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Collegamenti interrotti. Il Ponente Ligure fatica a uscire dall’isolamento

Lo stato dell’arte sui progetti e sui cantieri delle principali opere viarie

Alessandro Nidi

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Il Ponente Ligure vive, ormai da troppi mesi, una situazione di isolamento stradale ai limiti dell’anacronistico. I danni provocati dalle ondate di maltempo che hanno flagel lato il litorale e l’entroterra, coniugati ai rallentamenti dettati dalla rigida burocrazia, hanno via via confinato la porzione occidentale della Liguria, causando notevoli disagi alla viabilità in entrata e in uscita dalla stessa. Una realtà ben nota a tutti e di cui si è dibattuto financo sui banchi del Consiglio regionale. Ad oggi, la questione è irrisolta in molte delle sue componenti e si intravedono soltanto a sprazzi alcuni raggi di speranza.

TRAFORO ARMO-CANTARANA Consenso unanime sulla necessità dell’opera, ora tocca all’Anas...

Intendiamoci: è un’opera che non vedrà il sorgere del sole né domani, né dopodomani. Ciò che conta vera mente, però, è che, salvo clamorosi (e al momento imprevedibili e immotivati) colpi di scena, il traforo Armo-Cantarana si farà. Lo scorso 19 gennaio l’audito rium “Rambaldi” di Pieve di Teco ha ospitato un convegno di aggiornamento sulla tematica e tutti gli attori coinvolti in questo progetto ne hanno ribadito l’assoluta necessità. Lo dimostra la missiva che i presidenti del Piemonte e della Liguria, Alberto Cirio e Giovanni Toti, hanno inviato in data 7 febbraio al Ministero delle Infra strutture e dei Trasporti, per segnalare “la priorità della realizzazione della variante di Pieve di Teco-Ormea con traforo Armo-Cantarana”, chiedendo “l’inserimento del suo finanziamento nel prossimo contratto di program ma Mit/Anas 2020-2025”. Ricordiamo che, di recente, proprio il Mit ha assegnato un finanziamento pari a 4 milioni di euro per completare il progetto di un’opera che, secondo le tariffe Anas del 2019, comporterà un esborso pari a 304 milioni di euro. Da un punto di vista tecnico, serviranno 1.020 giorni (due anni e 9 mesi), per ultimarne la costruzione.

AUTOSTRADA A6 Ricostruito in meno di tre mesi il viadotto crollato per una frana a novembre

È stato riaperto al traffico veicolare nella giornata di sabato 22 febbraio il viadotto “Madonna del Monte”, nuovamente percorribile nei due sensi di marcia dopo il cedimento del 24 novembre scorso. L’impalcato, realizzato in provincia di Udine, rappresenta un’infrastruttura di fondamentale importanza, poiché l’altro viadotto, quello posizionato in direzione op posta, rimane un possibile bersaglio della frana, monitorata comunque con le tecnologie più recenti e affidabili.

TENDA BIS -VALLE ROJA Il cantiere riapre a fatica ma il transito ai mezzi pesanti rimane interdetto

Mentre lo scorso 19 febbraio il tribunale amministrativo di Nizza ha dato ragione ai cinque sindaci della val Roja francese e del Dipartimento Alpi Marittime, confermando la bontà del loro divieto di circolazione per i tir con massa a pieno carico superiore a 19 tonnellate sulla dipartimentale transalpina 6204 del Colle di Tenda (già in vigore da due anni e mezzo), sono ri partiti sabato 15 febbraio i lavori per la realizzazione del Tenda Bis. Soltanto 96 ore prima, però, tutto sembrava sfumato: si parlava persino di rescissione contrattuale, con annessa nuova gara d’appalto continentale. Poi, un nuovo tavolo di confronto tra Anas e la torinese Edilmaco ha riportato la pace sull’argo mento. Secondo l’ultima proiezione, dunque, il Tenda bis sarà aperto al termine del 2021, ma l’intero progetto sarà concluso soltanto entro la prima metà del 2024.

SS 28 COLLE DI NAVA La durata prolungata dei cantieri ormai è diventata inaccettabile

Si registrano ancora forti disagi lungo la strada statale 28 del Colle di Nava, legati alla durata prolungata dei cantieri che insistono su tale carreggiata. Di recente, c’è stata anche un’in terrogazione depositata e discussa sui banchi del Consiglio regionale della Liguria, ma, attualmente, non si intravede ancora la celebre e agognata luce in fondo al tunnel, con gli automo bilisti (e non solo) rassegnati a lunghe code dettate soprattutto dalla presenza dei dispositivi semaforici.

AURELIA BIS Regione e Comune trattano con Anas e Autostrade

Il 9 gennaio 2020, nei suggestivi ambienti di palazzo Bellevue, a Sanremo, si è svolto un incontro fra il sindaco della cittadina matuziana, Alberto Biancheri, e il governatore regionale, Giovanni Toti. Nel corso del colloquio, è stato trattato anche il tema Aurelia Bis. Biancheri: “Una viabilità alterna tiva all’Aurelia tradizionale rappresenta una necessità imprescindibile per lo sviluppo della città di Sanremo e dell’intera Riviera”. Toti: “La prose cuzione dell’Aurelia Bis almeno sino a Ospedaletti è stata inserita come opera complementare nel bando per la nuova concessione dell’Autofiori. Stiamo inoltre dialogando con Anas affinché sia prevista nei primi anni del suo nuo vo piano settennale”.

La Regione Liguria ha richiesto sedici opere nel bando per l’A10 e l’A12, per un totale (presunto) complessivo di 489 milioni di euro. Fra gli interventi principali, risultano la “Porta d’Ita lia” (adeguamento della barriera di Ventimiglia, costo: 30 milioni di euro), il nuovo casello autostradale di Cam porosso (fra Ventimiglia e Bordighera, costo ancora non stimato) e l’inedito svincolo di Bossarino, nel Savonese, a servizio della piattaforma portuale di Vado Ligure, utile a scongiurare il transito dei mezzi pesanti sull’Aurelia (40 milioni di euro). Infine, per quan to attiene all’A12, si punta sui nuovi svincoli di Beverino (30 milioni di euro) e Fornola (60 milioni di euro). A10 E A12 Molti interventi programmati sulle autostrade liguri

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