTO
SETTORE
TUTTA LA SUA LINEA TEMPORALE, INIZIATA NELLA
DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA ITALIANA
PRIMAVERA DEL 2018 E CONCLUSASI POCHI
COME LA COSIDDETTA DIRETTIVA SUP (SINGLE
GIORNI FA.
USE PLASTICS).
A DISTANZA DI DUE ANNI DALLA PROMULGAZIONE
LA STORIA DI QUESTA NORMATIVA È LUNGA E
EUROPEA, È STATO INFATTI PUBBLICATO IN
PARTICOLARMENTE ISTRUTTIVA. PERCIÒ CI È
GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO LEGISLATIVO
SEMBRATO DOVEROSO AFFRONTARE L’ARGOMENTO
N.196 DEL 8 NOVEMBRE 2021 PER L'ATTUAZIONE
ATTRAVERSO UN LUNGO APPROFONDIMENTO
NEL NOSTRO PAESE DELLA DIRETTIVA (UE)
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COSÌ
SIGNIFICATIVO
SUL
• DAITALIA 155 MARZO 2022
2019/904, DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 5 GIUGNO 2019 SULLA RIDUZIONE DELL'INCIDENZA DI DETERMINATI PRODOTTI DI PLASTICA SULL'AMBIENTE.
25 MAGGIO 2018 Tutto è iniziato a Milano, durante un convegno dal titolo “A Circular future with Plastics”, in cui i maggiori rappresentanti dell’industria europea della trasformazione delle materie plastiche si
LA PUBBLICAZIONE È AVVENUTA SULLA GU
sono riuniti per discutere della crescente importanza della pre-
N.285 DEL 30 NOVEMBRE 2021 - SUPPLEMENTO
venzione, del riutilizzo e del riciclaggio dei rifiuti alla luce dei più
ORDINARIO N. 41. L'ENTRATA IN VIGORE È STATA FISSATA AL 14 GENNAIO 2022, 45 GIORNI DOPO LA PUBBLICAZIONE.
recenti orientamenti espressi dalle Istituzioni europee. In sala è calato il gelo quando il Commissario Europeo per la crescita Elzbieta Bienkowska, invitato più prestigioso dell’evento, ha comunicato ai presenti che entro pochi giorni sarebbe
NORMATIVA DIRETTIVA SUP SULLA PLASTICA MONOUSO
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• DAITALIA 155 MARZO 2022
10 most common plastic objects found on European beaches
Food containers
Single-use plastic items represent
Drink bottles
Bags
Crisp packets/ sweet wrappers
50% of marine litter
Cigarette butts
Cups & lids Balloons and balloon sticks uscita una direttiva comunitaria che si prefigurava molto restrittiva per alcuni prodotti e con l’esplicita messa al bando di alcuni articoli monouso in plastica. Ad onor del vero, da qualche giorno circolava in rete una bozza di direttiva che aveva spaventato non poco gli operatori del settore della plastica, ma nessuno ancora si immaginava che le tempistiche sarebbero state così brevi e senza appello.
28 MAGGIO 2018 Il lunedì successivo al convegno EuPC di Milano, la Commissione europea ha diffuso una prima indicazione sulle misure che aveva intenzione di introdurre per ridurre il consumo di plastiche monouso in Europa, con l’obiettivo dichiarato di combattere la proliferazione dei rifiuti marini. Sotto il mirino di Bruxelles c’erano i dieci prodotti in plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa. Le nuove regole prevedevano: • il divieto di commercializzare determinati prodotti di plastica, dove esistono alternative facilmente disponibili ed economicamente accessibili, quali bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini. Questi prodotti dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili (SIC). I contenitori per bevande in plastica monouso saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore; 30
Cutlery, straws & stirrers
Sanitary applications Cotton buds
• obiettivi di riduzione del consumo: gli Stati membri dovranno ridurre l’uso di contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica. Le misure a disposizione delle autorità sono diverse: potranno fissare obiettivi nazionali di riduzione, mettere a disposizione prodotti alternativi presso i punti vendita o impedire che i prodotti di plastica monouso vengano forniti gratuitamente; • obblighi per i produttori, che dovranno contribuire a coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti, come pure i costi delle misure di sensibilizzazione per i seguenti prodotti: contenitori per alimenti, pacchetti e involucri (ad esempio, pack per patatine e dolciumi), contenitori e tazze per bevande, prodotti del tabacco con filtro (come i mozziconi di sigaretta), salviette umidificate, palloncini e borse di plastica in materiale leggero. Sono anche previsti incentivi al settore industriale per lo sviluppo di alternative meno inquinanti; • obiettivi di raccolta per le bottiglie: entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, ad esempio introducendo sistemi di cauzione-deposito; • prescrizioni di etichettatura: alcuni prodotti dovranno riportare un’etichetta chiara e standardizzata che indica come devono essere smaltiti, il loro impatto negativo sull'ambiente e la presenza di plastica. Questa prescrizione si applica agli assorbenti igienici, alle salviette umidificate e ai palloncini; • misure di sensibilizzazione: gli Stati membri dovranno
• DAITALIA 155 MARZO 2022 sensibilizzare i consumatori all’incidenza negativa della dispersione nell’ambiente dei prodotti e degli attrezzi da pesca in plastica, ai sistemi di riutilizzo disponibili e alle migliori prassi di gestione dei rifiuti per questi prodotti. Leggendo per la prima volta la lista, lo sguardo di molti operatori del vending e di tutti i produttori di accessori si è soffermato molte volte sul termine “mescolatori per bevande”. Stavano parlando anche delle palette in plastica per la distribuzione automatica? Cosa c’entrava l’inquinamento dei mari con il caffè che si beve al chiuso in ufficio? Purtroppo, ben presto si sarebbe scoperto che era tutto vero. Le palette in polistirolo erano uno dei dieci bersagli della Commissione Europea.
16 OTTOBRE 2018 Oggi generalmente si pensa che non si sia fatto abbastanza per combattere una norma così restrittiva e che rischia di avere un fortissimo impatto sul nostro settore, ma non c’è niente di più falso. La reazione è stata immediata e senza precedenti. In particolare, l’attività di lobbying intrapresa immediatamente da CONFIDA, quando si era ancora nella delicata fase di proposta di Direttiva Europea sulla plastica, ha sortito fin da subito risultati insperati, coinvolgendo parlamentari europei di ogni schieramento. Il 16 ottobre 2018 infatti, nel corso del convegno “Business Solution To Prevent Single-use plastic Waste in the environment” tenutosi a Bruxelles, un gruppo di europarlamentari italiani, di schieramento tripartisan (Forza Italia, Lega e PD), ha denunciato l’eccessiva fretta, le mancate valutazioni sull’impatto economico e l’approccio ideologico contenuti nella proposta di Direttiva pubblicata dalla Commissione europea il 28 maggio 2018 volta a ridurre l’impatto di alcuni prodotti plastici monouso sull’ambiente. L’incontro è stato promosso dai parlamentari europei Elisabetta Gardini (Forza Italia / PPE), Nicola Caputo (PD / S&D) e Danilo Oscar Lancini (Lega / ENF), impegnati insieme ad altri colleghi nel proporre una serie di emendamenti volti a ridurre gli
impatti negativi della direttiva, tra cui l’ipotesi di esclusione dei cosiddetti “closed loops”, ossia l’utilizzo degli articoli monouso in plastica in quegli ambiti chiusi dove è attiva e obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti (uffici, fabbriche, scuole, università, ospedali) Le dichiarazioni rilasciate dai politici coinvolti sono state illuminanti. “Qui siamo veramente all’assurdo – ha affermato l'eurodeputato Lancini – vorrebbero limitare e abolire bicchierini, palette del caffè e piatti di plastica anche in quei luoghi dove è attiva un’efficiente raccolta differenziata dei rifiuti e questi prodotti vengono correttamente riciclati e, pertanto, non hanno alcuna possibilità di finire in mare”. La “foglia di fico” dell’inquinamento marino (solo lo 0,6% della plastica utilizzata in Europa finisce in mare) veniva già rimossa in quei primissimi mesi, basta leggere le dichiarazioni di Elisabetta Gardini, eurodeputato del PPE: “Il tema dell’inquinamento dei nostri mari causato dalla plastica è certamente rilevante e ha bisogno di una risposta immediata e concreta, tuttavia, secondo stime del Programma ambiente delle Nazioni Unite (Unep), l’inquinamento da plastica presente negli oceani non proviene dall’Europa ma da dieci fiumi che scorrono in Asia, Africa e Sud America”. Secondo l’europarlamentare di Forza Italia, a fronte di questo grave problema, che ha origini extraeuropee, si è prodotta una Direttiva che vuole bandire dal mercato in soli due anni alcuni prodotti monouso in plastica e ridurne fortemente l’uso di altri in quattro anni, "senza che sia stata fatta alcuna valutazione sull’impatto economico che questa decisione avrà sulle imprese (che sono quasi tutte italiane) e l’occupazione che lavoratori che operano nel comparto del monouso della plastica e nell’indotto". Anche l’assoluta mancanza di serie considerazioni in tema di sicurezza alimentare è stata subito fatta presente alla Commissione Europea. Nicola Caputo, parlamentare europeo di S&D, faceva infatti notare che: “non è nemmeno stata chiesta una valutazione all’EFSA sui rischi per la sicurezza alimentare che i prodotti monouso di plastica in certi contesti garantiscono, come nel caso di ospedali. Manca inoltre una valutazione sull'inquinamento generato dai materiali alternativi. Il rischio è quello di passare da un inquinamento visibile ad uno invisibile e più dannoso”.
28 OTTOBRE 2018 Nonostante la ragionevolezza delle posizioni degli europarlamentari italiani, solo due settimane dopo il loro accorato appello, Il Parlamento europeo ha approvato con 571 voti favorevoli, 53 voti contrari e 34 astensioni, la relazione della Commissione ambiente sulla proposta di una direttiva volta a ridurre l’utilizzo di articoli monouso in plastica. Incredibilmente molti europarlamentari italiani votano a favore, anche se l’impatto sull’economia nazionale sarebbe stato devastante, vista l’importanza della trasformazione delle materie plastiche per moltissime imprese del nostro Paese. Inoltre, non sono previste eccezioni per gli articoli monouso prodotti con plastiche biodegrabili e compostabili, un’ulteriore beffa per l’Italia, dove moltissime aziende hanno investito per riconvertire la produzione dalle plastiche tradizionali alle bioplastiche compostabili. Le palette in plastica restano incluse nel divieto. Mentre per mo-
NORMATIVA DIRETTIVA SUP SULLA PLASTICA MONOUSO
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• DAITALIA 155 MARZO 2022 tivi che ancor oggi non si comprendono, vengono salvati in extremis i sacchetti ultraleggeri (spessore inferiore a 15 micron), che nella prima versione della direttiva erano stati inclusi nei prodotti da bandire. Ma prima di diventare effettiva, la normativa deve ancora passare il vaglio del Consiglio d’Europa. C’è ancora spazio per i negoziati...
6 NOVEMBRE 2018 Le incongruenze della norma sono così tante che l’industria europea della plastica si mobilita e assieme a molte altre realtà associative contrarie al testo, chiede almeno di prendere una pausa e rallentare l’iter di approvazione della direttiva, al fine di dare più tempo ai legislatori per approfondire alcuni contenuti della manovra. La proposta è assolutamente ragionevole, ma le elezioni del Parlamento Europeo sono vicine, mancano solo sei mesi all’unico momento che sembra davvero interessare alla politica e il monito rimane assolutamente inascoltato, anzi, si velocizzano il più possibile i colloqui con i rappresentanti della Commissione e del Parlamento UE (il cosiddetto trilogo) al fine di elaborare il documento finale. Nel nostro paese si vive una situazione paradossale. PlasticsEurope Italia (Federchimica) cerca di spiegare ai nostri politici che è del tutto evidente che si tratta di “una misura sproporzionata, che non risolve il grave problema dei rifiuti in plastica in mare e danneggia seriamente l’industria italiana”, ma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (Movimento 5 Stelle) non ascolta queste istanze, decidendo piuttosto di sfruttare politicamente l’onda ambientalista europea per attaccare in ogni momento il monouso in plastica. Da qualche settimana non solo aveva espulso i distributori automatici all’interno del suo Ministero ma, incredibilmente, aveva aggiunto ai prodotti messi al bando i bicchieri e le bottiglie, che non erano inseriti nella lista europea. Questa scaltra azione di un ministro della Repubblica avrà conseguenze gravissime per il vending: molti Comuni in tutta Italia governati da esponenti del Movimento 5 Stelle seguiranno il suo esempio e, per ottenere visibilità, emetteranno delle ordinanze restrittive “Plastic Free”.
Il fenomeno assume ben presto una dimensione mediatica enorme, la plastica diventa il nemico pubblico numero uno senza alcun contraddittorio. La stampa nazionale cavalca anch’essa l’onda e quando, due anni dopo, molte delle ordinanze verranno ovviamente considerate illegittime dai vari tribunali amministrativi o dal Consiglio di Stato, decideranno di ignorare il loro palese errore dedicando al vending solo qualche trafiletto. Così, in pochi mesi si consuma un delitto senza colpevoli, milioni di battute vending vanno perse e moltissime locazioni devono essere riconfigurate completamente, con costi elevatissimi.
12 GIUGNO 2019 Per sei mesi tutto sembra congelarsi ma poi Il nuovo Parlamento Europeo viene eletto (26 maggio 2019) e la partita ricomincia subito, con un atto decisivo. Il 12 giugno 2019, la Gazzetta Ufficiale europea, pubblica il testo della Direttiva UE 2019/904 del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, che da quel momento verrà universalmente denominata “Direttiva SUP” (Single Use Plastics). Adesso è ufficiale: le palette in plastica non hanno più un futuro. Gli articoli messi al bando sono: bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, agitatori per bevande, aste da attaccare a sostegno dei palloncini e contenitori per alimenti in polistirene espanso. Vietata anche la vendita di prodotti realizzati in plastica oxo-degradabile. Cattive notizie anche per le bioplastiche. La plastica fabbricata con polimeri naturali modificati o con sostanze di partenza a base organica, fossili o sintetiche non è presente in natura e dovrebbe pertanto rientrare nell’ambito di applicazione della presente direttiva. La definizione adattata di plastica dovrebbe pertanto coprire gli articoli in gomma a base polimerica e la plastica a base organica e biodegradabile, a prescindere dal fatto che siano derivati da biomassa o destinati a biodegradarsi nel tempo. La Direttiva 2019/904 introduce inoltre la responsabilità estesa del produttore per altri manufatti in plastica (reti da pesca) e fissa target di raccolta e riciclo più restrittivi per le bottiglie: i paesi membri dovranno raccogliere il 90% di quanto immesso al consumo entro il 2029 (il 77% entro il 2025) mentre, a partire dal 2025, le bottiglie in PET dovranno contenere un minimo del 25% di materiale riciclato, percentuale che salirà al 30% nel 2030. Le confezioni per bevande in plastica dovranno inoltre avere tappi e coperchi solidali con il contenitore. In aggiunta, viene introdotta un’etichettatura obbligatoria che rammenti al consumatore l'impatto ambientale negativo dell’abbandono in ambiente, indicando il corretto smaltimento, per prodotti come filtri di sigaretta, bicchieri di plastica, salviette umidificate e assorbenti. Gli stati membri hanno ora due anni di tempo per recepire la direttiva all’interno della legislazione nazionale, quindi non oltre il 3 luglio 2021.
30 GENNAIO 2020 Ora tocca al Governo e al Parlamento recepire la Direttiva SUP e il clima politico non è affatto cambiato. Poco importa se la cro32
• DAITALIA 155 MARZO 2022 ciata “Plastic Free” del Ministro Costa inizia a mietere le prime vittime. Qualche media si permette di far presente che si è già arrivati al corto circuito della filiera del riciclo della carta, materiale diventato all’improvviso popolarissimo. Tra stoccaggi pieni, mercati saturi ed esportazioni bloccate, il mondo degli imballaggi cellulosici inizia a vivere una crisi di sistema senza precedenti, con le imprese che potrebbero vedersi costrette ad interrompere le raccolte differenziate. La sostituzione bottiglie in PET (riciclabili al 100% e sicure) con una moltitudine di borracce di alluminio di fattura cinese fa emergere i primi consistenti dubbi, soprattutto quando sono presenti nelle scuole, perché il Ministero della Salute lancia l’allarme, raccomandando di non usare l’alluminio per avvolgere le merende destinate ai bambini. Nonostante ciò, il 30 gennaio 2020 Il Consiglio dei Ministri approva il disegno di legge che delega il Governo al recepimento delle direttive europee e all’attuazione di altri atti dell’Unione europea. Tra i provvedimenti comunitari oggetti di delega c’è anche il recepimento della Direttiva UE 2019/904 del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente. 15 APRILE 2020 L’Europa vive uno dei suoi momenti più difficili. Da diverse settimane una pandemia senza precedenti si scatena in tutto il suo territorio. Il primo lockdown da Covid-19 imperversa ed emergono con estrema forza la necessità di igiene e sicurezza. La plastica monouso è chiaramente il materiale più sicuro con cui affrontare diverse necessità e la crociata Plastic Free viene all’improvviso abbandonata da tutti. Così la Federazione europea delle aziende che trasformano materie plastiche, EuPC, semplicemente motivata dalle esigenze di igiene e sicurezza legate all’epidemia, chiede con garbo che prevalga la ragionevolezza e che l’iter della Direttiva SUP venga posticipato. Ma il 15 aprile, la portavoce della Commissione UE per i temi ambientali, Vivian Loonela, respinge al mittente la richiesta. Bruxelles non è interessata alla problematica e non considera un rinvio. Nemmeno il Covid li ferma.
29 OTTOBRE 2020 Il DDL delegazione europea viene approvato dal Senato e spedito all’esame della Camera. Grazie al prezioso lavoro svolto dal Movimento 5 Stelle e dalla sua punta di diamante, Sergio Costa, vengono commessi due grossolani errori: si inseriscono infatti misure importanti a tutela dell’ambiente, come quella che prevede l’utilizzo di plastiche biodegradabili e compostabili al posto della plastica per i contenitori monouso, bicchieri inclusi. Peccato che la Direttiva Europea non faccia alcuna distinzione tra plastica e plastiche biodegradabili e compostabili (quindi l’Italia rischia sanzioni per le deroghe introdotte) e che i bicchieri siano fuori dal bando e perciò non avrebbero dovuto essere normati.
18 DICEMBRE 2020 La notizia che l’inquinamento da plastica presente negli oceani non proviene dall’Europa ma da dieci fiumi che scorrono in Asia, Africa e Sud America, non è arrivata negli uffici marketing della Commissione Europea. Anche se siamo un intero continente responsabile dello “zero virgola” del problema, non basta mettere al bando: bisogna far sapere ai consumatori della presenza della plastica in numerosi prodotti che sono ancora consentiti. Se avete in mano un bicchiere vending di plastica e per caso non ve ne accorgete, ci sarà un’etichetta che vi toglierà ogni dubbio, ricordandovi che può diventare un oggetto mortale per le povere tartarughe marine. Sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del 18 dicembre 2020, viene infatti pubblicato il Regolamento n. 2020/2151/Ue del 17 dicembre che disciplina le specifiche tecniche relative alle etichette dei prodotti di plastica monouso per il corretto smaltimento come rifiuti e relativamente al contenuto di materiale plastico. Siete passati ai bicchieri in carta perché i vostri clienti hanno aderito alla crociata “plastic free”? Purtroppo questo articolo ha un sottilissimo strato di plastica (circa l’8% del totale) che serve da barriera ai liquidi e la Commissione Europea non fa distinzione, anzi! L’etichetta in questo caso deve essere a colori.
25 GENNAIO 2021 La Camera dei Deputati avvia la discussione sul disegno di legge con la Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea, tra le quali anche la direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente (Direttiva SUP). Il testo era già stato approvato dal Senato. Viene ammesso l'utilizzo di "plastica biodegradabile e compostabile certificata conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 e con percentuali crescenti di materia prima rinnovabile" solo "ove non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti". Eccezione che non trova alcun riscontro nel testo della Direttiva.
NORMATIVA DIRETTIVA SUP SULLA PLASTICA MONOUSO
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• DAITALIA 155 MARZO 2022 Finalmente spiegano al Movimento 5 Stelle che i bicchieri in plastica non sono stati messi al bando e questo li manda in confusione. Fanno quindi scrivere al punto e) di “includere i bicchieri di plastica tra i prodotti monouso cui si applica l’articolo 4 della direttiva (UE) 2019/904, compatibilmente con gli orientamenti di cui all’articolo 12, secondo comma, della direttiva stessa. Poi esultano sui social, dicendo di aver finalmente incluso anche i bicchieri (tanto nessuno sa cosa dice l’art.4). In realtà l’art. 4 è quello che parla di riduzione del consumo, non della messa al bando, ed era già compreso nella stessa Direttiva SUP e accettato da tutti gli stakeholders: quindi, non hanno fatto assolutamente nulla.
5 MARZO 2021 Vengono pubblicate dalla UE alcune modifiche che riguardano la grafica dell’etichetta e viene stabilito che i produttori hanno ora meno di sei mesi di tempo per rispettare gli obblighi di marcatura. Questo accade nonostante praticamente tutte le associazioni di categoria del mondo avessero avvisato in febbraio che la fornitura, l’installazione e l’avvio di nuove stampanti in grado di far rispettare gli obblighi di marcatura avrebbero richiesto un periodo minimo compreso tra sei e otto mesi. Anche in questo caso il regolamento è incoerente, approvato con troppa fretta e mancanza di buon senso. Bisogna applicare una scritta diversa per ogni paese nel quale un articolo viene immesso. Ad esempio, un bicchiere di carta (creato appositamente per sostituirne uno in plastica) che per motivi tecnici ineludibili deve avere una sottilissima barriera in plastica, prodotto in Italia ed esportato in dieci paesi europei, deve riportare dieci scritte diverse che occupano una porzione rilevantissima della superfice esterna del bicchiere.
Secondo le associazioni di settore, il provvedimento ucciderà l'industria: "Le aziende stanno chiudendo a causa del recepimento drastico, ingiusto, malsano e non scientifico della direttiva SUP. Non è questa la strada per un'Europa democratica, mentre allo stesso tempo viene lanciata una strategia industriale e una politica per le PMI. Investimenti e cambiamenti richiedono stabilità, certezza del diritto e chiarezza: tutte queste condizioni mancano oggi". Pochi giorni dopo, sette aziende produttrici (anche le italiane FLO, Aristea, Dopla e ILIP) presentano un ricorso al Tribunale europeo per chiedere l’annullamento del Regolamento IR 2020/2151 attuativo della Direttiva sugli articoli monouso (SUP), che impone l'apposizione di specifici marchi sui bicchieri realizzati interamente o parzialmente in plastica. La misura richiesta dalla direttiva è "sproporzionata e fuorviante" rispetto agli obiettivi di prevenire e ridurre la dispersione nell’ambiente, in particolare quello acquatico, da parte dei consumatori. 34
22 APRILE 2021 Viene pubblicata in Gazzetta ufficiale la Legge di Delegazione Europea (22 aprile 2021 n. 53). Quindi entrerà in vigore dal 3 luglio la Direttiva SUP che mette al bando alcuni articoli, tra i quali i mescolatori per bevande. CONFIDA (Associazione Italiana Distribuzione Automatica) denuncia i risvolti negativi che questa norma avrà sulle aziende che producono le palette del caffè, comparto che vede l’Italia leader a livello internazionale e, in assenza di alternative, rischia di perdere il 90% dei posti di lavoro. Secondo l’Associazione, la Direttiva SUP non tiene conto della mancanza di un’alternativa valida. Non lo sono le bioplastiche compostabili, a causa della difficoltà di sopportare le elevate temperature delle bevande calde (tra gli 80°C e i 90°C); il legno potrebbe esserlo, ma "oltre a non avere certificazioni di riciclabilità e ad essere meno resistente della plastica all’umidità e al calore interni alla macchina, è un prodotto di importazione e, quindi, gli attuali produttori italiani -ad oggi leader europei nella produzione di palette in plastica- rischiano di trasformarsi in semplici rivenditori di prodotti esteri". “In base alla direttiva europea“, commenta Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA “laddove non esistano alternative, come in questo caso, i singoli Paesi dovrebbero perseguire solo gli obiettivi di riduzione del consumo e non di divieto di immissione sul mercato. Quanto previsto dalla legge di recepimento italiana, quindi, prevede delle restrizioni sproporzionate e discriminatorie nei confronti dei produttori di palette che subirebbero un danno economico ingente. L’intero settore del vending dopo il 3 luglio sarà in difficoltà per la mancanza di un accessorio fondamentale per l’erogazione del servizio".
7 MAGGIO 2021 Gli effetti del bando delle palette vengono infine compresi da alcuni eurodeputati e sono ben 13 i firmatari di un appello inviato alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e ai responsabili del Green Deal europeo per chiedere di posporre l'applicazione della Direttiva SUP (UE 2019/904) sugli articoli monouso, legandola alla dichiarazione di fine pandemia da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità. Nella lettera viene ricordato che alcuni articoli in plastica di uso quotidiano come le palette per caffè erogate dai distributori automatici rischiano di essere sostituiti da materiali importati da Paesi extra UE non in grado di resistere alle alte temperature delle bevande calde, all'umidità o al calore presente nelle macchinette. "L'Italia è leader mondiale nel settore del vending c'è il rischio che i produttori di questi prodotti vengano spazzati via con l'entrata in vigore della Direttiva". I tredici firmatari appartengono a schieramenti diversi, sia di partito che di gruppo nel Parlamento europeo.
28 MAGGIO 2021 Il Governo italiano, con colpevole ritardo, si mobilita per far passare un'interpretazione meno stringente della Direttiva SUP. Fino a quella data, i danni creati all’industria della plastica italiana e al
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vending dal ministro dell’ambiente Sergio Costa sono incalcolabili e resteranno per sempre nella nostra memoria. La sua crociata “Plastic-free”, portata avanti senza alcun contradittorio e ispirata da una oggettiva scarsa conoscenza delle problematiche e delle conseguenze, ha lasciato solo macerie. A marzo il suo ministero viene letteralmente chiuso e accorpato nel nuovo dicastero della Transizione Ecologica. Sergio Costa sparisce dalla politica e viene “parcheggiato” nel ruolo di consulente presso il comando generale dell’Arma dei Carabinieri per le progettualità in materia forestale e ambientale. Il nuovo ministro Cingolani prova a trattare con l’Europa, soprattutto su bioplastiche e contenitori in carta (con rivestimento plastico), ma è troppo tardi: il 31 maggio La Commissione Europea pubblica un documento con gli orientamenti ai fini della armonizzazione dell'applicazione, in cui viene bocciata l'interpretazione estensiva dell'Italia.
3 LUGLIO 2021 La direttiva SUP entra formalmente in vigore, ma non in Italia, dove manca ancora il decreto di recepimento, nonostante sia stata approvata dal Parlamento la Legge di delegazione, che affida al Governo il compito di dar forma alla direttiva. Circola da tempo una bozza, ma è ferma al Ministero della Transizione Ecologica e dovrebbe essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale alla fine dell'estate.
21 SETTEMBRE 2021 Il nuovo Governo, prima di procedere con la Direttiva, finalmente decide di ascoltare le associazioni di categoria. Il Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti ha perciò la possibilità di intervenire nel corso delle audizioni tenutesi presso il Parlamento italiano per esporre il punto di vista del settore sul Decreto Attuativo di recepimento della Direttiva sulla plastica monouso. Nel suo intervento ha iniziato mettendo in evidenza come il vending, con oltre 820 mila distributori automatici installati, 3 mila aziende di gestione e un indotto occupazionale di oltre 30 mila persone, rappresenti un settore di eccellenza per il nostro Paese. Ha poi evidenziato come l’art 5 della Direttiva vada a colpire ingiustamente un elemento essenziale per l’erogazione delle bevande calde che rappresentano il 65% delle consumazioni ai distributori automatici, ossia gli agitatori per bevande o palette del vending. “L’essenzialità degli agitatori per bevande è data specialmente dalla mancanza di materiali alternativi che rispettino le indicazioni della Direttiva stessa”. Pertanto, il divieto di commercializzazione di tali prodotti, secondo il Presidente di CONFIDA, contrasta con gli stessi principi della Direttiva UE che prevede i concetti di sostituibilità e proporzionalità, senza i quali occorre perseguire obiettivi di riduzione della commercializzazione del prodotto non di divieto. Il Presidente Trapletti ha richiesto di sostenere lo sforzo di ricerca e sviluppo di nuovi materiali
NORMATIVA DIRETTIVA SUP SULLA PLASTICA MONOUSO
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delle imprese del settore ed ha presentato come soluzione il progetto RiVending - ciclo virtuoso di recupero e riciclo di bicchieri e palette di polistirene e, più recentemente, anche di bottiglie in PET nei distributori automatici - richiedendo che venga preso in considerazione dalla Istituzioni Italiane nel contesto dei finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
27 OTTOBRE 2021 Viene concluso il lungo iter parlamentare della Direttiva, ma prima dell'approvazione definitiva del provvedimento occorre aspettare eventuali rilievi della Commissione Europea, a cui il testo è stato sottoposto in via preventiva. La Commissione Europea ha tre mesi di tempo per muovere eventuali osservazioni, quindi il decreto legislativo potrebbe slittare all’inizio del 2022. Come previsto, lo schema di recepimento esenta i rivestimenti in materiale plastico presenti in quantità inferiore al 10% del peso dell'articolo e gli articoli monouso in plastica compostabile secondo gli standard europei (UNI EN 13432 o UNI EN 14995) prodotti con almeno il 40% di materia prima rinnovabile (60% dal 1° gennaio 2024), qualora non vi siano alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti.
la Gazzetta Ufficiale n.285 del 30 novembre 2021 - Supplemento Ordinario n. 41. L'entrata in vigore viene fissata al 14 gennaio 2022, quarantacinque giorni dopo la pubblicazione.
23 DICEMBRE 2021 La Commissione Europea notifica al Governo italiano un parere circostanziato sulla Direttiva SUP. Nel documento, il commissario europeo al Mercato interno Thierry Breton segnala alcune difformità non marginali tra il recepimento della Direttiva in Italia e il testo originale. Esulta Greenpeace, che aveva presentato un reclamo ufficiale contro il provvedimento che introduceva in Italia deroghe per bioplastiche e rivestimento in plastica di contenitori monouso. Vogliono che l’Italia venga ufficialmente sanzionata per aver preso una decisione dettata dal buon senso. Questa lunghissima vicenda non poteva che finire in questo modo, con i militanti di Greenpeace che se ne stanno sul mare con un cartello in plastica, dentro un gommone in PVC e con i giubbetti di salvataggio in polistirolo, ad urlare "NO PLASTIC"! E nessuno che glielo fa notare...
1 DICEMBRE 2021 Viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legislativo n.196 del 8 novembre 2021 per l'attuazione nel nostro paese della direttiva (UE) 2019/904, del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente. La pubblicazione avviene nel36
NORMATIVA DIRETTIVA SUP SULLA PLASTICA MONOUSO
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INNOVAZIONE
TRANSIZIONE 4.0 PROROGATO FINO AL 2025 IL CREDITO D'IMPOSTA PER I DA INTERCONNESSI
LE AGEVOLAZIONI FISCALI SUI DISTRIBUTORI AUTOMATICI INTERCONNESSI HANNO OTTENUTO UN'ALTRA IMPORTANTE E LUNGA PROROGA. PERMESSI DALLA NORMATIVA VIGENTE A PARTIRE DAL 23 MAGGIO 2018, A SEGUITO DELLA FAMOSA CIRCOLARE DEL MISE CHE AMMETTEVA LE VENDING MACHINE TRA I BENI COMPRESI NEL ORMAI FAMOSO “ALLEGATO A”, NON SI SONO MAI INTERROTTE. LA CONFERMA CHE LE AGEVOLAZIONI DURERANNO FINO AL 2025 È ARRIVATA CON LA LEGGE 30 DICEMBRE 2021, N. 234 “BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L'ANNO FINANZIARIO 2022 E 38
BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 20222024” – CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI. PERTANTO, TUTTE LE IMPRESE RESIDENTI NEL TERRITORIO DELLO STATO CHE EFFETTUANO INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NUOVI DESTINATI A STRUTTURE PRODUTTIVE UBICATE NEL TERRITORIO DELLO STATO, È RICONOSCIUTO UN CREDITO D'IMPOSTA ALLE CONDIZIONI E NELLE MISURE STABILITE NELLA PREDETTA LEGGE DI BILANCIO, IN RELAZIONE ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI BENI AGEVOLABILI.
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BENI STRUMENTALI NUOVI INDICATI NELL'ALLEGATO A LEGGE 11/12/2016, N. 232 (EX IPERAMMORTAMENTO).
che entro la data del 31 dicembre 2021 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione - il credito d'imposta è riconosciuto con le seguenti aliquote:
I distributori automatici interconnessi che rientrano in questa categoria sono quelli definiti dal MiSE con la Circolare 23 maggio 2018, n. 177355.
• 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 mln di euro. • 30% del costo per la quota di investimenti superiori a 2,5 mln e
Dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021: in caso di investimenti effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021 - ovvero entro il 30 giugno 2022, a condizione
fino a 10 mln di euro. • 10% del costo per la quota di investimenti superiori a 10 mln di euro e fino a 20 mln di euro.
INNOVAZIONE TRANSIZIONE 4.0
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• DAITALIA 155 MARZO 2022 Dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022: per investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, il credito d'imposta è riconosciuto con differenti aliquote: • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 mln di euro. • 20% del costo per la quota di investimenti superiori a 2,5 mln e fino a 10 mln di euro. • 10% del costo per la quota di investimenti superiori a 10 mln di euro e fino a 20 mln di euro. Dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025: per investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione il credito d'imposta è riconosciuto con differenti aliquote:
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• 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 mln di euro. • 10% del costo per la quota di investimenti superiori a 2,5 mln e fino a 10 mln di euro. • 5% del costo per la quota di investimenti superiori a 10 mln di euro e fino a 20 mln di euro.
31 dicembre 2024 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione -, è riconosciuto un credito di imposta nella misura del 15% del costo di acquisizione del bene nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 mln di euro.
BENI STRUMENTALI IMMATERIALI COMPRESI NELL'ALLEGATO B LEGGE 11/12/2016
Dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025: per investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025 - ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione -, è riconosciuto un credito di imposta nella misura del 10% del costo di acquisizione del bene nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 mln di euro.
Dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2023: per investimenti effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2023 - ovvero entro il 30 giugno 2024, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2023 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione -, è riconosciuto un credito di imposta nella misura del 20% del costo di acquisizione del bene nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 mln di euro. Dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024: per investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024 - ovvero entro il 30 giugno 2025, a condizione che entro la data del
REGOLE GENERALI Il credito di imposta, determinato come sopra esposto per le varie tipologie di beni, è utilizzabile solo in compensazione, tramite esposizione su modello F24, in tre quote annuali di pari importo a decorrere dall'anno di entrata in funzione dei beni
• DAITALIA 155 MARZO 2022 acquisiti per effetto degli investimenti in beni materiali diversi da quelli relativi a "Industria 4.0", ovvero a decorrere dall'anno di avvenuta interconnessione dei beni per gli investimenti in beni materiali ed immateriali definiti "Industria 4.0" permettendo così alle imprese una immediata fruizione dell’agevolazione. Il credito di imposta è inoltre cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto, non può essere ceduto o trasferito, non è soggetto al divieto di compensazione in presenza di debiti iscritti a ruolo e non rileva ai fini dei limiti annuali di utilizzo in F24. La fruizione del beneficio è comunque subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. Il credito d'imposta di cui al comma 1051 non spetta alle imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o sottoposte ad altra procedura concorsuale. Sono, inoltre, escluse le imprese destinatarie di sanzioni interditive.
Il credito d’imposta è soggetto a riduzione (c.d. “recapture”) qualora nel periodo di sorveglianza dei due anni successivi all’effettuazione dell’investimento i beni vengano ceduti o trasferiti all’estero, salvo il caso dell’investimento sostitutivo. I beni possono essere acquisiti a titolo di proprietà al momento della consegna o spedizione, tramite contratto di leasing al momento della consegna (si assume il costo sostenuto dal locatore per l'acquisto dei beni), tramite contratto di appalto al momento dell’ultimazione delle opere o di emissione dei SAL e possono essere costruiti in economia rilevando i costi sostenuti. Per i beni strumentali immateriali si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni di cui al già menzionato allegato B mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.
ADEMPIMENTI FORMALI Tra gli adempimenti formali si richiede: • per i beni definiti "Industria 4.0" l’obbligo di attestazione di conformità o perizia asseverata per investimenti superiori a 300 mila euro;
INNOVAZIONE TRANSIZIONE 4.0
• per i beni definiti "Industria 4.0" la comunicazione al MISE da parte delle imprese che decidono di avvalersi del beneficio fiscale, il quale, con apposito decreto direttoriale, stabilirà il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio di tale comunicazione in relazione a ciascun periodo d’imposta agevolabile (L’invio del modello di comunicazione approvato con il decreto del MiSE del 6 ottobre 2021 non costituisce presupposto per l’applicazione del credito d’imposta e i dati e le informazioni in esso indicati sono acquisiti dal Ministero dello sviluppo economico al solo fine di valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative. L’eventuale mancato invio del modello non determina comunque effetti in sede di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria della corretta applicazione della disciplina agevolativa); • l’obbligo di conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili. A tal fine, le fatture e gli altri documenti relativi all'acquisizione dei beni agevolati devono contenere l'espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 1054 a 1058 commi da 1054 a 1058-ter dell’art. 1 della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023” così come modificata.
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FOCUS ON
IL VENDING ITALIANO TRA PRESENTE E FUTURO: NUOVI SCENARI DI CONSUMO
GLI STATI GENERALI DEL VENDING, CHE SI SONO SVOLTI LO SCORSO NOVEMBRE A ROMA, HANNO SEGNATO IL RIORNO AD UN CONFRONTO DIRETTO TRA IL SETTORE E LE ISTITUZIONI, RAPPRESENTATE DA ALCUNI ESPONENTI POLITICI CHE HANNO PRESO PARTE ALL’EVENTO. 42
LA GIORNATA DI INCONTRO È STATA PERÒ ANCHE FONDAMENTALE MOMENTO DI APPROFONDIMENTO SULLA SITUAZIONE DEL MERCATO ITALIANO IN MERITO AI CONSUMI ALIMENTARI (NUOVI TREND DI CONSUMO) E IN PARTICOLARE, SULLO STATO DI SALUTE DEL VENDING ITALIANO.
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LA GIORNATA DI INCONTRO È STATA FONDAMENTALE MOMENTO DI APPROFONDIMENTO SULLA SITUAZIONE DEL MERCATO ITALIANO IN MERITO AI CONSUMI ALIMENTARI E, IN PARTICOLARE, SULLO STATO DI SALUTE DEL VENDING ITALIANO.
A introdurre l’argomento, uno studio condotto da IPSOS e presen-
due diverse fonti: la piattaforma Vending Market Monitor, che rac-
tato da Nando Pagnoncelli, che ha riassunto gli ultimi due anni di vita
coglie dati di 27 aziende di gestione del mercato automatico (circa
della distribuzione automatica italiana, lasciando intravedere quali
40% del fatturato totale) e dati Ipsos raccolti attraverso interviste
saranno le prospettive future del settore secondo gli addetti ai lavori.
online (svolte tra luglio e settembre 2021) a fabbricanti e gestori che
STUDIO DI SETTORE SUL MERCATO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA IN ITALIA (2020 E PRIMO SEMESTRE 2021)
operano nel mercato OCS. Analizzando l’andamento del mercato, nel 2020 il fatturato totale del settore ha raggiunto quota €1.280.680,539, vale a dire -31,95% rispetto al 2019. -30,4% anche per le consumazioni e -1,79 per quanto riguarda il parco macchine installate.
“Vorrei iniziare facendo una breve premessa, una nota metodolo-
Una flessione importante, che ha visto diminuire sensibilmente le
gica. Questo documento è stato redatto unendo dati provenienti da
consumazioni di snack, ridotte del 40,56% e quelle delle bevande
FOCUS ON VENDING ITALIANO
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fredde del 38,23%, mentre quelle dei gelati del 63,71% anche se, anche in questo caso, questo tipo di consumazione influisce relativamente sull’andamento generale del fatturato vending. Analogamente, il consumo di caffè (-24,20%) e delle altre bevande calde è in calo del 25,52. Ben -33,98% per il caffè solubile, anche se “pesa” solo il 5% del totale consumazioni. Va ricordato che, all’interno delle consumazioni di bevande calde, il caffè pesa per l’88% del totale e che si dimostra anche il prodotto che meglio ha resistito al calo dovuto al lockdown causato dalla pandemia da Covid-19. Tra le altre bevande calde, tè e gingsen sono quelle che hanno dimostrato un calo più contenuto, al contrario di cioccolata e orzo, che hanno fatto registrare una riduzione vicina al 40%. Parlando invece di bevande fredde, le consumazioni di acqua (77% del totale categoria) sono diminuite del 38,78% rispetto al 2019. Le bevande gassate hanno registrato un calo più contenuto (-30,61%) mentre tè freddo e bevande alla frutta hanno perso oltre il 40%. In parti44
colare, è l’acqua naturale ad aver mostrato la flessione più sensibile: -40,28%. L’acqua frizzante è stata utilizzata come sostituto di bevande gassate e questo ha fatto sì che il suo trend negativo rispetto al 2019 fosse più contenuto. Per quanto concerne gli snack, il trend particolarmente negativo è imputabile anche alla chiusura delle scuole e alla riduzione del flusso di visitatori negli ospedali, canali in cui questo tipo di prodotto viene maggiormente consumato. Sono gli snack salati ad aver registrato il calo maggiore (-45,58%). Tra i freschi, tramezzini e panini sono quelli che hanno “tenuto” maggiormente e questo è facilmente ricollegabile alla chiusura di bar e ristoranti durante il lockdown del 2020. La macchinetta, in questo caso, ha parzialmente sostituito i locali per la pausa pranzo. Se la cava meglio l’OCS, contando che le aziende pesano per il 69% del fatturato totale del canale. A contenere i danni è stato il consumo domestico, che conta il 24% del fatturato totale e che è calato del 11,69% totale rispetto al periodo pre-pandemia.
Anche per gli accessori (bicchieri e palette) un calo complessivo del 26,94% rispetto all’anno precedente. E il futuro? Per valorizzare il settore e aumentarne la conoscenza all’esterno, saranno necessari investimenti per migliorare la comunicazione sia verso i clienti, attraverso la formazione del personale, che verso i consumatori, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Una nota positiva viene dalla consapevolezza di essersi lasciati alle spalle la congiuntura negativa dettata dal Covid-19: il 61% dei gestori intervistati ritiene infatti che il settore conoscerà una crescita sostanziale nei prossimi 5 anni. Saranno soprattutto gli impianti industriali, il vending pubblico e il commercio a determinare la crescita del comparto. Gli operatori individuano una crescita maggiore per la DA rispetto all’OCS, che si ritiene crescerà soprattutto nei sottosegmenti Home e Ho.re.ca. La ripresa dalla pandemia (perlomeno nella sua fase più acuta) ha iniziato a mostrare i suoi effetti positivi sul mercato dell’automatico già nel primo semestre del 2021:
+10,14% sui volumi totali rispetto al 2020. Un miglioramento, anche se siamo ancora lontani dai numeri del 2019. Vediamo la situazione più nel dettaglio. Nella prima parte del 2021 tutte le categorie di prodotto si sono rivelate in ripresa rispetto all’anno prima: la variazione più significativa interessa i gelati, anche se influiscono appena lo 0,007% sul volume totale; seguono bevande fredde e referenze calde. Crescono, anche se di poco, gli snack. Il dato è ancora negativo se confrontato con il 2019. A fare da traino nella crescita del caldo è, ancora una volta, il caffè che cresce nel 2021 del 12%. Tra le bevande fredde, l’acqua fa registrare un +10,88% e gli energy drink una crescita del 32,35%. Anche dall’OCS segnali positivi, con un +9% nel primo semestre dell’anno. Riassumendo, il 2020 è stato un anno senza precedenti, con pesanti conseguenze sul clima di fiducia dei consumatori e sulla loro percezione del clima economico, che proprio a marzo/aprile 2020 ha subito un drastico crollo, toccando il minimo storico degli ultimi anni.
Il lockdown, con la chiusura di scuole e aziende, ha influenzato il settore della distribuzione automatica che, per sua natura, è collegato alla fruizione di questi ambienti: nel 2020 si è registrata una contrazione del settore sia a volumi (-30,4) sia a valore (-31,95). Il caldo vale il 69% del mercato e mostra una contrazione del 25,52% in consumazioni. Sono soprattutto le bevande calde diverse dal caffè quelle che hanno fatto registrare la riduzione maggiore (-33,99%), mentre le bevande fredde hanno visto diminuire le consumazioni del 38,23%: è soprattutto l’acqua, in particolare quella naturale, a trainare questo trend in diminuzione. Complici la chiusura delle scuole e le restrizioni per i visitatori negli ospedali, drastico calo delle consumazioni di snack: -40,56%. Anche il mercato OCS nel 2020 mostra una contrazione, seppur più contenuta rispetto all’automatico, sia a volumi (-11,76%) sia a valore (-13,56%). Sono le aziende a determinare il 69% del valore di mercato del comparto e il caffè, che vale il 95%, ha subito una contrazione del 11,69%. Contrazione più sensibile per le altre bevande
FOCUS ON VENDING ITALIANO
calde (-13,07%). Per il 2021 si evidenziano segnali di ripresa, anche se i numeri sono ancora inferiori al 2019. Il mercato registra un +10,14% complessivo rispetto al 2020 e il trend di crescita interessa tutte le categorie di prodotto, ma soprattutto gelati, bevande fredde e calde. La crescita non è da sottovalutare, anche in considerazione di un clima sociale positivo rispetto al 2020, soprattutto nel nostro Paese. Il dibattito politico riguardante il green pass e i vaccini riguara fortunatamente una minoranza della popolazione. Va colto il momento di fiducia: non vale più “uno vale uno”, ma si è tornati a stimare il valore dell’intermediazione. Infine, il senso comune è sentito perché visto come chiave per uscire dalla crisi e crescere, tutti”. A seguire, con la sua relazione dal titolo “New Normal, nuovi consumi, nuovi consumatori” la docente Anna Zinola, esperta di psicologia del consumo alimentare, ha delineato i nuovi trend e le esigenze del nuovo consumatore nel futuro prossimo. Di seguito, il suo intervento integrale. 45
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“Insieme, analizzeremo il nuovo scenario e le nuove tendenze di consumo alimentare. Il “new normal” comprende il consolidamento della sostenibilità, la cura di sé come responsabilità, il must dell’inclusione, la direzione verso la dematerializzazione, una nuova frugalità, phygital reality, dittatura dell’entertainment. Partiamo dalla sostenibilità, un tema che sicuramente il Covid-19 ha rafforzato. Il lockdown, con il blocco di attività e spostamenti, ha avuto un effetto benefico sull’ambiente e ha reso le persone ancora più consapevoli delle conseguenze negative che lo stile di vita contemporaneo (con il suo retaggio di inquinamento, spreco delle risorse ecc.) ha sul pianeta. L’attenzione verso i temi della sostenibilità, intesa non solo come ambientale ma anche come sociale, è quindi sempre più alta da parte dei consumatori: i processi, l’utilizzo di materiali, la logistica, ma anche i diritti dei lavoratori e la loro equa retribuzione. Un aspetto che va sottolineato è il consolidamento della sostenibilità, che quindi assume nuovi significati. La sostenibilità rischia talora di diventare 46
green washing (le aziende comunicano un comportamento virtuoso in tema di sostenibilità che, nei fatti, non seguono). I consumatori sono sempre più abili a “smascherare” questo tipo di attività, con conseguenze deleterie per le aziende. La cura crescente che nasce da una maggiore consapevolezza non riguarda solo l’ambiente, ma anche la persona. È una cura di sé che si sviluppa a più livelli: attraverso l’alimentazione (organic food, filiera corta, prodotti del territorio, meno carne e più frutta e verdura); attività fisica praticata con regolarità; protezione individuale attraverso l’utilizzo della mascherina, la sanificazione delle mani, ecc: un comportamento che, talora, assume derive ossessive, tanto da poter parlare di “safety obsession”. Si tratta di una cura di sé che viene vissuta come responsabilità, un comportamento che si “deve” non solo a se stessi ma anche alla società, così da non impattare sugli altri. Un altro nuovo concetto è quello dell’inclusione: si consolida la propensione ad accettare chi non rientra nella maggioranza, chi –per caratteristiche intrinseche, stile di vita ecc– era (e in molte culture e ambienti è tuttora) definito diverso. L’inclusione può riguardare l’etnia, l’età, il genere, le preferenze
sessuali, la religione ma anche le caratteristiche fisiche (come il colore della pelle o la taglia) e, oggi, riguarda anche il cibo. È un tema che tocca le aziende a più livelli: dalla comunicazione al prodotto sino ad arrivare alla composizione interna: ad esempio, con la presenza di persone di etnia diversa nell’organigramma, o di donne in ruoli apicali.Attenzione! proprio come la sostenibilità rischia di diventare green washing, così l’inclusione si presta a divenire social o pink washing: un’inclusione non reale, solo di facciata, che i consumatori riconoscono e puniscono. Guardiamo al prossimo tema individuato, la dematerializzazione. I consumatori si stanno spostando dal possesso all’utilizzo dei beni: non è importante possedere un prodotto ma usarlo (o mostrarlo) quando serve. Il fenomeno riguarda vari ambiti, dalla mobilità (il car sharing, il noleggio dei monopattini elettrici) alla casa (il co-housing) fino alla moda (il noleggio degli abiti da sera o da cerimonia, i sistemi di abbonamento che consentono di avere per pochi mesi una box di capi di abbigliamento in funzione dell’età del bambino in crescita). Le motivazioni alla base del fenomeno sono almeno tre: sul piano concettuale c’è un tema di sostenibilità, sul piano economico c’è un
tema di risparmio e sul piano pratico c’è un tema di riduzione delle complicazioni di gestione. La recessione economica connessa al Covid19 e la paura del futuro spingono i consumatori a spendere con oculatezza, scoprendo una nuova frugalità. Questo è un comportamento che riguarda sia chi è stato concretamente toccato dalla crisi (per esempio i dipendenti privati sottoposti a CIG, i lavoratori autonomi) sia chi non ne ha subito direttamente gli effetti (per es. i dipendenti pubblici) ma guarda comunque con ansia al futuro. La frugalità si declina a più livelli: si postpone l’acquisto di prodotti dal prezzo rilevante (per es. l’auto, il pc) mentre nella spesa quotidiana si tengono maggiormente in considerazioni le private label e i brand primo prezzo e, naturalmente, le promozioni. Si diversificano gli acquisti tra più canali (online e offline) così da cercare di ottenere il miglior prezzo. Infine, si è più propensi a riparare i prodotti che hanno problemi o sono usurati anziché buttarli e sostituirli), cresce il ricorso al second hand per risparmiare e si vende ciò che non si usa per monetizzare. Veniamo alla phygital reality. Mondo reale e virtuale/digitale sono ormai collegati, l’uno è intersecato con l’altro e il fenomeno interessa molteplici ambiti.
Il lavoro: grazie a videocall, le persone rimangono connesse e portano avanti – pur essendo lontane – le attività lavorative (anche) in team. Lo shopping: on line non solo si fa webrooming (verificando e valutando l’offerta) ma spesso, grazie all’impiego della virtual reality, si “provano” i capi, che poi si acquistano o ritirano in negozio; allo stesso modo in negozio grazie, per esempio, ai sistemi di riconoscimento facciale o agli schermi touch screen, il digital entra nell’esperienza concreta di acquisto. Lo sport: le App sviluppate da molti noti brand di sportwear permettono a chi pratica un certo sport di entrare a fare parte di una community e praticare quell’attività insieme. Infine, definiamo il concetto di “dittatura dell’entertainment”. I consumatori, oggi, hanno sviluppato l’abitudine a essere costantemente intrattenuti attraverso vari media: social network, canali Youtube, i podcast, il gaming, le piattaforme video. Una tendenza che appare appare sempre più marcata in termini di tempo dedicato. In Italia, una persona trascorre in media ogni giorno due ore sulle piattaforme social (Youtube e Whatsapp in testa) e che risulta trasversale in termini di target, dai Baby Boomers – i cui tempi di esposizione alle varie piattaforme è solo
FOCUS FABBRICANTI ON VENDINGBWT ITALIANO
marginalmente inferiore rispetto ai più giovani – alla Gen Z. Questa tendenza sembra destinata a espandersi ulteriormente a fronte della crescente attitudine a rimbalzare da un canale all’altro: si guarda il feed su Instagram, che rimanda al video teaser su Youtube, che spinge a guardare la prima stagione di una serie su Netflix e via dicendo. Un nuovo scenario si profila, di conseguenza, per le tendenze di consumo alimentare. Si consolida la richiesta di prodotti che siano buoni sul piano organolettico (il sapore, la consistenza, il profumo/odore) perché il cibo è prima di tutto un piacere, ma deve essere fonte di gratificazione in termini di performance, ovvero deve fami bene a livello fisico, devo vederne gli effetti nel breve/medio e nel lungo periodo sul corpo. Si va alla ricerca di prodotti che siano buoni – oltre che per il consumatore, per l’ambiente. La sostenibilità ambientale è un tema centrale: l’88% dei consumatori associa al cibo il concetto di sostenibilità nelle sue varie declinazioni (metodo di produzione, imballaggi, logistica ecc.). Il prodotto deve essere buono anche per gli altri: torna il tema della responsabilità etica/sociale (rispetto dei diritti dei lavoratori, sostegno alle comunità locali. 47
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Si colloca in questo ambito il successo dei prodotti certificati Fair Trade, per i quali gli italiani hanno speso, nel 2020, 436 milioni di euro. Tra i prodotti più venduti vi sono, oltre alla frutta (banane e ananas), il cacao (+ 33% nel 2020), lo zucchero di canna (+ 20% nel 2020, + 70% negli ultimi 5 anni) e il caffè (+ 15% nel 2020). Questo è un mercato sempre più importante, che riguarda sempre più consumatori. Se oggi analizziamo l carrello dei consumatori, osserviamo che è portato sempre più a compiere scelte polarizzate. Nella selezione dei brand il consumatore evidenzia un approccio bipolare: da un lato premia le formule che garantiscono un risparmio, come il discount, che oggi vale il 20% del totale delle vendite della Gdo, le private label, i primi prezzi, le promozioni; dall’altro lato apprezza – per le categorie che, nel suo paniere, ritiene di valore – i brand premium. Insomma, tempi duri per i brand e i prodotti con un posizionamento di prezzo intermedio! Aumenta il consumo di frutta e verdura, diminuisce drasticamente quello di proteine animali e, in particolare, di carni rosse (-30% nel 2020). Tuttavia, i vegetariani e vegani rappresentano ancora una nicchia della popolazione, pari all’8,2%. A “dominare” sono i flexitariani, ovvero coloro che seguono un regime alimentare prevalen48
temente vegetariano (per ragioni di salute e/o ambientali) ma ogni tanto si concedono di mangiare carne o pesce. Cresce contestualmente l’interesse verso ingredienti naturali nuovi e originali, che coniugano appeal organolettico e performance funzionale, per esempio l’alga spirulina, ricca di clorofilla, utilizzata anche da Illy per la formula del caffè Orizzonte; accostamenti inediti di ingredienti naturali, come l’introduzione dei fiori eduli nelle insalate pronte. Continua il successo dei prodotti free from, vale a dire dei prodotti che si definiscono per ciò che NON contengono, ad esempio zuccheri aggiunti, lattosio, lievito, glutine, glutammato, alcol, caffeina, ecc. Attualmente questi prodotti rappresentano il 18,3% dell’assortimento della Gdo. Si affermano anche i prodotti rich in, vale a dire i prodotti che si definiscono per la presenza in forma maggiore di alcuni componenti (proteine, fibre, Omega 3, vitamine, calcio, ferro): questi altri rappresentano l’11,9% dell’assortimento della Gdo. Si ricollegano al mondo del rich in gli alimenti nutraceutici (es. yogurt, broccoli, barbabietola), i superfood (semi di Chia, avocado, bacche di Goji) ai quali – a fronte della ricchezza di sostanze nutrienti - si attribuisce una funzione curativa e/o preventiva: ad esempio, potenziano le difese immunitarie, riducono il rischio car-
FOCUS ON VENDING ITALIANO
diovascolare, regolano le funzioni intestinali. Il contenuto healthy è, come abbiamo visto, essenziale, ma non sufficiente. Occorre che si coniughi a un contenuto di servizio, così da semplificare e velocizzare il processo di preparazione dei piatti, intercettare la richiesta – sempre più diffusa presso svariati target di consumatori - di una cucina salutare e, nel contempo, rapida, facile, non impegnativa. Si spiega così il successo dell’ortofrutta di IV gamma (insalate lavate, verdure miste già tagliate per il minestrone, frutta lavata e tagliata) e V gamma (zuppe pronte, verdure cotte conservate sottovuoto) che, nella nei primi nove mesi del 2021, è cresciuto, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 10,2% a valore e dell’8,6% a volume. Infine, il pack è (quasi) tutto. Il pack svolge un ruolo essenziale a più livelli: comunica le caratteristiche del prodotto sia attraverso gli strumenti tradizionali (pay off, immagini) sia attraverso i nuovi tool digitali (QR code), esprime l’impegno del brand in termini sociali e ambientali -La sostenibilità del pack è un must! Infine, il pack ideale semplifica il processo di consumo in un’ottica di servizio (es. apertura e chiusura facili, ingombro limitato, conservazione di lungo periodo)”.
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APPUNTAMENTO IN FIERA
EVEX TORNA A MAGGIO ALL’INTERNO DI VENDITALIA
EVEX, EUROPEAN VENDING EXPERIENCE, TORNA QUEST’ANNO CON UN FORMAT UNICO. SI SVOLGERÀ ALL’INTERNO DELLA FIERA VENDITALIA DALL’11 AL 14 MAGGIO IN UN’AREA DEDICATA. EVEX è organizzato da EVA (European Vending & Coffee Service Association) in collaborazione con CONFIDA (Associazione Italiana Distribuzione Automatica) e Venditalia. EVEX quest’anno offrirà quattro giorni di esperienze business uniche, con ogni giorno diversi interventi, conferenze, workshop e presentazioni. Sono previsti appuntamenti quotidiani sulle attività di EVA e delle associazioni nazionali della distribuzione automatica, insieme a possibilità di “business speed dating” e informazioni dettagliate sul mercato della distribuzione automatica in tutta Europa. L’area EVEX di Venditalia è progettata per essere una zona interattiva e di approfondimento con in prima linea lo scambio di conoscenze e il business networking. Gli stand di EVA e delle associazioni nazionali saranno situati in quest’area, offrendo l’opportunità di saperne di più sulle tendenze e gli sviluppi locali, saranno inoltre presenti in fiera anche gli stand degli associati. La zona EVEX sarà dotata di un bancone bar dove ci saranno dimostrazioni e sarà possibile fare esperienze
sul mondo del caffè, mostrando le diverse culture e abitudini di consumo del settore. Come sempre, EVEX mira a fornire l’opportunità di incontrare altri professionisti in un contesto informale. Sono quindi in programma quotidianamente molti momenti progettati per aiutare i partecipanti a incontrare nuovi fornitori, gestori e trovare potenziali partner commerciali. EVA organizzerà anche dei rinfreschi per gli operatori internazionali in modo che le best practice possano essere condivise e discusse tra colleghi. Come nelle precedenti edizioni, in occasione di EVEX si terrà, ovviamente, una serata di gala. Non è previsto alcun costo aggiuntivo per poter visitare o frequentare l’area EVEX a Venditalia. EVA presenterà presto una serie di interessanti pacchetti di sponsorizzazione per i suoi associati e per i soci delle associazioni nazionali del vending. Per maggiori dettagli sull’evento, contattare Julie Barth (jb@ vending-europe.eu) e, per aggiornamenti regolari, consultare il sito web di EVA, www.vending-europe.eu.
APPUNTAMENTO IN FIERA EVEX
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APPUNTAMENTO IN FIERA
VENDITALIA CAMBIA DATA E LOCATION: APPUNTAMENTO DALL’11 AL 14 MAGGIO A FIERAMILANOCITY
Durante l’anno in corso Fiera Milano ha rimodulato il calendario delle manifestazioni espositive per garantire la sicurezza dei visitatori riposizionando alcuni appuntamenti previsti nei primi mesi del 2022: anche le manifestazioni collocate nei mesi successivi sono state coinvolte al fine di permettere una presenza internazionale adeguata al valore degli eventi in programma. Preso atto della situazione, Il Consiglio di Amministrazione di Venditalia, in linea con le attese degli stakeholder e in accordo con il mercato ha individuato come date più idonee allo svolgimento della manifestazione quelle dall’11 al 14 maggio 2022, 52
negli stessi padiglioni di Fieramilanocity che hanno decretato il successo internazionale di Venditalia nelle ultime sette edizioni: una location posta al centro del nuovo quartiere City Life di Milano. La manifestazione si conferma, dunque, l’appuntamento di eccellenza per il Vending e continuerà a mettere a disposizione degli operatori il meglio delle tecnologie e dei servizi per questo settore che rappresenta una filiera produttiva e uno sbocco fondamentale di numerosi comparti di industrie differenti. Venditalia 2022 si svolgerà quindi dall’11 al 14 maggio, presso i padiglioni 3 e 4 all’interno del quartiere Fieramilanocity.
APPUNTAMENTO IN FIERA VENDITALIA 2022
ABBONATI A D.A. ITALIA
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ABBONAMENTO CARTACEO (+ DIGITALE OMAGGIO): EURO 65,00 (IVA INCLUSA)*
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