NUMERO 140 MARZO 2020
FIERE VENDITALIA CONFERMA LA DATA
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Rivoluziona la pausa caffè con Breasy e Masterpass! Con l’app Breasy e il sistema Hi! bastano pochi click e una connessione Bluetooth per fare acquisti alle vending machine. Il distributore automatico non dovrà nemmeno essere connesso a internet: tutto avviene utilizzando il traffico dati dello smartphone. Breasy gestisce le code in modo intelligente e può essere personalizzata con i tuoi colori e il tuo logo. Grazie al banner in-app potrai comunicare le promozioni in atto all’utente finale e offrirgli un supporto diretto tramite la nuova sezione dedicata, per un un’esperienza d’acquisto unica. Inoltre, puoi garantire ai tuoi clienti la massima protezione con MasterpassTM, che permette di salvare le loro carte di pagamento comodamente in-app con tutta la sicurezza che ti aspetti da Mastercard. Semplice, veloce, sicuro.
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20/23MAGGIO2020 New location
Fieramilano Rho, HALL 8-12 Worldwide Vending Show
Venditalia 2020: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo nella nuova location espositiva di Fieramilano Rho!
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• DAITALIA 140 MARZO 2020
EDITORIALE
IL VENDING AL TEMPO DEL CORONAVIRUS Scrivere questo editoriale è un interessante esperimento, visto che i tempi editoriali lo renderanno disponibile ai lettori solo fra tre settimane.
fragili di fronte agli imprevisti: la storia dimostra che questi infausti eventi sono fin troppo frequenti e colpiscono con mira infallibile proprio il vending.
Oggi a Milano le scuole sono chiuse, ho trovato parcheggio esattamente davanti all’ufficio e non ho ancora incontrato nessuno, perché diversi collaboratori hanno optato per lo “smart working”.
Quindi compiere scelte strategiche scellerate sulla marginalità (prezzi, ristorni, acquisizioni, ecc.), significa mettere in serio pericolo la continuità aziendale e questo riguarda non soltanto la vita del sinUna riflessione che però golo imprenditore che è d’obbligo fare, riguarda prende le decisioni, la marginalità delle gestioni. ma anche di tutti i suoi È del tutto evidente che dipendenti e degli stasono troppo fragili di keholder collegati.
La macchina del caffè aziendale ha una crisi di solitudine e non ha mai battuto così poco da quando è stata installata. Questa settimana farà meno della metà delle solite erogazioni. Provare a moltiplicare questo scenario nel quartiere, nella città, nella regione, mette davvero paura.
fronte agli imprevisti.
L’infelice combinazione di politici incompetenti e di una comunicazione dominata dal web e dalle fake news, ha trasformato un’influenza in una pandemia globale, con conseguenze già oggi molto gravi sui numeri del vending. Sempre più società di gestione hanno implementato sistemi di controllo delle vendite in tempo reale. Questo, oltre a consentire una maggiore ottimizzazione delle attività, consente di toccare con mano gli effetti della psicosi da Coronavirus e i primi dati che filtrano sugli ultimi giorni di attività sono davvero allarmanti. In alcune aree siamo arrivati alla perdita nell’automatico di un quarto delle battute/giorno e al 40% in meno nell’OCS. L’unica buona notizia che ci è capitata di leggere è la conferma di Vinitaly, una delle principali fiere italiane, in calendario il 19-22 aprile. Speriamo che questa decisione trascini positivamente anche altre manifestazioni in calendario in primavera e che torni presto un po’ di buon senso. La speranza si estende ovviamente anche al vending. Fra tre settimane ci auguriamo che la psicosi sia passata e che le attività siano riprese normalmente. Impensabile ragionare sul contrario. Una riflessione che però è d’obbligo fare, riguarda la marginalità delle gestioni. È del tutto evidente che sono troppo
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
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SOMMARIO
NUMERO 140 MARZO 2020 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF ELENA FONTANA FOTO LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004
3 EDITORIALE
Il vending al tempo del Coronavirus
6 MERCATO DEL VENDING
Latest News
22 PRODUTTORI
GRUPPO SEM il futuro del mondo dell’acqua passa dalla sostenibilità ambientale
30 GESTORI
CAMPAGNARI SERVICE, una storia di famiglia lunga 40 anni
38 MONDO ASSOCIAZIONE
CONFIDA: gli italiani si confessano davanti al distributore automatico
40 FOCUS ON
RAPPORTO FIPE 2019: la ristorazione batte la crisi grazie a qualità, iniziativa e sostenibilità
44 APPUNTAMENTO IN FIERA
VENDITALIA conferma le date del 20-23 maggio ACQUAFAIR 2020 la nuova data è giovedì 30 aprile
ISCRIZIONE AL R.O.C. 31449 PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA ALESSANDRO ALGARDI 13 20148 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL
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LATEST NEWS
RISCHI CHIMICI EMERGENTI IN EUROPA: È ALLARME PFAS. ALTRI GUAI PER L'ACQUA POTABILE Nuove sostanze chimiche continuano ad essere rilasciate nell'ambiente europeo, aumentando l'onere chimico totale per i cittadini e gli ecosistemi europei. L'identificazione precoce dei rischi emergenti è una delle attività cruciali dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA). Uno dei rischi emergenti per la salute umana e l'ambiente in Europa è rappresentato da un gruppo di sostanze chimiche molto persistenti, le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) che comprendendo più di 4 700 sostanze chimiche artificiali ampiamente utilizzate che si accumulano nel tempo nell'uomo e nell'ambiente. La produzione e l'uso di PFAS nei prodotti ha provocato la contaminazione delle forniture di acqua potabile in diversi paesi europei. In alcune aree altamente inquinate, le concentrazioni di acido perfluoroottanoico (PFOA) e acido perfluoroottansulfonico (PFOS) nell'acqua potabile erano al di sopra del valore limite per i singoli PFAS proposti nella rifusione del 2018 della Direttiva UE sull'acqua potabile (CE, 2017).
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Inoltre, uno Studio condotto da un team di scienziati dell'università di Padova guidato dall’ordinario di endocrinologia, professor Carlo Foresta, è stato recentemente pubblicato sull'International Journal of Molecular Sciences. La ricerca ha scoperto che gli Pfas possono attivare le piastrine, rendendole più soggette alla coagulazione e predisponendo dunque le persone colpite a un aumento sostanziale del rischio cardiovascolare.
MASSIMILIANO PIZZORNO AMMINISTRATORE DELEGATO DI UNIVERCIOK SRL (GRUPPO GIMOKA) Massimiliano Pizzorno, 48 anni, manager con provata esperienza direzionale e manageriale in aziende leader nel mondo Ho.Re.Ca. è stato designato Amministratore Delegato di Univerciok. “L’arrivo di Massimiliano Pizzorno alla direzione di Univerciok consentirà all’azienda di attuare importanti piani industriali richiesti dalla recente ridefinizione della mission aziendale, a seguito dell’entrata della società in Gruppo Gimoka” dichiara M. Faravelli, CEO del gruppo. Una nuova mission che vuole posizionare in breve tempo l’azienda di Merlino come uno dei produttori di riferimento di bevande istantanee non solo per i partner del canale Ho.Re.Ca., ma anche per gli operatori e i Key Account della distribuzione automatica e non. Una mission che manterrà inalterata l’unicità di questo storico marchio di bevande istantanee: il know how indiscutibilmente riconosciuto nello sviluppare prodotti di qualità ed una capacità inconfutabile a proporre nuovi gusti di tendenza apprezzati sia in Italia che all’estero. “Il laboratorio Ricerca e Sviluppo – cuore dell’azienda-, potenziato nella strumentazione e nell’organico, continuerà ad essere diretto da Giovanni Ventura che, con il suo team, ha firmato tanti successi e che tanti ancora ne firmerà” afferma Ivan Padelli, presidente della capogruppo di riferimento. In occasione di Sigep 2020, l’azienda ha avuto già modo di verificare l’apprezzamento non solo delle proposte ormai classiche per l’Ho.Re.Ca., ma anche delle nuove miscele predisposte per la Distribuzione Automatica, studiate sia per il mercato Italia che per il mercato estero.
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• DAITALIA 140 MARZO 2020 Ho.Re.Ca.
* I marchi Nespresso e Lavazza Blue non appartengono a Spinel srl né ad aziende ad essa collegate.
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• DAITALIA 140 MARZO 2020
LATEST NEWS
INAUGURATA LA X EDIZIONE DEL MASTER IN ECONOMIA E SCIENZA DEL CAFFÈ - ERNESTO ILLY Ventisette studenti provenienti da 16 paesi diversi sono stati accolti in Illycaffè per la decima edizione del "Master degree in Coffee Economics and Science – Ernesto Illy". Il Master in Economia e Scienza del Caffè, fornisce una preparazione completa e multidisciplinare, affrontando tutti gli aspetti biologici, agronomici, tecnologici ed economici del processo che dalla pianta di caffè porta al prodotto finale. Il master si rivolge a laureati in economia, agraria, ingegneria, scienze politiche, scienze matematiche, fisiche e naturali di tutto il mondo e prevede 400 ore di lezione per Dodici moduli didattici, consente l’attribuzione di 60 crediti formativi universitari. Si svolge interamente in lingua inglese. Gli studenti di questa edizione provengono da Brasile, Colombia, Ecuador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Italia, Messico, Nicaragua, Perù, Stati Uniti, Taiwan, Tanzania, Uganda e – per la prima volta – Paraguay. Per la prima volta le donne sono più degli uomini, con 16 studentesse iscritte all'edizione 2020.
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LAVAZZA E NESTLÉ INAUGURANO UN IMPEGNO SENZA PRECEDENTI Il Gruppo Lavazza ha accettato la sfida della Ceo Carbon Neutral Challenge che propone di dare priorità alla massima riduzione delle emissioni di gas serra e di compensarle, come misura finale, invitando le aziende ad attivarsi responsabilmente sin da subito. Lavazza investirà in una gestione efficiente di tutti i processi, con l’obiettivo primario di minimizzarne gli impatti, e in parallelo di implementerà progetti di protezione della biodiversità, contribuendo così a mitigare direttamente il cambiamento climatico. Nestlé pochi giorni fa ha annunciato che investirà fino a 2 miliardi di franchi svizzeri per attuare il passaggio dalla plastica vergine a quella riciclata per uso alimentare e per accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative per imballaggi sostenibili. Basandosi sull'impegno assunto nel 2018 di rendere riciclabile o riutilizzabile il 100% dei suoi imballaggi entro il 2025, Nestlé ridurrà al contempo di un terzo l’utilizzo di plastica vergine, lavorando con altri attori per far progredire l'economia circolare e per contribuire a ripulire oceani, laghi e fiumi dai rifiuti di plastica.
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LA QUALITÀ DI CAFFÈ BORBONE SI CONFERMA “MAGICA EMOZIONE” Per il secondo anno consecutivo, il giudizio dei consumatori ha permesso al marchio Borbone di ottenere l’ambito Premio Quality Award: nel 2019 sulle cialde e nel 2020 sul caffè macinato moka. Un prodotto, per ottenere il Premio Quality Award, deve essere valutato direttamente dai consumatori in modalità blind: la marca non influisce sulla valutazione, solo la qualità conta. I campioni di prodotto, inviati in laboratori indipendenti specializzati in analisi sensoriale, sono distribuiti a 300 consumatori “in target”. I consumatori “in target” sono reclutati dai laboratori con l’obiettivo di rappresentare tutte quelle persone che un domani potrebbero davvero acquistare la tipologia di prodotto in test. Dichiara Massimo Renda, Presidente esecutivo di Caffè Borbone: "Il premio Quality Award 2020 per il nostro caffè macinato moka, conferma, ancora una volta, che una tazza di caffè Borbone mette tutti d’accordo rendendo la pausa caffè il momento magico della giornata, evocando un vero e proprio rito legato ad una tradizione tutta napoletana. Questo risultato mi riempie di gioia e orgoglio, oltre a farmi comprendere quanto è importante l’impegno quotidiano nel ricercare la perfezione in ogni reparto dell’azienda. Ringrazio tutti i miei collaboratori che ogni giorno si impegnano con passione per rendere ciò possibile".
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• DAITALIA 140 MARZO 2020
DESIGN YOUR BREAK
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Acqua in bocca. È arrivato il MODULO WATER TO GO.
Diamo il benvenuto alla nuova Water Solution di Bianchi Industry, l’erogatore di acqua filtrata collegato alla rete idrica. Abbinato a una macchina di bevande calde, rende ancora più completo il Design Your Break: da oggi, ogni pausa è accompagnata da un buon bicchiere d’acqua naturale o frizzante, sempre fresca.
REFRIGERATA
FILTRATA
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LATEST NEWS
il 2020 sarà un anno critico per molte gestioni del vending con sfide sempre più impegnative da superare: • IPERAMMORTAMENTO INDUSTRIA 4.0 • RIDUZIONE DEI MARGINI OPERATIVI • PROBABILE AUMENTO IVA SUI CORRISPETTIVI • BANDO O RIDUZIONE DI ALCUNI PRODOTTI MONOUSO IN PLASTICA • ALIMENTI E BEVANDE SENZA ZUCCHERO NELLE SCUOLE
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• DAITALIA 140 MARZO 2020
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KELLOGG'S SI AFFIDA A VENDING MACHINE PROGETTATE AD HOC PER I SUOI TOUCHPOINT Le vending machine si confermano uno straordinario strumento di comunicazione, ideale per lanciare un prodotto e poter gestire una campagna di comunicazione esperenziale, dove è possibile anche assaggiarlo. In seguito a un’analisi strategica svolta da Kellogg’s Extra, per l’individuazione del target di riferimento e dell’area geografica ottimale per l’attivazione del progetto, l'agenzia ALL Comunication ha ideato e realizzato la campagna di sampling esperienziale con l’obiettivo di aumentare la penetrazione del brand sul mercato e dare un “assaggio” del prodotto ai consumatori, così da far loro provare in prima persona il mix di cereali croccanti offerto dalle diverse varietà di Kellogg’s Extra. Le location scelte come touchpoint sono state le gallerie dei centri commerciali di Milano, Torino, Bologna, Rimini, Caserta, Roma e Bari che, nei weekend di novembre, dicembre e gennaio, hanno offerto la possibilità di assaggiare i gustosi cereali Kellogg’s Extra grazie alle EXTRA MACHINE: vending machine brandizzate e progettate ad hoc, dotate di una serie di speciali pulsanti, ognuno associato a un “extra” che si vorrebbe vivere durante il momento quotidiano della colazione: l’utente ha potuto scegliere tra felicità, sorpresa, dolcezza, ispirazione, divertimento e gusto.
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CONFIDA ADERISCE A CONFALI: 400MILA ADDETTI E UN FATTURATO DI OLTRE 51 MILIARDI Si chiama Confali “Alimentare, Insieme” il nuovo organismo di coordinamento della filiera agroalimentare di Confcommercio presentato a Roma alla presenza di esponenti del governo e della politica e di rappresentanti delle organizzazioni di categoria e delle imprese del settore. Confali unisce le sette Federazioni nazionali di categoria del comparto agroalimentare già presenti in Confcommercio: Assipan (Associazione Italiana Panificatori), Assocaseari (operatori settore lattiero-caseario), Confida (distribuzione automatica di cibi e bevande), Fedagromercati (operatori all’ingrosso agro-floro-itticoalimentari), Federgrossisti (commercio all’ingrosso dei prodotti alimentari non deperibili), Fida (Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione) e Uniceb (Unione degli Importatori ed Esportatori Industriali, dei Commissionari, dei Grossisti, Ingrassatori, Macellatori e Spedizionieri di Carni, Bestiame e prodotti derivati). Un coordinamento che conta, complessivamente, 65mila imprese associate, per un totale di circa 400mila addetti e un fatturato complessivo di oltre 51 miliardi, attraverso il quale Confali salda la rappresentanza del settore agroalimentare in un’unica grande organizzazione per dare più forza al dialogo con la politica e le istituzioni e informare il mercato e i consumatori secondo principi di correttezza, trasparenza e verità.
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WORLDLINE ACQUISTA INGENICO. NASCE IL 4° PLAYER AL MONDO NEL PAGAMENTO ELETTRONICO Grandi movimenti nel comparto mondiale dei servizi di pagamento elettronico. Poche ore fa è stata diffusa la news che Worldline ha acquistato Ingenico creando così il quarto player al mondo. Un'operazione che riconosce un equity value a Ingenico di 7,8 miliardi di euro. In Borsa a Parigi Ingenico vola in rialzo di quasi il 10% mentre Worldline cede il 7%. Il completamento dell’operazione è previsto per il terzo trimestre. L’acquisto farà della nuova realtà non solo il quarto gruppo mondiale dei pagamenti (dietro a Visa, Mastercard e American Express), ma i numero uno in Europa, con un fatturato combinato di 5,3 miliardi di euro
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ROBERTO GRASSO NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO KIMBO Cambio al vertice per la Kimbo S.p.A., azienda italiana leader nella produzione di caffè: il Consiglio di Amministrazione ha nominato all’unanimità Roberto Grasso nuovo Amministratore Delegato del Gruppo. Il nuovo Amministratore Delegato è stato fortemente voluto da tutta la famiglia Rubino che intende in tal modo dare ulteriore forza all’azienda attraverso un manager che ha una consolidata esperienza nel mondo. Grasso, che ha avuto ampie deleghe nella gestione dell’azienda, potrà contribuire al programma di accelerazione dello sviluppo in Italia e all’estero della Kimbo. Infatti, è soprattutto sui mercati internazionali che il contributo del nuovo A.D. sarà determinante, in ottica di nuove acquisizioni sia nel settore sia attraverso l’intera value chain, offrendo così al Gruppo, già presente in circa 80 Paesi nel mondo, una ulteriore e brillante opportunità di crescita. Roberto Grasso, che condivide con Kimbo le origini partenopee, vanta una lunga carriera internazionale da top manager in Ferrero, eccellenza italiana nel food a livello mondiale. Durante il suo percorso professionale, Grasso ha ricoperto la carica di CEO in diversi Paesi, fra cui Sud America, Svizzera, Scandinavia, India, Australia e Nuova Zelanda. “
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È per me un vero onore accogliere questo nuovo incarico alla guida di un’eccellenza come Kimbo, che ha contribuito a scrivere la storia della torrefazione in Italia ed è ora riconosciuto all’estero come ambasciatore del vero caffè napoletano”, commenta Roberto Grasso: “La mia sfida sarà quella di continuare a far crescere il marchio senza mai dimenticare i valori che da sempre lo contraddistinguono: la qualità, il rispetto per la tradizione e la capacità di saper innovare e portare la cultura del caffè nel mondo.”
IL PIANO DI COMUNICAZIONE NAZIONALE DI BAHLSEN Bahlsen inaugura nel 2020 un ambizioso piano di comunicazione confermando la partnership con la RAI e affiancandola ad una pianificazione complementare sulle emittenti Discovery. Il marchio Bahlsen, leader nella pasticceria industriale, sarà in comunicazione nella prima parte dell'anno e nel secondo semestre, nei periodi Gennaio-Febbraio e Settembre-Ottobre corrispondenti ai momenti commercialmente più rilevanti per il consumo del cioccolato. La campagna multi-soggetto di Bahlsen racconta in modo ironico i momenti quotidiani di una giovane famiglia in dolce attesa. I biscotti Bahlsen si inseriscono in questa dinamica di coppia, esplorandone le sfumature dolci e allo stesso tempo quasi comiche, per creare un legame empatico con il pubblico.
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Questa creatività, chiusa dal nuovo claim “Fatti per stare insieme”, segna un cambiamento per Bahlsen che punta su empatia, realismo e credibilità, e che racconta di un nuovo posizionamento del brand: essere al centro di momenti condivisi, speciali ma informali, perché è la condivisione la vera essenza della dolcezza. Il marchio PiCK UP!, lo snack di punta dell'azienda, concentra la sua campagna di comunicazione in due specifici momenti dell'anno (Gennaio-Febbraio e Settembre-Ottobre), focalizzandosi sulle rubriche più seguite dal pubblico giovanile. Si conferma inoltre la sponsorizzazione dell'evento Coppa Italia 2020.
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EAGLE
UNA FAMIGLIA DI RENDIRESTO AL SERVIZIO DEL VENDING SMART LATEST NEWS
Una gamma evoluta di rendiresto 6 tubi come risultato di un continuo e incessante lavoro di sviluppo
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CORONAVIRUS, PRIMI EFFETTI DIRETTI SUL MERCATO DEL VENDING. RINVIATE LE FIERE CINESI. La fiera internazionale del vending di Guahgzhou (VMF2020) viene ufficialmente posticipata a causa del Corona Virus. Le autorità cinesi hanno infatti posto un divieto ai raduni di massa, come ovviamente sono le fiere di settore, per cui l'evento sarà rinviato a data da destinarsi. VMF2020 è una delle fiere cinesi del vending più partecipate anche da europei, ma diverse altre manifestazioni sono state chiuse in altre regioni. LED China 2020 Shenzhen, Entertainment Design Expo 2020, Commercial Integration China 2020 Shenzhen, Digital Signage China 2020 Shenzhen, Sign China 2020 Shenzhen e Retail China 2020, tutte in calendario nelle prossime settimane, sono state posticipate per lo stesso motivo. Il Coronavirus sta impattando anche il settore della caffetterie, con Starbucks che annuncia la chiusura di oltre la metà dei suoi 4.300 locali in terra cinese e teme possibili ripercussioni negative sui risultati di esercizio.
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VANNO A QUATTRO ONLUS LE DONAZIONI RACCOLTE CON "CAFFÈ SOLIDALE" DA CDA Sono stati consegnati nella sede della CDA a Talmassons, i proventi della raccolta del progetto di fundraising “Caffè Solidale” promosso da CDA Cattelan Distributori Automatici. Beneficiarie quattro onlus del Friuli Venezia Giulia impegnate per supportare bambini e giovani affetti da malattie oncologiche o altri gravi patologie. Sono “Il sorriso di Giulia” di Palazzolo del Friuli, la sezione regionale di “ORSA Organizzazione Sindrome di Angelman”, il Comitato “Amici di Federico” di Villa Vicentina e la “La casa di Joy” di Udine. Nel 2019 le adesioni al progetto, che si realizza per il quarto anno consecutivo, sono state un migliaio, con una crescita rispetto al 2018. Un risultato che si traduce in 2000 euro effettivamente donati dall'azienda che ha raddoppiato con fondi propri la cifra raccolta, destinando poi 500 euro a beneficio di ciascuna onlus. Ispirandosi alla consuetudine napoletana del caffè sospeso, ossia pagare una tazza di caffè a chi non può permetterselo, CDA ha voluto estendere questa azione di solidarietà dal bar ai propri distributori automatici. Chi lo desidera può, infatti, prendersi un caffè alla maggiorazione di 10 centesimi trasformando un gesto quotidiano in un dono.
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PROSEGUE NEL 2020 CON NUOVE TAPPE IL MATITOUR PER TESTARE DAL VIVO MATIPAY MatiPay aveva chiuso la stagione eventi 2019 con un partecipato incontro presso la propria sede a Mola di Bari (BA), con nuovi prospect del Vending delle regioni Puglia, Basilicata, Campania e Calabria Il 2020 si apre con quattro altri appuntamenti del "MatiTour", naturale prosecuzione dell'evento organizzato a novembre scorso in SITAEL. Durante gli incontri MatiTour sarà possibile conoscere e testare dal vivo MatiPay, la sua tecnologia e le ultime novità, confrontandosi sulle best practice, sulla semplicità d'installazione e adozione, l'efficientamento nelle operation e i risultati raggiunti dalla digitalizzazione con un'unica soluzione. Dopo l’evento del 14 febbraio, che si è svolto a Roma, le prossime date in programma sono: 06 marzo - Verona 13 marzo -Treviso 20 marzo- Milano La partecipazione è gratuita salvo disponibilità dei posti. è possibile registrarsi al sito https://www.matipay.com/it/tour/ dove sono disponibili anche l'agenda e tutte le informazioni per raggiungere le location.
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• DAITALIA 140 MARZO 2020
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NUOVO LOOK PER THÈ SAN BENEDETTO San Benedetto dedica ai propri consumatori un importante restyling della linea Thè. Un nuovo abito che ha donato al prodotto una silhouette slanciata ed accattivante. Il packaging è caratterizzato da un system grafico dal mood fresco ed essenziale che vede la presenza di un logo rivisitato in chiave moderna e raffinata grazie all’utilizzo di inserti metallizzati e cromie originali e trendy. La bottiglia, impreziosita da foglioline incise ed embossate, si presenta con un look slanciato che aumenterà la visibilità a scaffale. “Nel mercato del Thè Freddo nel 2019 ci siamo confermati leader a volume in Italia con una quota di Gruppo del 32,2 (fonte IRI I+S+Lsp dicembre 2019). Il brand Thè San Benedetto è al primo posto anche per penetrazione raggiungendo la presenza in 7 milioni di famiglie (29,0%) (Fonte: GFK) ed una quota a volume del 31,8 % (fonte IRI I+S+Lsp dicembre 2019)”, ha affermato Vincenzo Tundo, direttore marketing e trade marketing Italia del gruppo San Benedetto: “Abbiamo sviluppato il completo restyling della linea Thè per innalzare il posizionamento ed andare incontro ad un consumatore sempre più attento ai trend del momento e vedrà coinvolti i formati da 0,5L in PET, da 1,5L in PET ed il nuovo formato lattina sleek da 0,33L”.
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PER IL QUINTO ANNO CONSECUTIVO COCA-COLA HBC SI CONFERMA TOP EMPLOYERS ITALIA Coca-Cola HBC Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, è per il quinto anno consecutivo Top Employers Italia. A riconoscerlo è il Top Employers Institute che valuta le condizioni di lavoro messe in atto dalle aziende premiando le eccellenze nel campo delle Risorse Umane. L’azienda ha visto premiato il proprio impegno in particolare nelle aree “Pianificazione forza lavoro”, “Gestione delle carriere e delle successioni”, “Cultura Aziendale” e “Leadership Development”. Particolare attenzione è data al rapporto tra vita privata e lavorativa: l’azienda, infatti, offre la possibilità ai propri dipendenti di poter conciliare al meglio il proprio equilibrio vita-lavoro grazie al Remote Working, ovvero la possibilità di lavorare da casa 7 giornate lavorative totali ogni mese e alla Registrazione unica in entrata che rileva la presenza in azienda una sola volta all’ingresso così da calibrare la giornata secondo le proprie esigenze.
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CORNER CAFFÈ: ARRIVA SUL MERCATO IL COLOSSO BURGER KING Un corteo di araldi reali lo scorso 15 febbraio si è aggirato per Milano per annunciare l'inaugurazione del nuovo Corner Cafè di Burger King, presso il locale di Viale Tibaldi 11, aperto circa sei mesi fa nel capoluogo lombarda. Il nuovo servizio bar/caffetteria per colazioni e aperitivi resterà aperto tutti i giorni dalle 7 del mattino fino alla chiusura del ristorante ed effettuerà anche il servizio delivery. Andrea Valota, Amministratore Delegato di Burger King Restaurants Italia ha dichiarato: “Il BK® Café nasce dalla volontà di offrire un servizio in più ai nostri clienti e di presentarci con una nuova veste a chi ancora non ci conosce. L’apertura di Milano, in uno dei nostri punti vendita di maggior successo, segna certamente un punto di partenza per un’espansione che ci auguriamo diventi sempre più capillare e dedicata a diverse tipologie di consumatori, in particolar modo alle fasce più giovani, grazie alle offerte estremamente convenienti rispetto a un bar tradizionale”
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LATEST NEWS
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LATEST NEWS
NESTLÉ IN ITALIA VALE LO 0,2% DEL PIL ITALIANO Molte aziende alimentari sono alle prese con le note problematiche riguardanti la sugar tax e la plastic tax. Nestlé mette le mani avanti e fa sapere a "buon intenditore" che la contribuzione fiscale complessiva del Gruppo Nestlé in Italia è di 1.481 milioni di euro, ovvero circa lo 0,32% del totale delle entrate fiscali del nostro Paese e che ha prodotto un valore condiviso di 3.649 milioni di euro, pari allo 0,2% del PIL. Se si aggiungono i 4.300 dipendenti italiani si capisce perché Marco Travaglia, al suo primo intervento pubblico dopo la sua recente nomina a responsabile Nestlé Italia, abbia presentato alla stampa i risultati dello studio “Il Gruppo Nestlé crea valore per l’Italia”.
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LIOMATIC: “IL FUTURO È IL NOSTRO PRESENTE” Il Brand Ambassador di Liomatic, l'A.D. Ilaria Caporali ha spiegato, durante la serata d’apertura della Seconda Lounge Elite Banca Mediolanum (nella suggestiva cornice di Palazzo Mezzanotte - Borsa Italiana SpA), che il futuro dell'azienda è continuare a crescere per linee esterne perché ci sono delle buone opportunità sul mercato. Liomatic ha già iniziato ad espandersi verso altre regioni del Centro Italia, aprendo nuove filiale e intraprendendo nuove sfide imprenditoriali. Per Ilaria Caporali, Elite è un percorso di Alta Formazione che consente di acquisire strumenti che aumentano la consapevolezza nelle scelte imprenditoriali. I temi principali vanno dall’opportunità di fare nuovi investimenti o operazioni straordinarie, all’importanza della governance, passando per internazionalizzazione e risk management. Sono tutte questioni fondamentali che consentono di fare il punto sulla propria realtà imprenditoriale e interrogarsi sulle azioni da intraprendere.
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RISORSE UMANE I DIRETTORI DEL PERSONALE VOGLIONO LA QUALITÀ NEL VENDING La figura del direttore del personale sta cambiando molto rapidamente in quasi tutti i comparti industriali e il tema del benessere in azienda è sempre più diffuso e deve essere affrontato con grande attenzione. Non stupisce quindi che anche la pausa caffè inizi a rivestire un ruolo più importante che nel passato. In una recente intervista, Claudio Galli, noto HR italiano con 35 anni di esperienza, spiega ai colleghi che non servono grandi e complesse strategie per aumentare il benessere dei dipendenti, una leva da attivare subito è quella di avere un buon caffè al distributore automatico aziendale... Il tema della qualità del vending è quindi sempre più importante per le Risorse Umane ed è lì che il commerciale attento dovrebbe andare a parare. Cercate di prendere un appuntamento con i responsabile HR, più che con il Repsonsabile acquisti e vedrete che si potrà parlare di qualità e non di prezzo
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PIANO DI FORMAZIONE IN AULA CONFIDA 2020 CONFIDA ha elaborato anche per il 2020 un piano di formazione d’aula che affronta i temi emersi dalle risposte degli associati al questionario dei fabbisogni formativi. Il piano di formazione è sempre più ricco e quest’anno si compone di ben dieci corsi, riservati alle imprese associate, che si terranno da febbraio a novembre presso la sede CONFIDA di Milano. Gli argomenti affrontati passano dalla vendita alla gestione delle risorse umane, dallo sviluppo delle capacità manageriali alla comunicazione, dal controllo di gestione al marketing digitale. Maggiori dettagli sui singoli corsi sono disponibili su questa pagina https://www.confida.com/formazione/
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TORREFATTORI A SSOCIATI S.p.A. ®
SINCE 1930
SINCE 1953
SINCE 1903
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EVENTI VENDING LA CONVENTION ANNUALE DI SPINEL Si è da poco conclusa l'annuale Convention Agenti e Concessionari Spinel. Un’occasione unica per l’analisi dei dati dell’anno appena concluso e un momento di condivisione delle nuove strategie di sviluppo commerciale messe in campo dall’azienda per il 2020. Ampio spazio è stato dedicato al confronto tra chi opera in aree diverse o con un profilo di clientela/marcato differente; molto apprezzati anche agli approfondimenti tecnici. Momenti di relax e svago hanno rafforzato il senso di appartenenza e l’orgoglio di far parte della famiglia SPINEL.
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INAUGURATA A CATANIA LA NUOVA SEDE DEL TRAINING CENTER LAVAZZA Il 13 febbraio è stato inaugurata a Catania la settima sede italiana del Training Center Lavazza: una scuola, capillarmente diffusa in Italia e in tutto il mondo con oltre 50 sedi. L’expertise di oltre 120 anni di Lavazza arriva così anche a Catania: qui il nuovo polo commerciale e formativo porterà tutte le innovazioni dell’azienda e le proprie proposte per i professionisti del settore. L’offerta formativa per il business Food Service nella nuova sede di Catania si sviluppa su 3 aree chiave. L’area Professional, che tratta tematiche relative al caffè verde fino al confronto fra i diversi sistemi di estrazione e i differenti modelli di business dei locali; l’area Specialist, con moduli che vanno dall’analisi sensoriale del caffè alla latte art; l’area Consulting/Business, con il Lavazza Quality Cup Program, un servizio di consulenza per i professionisti del settore. Non mancano i workshop di Amministrazione e Marketing dedicati agli imprenditori dei pubblici esercizi. Lavazza ha fatto del Training Center il fulcro di tutta la competenza, la creatività e lo spirito di innovazione che da sempre la contraddistingue. Attraverso la perizia dei professionisti del settore, il Training Center porta avanti, con la più sapiente maestria, la tradizione dell’autentico espresso italiano trasmettendola sia al grande pubblico sia – grazie alle sue proposte formative – a chi vuole fare del caffè una professione.
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TQS VENDING È LA CERTIFICAZIONE DI GRUPPO SPECIFICA PER IL VENDING, LO SANCISCE IL TAR DEL LAZIO Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio con la sentenza n° 01852/2020 dell’11 febbraio scorso, ha posto fine alla pratica di presentare, in occasione procedure di gara per l’assegnazione di concessioni relative al servizio di ristoro tramite distributori automatici, certificazioni generiche come “equipollenti” della certificazione di qualità del settore TQS Vending. La certificazione Top Quality Standard (TQS) Vending è infatti l’unica autoregolamentazione del settore della distribuzione automatica. La decisione del TAR del Lazio è intervenuta a seguito di un ricorso presentato da Gruppo Illiria SpA contro il Gestore dei Servizi Energetici – Gse S.p.A. che aveva assegnato una concessione “degli spazi per l’installazione e la gestione di distributori automatici” alla società Royal Coffe Distributori Automatici che aveva presentato la certificazione UNI EN ISO 2200:2005 come “equipollente o similare alla certificazione TQS Vending”. Il TAR del Lazio, nell’accogliere il ricorso del Gruppo Illiria ha sentenziato che tale certificazione “non risulta assimilabile alla certificazione TQS Vending” e che “Il TQS Vending (Top Quality Standard) è la certificazione di gruppo specifica per il Settore del Vending (ovvero della distribuzione di bevande e generi alimentari per mezzo di apparecchi automatici), che permette a enti pubblici, aziende private e, soprattutto, al consumatore di valutare la qualità del servizio offerto per mezzo dei distributori”.
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LA CHIAVE MYKEY DI COGES DIVENTA “SMART” E TI PORTA SUL WEB Coges è orgogliosa di presentare la nuova generazione di chiavi MyKey, già disponibile per l’acquisto. Con la nuova versione, Coges intende trasformare MyKey in un punto di contatto tra il supporto fisico e l’Internet del vending, senza rinunciare alla solidità della tecnologia proprietaria ed alla semplicità di utilizzo che rendono questo prodotto un elemento indispensabile della pausa caffè. L’evoluzione di MyKey passa per l’inedita possibilità di collegarsi ad una “vetrina” su web (prodotto in attesa di brevetto), che rappresenta anche una piattaforma di comunicazione tra il gestore ed i suoi clienti. “Si tratta di un’innovazione tecnologica importante per il mondo del vending”, afferma Mario Majo, direttore commerciale di Coges: “La vetrina web collegata a MyKey consente all’utente non solo di consultare le informazioni presenti sulla propria chiave, ma anche di inviare informazioni direttamente al Gestore, servizio finora impossibile per un supporto fisico come la ‘chiavetta’. Grazie all’integrazione con il nostro servizio Nebular, il Gestore ha ora a disposizione uno strumento per mettersi in contatto diretto con gli utenti MyKey senza uscire dal proprio ufficio, inviare rimborsi su una chiave specifica ed analizzare con maggiore dettaglio le abitudini di consumo dei propri clienti. Queste sono solo alcune delle funzioni attualmente implementate: il potenziale di sviluppo è vastissimo”. Il collegamento tra la chiave MyKey e la vetrina web è immediato. Su un lato della nuova MyKey è presente un codice QR, inquadrando il codice con il proprio smartphone, l’utente sarà indirizzato ad una pagina già personalizzata con il logo, i colori e le informazioni di contatto scelte dal gestore. La vetrina web di MyKey può fare ancora di più per i gestori che utilizzano Nebular, il servizio di connettività fornito da Coges. In questo caso, l’utente registrato sulla vetrina web ha infatti accesso a funzioni esclusive quali la lettura del proprio credito su chiave, l’invio di feedback, la possibilità di contattare il gestore e la possibilità di vedere il proprio storico consumazioni. Gli utenti MyKey registrati ed i loro messaggi sono automaticamente integrati nella piattaforma Nebular: in questo modo il gestore potrà visualizzare i feedback ricevuti, rispondere alle richieste, verificare tutte le transazioni (acquisti e ricariche) realizzate sui distributori automatici connessi e persino inviare un rimborso all’utente, ricaricando da remoto il credito presente sulla MyKey. “La vicinanza al cliente è fondamentale per un servizio come questo”, conferma Alberto Conte, Site Director di Coges: “La vetrina web estende alla chiave i vantaggi tipici delle soluzioni mobile, ma allo stesso tempo offre al Gestore uno spazio riservato e personalizzato: un modo per farsi conoscere e dare importanza al proprio marchio. Ogni vetrina web è, in pratica, una pagina distinta dalle altre, della quale il Gestore è protagonista. Si tratta anche di un servizio che potrebbe fare la differenza nel caso di gare d’appalto pubbliche o private”.
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Con oltre 30 milioni di esemplari presenti sul mercato europeo, MyKey è da oltre quindici anni il supporto ricaricabile per i distributori automatici più conosciuto ed amato nel mondo del vending. Le novità della nuova serie non si limitano all’integrazione con il mondo Cloud: anche il supporto fisico è cambiato, con un nuovo design e 5 brillanti colori che non mancheranno di colpire l’attenzione. La nuova MyKey è compatibile con tutti i lettori della serie Key di seconda e terza generazione. Grazie alla nuova tecnologia adottata per la realizzazione delle chiavi, inoltre, è possibile stampare il logo del gestore direttamente sulla chiave con un’incisione laser personalizzata, accurata e duratura nel tempo. Pratica, vivace e sempre più intelligente: anche nel 2020 MyKey continua ad essere il prodotto simbolo di Coges, ponte tra la tecnologia elettronica e l’innovazione sempre più spinta verso la connettività e le soluzioni software.
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GRUPPO SEM IL FUTURO DEL MONDO DELL’ACQUA PASSA DALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
GRUPPO SEM È FRA I LEADER IN ITALIA NELL’IMBOTTIGLIAMENTO, PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ACQUE MINERALI NATURALI E SOFT DRINK PER ALCUNI TRA I MAGGIORI OPERATORI NEL SETTORE DELLA GDO. IL GRUPPO È INOLTRE ATTIVO NELL’IMBOTTIGLIAMENTO E VENDITA DI ACQUA DI SORGENTE E ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO IN BOCCIONI E NEL NOLEGGIO DI WATER COOLERS. TITOLARE DI SEI CONCESSIONI MINERARIE PER L’ESTRAZIONE DI ACQUE MINERALI, L’AZIENDA OPERA ATTRAVERSO QUATTRO STABILIMENTI PRODUTTIVI E QUATTORDICI CENTRI LOGISTICI. LA PROSSIMITÀ GEOGRAFICA DELLE FONTI NATURALI RISPETTO AL MERCATO DISTRIBUTIVO 22
CONSENTE AL GRUPPO SEM DI CONTENERE AL MASSIMO I COSTI DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE DEL PRODOTTO FINITO RIDUCENDO AL MINIMO L'IMPATTO AMBIENTALE. L’IMBOTTIGLIAMENTO E LA VENDITA DELLE ACQUE MINERALI NATURALI SONO GESTITI DA S.E.M., NUOVA S.A.MI.CER., SORGENTI CLAVDIA E NOCERA UMBRA FONTI STORICHE. QUEST’ULTIMA PRODUCE ANCHE SOFT DRINK. DELL’IMBOTTIGLIAMENTO E VENDITA DELL’ACQUA DI SORGENTE E DELL’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO IN BOCCIONI SI OCCUPA INVECE WATER TIME, L’AZIENDA DEL GRUPPO DEDICATA ANCHE ALL’INSTALLAZIONE DI REFRIGERATORI A BOCCIONE E ALLACCIATI ALLA RETE IDRICA (POU).
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LA PLASTICA È UN BENE PREZIOSO, CHE VA UTILIZZATO NEL MODO CORRETTO, E NOI CREDIAMO CHE LA STRADA DELL’ALLEGGERIMENTO DEI CONTENITORI E DEL RICICLO, LA VICINANZA DEI LUOGHI DI PRODUZIONE AI LUOGHI DI CONSUMO, SIA QUELLA GIUSTA.
LA NOSTRA REDAZIONE HA INCONTRATO ED INTERVISTATO ALDO E VITTORIO BALUGANI, RISPETTIVAMENTE SOCIO FONDATORE E PRESIDENTE, ALL’INTERNO DELL’INNOVATIVA SEDE DEL GRUPPO SEM, RECENTEMENTE INAUGURATA, PER PARLARE DELLE RECENTI EVOLUZIONI DEL MONDO DELLE ACQUE MINERALI E DEL NUOVO ASSETTO SOCIETARIO DELL’AZIENDA EMILIANA.
INTERVISTA CON ALDO E VITTORIO BALUGANI Quali considerazioni vi hanno spinto ad investire nell’innovativa sede di Vignola (MO)? Abbiamo aperto una nuova sede per molteplici ragioni. Per garantire la qualità del servizio, per mantenere la produzione sul territorio e per una visione ecologica del mestiere dell’acqua e dei boccioni. Il Gruppo SEM ha diverse unità territoriali in Italia; abbiamo magazzini e diversi luoghi di produzione, il che è un vantaggio
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sotto tanti punti di vista. Sentivamo tuttavia la necessità di avere un fulcro centrale che potesse fare da punto di riferimento per tutti, raccogliendo in modo organico tutte le forze di amministrazione, di controllo, di gestione e di coordinamento delle varie unità del Gruppo: se dobbiamo parlare di un argomento importante, ora c’è un luogo in cui incontrarsi. Questa sede è il cuore delle nostre attività. Noi siamo modenesi e abbiamo voluto la nuova sede vicino al nostro paese. Abbiamo riflettuto e deciso di investire sul nostro territorio. Con quali criteri è stata realizzata la sede? La struttura è moderna e tecnologicamente avanzata. È dotata di pannelli solari sul tetto, non ha allacci del gas e funziona unicamente grazie all’energia elettrica che, in gran parte, autoproduciamo, come in molti dei nostri stabilimenti. Da tempo stiamo percorrendo la strada dell’elettrificazione e dell’uso di energie alternative per i nostri impianti produttivi e ne siamo molto orgogliosi, perché fa parte 24
della nostra filosofia aziendale e di vita. La nuova sede ospita al momento circa 40 impiegati, ma potranno essere molti di più in futuro. L’abbiamo progettata guardando in avanti, valutando la crescita potenziale delle nostre aziende, in particolare di Water Time, che si sta sviluppando molto. I recenti mutamenti di scenario nel mondo dell’acqua hanno stravolto il comparto. Si parla di sostenibilità, si parla di acqua, si parla di plastica in modo diverso rispetto a prima. Come si è posto Gruppo SEM rispetto a questi cambiamenti anche molto repentini? Il mondo dell’acqua sta vivendo una profonda metamorfosi e noi, con le nostre iniziative, possiamo definirci dei precursori. Il Gruppo SEM ha infatti iniziato il percorso verso un maggiore attenzione alla sostenibilità molto tempo fa. L’idea delle acque regionali, l’ottimizzazione della vicinanza tra luoghi di produzione e luoghi di consumo, l’idea di utilizzare sempre meno plastica per la produzione, l’utilizzo di plastica rici-
clata (siamo tra i primi in Italia), sono tutte iniziative che vengono da molto lontano. Come gruppo industriale noi vantiamo anche la prima azienda in Italia che produce accumulatori per energia fotovoltaica, ATON GREEN STORAGE, un’azienda che non ha un’attinenza diretta con il mondo dell’acqua, ma che la dice lunga sulla coscienza ecologica del nostro Gruppo, che non è di facciata e non segue solo una moda del momento. La nostra visione “green” si coniuga con le esigenze di business perché non siamo una Onlus, ma un’impresa che deve pensare anche ai profitti, al valore e alla creazione di posti di lavoro. Per questo abbiamo una società che si occupa di energie rinnovabili, perché riteniamo che siano il futuro. Gli attuali scenari li abbiamo “visti” molto tempo fa, ci siamo attrezzati con grande anticipo e il tempo ci sta dando ragione. Oggi siamo qui a raccogliere i frutti del lavoro svolto e siamo molto soddisfatti dell’andamento del gruppo dell’acqua e di Water Time, il nostro fiore all’occhiello.
Il consumatore è sempre più sensibile alla tematica ecologica. In che modo Gruppo SEM gestisce questo tipo di richiesta crescente? La coscienza ecologista delle persone va migliorando ogni giorno e noi siamo andati esattamente in quella direzione, perché siamo convinti che sia la strada giusta. Le soluzioni “per moda” sono sempre poco efficaci e si vede quando sono improvvisate. Noi abbiamo sostenuto investimenti importanti, che hanno seguito una programmazione ragionata e che sono stati affrontati gradualmente. Parlando di acqua minerale, ABBIAMO BOTTIGLIE LEGGERISSIME, REALIZZATE CON IL 30% DI R-PET E IL RESTANTE 70% DI POLIMERO CHE VIENE RICICLATO PER PRODURRE LE BOTTIGLIE SUCCESSIVE. LA NOSTRA BOTTIGLIA PESA LA METÀ ESATTA DI QUELLO CHE PESAVA QUINDICI ANNI FA. Abbiamo scelto di avere i centri di produzione vicino ai centri di distribuzione (SEM per le regioni del Centro Nord, Clavdia per il Centro Sud, Nocera Umbra Fonti Storiche e Nuova S.A.Mi.Cer per il Centro) e di creare unità territoriali.
Water Time, inoltre, si è mossa nel settore con grande anticipo e sta rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori con i refrigeratori point of use (POU) e con altre iniziative, come il boccione a rendere e il boccione non riutilizzabile in PET riciclabile 100%. Il servizio legato ai boccioni a rendere è complesso. State ottenendo risultati soddisfacenti? Sì, nel boccione a rendere stiamo crescendo. Questo tipo di servizio è stato progressivamente abbandonato da diversi nostri competitor, perché è effettivamente molto più difficile da gestire, assicura margini stretti e richiede un’organizzazione davvero molto efficiente. Dobbiamo fare i complimenti al Presidente di Water Time Stefano Piccinini, AD del Gruppo, perché la nostra clientela è decisamente soddisfatta del servizio che offriamo. Una domanda sul R-Pet: quando anni fa è stato introdotto, si presentava con un colore leggermente giallo che non risultava gradito ai consumatori. È stata risolta questa criticità? Oggi
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il problema è stato risolto e nel R-Pet viene inserito l’“anti-yellow”, assolutamente ecologico. Su questo tema siamo estremamente rigorosi: sia sulla natura e origine del R-Pet, sia su tutti gli altri aspetti. Lavoriamo in sinergia con un fornitore di livello internazionale che ci fornisce questo tipo di servizio, perché su queste tematiche non si scherza. Lo richiedono anche i nostri maggiori clienti (le prime catene di supermercati italiani); quindi dobbiamo essere molto attenti a dare sempre sostenibilità e sicurezza totali. Il controllo qualità sul R-Pet (come su tutto il resto) è scrupoloso ed impieghiamo per questo tipo di attività la maggior parte del nostro tempo. Offriamo una tutela completa: il nostro è un R-Pet controllato, che ha le stesse caratteristiche del polimero vergine. In ogni caso, noi dichiariamo orgogliosamente la presenza di R-Pet e non abbiamo mai nascosto questa caratteristica, quest’ombra di giallo: la bottiglia è fatta con una parte di polimeri riciclati, purissimi, ricavati attraverso un processo di trasparenza assoluta. 25
• DAITALIA 140 MARZO 2020 A noi, da consumatori, farebbe piacere sapere questo. La mela biologica è un po’ più brutta di una mela “lucidata”, ma sicuramente dà l’idea di qualcosa di più buono. Ed oggi questo tipo di percezione e di sensibilità è sempre più diffusa. In che modo garantite tutti i passaggi di produzione? Abbiamo una catena di controllo che parte dall’origine del prodotto. Scegliamo fornitori affidabili, che a loro volta tracciano i prodotti attraverso fornitori “sicuri”. È stato messo a punto un sistema di controllo della quantità del R-Pet reso pubblico ai nostri clienti. Spesso si sentono numeri dichiarati non veritieri: L’R-PET COSTA DI PIÙ, ED È UN FATTORE DA TENERE IN CONSIDERAZIONE. NOI GUARDIAMO ALLA NOSTRA AZIENDA E SIAMO FIERI DI COME GESTIAMO QUESTO TIPO DI PRODOTTO E DELLA FILIERA CONTROLLATA SU CUI CONTIAMO. Se fossimo approssimativi sulla filiera ecologica, allora dovremmo rinunciare, come settore in generale, all’occasione di approfittare di questo momento di evoluzione.
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Il vending è pronto ad accettare la sfida del R-Pet e di proporre il prodotto ad un prezzo corretto? La produzione del R-Pet ha richiesto un grande impegno; è complicata: ora ci siamo affinati, ma è stato un percorso molto difficile. Il nostro obiettivo è arrivare al 50% di materiale riciclato (massimo previsto dalla Normativa vigente). Parliamo comunque del 50% certificato. Un 50% che ha un costo e che noi dovremo essere bravi a spiegare al cliente. Questo prodotto è la risposta ad un’esigenza del mercato che ha richiesto uno sforzo enorme, investimenti di risorse e denaro. È necessario avere accordi forti con i fornitori per poter far fronte alla richiesta sempre crescente, e noi siamo in grado di garantirlo. Crediamo che anche il vending debba andare in questa direzione, per cui inizieremo a proporre l’R-Pet anche in questo canale distributivo. Il vending non può restare indietro su questa tematica così importante. Se fossimo gestori, vorremmo questo prodotto a tutti i costi, e saremmo disposti a pagarlo quei pochi millesimi in più con la garanzia di affidarci ad un
fornitore serio, che possa attestare i suoi processi e i materiali che impiega. Per la distribuzione automatica si tratta di un’opportunità irrinunciabile per stare dalla parte più “sostenibile” della barricata. La Direttiva UE sulla riduzione della plastica ha portato non pochi problemi a chi, come voi, produce contenitori per l’imbottigliamento. La Plastic Tax, a vostro avviso, può davvero essere una soluzione al problema dell’inquinamento degli oceani? Naturalmente no. Chi produce plastica non è responsabile dell’inquinamento marino e il problema non si può ridurre a questo. Il polimero riciclato è rivoluzionario, dà alle persone la coscienza del fatto che si può utilizzare un prodotto fatto con materiale riciclato e che si può a sua volta riciclare al 100%. Il nostro compito è spiegare questo e continuare a lavorare proponendo soluzioni ecologiche, ma compatibili con l’igiene e la salute umana. La Plastic Tax colpisce il prodotto e non educa il consumatore. Il nostro obiettivo dovrebbe essere
• DAITALIA 140 MARZO 2020 piuttosto far capire ai clienti che questo è un prodotto altamente ecologico, molto più di certi altri che sono spacciati come tali. La tassa, così come è stata concepita, non fa questo tipo di educazione. Detto questo la tassa esiste, noi la applicheremo e la faremo pagare, perché nessun produttore può assorbire un costo come questo. Il consumatore, di contro, la sentirà pochissimo; ma il concetto è che la tassa non fa educazione e, a nostro parere, andava pensata in modo diverso. È un’occasione persa. Il Ministro Costa ha lanciato la “plastic free challenge”, ha intrapreso una vera e propria crociata contro la plastica. Un’azienda come la vostra, che ha messo da sempre al centro la sostenibilità, come vive l’essere potenzialmente identificata come “il nemico”? Non ci turbano gli attacchi, noi rispondiamo con i fatti. Siamo comunque piuttosto abituati a questa situazione, perché molti negli anni, in cerca di visibilità, hanno demonizzato le bottiglie di plastica. Però il mercato esprime una realtà dif-
ferente, perché il nostro fatturato è in aumento, ed è un dato verificato e verificabile. Siamo convinti che non si debba reagire male e ribattiamo alle opinioni altrui con la nostra opinione personale e argomentando. Crediamo vada cercata una via mediana e che si debba far vedere che le aziende si adeguano alle nuove tendenze, proponendo anche soluzioni alternative, perché in passato si è fatto della plastica anche un uso sbagliato. LA PLASTICA È UN BENE PREZIOSO, CHE VA UTILIZZATO NEL MODO CORRETTO, E NOI CREDIAMO CHE LA STRADA DELL’ALLEGGERIMENTO DEI CONTENITORI E DEL RICICLO, LA VICINANZA DEI LUOGHI DI PRODUZIONE AI LUOGHI DI CONSUMO, SIA QUELLA GIUSTA. Abbiamo un prodotto meraviglioso, l’acqua, che la natura ci mette a disposizione, e le persone hanno il diritto di poterne usufruire e di poterlo fare in modo semplice. La plastica è un prodotto molto democratico, che permette a chiunque di consumare un prodotto unico come l’acqua, alimento indispensabile alla nostra salute.
PRODUTTORI GRUPPO SEM
L’acqua di rete non è sempre idonea ad essere consumata, mentre l’acqua minerale naturale è certamente salubre. Grazie al contenitore in plastica, noi rendiamo l’acqua minerale che sgorga dalla sorgente accessibile a tutti. Quando i telefoni cellulari costavano cinque milioni di lire, ce l’avevano in pochi: oggi è un prodotto democratico, alla portata di tutti. L’acqua è decisamente più indispensabile di uno smartphone. Contestare un prodotto 100% riciclabile (con costi di riciclaggio molto più bassi di quelli di un cellulare) è assurdo. La plastica della bottiglia viene trattata alla stregua di qualsiasi borsina colorata, facendo di tutta l’erba un fascio. Ribadiamo: bisogna educare, perché la bottiglia è frutto di molto lavoro e attenzione e va recuperata e riciclata. La normativa UE chiede il recupero delle bottiglie comprensive del tappo. Avete studiato qualche soluzione in questo senso? Abbiamo studiato a fondo le normative e i nostri tecnici stanno effettuando delle prove. Avevamo iniziato a produrre bottiglie con
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• DAITALIA 140 MARZO 2020 il tappo non separabile già alcuni anni fa, ma l’idea non era stata accolta positivamente dai consumatori, perché questo sistema non permetteva di bere facilmente. Stiamo valutando alternative con tappi diversi, più performanti, e contiamo di arrivare ad un risultato ottimale entro pochi mesi. Come gruppo vi occupate anche di soft drink. Pensate che con la Sugar Tax si otterrà l’effetto sperato di ridurre i consumi di bevande zuccherate? Sebbene comprendiamo questa tassa un po’ di più rispetto alla Plastic Tax, crediamo che non ci sarà una riduzione significativa dei consumi. Non siamo d’accordo sul fatto di applicare questa tassa tout court a tutti i prodotti. Così come non crediamo che le bibite gassate siano la causa dell’obesità nella popolazione. Diciamo però che l’obiettivo di far disinnamorare un po’ le persone delle bibite ipercaloriche è quantomeno comprensibile. Da tempo noi stiamo rivolgendo la maggior parte della produzione di bevande alle bibite ipocaloriche. Nonostante questo, dovremo accollarci anche questa tassa.
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Il mercato dei point of use è letteralmente esploso. Gruppo SEM è riuscita a beneficiare di questo trend? Avete soddisfatto la domanda crescente? Abbiamo avuto buon fiuto a programmare in tempo. È un mercato che personalmente non conoscevamo così bene, ma Stefano (Piccinini, ndr) ne fa parte da anni, ha in testa i numeri in modo chiaro ed è stato bravissimo nel muoversi per tempo, anche troppo: all’inizio avevamo i magazzini pieni di macchine che non vendevamo! Poi il mercato è esploso e credo sarà un segmento che ci darà grandissime soddisfazioni. NOI CONTINUIAMO A CREDERE NEL BOCCIONE: RITENIAMO CHE UN BOCCIONE COME IL NOSTRO, CHE PUÒ ESSERE INTERAMENTE RICICLATO, CHE VIENE CONSEGNATO DA PUNTI DI DISTRIBUZIONE VICINI, SIA UN PRODOTTO TOTALMENTE ECOLOGICO, IN LINEA CON LA TENDENZA DEL MERCATO ATTUALE E CHE POSSA ESSERE UTILIZZATO SENZA ALCUN TIMORE. Però se un cliente preferisce l’alternativa del refrigeratore POU, noi siamo pronti e in grado di offrire un prodotto che garantisca l’assoluta qualità dell’acqua che eroga.
La filtrazione, l’attenzione agli aspetti sanitari, il tipo di tubi che trasportano l’acqua, ecc. sono tutti aspetti importantissimi. Anche in questo mondo, ci sono prodotti che non andrebbero messi in commercio, un vero e proprio attentato alla salute pubblica, ma ci sono anche prodotti che durano, che possono costare di più, ma che tutelano la salute e l’igiene del consumatore. Nel campo dell’alimentare l’attenzione deve essere massima. I POU devono essere macchine perfette, controllate dal punto di vista dei materiali, del funzionamento, della filtrazione adeguata al tipo di rete idrica, ecc. Il boccione negli uffici è spesso esposto alla luce e può avere qualche problema. Come rispondete a chi solleva questo tipo di polemica? Rispondiamo dicendo che i prodotti vanno tutti usati nel modo giusto. Il boccione va tenuto lontano dalla luce solare come lo smartphone non va messo in un forno a microonde. Le avvertenze del caso ci
• DAITALIA 140 MARZO 2020 sono tutte, sono esplicitate sulla confezione e precisate sul vademecum che forniamo a tutti i nostri clienti. Noi ci mettiamo tutta l’attenzione possibile: gli imballaggi per il trasporto sono coprenti, il colore stesso del boccione è studiato per filtrare i raggi di luce. Se il prodotto, una volta consegnato, viene conservato in un modo inadeguato, non possiamo esserne responsabili. I materiali che utilizziamo garantiscono igiene e salubrità e sappiamo di poter stare tranquilli. Nel caso specifico del vending, abbiamo provato anche a far capire (soprattutto in alcune regioni, dove usano il sistema delle taniche) che il sistema WATERSIDE, che prevede l’installazione di un boccione accanto al distributore del caldo, garantisce un caffè più buono e sicuramente senza problemi di salubrità. Gruppo SEM ha recentemente vissuto un riassetto del management con la nomina di due Amministratori Delegati: come avete maturato questa decisione?
Era arrivato il momento di cambiare. Il Dr. Fiorani ha svolto negli anni un lavoro eccellente, ci siamo lasciati in ottimi rapporti, ma aveva raggiunto l’età pensionabile e noi pensavamo da tempo di affidare una maggiore responsabilità ad alcune figure di rilevo all’interno dell’azienda. Siamo molto contenti ed orgogliosi di aver privilegiato una scelta di continuità interna, dando un ruolo superiore a dirigenti che erano già all’interno dell’organizzazione. Questa scelta ci sta premiando, soprattutto perché vediamo una grande passione. Se prima andavamo a 100 km/h, adesso andiamo a 110. Far capire alle persone che c’è una crescita interna nell’organigramma di un Gruppo abbastanza grande come ormai è il nostro, con la possibilità di accedere ai ruoli apicali dell’azienda, ha motivato tanti e motiva i dipendenti ad ogni livello. Si cresce tutti. Stefano Piccinini per la parte commerciale e Claudio Turchi per la parte amministrativa e del personale, stanno facendo un lavoro eccellente, non
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abbiamo nulla da dire. Anche questa divisione dei ruoli - già sperimentata in altre aziende avute in passato - è ottimale, non crea contrasto perché riguarda ambiti di applicazione diversi e le persone hanno più tempo per dedicarsi bene alle cose che sanno fare. Siamo molto soddisfatti di questa decisione. Gruppo SEM è in crescita, eppure il settore delle acque è un mondo tutt’altro che stabile. Qual è il vostro segreto? Qualche anno fa c’è stato un momento di grande disequilibrio nel mondo delle acque, abbiamo pensato quasi di uscire dal settore, potendoci dedicare ad altre attività. Per fortuna non lo abbiamo fatto e oggi siamo molto soddisfatti di aver tenuto duro. Oggi c’è più chiarezza nel mercato ed abbiamo ritrovato, tra produttori, il giusto equilibrio. Abbiamo raggiunto questi traguardi investendo, facendo le scelte strategiche che riteniamo giuste e, soprattutto, lavorando costantemente per crescere e garantire ai clienti un prodotto sicuro, ecologico e di qualità.
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GESTORI
CAMPAGNARI SERVICE UNA STORIA DI FAMIGLIA LUNGA 40 ANNI
DAL 1979 CAMPAGNARI SERVICE SI OCCUPA DI DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUNTANDO ALLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE ATTRAVERSO UN’OFFERTA COMPLETA E DI QUALITÀ ED UN ALTO LIVELLO DI SERVIZIO. LA CAPACITÀ DI SEGUIRE I TREND DI MERCATO E DI RESTARE AL PASSO CON LE PIÙ RECENTI INNOVAZIONI TECNOLOGICHE,SENZATRASCURARELACOMPONENTE UMANA NEL RAPPORTO CON IL CLIENTE, HANNO PERMESSO ALLA GESTIONE LOMBARDA DI CRESCERE, 30
ANNO DOPO ANNO, FINO A DIVENTARE UNA DELLE MAGGIORI REALTÀ DELLA REGIONE. MAURIZIO CAMPAGNARI, TITOLARE DELL’AZIENDA CON SEDE A SALA AL BARRO (LC), INSIEME AI FIGLI ANDREA (DIRETTORE UFFICIO ACQUISTI) E SIMONE (DIRETTORE UFFICIO QUALITÀ), RICOSTRUISCE CON LA REDAZIONE DI D.A. ITALIA I PRIMI QUARANT’ANNI DI ATTIVITÀ, SVOLTA AL FIANCO DELLA MOGLIE, DEI COGNATI E ORA GESTITA INSIEME ALLA SECONDA GENERAZIONE DELLA FAMIGLIA.
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L’IMPORTANZA DEI DETTAGLI FA LA DIFFERENZA, NEL RAPPORTO CON IL CLIENTE, IL TEMPO CI CONFERMA QUESTO.
INTERVISTA CON MAURIZIO, SIMONE E ANDREA CAMPAGNARI Campagnari Service ha tagliato il traguardo dei quarant’anni: come è iniziata questa avventura? L’avventura è iniziata con me, un ragazzo di 17 anni, lavoratore dipendente ma un po’ svogliato. Lavoravo dalle 7 alle 15, avevo il pomeriggio libero e pensavo a divertirmi, a godermi un po’ la vita. In quegli anni ho conosciuto Laura, che oggi è mia moglie, quindi ho iniziato a pensare al futuro, ad avere una famiglia e a costruire qualcosa di importante per il futuro dei figli che sarebbero arrivati.
Mio padre lavorava facendo i turni e, nelle ore libere, faceva il gestore, andando a rifornire le poche macchine che aveva installato. Nel giro di alcuni anni, quando io ho preso in mano l’attività, ho capito che avrei potuto vivere di questo. All’epoca il nostro era un lavoro che rendeva anche molto bene, con incassi immediati, quindi mi gratificava, anche se sono sempre stato indebitato, perché continuavo a comprare macchine che poi, per fortuna, riuscivo a “piazzare”! Com’era fare il gestore, quarant’anni fa? Ho iniziato a fare il gestore suonando i campanelli, cercando i clienti porta a
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porta. Sostituivo le Lio Faemine (100 lire a consumazione) installando le Futurema 2001 (150 lire a consumazione), che avevano più selezioni. Ho iniziato così poi, grazie ad alcune acquisizioni, anno dopo anno siamo cresciuti. Ho dovuto imparare ogni cosa sul campo e tutti, qui, hanno imparato a loro volta da me, da mio cognato in poi. Ero io che riparavo le macchine, dalle Omnimatic alle UnoVending fino alle Brio250 (che, in alcune locazioni, installiamo ancora!). All’inizio, ingenuamente, pensavo che fare l’imprenditore volesse dire alzarsi alle 9, giocare una partita a tennis alle 11, tornarsene a casa presto… invece ho capito che fare il mio lavoro significa dedicare all’attività almeno 13-14 ore al giorno, svegliarsi all’alba. Ancora oggi non punto mai la sveglia, perché mi sveglio da solo alle 5.30, mia moglie prima di me e iniziamo la nostra giornata. Tua moglie lavora in azienda? Sì, ma non solo lei. Ho avuto la fortuna di trovare una famiglia, quella di mia 32
moglie, che da subito ha aderito al mio progetto: mio cognato è capotecnico e oggi insegna il mestiere a mio figlio Simone. Stefano, il mio figlio più giovane, ha terminato gli studi in Food Marketing & Strategie Aziendali e adesso sta lavorando per una nota azienda di salumi: il prossimo anno mia moglie andrà in pensione e, se Stefano vorrà, potrebbe prendere il suo posto nell’amministrazione dell’azienda. Il suo valore aggiunto sta nell’aver fatto tutta la gavetta: è un amministrativo che sa fare il gestore. Mario, l’altro fratello di mia moglie, è capotecnico mentre Luca, che si occupa della sede distaccata e segue tutti gli ARD (che si autogestiscono, avendo creato una loro cooperativa). Ancilla, l’altra cognata, si occupa di contabilità insieme a Laura. Uno dei miei nipoti collabora con i miei figli e tra cugini si è creato un bel clima di lavoro. E poi c’è mio suocero, 89 anni il prossimo maggio, che ancora oggi fa installazioni con me e che allestisce i furgoni insieme ai caricatori.
A che punto dei 40 anni di storia è stata costituita la Campagnari Service? Nel 1997 abbiamo costituito una società e nel 2002 siamo ripartiti “ex novo” con la Campagnari Service (prima denominata Caffè Service). Nel 2001 avevamo circa 300.000 battute che ci siamo portati nella nuova società. Oggi siamo arrivati a numeri importanti. Tendenzialmente, il vending ogni anno ci permette di crescere ancora del 5% circa. Abbiamo imparato a rinunciare alle gare d’appalto senza margine, perché abbiamo conquistato con il lavoro una buona reputazione e preferiamo essere ricordati per il livello del servizio piuttosto che per il prezzo basso. Ora abbiamo quello che definisco un “fatturato sano”. In occasione di questo compleanno, chi hai voluto vicino a te, per festeggiare? A parte la mia famiglia, che è parte integrante della Campagnari Service, ho invitato i miei primi dipendenti, con le loro famiglie. Ho invitato il commercialista, il revisore e l’assicuratore, che mi segue da tantissimi anni.
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Oltre a loro, alcuni dei clienti che avevo all’inizio: sono intervenuti tutti e la cosa mi ha fatto molto piacere. Qualcuno di loro è diventato più importante, qualcun altro si è molto ridimensionato rispetto a quegli anni… ma è rimasto molto affetto. Alcuni di loro li ho conosciuti in riva al lago quando, in occasione di qualche evento locale, io mettevo giù il banchetto con delle TrialCasa e offrivo il caffè: così si portavano a casa i contatti dei clienti. Avete 2.500 clienti e 4.700 macchine installate: il vostro target sono i piccoli clienti? Sì, è la nostra dimensione. Seguiamo metà Lombardia e abbiamo una capillarità notevole, soprattutto qui a casa nostra, in Brianza: i nostri caricatori possono rifornire anche quattro clienti senza spostare il furgone! Siamo tra i più conosciuti grazie al passaparola. Quale credi sia la “ricetta” del successo della Campagnari Service? Proponiamo prodotti in cui crediamo, siamo i primi consumatori dei nostri distributori automatici: io credo molto
in questo. Non abbiamo una politica commerciale aggressiva, non suoniamo il campanello tutti i giorni. I nostri commerciali sono ragazzi che seguono i problemi del cliente e che vanno a chiudere contratti con i clienti nuovi. Diamo un servizio e lo facciamo nel migliore dei modi possibili. Il vending di oggi è molto cambiato: quali sono oggi le proposte che rappresentano per i clienti un valore aggiunto? Senza dubbio oggi il cliente cerca di soddisfare le richieste del consumatore finale e guarda alla sostenibilità, alla tecnologia ma anche alla personalizzazione dell’offerta. Oggi, ad esempio, realizziamo video personalizzati per il cliente: non usiamo il touch screen delle macchine per noi, ma per fidelizzare e valorizzare l’immagine dell’impresa che ci ospita, che è felice avere in ufficio una macchina con un proprio filmato aziendale. Forniamo distributori “tradizionali” ma all’occorrenza anche altro, come i distributori di DPI.
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Abbiamo inoltre rivolto l’attenzione al mondo dell’acqua, con gli erogatori collegati alla rete idrica, un universo molto complicato, nel quale ci muoviamo –anche grazie all’apporto di mio cognato, laureato in Scienze dell’Alimentazione- con grande attenzione agli aspetti igienico/sanitari, dati i rischi connessi. Le “fontanelle” rispondono all’esigenza di consumare acqua senza l’uso di plastica, per questo eroghiamo anche senza bicchiere di plastica, ma raccomandando ai consumatori, in questo caso, una sanificazione attenta della tazza dopo ogni l’utilizzo. Il momento richiede questo: devi assecondare, ma devi anche far capire, educare. Le colonnine le diamo di competenza all’operatore, che percepisce una percentuale sul canone, ma deve tenerle pulite, in ordine, fare manutenzione con frequenza regolare. Abbiamo anche incaricato una persona qualificata per effettuare tutte le sanificazioni (che vengono segnalate direttamente dal software Vega). 33
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Come avete affrontato le nuove tematiche portate dal Vending 4.0? La sera guardiamo i risultati di vendita delle singole locazioni, quasi per divertimento. Siamo partiti per beneficiare delle agevolazioni fiscali, ma siamo convinti che in futuro riusciremo a gestire praticamente tutto grazie ad un computer e che il settore debba approfittare dell’opportunità offerta dall’iperammortamento per fare un vero salto in avanti. Tutte le nuove installazioni le facciamo con macchine dalla telemetria avanzata, per poter osservare qualsiasi aspetto della macchina: dalle parti tecniche alle consumazioni, potendo ipotizzare, ad esempio, anche politiche di pricing mirate. Immaginiamo un futuro in cui l’ARD arriva alla locazione sapendo già cosa serve. Sarebbe la svolta, anche se riteniamo che nel vending si dovrebbe mantenere un minimo di rapporto umano. Naturalmente l’applicazione di più o meno tecnologia andrebbe valutata locazione per locazione. 34
Quali sono gli aspetti in cui conta ancor privilegiare l’intervento umano, a tuo parere? Sono assolutamente convinto che il rapporto umano sia ancora fondamentale, sia per le relazioni gestore-cliente, che per alcuni aspetti tecnici legati alla macchina. Per quanto riguarda la qualità dei prodotti, ad esempio, noi utilizziamo ancora il vecchio metodo: dopo aver settato la macchina, andiamo con il misurino, “a mano”, a controllare tutti gli ingredienti, perché ogni nostro caffè deve essere come gli altri erogati dalle nostre macchine. Queste sono operazioni che costano, ma ti garantiscono un prodotto valido e costante e permettono di differenziarti rispetto alla concorrenza, di dare davvero un servizio di qualità. Non puoi fare questo da remoto. Poi, ovviamente, il tecnico deve essere bravo, successivamente, a mantenere la macinatura regolata: oggi, alcune macchine hanno la macinatura automatica e difficilmente si presenta qualche problema in questo senso.
Utilizzate il software Vega da molti anni? Sì, anche se lo abbiamo sempre utilizzato solo per una piccola parte delle sue potenzialità, anche perché alcune funzioni sono supportate solo in caso di tecnologia diffusa. La telemetria però ci ha permesso di risolvere a nostro favore una contestazione dell’Agenzia delle Entrate. Ci avevano imputato un valore altissimo sul latte consumato, considerato come battuta e non come accessorio. Grazie al report della telemetria abbiamo potuto dimostrare che la vendita del latte incide per uno 0,48% sul fatturato, facendo in modo che annullassero la sanzione. Un’altra interessante innovazione nel vending è legata alla diffusione dei touch screen. In che modo li utilizzate? Installiamo le macchine con touch screen principalmente negli uffici perché, in ambienti meno tranquilli, come ad esempio il reparto produttivo di una fabbrica, abbiamo sempre un po’ il timore di qualche danno fisico alla macchina. Lo riteniamo
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un ottimo strumento per fidelizzare il cliente: noi lo programmiamo assieme a lui, lo personalizziamo secondo il suo gusto e notiamo che sono sempre entusiasti di poter dare informazioni attraverso lo schermo. Il touch screen è senz’altro un’arma commerciale in più. Il cliente non se lo aspetta, è abituato alla pulsantiera “classica”: di fronte ad una macchina vending che si connette ad internet e che è semplice da gestire, come uno smartphone, rimane favorevolmente impressionato. Un altro aspetto del vending dei prossimi anni riguarda la comunicazione, che è stata completamente rivoluzionata. Siete un’azienda social? Abbiamo i nostri profili Facebook e Instagram. Forse non li abbiamo spinti quanto avremmo dovuto, ma abbiamo un discreto numero di follower e pubblichiamo aggiornamenti con regolarità, quasi quotidianamente. I social saranno probabilmente i canali della comunicazione nel prossimo futuro, ma per ora ci limitiamo a riportare
notizie relative all’azienda, a presentare qualche nuovo prodotto o pubblicizzare qualche nuovo distributore ai clienti. Siete stati i primi nel vending a lanciare il CHATBOT di WhatsApp. Come vi è venuto in mente? È un’iniziativa della seconda generazione dell’azienda, è ci sembrato un passaggio spontaneo. La chat raccoglie le richieste e, dopo che il sistema ha inviato in automatico un primo messaggio di “presa in carico” della domanda, ci attiviamo per risolvere il problema del cliente e rispondiamo direttamente. Molti lo utilizzano, soprattutto tra i più giovani ed è per noi più semplice e più rapido intervenire quando ci segnalano un disservizio. Servite anche locazioni con macchine OCS? Dopo l’acquisizione dell’azienda OCS di un mio ex dipendente, che si era messo in proprio, siamo a 150.000 battute in questo comparto, Ma è chiaro che il vending tradizionale resta il nostro core business.
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Che obiettivi vi siete posti per il vending tradizionale nei prossimi anni? Per il 2022 vorremmo, secondo un business plan elaborato da un consulente, arrivare a 7 milioni di fatturato senza acquisizioni. Un impegno importante. Seguiamo anche il mercato domestico, pur essendo principalmente strutturati per le aziende. Il mercato Home richiede un lavoro diverso, non è semplice. Non ci affidiamo a nessuno, le consegne le facciamo tutte noi, quindi dovremmo avere una divisione dedicata o, in alternativa, affidarci ad un corriere. Veniamo da tre anni buoni ma comunque difficili, il 2020 sarà l’anno del rilancio, quindi siamo cauti. Le gestioni delle vostre dimensioni sono molto spesso oggetto di offerte d’acquisto. Avete mai pensato alla possibilità di cedere l’attività? Non pensiamo di cedere l’attività ma, se un giorno decidessimo di vendere, chiunque entrasse al nostro posto diventerebbe leader di questa zona, Valtellina e Brianza. 35
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Il vostro prezzo a battuta è corretto, per garantire un servizio di qualità. Riuscite a farlo capire al cliente? Rispondo con un esempio: nei prossimi giorni installeremo quattro batterie di macchine presso un’azienda da 150 dipendenti che ha costruito il capannone nuovo e ha scelto noi anche se abbiamo fatto un’offerta di 0,05€ superiore rispetto ai concorrenti. Abbiamo notato che, quando dai la possibilità di scegliere con la doppia campana, il cliente preferisce il caffè di gamma alta - il nostro è di una grande marca anche se costa (poco) di più. Il cliente sa riconoscere un prodotto di qualità. Proponiamo il prodotto al prezzo giusto e non abbiamo più macchine ferme a causa di un caffè “cattivo”. Ho imposto ai miei commerciali di vendere il servizio per la qualità che vale: il caffè di Campagnari Service costa 0,50€ e su questo non transigo. Il vostro sito non ha una sezione e-commerce. Si tratta di una scelta? Finora è stata una scelta non avere un portale e-commerce, ma solo perché 36
abbiamo preferito realizzarlo nel modo migliore. Abbiamo messo a punto l’e-shop di Campagnari Service ed è pronto per partire, stiamo definendo le strategie di marketing, i prezzi, ecc. Un altro tema importante di questi tempi è la sostenibilità ambientale. Come vi state muovendo in questo ambito? Ovviamente dobbiamo accontentare le richieste del cliente. Molti ci richiedono, in questi mesi, soluzioni plastic free, quindi proponiamo il bicchiere in carta utilizzando un contenitore riciclabile al 100%, la palettina in bioplastica (l’abbiamo implementata noi, senza costi aggiuntivi per il cliente) e, quando ci viene imposta l’eliminazione della plastica, proponiamo fontanelle d’acqua collegate alla rete idrica in sostituzione delle bottigliette in PET. Abbiamo creato il logo Campagnari Bio, per tutte le soluzioni “green” che possiamo offrire e, tra le altre nostre iniziative di rilievo in questo ambito, possiamo segnalare l’acquisto di una macchina 100% elettrica.
L’ondata plastic free vi ha messi in difficoltà? Siamo pronti per assecondare anche questo tipo di esigenza, abbiamo una persona dedicata al “mondo acqua” che segue corsi di formazione sull’argomento, per rispondere meglio ai dubbi dei clienti e garantire un’assistenza adeguata. Inoltre abbiamo aderito al progetto Rivending, in cui crediamo molto. Promuoviamo sempre il valore del riciclo corretto. Non nascondiamo che il bicchiere in carta dà dei problemi tecnici, sia durante il trasporto che in macchina, quindi auspichiamo un ritorno rapido alla plastica. L’ondata plastic free potrebbe lasciare in eredità una cresciuta attenzione all’ambiente e una sensibilità maggiore verso il riciclo corretto, che passa dal senso di responsabilità di ognuno. Ad iniziare da noi, che in azienda abbiamo avviato dei programmi di educazione al riciclo. Dobbiamo iniziare da noi stessi e dare l’esempio. Avete installato alcuni distributori automatici di DPI. Come funziona questo tipo di servizio? Abbiamo una decina
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di macchine che erogano DPI presso alcune aziende e abbiamo in programma altre installazioni. Diamo la macchina in noleggio, la carichiamo dei dispositivi che ci forniscono le aziende, la colleghiamo alla rete e, con la stessa chiavetta che utilizzano per il caffè, i dipendenti possono prelevare ciò di cui hanno bisogno. Un messaggio arriva in tempo reale al responsabile del personale, che tiene traccia dei dispositivi distribuiti. Questo sistema, in una delle aziende che seguiamo, ha permesso di “recuperare”, con una spesa molto contenuta, quattro addetti che si occupavano unicamente della consegna dei DPI. La macchina funziona sempre, loro hanno modo di redigere con precisione le loro statistiche e noi abbiamo dei clienti fidelizzati perché magari abbiamo installato vicino alla macchina anche una colonnina con l’acqua: in questo modo riusciamo ad entrare in realtà altrimenti inaccessibili. In che modo le aziende vi “scoprono” e si rivolgono a voi? Spesso veniamo contattati perché leggono di noi dal nostro
sito. Questo vuol dire che il sito viene consultato, per questa ragione teniamo molto ad aggiornarlo. Abbiamo appena terminato un restyling, mantenendo una grafica simile al precedente, ma dando importanza alla visibilità delle persone: mi piace far vedere i volti, lo ritengo importante, perché in questo modo ti dico che mi fido di questo dipendente e, prima di mandarlo da te, te lo presento, mostrando il suo viso. Oggi il rapporto con il cliente come si costruisce? Abbiamo un ottimo rapporto con i clienti, anche se oggi, in generale, è più difficile mantenerlo. I giovani guardano in modo diverso alle problematiche del lavoro. Devi far capire loro il valore del servizio, bisogna essere convincenti. Negli anni abbiamo perso molti clienti. Ma stanno tornando da noi. Questa è una cosa che ci inorgoglisce, significa che hanno capito il nostro lavoro e che lo apprezzano. Una volta riacquisiti, questi clienti non li perdi più. Queste sono soddisfazioni, perché per un gestore è sempre brutto staccare le macchine…
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L’importanza dei dettagli fa la differenza, nel rapporto con il cliente, il tempo ci conferma questo. Non è più un aspetto centrale in questo settore, purtroppo, forse perché ha un costo. Però seguire bene il cliente, ascoltarne le richieste, dargli assistenza tecnica in tempi rapidi, sono tutte cose che vengono apprezzate. Quando parlano di noi, i nostri clienti lo fanno in positivo. Ci definiscono veloci nelle consegne, negli interventi sui guasti. Il passaparola per noi è un grande attestato di stima e la prova che abbiamo intrapreso la strada giusta. Noi i clienti li viziamo… I dipendenti della Campagnari Service seguono corsi sulla sicurezza? Sì e teniamo a sottolinearlo. Noi siamo sempre in regola con i corsi sulla sicurezza: sembra una cosa da poco, ma questi percorsi richiedono un impegno notevole in termini di tempo e investimenti e noi possiamo dire di aver curato anche questo aspetto, nell’ottica di dare qualità a 360 gradi al cliente. 37
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MONDO ASSOCIAZIONE
GLI ITALIANI SI CONFESSANO DAVANTI AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO
SECONDO UNA RICERCA DI CONFIDA, ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, AL NORD SI PARLA PIÙ DI LAVORO E TEMPO LIBERO, AL SUD PIÙ DI SPORT E VITA PRIVATA. TRE ITALIANI SU QUATTRO USANO LE VENDING MACHINE ALMENO UNA VOLTA A SETTIMANA. DAVANTI AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO AL NORD SI PARLA PIÙ DI LAVORO (38%) E TEMPO LIBERO (31%), AL SUD PIÙ DI SPORT (14%), RELAZIONI AMOROSE 38
(12%) E VITA PRIVATA (6%). NEL PAESE EUROPEO CON PIÙ VENDING MACHINE INSTALLATE – SONO OLTRE 822 MILA – IL DISTRIBUTORE AUTOMATICO NON HA SOLO UNA FUNZIONE DI RISTORO MA ANCHE DI PAUSA E DI SOCIALITÀ. CONFIDA, L’ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA HA CERCATO DI CAPIRE COSA FANNO GLI ITALIANI QUANDO SI TROVANO DAVANTI A UN DISTRIBUTORE CON UNA RICERCA COMMISSIONATA A NEXTP.
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Del campione di 2.100 soggetti intervistati, gli ultra 55enni parlano quasi esclusivamente dei loro hobbies e del tempo libero (58%), i più giovani (18-34 anni) prevalentemente di lavoro (28%) e relazioni amorose (13%) mentre quelli che chiacchierano di sport sono soprattutto gli uomini fra 35 e 54 anni (15%). Senza distinzione di età e aree geografiche, c’è anche un 11% a cui piace fare gossip sui colleghi. Quasi tre italiani su quattro (74%) hanno utilizzato nell’ultimo anno almeno una volta un distributore automatico e tra quelli che non l’hanno usato sono soprattutto gli over 55 che non hanno avuto l’occasione di usufruirne o preferiscono consumare altrove.
(47% degli intervistati) e 3 volte su 10 (29%) i luoghi di attesa. Le persone utilizzano i distributori automatici perché sono comodi, veloci e hanno tutto il necessario per fare una pausa veloce. È una comodità “quando non riesco a uscire dall’ufficio” (36%) o per fare uno spuntino “quando ho fame e non ho portato niente da casa” (14%) o semplicemente perché è veloce (14%) o per fare una pausa caffè (11%). Quasi 6 persone su 10 del campione sono soddisfatte dei prodotti offerti (58%): più del 70% degli intervistati ritiene che la qualità del caffè ai distributori automatici è migliorata negli ultimi tempi. Cresce l’offerta di prodotti biologici, salutari o per intolleranze.
“I distributori automatici fanno ormai parte della quotidianità degli italiani che ne apprezzano la varietà nella scelta, i prezzi e la qualità. Hanno anche il pregio di essere a portata di mano e veloci nella fruizione e sono spesso luoghi di socializzazione”, afferma Massimo Trapletti, presidente di Confida.
I distributori automatici stanno diventando sempre più tecnologici con schermi touch, APP di pagamento: l’analisi CONFIDA / Nextp mostra che aumentano gli utenti che desiderano pagare con strumenti digitali (APP o carta di credito) anche se il 60% dei residenti al sud preferisce sempre il contante. E a quanti utilizzano le vending machine non dispiacerebbe avere altri servizi specialmente le ricariche telefoniche (36%) ma anche il pagamento delle bollette (24%) piuttosto che prelievi POS come al bancomat (23%).
Quasi il 70% del campione utilizza le vending machine almeno una volta a settimana, il 27% anche tutti i giorni e il 30% fino 2-3 volte a settimana. Il luogo principale di utilizzo è il posto di lavoro
MONDO ASSOCIAZIONE CONFIDA
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FOCUS ON
RAPPORTO FIPE 2019 LA RISTORAZIONE BATTE LA CRISI GRAZIE A QUALITÀ, INIZIATIVA E SOSTENIBILITÀ
UN TREND CHE SI RAFFORZA SUL LUNGO PERIODO: IN 10 ANNI LA SPESA DEGLI ITALIANI PER MANGIARE FUORI È AUMENTATA DI 4,9 MILIARDI MENTE QUELLA IN CASA SI È RIDOTTA DI 8,6 MILIARDI DI EURO NELLO STESSO PERIODO DI TEMPO. AL RISTORANTE GLI ITALIANI CERCANO E TROVANO SOPRATTUTTO I PRODOTTI DEL TERRITORIO: SETTE CONSUMATORI SU DIECI PRESTANO ATTENZIONE ALLA PROVENIENZA DELLE MATERIE PRIME E IL 54% VUOLE CONOSCERE LE ORIGINI DEI PIATTI. SETTE CONSUMATORI SU DIECI PRESTANO 40
ATTENZIONE ALLE POLITICHE GREEN DEI RISTORANTI: IL 37,7% VERIFICA SE È DISPONIBILE LA DOGGY BAG CONTRO GLI SPRECHI DI CIBO E IL 36,7% CHIEDE PRODOTTI PROVENIENTI DA ALLEVAMENTI SOSTENIBILI, MA L'ACQUA DEVE ESSERE RIGOROSAMENTE MINERALE: UN DATO INTERESSANTE, IN EPOCA DI PLASTIC FREE. IN SOFFERENZA I BAR, SPECIE NELLE GRANDI CITTÀ DEL CENTRO NORD, MA RESISTE IL RITO DELLA COLAZIONE AL BANCONE: BEN 5 MILIONI DI ITALIANI LA CONSUMANO TUTTI I GIORNI.
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TRA IL 2008 E IL 2018 L’INCREMENTO REALE NEL MONDO DELLA RISTORAZIONE È STATO DEL 5,7%, PARI A 4,9 MILIARDI DI EURO.
I ritmi di vita, i luoghi di consumo, gli stili alimentari cambiano, ma senza far scemare la passione degli italiani per la buona ristorazione. È quanto emerge dai dati pubblicati da Fipe (Federazione dei Pubblici esercizi) all'interno del rapporto 2019, che riporta lo stato di salute dell’intero settore e segnala i nuovi trend di consumo. Il settore della ristorazione sta conoscendo una stagione estremamente dinamica. Gli italiani, infatti, non solo investono di più, ma lo fanno in maniera sempre più mirata, andando a ricercare la miglior qualità dei prodotti locali e un servizio attento alla sostenibilità ambientale. Una marcia in più per un comparto che si muove all'interno di un quadro congiunturale niente affatto semplice, con un 2019 che ha visto il moltiplicarsi di forme di concorrenza sleale nel mondo del food. “Il mondo della ristorazione è un grande asset della nostra economia e un patrimonio, anche culturale, del Paese. I dati parlano chiaro: con 46 miliardi di euro siamo la prima componente del valore aggiunto della filiera agroalimentare, continuiamo a far crescere l'occupazione e contribuiamo alla tenuta dei consumi alimentari: negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, gli italiani hanno speso sempre di più per mangiare fuori casa, riducendo al contrario la spesa in casa. Merito di un'offerta che cresce in segmentazione dei format commerciali, in qualità dell'offerta gastronomica e in professionalità. I milioni di turisti che arrivano in Italia mettono proprio bar e ristoranti tra le cose che maggiormente apprezzano del nostro Paese”, sottolinea il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani. “Questo non è un settore dove si vive di rendita, come dimostra l'altissimo turnover imprenditoriale. I preoccupanti tassi di mortalità delle imprese confermano che ascolto del mercato e
innovazione sono processi fondamentali per il successo. Conforta vedere che i nostri imprenditori si stanno dimostrando particolarmente attenti ad alcune nuove tendenze del mercato: sono in prima linea nella lotta allo spreco alimentare e molto sensibili sia al tema della sostenibilità ambientale che a quello della valorizzazione dei prodotti del territorio. Su questo punto giova ricordare che come settore acquistiamo ogni anno 20 miliardi di euro di materie prime alimentari sia dall'industria che dall'agricoltura”.
A COLAZIONE E A PRANZO VINCE IL FUORI CASA Dall'analisi in dettaglio del rapporto 2019, si scopre che ogni giorno circa cinque milioni di persone, il 10,8% degli italiani, fa colazione in uno dei 148.000 bar della penisola. Altrettante sono le persone che ogni giorno pranzano fuori casa, mentre sono poco meno di 10 milioni (18,5%) gli italiani che cenano al ristorante almeno due volte a settimana. Un vero e proprio esercito di persone che nel 2018 ha speso, tra bar e ristoranti, 84,3 miliardi di euro, l'1,7% in più in termini reali rispetto all'anno precedente e che nel 2019 ha fatto ancora meglio, arrivando complessivamente a spenderne 86 milioni. La ciliegina sulla torta di un decennio che ha visto i consumi degli italiani spostarsi al di fuori delle mura domestiche: tra il 2008 e il 2018, infatti, l’incremento reale nel mondo della ristorazione è stato del 5,7%, pari a 4,9 miliardi di euro, a fronte di una riduzione di circa 8,6 miliardi di euro dei consumi alimentari in casa. Una cifra, quest’ultima, che nel 2019 è salita
FOCUS ON RAPPORTO FIPE 2019
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a 8,9 miliardi di euro. Una performance che consente al mercato italiano della ristorazione di diventare il terzo più grande in Europa, dopo quelli di Gran Bretagna e Spagna e che ha ricadute positive sull'intera economia italiana e in particolare sulla filiera agroalimentare. Ogni anno, infatti, la ristorazione acquista prodotti alimentari per un totale di 20 miliardi di euro, andando a creare un valore aggiunto superiore ai 46 miliardi, il 34% del valore complessivo dell'intera filiera agroalimentare.
PRODOTTI TRACCIABILI E MENO SPRECHI Nonostante la sperimentazione degli chef televisivi abbia raggiunto in questi anni livelli record, ciò che attira in maniera sempre più marcata i consumatori all'interno dei ristoranti è la tradizione. Il 50% degli intervistati da Fipe, infatti, cerca e trova nei locali che frequenta un’ampia offerta di prodotti del territorio, preparati con ricette classiche ma non solo. Il 90,7% dei clienti confessa
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di essersi fatto tentare da piatti nuovi e mai provati, mentre il 60,5% ammette di andare al ristorante anche per affinare il proprio palato. Tutti, o quasi, concordano, però su un punto: è fondamentale sapere ciò che si mangia. Il 68,1% dei clienti quando entra al ristorante, per prima cosa si informa sulla provenienza geografica dei prodotti, il 58,5% sui valori nutrizionali dei piatti e il 54,5% sull'origine e la storia di una ricetta. In linea con i trend di consumo generali, l'altro elemento che incide sulla scelta di un locale è la sua politica green. Sette consumatori su dieci sostengono infatti che sia importante che i ristoranti operino in modo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Il che significa, per il 37,7% degli avventori, che portino avanti politiche contro lo spreco alimentare dotandosi di doggy bag, per il 36,7% che utilizzino materie prime provenienti da allevamenti sostenibili, mentre per il 33,3% che limitino l'uso della plastica. Solo meno di un italiano su tre rimane totalmente indifferente di fronte a questo tipo di politiche sostenibili.
“OSPITALITÀ ITALIANA”:UN MARCHIO DOC PER CONTRASTARE L'ITALIAN SOUNDING Quello dell'Italian sounding è un problema che si sta estendendo sempre più e che ormai non vede coinvolti solo i prodotti italiani. Sempre più numerosi sono infatti i casi di plagio all'estero dei marchi dei principali ristoranti e delle pasticcerie italiane più note. Per questo è stato creato il marchio di riconoscimento “Ospitalità italiana”, attraverso il quale il nostro Paese certifica che si tratta di ristoranti che utilizzano prodotti italiani e si ispirano ad autentiche ricette italiane con una forte enfasi sulle cucine del territorio. La presenza è diffusa ovunque, dall’Europa all’Oceania: il Paese con il maggior numero di ristoranti certificati sono gli Stati Uniti d’America e la prima città è New York. In totale, sugli oltre 60.000 ristoranti “all'italiana” presenti nel mondo, solo 2.200 hanno ottenuto questo importante riconoscimento.
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DONNE, GIOVANI, STRANIERI SEMPRE PIÙ OCCUPATI NELLA RISTORAZIONE Secondo l'ultimo censimento disponibile, sono 336mila le imprese della ristorazione attualmente attive. Sono 112.441 le attività gestite da donne che scelgono in un caso su due di aprire un ristorante. 56.606 imprese sono, invece, gestite da giovani under 35. Sono infine 45.000 le imprese che hanno soci o titolari stranieri. Nel mondo della ristorazione l'occupazione rimane stabile rispetto allo scorso anno (1,2 milioni di dipendenti di cui il 52% donne) ma sul lungo periodo mostra un'impennata notevole, soprattutto rispetto agli altri settori dell'economia nazionale. Negli ultimi 10 anni fa, infatti, i posti di lavoro, misurati in unità di lavoro standard, in bar e ristoranti sono cresciuti del 20%, a fronte di un calo dell'occupazione totale del 3,4%.
LUCI ED OMBRE: IL TURNOVER RESTA ELEVATO Esistono alcune criticità strutturali nel mercato della ristorazione e alcuni fenomeni recenti. Da un lato, il settore soffre ancora di un elevato tasso di mortalità imprenditoriale: dopo un anno chiude il 25% dei ristoranti; dopo 3 anni abbassa le serrande quasi un locale su due, mentre dopo 5 anni le chiusure interessano il 57% di bar e ristoranti. Un dato che fa il paio con la bassa produttività di questo settore: il valore aggiunto per unità di lavoro è di 38.700 euro, il 41% più basso rispetto al dato complessivo dell’intera economia. Nel corso degli ultimi 10 anni il valore aggiunto per ora lavorata è sceso di 9 punti percentuali. La novità risiede invece nelle piaghe dell'abusivismo commerciale e della concorrenza sleale. Nei centri storici, nel corso degli ultimi 10 anni, si è impennato il numero di paninoteche, kebab e (finti) take away di ogni genere (+54,7%), mentre sono diminuiti i bar (-0,5%). Il pub-
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blico esercizio deve fare i conti con una concorrenza ormai fuori controllo. Crescono soprattutto le attività senza spazi, senza personale, senza servizi soprattutto nei centri storici delle città più grandi. “Questo dipende da una molteplicità di fattori: i costi di locazione sono diventati insostenibili, il servizio richiede personale e il personale costa, gli oneri di gestione, a cominciare dalla Tari, sono sempre più pesanti. La scorciatoia e' fatta da attività senza servizio, senza spazi e con personale ridotto all'osso, ed è favorita da politiche poco lungimiranti delle amministrazioni locali che consentono a tutti di fare tutto senza il rispetto del principio “stesso mercato, stesse regole" che per noi è alla base di una buona e sana concorrenza. La disparità di condizioni non genera soltanto concorrenza sleale, ma finisce per impoverire il mercato stesso, la sicurezza dei consumatori e la qualità delle nostre città”, commenta Stoppani.
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APPUNTAMENTO IN FIERA
VENDITALIA CONFERMA LE DATE DEL 20 - 23 MAGGIO
VENDITALIA SI MOSTRA PIÙ FORTE DELLA RECENTE PSICOSI DA INFLUENZA E, CON UNA LETTERA DEL PRESIDENTE VENDITALIA ERNESTO 44
PILONI AD ESPOSITORI E VISITATORI, CONFERMA LE DATE A FINE MAGGIO. ECCO IL DOCUMENTO INTEGRALE
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Gentili Espositori e Visitatori di Venditalia, è da qualche giorno che ricevo richieste ed informazioni sulla conferma delle date di Venditalia, che si terrà tra circa tre mesi: dal 20 al 23 maggio.
Le aziende espositrici vedono in Venditalia un appuntamento fondamentale per promuovere il proprio business e incontrare i più importanti buyer della distribuzione automatica.
In questi giorni la situazione sembra essere “sfuggita di mano”: il panico si è diffuso molto più rapidamente dell’epidemia, ma sono convinto che, in poche settimane, il buon senso contribuirà a ripristinare l’ordine e le normali attività.
Inoltre constatiamo che molti altri grandi eventi, Vinitaly e Cibus, hanno confermato le loro date, tutte tra aprile e maggio. E anche il Salone del Mobile ha posticipato il suo appuntamento solo di due mesi: a metà giugno.
Converrete con me che se fra tre mesi dovesse ancora esserci un pericolo sanitario il problema sarebbe enormemente maggiore per l'economia nazionale e internazionale e per noi come persone fisiche, rispetto alla tenuta o spostamento delle fiere. Dobbiamo quindi partire dall’assunzione che tutto sarà rientrato nei ranghi della normalità. Cambiare scadenza, sarebbe estremamente rischioso e, visto il tempo che ci separa dall’inizio della fiera, molto probabilmente inutile. L'ordinanza sulla Lombardia dovrebbe durare al massimo ancora un paio di settimane e il nostro evento è quasi a tre mesi da oggi!
Fatta questa lunga premessa ci tengo a comunicarvi che le date di Venditalia sono confermate e faremo di tutto per renderla l'evento migliore di sempre, perché è fondamentale spingere e sostenere l’economia delle nostre aziende, soprattutto in un momento così complicato. Posticipare vorrebbe dire perdere un’opportunità temporale di grande rilievo. Esporre in Fiera le eccellenze del vending già a maggio, significa dare un messaggio importante ai mercati ed offrire una grande opportunità a tutto il settore. #venditalianonsiferma #milanononsiferma Cordialmente Ernesto Piloni Presidente Venditalia
APPUNTAMENTO IN FIERA VENDITALIA
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• DAITALIA 140 MARZO 2020
APPUNTAMENTO IN FIERA
ACQUAFAIR 2020 LA NUOVA DATA È GIOVEDÌ 30 APRILE L’EMERGENZA IN CORSO NON FERMA GLI ORGANIZZATORI E LE AZIENDE PARTNER DI ACQUAFAIR CHE, CON L’OBIETTIVO DI FAR SVOLGERE IN SICUREZZA L’EVENTO PER TUTTI I PARTECIPANTI, HANNO RIPROGRAMMATO IL SUO SVOLGIMENTO PER IL PROSSIMO 30 APRILE.
MANTIENE LA FORMULA E LA LOCATION, MA VIENE POSTICIPATO L’EVENTO B2B DI RIFERIMENTO IN ITALIA PER IL SETTORE DELL’ACQUA DA BERE IN BOCCIONI E POINT OF USE, CHE ERA PREVISTO A MILANO IL 4 MARZO PROSSIMO: UNA DECISIONE PRECAUZIONALE, DA ISCRIVERE TRA LE AZIONI DI CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS, PRESA PER LA SICUREZZA DI TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE. Come sede di Acquafair è confermato Palazzo delle Stelline di Milano. Oltre all’area expo ad ingresso gratuito interamente dedicata alla filiera di produzione e distribuzione dell'acqua da bere in erogatori al punto d’uso e “boccioni”, è confermato il corso a pagamento a cura di Giorgio Temporelli, esperto di igiene, normative e tecnologie per il trattamento delle acque. Il convegno “SICUREZZA E GESTIONE DEGLI EROGATORI COLLEGATI ALLA RETE IDRICA”, sulla base delle indicazioni del Piano di Sicurezza Alimentare per gli impianti collegati alla rete dell’acqua potabile, offrirà un excursus su tutte le modalità per gestire correttamente gli erogatori, con l’obiettivo di offrire soluzioni che riducano al minimo la probabilità di un evento dannoso e che comprovino la conformità ai massimi requisiti di sicurezza applicabili. Si forniranno contestualmente linee guida chiare e funzionali su come gestire le situazioni critiche, oltre ad indicazioni per i clienti utili a evitare falsi allarmi e ripercussioni sull’intero mercato. Il corso si terrà dalle 10 alle 13, mentre al pomeriggio alcune aziende partner dell’evento terranno workshop tecnici su tematiche d’interesse per il settore.
“Acquafair rappresenta per tutti gli attori del settore dell’acqua da bere un momento da dedicare al networking, alla formazione e allo sviluppo del business. La nuova, centralissima, location contribuirà sicuramente alla crescita dell’evento, affinché possa rendersi sempre più determinante per lo sviluppo del comparto, a livello nazionale e non solo”, commenta Marzia Mariotti, presidente di Watercoolers Italia. Restano aperte le iscrizioni per le aziende e per gli operatori, per poche postazioni espositive ancora disponibili e per la partecipazione al corso. Per informazioni, è possibile rivolgersi ad Absolut eventi&comunicazione, Segreteria Organizzativa dell’evento: +39 051 272523 – info@acquafair.it. Per iscrizioni al corso: www.acquafair.it/corso-giorgio-temporelli Per registrarsi e accedere alla manifestazione: www.acquafair.it/ informazioni-generali Acquafair può contare sul sostegno dei Diamond Partner Blupura, Culligan e John Guest – RWC oltre che dei Partner Gasmarine, Imago e H2O, e dei Supporter Water Time e Eurotre.
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