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TECNICA
Per essere più sicuri usate la testa A causa del riscaldamento globale e della pandemia, la montagna cambia e si assiste all’arrivo di nuovi frequentatori. Abbiamo parlato con Ennio Rizzotti, guida alpina, per capire come aumentare la sicurezza sui sentieri di Lorenza Giuliani
L
e emergenze dell’anno appena trascorso hanno evidenziato una necessità di distanziamento sociale, di spazi aperti, un bisogno di natura che si sono spesso tradotti in una nuova frequentazione della montagna. Molti si sono avvicinati alla Terre alte per la prima volta e questo ha cambiato la composizione del turismo, generando anche nuove difficoltà. Ne abbiamo parlato con Ennio Rizzotti, arrampicatore, guida alpina del Friuli-Venezia Giulia (specializzata in canyoning), Istruttore nazionale del Cnsas, tecnico di elisoccorso in Friuli-Venezia Giulia e 42 / Montagne360 / febbraio 2021
Veneto. Ennio si occupa anche della sicurezza in ambito valanghe in alcuni poli sciistici del Friuli-Venezia Giulia. Nato e cresciuto a Fusine in Valromana, nel Tarvisiano, a stretto contatto con la neve e la montagna, ci ha guidato all’analisi dei nuovi flussi turistici che animano la montagna, dandoci suggerimenti su come aumentare la sicurezza durante le escursioni, fra supporti tecnici e nuovi materiali. Ci sono stati cambiamenti nella frequentazione delle montagne nell’ultimo periodo? «Negli ultimi anni la frequentazione in mon-
Nella foto, un trekking in Val Grosina (Alta Valtellina), nei pressi del Lago Calosso