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Collegamenti interrotti. Il grido delle aziende isolate tra Italia e Francia

Collegamenti interrotti Il grido delle aziende isolate

Il crollo del viadotto sulla Torino-Savona si aggiunge ai problemi cronici delle Statali 28 del Colle di Nava e 20 del Colle di Tenda

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Alessandro Nidi

STATALE 28 COLLE DI NAVA

Ance Imperia chiede all’Anas, che ha portato avanti importanti interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria, di intervenire per concludere i lavori eliminando il semaforo tra Pieve di Teco e Acquetico che genera rallentamenti e code

Quattro mesi. Questa la tempistica di ricostruzione del viadotto Madonna del Ponte sull’A6 Tori no-Savona ipotizzata da Autostrada dei Fiori Spa. Una campata in accia io priva di piloni, per la quale è financo stato avviato un dettagliato iter progettuale. Sono tante, però, le incognite con nesse a tale questione. In primis, quando giungerà il via libera da parte della Procura savonese, che dopo il crollo di domenica 24 novembre ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo e posto sotto sequestro i resti dell’opera? Quanto tempo occorrerà per ot tenere tutte le autorizzazioni necessarie, inclusa la disponibilità delle

Le imprese per lavorare sono costrette a percorrere vie alternative molto più lunghe, sostenendo costi molto maggiori

aree su cui far sorgere la nuova infrastruttura? Parallelamente a questi interrogativi, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha parlato di un “Piano Marshall” per la Liguria, composto da fasi di monitoraggio e rilevazione delle criticità e dal successivo reperi mento di finanziamenti; un progetto a 360 gradi, che comprende anche un maggior (e miglior) sfruttamento delle linee ferroviarie e dei collega menti via mare. Rimane, però, l’enorme proble ma dell’A6 interrotta, al quale si proverà ad ovviare con l’istituzione del senso unico alternato lungo la carreggiata verso il mare: “Ogni giorno su quest’autostrada viag giano mille camion da e per il porto di Savona - dichiarano dal Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidenta le -. Questa è, di fatto, l’unica via anche per gli approvvigionamenti delle industrie ubicate in val Bormida: impensabile ricorrere ad alternative”. Il caso della “Verdemare” va peraltro a sommarsi alla chiusura dei viadot ti Fado Nord e Pecetti

COME AUMENTANO I COSTI

PRIMO PIANO Esiste un prospetto relativo agli esborsi, calcolato in un documento risalente a ottobre 2017 e redatto da Astra Cuneo, FAI Cuneo, Confartigianato Imprese di Cuneo e di Imperia e Confindustria di Cuneo e di Imperia: in sole 4 ore si possono coprire i 214 chilometri di andata e ritorno attraverso il Tenda, che comportano un’uscita complessiva di 90 euro e un consumo di 72 litri di carburante. I chilometri diventano 364 se si ricorre al Nava passando per l’A6 (Mondovì-Ceva) e rientrando in autostrada da Imperia sino a Ventimiglia, con una spesa totale pari a 189,25 euro e 121 litri di carburante (6 ore di viaggio). Infine, guardando esclusivamente alle autostrade (A33, A6 e A10), si tocca quota 416 chilometri, per un costo finale di 267,40 euro e un consumo di 140 litri di carburante (7 ore tra andata e ritorno).

Sud sull’A26, dove ora si circola a una corsia per senso di marcia, e alle limitazioni di carico e ai tanti cantieri presenti sull’A7. Un quadro che altro non fa che acuire le difficoltà in materia di collegamenti fra Liguria e Piemonte, ultimamente già ardui per altri fattori. C’è, infatti, da una parte, la Strada Statale 28 del Colle di Nava, itinerario che nell’ultimo quin quennio, complici anche gli eventi alluvionali e meteorologici, ha pale sato notevoli criticità su ambedue i versanti; su quello ligure, addirittu ra, da quasi cinque anni “governa” il semaforo installato a ridosso del cantiere fra Pieve di Teco e Acquetico, per il quale l’Anas, ha individuato la fine del primo mese del 2020 come data di conclusione delle opere. Sull’argomento l’ente è stato incalzato di recente anche da Confindustria Imperia, che ha chiesto “all’Anas, che ha portato avanti importanti inter venti di manutenzione sia ordinaria che stra ordinaria, di intervenire per concludere i lavori eliminando il semaforo che genera rallentamenti e code”. C’è, dall’altra, la Stata le 20 del Colle di Tenda, lungo la cui prosecuzione francese, la R.D. 6204, dal 1° settembre 2017 vige un’ordinanza congiunta, presentata presso la Pre fettura di Nizza ed emessa dai sindaci di cinque Comuni della valle Roya (Breil, Saorge, La Brigue, Tenda e Fontan), tesa a decretare la limitazione della circolazione nei ri spettivi territori municipali ai veicoli aventi massa massima superiore alle 19 tonnellate. È in questo scenario letteralmente catastrofico che si staglia la preoccupante posizione delle aziende che quoti dianamente operano fra il Basso Piemonte e la riviera di Ponente. “Ogni impresa che attra versa tutti i giorni questi territori è toccata dal di scorso - afferma Luciano Tesorini della Tesorini di Camporosso -. Le arterie stradali esistenti andreb bero potenziate e sfrut

tate meglio, in quanto i rapporti turistici e di lavoro tra le due regioni sono storici e dovrebbero essere agevolati. In situa zioni come questa, del resto, l’incremento dei costi grava sull’utente finale, con rincari che, va da sé, abbattono la competitivi tà sul mercato”. Circa una soluzione ferroviaria che colleghi le due provin ce, Tesorini sostiene che “l’idea, seppur difficile, è bella e ambiziosa: spero si ricerchi un confronto con le Ferrovie dello Stato e con le amministrazioni comunali per valutarla a fondo”. D’altro canto, Imperia e Cuneo costituiscono quasi una provincia unica, come testimoniano i nu merosi dialoghi commerciali in essere: “Ci riforniamo prevalentemente dal Cuneese - asserisce Brunella Ballestra della Calcestruzzi Val Roja di Ventimiglia - e an che noi abbiamo subìto l’incremento dei costi, poiché l’unica alternativa al Tenda è l’autostrada. Occorre che la politica ragioni su carreggiate già Le arterie stradali esistenti andrebbero potenziate e sfruttate meglio, in quanto i rapporti turistici e di lavoro tra le due regioni sono storici e dovrebbero essere agevolati

Veduta aerea del crollo del viadotto Madonna del Ponte sull’A6 Torino-Savona [Foto: Guardia di Finanza]

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