SOCCORSO ALPINO
La sicurezza dietro casa Nuovi flussi turistici e nuove abitudini: come cambia la montagna in tempi di Covid secondo Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico del Cai di Lorenza Giuliani
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om’è cambiata la montagna, durante questo periodo anomalo di chiusure, di fuga dalle città, di ricerca di distanziamento sociale? Nuove regole, nuovi frequentatori, hanno di certe generato nuove fragilità e nuovi scenari, anche per chi è chiamato a intervenire in caso di emergenza. Per capire meglio che cosa è successo nei fondovalle, sui sentieri e sulle vette, abbiamo parlato con Maurizio Dellantonio, trentino di Moena, dal 2016 Presidente nazionale del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Cai). CALANO GLI INTERVENTI, MA NON D’ESTATE Com’è il bilancio degli interventi Cnsas nella gestione Covid? «Dall’inizio delle prime misure di contrasto della pandemia abbiamo coinvolto il nostro personale docente, tecnico e sanitario, in un adeguamento urgente della formazione di tutti gli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico: in poche settimane siamo riusciti ad adeguare le tecniche di soccorso, anche le più complesse, inserendo le necessarie operazioni di autoprotezione e protezione dal rischio biologico. A livello numerico abbiamo registrato un evidente calo del numero degli interventi durante il lockdown, siamo passati da una media di 30-40 interventi al giorno a 3-4, a esclusione delle missioni di elisoccorso legate a trasferimenti di feriti già ospedalizzati, mentre l’estate è stata un periodo “caldo”: il numero degli interventi in questo caso non è lontano dagli anni precedenti». Ci sono stati contagi fra i vostri operatori? «Da febbraio tutti gli interventi sono stati effettuati con la massima accortezza e possiamo confermare che non abbiamo registrato, al momento, alcun contagio legato all’operatività nel nostro personale. Da questo punto di vista il bilancio è sicuramente positivo, anche l’attenzione deve essere massima». Quali sono stati gli interventi più frequenti di questi mesi? «Nelle montagne italiane sono arrivati flussi tu40 / Montagne360 / febbraio 2021
A sinistra, Maurizio Dellantonio. Nelle altre foto di queste pagine, interventi del Cnsas (foto Cnsas Sardegna, Veneto e Trentino)
ristici molto differenti rispetto agli anni scorsi: complici le misure di limitazione degli spostamenti, tanti cittadini hanno deciso di fare una vacanza “di prossimità”, frequentando l’ambiente montano spesso per la prima volta. Gli interventi principali hanno riguardato soprattutto escursionisti poco esperti, a volte anche poco informati e poco prudenti, che hanno avuto un approccio alla montagna spesso superficiale. Sono calati invece,