ATTUALITÀ
DAE: avanti tutta con il DDL1441 ∞ A CURA DI LELLA FONSECA
Ogni anno in Italia muoiono circa 70.000 persone per arresto cardiaco, 400.000 in tutta Europa. In generale non si tratta di persone malate, ma effettivamente o apparentemente sane (vedi box). Si valuta che più della metà di queste persone potrebbero essere salvate se soccorse in tempo in modo opportuno. Ma come e da chi? Sarebbero moltissimi i potenziali soccorritori in questo frangente, ma la maggior parte delle persone non sa come comportarsi e non interviene perché nessuno gli ha mai insegnato che cosa fare. Purtroppo non intervenire correttamente significa che quasi certamente la vittima dell’ar-
I dati forniti da Areu ad aprile 2021 riportano 1.871 defibrillatori sparsi sul territorio orobico, cioè uno ogni 588 abitanti. In Lombardia sono 13.447, uno ogni 741 abitanti” resto cardiaco morirà o riporterà danni cerebrali permanenti. Si deve agire entro circa 4 minuti, ecco perché non ci si può limitare ad aspettare un’ambulanza, anche se va sempre e comunque chiamata
attraverso il numero unico 112. La soluzione può essere ognuno di noi, con le nostre mani e, se è disponibile, con un Defibrillatore Semiautomatico Esterno (DAE). Il DAE è uno strumento complementare che può far ripartire il cuore, uno strumento semplice che tutti sono in grado di usare e che decide in modo automatico come intervenire sul cuore dell’infortunato. Il soccorritore si limita a eseguire i comandi dello strumento, probabilmente più facile da usare di un qualsiasi elettrodomestico (vedi box). In caso di arresto cardiaco è vitale che qualcuno chiami immediatamente i soccorsi, inizi subito la rianimazione (massaggio cardiaco,
Come si usa un DAE Il soccorritore procede all’applicazione degli elettrodi autoadesivi del DAE sulla pelle della vittima. Un elettrodo va posto sotto la clavicola destra mentre l’altro al di sotto dell’area mammaria sinistra lungo la linea ascellare anteriore (se la pelle è bagnata va pulita e asciugata e se il torace è particolarmente villoso sarebbe opportuno raderlo). Il DAE esegue automaticamente l’analisi del ritmo cardiaco, per evitare interferenze il soccorritore e tutti i presenti sono invitati dalla voce del DAE ad allontanarsi dal paziente. Se il DAE riconosce un ritmo cardiaco defibrillabile lo annuncia, si carica in pochi secondi e, emettendo un suono di allarme, invita a erogare lo shock. Il soccorritore si accerta che nessuno, lui compreso, tocchi il paziente, dopodiché eroga la scarica.
8 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2021