DAL TERRITORIO
TESTIMONIANZA
In pieno lockdown dona il midollo osseo, ha un figlio e diventa avvocato La storia della bergamasca Veronica Foglia volontaria dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo
∞ A CURA DI LUCIO BUONANNO
In poco più di un anno, durante il lockdown, ha donato il midollo osseo per salvare la vita di una persona, ha partorito Lorenzo, un bellissimo bambino, ed è diventata anche avvocato. Ecco in sintesi la toccante storia di Veronica Foglia 29 anni, residente a Cene e sposata con Alberto. Un anno intenso vissuto con tanta generosità, altruismo, sacrificio e anche tanta gioia nonostante la pandemia da Covid 19. «Ho provato un’emozione intensa soprattutto nel giorno della donazione quando ho realizzato che cosa stava succedendo» racconta Veronica. «Medici e infermieri del centro trasfusionale dell’Ospedale Papa Giovanni, con la responsabile del Centro Donatori, la dottoressa Laura Castellani, mi facevano davvero sentire importante e tifavano per me. È stata un’esperienza bellissima. Ho condiviso le ore in ospedale con altre persone: c’era per esempio un signore nel letto di fronte al mio, affetto da una grave patologia, che si stava sottoponendo a una procedura di
70 | Bergamo Salute | Luglio/Agosto 2021
autotrapianto di cellule staminali. Mi ha chiesto quali fossero le mie condizioni di salute e quando gli ho raccontato che ero una donatrice volontaria mi ha lanciato uno sguardo ammirato e grato, che non dimenticherò mai». «Il desiderio di donare il mio midollo è nato in me quando ero una ragazzina, ma ho dovuto aspettare la maggiore età per realizzarlo» ci racconta. «Ero rimasta molto sconvolta per la morte a soli undici anni del fratello di una mia cara amica che si era ammalato di leucemia, aveva avuto un trapianto di cellule staminali ma purtroppo dopo pochi mesi la malattia era tornata e non c’è stato più nulla da fare. È stato allora che ho pensato che fosse importante aiutare gli altri, dare una speranza a chi stava male ed è meno fortunato di noi. Volevo fare la mia parte e appena compiuti i 18 anni sono andata in Comune per iscrivermi come donatrice di organi. Poi ho scoperto l’Associazione Donatori di Midollo Osseo e ho contattato
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la referente provinciale, Carmen Pugliese, chiedendo di iscrivermi all’Admo». A Veronica viene eseguito un prelievo salivare e i suoi dati del DNA inseriti nella banca mondiale dei donatori. Non è infatti la compatibilità tra gruppi sanguigni che conta, per la compatibilità del midollo si ricerca l’uguaglianza tra il DNA. «Da allora mi hanno contattata tre volte dall’ospedale. Ma solo all’ultima ho potuto dare il mio midollo.