GIULIANA GEMELLI E FRANCESCO LANZA (A
CURA DI)
crescita dell’individuo. Gli animali, attraverso la loro corporeità, iniziano l’uomo ad un ritorno a se stesso, alla propria essenza. La mano, lo sguardo, il contatto, il calore addotti dalla presenza dell’animale arricchiscono l’esperienza del vivere quotidiano, guidando la persona verso la scoperta della propria veridicità, della sintonizzazione verso i propri bisogni ed il percorso per il loro soddisfacimento. L’animale educa al cammino verso se stessi, alla ricerca della propria interiorità ed all’ascolto di sè e degli altri, consolidando le basi per la costruzione di relazioni empatiche. La relazione, caratterizzata dall’interazione con l’animale, si basa sul principio dell’accoglienza dell’individuo nella sua globalità. L’accoglienza dell’animale è scevra da ogni forma di giudizio e pone l’uomo nella possibilità di una reale crescita. La crescita necessita di accoglienza e di un tempo adeguato, un tempo che sostiene il lavoro verso l’interiorità a differenza del concetto di tempo che caratterizza la nostra società moderna, dettato da una rigida scansione connessa al veloce e fugace superamento di tappe. Il tempo con gli animali è un tempo dilatato, scandito da rassicuranti ritualità, caratterizzato da una calma attiva. È un tempo adeguato alle caratteristiche dell’individuo ed alle reali necessità. È un tempo per essere. I diversi animali adducono specifiche peculiarità alla vita dell’uomo. Il cavallo, per la sua carica simbolica, per la sua corporeità, per la sua storia di relazione con l’uomo, concorre in modo significativo alla costruzione del benessere degli individui con cui entra in relazione. Il cavallo è maestro di interdipendenza; fonda la propria relazione con gli altri componenti del branco su un legame di riconoscimento di ruoli, scambio, sintonizzazione. Offre un modello relazionale positivo, incentrato sul sano che può essere coltivato nello scambio reciproco. La nostra società umana attuale è spesso caratterizzata da relazioni dipendenti, spesso connotate da scarsa autonomia, difficoltà di svincolo e scarsa opportunità di reciproco scambio. Se l’uomo sceglie di mettersi nella via 178