Montagne360 | Febbraio 2021

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OLTRE L’INDUSTRIA DELLA NEVE

Un documento per difendere la montagna Il Club alpino italiano, con il documento “Cambiamenti climatici, neve, industria dello sci – analisi del contesto, prospettive e proposte”, rimette il territorio al centro del dibattito e fa proposte concrete per il futuro di Raffaele Marini* importanza del documento “Cambiamenti climatici, neve, industria dello sci – analisi del contesto, prospettive e proposte” di recente approvato all’unanimità dal Consiglio Centrale del Cai, ed elaborato dalla Commissione centrale Tutela ambiente montano (CCTAM), riguarda in forma analitica lo stato attuale del turismo montano ma, come prospettiva, coinvolge il futuro dei flussi turistici e dei supporti con i quali è opportuno sostenere e immaginare le Terre alte. L’analisi parte dalla condivisione delle posizioni che i Club alpini del nord delle Alpi hanno già da tempo assunto sul tema e dalla considerazione che al Cai spetta l’onere e l’onore di rappresentare l’intero versante sud delle Alpi e l’Appennino in un’ottica di coesione territoriale e sociale. L’acquisizione della recente pubblicazione 2020 International Report on Snow & Mountain Tourism, finanziato dalle principali aziende estere del settore e redatto dall’esperto del settore Laurent Vanat, ha permesso di disporre di un’aggiornata analisi della situazione a livello globale sia di aspetti socio economici, sia di prospettiva di mercato e di flussi turistici.

L’

turazioni (bacini, reti di distribuzione), oltre a notevoli costi fissi che aggravano i bilanci delle varie gestioni. Si consolida la tendenza a trasferire la pratica dello sci ad altitudini maggiori. Inoltre, al fine di raggiungere economie di scala e di fidelizzare la clientela, vengono presentati progetti di interconnessione funiviaria tra queste aree. Tali progetti di espansione insistono spesso su aree di particolare pregio, tutelate dal sistema Rete Natura 2000, parchi nazionali o regionali. Indubbiamente la diffusione della pratica dello sci da discesa ha favorito in passato e favorisce tuttora le attività economiche delle aree montane interessate. Tuttavia, le concause accennate richiedono sempre maggiori sostegni pubblici, evidenziando come il modello economico basato sulla monocultura dello sci da discesa stia andando rapidamente in sofferenza. Da qui la necessità di una visione di lungo periodo che fondi i propri obbiettivi non sul mero mantenimento o una rielaborazione dell’esistente, bensì verso una diversificazione ragionevole e intelligente che tenga conto sia dei cambiamenti climatici, sia dell’evoluzione dei mercati nei prossimi decenni.

UN MODELLO IN SOFFERENZA Emerge in maniera inequivoca come ci si trovi di fronte a un mercato che si sta avviando rapidamente alla maturità, caratterizzato da forte concorrenza internazionale, da stagnazione delle presenze e difficoltà di acquisire nuovi mercati. Inoltre, l’incidenza dei cambiamenti climatici accomuna tutte le stazioni sciistiche. È ormai assodato come le precipitazioni nevose, in quantità e tempi necessari per rendere agibili le piste da discesa, si diradino e si portino a quote più elevate. Ne consegue il sempre più diffuso ricorso alla pratica dell’innevamento artificiale, con inevitabile aumento di consumi idrici e infrastrut-

PROGETTI E SERVIZI I dati raccolti permettono di essere ottimisti sullo sviluppo del turismo “dolce” e di altre attività sostenibili legate alla montagna, sull’evoluzione dell’economia legata alle aree protette e all’ambiente naturale in generale; tali attività hanno manifestato una notevole resilienza in questi tempi di crisi. Non è sufficiente censire qualche centinaia di impianti sciistici dismessi, sparsi tra Alpi ed Appennino, e il grande numero di residenze secondarie, diffuse ma ormai economicamente poco efficienti, senza avviare una revisione delle politiche territoriali, collegandole ai principi dell’Agenda 2030 e quindi dello sviluppo sostenibile e ancor

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Indice 2020

13min
pages 86-88

Lettere

5min
pages 89-92

Fotogrammi d’alta quota

2min
pages 84-85

Nomi comuni di montagna

4min
pages 82-83

Libri

13min
pages 78-81

Cronaca extraeuropea

6min
pages 74-75

Nuove ascensioni

6min
pages 76-77

Magia d’inverno sull’Appennino Rachele Grassi foto Luciano Cremascoli

3min
pages 64-71

Arrampicata 360°

7min
pages 72-73

sentieristica? Luca Calzolari Libertà e privilegi Franz Rossi

3min
pages 62-63

Quante norme per la rete

7min
pages 60-61

La montagna di tutti

4min
pages 58-59

Dal Monviso al Monte Rosa

5min
pages 56-57

Crisi climatica e stabilità dei rifugi

4min
pages 54-55

Stefano Duglio I confini del ghiaccio

4min
pages 52-53

I tesori della memoria

3min
page 51

Nella pancia del ghiacciaio

6min
pages 48-50

Lorenza Giuliani Per essere più sicuri usate la testa Lorenza Giuliani

9min
pages 44-47

La sicurezza dietro casa

4min
pages 42-43

Francesco Carrer Il ghiaccio in tempi di crisi climatica David Bacci

4min
pages 38-41

Il mondo del Comelico Superiore

6min
pages 34-37

Ripensare il turismo del futuro

2min
page 25

Montagna d’inverno: prospettive

2min
page 24

Paolo Cognetti L’antidoto al virus Enrico Camanni

2min
page 27

Intorno alla valle sospesa

7min
pages 28-33

Educare all’altra montagna

1min
page 26

Il coraggio politico

3min
page 23

Economia fragile

3min
page 21

Editoriale

11min
pages 3-6

News 360

13min
pages 8-11

La montagna non si consuma

6min
pages 18-20

Peak&tip

4min
page 7

Un documento per difendere

4min
pages 16-17

La dottoressa che ama la montagna

2min
page 13

Segnali dal clima

2min
page 12
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