GIULIANA GEMELLI E FRANCESCO LANZA (A
CURA DI)
nelle vicinanze, iniziano le prime amicizie. Il rapporto con la madre in condizioni naturali permette una crescita equilibrata del piccolo e fornisce insegnamenti fondamentali, il primo dei quali è imparare che tutti i cavalli hanno diritto al proprio spazio personale e a quello che ogni comportamento ha delle conseguenze. I puledri crescono in bande natali dove coppie di giovani coetanei condividono spazi ed esperienze precoci di gioco, che servono fondamentalmente a imparare, per prove ed errori, cosa è accettabile e cosa no. Se un puledro giocando calciasse troppo forte, il compagno lo colpirebbe a sua volta oppure peggio, lo lascerebbe da solo, privato del piacere del gioco. In etologia queste esperienze vengono chiamate punizioni: attraverso la punizione il puledro impara a controllare i propri entusiasmi e a giocare senza far male, senza bisogno di escalation di aggressività. Delle due tipologie di punizioni, la seconda per il puledro è la peggiore. Nessun cavallo sopporta la separazione dal compagno o dal gruppo. Per un animale sociale, per di più preda, rimanere solo rappresenta un fattore di angoscia insopportabile. A differenza della condizione di allevamento, in cui spesso si conduce una femmina nel travaglio per la fecondazione artificiale lasciando il puledro solo e disperato nel box, in natura lo stallone si accoppia con la femmina quando il puledro è ancora molto piccolo, 5 -18 giorni di vita cioè quando la cavalla manifesta un primo calore con ovulazione dopo il parto. Il primo accoppiamento con lo stallone avviene quindi in presenza di un neonato di meno di un mese: il puledro non viene mai lasciato solo.
218