Bergamo Economia dicembre

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LE INTERVISTE Silvio Garattini

Vaccinatevi, prevenire è meglio che curare

Stefano Canti

Bergamo - San Marino parola al Segretario di Stato

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L’EDITORIALE

D I C E M B R E

L’ALTRA FACCIA DELLE FESTIVITÀ

Bentornato Natale! istituzioni europee per l’uso di un linguaggio che non faccia sentire nessuno discriminato. Intenzioni ottime, risultati discutibili. A scatenare l’ira degli amanti del Natale - credenti e consumisti tutti - la diffusione (non autorizzata) delle «Linee guida della Commissione europea per la comunicazione inclusiva - #UnionOfEquality» in cui si consiglia infatti l’uso per i documenti ufficiali di un frasario apparentemente neutro. Niente più “Buon Natale”, al suo posto un più generico e accomodante “Buone festività”. Ma nemmeno per sogno! E se lo scorso anno lo abbiamo celebrato nell’intimità del focolaio domestico - nel rispetto delle restrizioni per contenere il contagio del virus conservando quello spirito cristiano di povertà - quest’anno, con altrettanta devozione, vogliamo tornare a condividerlo con amici e familiari. E perché no ad affermare che il Natale ci identifica.

Proprio così, ci hanno restituito il Natale. Forse. A “scipparlo” ci ha provato l’Unione Europea che a forza di voler includere finisce per escludere le tradizioni dei padri fondatori. Si lo so, non si potrebbe più dire neppure “padri fondatori”. È l’effetto paradossale di quella che sta diventando una vera ossessione delle

E le ritrovate abitudini ci sembrano quasi una novità. Con stupore (e ancora un po’ di timore) osserviamo le luminarie apparse in città. La ruota panoramica. I mercatini d’artigianato a tema natalizio. Le piste di pattinaggio sul ghiaccio. I cori. Le giostrine. Perfino la cioccolata caldo o il vin brulè sembrano un lusso quasi proibitivo. Siamo tornati a ricevere inviti per l’accensione dell’albero di Natale del Municipio, e l’inaugurazione del presepio. Simboli di una

cultura ritrovata. E la presenza degli avventori è stata - lo dichiarano i giornali - sopra ogni aspettativa. È nell’aria e quasi tangibile la voglia di tornare a partecipare, il desiderio di far parte di qualcosa di più grande, il senso di comunità. Sarà solo il risveglio dello spirito natalizio? Il voler rispolverare tradizioni, familiari e nazionali, che albergano in ciascuno di noi e rimaste sopite? La lotta in difesa della parola stessa Natale? Forse no. Forse è anche il voler rivendicare una fede. L’Europa ci chiede ogni anno di essere sempre più inclusivi. Quasi elencando i comandamenti di Mosè, ci chiede di porgere l’altra guancia, di non giudicare, di non invidiare, di accogliere. Talvolta lo fa con gli strumenti e/o i messaggi sbagliati magari chiedendoci di “rinunciare” a parte della nostra storia, della nostra identità. E questo voler dare spazio alle altre culture, alle altre religioni e fedi, secondo me lo abbiamo male interpretato. Come spesso fraintendiamo l’importanza del camminare insieme, uno al fianco dell’altro. È questo il mio augurio. Che sia una Natale capace di insegnarci a vivere serenamente la diversità e la pluralità sociale che sempre più caratterizza le nostre vite. Per evitare di far nascere, ancora una volta, Gesù Bambino, al freddo e al gelo in una sperduta grotta.

Paolo Agnelli 3


CONTENUTI

D I C E M B R E

CONTENUTI

D I C E M B R E

08 SAGGISTIC A Oro Grigio Tris di presentazioni. Roma, Bergamo, Milano 14 MEDICINA Silvio Garattini: «Vaccinatevi, prevenire è meglio che curare» 20 TERRITORIO Stefano Canti, Bergamo - San Marino parola al Segretario di Stato 24 L’ANALISI MMT La finta economia che semplifica la vita del politico 28 LA CONFERENZA IRESDES4.0 Industrial RElations and Social Dialogue for an Economy and a Society «4.0» 34 COVER STORY C ASSA LOMB ARDA, «La consulenza patrimoniale è la nuova sfida dei consulenti finanziari di oggi e di domani» 40 CONSULENZA AZIENDALE A 360° Tetris Consulting 46 L’ESPERTO La ripresa economica è oramai avviata 48 BERGAMO SVELATA Cannoniera del baluardo San Giovanni 52 TOP BUSINESS GLS, parola a Matteo Pioggia: «Nell’esercizio 2020/21 ha ottenuto un fatturato di 4,5 miliardi di euro e ha trasportato 840 milioni di colli» 58 IL CONVEGNO Il diritto doganale da vincolo a opportunità 62 EVENTI • Il Panathlon premia il Fairplay 2021 Club «Mario Mangiarotti» • Saps tiene a battesimo la guida «Osterie d’Italia» • Agnelli Tipiesse: «Grazie a tutti i nostri sponsor» • Alla Saps gli auguri di Natale del Panathlon Club 76 LA RICETTA Insalata di cardoncelli 78 MOTORI • Nuova Škoda Fabia 4

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SAGGISTICA

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O RO GRIGIO

TRIS DI PRESENTAZIONI. ROMA, BERGAMO, MILANO

«La saga familiare raccontata in questo libro ha tutte le carte per diventare una fiction Rai». È Paolo Mieli, scrittore, storico, analista e già Direttore del Corriere della Sera a dare il via, con queste parole, alla prima presentazione di “Oro Grigio” il nuovo libro di Paolo Agnelli. Un romanzo storico che, come ha avuto modo di riferire l’autore, si propone (riuscendoci, diciamo noi) di raccontare quattro generazioni di industriali che hanno avuto il via grazie a un viaggio di formazione e all’estrema gentilezza - per non dire galanteria - del capostipite, ricompensato del suo gesto con dell’alluminio, metallo allora sconosciuto in Italia e a cui si rifà il titolo. Ad accogliere a Roma la prima di “Oro Grigio. I signori dell’alluminio” edito da Solferino (pag 272, euro 17,50) è Palazzo Ferrajoli edificio storico della Roma Risorgimentale che affaccia su Piazza Colonna e, a veder meglio, si specchia su Palazzo Chigi. A fare da sparring partner a Paolo Agnelli che guidato da Mieli racconta il libro attraverso episodi di insolita

quotidianità per chi non ha mai varcato la soglia di una fabbrica, c’è Alessandra Gallone Senatrice della Repubblica, cara amica della famiglia Agnelli nonché bergamasca. «Fin dalla prima volta che ho avuto il libro tra le mani, ancora prima di leggerlo, ho subito pensato che quell’oro grigio potesse essere riferito non solo al metallo che so essere caro a Paolo e Baldassare (fratello maggiore dell’autore con cui da 50 anni porta avanti il gruppo industriale Alluminio Agnelli) quanto alla materia grigia, a quell’ingegno che anima gli imprenditori, di cui noi orobici siamo forte espressione». Come darle torto. Del resto, la manifattura è nata in Lombardia e anche tra le pagine del libro si scorgono nomi di uomini e aziende illustri che ancora oggi sono leader di mercato e che hanno fatto grande il Made in Italy nel mondo. Tra le fila del pubblico siedono note figure del panorama romano: esponenti del mondo associativo, del giornalismo, delle pubbliche relazioni e della lobby, della cultura. Tra quelle sedute cinquecentesche anche Davide Franco Jabes e Paolo Agnelli non si lascia sfuggire l’occasione di tirarlo in ballo. «Per scrivere Oro Grigio sono stato affiancato da un noto storico e archivista industriale che ha ricostruito il contesto storico e sociale nel quale di volta in volta sono ambientati i fatti”. “È stato lui ad esempio a scoprire che l’osteria del bisnonno 9


Ernesto, sottratta a mio nonno Baldassare rimasto orfano ad appena 12 anni, fu poi gestita da un altro ramo della famiglia, da un tale Martino Agnelli che dagli anni 10 del secolo scorso risulta il titolare dell’osteria di Porta Cica». «Agnelli ma lo sa che - e le assicuro è un pregio - in questa saga familiare c’è poco sesso?» l’osservazione è ancora una volta di Paolo Mieli che si rivolge all’autore per rompere gli indugi della formalità e insinuarsi nei ricordi dell’industriale. È lì che escono fuori quei caratteri che un lettore distratto potrebbe non osservare. «Fu mia nonna Aurelia a inventare la mensa aziendale. A portare dalla casa in fabbrica un pasto caldo per gli operai e una volta a settimana invitare a pranzo anche le loro famiglie». E ancora note romantiche «Mio padre Angelo salì sulla nave che lo avrebbe portato in Colombia con le lacrime agli occhi. Quella nuova opportunità industriale, attentamente studiata, cercata e fortemente voluta, significava

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A) Paolo Agnelli, Paolo Mieli e Alessandra Gallone; B) Da sinistra Angelo Raffaele Margiotta, Riccardo Chini e Fabio Ramaioli A

«Agnelli ma lo sa che e le assicuro è un pregio in questa saga familiare c’è poco sesso?» al tempo stesso rinunciare alla sua Maria, la donna amata che corteggiava in segreto. Fu lo scoppio di una guerra ad impedirgli all’ultimo di salpare e coronare il suo sogno d’amore». Nuovi aneddoti e ricordi Agnelli ha avuto modo di condividerli alla presenza della famiglia, dei collaboratori e delle autorità cittadine all’interno del Museo Bergamo 900 in occasione della presentazione del libro nella sua città natale. Ad affiancarlo in questa impresa il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori e Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della Sera. «Il libro è un forte messaggio per le generazione 10

future» sottolinea in questa occasione Gori che ha letto con attenzione il volume. Il Sindaco ha poi voluto sottolineare l’attenzione e il rispetto che tra le pagine si evince per tutti i collaboratori che in oltre un secolo di storia hanno varcato i cancelli delle fabbriche Agnelli. E se Roma è stata l’occasione per snocciolare gli episodi che tratteggiano la storia industriale e familiare, a Bergamo si è scesi nel dettaglio dei passaggi generazionali. «Mio fratello ed io iniziammo a respirare fabbrica e alluminio fin da bambini. Il cortile della fabbrica era il nostro parco giochi. Nostro padre ci metteva a lavorare la domenica premiandoci poi con un gelato» racconta l’autore. «E con lui non c’è mai stato un vero passaggio, un giorno che ha censito il suo ritararsi


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C) Paolo Agnelli, Antonio Polito e Giorgio Gori; D) Maurizio Auriemma (Questore di Bergamo); E) Gen. di Divisione Paolo Kalenda (Comandante dell’Accademia della GdF); F) Col. Marco Filipponi (Comandante provinciale della GdF) C

e il nostro stare alla guida. Piuttosto è stata una lunga staffetta, una collaborazione costante e reciproca». «E così sta avvenendo con i miei figli e mio nipote, entrati a far parte del gruppo quasi un decennio fa, ognuno con le proprie crescenti responsabilità. Certo loro - al contrario di me e mio fratello - hanno indossato la maglia di imprenditori in un contesto economico di piena crisi e recessione, forse per questo sono meno ottimisti di noi” dice sorridendo Paolo Agnelli,

cercando i loro sguardi in sala. «La nostra forza è tutta in quel monito di mio padre Angelo “siate uniti” ci raccomandava». Non solo momenti amarcord. Largo spazio anche ai temi di stretta attualità. Ecco che nella cornice di Palazzo delle Stelline a Milano, il dialogo con l’ospite Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, si concentra sui temi del fare impresa: la formazione, l’energia, la semplificazione, la competitività sui mercati internazionali. Una storia lombarda con le radici ben piantate nel passato e una forte identità. Sottolinea Guidesi. Certo le sfide sono tante e la politica deve supportare le imprese anche in quelle sfide lanciate dall’Europa su transizione

«Il libro è un forte messaggio per le generazione future» ha sottolineato il primo cittadino F

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G) Guido Guidesi; Antonio Polito e Paolo Agnelli; H) Luigi Beretta con Agnelli; I) Edoardo Vedani; L) Antonio Troiano

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celebrare così il volume. «È una storia concreta e una storia di coraggio. Ci insegna che le sfide e le difficoltà sono all’ordine del giorno e che talvolta si può perfino perderle ma che fa parte del gioco». Quel gioco che, come si legge sulla quarta di copertina, «è un gioco molto serio, in cui la posta è il futuro della propria famiglia». Eleonora Niro

digitale, transizione ecologica ed economia circolare. A tal proposito, nulla di nuovo sotto il sole. «Mio padre insegnò a mio fratello Baldassare e a me a sfilare il filo di acciaio che orlava le vecchie pentole, separando così i metalli destinando l’alluminio a nuova fusione e quindi a nuovo uso. Stessa cosa con gli aerei da guerra abbattuti: lì compravamo, recuperavamo l’alluminio presente per destinarlo al riciclo». Milano è stata anche la presentazione che ha rotto la 12

quarta parete permettendo al pubblico di dire la sua sul libro. Il moderatore Antonio Polito ha poi voluto ascoltare il punto di vista di un suo collega, Antonio Troiano che guida la sezione Cultura del Corriere della Sera e ritenuto a più riprese il “padrino” di “Oro Grigio” che ha voluto

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MEDICINA

VACCINATEVI

PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE

Per tutti i preoccupati per la variante Omicron, i dubbiosi sulla terza dose e gli scettici sulle vaccinazioni anti-Covid ai bambini, il Professor Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha dato una risposta in esclusiva a Bergamo Economia, illuminandoci con la sua grande esperienza in campo vaccinale e farmaceutico. Da qualche settimana stiamo affrontando un nuovo nemico: la variante Omicron, è vero che nonostante sia più contagiosa è meno dannosa a livello di malattia grave? È stato detto anche che due dosi di vaccino non bastano per proteggerci da essa. Omicron è una variante nata in Sudafrica, dove c’è una bassissima percentuale di vaccinati, che conta un gran numero di mutazioni per gli amminoacidi contenuti nella proteina Spike, attraverso la quale il virus si aggancia alle cellule. Bisogna essere molto prudenti con le affermazioni, quello che noi sappiamo per certo è che questa variante è decisamente più contagiosa delle altre, per il resto non abbiamo dati certi che possano far recepire 14


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un minor aggressività, sono solo supposizioni. La stessa cosa vale per la protezione vaccinale: sembrerebbe che, nonostante ci sia un leggero calo nell’efficacia, il vaccino ci protegga anche da Omicron, anche se, per verificare tutte queste congetture, dovremo aspettare i grandi numeri. Mi sembra sicuramente prematuro propagare l’idea di essere a fine della pandemia Covid-19 e aspetterei dati a sostegno di questa ipotesi che potrebbe essere ragionevole ma non veritiera. Terza dose: da un lato è stata accolta con entusiasmo, dall’altro ha destato malcontento e sfiducia nei confronti dei vaccini a causa dei numerosi vaccinati che si sono infettati nonostante le due dosi e della breve durata del vaccino (circa 6 mesi rispetto ai 9 annunciati), cosa ci può dire a riguardo? Crede che la terza dose possa davvero immunizzare per 5-10 anni ed essere “la luce in fondo al tunnel” che tanto attendevamo? Non è mai stata garantita un’immunità al 100%, siamo consapevoli che i vaccinati possono infettarsi, la differenza è che, oltre che manifestare la malattia in maniera più lieve, il virus ha una carica virale minore e permane nella cellula per molto meno tempo rispetto a coloro che non hanno ricevuto alcuna somministrazione. Inoltre, non sappiamo se la durata del vaccino sia solo di pochi mesi, spesso quando si parla di risposta immunitaria ci si limita alla conta degli anticorpi che è solo una piccola parte dei meccanismi di difesa che avvengono nel nostro corpo, dobbiamo ricordare che esistono anche i linfociti 16

«Io credo che vaccinarsi sia un atto di solidarietà nei confronti altrui» T e i macrofagi che non vengono misurati, oltre che una memoria immunitaria impossibile da valutare. La terza dose è un richiamo, è fatta a scopo precauzionale e, ad oggi, non possiamo fare previsioni sulla sua durata, queste supposizioni non hanno alcun significato. Dal 15 dicembre inizieranno anche i vaccini per gli under 12. A riguardo ci sono pareri molto discordanti, soprattuto per gli scarsi dati riguardo le somministrazioni ai bambini, Lei cosa ne pensa? Io sono a favore dei vaccini per i bambini ma credo che il problema dell’Italia è che non esista una priorità, tengo presente che ci mancano ancora parecchi milioni di adulti da vaccinare. Dovremmo quindi procedere per tappe: prima finire le somministrazioni di tutti gli over 50 e poi

immunizzare i più piccoli, cosa molto consigliata e per niente rischiosa poiché i controlli EMA sono molto scrupolosi e, oltre che un aumento di casi nella fascia di età dell’infanzia, i più

piccoli sono grandi veicoli di contagio nonostante a loro il virus non provochi evoluzioni dannose nel caso di infezione. Super Green pass, criticato da molti (anche virologi) perché considerata una scelta politica. Lei crede che si basi anche su fondamenti medici o sia semplicemente un modo per convincere la gente a vaccinarsi? Pensa che la limitazione

Sopra il professor Garattini durante l’intervista. Qui accanto un sanitario prepara una dose di vaccino

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imposte ai non vaccinati possano portare benefici alla nostra situazione pandemica? Trovo che il Super Green per le attività non essenziali sia stato un buon compromesso a livello scientifico poiché non si possono paragonare vaccino e malattia che danno un’evidente protezione con i tamponi che non sono altro che una verifica di un determinato momento e non conferiscono alcuna tutela. Se si vuole frequentare la società ci si deve vaccinare altrimenti si può stare a casa, fin quando ci saranno persone non vaccinate il problema non si risolverà perché il virus continuerà a circolare con la possibilità di mutare creando ulteriori varianti, inoltre sono un pericolo per coloro che non si sono potuti vaccinare per ragioni mediche o per la percentuale che non ha sviluppato una risposta anticorpale. La quarta ondata in Italia è indubbiamente migliore di tanti altri paesi europei, per questo motivo dall’inizio del 2022 Austria e Germania adotteranno l’obbligo vaccinale, crede che sarebbe saggio adottarlo anche in 18

Italia? Credo che i dati parlino da sé: la situazione in Italia, dove abbiamo una delle maggiori percentuali di immunizzati, è migliore di molti degli altri Stati dell’Europa, basta guardare Olanda, Germania, Austria e Inghilterra. Ovviamente ciò non deve farci abbassare la guardia perché i casi stanno poco a poco aumentando anche da noi, dobbiamo dunque ricordarci che il Covid-19 purtroppo esiste ancora ed utilizzare le misure di precauzione universali: distanziamento e mascherine. Io sono molto favorevole all’obbligo vaccinale ma dobbiamo metterci in testa che non torneremo alla normalità fin quando non vaccineremo tutto il mondo e Omicron ne è la prova, quindi non è beneficienza immunizzare anche i Paesi con basso reddito, è un atto di sano egoismo perché porta un vantaggio anche a noi. È stato pubblicato proprio dall’Istituto Mario Negri uno studio sulle terapie domiciliari contro il Covid-19, ce ne può parlare? Crede che siano sufficienti a prevenire le ospedalizzazioni?

Le terapie domiciliari esistono e sono quelle che si usano per tante altre patologie, purtroppo però funzionano fino a un certo punto perché non sono mirate, direi che esse vertono soprattutto sul fatto di non mandare in ospedale chi non ne ha bisogno per non intasare gli ospedali. La maggior parte delle persone che entrano in contatto con il virus non si ammalano gravemente ma la percentuale di chi sviluppa l’infezione tende a finire in ospedale, indipendentemente dalle terapie somministrate, in ogni caso penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che “prevenire è meglio che curare”. Che messaggio darebbe alle persone dubbiose per convincerle a vaccinarsi? Io credo che vaccinarsi sia un atto di solidarietà, non è giusto che chi ha ricevuto le somministrazioni rischi per chi ha deciso di pensare solo a sé stesso, invito quindi chi non si è ancora deciso di riflettere e di avere un maggior senso di disponibilità nei confronti altrui. (Intervista rilasciata il 13/12/2021) Ilaria De Luca


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TERRITORIO

ST E FA N O CANTI BERGAMO SAN MARINO, PAROLA AL SEGRETARIO DI STATO

Visita d’eccezione a Bergamo per il Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente, l’Agricoltura, la Protezione Civile e i rapporti con l’A.A.S.L.P. per la XXX Legislatura di Governo della Repubblica di San Marino, Stefano Canti: Bergamo Economia ha avuto l’inaspettata opportunità di incontrarlo e di intervistarlo durante il sopralluogo informale effettuato da Canti e dal suo staff, guidati da Diego Marsetti durante una visita presso il Gruppo Ecogeo, nel corso delle operazioni di pulizia delle Mura Venete effettuate dall’Associazione Orobicambiente Onlus. Segretario, cosa l’ha colpita maggiormente durante la sua visita nella nostra città? Dobbiamo partire dal fatto che la Repubblica di San Marino risale al ‘400 D.C. e che abbiamo lo stesso problema di Bergamo per quanto riguarda la manutenzione della nostra cinta muraria. Attualmente siamo in una fase di studio per cercare di 20

capire come tenere le mura pulite. Siamo rimasti colpiti da quanto abbiamo avuto modo di osservare nella vostra città: un intervento al naturale senza l’utilizzo di pesticidi per uccidere le piante e svolto da volontari. Stiamo guardando sempre di più alla sostenibilità ambientale, basti pensare che nella prossima legge di bilancio introdurremo una tassazione sull’acquisto di pesticidi, per andare verso un’agricoltura biologica e alla relativa vendita di prodotti biologici. Siamo pertanto affascinati dalla tecnica applicata a Bergamo e stiamo lavorando per portare avanti un progetto analogo anche a San Marino. Sempre a proposito di sostenibilità ambientale, Lei ha recentemente partecipato alla Cop 26 a Glasgow: quali sono secondo lei i punti più importanti emersi da questo importante meeting di livello internazionale? Abbiamo avuto modo di conoscere i progetti e le strategie che le altre

nazioni stanno mettendo in campo e allo stesso tempo mostrare agli altri ciò che stiamo portando avanti nella nostra realtà. San Marino può contare su un piccolo territorio, con soli 35mila abitanti, ma le strategie che abbiamo applicato ci consentono di far vedere che funzionano e che danno risultati: il tutto su scala ridotta, ma perfettamente replicabile anche da nazioni con territori più vasti. Alcuni esempi? Stiamo portando avanti progetti per la riforestazione, per diventare autonomi dal punto di vista energetico ed idrico, aumentando il più possibile la differenziazione dei rifiuti e smaltendo sul territorio il rifiuto che lì viene prodotto, in un’ottica di economia circolare. Basti pensare che a San Marino produciamo 5.000 tonnellate di rifiuto organico l’anno e viene già trattato al 100% sul territorio. Come si sono svolte le giornate alla Cop 26? I primi due giorni sono stati dedicati alla presentazione delle strategie CONTINUA A PAGINA 22


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messe in campo dai diversi Stati. Nei giorni successivi è stato possibile visitare gli stand delle varie nazioni del Mondo, in cui venivano mostrati i risultati delle strategie volte alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Noi, ad esempio, abbiamo portato il caso di un’azienda del nostro territorio che ha brevettato un prodotto per la bonifica ambientale di terreni contaminati dal petrolio e che verrà utilizzato in Congo, riportando quei terreni a verde. Lo stesso Ministro dell’Ambiente del Congo ci ha fatto i complimenti per questa innovazione. Quanto contano nella svolta ambientale la formazione e l’educazione delle nuove generazioni? Moltissimo. A San Marino, ad esempio, stiamo lavorando sui piccoli nelle scuole, trasmettendo loro

Da sinistra i volontari Stefano Bartolotta, Giacomo Nicolini e Lorella Pressato; Andrea Barboni (Ecogeo), Giuliana Barulli (Direttore Dipartimento Territorio, Ambiente e Agricoltura San Marino), Diego Marsetti (vicepresidente Orobicambiente, presidente Ecogeo), Alessandra Guidi (Segretario Particolare Dipartimento Territorio, Ambiente e Agricoltura San Marino), Stefano Canti (Segretario di Stato Repubblica San Marino).

suo braccio destro”, ossia l’ingegner Giuliana Barulli, Direttore del Dipartimento Territorio, Ambiente e Agricoltura della Repubblica di San Marino.

le modalità corrette per la differenziazione dei rifiuti.

Ingegner Barulli, cosa l’ha colpita maggiormente dell’attività svolta dai volontari di Orobicambiente? L’aspetto che viene all’occhio è indubbiamente la forza del volontariato: prendersi cura della propria città è molto importante. Anche a San Marino abbiamo un’importante cinta muraria che ha bisogno di manutenzione e ci piacerebbe farlo nel modo più efficace ed efficiente possibile. Ci piacerebbe legare questo aspetto tecnico ad un’attività di volontariato che possa trasmettere attaccamento per la propria città e diventare segno tangibile della volontà di collaborare per il bene comune. La nostra visita ha proprio questo obiettivo, ossia prendere spunto per portare una buona pratica nel nostro territorio.

Oltre allo stesso Canti abbiamo avuto modo di scambiare alcune battute anche con colei che il Segretario di Stato di San Marino definisce “il

Come siete venuti a conoscenza delle attività svolte da Orobicambiente? L’8 novembre scorso abbiamo organizzato una serata dedicata al tema

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«Attualmente siamo in una fase di studio per cercare di capire come tenere le mura di San Marino pulite»

delle energie rinnovabili per informare i cittadini degli incentivi legati al fotovoltaico e alla mobilità sostenibile. In quell’occasione abbiamo avuto modo di incontrare Andrea Barboni, un collaboratore del Gruppo Ecogeo e da quel momento si è sviluppato un rapporto di conoscenza reciproca molto importante. Alessandro Belotti


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L’ANALISI MMT

LA FINTA ECONOMIA CHE SEMPLIFICA LA VITA DEL POLITICO Dicembre è il tempo delle manovre economiche e come ogni anno siamo spettatori della consueta, quanto banale, querelle politica delle risorse finanziarie. I “pochi” soldi disponibili non possono bastare per fare tutto, quindi se si sostengono le famiglie nei costi delle bollette del gas, si dovrà necessariamente risparmiare su altre voci di bilancio (per es. aumentando l’età pensionabile). Se si agevola la ripresa dell’edilizia sarà necessario sforbiciare i costi in altri ambiti. Così anche quest’anno assistiamo al remake di un film già visto, quello che 24

narra di risorse finanziarie limitate che impongono un equilibrio del deficit, stabilito a priori, anche quando la realtà dei fatti dell’ultimo anno dimostra il contrario. Ma è tempo di capire che sono le risorse reali ad essere limitate e non quelle finanziare (che non sono altro che numeri utili a quantificare le prime). Come un professore di matematica non può finire i numeri sulla lavagna, allo stesso modo uno Stato non può finire i numeri di cui necessita per contare le proprie risorse reali. Non si devono tagliare i servizi essenziali o i sostegni CONTINUA A PAGINA 26


PLANETEL HOUSE

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Gli agenti immobiliari ricoprono un ruolo importante nella vita delle persone: chi desidera acquistare una casa vuole lavorare con qualcuno di cui ha massima fiducia, perché quello di cui ha bisogno non è solo di trovare un immobile che risponda a determinate caratteristiche, che sia sicuro e garantito. Quello che l’acquirente cerca è un luogo in cui possa stare bene: il luogo da chiamare “casa”. La fiducia dei propri interlocutori è per l’agente immobiliare un capitale prezioso, che può essere messo a frutto in ottica di servizio al cliente. Come? Ad esempio con un’attività di consulenza per l’attivazione delle utenze -luce, acqua, gas, Internet-, che vada dal supporto burocratico all’individuazione dei fornitori più vantaggiosi o performanti. In questa prospettiva, intermediare tra domanda e offerta immobiliare significa anche consigliare la migliore soluzione disponibile per la linea Internet in fibra ottica. Senza contare che, sempre più spesso, la disponibilità di una linea superveloce rappresenta per il cliente un fattore decisivo per la scelta della nuova abitazione o dell’ufficio. “Lo sviluppo della tecnologia in ambiti come quelli del lavoro e della scuola, oltre che nel vasto universo dell’home entertainment – spiega Mario Truffi, responsabile network Planetel House – ha imposto a tutti, o quasi, di avere nella propria abitazione

una connessione super veloce e super stabile. Il mercato propone molte soluzioni, diverse sia per prezzo che per contenuti e, spesso, l’utente può sentirsi confuso quando si tratta di fare una scelta di questo tipo. Ecco allora che il consulente immobiliare che già lo ha affiancato nella scelta della casa gli viene in aiuto, suggerendogli Planetel come operatore di fiducia per l’attivazione della linea Internet -. Per questo Planetel ha ideato e sviluppato il network House: il servizio riservato ad agenzie e agenti immobiliari che permette ai professionisti del settore di completare la loro offerta, dando al cliente una consulenza preziosa per risolvere dubbi sulle utenze legate al business o alle attività domestiche. Un progetto che va a braccetto con la rete dei Planetel Point, i punti vendita selezionati pronti ad offrire consulenza sul territorio. Continua Mario Truffi: “Abbiamo scelto di offrire uno spazio legato alla competenza e al rapporto diretto: sia il network Point, che il nuovissimo network House offrono a chi preferisce ancora dialogare con il venditore uno spazio legato alla competenza e al rapporto diretto”. Il risultato? Un cliente soddisfatto, che avrà voglia di condividere la sua esperienza. E si sa, il passaparola è importantissimo. Molto più importante della pubblicità.


competenze dei disoccupati, seppure percettori del reddito di cittadinanza. Spesso i progressi tecnologici vengono disattivati e non sfruttati in pieno perché si formulano manovre economiche all’interno di un dogma. I soldi non possono mai finire perché sono numeri su un computer. Possono finire invece le risorse reali che questi soldi devono contare. Il nostro augurio di fine anno è che possa maturare una cultura economica e sociale in grado di riconoscere questa differenza. Stefano Sanna, Rete MMT Italia all’economia per “trovare” le risorse necessarie al taglio del caro bollette. Dobbiamo ricordarci che senza i vincoli economici europei imposti per anni, nel 2020 gli Stati membri avrebbero potuto fronteggiare la pandemia con maggiori forze. Vincoli economici totalmente arbitrari, come quello sul rapporto deficit/PIL, creato nel 1981 da alcuni tecnici su richiesta esplicita dell’allora presidente Mitterrand, che aveva fretta di trovare qualcosa di semplice in grado di rispedire al mittente le richieste finanziarie dei ministri francesi. Guy Abeille, a quei

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tempi funzionario del ministero del Bilancio, ammise che idearono in meno di un’ora la regola del 3% e senza alcun fondamento scientifico. È necessario recuperare il reale ruolo della politica, ovvero quello di decidere quale tipo di società risponda meglio alle esigenze della collettività e come impiegare le risorse reali disponibili per fare in modo che tutti possano goderne. Questo significa permettere a tutti di contribuire con il proprio lavoro e le proprie capacità alla crescita sociale ed economica dello Stato che non può permettersi di lasciare inespresse le

«C’era fretta di trovare una formula che mettesse tutti d’accordo e che fosse spendibile nella comunicazione politica per i cittadini»



LA CONFERENZA

ph. Silvia Colombo

«Un progetto fortemente incoraggiato e strettamente legato agli sviluppi del mondo del lavoro accelerati dalla pandemia»

IRESDES4.0

Industrial RElations and Social Dialogue for an Economy and a Society «4.0» Nella giornata di venerdì 26 novembre, presso l’Auditorium di Piazza della libertà a Bergamo si è svolta una conferenza internazionale dal titolo “Relazioni industriali e dialogo sociale per un’economia e società 4.0. Un focus sulle competenze digitali e il lavoro da remoto”. Il workshop, durato tutta la mattinata, è stato organizzato all’interno del progetto “Iresdes 4.0” di cui Confimi Industria è lead 28

partner e si inserisce inoltre all’interno della conferenza internazionale “Work and ius Value. Interdisciplinary Reflection on an EverChanging Concept”, organizzata dalla Scuola di Alta Formazione in Lavoro e Relazioni Industriali ADAPT e dell’organizzazione internazionale del Lavoro. Un progetto fortemente incoraggiato e strettamente legato agli sviluppi del mondo del lavoro accelerati dalla pandemia che ha portato l’attenzione in

modo ancora più forte sull’importanza di una trasformazione digitale. L’occasione è stata quella di riunire i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, delle organizzazioni datoriali e sindacali, professionisti e studiosi interessati al progetto per fare un’analisi in prospettiva comparata e internazionale. Nell’occasione si è potuto anche discutere e divulgare i primi risultati del progetto, con un’attenzione particolare al contesto

italiano. Incaricata di moderare l’incontro è stata Rita Querzè, giornalista del Corriere della Sera ed esperta in cambiamenti del sistema produttivo e del lavoro che ha dialogato con i presenti. I relatori del progetto presenti all’Auditorium nella mattinata di fine novembre sono stati Paolo Gubitta, direttore scientifico dell’Osservatorio Professioni Digitali e lavori ibridi dell’Università di Padova, Stefania Marassi,


stesso, da imprenditore, ha visto e vissuto il cambiamento verso la necessità di una formazione sempre più digital, in quanto oramai non si lavora quasi più con i muscoli ma sempre più con “cervello e dita”. Si tratta quindi di una realtà in cui oramai siamo totalmente immersi e alla quale dobbiamo adattarci, formando i lavoratori: sia i più giovani, per cui l’apprendimento è più semplice, sia i più prossimi alla pensione ai quali si potrebbe pensare un affiancamento con un lavoratore più giovane. Secondo Agnelli infatti «non possiamo non andare verso questa direzione e verso questa direzione vogliamo preparare il nostro personale». Un altro aspetto toccato dal Presidente di Confimi Industria è stato quello della necessità di adattare i contratti alle nuove forme di lavoro, come ad esempio quello

Senior Letture and Researcher all’Università dell’Aia (Paesi Bassi), Stavroula Demetriades, senior research manager di Eurofound. A presentare i risultai del progetti sono state invece Margherita Roiatti e Diletta Porcheddu, senior e junior researcher di Fondazione ADAPT. Al termine della prima parte, al tavolo dei relatori sono stati chiamati Sebastiano Toffaletti, segretario generale della European e Italian DIGITAL SME Alliance, Cristiana Pauletti, referente per la formazione di FIM CISL Veneta e Domenico Galia, presidente di Confimi Industria Digitale, per delle conclusioni finali e delle considerazioni che hanno aperto a nuove domande a riguardo dei risultati già ottenuti dalla ricerca. A dare il benvenuto e introdurre la mattinata è stato Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria. Il suo discorso ha voluto toccare in breve ma in modo chiaro i temi del workshop sottolineando come egli

Nella foto sopra Paolo Agnelli, qui accanto Rita Querzè

Agnelli: «Ho visto e vissuto il cambiamento verso la necessità di una formazione sempre più digital. Non si lavora quasi più con i muscoli ma sempre più con “cervello e dita”»

dello smartworking che può diventare una vera e propria risorsa se organizzato al meglio. Subito dopo l’apertura di Paolo Agnelli, ai presenti è stato fatto ascoltare un messaggio e augurio inviato da parte del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, impossibilitato a essere presente ma che si è dichiarato «sicuro che questa giornata di riflessione sarà di indubbia utilità per il dibattito pubblico, considerata l’attualità delle tematiche». Al termine delle introduzioni la parola è passata ai relatori. Prima di tutti Paolo Gubitta dell’Università di Padova che ha aperto il suo discorso ponendo 29


Paolo Gubitta

l’attenzione sul problema della convivenza di persone con skills diverse. La necessità ad oggi è quella di creare condizioni per le quali si favorisca uno scambio di conoscenze tra i lavoratori più giovani, più aperti alle competenze digital e quelli con più esperienza sul campo. Una sfida sulla quale è importante porre l’accento per provare a capire a quale punto ci troviamo oggi. Subito dopo la parola è passata a Stefania Marassi, esperta di diritto del lavoro europeo e ricercatrice senior in una università olandese. Il suo intervento ha riportato come in Europa (a differenza dell’Italia) non esista una legge che dia diritto alla formazione. Fare in modo che ciascun lavoratore abbia diritto ad avere la giusta formazione per lavorare in azienda è invece un punto cardine per giungere ad un aumento delle competenze e quindi ad un aumento della qualità. In seguito l’intervento di Stavrula Demetriades, in collegamento streaming. Il suo intervento si è 30

concentrato su un’analisi generale della digitalizzazione nei vari stati. Al termine di questi primi tre interventi è stata la volta di Margherita Roiatti e Diletta Porcheddu che hanno illustrato i primi risultati concreti della ricerca. I primi risultati mostrano come l’Italia si trovi in una posizione molto bassa, seguita solo da Romania e Bulgaria. Nel nostro stato infatti risulta che solamente il 41,5% delle persone possiedano competenze digitali di base, una percentuale davvero molto bassa che porta con sè una serie di fattori negativi in fatto di digitalizzazione del lavoro. Un aumento di questa percentuale sarebbe infatti significativo per rimanere competitivi, incrementare la soddisfazione e sviluppare le conoscenze digitali di ciascun lavoratore. Il problema dunque per molte aziende oggi (dai dati ben il 55%) è anche quello di riuscire a reperire esperti digitali in grado di occupare

Da sinistra Stefania Marassi, Margherita Roiatti e Diletta Porcheddu

Gubitta: «Creare condizioni per favorire uno scambio di conoscenze tra i lavoratori più giovani più aperti alle competenze digital e quelli con più esperienza sul campo»

le posizioni vacanti: ne risulta che i posti ci sono ma il personale non è disponibile perchè non possiede le giuste conoscenze e skills. Una molteplicità di temi dunque quella affrontata che si rispecchia anche nella molteplicità di soggetti coinvolti. Insieme a Confimi Industria che ne è capofila, gli altri partner sono infatti FIM CISL Veneto, Associazione ADAPT e European DIGITAL SME Alliance, con il supporto di Confimi Industria Digitale, Confimi Servizi e l’associazione europea dei sindacati e dei lavoratori. Silvia Colombo




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COVER STORY

Dario Branciamore

Giovanni Mutti e Dario Branciamore, responsabili rispettivamente della Filiale di Bergamo e del Wealth Planning di Cassa Lombarda, ci parlano delle sfide del contesto attuale e delle nuove soluzioni disponibili per i Clienti. CONSULENZA FINANZIARIA, a cura di Giovanni Mutti L’incertezza derivante dall’attuale condizione socioeconomica, caratterizzata dal dilemma tra obiettivi di breve periodo e attenzioni verso il lungo termine, sottolinea la necessità da parte degli investitori Private 34


C A S SA LOMBARDA

«LA CONSULENZA PATRIMONIALE È LA NUOVA SFIDA DEI CONSULENTI FINANZIARI DI OGGI E DI DOMANI»

Giovanni Mutti

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«Siamo in grado di costruire una proposta su misura dell’investitore partendo dalle esigenze a tutto tondo del cliente» di essere affiancati da professionisti capaci di riconoscere e soddisfare tutti i loro bisogni nell’ambito delle scelte di investimento del patrimonio. Entra qui in gioco il tema della personalizzazione, estremamente caro a noi di Cassa Lombarda e che ben si sposa con il bisogno di vicinanza dei clienti Private, oggi particolarmente sentito. Come boutique di Private Banking, infatti, operiamo secondo un modello di architettura multi-prodotto totalmente aperto: la Direzione Commerciale lavora a stretto contatto con i professionisti specializzati e dedicati del Team di Wealth Management, in grado di proporre le migliori soluzioni di investimento ad alto valore aggiunto e basate su elementi quali competenze, modello organizzativo e tecnologia. In questo contesto, l’importanza di una consulenza in grado di accompagnare e supportare l’investitore in fasi sfidanti si fa sentire in modo più netto rispetto a periodi di relativa tranquillità. All’interno di un’offerta di soluzioni in continua crescita proprie di Cassa Lombarda, alle gestioni di portafoglio classiche abbiniamo servizi di gestione del patrimonio tailor-made, al fine di sviluppare un approccio sempre più esclusivo ed altamente personalizzato, che permetta di cogliere le opportunità che il mercato offre e di trasformarle in soluzioni vantaggiose per i Clienti. Siamo in grado di costruire una proposta su misura dell’investitore che, partendo dalle esigenze del cliente a tutto tondo in termini di generazione di rendimenti, protezione del capitale, diversificazione, oltre che di pianificazione e ottimizzazione patrimoniale, miri a cogliere le particolari condizioni e opportunità offerte dal mercato nello scenario attuale. Il mondo evolve infatti sempre più rapidamente e con esso si trasformano i bisogni dei nostri Clienti. Anche la consulenza finanziaria e patrimoniale deve essere 36


dinamica per tenersi al passo, ed è per questo che portiamo avanti un processo di innovazione continua nei servizi offerti alla Clientela. Un primo aspetto cruciale in questo senso è la digitalizzazione, tema la cui importanza è stata evidenziata come mai prima d’ora dalla pandemia. Per una realtà come la nostra,

naturalmente improntata alla relazione diretta con il cliente, gli strumenti digitali possono essere un fortissimo acceleratore, consentendo ai Private Banker di ottimizzare relazioni, tempi e costi per fornire un servizio ancora più vicino e personale.

realtà di nicchia in continuo divenire, mirando all’eccellenza dei servizi offerti e sviluppando soluzioni specifiche e personalizzate che sappiano integrare i drivers del momento, garantendo la massima attenzione verso il Cliente.

In questo contesto sfidante, Cassa Lombarda si presenta come una

Per concludere, il nostro modello di servizio non è quindi da intendersi

«La ricchezza delle famiglie italiane è significativa ma poco pianificata: il 31% giace nei depositi bancari senza remunerazione»

secondo la mera ottica speculativa. Il Private Banker di Cassa Lombarda, infatti, ripone grande attenzione nell’identificazione delle necessità e dei bisogni del Cliente per offrire un servizio di qualità ed in linea con i loro desideri, in modo da tutelarne non solo il capitale, ma la storia del Cliente stesso.

FOCUS WEALTH PLANNING, a cura di Dario Branciamore La massimizzazione del rendimento finanziario di un patrimonio è un obiettivo certamente fondamentale ma, oggi più che in passato, da solo non è soddisfacente se non viene accostato a valutazioni sulla protezione degli asset e del tenore di vita. Se in passato la specializzazione finanziaria era il punto di forza di un consulente finanziario, adesso, a fronte di uno scenario sempre più competitivo, il 37


focus è su una consulenza di più ampio respiro con una visione globale del quadro normativo di riferimento. Ecco perché la consulenza patrimoniale è la nuova sfida dei consulenti finanziari di oggi e di domani. Che una consulenza sempre più integrata sia inevitabile lo dicono anche alcuni numeri. La ricchezza delle famiglie italiane è significativa ma poco pianificata: il 31% giace nei depositi bancari senza remunerazione (dati Bankitalia) destinata a perdere potere di acquisto con il passare del tempo. La ricchezza è, inoltre, sempre più concentrata in poche famiglie e il 64% è in mano agli over 55. Le basi per una consulenza patrimoniale che parta dai progetti di vita del cliente per definire poi una strategia di organizzazione e investimento del patrimonio ci sono tutte. La vita è in continua evoluzione. Anche la strategia finanziaria e la pianificazione patrimoniale dovrebbero esserlo per adattarsi alle mutevoli circostanze, priorità e obiettivi di vita. Moltissime sono le domande che ci vengono in mente quando riflettiamo sulla nostra vita e sul nostro patrimonio, nel senso più vero e ampio, che va oltre un singolo investimento finanziario in Borsa. Domande che cambiano nel tempo e che meritano la giusta attenzione. Come posso garantire serenità economica ai miei

«In Cassa Lombarda il consulente finanziario e l’esperto di pianificazione patrimoniale lavorano fianco a fianco per ascoltare e supportare i clienti ad ampio spettro» 38

figli? Voglio mantenere il controllo della mia azienda o è bene passare il testimone? Che stile di vita sarò in grado di garantirmi tra 10/20 anni? Come posso proteggere i miei beni? Sto risparmiando abbastanza? Come potrei suddividere il mio patrimonio tra i figli? In Cassa Lombarda vogliamo accompagnare le famiglie nostre Clienti in ogni fase della loro vita, guidarli a focalizzarsi sulle domande giuste e trovare insieme le risposte più adeguate. Inoltre, la maggior parte dei nostri Clienti sono imprenditori, costantemente a confronto con situazioni in cui gli interessi aziendali, familiari e patrimoniali, si intrecciano inevitabilmente. Sappiamo bene come aiutare loro a gestire queste complessità. Recentemente abbiamo anche costituito il nuovo servizio di Wealth Planning che risponde proprio alle esigenze di organizzazione del patrimonio, pianificazione finanziaria e passaggio generazionale. Un servizio chiaro e strutturato in cui ascoltiamo con attenzione, condividiamo informazioni utili e studiamo le strategie e soluzioni più adeguate alla situazione. Tutto questo ha un obiettivo ben preciso: valorizzare e preservare il patrimonio del cliente ora e per le future generazioni. Il cliente Private è infatti cambiato negli

anni, e oggi chiede certamente e non solo un servizio di qualità e performance, ma anche e soprattutto tempo da dedicargli e serenità. Conseguentemente, quando il cliente, abituato da sempre a discutere con la propria banca solo di investimenti e rendimenti, trova l’occasione per affrontare anche tematiche finanziarie più ampie, ne comprende adesso l’importanza e, spesso, l’urgenza. Si apre quindi una prospettiva nuova che questi può esplorare in modo più sereno se affiancato da una Banca preparata su tematiche che vanno oltre l’ordinario. Questa relazione Cliente - Private Banker rientra perfettamente nel nostro modello di servizio di Boutique di Banca Privata in cui il confronto tra le due parti è frequente, diretto e trasparente. Una delle grandi preoccupazioni dei clienti è che tutto quello che hanno costruito nella vita con passione e sacrifici, vada perduto. Sia che si tratti di un’azienda, di investimenti o di immobili. Una sensazione e un dilemma al tempo stesso che portano sempre più a riflettere su come proteggere prima e, successivamente, destinare il proprio patrimonio. In Cassa Lombarda il consulente finanziario e l’esperto di pianificazione patrimoniale lavorano fianco a fianco per ascoltare e supportare i clienti ad ampio spettro.



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CONSULTING «INNOVAZIONE, DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE. PROPONIAMO SISTEMI INTEGRATI CHE CONSENTONO DI AVERE SOTTO CONTROLLO LA SICUREZZA IN TUTTE QUESTE AREE»

L’ing.Sara Arosio fa parte da due mandati del CD Giovani Imprenditori Confindustria Bergamo e lo definisce un ambiente estremamente dinamico, assai meno legato all’impegno politico rispetto alla corrispondente realtà “senior”, e interamente orientato a supportare i giovani imprenditori nell’emergere con le loro attività. «Il problema di tante PMI familiari», spiega Arosio, «sta in un passaggio generazionale spesso complicato dalla visione troppo monolitica di un capostipite restio ad accogliere i cambiamenti e le innovazioni portate dai più giovani. Ovviamente questo problema non si percepisce nelle grandi aziende che hanno livelli di delega ben definiti. Nelle piccole realtà dove tutti fanno tutto, che costituiscono, lo sappiamo bene, la spina dorsale della nostra economia, si può anche gestire o far gestire al meglio il passaggio, ma quello che deve scattare affinché funzioni è un cambiamento di 40

mentalità capace di fare fronte al calo fisiologico dell’azienda che subentra dopo alcuni anni di attività». Un problema, questo, che Sara Arosio non ha vissuto in prima persona, gestendo con successo insieme alla madre l’ing. Anna Bianchini la Tetris Consulting, agenzia di consulenza ad ampio spettro situata a Treviglio e nata proprio grazie all’esperienza di Anna nelle certificazioni di qualità. Una scelta peculiare, quella di una sede più periferica rispetto a Bergamo o Milano, ma che le due imprenditrici, che hanno risposto alle nostre domande, definiscono voluta, proprio per essere distinte e radicate nel proprio territorio, evitando così di confondersi nel marasma di concorrenza, più o meno prestigiosa, che caratterizza l’offerta dei capoluoghi di provincia. Come avete affrontato questi ultimi anni e come è cambiato il vostro lavoro con la pandemia?


ph. Light&Magic Productions

Sara Arosio

Come tutti abbiamo più che altro subito questa situazione, che sicuramente non è stata propizia in termini organizzativi e di fatturato. Ci siamo adattati a partire dagli spazi, grazie ad una nuova sede più grande, che ci ha consentito di mantenere il distanziamento e l’isolamento richiesti dalle norme antiCovid. Abbiamo poi investito acquistando la licenza di un centralino ip e piattaforma per videoconferenza, potenziando il server cloud in condivisione con i clienti e sostituito tutti i pc portatili dei collaboratori predisponendoli per il lavoro da remoto. Noi lavoriamo con diversi collaboratori esterni, ciascuno specializzato nel suo ambito, che sia la certificazione di qualità, la sicurezza sul lavoro, informatica o ambientale, e così via, e in quel periodo ci organizzavamo per venire in ufficio a turni, adattandoci allo smartworking e al cloud per il resto del tempo. La sfida maggiore è stata proprio quella di “educare” il cliente a questa modalità: il nostro lavoro si svolge in gran parte in presenza e la presenza fisica è un elemento importante per valutare la credibilità del consulente. D’altro canto, lo smart working offre un vantaggio-svantaggio, che è quello della disponibilità senza limiti di orario. Possiamo dire che sicuramente non sono stati anni di particolare crescita o efficienza finanziaria, se si considera quanto abbiamo lavorato in termini di ore; ma il fatto di essere tutti accomunati dallo stesso problema e dagli stessi mezzi per risolverlo ci ha aiutato a gestire la sfida, senza perdere clienti e soprattutto senza che i nostri clienti subissero danni irreparabili dalla crisi. Come si è evoluto il vostro mercato negli ultimi anni? Quali sono i trend di mercato del momento? I temi di cui si sente maggiormente parlare in questo momento sono: innovazione, digitalizzazione, e sostenibilità ambientale. Noi proponiamo sistemi integrati che consentono di avere sotto controllo la sicurezza in tutte queste aree, ma è importante che questi sistemi siano compenetrati al gestionale informatico dell’azienda. Per poter essere efficienti, essi devono poter 41


«La chiave è il nostro approccio, sicuramente di stampo femminile, che punta a seguire molto il cliente, accompagnandolo in ogni passo»

Anna Bianchini

accedere agli archivi informatici e alle piattaforme digitali già in uso, e viceversa. I nostri clienti generalmente rispondono bene a questo tipo di proposta, anzi in molti casi la richiesta parte proprio da loro, o almeno da quelli più al passo coi tempi. Noi spingiamo su queste tematiche che sono quelle più attuali per ogni azienda, ma tra i clienti ce ne sono comunque alcuni che non hanno percezione della necessità di questo tipo di soluzione. Quale è stata la vostra chiave per competere in questi ultimi anni? Come i sistemi di gestione integrati possono aiutare le aziende in un periodo particolare di crisi? La chiave è il nostro approccio, sicuramente di stampo femminile, che punta a seguire molto il cliente, accompagnandolo in ogni passo. Ci è stato favorevole il cambiamento, negli ultimi anni, delle normative di qualità, che da essere dei compendium principalmente prescrittivi sono passati a fornire delle regole su tutte quelle procedure che l’imprenditore già conosce bene, perché sono il suo pane quotidiano: il cliente sa benissimo a cosa ci riferiamo quando parliamo di gestione del rischio; non dobbiamo insegnargli noi che cos’è la qualità del suo prodotto, perché sono temi che affronta ogni giorno, o non farebbe business. Noi ci limitiamo a fornire e certificare dati che supportino questa visione. Il bello è che queste normative offrono una buona base di regole a cui fare riferimento per una gamma veramente ampia di 42

CONTINUA A PAGINA 44


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Da sinistra Patrizia Crema, Anna Bianchini, Sara Arosio, Alessandro Pedrazzini e Daniela Mazza

situazioni. La ricchezza della norma sta nella sua flessibilità, se ben congegnata e adattata. La partita, infatti, ormai si gioca non tanto sulla qualità di prodotto ma su quella organizzativa, che la pandemia ha messo a dura prova: la crisi logistica, di approvvigionamento delle materie prime e la difficoltà di avere le risorse umane giuste nel posto giusto, sono le sfide più attuali. E i sistemi di gestione integrati da noi proposti possono essere un grosso aiuto in questo senso. Progetti futuri di Tetris Consulting? Siete un bell’esempio di imprenditoria al femminile. Cosa ne pensate dell’evoluzione del settore in tal senso? Sicuramente cercare nuovi collaboratori, rinnovare il sito internet e integrare nuove certificazioni ISO, come la 27001 per la protezione dei dati, la 50001 per la gestione integrata e le altre Norme della famiglia 14000 per la sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, credo sia un 44

concetto anacronistico. Esiste l’imprenditoria basata sulla capacità dell’imprenditore, e il genere non dovrebbe costituire un problema. In passato una donna per farsi strada in questo settore doveva avere una marcia in più, oggi i dati ci dicono che anche al Politecnico di Milano in tutte le facoltà il numero di studentesse iscritte ha superato quello degli studenti. Quindi questo è un problema che non dovrebbe presentarsi, semmai bisogna lavorare affinché non sia più neanche percepito come tale.

«Il nostro lavoro si svolge in gran parte in presenza e la presenza fisica è un elemento importante per valutare la credibilità del consulente»


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L’ESPERTO

INVESTIMENTI

La ripresa economica è oramai avviata La ripresa economica è oramai avviata e a certificarla è anche il Fondo di garanzia di MCC. Nei primi dieci mesi del 2021 sono state rilevate un ingente numero di operazioni a fronte di investimenti di aziende di grandi dimensioni ma anche medio-piccole a fronte di investimenti in deciso aumento rispetto all’intero 2020. Investimenti utili a sviluppare prodotti innovativi e sostenibili. Le banche, tra l’altro, dovranno essere molto attente quando presteranno denaro per attività non allineate alla classificazione green approvata lo scorso anno dal Parlamento europeo. C’è infatti un nuovo indicatore richiesto dagli organismi di vigilanza che diventerà una componente fondamentale nella valutazione bancaria: è il Green asset ratio. Si ottiene ponendo al denominatore le attività totali e al numeratore quelle in linea alla normativa sulla 46

tassonomia. Il GAR sarà quindi la fotografia del livello di esposizione ai rischi climatici del settore bancario; e per calcolare il Gar saranno fondamentali i dati forniti dalle aziende. È evidente che questi indicatori rivelano un segnale di fiducia per la riapertura del sistema economico e del tessuto produttivo del nostro Paese. Nello specifico per le Piccole e Medie Imprese iscritte nel Registro delle Imprese, per i professionisti titolari di partita IVA esercenti attività di impresa, arti o professioni è previsto un mutuo chirografario, ordinario e agrario per investimenti/circolante/ liquidità assistito da garanzia diretta del FGPMI DL 8.4.2020 nr 23 DL “liquidità”. Possono cioè essere ammessi alla garanzia i finanziamenti destinati a supportare i costi di investimenti produttivi, materiali e immateriali o alla formazione di scorte/ magazzino oppure al

pagamento dei fornitori, delle spese per il personale, di gestione. Oppure al ripristino della liquidità per investimenti già realizzati o spesati da oltre sei mesi. Lo stesso DL prevede inoltre l’erogazione di un mutuo chirografario, sempre a favore delle PMI per rinegoziazione debito; ossia destinato all’estinzione di finanziamenti, già erogati, al soggetto beneficiario dalla stessa Banca ovvero da altri Istituti di Credito. Per entrambe le misure la durata minima è di 13 mesi mentre quella massima varia a seconda del regime di aiuto prescelto dal richiedente.

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ph. Antonio Milesi

BERGAMO SVELATA

LE MURA

CANNONIERA DEL BALUARDO SAN GIOVANNI

Nuova puntata della rubrica “Bergamo Svelata”, che accompagna i nostri lettori nella riscoperta degli angoli più affascinanti della nostra città. Al centro della nuova puntata è la Cannoniera di S. Giovanni, preziosa testimonianza della vita e della tecnica militare a Bergamo all’epoca della dominazione veneziana, la cui costruzione risale al 1550. La Cannoniera è accessibile mediante una scalinata metallica che s’innalza in corrispondenza dell’antica piazza di manovra: 48

anticamente non esisteva alcuna scala, ma gli artiglieri venivano calati dall’alto, così come tutti i vettovagliamenti. Si compone di due ampie sale voltate, la prima delle quali è collegata alla sortita al piano. Nel 2007, per riportarla alla luce fu necessario rimuovere circa 1.800 metri cubi di terreno. Dal 2009 questo spazio, perfettamente recuperato e dotato di supporti storico-informativi, è stato aperto al pubblico grazie all’ausilio di una delle aziende edili CONTINUA A PAGINA 50



ben 10.000 ore di lavoro all’anno, svolte con dedizione e perizia dai volontari di Orobicambiente. Addentrandosi nella Cannoniera e lasciandosi guidare dalle parole di Nicolini diviene immediato immaginare la confusione, il fragore dei cannoni, i comandi gridati ad alta voce, l’odore della polvere nera e del salnitro che accompagnavano le operazioni e le manovre all’interno della Cannoniera. Ad onor del vero le due bocche da fuoco non furono mai utilizzate, in quanto la fortezza non subì alcun assedio, ma evocare l’atmosfera (anche solo quella relativa alle fasi di esercitazione) non è un semplice esercizio intellettuale, bensì consente di respirare la storia che trasuda da queste

più importanti della Bergamasca, che decise di donare alla città il restauro dello spazio. La Cannoniera di San Giovanni è composta da due sale piuttosto ampie e a farci da guida all’interno di questo luogo mozzafiato è stato Giacomo Nicolini, fondatore e legale rappresentante dell’Associazione Orobicambiente Onlus (nata nel 2007) che, con la sua enorme passione per Bergamo, ci ha condotti alla scoperta di uno degli angoli più nascosti e affascinanti di Città Alta. L’associazione guidata da Nicolini, impegnata durante l’intervista nelle operazioni di pulizia con tecnica manuale di un tratto delle Mura Venete, può contare inoltre sul contributo determinante del vicepresidente Diego Marsetti, che con il suo gruppo societario si occupa a titolo di volontariato di tutta la parte inerente al “motore” della stessa associazione, mettendo a punto tutte le relazioni, le perizie e curando gli aspetti tecnici legato ad un’attività tanto importante quanto delicata. Non meno importante è il contributo del Dott. Stefano Lorenzi, che segue il bilancio della Onlus e cura tutta la parte amministrativa di una macchina da lavoro composta da oltre 50 persone. Basti pensare che per ripulire completamente dagli arbusti e dalle piante i 6 chilometri (con una superficie di ben 380mila metri quadrati) che compongono le Mura Venete, patrimonio dell’Unesco, occorrono 50

«Le due bocche da fuoco non furono mai utilizzate in quanto la fortezza non subì alcun assedio» Giacomo Nicolini fondatore e legale rappresentante di Orobicambiente Onlus

pareti. E il percorso turistico legato alla riscoperta della Cannoniera San Giovanni potrebbe presto arricchirsi con il ripristino del passaggio tra il baluardo e via Tre Armi: lo sviluppo futuro prevede che dall’orto sottostante si possa entrare nella sortita, il cui accesso si trova al riparo dell’orecchione, ossia la struttura rientrata del baluardo. Un nuovo percorso dedicato ai turisti ma anche ai cittadini bergamaschi, in grado di ampliare l’offerta turistica della nostra città e di contribuire alla valorizzazione di una delle bellezze finora poco conosciute di Città Alta. Alessandro Belotti


Atena collabora con ASST Papa Giovanni XXIII-Dipartimento delle dipendenze, con ATS Bergamo, con la Polizia di Stato, con il Tribunale di Bergamo, con gli Assessorati all’istruzione-politiche giovanili e alle politiche sociali del Comune di Bergamo e con le scuole di Bergamo e provincia.

Da 10 anni la mission di Associazione Atena è svolgere attività di prevenzione del disagio giovanile nelle sue molteplici manifestazioni: alcol, droga, bullismo, disturbi alimentari e abuso del web.

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Per seguire Atena e i suoi numerosi progetti a favore dei giovani, contattaci: https://www.associazioneatena.it/ www.associazioneatena.com mailto:atenassociazione@gmail.com atenassociazione@gmail.com tel. 338 3325784 Seguici sui social: w s:// w htt p

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TOP BUSINESS

GLS

«NELL’ESERCIZIO 2020/21 HA OTTENUTO UN FATTURATO DI 4,5 MILIARDI DI EURO E HA TRASPORTATO 840 MILIONI DI COLLI». PAROLA A MATTEO PIOGGIA, REGION MANAGER Tra i trend in crescita con la pandemia, c’è stato indubbiamente quello del commercio online, e con esso, di pari passo, è cresciuto il settore dei corrieri espresso. Abbiamo incontrato Matteo Pioggia, Region Manager di GLS per la regione Milano. GLS è uno dei principali player di corriere espresso in Italia, come si è evoluta la sua presenza sul territorio nazionale e regionale? Distinguendosi per la qualità dei servizi offerti, la nostra azienda ha assistito a un notevole aumento dei volumi di spedizione, che vengono gestiti attraverso un network capillare di 159 Sedi. GLS, infatti, fornisce servizi di spedizione in tutti i 7.904 comuni italiani, incluse piccole realtà commerciali presenti su tutto il territorio. Per andare incontro alle esigenze di flessibilità richieste dall’evoluzione del mercato e-Commerce, abbiamo studiato e reso disponibili delle soluzioni digitali che rendono autonomo il destinatario nella scelta di data e luogo di consegna. Inoltre, stiamo attivando una rete di GLS Parcel Shop, ovvero negozi o attività commerciali che diventano dei veri e propri punti di ritiro per i destinatari: noi consegniamo i pacchi ai Parcel Shop e chi deve ritirare un pacco può farlo comodamente presso queste strutture, durante il normale orario di esercizio (in alcuni casi anche sabato e domenica). 52

Parlando proprio di livello regionale: recentemente avete inaugurato una nuova sede a Bergamo e un polo logistico ad Albino. La provincia di Bergamo necessita di investimenti e strutture in grado di far fronte alla crescita dei volumi delle spedizioni sul territorio. La Sede di Bergamo, inaugurata nel 2018, è situata nel comune di Stezzano (fronte autostrada A4 all’altezza del “Kilometro rosso”). Con i suoi 4.500 Mq di magazzino e 65 ribalte per il carico e lo scarico di ogni tipo di automezzo, posizionate su tre fronti della struttura, questa sede ha tutto quel che serve per affrontare le sfide presenti e future legate allo sviluppo del commercio online. La sede di Albino, situata in via Serio 7, inaugurata lo scorso novembre, costituisce un punto di riferimento per tutta la Val Seriana, con uno spazio di 1.600 Mq di magazzino (più che raddoppiato rispetto alla precedente struttura) e moderne attrezzature per lo smistamento e la movimentazione delle merci. La decisione di GLS di investire nella realizzazione di questo nuovo polo logistico nasce dalla necessità di stare al passo con la crescita economica della valle, che ha saputo reinventarsi e cogliere le diverse opportunità di sviluppo. Le aziende clienti di quell’area hanno la possibilità di vendere online e consegnare le merci direttamente in Sede affinché vengano spedite il giorno seguente o, se preferiscono, possono predisporre il

ritiro delle spedizioni in fermo deposito al mattino perché vengano consegnate in Sede la sera e successivamente ai destinatari, per essere più competitivi nel mercato di riferimento. Quali sono al momento i numeri di GLS a Bergamo, in Italia e nel mondo? Abbiamo clienti in oltre 41 Paesi. Grazie alla rete distributiva nazionale e internazionale e alla forte conoscenza del mercato locale, GLS offre ai propri clienti servizi flessibili e personali in tutta Europa e non solo. Il Gruppo opera anche attraverso società controllate al 100% in Canada e sulla costa ovest degli USA. GLS dispone di 88 centri di smistamento centrali e regionali e di circa 1.600 Sedi, supportati da circa 35.000 mezzi per l’ultimo miglio e circa 4.600 mezzi di linea per le lunghe distanze. Nell’esercizio 2020/21 GLS ha ottenuto un fatturato di 4,5 miliardi di euro e ha trasportato 840 milioni di colli. GLS è presente in Italia con 159 Sedi e 13 centri di smistamento e serve quotidianamente più di 159.000 clienti, grazie agli oltre 7.815 mezzi per le consegne. Nella provincia di Bergamo, GLS è


attiva con le Sedi di Stezzano, Albino, Cividino e Treviglio, che consegnano circa 13.000 spedizioni al giorno.

ph. Antonio Milesi

Durante la pandemia, sicuramente il vostro lavoro ha conosciuto un’espansione notevole. Avete avuto necessità di ampliare la vostra flotta o assumere nuovo personale? Quali iter seguite per formare il vostro staff e i vostri corrieri, anche in materia di sicurezza? Sicuramente il periodo pandemico ha segnato un punto di svolta nel modello di business di tutti gli operatori di mercato. In pochi mesi ci si è trovati a fronteggiare crescite che si pensava potessero essere raggiunte in un triennio. Il B2C è cresciuto fino a raggiungere una quota del 65%. Questo ha segnato un cambio anche nella tipologia delle spedizioni; pacchi più piccoli e più leggeri destinati ai privati hanno richiesto un approccio diverso alla consegna da parte dei drivers e l’implementazione di protocolli che ne tutelassero la sicurezza. La vera sfida è stata quella di gestire tutte le criticità legate a contagi, quarantene, zone rosse e, più in generale, di garantire il rispetto delle distanze di sicurezza e assicurarsi che i dispositivi di protezione venissero usati in maniera corretta in ogni fase delle attività di handling e distribuzione. Gli autisti e gli addetti alla movimentazione delle merci

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La sede di Albino, inaugurata lo scorso novembre, costituisce un punto di riferimento per tutta la Val Seriana

hanno meticolosamente rispettato le indicazioni per garantire la propria sicurezza e quella dei destinatari delle spedizioni. Il commercio e gli acquisti sono destinati a passare sempre più alla dimensione online, focalizzandosi sempre più sul ruolo dei corrieri e di colossi come Amazon, o c’è futuro per le attività commerciali “di quartiere”? Quali sarebbero ad esempio i possibili vantaggi di una sinergia tra il servizio GLS e le offerte dei piccoli e medi negozi? La pandemia ha profondamente modificato le abitudini di acquisto dei consumatori. L’apertura del canale online alle fasce “anziane” che si sono approcciate per la prima volta a questa modalità di acquisto ha modificato le esigenze del mercato, soprattutto considerando che molti di questi utenti sono ormai diventati consumatori abituali del servizio. L’E-commerce di quartiere, che unisce produttori e commercianti locali, è una soluzione che permette di soddisfare le esigenze di quei consumatori che richiedono flessibilità e qualità del servizio senza rinunciare alla conoscenza diretta e al rapporto di fiducia instaurato con un commerciante di zona, che rappresenta 54

un valore aggiunto difficilmente sostituibile da un marketplace. A questo proposito, GLS ha studiato vantaggiose offerte commerciali e IT che sono state messe a disposizione di piccole realtà locali che per la prima volta, si affacciano al mondo dell’E-commerce. Queste soluzioni costituiscono un’opportunità per ricoprire un ruolo economico e sociale nella propria area geografica di riferimento, espandendo e consolidando la propria attività. Per GLS il vantaggio è quello di favorire l’economia locale e quindi l’incremento delle spedizioni di zona, ottimizzando al contempo le attività di ritiro e consegna dei propri drivers. Argomento ambiente: so che a


«GLS fornisce servizi di spedizione in tutti i 7.904 comuni italiani»

Milano si parla già di vetture ad impatto zero per le vostre consegne. La visione Green di GLS è radicata da tempo nella strategia aziendale e oggi trova la sua massima espressione nel Climate Protect, un programma pluriennale che mira all’annullamento delle emissioni di CO2, quindi alla neutralità ambientale, entro il 2045/50. Dopo una prima fase che prevede la compensazione del 100% delle emissioni entro il 2022, incrementeremo progressivamente l’utilizzo dei mezzi elettrici e a combustione sostenibile. La nostra flotta è destinata a contare un numero sempre maggiore di veicoli ecologici, infatti, sono stati ordinati 120 nuovi mezzi alimentati a LNG e Bio LNG, e questi ultimi consentiranno un risparmio di emissioni fino al 95%. Inoltre, investiremo ulteriormente nella tecnologia a LED e nell’utilizzo di pannelli solari per le attività di relamping dei magazzini con il chiaro obiettivo di ridurre i consumi di energia elettrica. Già nel 2017, GLS ha inaugurato la sede di Milano Duomo, la cui flotta di distribuzione si compone oggi di 25 furgoni elettrici, 4 cargo bike e un veicolo elettrico Musoshi, che garantiscono consegne al 100% sostenibili nella ZTL di Milano. Quest’anno, inoltre, grazie alla collaborazione con Stellantis, sono iniziati i test sull’E-Ducato Full Electric di Fiat Professional. Si tratta di un nuovo concept di furgone elettrico che ha lo scopo di operare in modo sempre più sostenibile ed incisivo, tagliando ulteriormente le emissioni di CO₂ nei centri abitati. Recentemente è stato consegnato il primo modello che opererà presso la Sede di Milano Duomo, i cui dati telemetrici trasmessi alla casa madre saranno utilizzati direttamente in produzione.

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L’ESPERTO il cliente, Innovazione, Serietà, Correttezza. Quali sono i valori fondamentali sui quali vogliamo che la nostra azienda venga costruita, un po’ come fossero le fondamenta della nostra casa? «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde,

perché era fondata sopra la roccia (Vangelo secondo Matteo)», ecco una nobile citazione che si adatta fortemente a quanto sopra: non possiamo pensare di costruire uno strumento di controllo della nostra azienda, se, prima, non abbiamo ben definito, delineato e lasciato traccia di cosa è e cosa voglio che sia.

L’ANALISI

Le fondamenta di un’azienda: mission e valori Dopo la carrellata dei passi da fare per dotare la nostra azienda di un efficace strumento di controllo, è stato bello ricevere recensioni in cui mi si diceva: «Molto interessante, ma come si parte?». È chiaro che l’obiettivo degli scritti precedenti era quello di instillare curiosità per uno strumento che è ancora molto poco utilizzato in quelle piccole e piccolissime realtà aziendali dove i KPI e le analisi sono tutte nelle cellule cerebrali dell’imprenditore. Ma abbiamo visto che, anche oramai perché lo dice la legge, non è più possibile gestire così un’azienda. E quindi, la risposta più semplice alla domanda posta è di farvi aiutare e potrei referenziare ciascuno dei 500 e più commercialisti italiani che fanno parte del “Network Consulenti Aziendali d’Italia” e che possono utilizzare uno strumento denominato “Cruscotto di Controllo” ideato dal prof. Simone Brancozzi. 56

Ma, volendo entrare nello specifico di quanto già riportato negli articoli precedenti, il primo passo è che ciascun imprenditore si faccia un po’ l’esame di coscienza e risponda a queste due domande: In quale mercato operi? Chi vuoi essere? Per rispondere a queste domande, vanno considerati diversi elementi: la storia dell’impresa, il motivo della sua esistenza, il target di utenti, i bisogni a cui rispondere, le differenze con la concorrenza, le risorse disponibili. Spesso tutte queste risposte sono nella testa dell’imprenditore. Ma quanti scrivono le risposte? In termini tecnici, abbiamo definito la mission, e cioè le risorse e le modalità da adoperare al fine di raggiungere determinati obiettivi. Un’altra componente fondamentale di questa fase iniziale è l’individuazione dei valori fondamentali dell’azienda. Rispetto, Sacrificio, Qualità, Abnegazione per

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IL CONVEGNO

ph. Light&Magic Productions

Carmen Roberta Cortinovis e Agostino Piccinali

IL DIRITTO DOGANALE DA VINCOLO A OPPORTUNITÀ «Essere competitivi negli scambi internazionali: il diritto doganale da vincolo a opportunità». Questo il tema che ha aperto la seconda edizione della tavola rotonda che si è tenuta nella sede di Scame S.p.A a Parre, lo scorso 2 dicembre. Tre imprese di primaria rilevanza nazionale ed internazionale, Pama S.p.A, Coim S.p.A e Scame Parre S.p.A., sono state testimoni degli importanti risultati ottenuti grazie al percorso di compliance internazional, intrapreso con la collaborazione di OPUS S.r.l. È infatti bergamasca l’azienda scelta dalle più grandi eccellenze del nostro paese, da sempre impegnata a supportare le imprese nella competitività dei settori, con servizi professionali di alta specializzazione, capaci di migliorarne 58

lo standard qualitativo e ottimizzarne la redditività. Anche queste aziende hanno deciso di affidarsi ad OPUS, pur avendo già diverse e importanti certificazioni nei loro rispettivi ambiti, per ottenere un accreditamento sulla scena internazionale e per accrescere la propria affidabilità riconosciuta anche dall’autorità. Nell’ambito degli scambi internazionali, infatti, l’Autorizzazione Doganale AEO (Operatore Economico Autorizzato), prima tra tutte, si rivela lo strumento fondamentale per stabilire e mantenere un rapporto fiduciario con la Dogana, godere di un canale di comunicazione preferenziale con l’Amministrazione, affrontare in maniera più penetrante i mercati extra-UE e distinguersi dai propri

competitor. Grazie ad una metodologia unica, capace di assicurare risposte concrete ai reali bisogni dell’organizzazione, senza “ingessarla”, OPUS affianca efficacemente le aziende, passo dopo passo, nel percorso costruito “su misura” di compliance negli scambi internazionali, rendendo profittabili le operazioni, fino all’ottenimento naturale e al mantenimento dell’autorizzazione AEO, con importanti vantaggi diretti e indiretti. Tra questi: minori controlli fisici e documentali sia al momento dello sdoganamento sia a posteriori, facilitazioni relative alle dichiarazioni di pre-partenza, accesso agevolato alle semplificazioni doganali, esonero dall’obbligo di prestare cauzioni o riduzione dell’IDR per le garanzie


globali e Agevolazioni logistiche. L’ingegner Francesca Maturi, quality manager e membro OdV di Pama S.p.A., ha illustrato l’attività dell’azienda, leader internazionale nella produzione di macchine alesatrici e fresatrici di grosse dimensioni, e di come la Direzione abbia deciso di accrescere la sua eccellenza, concentrando l’attenzione non solo sul prodotto ma anche sul piano dell’organizzazione e della compliance nelle relazioni internazionali, ottenendo con il supporto specialistico di OPUS, che ha

Giuseppe Maugeri

Paolo D’Adda

dell’organizzazione è coerente anche con quanto previsto dai Sistemi di Gestione». L’ing. Paolo D’Adda in qualità di Supply Chain manager, si è fatto invece portavoce dell’azienda da lui rappresentata, la Coim S.p.A. di Offanengo, multinazionale chimica d’eccellenza, che realizza poliesteri e poliuretani: «Dal momento che trattiamo materiali potenzialmente pericolosi», ha spiegato, «il tema della sicurezza e della conformità è qualcosa di già insito nel nostro DNA, ma il progetto AEO, con l’aiuto di OPUS, ci ha permesso di guardarci dentro in un modo nuovo e diverso, scegliendo quindi di fare un altro salto di qualità, acquisendo e diffondendo una conoscenza più specialistica e una accresciuta consapevolezza della norma doganale e delle relazioni internazionali. Questo ci ha consentito di ottenere una maggiore sicurezza negli scambi, oltre ad agevolazioni rappresentative e ad una maggiore e diversa visibilità sul mercato internazionale». Infine, Agnese Vezzoli e Agostino Piccinali, direttore amministrativo di Scame, hanno raccontato come siano giunti all’ottenimento della certificazione AEO full già nel 2015: «Grazie alla consulenza specialistica di OPUS abbiamo raggiunto questo importante obiettivo: avevamo già acquisito alcune certificazioni ma ci siamo guardati dentro in modo diverso e, a seguito anche della efficace formazione sia teorica che pratica, anche diretta sul campo, abbiamo ottenuto vantaggi

Agnese Vezzoli Da sinistra Bastiaan Wind presidente OPUS S.r.l. e Stefano Scainelli AD Scame Parre S.p.A.

progettato e implementato un modello su misura, la certificazione AEO nel 2018. «Questo riconoscimento è stato per noi davvero importante ma siamo consapevoli, anche per la recente esperienza dell’audit periodico di mantenimento della nostra autorizzazione, condotto dalla ADM di Trento e che abbiamo superato con successo, che lo status di Operatore Economico Autorizzato non deve essere una condizione statica ma dinamica». L’ingegner Maturi ha inoltre riferito: «l’impegno della ricerca continua di un miglioramento concreto a tutti i livelli 59


Simone Scelsa

relativi agli ambiti delle semplificazioni doganali e della security. Ne è conseguito un miglioramento generale formale e sostanziale di numerosi aspetti e passaggi, che prima non venivano svolti in maniera corretta». In questo modo le aziende testimonial hanno fattivamente dimostrato che non hanno solamente acquisito conoscenze e

Francesca Maturi

competenze nuove, ma che concretamente sanno essere internazionali, e che sono riconosciute affidabili dall’autorità. Come infatti ha introdotto la dott.ssa Carmen Roberta Cortinovis C.E.O. di OPUS «essere 60

internazionali non significa soltanto comprare e vendere all’estero, ma dimostrare che si conoscono le regole delle relazioni che si vogliono intraprendere e che le si sanno applicare. La qualità del prodotto o del servizio offerto, da tempo non sono più sufficienti a garantire ad un imprenditore una crescita costante nel panorama di riferimento. Nell’eterogeneo mondo delle relazioni e degli scambi economici internazionali, politica, fiscalità, accesso alle infrastrutture, rappresentano infatti solo una parte delle problematiche che l’imprenditore italiano deve conoscere e sapere gestire per massimizzare la propria competitività». L’avv. Simone Scelsa, specialist di OPUS, ha invece spiegato come l’evoluzione continua delle normative, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, la pandemia mondiale e l’emersione di istituzioni internazionali dotate di poteri impositivi e di controllo, rappresentano ulteriori difficoltà, ma anche interessanti opportunità per l’impresa che voglia dotarsi di un assetto aziendale idoneo ad affrontare i cambiamenti in atto, interagendo in maniera

consapevole e costruttiva con soggetti internazionali, pubblici e privati. Se da un lato questi eventi hanno di fatto cambiato gli equilibri ancora una volta, dall’altro offrono alle imprese europee che sapranno cogliere le occasioni offerte dal cambiamento, la possibilità di ritagliarsi un ruolo di primo piano. «Gli strumenti per agire con efficacia in questo nuovo panorama li abbiamo già», ha ripreso la dott.ssa Cortinovis, «e possono anche prevenire gli imprevisti ed evitare danni sia economici che reputazionali». Un approfondimento dettagliato sul diritto doganale è stato poi fornito dall’avv. Valeria Fontana, Specialist OPUS, che dopo aver illustrato il concetto di compliance con riferimento al diritto doganale quale specifica normativa armonizzata che si applica uniformemente a tutti gli operatori stabiliti all’interno del territorio doganale dell’Unione Europea, ha sottolineato, tra le altre, le responsabilità dichiarative e di come ad esempio la dichiarazione in dogana delle merci debba essere corretta e precisa, per evitare di incorrere in sanzioni che possono essere pecuniarie, penali e riguardare la responsabilità dell’ente, nonostante la pratica ancora diffusa di affidarla a soggetti terzi senza talvolta esercitare nemmeno l’adeguato necessario controllo. A spiegare infine nello specifico come avviene il rilascio dell’autorizzazione AEO è intervenuto il dottor Giuseppe Maugeri, già appartenente all’Agenzia delle Dogane come Team Leader, Formatore Nazionale AEO e Specialist OPUS: «Come detto in precedenza, l’approccio

d e l l ’ i m p r e s a all’autorizzazione AEO implica: la consapevolezza di possedere i requisiti imposti dalla normativa; la volontà di farli valere per distinguersi dai concorrenti anche nella qualità e sicurezza della catena di approvvigionamento; l’intenzione di sfruttare ogni prerogativa, riservata ai

Valeria Fontana

Titolari, per affrontare ed allargare il mercato, beneficiando anche di un ritorno economico. La dogana, prima di rilasciare un’autorizzazione, valuta se l’atteggiamento dell’impresa, durante l’iter di rilascio e poi nell’esercizio dell’autorizzazione, è coerente con quelle motivazioni. In questo modo, l’azienda che ha ottenuto la certificazione, acquista un’alta affidabilità e autonomia agli occhi dell’ufficio doganale, che prima non possedeva». A concludere, la dott.ssa Cortinovis, la quale ha spiegato come, nonostante oggi, l’autorizzazione AEO non sia obbligatoria, assicuri tuttavia tutto ciò che è obbligatorio e con OPUS Autonomia E Organizzazione. Daniela Picciolo


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I L PA N AT H LO N PREMIA I L FA I R P L AY 2 0 2 1 C LU B « M A R I O M A N G I A ROT T I »

A sinistra Gianluigi Stanga presidente del Panathlon Club “Mario Mangiarotti“ Bergamo

L’auditorium Gianni Radici della Cittadella dello Sport Yara Gambirasio ha ospitato la cerimonia del Premio Fair Play 2021 del Panathlon Club “Mario Mangiarotti” Bergamo. Il sodalizio, presieduto da Gianluigi Stanga, ha assegnato il Premio al Gesto di Fair Play a Filippo Dezza, attaccante Under 17 del Brembate Sopra Calcio 1947, distintosi per avere indotto l’arbitro ad annullare la concessione di un calcio di rigore spiegando che la sua caduta era dovuta a perdita di equilibrio e non al fallo di un avversario. Il premio alla Carriera è andato a Gianluca Graziosi, allenatore della squadra di pallavolo maschile Agnelli 62

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SA P S T I E N E A B AT T E S I M O L A G U I DA « O ST E R I E D ’ I TA L I A »

Seconda foto dall’alto la responsabile per la Lombardia della Guida “Osterie d’Italia” Silvia Tropea Montagnosi

La Saps di Lallio ha ospitato la presentazione della guida “Osterie d’Italia”. Sessanta le persone presenti, tra soci e ospiti di Slow Food. La responsabile per la Lombardia della Guida Osterie d’Italia Silvia Tropea Montagnosi ha ricordato la presenza della famiglia Agnelli che da sempre li ospita con grande generosità e attenzione. Tra gli intervenuti, Eugenio Signoroni, uno dei due curatori di “Osterie d’Italia 2022”, insieme a Marco Bolasco, Claudio Rambelli, referente di Slow Food in Lombardia. Nella preparazione della guida c’è stata una importante collaborazione tra Slow Food Editore con Slow Food 66

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EVENTI

AG N E L L I T I P I E S S E : « G R A Z I E A T U T T I I N O ST R I S P O N S O R »

«Senza di voi nulla di tutto ciò sarebbe possibile. Ce la metteremo tutta per darvi altre soddisfazioni». Gianluca Graziosi, tecnico dell’Agnelli Tipiesse, omaggia cosi gli sponsor che hanno presenziato al tradizionale pranzo in occasione delle festività natalizie. Un appuntamento fortemente voluto dalla dirigenza della società di pallavolo bergamasca per ringraziare e, allo stesso tempo, rinsaldare il legame con tutte le aziende che sostengono fermamente il progetto. Quel progetto che ha rischiato di deragliare, ma che invece proprio in virtù dell’impegno, del sacrificio e della compattezza dimostrata da tanti appassionati continua a gonfie vele. Non per nulla nel vernissage, che ha avuto nella Saps di Lallio la consueta impeccabile location, svettavano i due trofei conquistati nell’ultima stagione: la Coppa Italia e la Supercoppa. Una sorta di monito per essere protagonisti anche nell’annata in corso, come suggerisce un dna composto da operosità tipicamente orobica e corroborato 70


dalla capacità di fare squadra. Per una coesione da applausi sia con le realtà imprenditoriali sia tra Olimpia e Cisano. Una sinergia nata tra tanti scetticismi, ma che ora si sta rivelando la vera chiave per restare sempre in prima linea: «Angelo Agnelli - spiega Carlo Perego, che condivide la poltrona di vicepresidente con Andrea Callioni - è stato il vero artefice di questa unione. Ci credevo poco, lo ammetto. Lui però ha insistito e mi ha convinto. Oggi ammetto che siamo di fronte a qualcosa di bellissimo, mai provato prima. Ho giocato tanti anni a pallavolo e frequento da tempo l’ambiente del volley: non ho mai trovato un’organizzazione simile. Merito di Angelo e del presidente onorario Giuseppe Carenini, due stacanovisti». 71


EVENTI

ph. Antonio Milesi

A L L A SA P S GLI AUGURI D I N ATA L E D E L PA N AT H LO N C LU B

Nella foto grande da sinistra Baldassare Agnelli con Gianluigi Stanga, rispettivamante vicepresidente e presidente del Panathlon Club “Mario Mangiarotti“ Bergamo

I soci del Panathlon Club “Mario Mangiarotti” Bergamo sono tornati a scambiarsi gli auguri natalizi in presenza nella sede di SAPS Agnelli di Lallio, regno dello chef Chicco Coria, prematuramente scomparso, da sempre vicino al mondo dello sport e al Panathlon, il quale è stato ricordato, con palese commozione, da Baldassarre Agnelli, vicepresidente del Panathlon Club Bergamo, che ha ospitato la serata. Nel 2021 il sodalizio presieduto da Gianluigi Stanga è riuscito a promuovere gli appuntamenti che accompagnano annualmente la vita del Panathlon, tra cui i premi Quarenghi e Fairplay, e ha accolto quattro 72

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LA RICETTA

PREPARAZIONE 20 min

COTTURA 10 min

DOSI 4 PERSONE

DIFFICOLTÀ

●●●●○

BOLLE RESTAURANT

INSALATA DI CARDONCELLI Il raffinato Bolle Restaurant di Lallio, simbolo di qualità delle materie prime e di maestria nell’abbinamento degli ingredienti, ci apre le porte per una rubrica dedicata alla cucina. Lo chef Marco Stagi è originario di Bergamo e ha 30 anni ma, nonostante la giovane età, vanta di grande esperienza ai fornelli, sia in Italia che all’estero, e di un curriculum di prim’ordine nel settore 76

gastronomico. Si è diplomato alla scuola alberghiera di San Pellegrino, iniziò a lavorare all’Osteria della Brughiera dove rimase per 3 anni imparando le basi della cucina, si trasferì poi al ristornate Piazza Duomo di Alba per 5 anni dove crebbe tantissimo diventando il cuoco che è ora. Gli anni decisivi per la sua carriera furono quelli trascorsi in Belgio, all’Hof Van Cleve, uno dei ristoranti a tre stelle Michelin più prestigiosi

al mondo. Tornò successivamente in Italia e lavorò per qualche tempo come souschef a Casa Perbellini a Verona, l’ultima tappa del suo attuale percorso l’ha riportato a Bergamo per esibire il suo talento nel ristorante firmato Agnelli. Il capo della brigata di cucina Bolle ha deciso di condividere con noi le sue esclusive ed equilibrate ricette, portando sulle nostre tavole la sua arte culinaria, ricca di colori, profumi e sapori.


PREPARAZIONE

01. 02. 03. 04. 05. 06.

Tagliare il cardoncello a losanghe Cuocere il cardoncello sottovuoto con il burro in forno per circa un quarto d’ora a 85° Per ottenere la crema di ricotta affumicata frullarla in un mixer con poco latte bollente. Quando sarà liscia e cremosa metterla in una sac à poche Preparare l’emulsione di mandorla con pasta di mandorle, cipolla, succo di limone e porro Condire il cardoncello con la salsa Impiattamento: mettere alla base la crema di mandorle, sovrapporci i cardoncelli in salsa e concludere con ricotta affumicata, erbe fresche e mandorle tostate

GLI INGREDIENTI ● ● ● ● ● ●

Cardoncello Ricotta affumicata Mandorle Salsa alle mandorle Gel di cipolla Erbe fresche

Marco Stagi CHEF

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MOTORI

ph. Antonio Milesi

NUOVA ŠKODA FABIA

«AUTO CONCRETA CON TECNOLOGIA E SICUREZZA, ABITABILITÀ AL VERTICE DEL SEGMENTO, BUONA DINAMICA E CONSUMI CONTENUTI» 78


Piccole boeme crescono: l’ultima generazione di Fabia, la quarta in ventidue anni di successo, rilancia aumentando le dimensioni, che superano i quattro metri, attestandosi a 4108 mm, con maggior lunghezza di 110 e passo di 94.

Aprendo un nuovo orizzonte all’abitabilità: ampliando anche di 50 litri la capienza del bagagliaio, che sale così a 380 (e 1190 reclinando gli schienali posteriori), la nuova Fabia conquista due primati nella categoria. Ricca di concretezza come

vedremo in dettaglio, si fa apprezzare già per la linea, aerodinamica (il Cx è di 0,28, altro riferimento tra le compatte) con design curato: i rilevi sul cofano e le scolpiture lungo le fiancate sono elementi che mostrano un progetto e la

realizzazione senza scelte forzate dal risparmio. La gradevolezza del frontale con la calandra tipica di Škoda, è rafforzata da luci e fari a led, disponibili già dalle versioni d’accesso. Qualità che si apprezza all’interno, dove materiali e 79


stile sono ispirati a classi superiori, rendendo percepibile la differenza rispetto ai modelli precedenti: come lo schermo centrale in stile tablet e la cura nelle rifiniture della plancia. Validi i sistemi di sicurezza, con avvertimenti e misure di prevenzione di buon livello, senza troppi falsi allarmi. La meccanica è incentrata sul motore di nuova generazione: 1000 cc con tre cilindri a benzina, ha potenze da 65 e 80 cavalli per gli aspirati MPI e da 95 e 110 per i TSI turbo. Cambio manuale a cinque marce e sei per il più potente, anche automatico Dsg a sette. Per parlare del rendimento, occorre tornare all’aerodinamica, che raggiunge finezze non visibili: sotto la calandra, ci sono le prese d’aria attive con paratie a comando elettronico, aprono o chiudono il passaggio verso il vano motore in funzione delle effettive temperature d’esercizio. Emissioni e consumi

«Soluzioni intelligenti: ombrello nella porta, raschietto da ghiaccio nello sportello del carburante e tappo del lavavetri con imbuto» sono ridotti, permettendo costi di gestione contenuti. Alla guida, il pianale e l’avantreno con l’insieme di sospensioni e sterzo, infondono percezioni di sicurezza: guida precisa, tenuta di strada elevata e stabilità anche verso i limiti del comportamento dinamico. Che comunque non è la missione elettiva, essendo l’assetto orientato al comfort, ma la nuova Škoda Fabia non si tira indietro nemmeno cercando la guida

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grintosa, con il motore che, una volta superati i 2000 giri (nel caso dell’aspirato, il TSI è più precoce), sale allegramente e la vettura reagisce con prontezza. La gamma è semplice: a tutti i quattro livelli di potenza corrispondono gli allestimenti Ambition e Style (la sola con cambio Dsg sul motore da 110 CV), con molti dei sistemi Adas di ultima generazione già di serie, e buona scelta di pacchetti aggiuntivi più varie opzioni per la personalizzazione. Nicola D. Bonetti

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