GIULIANA GEMELLI E FRANCESCO LANZA (A
CURA DI)
del rispetto. Durante i nostri momenti di sconforto sarà sempre pronto ad accogliere in uno sguardo sincero il nostro stato d’animo. Gli animali, sono portatori sani di amore, sinceri e fedeli. Interventi assistiti dagli animali in cure palliative Gli ospiti affetti da tumori e malattie neurologiche degenerative presentano caratteristiche patologiche specifiche, quali ad esempio deficit motori, disturbi cognitivi e soprattutto aspetti depressivi che inficiano irrimediabilmente sul benessere della qualità della vita della persona. I pazienti si vedono cambiare nell’aspetto e nello spirito per gli effetti della malattia e delle terapie. Le attività di vita quotidiana più semplici diventano faticose, a volte insostenibili con conseguenza naturale della perdita delle autonomie comportando la necessita di un “caregiver”. Le persone che vengono prese in carico dal servizio di cure palliative saranno sostenute e accompagnate nel loro percorso dall’équipe dell’Hospice il Gabbiano. L’attività di AAA si propone a sostegno della persona ricoverata e dei suoi familiari. Il cane, opportunamente educato e accompagnato dal coadiutore con qualifica rappresenta uno stimolo motivazionale a sostegno della degenza e sarà un ottimo strumento di mediazione nella relazione tra paziente-familiare e paziente-operatore, capace, con la sua presenza, di ricreare momenti di spensieratezza. L’attività potrà essere proposta anche a pazienti allettati, affetti da paralisi o da sclerosi multipla, perché le competenze richieste possono essere davvero minime per interagire. I cani coinvolti nel progetto sono due sorelle di Golden Retriever di mia proprietà. La prima ad essere inserita nel progetto si chiama Paloma; si tratta di un cane che possiede un indole estremamente socievole e un attitudine mite e riflessiva, il colore del suo manto è dorato. Lucy, invece, di color panna è più minuta e vivace ma anche lei capace di stare nel contesto, si è dimostrata molto dolce e predisposta alla relazione. Da subito, entrambe, si sono integrate nel “gruppo di cura”. La presenza del cane in 196