Azzurro Sport n. 1-2023

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Azzurro Sport

EUROPEI INDOOR

L’ITALIA PRIMA NELLA CLASSIFICA FINALE

AZZURRI AVANTI TUTTA!

Eccoci giunti al primo numero del 2023. Un anno particolare per noi perché esattamente dieci anni fa partiva la nostra avventura, un’avventura che avete modo di sfogliare tra le vostre mani e sulla quale abbiamo investito tanto. Un progetto che, un po’ controcorrente, ci piace ricordarlo, abbiamo intrapreso per raccontare lo Sport, nella sua interezza. Quello lontano dai riflettori, ma non per questo meno vero.

Quest’anno è speciale anche per l’Aeronautica Militare che raggiunge un traguardo importante e simbolico: 100 anni fa nasceva, infatti, la Regia Aeronautica, all’Arma Azzurra veniva riconosciuto lo status di Forza Armata indipendente.

La redazione di Azzurro Sport non può che formulare i più sinceri auguri agli

uomini e alle donne dell’Aeronautica Militare. Proprio ad un’atleta dell’A.M. abbiamo voluto dedicare la copertina di questo numero. Il Primo Aviere Scelto Derkach Dariya ha, infatti, vinto l’Argento nel Salto Triplo agli ultimi Europei di Istanbul. La campionessa azzurra, che ha appenacompiuto 30 anni, con un salto di 14,20 metri ha aggiunto questo importante piazzamento alla sua già ricca bacheca.

Sempre da Istanbul sono arrivati altri risultati di rilievo per gli atleti italiani che sempre più si stanno affermando in tutte le discipline sportive. Nelle pagine di questo numero troverete conferme di quanto stiamo dicendo ormai da molto tempo ovvero che lo sport azzurro c’è ed è in ottima salute. E non siamo solo noi a dirlo.

Non resta quindi che augurarvi una buona lettura!

EDITORIALE 1/2023 Azzurro Sport 1
IL DIRETTORE

SOMMARIO

2 Azzurro Sport 1/2023
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Azzurro Sport 1/2023 Samuele Ceccarelli e Marcell Jacobs, Oro e Argento agli Europei Indoor di Istanbul.

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20 OLIMPIADI

Presentati i pittogrammi delle Olimpiadi di Parigi

34 BASKET

Edizione 2023, All-Star Game da record

42 DELTAPLANO

L’Italia ospiterà i Campionati

Mondiali del 2025

Azzurro Sport

Periodico bimestrale di cultura spor tiva aeronautica Iscritto al n. 292/2013 del Registro Stampa presso il Tribunale Civile di Roma

Anno 10 – numero 1

Editore

AVIATOR SRL via Gianfilippo Usellini 434 00125 Roma

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Alessio Piano

Redazione via Gianfilippo Usellini, 434 – 00125 Roma

Fax. 06.89280466 - azzurrosport@yahoo.it

Consiglio Tecnico

Presidente: Alessandro Loiudice

Membri: Marzia Caravelli, Giuseppe Carella, Andrea Colotti, Andrew Howe, Fabrizio Leoni, Dario Magagnini, Elisa Santoni

© Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato su Azzurro Sport occorre citare la fonte

Stampa

Arti Grafiche Celori

Finito di stampare nel mese di dicembre 2022

30 TENNIS

Sinner conquista il suo settimo titolo in Francia

40 ATELTICA

Addio a Fosbury, l’uomo che reinventò il salto in alto

foto di coper tina: foto FIDAL

SHORT TRACK, L’ITALIA TERZA NEL MEDAGLIERE FINALE 60 ANNI DI JORDAN POKER PER LA GOGGIA
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Pillole di SPORT

ATELTICA

FRANCESCO FORTUNATO E VALENTINA TRAPLETTI CAMPIONI ITALIANI NELLA 20 KM DI MARCIA

AFrosinone sono andati in scena i Campionati Italiani della 20 km di marcia. Erano assenti i due Campioni Olimpici della distanza, ovvero Massimo Stano e Antonella Palmisano. A trionfare sono stati Francesco Fortunato e Valentina Trapletti. Il pugliese, quinto lo scorso anno agli Europei, ha conquistato il terzo tricolore della carriera con il tempo di 1:21:11 davanti a Riccardo Orsoni

(1:23:08) e a Gianluca Piocchiottino (1:24:15). La milanese ha, invece, fatto festa nella prova femminile (Trofeo Anna Rita Sidoti): sesto sigillo in carriera con il tempo di 1:32.57, ripartendo dopo gli ottimi risultati della passata stagione (ottava ai Mondiali e quinta agli Europei). Alle sue spalle si sono piazzate Alexandrina Mihai (1:33:48) e Nicole Colombi (1:35:46).

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ATLETICA OTTIMI RISULTATI PER GLI AZZURRI DEI LANCI

Diciotto titoli in palio, due giornate di gara, molti dei migliori lanciatori azzurri in azione con l’obiettivo di indossare la maglia tricolore allo stadio Guidobaldi di Rieti. Son questi i numeri dei Campionati italiani invernali di lanci nella città laziale, la manifestazione che assegna i titoli del disco, del martello e del giavellotto. Tra i più attesi il bronzo europeo del martello e quarta ai Mondiali Sara Fantini (Carabinieri), la primatista italiana del disco Daisy Osakue (Fiamme Gialle), la campionessa del mondo U20 del martello Rachele Mori (Fiamme Gialle). A Rieti gli atleti dell’Aeronautica Militare hanno conseguito ottimi risultati. Nel disco maschile il 1° Aviere Alessio Mannucci con un lancio di m. 57,86 si è piazzato al 2° posto a soli 3 centimetri dal titolo tricolore conquistato da Giovanni Faloci delle Fiamme Gialle. Nel martello femminile l’Aviere Scelto Cecilia Desideri conquista il terzo posto con un lancio che si ferma a m. 61,92. Oro alla primatista italiana Sara Fantini e Argento alla Campionessa del Mondo U20 Rachele Mori. Nel martello maschile, infine, il 1° Aviere Scelto Simone Falloni raggiunge il terzo posto con m. 68,10 nella gara vinta da Giorgio Olivieri (Carabinieri).

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IPPICA

BENE I CAVALIERI A.M.

NEL WINTER EQUISTRIAN

Nel Winter Equestrian CSI5* che si è tenuto a Wellington, in Florida, ottimo risultato per il Primo Aviere Scelto Lorenzo De Luca che ha portato l’Italia sul podio, chiudendo al secondo posto la gara 1.50 mt Classic con jump-off. Allo Spring Tour CSI2* di Gorla Minore (VA), il Primo Aviere Capo Giulia Martinengo Marquet, in sella a Scuderia 1918 Quick and Easy 3, si è piazzata al quarto posto nella categoria Ranking a tempo di altezza 1.45 mt.

ATLETICA

OSAMA ZOGHLAMI SECONDO SUI 10 KM

Nel “VII Cross di Alà dei Sardi2 (SS), gara di Cross sulla distanza di 10 chilometri, l’Aviere Capo Osama Zoghlami dopo una corsa tiratissima, giunge al secondo posto, cedendo solo al fuoriclasse ugandese Oscar Chelimo, già Medaglia di Bronzo nei 5.000 ai Mondiali di Eugene a luglio 2022.

Un buon viatico per il nostro atleta per i prossimi impegni della stagione.

TIRO CON L’ARCO GALIAZZO ELETTO RAPPRESENTANTE ALLA FITARCO

In occasione dell’Assemblea Straordinaria Elettiva FITARCO, il Campione Olimpico, Primo Graduato Marco Galiazzo è stato eletto rappresentante degli atleti in Consiglio Federale. L’incarico è valido per il quadriennio Olimpico 2020/2024. Per l’olimpionico padovano, classe ‘83, è il primo incarico nelle vesti di dirigente federale. L’arciere dell’Aeronautica Militare, che vanta in carriera l’Oro individuale ad Atene 2004, l’Argento a squadre a Pechino 2008 e l’Oro a squadre a Londra 2012, si era candidato per la componente maschile del Consiglio Federale insieme al compagno di squadra, 1° Aviere Capo Mauro Nespoli, col quale ha condiviso numerosi podi internazionali, compreso l’Oro olimpico di Londra. Questa volta la sfida in famiglia se l’è aggiudicata Marco. Congratulazioni ad entrambi i nostri arcieri per aver portato l’Aeronautica Militare, oltre che sul tetto del mondo, anche nel Consiglio Federale FITARCO.

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EUROPEI INDOOR 2023

L’ITALIA PRIMA NELLA CLASSIFICA A PUNTI !

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atletica
di Emiliano SOLE

Un trionfo spettacolare per la nostra Nazionale, che ha guadagnato il primo posto nella graduatoria che prende in considerazione i piazzamenti nelle prime otto posizioni (8 punti ai vincitori, 7 ai secondi e così a scendere). Si tratta di una prima volta storica per il Bel Paese in questa kermesse. Gli azzurri hanno toccato quota 84 punti, surclassando la Gran Bretagna (72,5) e i Paesi Bassi (69), mentre Germania (61) e Francia (58) restano giù dal podio. Un’Italia vincente e convincente. Il re-

sponso dei giorni trascorsi a Istanbul (Turchia), sede degli Europei 2023 indoor di atletica leggera è stato questo e sugellato dai risultati: 2 ori e 4 argenti (6 podi) e il quarto posto nel medagliere continentale. Un riscontro da associare a un dato ancora più importante, in chiave tricolore, ovvero il primato nella classifica a punti.

I ragazzi guidati dal DT Antonio La Torre hanno certificato la caratura raggiunta dal movimento tricolore, che dopo l’apoteosi delle Olimpiadi di Tokyo 2020 non si è più fermata ed è stata capace di ri-

splendere anche a Istanbul (Turchia) in questa bella rassegna continentale al coperto. Spiccano le Medaglie d’Oro conquistate da Samuele Ceccarelli (60 metri) e Zane Weir (getto del peso), ma risplendono anche le Medaglie d’Argento agguantate da Marcell Jacobs (60 metri), Larissa Iapichino (salto in lungo), Dariya Derkach (salto triplo) e 4×400 femminile. Non ci sono Medaglie di Bronzo in bacheca, ma vanno annotati tre quarti posti e due quinti posti, accompagnati da altre nove top-10 (tre sesti, due settimi e quattro ottavi). L’Italia ha chiuso al

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quarto posto nel medagliere vinto dalla Norvegia con 4 ori e 1 argento, ma gli scandinavi sono soltanto noni nella classifica a punti (45). Di seguito la classifica a punti degli Europei 2023 di atletica leggera. Un dato frutto del lavoro del DT Antonio La Torre per una squadra che, dopo i fuochi d’artificio delle Olimpiadi di Tokyo, ha mostrato chiari segnali di vitalità in questa circostanza. A parlare di ciò è stato il Presidente della FIDAL, Stefano Mei: «Sfogliare i giornali e vedere i nostri atleti sempre in prima pagina è una soddisfazione enorme, è l’immagine di un’atletica vincente. Sono felicissimo di come sia andata la spedizione di Istanbul. Questi risultati sono semplicemente la dimostrazione che la scelta politica intrapresa due anni fa, ovvero aumentare risorse per l’attività tecnica, ha pagato. La nostra filosofia è investire sui ragazzi, il nostro “core business”». Alla Atakoy Arena di Istanbul sono tante le emozioni

che si sono susseguite per i nostri colori ma vogliamo cominciare con la splendida Medaglia d’Argento conquistata dal 1° Aviere Scelto Dariya Derkach, che nel salto triplo femminile ha fatto registrare una prestazione da incorniciare. Una prestazione finalmente che le ha dato quello che voleva o, per meglio dire, sognava, in una rassegna continentale.

Con il secondo salto (sui sei totali), ha raggiunto la misura di 14.20, meritandosi un significativo secondo posto, preceduta solo dalla turca Tuğba Danışmaz (medaglia d’oro con 14.31, autrice del nuovo record nazionale, al primo salto). Derkach si è tolta comunque la soddisfazione di precedere la portoghese Patricia Mamona (14.16, sempre al primo salto), grande favorita della vigilia e Oro agli Europei di Torun del 2021.

Bel Paese che ha potuto sorridere anche per la prestazione consistente di Ottavia Cestonaro, ai piedi del podio (quarta po-

sizione), spingendosi a 14.08. Queste le emozioni del nostro Aviere al sito della FIDAL: «Che bello, finalmente! Dopo il 14.20 ho provato a fare il possibile per andare in caccia della vittoria, purtroppo però negli ultimi salti ho sentito un po’ di stanchezza, forse ho voluto strafare e non sono riuscita a chiudere i balzi». Il bilancio della stagione indoor della triplista italiana: «Sono contenta della stagione che ho fatto. Questa medaglia arriva dalla voglia di ottenere qualcosa, dopo troppe occasioni mancate ed altrettante delusioni. Ho imparato, sono cresciuta».

Tanta Roba ma veramente tanta roba è arrivata dalla velocità.

L’Italia esulta con Samuele Ceccarelli e Marcell Jacobs (rispettivamente oro e argento sui 60 metri). Una strepitosa doppietta per i colori azzurri. Il toscano trionfa in 6.48, il Campione Olimpico dei 100 metri si deve inchinare con un 6.50.

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L’incredulità negli occhi di Ceccacarelli fa emozionare; quella perplessità nel suo sguardo quando ha visto, sullo schermo, che il primo posto e il conseguente oro continentale era tutto suo rappresenta l’emblema dello sport, simbolo della grande soddisfazione nel veder ripagati tutti i sacrifici.

A dir poco incredulo ed emozionato dopo aver conquistato l’oro, Ceccarelli ha detto ai microfoni della Rai: «Non so cosa dire, sembro monotono nel dire che non me l’aspettavo ma è la verità». La coppia azzurra è stata poi protagonista di un siparietto durante l’intervista, con Ceccarelli ancora incredulo: «Dammi una mano per favore (rivolgendosi a Jacobs, non trovando le parole per descrivere le sue emozioni, ndr)! Oltre a correre forte, devi insegnarmi anche come avere le parole dopo le finali (ride, ndr)!».

Una giornata indimenticabile per la velocità italiana che ci piazza lì tra i dei dello

sprint. Ancora tante emozioni in questi Europei con una figlia d’arte, Larissa Iapichino che regala un’altra gioia all’Italia, conquistando una strepitosa medaglia d’argento con un magico volo a 6.97 metri: record italiano al coperto (migliorato di sei centimetri il suo precedente di due anni fa, quando eguagliò la mamma Fiona May), ad appena tre centimetri dal trionfo totale. La 20enne toscana ha centrato la misura all’ultimo tentativo, dopo un precedente 6.91, e si è dovuta inchinare al cospetto soltanto della britannica Jazmin Sawyers, che ha timbrato un sontuoso 7.00 metri (miglior prestazione mondiale stagionale).

Bronzo per la serba Ivana Vuleta (6.91), che ha preceduto la tedesca Malaika Mihambo (6.83 per la Campionessa Olimpica e del Mondo). L’Italia festeggia una splendida Medaglia d’Argento anche nella 4x400 con il nuovo record nazionale (3:28.61).

Prova di assoluto spessore tecnico per Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari ed Eleonora Marchiando. Trionfo scontato dell’Olanda (3:26.66), trascinata dalla primatista mondiale Femke Bol. Bronzo al collo della Polonia (3:29.31). In apertura di questa rassegna continentale era arrivato un risultato sontuoso: l’Oro nel getto del peso per Zane Weirautore di una bordata da 22.06 metri. L’Italia festeggia con il suo titanodi origine. Sud Africane ma con il cuore ormai tutto italiano. Sei nulli invece per il nostro Aviere Leonardo Fabbri. Zane Weir con questa splendida misura ha conquistato anche il nuovo record italiano in sala (demolito il suo precedente 21.67, siglato lo scorso anno quando fu sesto ai Mondiali), e per la prima volta in carriera è andato oltre i 22 metri. Insomma un Europeo da incorniciare per la nazionale italiana di Atletica Leggera. n

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MONDIALI SHORT TRACK 2023

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L’ITALIA CHIUDE AL TERZO POSTO NEL MEDAGLIERE

di Arturo VIOLETTA

’LItalia conclude i Mondiali di Short Track a Seoul con quattro medaglie totali. Dopo l'Oro e l'Argento di Pietro Sighel, rispettivamente nei 500 e nei 1.500 metri, gli azzurri sono saliti sul podio con la staffetta maschile e con quella mista. Andrea Cassinelli, Tommaso Dotti, Luca Spechenhauser e Pietro Sighel hanno conquistato la medaglia d'Argento tra gli uomini, chiudendo alle spalle della Cina, al termine di una gara tiratissima. Gli azzurri, infatti, hanno lottato fino alla fine per guadagnare il gradino più alto del podio, dovendosi purtroppo arrendere al quartetto cinese composto da Li

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Wenlong, Lin Xiaojun, Liu Guanyi e Zhong Yuchen. La medaglia di Bronzo è andata, invece, alla formazione della Corea del Sud. Altro risultato comunque apprezzabile è stato quello raggiunto nella staffetta mista, in cui i nostri ragazzi hanno vinto la medaglia di bronzo. L’Oro è andato all'Olanda (Teun Boer, Suzanne Schulting, Jens Van 'T Wout e Xandra Velzeboer) in 2'41"646 e l’argento alla Cina (2'41"821). Il quartetto composto da Arianna Valcepina, Arianna Sighel, Andrea Cassinelli e Pietro Sighel ha sfoderato una prestazione di livello, mantenendo la gara contro il Belgio sempre sotto controllo e conquistando meritatamente il gradino più basso del podio. Per l’Italia il Mondiale di Seoul si conclude quindi con il considerevole bottino di quattro medaglie, una d’oro, due d’argento e una di bronzo, bottino per il quale i tecnici Kenan Gouadec, Derrick Campbell, Nicola Rodigari, Assen Pandov, Lucia Peretti e Maggie Qi, sono decisamente soddisfatti. n

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di Arturo VIOLETTA 16 Azzurro Sport 1/2023
il personaggio

60 ANNI DI JORDAN

“Air” Jordan ha stregato il pubblico di tutto il mondo tanto da diventare un vero e porprio mito del Basket. A 60 anni ancora fa parlare di sè dentro e fuori dal campo.

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Per quanti lo hanno visto giocare sui campi di basket con la maglia dei Bulls o rimanere in aria come se fosse un marziano prima di schiacciare fa uno strano effetto pensare che Michael Jordan possa aver compiuto 60 anni. È stato più di un giocatore, di un campione come i tanti che hanno condiviso con lui i campi dell’NBA di quegli anni fantastici. La sua silhouette stampata su scarpe, vestiti è diventata simbolo di un’epoca. Da quel lontano 1984, quando venne selezionato dai Chicago Bulls come terza scelta dietro Olajuwon e Sam Bowie, Micheal ne ha fatta di strada. I duetti con Pippen, il rapporto con l’eccentrico Dennis Rodman e le sfide infinite con altri mostri sacri del tempo come Larry Bird, Magic Johnson, Isaiah Thomas e Patrick Ewing hanno veramente segnato quegli anni. Come dimenticare i 69 punti contro Cleveland nel marzo del 1990; uno score che lo consacrò nell’Olimpo del basket a stelle e strisce. Durante la sua carriera riuscirà a superare la barriera dei 60 punti per ben 5 volte. Un vulcano, una forza della natura; dentro e fuori dal campo. L’enorme successo commerciale del suo marchio, il primo inaspettato ritiro, la parentesi fallimen-

tare con il baseball, il ritorno in grande stile; il secondo ritiro per vestire i panni del dirigente con i Wizard prima del ritorno sui campi di gioco con i “maghi” di Washington. A 40 anni la sua ultima partita. Nel mezzo Bugs Bunny, Space Jam fino ad arrivare a The Last Dance, clamoroso successo firmato Netflix in piena pandemia. Questo è stato il Micheal Jordan sportivo. Nel mezzo periodi difficili come quello vissuto dopo la morte del padre, la parentesi poco felice sui campi di baseball, l’esperienza come proprietario della squadra dei “charlotte” che gli ha portato moltissime critiche da parte dei tifosi. Gli hanno rimproverato di essere testardo ed egocentrico per le sue scelte dirigenziali, ma anche generoso. Proprio nel giorno del suo sessantesimo compleanno ha infatti donato 10 milioni di dollari all’organizzazione "Make a Wish", un'associazione di beneficenza che si occupa di esaudire i desideri dei bambini che sono affetti da malattie gravi e con la quale Jordan collabora dal 1989. Micheal Jordan è stato ed è anche questo, semplicemente un uomo che ha vissuto il suo sogno e, cosa più importante ne ha regalato uno a milioni e milioni di bambini che con lui e come lui ha sognato di volare. n

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SVELATI I PITTOGRAMMI DEI PROSSIMI GIOCHI

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OLIMPICI

di Arturo VIOLETTA

La fervente attesa è finita! Parigi, infatti, lo scorso febbraio ha finalmente svelato il look e i pittogrammi che accompagneranno i prossimi Giochi Olimpici, che si terranno nel 2024 nella capitale francese. 62 “simboli” che identificano ogni disciplina sportiva olimpica o paralimpica, ma anche le diverse “famiglie” che rappresentano quelle discipline, l’orgoglio e il senso di appartenenza, insomma un’intera comunità. «Questi simboli – ha dichiarato Tony Estanguet, Presidente di Paris 2024 – sono un mezzo di espressione che, durante i Giochi, consentiranno a persone di oltre 200 nazionalità diverse di orientarsi nel cuore di un Paese di lingua o idioma differenti. È innegabile come nel corso degli anni i pittogrammi siano diventati parte integrante dell’aspetto delle Olimpiadi».

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Quella di Parigi 2024 è stata una scelta che ha puntato a innovare e, in un certo senso, reinventare il pittogramma trasformandolo in un vero e proprio stemma attraverso il quale emerge forte il valore dello Sport. Al centro del concetto visivo dei Giochi parigini, infatti, c’è l’ambizione di coinvolgere la gente in una sorta di esaltazione e celebrazione dei valori dello Sport. Graficamente ciascuno dei 62 “emblemi” risulta composto da tre elementi: un asse di simmetria, un’immagine di sfondo e un tratto distintivo che richiami un’azione dello sport identificato. «Con il loro design particolarmente stilizzato – ancora il Presidente Estanguet – questi pittogrammi contribuiranno anche ad avvicinare il mondo dello sport e della cultura con l’arte dello spirito francese, creando

un nuovo ed intrigante modo di interpretare i pittogrammi». Nello sviluppo del design dei nuovi “simboli” anche le Federazioni internazionali hanno giocato un ruolo importante, supportando il Comitato francese nella decisione finale, per ottenere la migliore resa possibile. I pittogrammi, è bene ricordarlo, appartengono alle Olimpiadi fin dall’edizione di Tokyo 1964. un modo particolare per ogni Paese ospitante per esprimere ed enfatizzare la propria creatività. Per rappresentare al meglio queste Olimpiadi è stato scelto anche un look abbastanza audace che punta sui colori, che più di ogni altra cosa esprimono la diversità e lo spirito dello slogan di Parigi 2024: Games Wide Open. Il tutto perfettamente in linea con l’eleganza francese.

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POKER PER LA GOGGIA, MEDAGLIA STORICA

NELLO SNOWBOARD!

La sciatrice bergamasca conquista la quarta coppa del mondo di sci nella specialità discesa libera. Ai Mondiali in Georgia nello Snowboard arriva una storica medaglia azzurra nello slalom parallelo a squadre.

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di Stefano COLOTTI
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Arriva un altro storico traguardo per Sofia Goggia che a Kvitfjell, in Norvegia, ha conquistato aritmeticamente la quarta Coppa del Mondo di discesa, la terza consecutiva. L’azzurra ha chiuso la gara al secondo posto dietro alla norvegese Lie. Ma La certezza del successo in Coppa del Mondo di specialità, per Goggia, è arrivata prima ancora di scendere in pista. Il tempo della diretta inseguitrice in classifica Ilka Stuhec, infatti, non avrebbe permesso alla slovena di rimontare i 179 punti di distacco tra le due. Una vittoria largamente meritata per la bergamasca che dopo i primi posti a Lake Louise, in Canada, e a Sankt Moritz, in Svizzera, ha messo in cassaforte il campionato con il successo a Cortina davanti al pubblico di casa e con il gradino più alto del podio a Crans Montana, Svizzera. Grande potenza senza badare troppo alla tecnica, ma con un efficacia in pista veramente elevata. Del resto, anche la stessa Sofia ha

commentato così il suo stile: «Non sarò mai la sciatrice che scende con classe, quando passo io faccio rumore come se suonassero mille chitarre».

Ma intanto questa è la quarta Coppa del mondo di discesa libera per l’azzurra. La prima vittoria è arrivata nella stagione 2017/18, poi ha portato a casa altri due successi di fila nel 2020/21 e nel 2021/22.

Sofia Goggia entra così nella stretta cerchia di donne in grado di vincere almeno quattro Coppe del Mondo di discesa libera, di cui fanno parte Lindsey Vonn (8), Annemarie Moser-Pröll (7), Renate Götschl (5), Michela Figini (4) e Katja Seizinger (4).

Ad entrare nei record di questo sport è soprattutto Mikaela Shriffin. La sciatrice statunitense vincendo lo slalom di Åre in Svezia, ha stabilito un nuovo record di vittorie in Coppa del Mondo: 87, una in più rispetto al precedente record dello svedese Ingemar Stenmark raggiunto tra gli anni Settanta e Ottanta.

La Shriffin vince anche la quinta coppa

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del mondo in Classifica generale dominando le specialità di Slalom gigante e Slalom speciale. Seconda nella storia solo a Proell (6) e Hirscher (8). Un vero e proprio capolavoro dell’americana che ha chiuso i conti con 7 gare ancora da disputare e oltre 700 punti di vantaggio sulle inseguitrici. Ma tornando ai colori azzurri, anche sulla tavola arrivano risultati per cui gioire. Ai Mondiali di snowboard di Bakurani, in Georgia. Aaron March e Nadya Ochner hanno vinto il titolo mondiale nello slalom parallelo a squadre, battendo in finale gli austriaci Andreas Prommegger e Sabine Schoeffmann, in un contesto di gara particolarmente difficile a causa del forte vento in pista. Un cammino straordinario della coppia Italia-2 che in semifinale aveva battuto i connazionali Maurizio Bormolini e Lucia Dalmasso (Italia-1), sconfitti poi nella finale per il bronzo dagli svizzeri Dario Caviezel e Julie Zogg. Per March e Ochner si tratta della prima medaglia mondiale in carriera. L’oro mancava all’Italia dal 2015, quando fu Roland Fischnaller a conquistarlo nel PSL di Lachtal. n

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COLLANA DI 12 FUMETTI A CARATTERE STORICO DISPONIBILI

Ali su El Alamein Ali su El Alamein

In Volo per la vita Volo per la vita

CENTENARIO L’AERONAUTICA MILITARE
Il Ritorno degli Eroi degli Eroi

KINDU COPPA SCHNEIDER TIME LOOPING

BROGLIO E LA SFIDA ITALIANA NELLO SPAZIO

FULCO OPERAZIONE LOCUSTA DOMATORI DI GIGANTI

Modalità per l’acquisto della Collana Fumetti “Centenario AM”:

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2. Inviare una mail a: stataereo.com.4uf@aeronautica.difesa.it , allegando una copia del boni昀co eseguito e indicando i dati per la spedizione (nome, cognome, via, città, cap, recapito telefonico, mail)

SINNER VINCENTE IN FRANCIA!

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tennis

L’AZZURRO CONQUISTA IL SUO SETTIMO TITOLO IN CARRIERA.

Continua sulla rotta giusta il 2023 per Yannik Sinner. Dopo il buon piazzamento ai quarti di finale ai recenti Australian Open, il tennista altoatesino vince l’ATP 250 di Montpellier con grande autorità. Partito da testa di serie numero 2 in tabellone, il 21enne ha dimostrato ancora una volta di essere di grande affidabilità e di centrare sempre un obiettivo alla sua portata. Dopo aver vinto il derby azzurro con Lorenzo Sonego nei quarti di finale, il ragazzo di San Candido si è sbarazzato agevolmente in due set del francese Artur Fils, promettente 18enne francese che beneficiario di una wild card ha sconfitto sul suo cammino i ben più quotati Richard Gasquet( ex top ten) e lo spagnolo Roberto Bautista Agut, numero 27 in

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di Stefano COLOTTI

classifica mondiale. A questo punto in finale Sinner si preparava ad incrociare le racchette con la testa di serie numero 1 del tabellone, l’attuale numero 9 del ranking Holger Rune, 19enne danese dal grande talento ma a volte incostante, perché uscito sconfitto dopo una battaglia di quasi tre ore con l’americano Maxime Cressey, numero 37 al mondo. L’incontro per il titolo è stato equilibrato nel primo set, nel quale Sinner è riuscito a mettere il punto esclamativo solo nel tie-break, aggiudicato nettamente per sette punti a tre. Una volta prese le misure all’avversario, l’azzurro è andato subito avanti di un break nel secondo set sullo statunitense chiudendo con un 6-3 finale.

Dopo un breve digiuno di sette mesi Jannik mette così il suo settimo titolo in bacheca e raggiunge Matteo Berrettini al terzo posto (ex aequo) tra gli italiani

più vincenti nella storia in Era Open con sette titoli: davanti solo a Fabio Fognini (9) e Adriano Panatta (10). Non male per un ragazzo la cui carta d’identità recita "nato il 16 agosto 2001". E la settimana dopo l’azzurro è stato a un passo da fare il bis al torneo ATP 500 di Rotterdam, dove però il livello si alzava un po’ di più rispetto a quello francese. Sinner continuando a giocare il suo tennis affidabile e preciso è arrivato fino in finale arrendendosi solo all’ex numero 1 del mondo Daniel Medveved.

Dopo aver portato a casa il primo set al tie-break, l’avversario russo ha preso in mano il gioco ribaltando il match e portandosi a casa il titolo al terzo set.

Guidato dal coach Simone Vagnozzi, Yannick sta continuando a crescere e a maturare nella direzione giusta: che possa essere già quest’anno quello della consacrazione? n

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VOLA CON NOI!

Dopo una sezione storica dedicata al sogno del volo, che ha sempre suggestionato l’umanità (dal mito di Icaro ai progetti di Leonardo da Vinci, fino al primo volo dei Fratelli Wright), il libro entra nell’attualità dell’Aeronautica Militare: le Scuole di Volo, i velivoli con i quali gli allievi conseguono i brevetti, le diverse “linee” di piloti (di jet, da trasporto, di elicottero, di drone).

Un intero capitolo è dedicato alla pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori, che grazie alla preparazione dei suoi piloti è riconosciuta come una delle migliori al mondo.

All’interno del volume sono presenti diversi QR CODE che, inquadrati con lo smartphone, permettono di visualizzare spettacolari contenuti video per vivere una straordinaria esperienza immersiva e volare con noi.

Alla fine del libro, un breve test consegnerà ai ragazzi il “brevetto di pilota”!

Avolteisognisiavverano.Ecosìunbelgiornol’uomohafinalmente“staccato ’”fiiiiiù “Vola con noi!” è il volume realizzato per i ragazzi Nato da un’iniziativa speciale di Aeronautica Militare e Giunti Editore. Tutti in volo verso il cielo e oltre! DISPONIBILE PRESSO TUTTE LE LIBRERIE E I CANALI DI VENDITA ONLINE DI AERONAUTICA MILITARE 112 pagine - formato 190 x 225 mm 12,50
PILOTI AEREI • ELICOTTERI DRONI • FRECCE TRICOLORI
SPAZIO

ALL STAR GAME DA RECORD!

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basket
di Stefano COLOTTI

Con il punteggio finale di 175-184 per il team Giannis e un Jason Tatum da 55 punti l’edizione 2023 sarà a lungo ricordata dagli appassionati. A vincere la gara delle schiacciate è Mac Mclung, Damian Lillard invece domina nei tiri da tre.

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la lega NBA è ormai sempre più sinonimo di spettacolo e divertimento. Del resto nello sport gli americani sono per tradizione maestri nell’elevare un evento sportivo a un vero e proprio show, il Super Bowl nel football ne è il perfetto esempio. L’All Star Game del basket non è assolutamente da meno e ha una portata mediatica elevata in tutto il mondo.

E l’edizione 2023 svoltasi nel week end dal 17 al 19 febbraio scorso alla Vivint Arena, casa degli Utah Jazz, ha confermato questa tendenza. L’ultima edizione verrà ricordata come quella del record di punti e dello spettacolo puro, complice anche una fase difensiva non proprio ferrea da parte dei protagonisti sul parquet. Come per l’edizione precedente, a capitanare la sfida tra le due formazioni All Star e a scegliere i propri compagni di squadra sono stati Le Bron James e Giannis Antetokounmpo(assente. Nel team LE Bron i tre maggiori prota -

gonisti sono stati Il centro dei Philadelfia 76ers Joel Embind (32 punti), la guardia dei Boston Celtics Jaylen Brown(35 punti) e la nuova stella dei Dallas Maveriks Kyrie Irving(32 punti). Sotto la loro abituale media le due stelle dell’est Europa Nikola Jokic e Luka Doncic, solo otto punti in due ma 11 assist complessivi.

Ma a spuntarla con 9 punti di differenza è stato il team Giannis guidato dall’ala piccola dei Boston Celtics Jayson Tatum, indiscusso MVP dell’incontro con i suoi 55 punti. Protagonisti anche la guardia dei Cleveland Cavaliers Donovan Mitchell (40 punti) e il playmaker dei Portland Trail Blazers Damian Lillard (26 punti). Per i due team, sono stati scelti gli allenatori delle squadre con il miglior record per Conference. Michael Malone, allenatore dei Denver Nuggets (squadra con il miglior record della Western Conference), è stato scelto per allenare il Team LeBron.

Per il Team Giannis, invece, è stato

scelto Joe Mazzulla, coach dei Boston Celtics, squadra con il miglior record della Eastern Conference. Da ricco contorno alla sfida tra i due team ci sono state come da tradizione le gare dei tiri da tre punti, la gara delle schiacciate e la “skills challenge,” gara mista di abilità introdotta l’anno scorso.

Nei tiri da tre dagli otto partecipanti in finale sono passati Damian Lillard con Buddy Hield e Tyrese Haliburton, gli ultimi due entrambi nel roster degli Indiana Pacers. A spuntarla di un solo canestro (26 a 25) è stato Lillard su Hield. Una gran bella soddisfazione per il play di Portland che quest’anno quasi sicuramente non si qualificherà ai playoff di fine stagione con la sua franchigia.

Nella skill challenge a contendersi la sfida sono stati anche quest’anno tre squadre: il Team Rooks (composto dai migliori giocatori esordienti in NBA tra cui l’azzurro Paolo Bachero), il team Antetokounmpos (composto da Giannis

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e i suoi due fratelli) e come squadra ospitante dell’evento il Team Jazz(composto da Jordan Clarkson, Walker Kessler e Collin Sexton). A vincere la divertente sfida è stata proprio il team dei padroni di casa.

Nella gara delle schiacciate si sono affrontati per divertire il pubblico Mac MaClung dei Philadelphia 76ers, Trey Murphy dei New Orleans Pelicans, Jericho Sims dei NY Knicks e Kenyon Martin Jr degli Houston Rockets. Caso strano ma come spesso è già capitato a vincere è stato il più basso in statura dei quattro. Con i suoi 188 cm di altezza ma con le molle sotto le scarpe, McClung ha sbalordito spettatori e giudici con schiacciate in giravolta e soprattutto, per aver messo a compimento una schiacciata saltando sopra un compagno di squadra che a sua volta teneva sopra le spalle un altro compagno, esecuzione che ha fatto letteralmente esplodere la Vivint Arena di Salt Lake City.

E come è facile immaginare, tra tweet, post e stories sui social media, la viralità di questo All star Game 2023 è stata anche quest’anno pazzesca. n

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Con un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

AERONAUTICA MILITARE LA DIFESA VIENE DAL CIELO

Uno spettacolare volume fotografico, la testimonianza di un’inesausta passione per il volo e di un credo ben radicato sul ruolo insostituibile dell’“Arma azzurra”. Immagini inedite di estrema suggestione e potenza, scattate a terra come a bordo dei caccia o degli elicotteri, e contributi dei fotografi AM.

In apertura, un dialogo con il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica gen S.A. Luca Goretti.

FOSBURY, L’UOMO CHE SALTÒ PIÙ IN ALTO DELLA STORIA

personaggio
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di Arturo FRATTA

Con il “Fosbury flop”, il salto dorsale, che gli ha permesso di vincere l’Oro Olimpico a Messico 1968 è passato alla Storia. Con la sua rivoluzionaria tecnica, niente è stato più come prima tanto da essere universalmente utilizzata da tutti gli atleti.

«È con il cuore pesante – ha postato sui social il suo amico e agente Ray Schulte – che devo annunciare che l’amico di lunga data Dick Fosbury è morto pacificamente nel sonno domenica mattina presto dopo una breve recidiva di linfoma. Dick mancherà moltissimo agli amici e ai fan di tutto il mondo». Fosbury rimarrà per sempre nei libri di storia dell’atletica leggera, eppure, in gioventù nessuno avrebbe scommesso su di lui.

Il “Mago di Foz”, così lo chiamavano quando, come egli stesso si definiva, era il peggior saltatore in alto dello Stato. «Il ragazzo si romperà il collo», era quello che gli dicevano quando li videro nei primi tentativi di salto dorsale. Il collo di Fosbury rimarrà per fortuna

integro e la sua “buffa” tecnica lo portò a superare i 2,24 metri nella finale della gara di salto in alto ai Giochi del Messico, Oro Olimpico e record mondiale. «Una volta che ero in aria, potevo sentire lo spazio tra il mio corpo e l’asticella – ha raccontato nella sua biografia – sapevo di aver superato l'asticella più alta della mia vita. L’intero stadio è esploso, è stato un grande momento. Non lo dimenticherò mai».

Un salto che fa di Fosbury una celebrità in tutto il mondo. Il “Fosbury flop” viene rapidamente copiato da tutti gli atleti tanto che ai successivi Giochi di Monaco del 1972 lo stesso Fosbury non riesce a qualificarsi. Proprio in Germania 28 dei 40 saltatori utilizzeranno la nuova tecnica. Una mancata qualificazione che di fatto mette fine alla sua carriera agonistica.

Fosbury decide di cambiare vita e completa gli studi in ingegneria civile. Una carriera breve ma comunque sufficiente per consegnarlo alla Storia. n

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L’ITALIA OSPITERA’ I MONDIALI DEL 2025

delataplano
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Un’ottima notizia per il volo in deltaplano è giunta da Oporto in Portogallo: i delegati della FAI, la Federazione Aeronautica Internazionale, con voto unanime hanno assegnato all’Italia i prossimi Campionati del Mondo del 2025. La candidatura era stata posta dal Delta Club Laveno e Aero Club Lega Piloti.

L’evento avrà luogo a Laveno Mombello, cittadina del varesotto affacciata sul Lago Maggiore, storicamente legata al volo libero, vale a dire senza motore, in deltaplano, uno sport totalmente immerso nella natura. Basti pensare che i prossimi 2, 3 e 4 giugno ospiterà la 35 a edizione del Trofeo Valerio Albrizio, la gara di deltaplano più longeva nel panorama internazionale con partecipanti da tutta Europa. Saranno utilizzati come atterraggio ufficiale la vasta area cosiddetta del Pradaccio, al confine con il comune di Cittiglio, e come decollo Poggio Sant’Elsa sul monte Sasso del Ferro dove si trova anche la stazione della funivia.

I Mondiali del 2025 saranno preceduti l’anno prima da un altro grande appunta-

mento internazionale, i Premondiali, vale a dire una sorta di prova generale dell’area di volo da parte dei piloti che dovranno poi affrontare il Campionato del Mondo. I due eventi sono stati accolti con estremo favore dalle autorità locali, individuate quali straordinarie occasioni di promozione del turismo sportivo sul Lago Maggiore, a partire dall’amministrazione del comune di Laveno, capofila nel sostenere la candidatura presso la FAI, e da quelle dei vicini Cittiglio e Sangiano a seguire, in sinergia con Delta Club Laveno e Aero Club Lega Piloti.

L’Italia si presenterà ai mondiali con un palmare di tutto rispetto: dieci titoli mondiali e sei europei, l’ultimo vinto la scorsa estate nei cieli dell’Umbria dal team composto da Marco Laurenzi, Alessandro Ploner, Manuel Revelli, Filippo Oppici, Christian Ciech e Davide Guiducci sotto la guida del varesino Flavio Tebaldi. Trapiantato a Varese anche il trentino Ciech, undici volte campione italiano, tre volte campione del mondo e una d’Europa. Non esiste una disciplina sportiva che abbia portato più titoli all’Italia. n

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Un museo. Quattro sedi.

Milano | Napoli | Torino | Vicenza

Dove la cultura è dialogo tra arte e società.

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